giovedì 31 gennaio 2019

Recensione: "La figlia del mercante di fiori" - Kayte Nunn

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Titolo: "La figlia del mercante di fiori"
Autrice: Kayte Nunn
Editore: Newton Compton Editori



La vita ha uno strano modo di comunicare con noi e di impartirci lezioni importanti. Mentre noi siamo impegnati a vivere, lei rimane seduta in disparte a osservare mentre commettiamo sbagli, ridiamo, soffriamo, piangiamo o ci innamoriamo.
Ci lascia liberi di provare e capire noi stessi e il mondo che ci circonda. Ci lascia liberi di sperimentare, come una mamma attenta a lasciare il giusto spazio di indipendenza ai propri figli, ma quando meno ce l'aspettiamo, quando pensiamo che non ci sia più nulla che possa sorprenderci e impressionarci ecco che, dispettosamente, lascia segnali e messaggi importanti che in pochi secondi stravolgono la tranquillità della nostra esistenza. Messaggi in grado di far riaffiorare un passato che abbiamo volutamente dimenticato in un angolo della nostra anima o più semplicemente non conoscevamo. Lettere, foto, cassette ecc. piccoli oggetti che accendono la curiosità e richiamano voci lontane del passato. Voci che aspettano di essere trovate per acquisire forza e iniziare, così, a raccontare...cosa? Dipende dalla persona che le trova, Anna Jenkins, ad esempio, non sa che la sua vita sta per cambiare profondamente.
Anna vive in Australia, è laureata in botanica e ama prendersi cura delle piante e dei giardini degli altri. Da qualche mese, ha perso la nonna materna ed è convinta che la vita non le possa regalare ulteriori gioie e sorprese.
A causa di un evento traumatico del suo passato che l'ha segnata profondamente, la ragazza si è chiusa in se stessa, lasciando al dolore il potere di influenzare il suo rapporto con gli altri e con il mondo. Ha preferito rimanere ferma e immobile, piuttosto che affrontarlo e superarlo definitivamente.

“Non puoi tagliarti completamente fuori dal mondo, altrimenti ti dimenticherai di vivere.”
(citazione tratta dal libro)

Anna non dimenticherà di tornare a vivere, perché qualcosa l'aiuterà a ritrovare la forza per uscire dal suo guscio e a vivere pienamente la sua esistenza. Cosa? Presto detto, durante i lavori di restauro della casa della nonna, in un'intercapedine del muro, vengono trovati alcuni oggetti che l'aiuteranno a ritrovare se stessa e la sua famiglia. Un diario e una scatola finemente incisa accenderanno la sua curiosità, portandola a scoprire un album da disegno prezioso che raccoglie immagini di piante esotiche realizzati con grande maestria.
Chi ha realizzato quei disegni? A chi appartiene il diario?

“Era forse possibile che anche quel diario rappresentasse un legame col suo passato, che fosse una voce che aveva un messaggio per lei...”
(citazione tratta dal libro)

Appena inizia a sfogliare l'album e il diario, la ragazza viene investita dalle voci del passato che iniziano a raccontare qualcosa di magico ed emozionante. Una storia misteriosa legata a una giovane donna vissuta in Inghilterra alla fine dell'Ottocento, che intraprese un lunghissimo viaggio in nave per raggiungere l'America Latina per trovare una pianta rara e pericolosa: la tromba del diavolo.
Lei è Elizabeth Trebithick, figlia del noto cercatore di piante John Trebithick. La ragazza è forte, determinata, coraggiosa e intrepida. Ha voglia di viaggiare, vedere il mondo e non vuole sposarsi per diventare la schiava di un uomo che non rispetta le sue attitudini e la sua indipendenza. Ha una particolare predisposizione nel disegnare e raffigurare le piante nei minimi particolari, attitudine acquisita negli anni aiutando il padre nel catalogare e conoscere le piante.
Il viaggio in America Latina rappresenta per lei la svolta per realizzare il suo sogno, viaggiare ed esaudire l'ultimo desiderio del padre.
Riuscirà Elizabeth a trovare la tromba del diavolo? A chi appartiene il diario? A voi scoprirlo, continuando la lettura e il viaggio tra le pagine del libro.
Kayte Nunn ha creato una storia non propriamente originale, ma la bellezza del romanzo è tutta nelle descrizioni di paesaggi e piante che rendono vivide e reali le immagini. Sembra quasi di vedere i meravigliosi panorami, respirando i profumi di terre lontane e fiori di rara bellezza. La ricerca di piante e fiori rari ci permette di conoscere e approfondire le minime conoscenze botaniche che abbiamo, immergendoci in un mondo sconosciuto ed estremamente affascinante.
La narrazione è fluida e scorrevole, costruita su due piani temporali che si alternano durante la lettura, creando curiosità per il continuo degli avvenimenti.
Le due protagoniste sono descritte bene, ognuna con un carattere ben definito. Diverse ma unite dall'amore per le piante e la natura che le circonda.
Il romanzo perde un po' di carattere quando ci addentriamo nella storia di Elizabeth, una donna che ha tutte le caratteristiche per essere un personaggio forte e determinato ad essere indipendente, ma che alla fine si trasforma in un personaggio banale che cede al fascino dell'uomo esotico, trasformando la sua storia in una semplice e scontata storia d'amore.
Il personaggio di Anna, al contrario, parte in maniera lenta, crescendo pagina dopo pagina. Da piccolo uccellino spaventato e ferito, spesso apatico nei confronti della vita, acquisterà forza e determinazione e quel briciolo di coraggio per riprendere in mano la sua vita.
Un romanzo leggero e carino che però non è riuscito a conquistare pienamente il mio cuore. Ad eccezione delle descrizioni, la trama mi ha lasciata spesso confusa e disorientata da alcuni passaggi superficiali che fanno perdere incisività alla narrazione. Il personaggio di Elizabeth è quello che più mi ha deluso, mi sarei aspettata da lei grandi avventure e scoperte, considerato i presupposti di voler diventare una donna indipendente, decisa a viaggiare e scoprire il mondo, ma così non è stato. Peccato.

