Titolo: "La stanza della tessitrice"
Autrice: Cristina Caboni
Editore: Garzanti
Può un abito rappresentare
i sogni di una persona, ridando speranza, sicurezza e serenità?
Può un abito far riemergere
il passato e i segreti celati per anni?
Può legare due persone a
distanza di anni?
Sì. L'importante è saper
vedere oltre le sue cuciture e la superficie delle stoffe. Seguendo
quel filo che intreccia, crea, elabora e unisce persone e destini. Un
filo in grado, non solo di unire, ma di indicare la strada da
percorrere per realizzare i propri sogni e il proprio destino.
Un filo che ci guiderà
attraverso le pagine di questo romanzo meraviglioso, regalandoci
emozioni, misteri e sorprese.
“(...) Chi ha il
coraggio di superare le proprie paure è capace di tessere il filo
della vita. Afferra il tuo, adesso, e compi il tuo destino, figlia
del mio cuore...”
(citazione tratta dal
testo)
Siamo a Bellagio, sul lago
di Como e la nostra meta è un piccolo negozio di sartoria. Qui
lavora Camilla Sampietro, la nostra protagonista. La ragazza ha
abbandonato Milano per rifugiarsi in un luogo dove poter essere
libera di creare, sentire e vivere. Un luogo dove poter riprendere in
mano la propria vita, ritrovando pace e serenità, concedendosi
quelle “seconde possibilità” che spesso ci neghiamo per paura e
orgoglio.
Vivere a Bellagio le ha
permesso di crescere, maturare e fare affidamento solo su se stessa e
le proprie capacità ma, soprattutto, le ha permesso di capire cosa
vuole dalla sua vita: creare una moda basata sulle emozioni e sui
sogni delle persone, infondendo coraggio e serenità. Riadattando
vecchi abiti, creando vestiti unici e personali, dando così una
seconda possiblità agli abiti e alla vita in generale.
“I vestiti che smontava
e ricuciva erano speciali: era come se un filo unisse le esistenze di
chi aveva creato il tessuto e di chi aveva disegnato e cucito il
vestito, che sarebbe stato ancora una volta scelto e accompdoato per
una nuova vita, per un altro destino. Le bastava anche solo parlare
di un abito del genere e subito sapeva come modificarlo e
traaformarlo: negli occhi delle clienti leggeva ciò che custodivano
nel cuore. Erano desideri e sogni insieme. Coglieva le loro emozioni
e ne ricavava stoffe di luce e di gioia, che applicava ai modelli.”
(citazione tratta dal
testo)
Per Camilla, la moda
rappresenta un legame, una storia a cui ridare vita e freschezza,
legando sogni e persone in un viaggio poetico tra passato e presente.
Purtroppo la sua visione lavorativa non è sempre compresa,
soprattutto, dalle persone che le sono accanto e l'hanno vista
crescere, come Marianne la donna che l'ha adottata e proprietaria
della casa di moda Leclerc. Le divergenze di opinione hanno creato
una frattura tra le due donne ma non vi racconterò altro su di loro,
perché rischierei di svelarvi troppo, ciò che posso dirvi è che il
passato tornerà a bussare alla porta di Camilla per risolvere alcune
questioni lasciate in sospeso e per aiutare Marianne a ritrovare sua
sorella Adele. Una sorella mai conosciuta...un segreto che sua madre
Caterina ha custodito per anni fino al giorno della sua morte.
Perché Caterina non ha mai
detto nulla di Adele? Cosa le è accaduto? Dove si trova?
Per scoprire il resto della
storia, vi consiglio di continuare la lettura lasciandovi conquistare
dalla storia e dalle parole di Cristina Caboni. L'autrice vi
accompagnerà in un viaggio poetico ed emozionante. Un viaggio
temporale tra passato e presente, alla scoperta di storie, persone,
tradizioni e paesi, partendo dalla Sardegna, per giungere in Francia
e Italia, in un susseguirsi di colpi di scena che vi terranno
incollati alle pagine del libro.
“(...) Lo segue col
ditino, quel ricamo, e all'improvviso lo vede. È solo un filo,
all'inizio, poi diventa una storia. Le parla del vento che spalanca
le tende e del mare che accompagna i pescatori che gettano le reti al
crepuscolo e el recuperano all'alba, le racconta dei camp di spighe e
di prati imbiancati dai fiori. È di donne chine sui telai, che sanno
comprendere e tessere i sogni.”
(citazione tratta dal
testo)
La storia, gli abiti, i
misteri, il senso di abbandono e la ricerca di amore sono i pilastri
di questo romanzo, che danno vita e anima a una trama emozionante,
piena di speranza e di amore.
Camilla e Caterina sono le
protagoniste e voci narranti del romanzo. Due donne che seppure
vissute in due epoche storiche diverse, hanno molto in comune, come
ad esempio: la stessa visione della moda, una storia familiare triste
e dolorosa, il senso di abbandono, di esclusione e la voglia di
essere amate che hanno inciso profondamente sulla loro anima e i loro
destini, portandole a vivere e crescere nonostante le avversità, il
dolore e la sofferanza.
Due donne apparentemente
fragili, ma determinate a inseguire e lottare per i propri sogni,
cercando il proprio posto nel mondo, ritagliandosi un angolino di
pace dove poter essere serene e felici.
Due protagoniste complesse e
ben caratterizzate, soprattutto la parte psicologica. L'autrice le ha
descritte perfettamente, delineando pregi e difetti, mostrando i loro
limiti, rendendole, in questo modo, credibili e aderenti alla realtà.
Caterina è la figura più
impalpabile ed effimera, e questa sua non presenza risulta essere più
incisiva e determinante per la trama, rendendo la storia più
intrigante e misteriosa.
“La vita poteva essere
vissuta solo in un senso, andando avanti.”
(citazione tratta dal
testo)
Il romanzo è ben scritto,
poetico ed emozionante. La lettura è scorrevole e accattivante.
Le descrizioni sono attente,
precise e curate in ogni dettaglio, permettendo al lettore di
immergersi completamente nella storia, sentendo sulla propria pelle
le emozioni che si intrecciano e si rincorrono nel romanzo. L'autrice
è riuscita a mantenere il giusto equilibrio tra le parti descrittive
e quelle introspettive delle due protagoniste, mantenendo la giusta
dose di eleganza e sensibilità senza eccedere nel sentimentalismo.
Le sue parole, apparentemente semplici, scivolano come seta
nell'animo del lettore, regalando emozioni e abbracci avvolgenti.
Personalmente ho trovato i
capitoli dedicati al presente e alla storia di Camilla meno incisivi
e forti rispetto a quelli dedicati alla storia di Caterina.
Il finale è troppo
frettoloso e meno curato nei dettagli rispetto al resto del romanzo,
ma questo non toglie nulla alla bellezza del libro che ho amato
profondamente, ricordandomi quanto sia importante ritrovare prima se
stessi e poi la felicità.
“(...) Ricordati sempre
che il tuo futuro è nelle tue mani.
(…)
È
il cuore quello che conta davvero, afferra i sogni con l'ago e
ricamali...”
(citazione
tratta dal testo)
Inseguite i vostri
sogni...cercate voi stessi e vivete ogni attimo della vostra vita,
lottando per ciò che desiderate.
Buona lettura.
(Marianna Di Bella)
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