lunedì 24 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "Ollie e la Renna di Natale" - Nicola Killen

  
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Titolo: Ollie e la Renna di Natale
Autrice: Nicola Killen
Editore: Nord - Sud Edizioni



È la vigilia di Natale, la piccola Ollie sta dormendo, al calduccio, nel suo lettino. Nel cuore della notte, viene svegliata da uno strano suono. Chi sarà mai?
La nostra piccola amica è molto curiosa, prende la sua slitta ed esce di casa. La neve ha ricoperto tutto di bianco, rendendo il paesaggio meraviglioso. Ollie sale sulla sua slitta e, seguendo il suono, scende dalla collina fino ad arrivare in un bosco, dove trova un collare con campanellini d'argento. A chi appartiene? A una bellissima renna che sbuca fuori dagli alberi. Tra le due nasce un'amicizia speciale fatta di silenzi e gesti delicati. Un'amicizia forte ed intensa.
Ma...non posso svelarvi altro di questa piccola favola di Natale, ricca di buoni sentimenti e di valori importanti
Questo è un libro che scalda il cuore e l'anima con immagini delicate, tratteggiate con pochi ed essenziali colori. Sfumature di bianco e nero che evidenziano la bellezza del libro illustrato, dando risalto ai buoni sentimenti e alla magia del Natale.
Amore, amicizia e fantasia arricchiscono questo piccolo gioiellino che ricorda a tutti noi di guardare il mondo con meraviglia e stupore, e di continuare a credere nei propri sogni.
Un libro illustrato delicato e meraviglioso, da leggere seduti sotto l'albero insieme ai propri bambini con una tazza di cioccolata calda.
Tra una pagina e l'altra scostate le tende e guardate fuori, chissà che non vediate la piccola Ollie e la sua amica renna.
Buon Natale e buona lettura!!

Mirtilla



(Marianna Di Bella)

martedì 18 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "Il complotto dei Babbi Natale" - Ute Krause

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Titolo: Il Complotto dei Babbi Natale
Autore: Ute Krause
Editore: Babalibri


 
Attenzione!!
Sul giornale è apparsa una notizia sconvolgente: “Babbo Natale non esiste”!!!
Cosa? Non esiste?
Per favore, non scherziamo.
I bambini sono increduli e disperati. A chi spediranno le loro letterine? Chi porterà i regali?
Il momento più bello dell'anno è rovinato per sempre. 
Sogni e desideri infranti.
I bambini smettono di scrivere le letterine.
Ma...sì, c'è sempre un "ma" in ogni storia, anche in questa...perché Babbo Natale esiste!
Qualche burlone si è preso gioco dei sogni dei bambini e ha creato questa notizia.
I Babbi Natale esistono e vivono nella loro casetta al Polo Nord, ma non sanno come risolvere il problema se nessuno crede più in loro. Disperati e sconfortati decidono di lasciare tutto e partire per le vacanze. Sì, avete letto bene, andranno al mare a rilassarsi un po'.
Ben presto, però, si renderano conto che la magia del Natale alberga ancora nei cuori dei bimbi, soprattutto in Rupert, il quale partirà alla ricerca dei Babbi Natale per convincerli a tornare al Polo Nord e donare i regali ai bambini.
Riuscirà Rupert a trovarli? I Babbi Natale torneranno al lavoro?
Sono sicura di sì, perché la magia del Natale è unica e meravigliosa.
Questa storia divertente e profonda ci aiuterà a ricordare quanto sia importante credere in qualcosa di magico e straordinario. Insegnando ai nostri bambini valori importanti come la generosità, l'amore e l'altruismo.
Una favola da leggere insieme ai vostri bimbi, magari seduti sotto l'albero con una bella tazza di cioccolata calda.
Buona lettura!!


Mirtilla



(Marianna Di Bella)

mercoledì 12 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "Dodici regali per Babbo Natale" - Mauri Kunnas

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Titolo: "Dodici regali per Babbo Natale"
Autore: Mauri Kunnas
Editore: Il Gioco di Leggere