“...il cuore non sceglie la sua strada e ignora ferocemente tutto il resto. L'amore non rispetta le intenzioni, né i confini, né in continenti, né i desideri...”
(citazione tratta dal libro)


Come sempre lascio a voi la scelta e il piacere di scoprire la storia.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

martedì 29 gennaio 2019

Recensione: "Accendimi" - Marco Presta


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Titolo: "Accendimi"

Autore: Marco Presta

Editore: Einaudi






Vivere, giorno dopo giorno, ripetendo sempre gli stessi gesti, seguendo la monotonia del lavoro, dello studio, della famiglia. Una vita segnata dalla ripetitività delle cose, ingabbiati nell'insoddisfazione e nell'apatia esistenziale. Si rimane fermi, come in attesa di qualcosa o qualcuno che ci scuoti da questa monotonia dietro cui ci siamo trincerati, per paura di stravolgere la nostra vita e afferrare i nostri sogni. Trovare, finalmente, quel coraggio che abbiamo perso, per vivere seguendo i nostri desideri, le nostre inclinazioni ma, soprattutto, per essere felici.

...il rimanere a galla non è mai una certezza, ma l'alternativa al colare a picco.”
(citazione tratta dal libro)

Caterina, la protagonista di questo romanzo, è una giovane donna che fa un lavoro che ama profondamente: la pasticcera. Un lavoro appagante e fantasioso, attraverso cui riesce ad esprimere i suoi stati d'animo.
La sua vita è tranquilla e ordinata, ha un lavoro che le piace, è in buona salute, non ha gravi problemi che la tengono sveglia la notte, ha un fidanzato che si prende cura di lei ma...ma è tutta apparenza, perché se solleviamo quel sottile strato di zucchero a velo, ci renderemo conto che la donna non è felice e vive passivamente una vita che non la stimola, accanto a un uomo che non accende nessuna scintilla in lei. Caterina sogna qualcuno che finalmente riesca a comprenderla fin nelle profondità della sua anima addormenta, risvegliandola da un torpore durato troppo a lungo.

...una donna sui quarant'anni, con i capelli di un castano ancora sincero, qualche ruga di troppo intorno agli occhi e un corpo asciutto, elegante: un clavicembalo in attesa da molte stagioni che un musicista capace lo accordi.”
(citazione tratta dal libro)

O forse, qualcuno già esiste. È solo una voce calda e profonda che prende vita da una radio e sembra comprenderla meglio di chiunque altro. La aiuta, la sostiene, sembra che tutto ciò che dica sia rivolto proprio a lei...un momento, quella voce parla con lei. Cosa sta succedendo? Chi si nasconde dietro questa voce? È uno scherzo? È frutto della sua fantasia? È magia o pura realtà? Difficile spiegarlo in due parole, così vi lascerò continuare la lettura del libro in tutta tranquillità ma, devo essere assolutamente sincera con voi, questo libro mi ha profondamente delusa.
Ho scelto il libro attratta dalla trama che mi aveva favorevolmente colpita. Adoro i romanzi dove le protagoniste attraversano un percorso di cambiamento e riscoperta di sé, invece, mi sono ritrovata una storia che ho trovato noiosa e monotona, ad eccezione di frasi ironiche e sarcastiche che donano un po' di pepe e vitalità alla trama.
Il romanzo è scritto bene ma la storia rimane comunque piatta e monotona come la protagonista, che avrei voluto scuotere per svegliarla dal torpore e dalla passività esistenziale dietro cui si è nascosta, soprattutto verso quei personaggi meschini che la circondano e a cui sembra soccombere.
Una storia che nonostante la voglia di scappare ed emergere dal grigiore emotivo, rimane impantanata nella monotonia. Peccato.
Lascio comunque a voi il piacere di scoprire il libro e la trama, chissà che non vi regali emozioni sovvertendo il mio modesto parere personale.

Ripensò alla vita che le era stata data, a come s'era svolta fino a quel momento, identica a quella di chissà quante altre persone eppure unica, perché era la sua.
Rivide tutti i suoi abbagli, gli errori madornali, i palazzi che aveva cominciato a costruire senza terminarli, lasciandosi alle spalle un bel po' di calcinacci, le speranze andate deluse, le attese che non l'avevano portata a nulla.
Poi si scrollò e vide anche i piccoli successi che aveva ottenuto, le amicizie sincere, il piacere che le dava tutti i giorni il suo lavoro.
Accese la radio.
Sorrise alle prime note della canzone, quanto sentì che una persona può cambiarti la vita con un gesto della sua mano.”
(citazione tratta dal libro)


Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

domenica 27 gennaio 2019

Recensione: "Ballando ad Auschwitz" - Paul Glaser

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Titolo: "Ballando ad Auschwitz"
Autore: Paul Glaser
Editore: Bompiani




Segreti. Silenzi. Dolore. Tradimento. Allegria. Vivacità. Forza.
VITA.
Sì, vita. Ogni pagina trasuda voglia di vivere nonostante il tema e il periodo storico trattato.
A dispetto di quello che possiate pensare leggendo il titolo, questo libro, non è il solito testo che affronta il tema dell'Olocausto. Semplicemente perché ritengo che in ogni libro, che tratti tale argomento, sia nascosta la vita unica e irripetibile di chi ha vissuto sulla sua pelle questa immane tragedia.
In questo senso, “Ballando ad Auschwitz” è unico e irripetibile.
Prendete tra le mani il libro, tenetelo tra le braccia per un po' come fosse un bambino piccolo, poi accomodatevi tranquilli e quando vi sentite pronti, apritelo. Immergetevi nella lettura, lasciate scorrere le parole, osservate attentamente le fotografie che accompagnano la storia. Lasciatevi prendere per mano da Rosie e da suo nipote Paul, fatevi guidare in questo lungo viaggio fatto di dolore, morte, sofferenza, vita, amore, vivacità, musica, ballo. Avrete l'onore e il piacere di conoscere una donna forte e caparbia; una donna che ha lottato strenuamente per sopravvivere ai campi di sterminio e vivere appieno la sua vita, nonostante tutto e tutti.
Rosie, appartenente a una famiglia ebrea non praticante, è per quei tempi una ragazza anticonformista, ma soprattutto vivace, allegra, innamorata della vita, della musica e del ballo. Dopo la morte del suo compagno, un dolore grande per una ragazza così giovane, conosce il futuro marito, insegnante di ballo che la convincerà a insegnare insieme a lui aprendo una scuola. Sono gli anni dell'avvento del nazismo, anni in cui gradualmente iniziano le restrizioni per gli ebrei fino allo scoppio della seconda guerra mondiale con le persecuzioni, gli arresti e le deportazioni nei lager. Rosie non si spaventa, non si arrende alle restrizioni e continua a insegnare, nonostante i divieti, creando una scuola di ballo nell'attico dei suoi genitori. Verrà tradita, arrestata e deportata nei campi di concentramento. Subirà, come tutti, violenza psicologica, fisica, esperimenti di laboratorio ecc., l'unica differenza tra gli altri è che lei nonostante tutto è determinata a sopravvivere, utilizzando qualsiasi mezzo a disposizione, astuzia, vivacità, intraprendenza, passione per il ballo e il canto, capacità seduttive. Lo so, molti di voi li immagino già storcere il naso, ma fatevi un esame di coscienza e ponetevi una sola e unica domanda “Chi siamo noi per giudicare?”, mettetevi per un secondo nei suoi panni e poi ditemi se avreste fatto diversamente.
Sua cugina Suzy, una sopravvissuta anche lei, parlando con Paul, dice una cosa importante:

Ma chi sono io per giudicare? Rosie è sopravvissuta a quell'inferno e questa è l'unica cosa che conta.” 
(citazione tratta dal libro) 

Continua, dicendo:

Poco dopo la guerra, (…) le cose erano ancora bianche o nere, le sfumature non erano contemplate, e se avevi collaborato con i tedeschi era male. Andare a letto con un tedesco era senza dubbio male. Ma bisognava sapere come stavano davvero le cose in un campo di concentramento. Se volevi sopravvivere non bastava un po' di fortuna...”.
(citazione tratta dal libro) 

Rosi non si è aggrappata alla fortuna, ha fatto in modo di creare le situazioni necessarie per poter sopravvivere a qualsiasi costo e ce l'ha fatta.
Una donna che ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni con coraggio e determinazione a non farsi piegare, ritornando nei luoghi di sofferenza, denunciando i suoi traditori. Ha raccolto foto, lettere scritte in quel periodo e ha raccontato tutto su un diario.
Suo nipote Paul ha scoperto in tarda età le sue origini ebraiche, la storia della sua famiglia, la conoscenza e la vita di questa zia forte e coraggiosa. Un segreto celatogli per preservarlo dai dolori e dalle sofferenze patite da suo padre e dagli altri familiari. Ha raccolto il materiale e ha regalato a noi lettori questa storia straordinaria. Un regalo che io porterò sempre con me, ricordandomi di non arrendermi, di lottare per quello che desidero ma soprattutto di non sopravvivere in questa vita...bisogna VIVERE, perché la vita che ci è stata donata è una, sola, unica e irripetibile.
Leggetelo, non ve ne pentirete, se per caso avete ancora qualche dubbio, vi lascio un pensiero di Rosie:

Dall'inizio della mia nuova vita qui in Svezia, ho sempre firmato le mie lettere Rosie, come facevo prima. Ma con una differenza. Nella R di Rosie e del mio vero nome Rosita disegnavo una faccina sorridente, che sorrideva alla vita. Una risposta a quelli che volevano intimidirmi, spezzarmi. Non ci sono riusciti.”
 (citazione tratta dal libro)

Buona lettura e Buona Vita!