Nel paese di Babbo Natale c'è grande fermento, tutti lavorano freneticamente per realizzare i giocattoli e rendere felici i bambini di tutto il mondo. Ogni gnomo e folletto è impegnato nel creare e incartare i regali e nell'organizzare una grande festa natalizia.
Come? Non sapete di cosa sto parlando? Non sapete nulla della festa?
Gli gnomi amano questo periodo e ogni anno organizzano una festa magica, meravigliosa e indimenticabile. 
Il piccolo gnomo Lillo è eccitato e preoccupato al tempo stesso, anche lui ama il Natale, ma è ancora indeciso su cosa regalare a Santa Claus. Vorrebbe donargli qualcosa di speciale e unico, ma non ha nessuna idea, così, inizia a pensare a qualcosa di bello e particolare.
Pensa...pensa ...pensa e...idea!
Il piccolo Lillo decide di rendere speciali i dodici giorni che mancano alla festa, realizzando dodici regali ricchi di sorprese. Inizia, così, la sua impresa che si trasformerà presto in avventure rocambolesche e divertenti, perché il nostro Lillo è generoso ma, soprattutto, distratto e imbranato.
Lillo si impegna, ce la mette tutta per rendere felice Babbo Natale ma tutto ciò che organizza si trasforma ben presto in situazioni comiche e disperate. Il suo impegno, la sua fatica, le sue peripezie faranno breccia nel cuore di Babbo Natale, rendendolo sempre allegro e sorridente, donandogli ogni giorno dolci ricordi da custodire, perché i regali più belli sono quelli fatti con il cuore.
Mauri Kunnas ha creato una storia divertente, allegra, comica ma soprattutto tenera e delicata che ci ricorda costantemente che i più bei regali non sono gli oggetti materiali, ma l'attenzione, l'impegno, l'amore che ognuno di noi dona agli altri.
Lasciatevi avvolgere dalla magia del Natale, donate amore e attenzione alle persone che amate, regalate sorrisi a chi non ne ha più e abbracciate forte i vostri bambini.

“Stringere tra le mie braccia un piccolo gnomo stanco è il più bel regalo di Natale che io possa avere.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!


Mirtilla



(Marianna Di Bella)

lunedì 10 dicembre 2018

Recensione: "La ragazza con la Leica" - Helena Janeczek

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Titolo: "La ragazza con la Leica"
Autrice: Helena Janeckzek
Editore: Guanda




Sono i primi giorni del mese di agosto, il caldo è una presenza costante e il sole scalda la pelle. I ragazzi sono pronti per andare in vacanza e godere di giorni liberi, allegri e indimenticabili. Giorni spensierati, pieni di vita...giorni da custodire nel diario dei ricordi. Ma non questa volta, in quest'anno e periodo storico che ha cambiato la storia mondiale. Un anno in cui i ragazzi non pensano al divertimento, all'allegria ma a liberare il proprio paese dal potere fascista. Siamo in Spagna, nel 1936, e il popolo sta lottando in una cruenta guerra civile per spodestare il fascismo dalle file politiche e governative. I giovani di tutte le nazioni, arrivano orgogliosi nel voler sostenere il popolo spagnolo, l'unico che per primo si è armato per lottare contro il fascismo.
Tra tutti questi giovani, si aggirano due fotografi intenti a scattare foto ai miliziani durante l'addestramento, prima di raggiungere le zone di guerra. I due fotografi sono André Friedmann e Gerda Pohorylle, noti in tutto il mondo come Robert Capa e Gerda Taro. Anche loro sono accorsi per sostenere il popolo spagnolo, raccontando gli avvenimenti attraverso le immagini, perché Gerda crede molto nell'importanza delle foto e del loro messaggio, per sostenere la causa spagnola.

Capite anche voi quanto la mia Leica sia utile alla causa, vero?”
(cit. tratta dal libro) 

Gerda Taro è la protagonista di questo splendido romanzo. Un romanzo che ci aiuterà a conoscere non solo una grande fotografa, ma anche una donna che ha avuto il coraggio di vivere intensamente la sua vita, consapevole di se stessa e delle sue idee politiche.
Nata a Stoccarda, fugge dalla Germania dopo essere stata arrestata per appartenenza a un'associazione sindacale fuorilegge. Raggiunge la Francia e qui la sua vita cambia radicalmente perché, non solo conosce e s'innamora di Robert Capa, ma scopre la passione per la fotografia.
Grazie a Capa impara ad usare la macchina fotografica Leica e crea con lui un sodalizio artistico e personale fino alla fine dei suoi brevi giorni di vita. La sua voglia di raccontare la guerra civile spagnola, affiancando i miliziani nella battaglia, l'ha portata a morire giovanissima, schiacciata da un carro armato, ponendo fine non solo alla sua vita, ma a quella luce che l'abbracciava sempre e alla sua visione della vita e del mondo.