(Marianna Di Bella)

giovedì 24 gennaio 2019

Recensione: "Donne che leggono libri proibiti" - Lisi Harrison

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Titolo: "Donne che leggono libri proibiti"
Autrice: Lisi Harrison
Editore: Sperling & Kupfer




Pearl Beach è una piccola cittadina californiana che si affaccia sul mare. Il clima e la posizione geografica, la rendono il luogo ideale per gli amanti del surf e di tutti coloro che cercano un posto tranquillo e assolato in cui vivere. Una cittadina per alcuni noiosa, per altri ricca di opportunità se si riesce a guardare oltre la superficie delle cose. Ed è proprio oltre quella superficie che dobbiamo volgere il nostro sguardo, fermandoci a osservare le vite di otto protagoniste femminili, le cui storie si intrecceranno tra le strade del luogo, dando vita a un romanzo i cui temi principali saranno: amicizia, solitudine, accettazione e scoperta di sé.
Otto donne che tra passato e presente ci sveleranno le loro vite, sostenendosi in una fase cruciale della loro esistenza, tra dubbi, paure e incertezze.
Gloria, Dot, Marjorie e Liddy sono le fondatrici del Club dei libri proibiti. Un club segreto nato nel 1962 perché le quattro donne sentivano l'esigenza di trovare delle risposte esaustive ai molteplici dubbi che avevano su se stesse, in modo particolare, sulla sfera sessuale. Un argomento tabù per quegli anni e per una società convenzionale e chiusa che vedeva le donne incastonate nel ruolo di brave mogli e mamme, reprimendo, in questo modo, il loro essere donna a 360º.
Il Club rafforzerà la loro amicizia, nata sui banchi di scuola, e le salverà dai problemi e dagli avvenimenti e imprevisti della vita.
Cinquant'anni dopo, altre quattro donne verranno aiutate dallo stesso club, grazie alle loro fondatrici storiche che lasceranno in eredità i loro libri proibiti, per sostenere e salvare altre donne. 
Britt, Addie, Jules e May June erediteranno questo segreto, ma la difficoltà maggiore sarà riuscire a creare un solido legame di amicizia, considerato che non si conoscono e non sanno nulla l'una dell'altra, ad eccezione del nome. Un compito difficile da portare avanti perché per confrontarsi e aiutarsi occorre fiducia, rispetto e voglia di aprirsi all'altro. Riusciranno a diventare amiche?
Seguite May June, la protagonista principale su cui ruota la narrazione, una donna in carriera che ha lasciato New York e il suo lavoro rifugiandosi in California dal suo fidanzato e...scoprirete come entrerà in contatto con le fondatrici del club e le sue nuove amiche. Io vi lascerò continuare la lettura ma senza troppo entusiasmo perché, purtroppo, questo romanzo mi ha delusa. Avevo grandi aspettative su questa storia, perché aveva tutti gli ingredienti giusti per essere una lettura piacevole ed emozionante: protagoniste femminili, amicizia tra donne, riscoperta e affermazione di sé. Purtroppo, così non è stato.
La protagonista l'ho trovata noiosa, emotivamente piatta e non in grado di creare un legame empatico con il lettore. Le sue nuove amiche, sono personaggi che vengono tratteggiati ma mai seriamente approfonditi. Addie, ad esempio, è un personaggio forte, incisivo, intenso e profondo ma non le è stato dato uno spazio adeguato per emergere completamente. Al contrario, le quattro donne del passato che hanno creato il club e che materialmente sono presenti solo attraverso le lettere, sono i personaggi meglio costruiti, delineati e con una forte presenza scenica. Seppur indirettamente riescono a creare un legame profondo con il lettore.
Ho trovato la trama poco sviluppata e approfondita, l'argomento dei libri proibiti viene trattato con superficialità. Un argomento che meritava più spazio e approfondimento, perché avrebbe aiutato il lettore a comprendere meglio le difficoltà delle donne degli anni Sessanta in merito alle problematiche sessuali e di rapporti tra i coniugi. Un piccolo confronto tra le due epoche avrebbe aiutato il lettore a capire i cambiamenti culturali e sociali e le diverse modalità di pensiero delle otto donne. Perché parlare di libri proibiti negli Sessanta come risposta ai dubbi sessuali è convincente e comprensibile, un po' meno quando poi viene inserito in un'epoca moderna.
Questo è solo il mio parere personale, quindi lascio a voi il piacere di leggere e scoprire la trama e le sue protagoniste.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

mercoledì 23 gennaio 2019

I Consigli di Mirtilla: "Giulio e i Diritti Umani" - Francesca Quartieri; Rachele Lo Piano

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Titolo: Giulio e i Diritti Umani
Autrice: Francesca Quartieri
Illustrazioni di: Rachele Lo Piano
Editore: Sinnos



Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclama la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un documento importante e universalmente riconosciuto che stabilisce quali sono i diritti che spettano a ogni individuo. Diritti civili, sociali, culturali, politici atti a difendere e tutelare ogni essere umano.
Da allora sono trascorsi più di settant'anni e nonostante i grandi cambiamenti politici, economici e culturali, purtroppo, ancora oggi migliaia di donne, uomini e bambini in tutto il mondo sono vittime della violazione di questi diritti.

Diritto alla vita.
Libertà di espressione, pensiero, religione ecc.
Parità davanti alla legge.

C'è ancora molto lavoro da fare affinché si arrivi al giusto rispetto dell'essere umano e, al tempo stesso, molto da insegnare alle future generazioni perché conoscano questi diritti e lottino per l'uguaglianza e il rispetto dell'Altro.
“Giulio e i diritti umani” è un testo importante che avvicina i bambini e i ragazzi alla comprensione della Dichiarazione Universale. Il testo è suddiviso in tre parti. Nella prima parte sono spiegati i diritti in maniera semplice e diretta, evidenziando parole e vocaboli difficili o rilevanti, accompagnati da spiegazioni e sinonimi che aiutano il bambino alla piena comprensione degli articoli. Ogni articolo, inoltre, è accompagnato da schede di approfondimento, disegni chiarificatori ed esempi che permettono al bambino di capire meglio il messaggio.
La seconda parte del libro è dedicata alla spiegazione delle Nazioni Unite (scopi, princìpi, nascita ecc.) mentre nella terza e ultima parte ci sono le attività didattiche interattive, che permettono al piccolo lettore di mettere in pratica ciò che ha compreso durante la lettura.
“Giulio e i diritti umani” è un libro importante che tutti dovrebbero leggere, ed è un ottimo supporto per insegnanti e genitori per interagire meglio con i loro bambini aiutandoli a capire la difficile situazione mondiale e il rispetto dell'Altro.
Buona lettura!!

Mirtilla



(Marianna Di Bella)


sabato 19 gennaio 2019

Recensione: "Figlie del mare" - Mary Lynn Bracht

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Titolo: "Figlie del mare"
Autrice: Mary Lynn Bracht
Editore: Longanesi




Ogni mattina, sulla piccolissima isola di Jeju in Corea, alcune donne si svegliano prestissimo, si dirigono in spiaggia e si immergono in acqua per ore. Scendono in profondità, nel blu intenso del mare, pescano e agilmente riemergono per tornare a immergersi di nuovo per ore e ore, fino a quando non sono riuscite a procurarsi il cibo necessario per la loro sopravvivenza e per rivenderlo al mercato. Loro non sono semplici donne, sono haenyeo: donne del mare. Donne tenute in grande considerazione per le loro capacità di resistere a lungo in apnea, scendere in profondità e mantenere meglio la temperatura corporea. Il loro non è un semplice lavoro, ma un dono che si tramanda di madre in figlia da generazioni.

Ci tuffiamo in mare come le nostre madri e le nostre nonne e bisnonne hanno fatto prima di noi per secoli. Il dono è il nostro orgoglio, perché ci rende libere di non dover rispondere a nessuno, né ai nostri padri, né ai mariti o ai fratelli maggiori, e neanche ai soldati giapponesi durante la guerra. Ci procuriamo da sole il cibo che ci basta e vendiamo il resto guadagnando con il nostro lavoro; il mare è la nostre fonte di sopravvivenza e di benessere. Viviamo in armonia con la natura...”
(citazione tratta dal testo)


Tra le haenyeo c'è anche Emi, una delle nostre protagoniste. Ha settantasette anni, molti problemi di salute e ultimamente i suoi incubi notturni l'accompagnano anche durante il giorno, rendendola irrequieta, stanca e preoccupata. La donna sa da cosa derivano quegli incubi, ma affrontarli vorrebbe dire riaprire il cassetto dei ricordi e far riemergere tutto il male che lei e la sua famiglia hanno subito negli anni passati. Quindi scaccia via il pensiero, relegando di nuovo i ricordi in un angolo buio e nascosto della sua mente, illudendosi di cancellare di nuovo il suo passato.

La mente aveva cancellato i ricordi di quel doloroso passato in modo che lei potesse crescere i suoi figli e sopravvivere. Questo, però, non aveva fermato i sogni.”
(citazione tratta dal testo)