“...soltanto Gerda, l'unica che se n'era infischiata dei pericoli, delle considerazioni e di ogni cosa, tranne che di arrivare nel posto giusto al momento giusto, alla fine laggiù c'era andata e ci era rimasta.”
(cit. tratta dal libro) 

Helena Janeczek non ha scritto la solita e classica biografia, ma ha creato un romanzo in cui la vita di Gerda Taro, prende anima e corpo attraverso le voci e i ricordi di tre amici: Willy Chardack, Ruth Cerf e Georg Kuritzkes. Amici che hanno conosciuto la vera Gerda, una donna allegra, ostinata, agile, tenace, intrepida, volubile, ambiziosa, smaliziata, emancipata, realistica fino al cinismo, libera sotto ogni aspetto che non si è sottomessa neanche a Hitler.
Attraverso le voci di Ruth, Willy e Georg, la figura di Gerda prende vita, uscendo prepotentemente dalle pagine del libro, avvolgendo il lettore nella sua aura e forza.
Il testo non è di semplice lettura, la scrittura è raffinata, intensa e ci porta a scoprire non solo la vita di una donna dimenticata e poco conosciuta, ma anche la situazione politica ed economica dell'Europa in quei tragici anni che hanno visto cambiare il mondo.
Le correnti politiche, le lotte civili ci permettono di entrare nel cuore della realtà politica di quegli anni e nei pensieri dei personaggi, aiutandoci a comprendere la complessa figura di Gerda, delle motivazioni dietro le sue scelte, le sue rinunce, della sua fuga, della sua determinazione nel seguire i miliziani, ritraendo il tutto con immagini che raccontano la verità di quella guerra civile.

“...avevano assorbito le idee estetiche del tempo insieme a quelle politiche e sociali, ed erano consapevoli che proprio lì, nell'arte, si era già realizzata una rivoluzione.”
(cit. tratta dal libro)

Ho apprezzato moltissimo il libro e mi ha dato modo di riflettere non solo sulla caducità del tempo, ma anche su una donna che ha influenzato e creato il personaggio di Robert Capa, credendo nel potere delle immagini e nel racconto degli eventi attraverso di esse.
Volete scoprire una donna dimenticata e per nulla scontata? Una donna che ha sempre seguito il suo istinto e le sue idee politiche? Allora armatevi di tempo, pazienza e qualche fotografia di Gerda Taro, perché solo così potrete comprendere la sua visione del mondo e la sua anima.

“Gerda la temeraria, l'imprevedibile, la volpe rubia, che non rinuncerebbe a qualsiasi morso di felicità si possa rubare al presente.”
(cit. tratta dal libro)

Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

giovedì 6 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "Artù Caribù. Un Natale da salvare" - Magali Le Huche

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Titolo: "Artù Caribù. Un Natale da salvare"
Autrice: Magali Le Huche
Editore: Edizioni Clichy





Buongiorno! Risponde la segreteria telefonica di Babbo Natale. Ci duole informarvi che purtroppo a causa di problemi gravi....gravissimi, la lista degli ordini è chiusa e non possiamo accettare ulteriori richieste. Siamo profondamente mortificati. Grazie per aver chiamato.

Cosa? Cosa? Cosaaaaaaaaaaaaaaaaa?
Perché non si possono richiedere altri regali? Cosa sta accadendo al Polo Nord?
Babbo Natale è in ritardo sulla sua tabella di marcia. I giocattoli non sono pronti e se non riuscirà a risolvere la situazione, i bambini non avranno i loro doni sotto l'albero.
Un evento catastrofico!
Occorre trovare una soluzione, al più presto.
I folletti e le renne pensano da giorni a una possibile soluzione...pensano...pensano...pensano e finalmente hanno un'idea. Chiamare Artù Caribù!!
Come? Non conoscete Artù Caribù? È il supereroe di Valbuonvento. Ogni giorno si prodiga per aiutare i suoi abitanti e i suoi amici, chissà che non possa aiutare anche Babbo Natale.
Le renne e i folletti decidono, così, di partire e rapire Artù.
Il nostro supereroe accetterà di aiutare Babbo Natale?
I bambini avranno i loro doni sotto l'albero?
Per scoprirlo vi basterà aspettare fino a Natale e....scherzooooo!! Non è vero, vi basterà leggere il libro per scoprire come andrà a finire questa divertentissima e fantastica avventura.
Artù è ironico e spiritoso, così come le renne che sembrano un po' svampite ma con il dono di rallegrare la lettura facendovi sognare.
I disegni sono allegri e colorati, il testo è divertente e, cosa fondamentale, il libro racchiude al suo interno il vero spirito natalizio, grazie a valori importanti quali amicizia, altruismo e bontà.
Se state cercando un libro che riesca a donarvi momenti di serenità e allegria, insieme ad un pizzico di ironia questo è il libro adatto a voi.
Babbo Natale ha bisogno del vostro aiuto, siete pronti? Bene, allora vi auguro una buona lettura e salutatemi Artù Caribù.