Sogni o incubi che la porteranno a Seul a incontrare i suoi figli e a un appuntamento annuale a cui non manca mai. Qui ogni mercoledì moltissime persone, tra cui donne, manifestano affinché il governo giapponese si assuma le colpe dei crimini di guerra perpetrati contro donne innocenti, rapite e costrette a prostituirsi. Schiave sessuali derubate della dignità, dell'infanzia, della salute. Donne la cui storia è stata insabbiata dal governo giapponese che non si è mai assunto la responsabilità di un atto così atroce, privando migliaia di donne della loro dignità e delle giuste scuse. Migliaia di donne di cui ancora oggi non si conosce il destino crudele a cui sono andate incontro. Vittime innocenti. Donne senza volto. Donne senza identità, conosciute solo come “donne di conforto”.
Emi non è mai stata una donna di conforto ma è lì tra tutte quelle persone, perché qualcosa o qualcuno la lega a tutti quei destini. L'anziana donna si guarda intorno in cerca di un viso familiare. Un volto che riemerge con forza dalla nebbia dei ricordi. Il volto di una ragazza fragile e forte al tempo stesso, che ha fatto di tutto per proteggere Emi dal male e dai soldati giapponesi. Una ragazza di soli 16 anni che nel 1943 venne rapita dall'esercito giapponese, allontanata con la forza dalla sua famiglia e dalla piccola Emi. Chi è la ragazza? Presto detto, il suo nome è Hana ed è la sorella maggiore di Emi. Quella sorella di cui si sono perse le tracce da più di sessant'anni, ma a cui l'anziana donna non ha mai smesso di pensare, nonostante abbia cercato in tutti i modi di dimenticare il suo passato. Un passato che è riemerso prepotentemente per essere affrontato, perché possiamo pensare di nascondere tutto il dolore sotto la sabbia, riprendere in mano la nostra vita e fare finta di nulla, ma quello che non sappiamo è che non possiamo lottare contro il mare. Lui torna sempre e onda dopo onda fa riemergere ciò che avevamo celato sotto la sabbia. Perché il mare ci riporta ciò che era nostro, anche il dolore e allora non ci si può voltare dall'altra parte, ma dobbiamo affrontarlo, gettandoci con coraggio tra le sue acque e affrontare finalmente noi stessi. Anche per Emi è arrivato il momento di affrontare il suo passato e per noi quello di conoscere finalmente la storia di Hana.

A volte le vecchie ferite devono essere riaperte per poter guarire davvero...
(citazione tratta dal testo)

Emi e Hana saranno le due voci narranti che si alterneranno in questo splendido e struggente romanzo scritto da Mary Lynn Bracht. Due voci narranti che ci catapulteranno in due epoche storiche diverse, svelandoci non solo la storia delle due protagoniste, ma un periodo storico doloroso e violento, dove la paura e la sofferenza hanno accompagnato per molti anni i coreani, costretti a sottostare al predominio e al potere del governo giapponese. Un predominio caratterizzato da violenza e soprusi, negando ai coreani la possibilità di parlare o leggere nella loro lingua madre, trattandoli come cittadini di second'ordine, i cui diritti e la cui dignità vennero calpestati senza alcun rispetto.
Mary Lynn ha scritto un romanzo bellissimo, intenso, emozionante e profondo. La sua scrittura è fluida e le sue parole, apparentemente semplici, sono in realtà dirette ed efficaci. Parole che diventano dei veri e propri pugni che colpiscono il lettore, lasciandolo spiazzato, dolorante e con un senso di vergogna che l'accompagna per tutta la durata della lettura.
L'autrice è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra l'alternarsi dei salti temporali e delle voci narranti rendendo la lettura scorrevole e la trama intrigante, catturando l'attenzione del lettore sin dalle prime pagine.
Il personaggio di Hana cattura letteralmente la scena, la sua storia è così dolorosa e intensa che afferra il lettore e non lo lascia andare fino alla fine del romanzo, portandolo con sé e facendogli vivere tutte le umiliazioni, i soprusi e le violenze subite, costringendolo a guardare dritto negli occhi del nemico, a vivere in prima persona le violenze e a non arretrare mai di fronte al dolore.
Riuscirà Hana a sopravvivere? Emi ritroverà Hana?
Non voglio svelarvi nulla perché il romanzo va letto e vissuto intensamente.
Seguite Emi e Hana, tuffatevi tra le acque della piccola isola di Jeju, immergetevi con le donne haenyeo, riportate alla luce le voci silenziose delle donne di conforto e fatevi avvolgere dalla bellezza del romanzo, ne uscirete diversi e consapevoli che dal passato si può imparare e migliorare, ma soprattutto non si deve dimenticare.
Buona lettura!!



Marianna Di Bella


venerdì 18 gennaio 2019

Recensione: "Due sirene in un bicchiere" - Federica Brunini

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Titolo: "Due sirene in un bicchiere"
Autrice: Federica Brunini
Editore: Feltrinelli



Durante tutto l'arco della nostra esistenza entriamo in contatto con moltissime persone, alcune lasceranno un segno indelebile nella nostra anima, rimanendo nei nostri ricordi, altre spariranno dalla nostra memoria, figure evanescenti di cui non ricorderemo nulla, neanche il nome o il colore dei capelli. Ma tutti, indistintamente, siamo destinati a conoscere persone che cambieranno la nostra esistenza e a visitare luoghi che ci aiuteranno a ritrovare la giusta comunicazione con la parte più intima e segreta di noi stessi; quella parte che abbiamo volontariamente messo in un angolo, per il timore di tornare a soffrire, riprovando quel dolore intenso e lacerante subito in passato.
Siamo tutti destinati a rientrare in contatto con noi stessi.
Siamo destinati a ritrovarci e ad essere ritrovati.
Siamo destinati a persone...luoghi...

Il posto che cerchi è quello che ti trova”
(citazione tratta dal testo)

Tra le acque blu e cristalline del Mediterraneo, c'è un'isola bellissima che ospita un grazioso B&B sconosciuto alla maggior parte dei turisti. Il B&B delle Sirene Stanche non è segnato in nessuna guida turistica e non accoglie tutti, ma solo un gruppo ben selezionato di persone che hanno bisogno di curare i malesseri dell'anima, ritrovando finalmente se stessi. Per essere accolti, basta scrivere una semplice lettera in cui vengono spiegate le motivazioni per cui si vorrebbe soggiornare e aspettare pazientemente la risposta scritta delle due proprietarie: Dana e Tamara.
Oltrepassare il bellissimo portone turchese è il sogno di coloro che aspettano di trascorrere dieci giorni in armonia con se stessi, curando la propria anima ferita, ritrovando il proprio equilibrio interiore ma soprattutto, ritrovando finalmente se stessi.

Tutti, prima o poi, hanno bisogno di una locanda della tregua. Di un luogo che accolga quello che ci portiamo addosso: ferite, sensi di colpa, rimpianti, disperazioni, dolori, indecisioni, rimorsi, perdite, paure. Un posto dove il tempo si ferma accanto a noi per sostenerci senza sfidarci, incolparci o incalzarci. Dove non ci sono ieri e nemmeno domani. Soltanto una lunga riga di oggi, di adesso, di ora in avanti.”
(citazione tratta dal testo)

Ogni primo giorno del mese, il B&B accoglie tra le sue calde mura cinque persone, cinque vite e storie che si amalgameranno condividendo spazi, esperienze e momenti di vita. Un periodo in cui piangeranno, rideranno, soffriranno ma, soprattutto torneranno a vedere il mondo nella giusta prospettiva, ritrovando il proprio sentiero di vita. Per farlo occorrerà essere sinceri con se stessi e con le due proprietarie e sappiamo che la sincerità è difficile da accettare, soprattutto, quando ci portiamo dietro dolori, sofferenzee traumi. Svelare anche solo una minima parte ci fa sentire deboli, indifesi, esposti al male e al mondo esterno.

La verità è come l'acqua: quando emerge, non la puoi comprimere né contenere. S'infiltra tra i muri e tra le pietre, sgorga dalla terra, s'infila sotto porte e finestre, esonda dai margini e dai bordi del cuore.”
(citazione tratta dal testo)

Crescere vuol dire affrontare se stessi, il proprio dolore, ritrovando il giusto equilibrio tra cuore e cervello. Equilibrio per tornare a vivere serenemente, consapevoli di se stessi e della forza che abbiamo dentro di noi. Questa volta, però, non saranno solo i cinque personaggi ospiti della locanda a cambiare, ma anche una delle proprietarie. Quale? A voi scoprirlo, perché raccontarvi la trama o altro, vorrebbe dire togliere la bellezza e la magia che questo romanzo sa regalare.
Federica Brunini ha creato una storia delicata come la brezza del vento sul viso, calda come un abbraccio familiare e che ricorda l'odore della salsedine sulla pelle. Una storia le cui parole sanno cullare l'anima del lettore come il lento dondolio delle onde del mare, regalando momenti delicati, intensi e profondi in cui l'uomo viene fuori in tutte le sue fragilità, passioni e paure. Vari personaggi si intrecciano all'interno della trama, mantenendo la loro individualità e un tratto psicologico ben definito, in modo particolare, la figura di Tamara che risulta essere il personaggio più tormentato e sofferente, la cui storia scopriremo granello dopo granello e come una sirena ci attirerà, ammaliandoci con la sua bellezza.
La trama è fluida e scorrevole, dove momenti intensi ed emozionanti si alternano ad altri più leggeri e delicati, rendendo tutto equilibrato e mai sopra le righe, riuscendo a regalarci una storia leggera e profonda al tempo stesso.

...lei si sentì mancare la terra sotto i piedi. In fondo, stava per lanciarsi verso un'altra se stessa. Avrebbe saltato da quella che era a quella che poteva diventare. Per questo si trovava lì. Per imparare a librarsi in volo.”
(citazione tratta dal testo)


Aveva sempre vissuto in apnea. Era ora di respirare”
(citazione tratta dal testo)


Volate, respirate e ritrovate voi stessi.
Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)

martedì 15 gennaio 2019

Recensione: "Preghiera del mare" - Khaled Hosseini

libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, migranti, lettera
Titolo: Preghiera del mare
Autore: Khaled Hosseini
Editore: SEM




Leggere un libro è un'esperienza meravigliosa, in grado di regalare sensazioni uniche e indescrivibili.
Ci sono libri che non possono essere solamente letti e sfogliati ma, devono essere letteralmente vissuti e sentiti con ogni parte della nostra anima.
Ogni testo custodisce storie, racconti, vite che creano un rapporto empatico con il lettore, provocandogli sensazioni ed emozioni tali da scuoterlo nel profondo, spesso ritrovando se stesso, altre volte regalando risposte inaspettate. 
Così, prima di iniziare a leggere il testo di cui vi parlerò oggi, vi chiedo di prendervi del tempo per voi stessi. Se potete andate in spiaggia, sedetevi davanti al mare, chiudete gli occhi, respirate a fondo e ascoltate.
Entrate in empatia con ciò che vi circonda, ascoltate l'ipnotico e intenso rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia, i gabbiani che volano sul mare, le emozioni che scaturiscono dal profondo di voi stessi e le parole che compongono questa splendida lettera scritta con amore, dolore, paura e speranza.