Mirtilla 


(Marianna Di Bella)

martedì 4 dicembre 2018

Recensione: "La felicità del cactus" - Sarah Haywood

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Titolo: La felicità del cactus
Autrice: Sarah Haywood
Editore: Feltrinelli




Durante la nostra esistenza viviamo esperienze che ci segnano in maniera indelebile, influenzando il nostro carattere e il nostro modo di rapportarci agli altri e al mondo esterno. Ferite che difficilmente si rimargineranno, ricordi incancellabili di ciò che abbiamo provato e che mai dimenticheremo. Ferite che rimarranno lì, in fondo alla nostra anima come monito di ciò che non vogliamo più provare. Costruiamo, così, una bella corazza che ci protegga dagli altri e dalle emozioni che potrebbero prendere il sopravvento sulle nostre vite. Si diventa insensibili, distaccati, freddi di fronte agli eventi della vita; programmando tutto per evitare brutte sorprese e imprevisti. Ma la vita è più furba e intelligente di noi e non si lascia ingannare da questi piccoli stratagemmi. Ci lascia crogiolare nella nostra pseudo sicurezza e quando meno ce l'aspettiamo, eccola arrivare in maniera dirompente, travolgendo completamente la nostra esistenza, mettendoci di fronte a noi stessi e alle nostre emozioni.

Sentimenti che spazzano via la corazza che hai costruito per proteggerti e ti lasciano lì, nuda e vulnerabile...”
(citazione tratta dal libro)

Susan Green ha 45 anni, vive a Londra in un piccolo appartamento. È laureata in legge ma non ha mai intrapreso la carriera di avvocato, preferendo un tranquillo lavoro come impiegata statale. La sua vita è stabile, serena e solida. Gli imprevisti non sono contemplati nella sua esistenza, perché Susan è una donna che ha deciso da tempo di tenere tutto sotto controllo, in modo particolare le emozioni.

A Londra ho costruito la vita perfetta per me. Ho una casa che soddisfa le mie attuali esigenze, un lavoro adeguato alle mie capacità e facile accesso a stimoli culturali di ogni genere. A eccezione delle ore lavorative, ho pieno controllo su ogni aspetto della mia esistenza.”
(citazione tratta dal libro)

Susan è una donna diretta, ironica, pragmatica, indipendente, organizzata, non ama suscitare compassione negli altri, non ama il contatto fisico con le persone e le relazioni interpersonali troppo strette e intime. Negli anni ha costruito una corazza intorno alla sua persona, in modo tale da non essere toccata e ferita dagli altri. Il passato l'ha segnata profondamente, dovendo destreggiarsi, sin dall'infanzia, tra un padre alcolizzato, una madre che l'ha trascurata e un fratello con cui litiga in continuazione e che considera debole e smidollato.

...ero forte abbastanza e avevo già imparato da tempo a distaccarmi da ciò che mi accadeva intorno e a reprimere qualunque reazione emotiva.”
(citazione tratta dal libro)

Ma la vita di Susan sta per cambiare in maniera imprevedibile, prima la morte della madre e poi una gravidanza inaspettata segneranno il primo passo verso il cambiamento. Una piccola crepa in una corazza apparentemente impenetrabile, che la porteranno ad aprirsi al mondo, agli altri e a se stessa. L'aiuteranno a scoprire e comprendere la sua anima fragile e ferita. L'aiuteranno a...e no il resto lo scoprirete voi, continuando la lettura di questo romanzo, carino, divertente e sarcastico.
Sarah Haywood ha scritto un romanzo piacevole, in alcuni punti divertente ed emozionante ma che non mi ha completamente ammaliata. Leggendo i commenti entusiasti e la sinossi avevo riposto nel testo un'alta aspettativa, purtroppo delusa, perché sinceramente mi aspettavo molto di più. La trama e il finale sono prevedibili, il personaggio di Susan è ben costruito, soprattutto la parte psicologica, ma non riesce a creare empatia con il lettore, conquistandolo definitivamente, al contrario rimane sempre un muro freddo e distaccato tra i due.
Ciò che ho apprezzato del romanzo è il messaggio che vuole mandare ai lettori. Un messaggio e un insegnamento importanti che arriveranno gradualmente, colpendo il cuore del lettore con la sua bellezza e profondità, come il fiore del cactus, meraviglioso e imprevedibile, tale da affascinare chiunque lo guardi. Nessuno si aspetterebbe da una pianta piena di spine, un fiore bello e delicato, così come nel romanzo, il lettore non si aspetta la bellezza del messaggio, nascosto tra le pagine e il sarcasmo della protagonista: non permettere al dolore di rinchiudere noi stessi e le nostre emozioni dentro una corazza, dimenticando chi siamo e la nostra felicità.

All'improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo mondo nuovo, ma va bene così.”
(citazione tratta dal libro)

La bellezza della vita è nelle piccole cose, sta a noi scoprirle e viverle appieno.
Buona lettura.




(Marianna Di Bella)

sabato 1 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "L'autobus di Rosa" - Fabrizio Silei; Maurizio A. Quarello

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Titolo: L'autobus di Rosa
Autori: Fabrizio Silei - Maurizio A. Quarello
Editore: Orecchio Acerbo
Età di lettura: da 9 anni


 
Una giornata come tante nella città americana di Detroit. Alla stazione dei pullman, troviamo i nostri due protagonisti, nonno e nipote, appena arrivati in città dopo un lungo viaggio. Scopo del viaggio è visitare l'Henry Ford Museum. Una volta entrati, il nonno conduce il nipote Ben a vedere un vecchio autobus di linea. Fa salire il ragazzo e poi lo fa sedere in un posto ben preciso.
Ben è confuso, non capisce perché è costretto a stare su quel vecchio autobus, quando può girare per il museo e vedere le tantissime automobili presenti nell'edificio.
Ciò che il ragazzo non sa è che il posto che sta occupando, ha segnato il cambiamento nella lotta dei diritti civili degli afroamericani.
Quello è il posto occupato da Rosa Parks.
Chi è Rosa Parks? Shhhh fate silenzio e prestate attenzione, perché il nonno sta per raccontare la storia di questa donna forte e orgogliosa.
Nel 1955, negli Stati Uniti d'America, le discriminazioni razziali costringevano gli afroamericani a vivere e subire la prepotenza e l'odio dei bianchi. Sugli autobus, i sedili davanti erano riservati ai bianchi e gli afroamericani potevano sedersi negli altri posti a condizione che non ci fossero persone in piedi.
Il 1°dicembre 1955, su uno dei tanti autobus che girano in città, sale Rosa Parks, una donna di 42 anni dal portamento dignitoso, che dopo una giornata di lavoro lunga ed estenuante, decide di sedersi, riposarsi e non cedere il posto a nessuno. Il suo rifiuto sarà decisivo e potente tanto da spezzare la consuetudine del sedile riservato ai bianchi, scatenando proteste e scioperi. L'anno dopo, la Corte Costituzionale dichiarerà incostituzionale la segregazione razziale sui mezzi di trasporto.
Un NO decisivo e potente.
Un NO contro i soprusi e le prepotenze.

“Dunque non servono muscoli, non serve la forza.
Servono forse quegli occhi grandi e quel sorriso sereno.
Serve per vincere la paura e sapere di essere nel giusto.”
(citazione tratta dal testo)


Il libro, realizzato con il sostegno di Amnesty International, ci ricorda un momento storico a cui tutti dovremmo guardare, prendendo esempio dal gesto di questa piccola e immensa donna, lottando ogni giorno per il rispetto e la difesa dei nostri diritti e per quelli degli altri. A volte basta un piccolo gesto per innescare un processo di cambiamento, una piccola voce fuori dal coro che gridi il suo “No” per porre fine al giogo e al sopruso dei prepotenti.
Il testo insegna ai ragazzi che per ribellarsi e lottare non serve ricorrere alla violenza ma, utilizzare forza, coraggio e determinazione per perseguire il bene, affidandosi ai propri valori e principi morali, nel rispetto dell'altro e di se stesso.
Rosa Parks non deve essere dimenticata, ma usata come esempio per le nuove generazioni, convinte di poter ottenere tutto semplicemente puntando i piedi e lamentandosi. I ragazzi devono imparare a non abbassare la testa, ma a lottare per ciò in cui credono, diventando i protagonisti attivi della loro vita e non spettatori passivi. Ma per farlo, devono avere come esempio persone forti, coraggiose, con valori importanti che hanno cambiato il mondo nel rispetto di se stessi e degli altri.
Consiglio lettura di questo testo a tutti, nessuno escluso, perché per affrontare meglio il presente, è importante ricordare i grandi cambiamenti del passato e porre, così, le basi per un futuro migliore

“Pensavamo fosse matta, e invece i matti eravamo noi, abituati ad abbassare la testa e a dire sempre di sì.
Per questo ti ho portato qui oggi, per ricordarti che c'è sempre un autobus che passa nella vita di ognuno di noi.
(…) Tu tieni gli occhi aperti: non perdere il tuo.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!

Mirtilla



(Marianna Di Bella)