Mio caro Marwan...”
(citazione tratta dal testo)

Inizia così la struggente lettera scritta da un padre al proprio figlio. Un padre che affida a un foglio di carta le proprie paure, desideri, speranze, raccontando a Marwan quelli che sono i ricordi semplici di una vita piena di amore, di affetti familiari, di passeggiate con la madre, di piccole sicurezze che li hanno fatti sentire protetti e amati.
L'uomo riversa su carta i ricordi di una vita che li accompagneranno durante il lungo e pericoloso viaggio in mare, verso terre sconosciute e popolazioni indifferenti alle loro sciagure.

...Mi hano detto che non siamo i benvenuti, che nessuno ci ha invitato, che dovremmo portare altrove le nostre disgrazie...”
(citazione tratta dal testo)
 
Khaled Hosseini ha dato voce ai pensieri delle migliaia di persone che ogni anno, mese e giorno affrontano il mare su barche fatiscenti per scappare dalla guerra, dalla fame e dalla morte. Persone che sognano solo un futuro migliore e una vita dignitosa.
Il testo è pura emozione e poesia. È profondo, intenso, emozionante, e mette al centro il dramma degli ultimi tempi, evidenziando la disumanità che sta dilagando nei cuori degli uomini.
Il libro riesce a toccare le corde dell'anima che si va sempre più inaridendo in questa società che ci vuole tutti indifferenti, ignoranti e insensibili ai problemi altrui, dove l'Altro viene mostrato come un nemico pericoloso da tenere lontano dalle nostre case e dalla nostra apparente tranquillità.
Khaled Hosseini ha utilizzato parole semplici e toccanti per creare un testo poetico e struggente, accompagnato da illustrazioni ad acquerello, realizzate da D. Williams, che evidenziano le emozioni che si succedono nel libro.

...Sono solo parole,
l'espediente di un padre.
La fiducia che riponi in me
mi strazia.
Perché questa notte riesco solo a pensare
a quanto è profondo il mare,
a quanto è vasto e indifferente.
E a come sono impotente io,
incapace di proteggerti...”
(citazione tratta dal testo)


Un piccolo gioiellino da leggere, amare e custodire.

...Ti ho detto “Dammi la mano

Non ti succederà niente di male...”
(citazione tratta dal testo)


Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)


mercoledì 9 gennaio 2019

I Consigli di Mirtilla: "Tre storie di neve" - Vivian Lamarque; Maria Battaglia

libro illustrato, libro per bambini, recensione, libri il nostro angolo di paradiso, mdb, solitudine, abbandon animali, amicizia
Titolo: Tre storie di neve
Autrice: Vivian Lamarque
Illustratrice: Maria Battaglia
Editore: Fabbri




C'era una volta una storia...no, erano due, anzi tre...ufffffff ho perso il filo del discorso. Un momento di pazienza, ricomincio.
C'era una volta una bambina che viveva su un albero, era sola al mondo e aiutava tutti gli animali del bosco, e poi c'era un'altra bambina che, invece, viveva in un grattacielo e un giorno trovò un cane. E, infine, c'era un cane che veniva abbandonato dal suo padrone e uffaaa è un po' complicato ma non spaventatevi, seguite il filo rosso che vedete disegnato sul libro e non vi perderete. Il filo vi condurrà alla scoperta di tre storie apparentemente diverse e slegate che si riuniranno, alla fine, dando vita a una storia dolce e intensa.
Il libro, scritto dalla penna sensibile e delicata di Vivian Lamarque e illustrata dalla brava Maria Battaglia, affronta tematiche importanti e profonde come: la solitudine, l'amore, l'amicizia e l'abbandono degli animali.
Una storia lieve in grado di toccare i cuori dei lettori, facendoli riflettere sull'importanza del rispetto dell'altro e dei nostri amici animali.

Un filo ci lega tutti? Sono tutti collegati gli abitanti del mondo, gli animali del mondo, gli alberi e i grattacieli del mondo?”
(citazione tratta dal testo)


Siamo tutti collegati da un filo, dobbiamo solo trovare il nostro e scoprire dove ci condurrà e, soprattutto, chi ci farà incontrare.
Buona lettura!!

Mirtilla 



(Marianna Di Bella)

lunedì 7 gennaio 2019

Recensione: "Nessuno può fermarmi" - Caterina Soffici

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, seconda guerra mondiale, ricordi, passato, arandora star
 
Titolo: "Nessuno può fermarmi"
Autrice: Caterina Soffici
Editore: Feltrinelli



Ci sono momenti nella vita, in cui sentiamo l'esigenza di riappropriarci del nostro passato e delle nostre radici. Abbiamo bisogno di comprendere meglio le nostre scelte, i nostri sbagli e, soprattutto, abbiamo bisogno di comprendere meglio noi stessi. Spesso la chiave per arrivare ad avere delle risposte è tornare al passato. Tornare a quelle radici che dicono chi siamo e da dove proveniamo. Radici di cui spesso ignoriamo il richiamo, volgendoci dall'altra parte perché troppo presi a vivere il momento per fermarci e prestare attenzione a qualcosa che ci potrebbe cambiare. Molto spesso le ignoriamo, semplicemente perché non ne sappiamo nulla o perché qualcuno ci ha nascosto capitoli importanti del nostro passato. Ma prima o poi arriva il momento di aprire i cassetti della memoria, facendoci investire da una moltitudine di ricordi e storie di cui ignoravamo l'esistenza. Quello sarà il momento in cui capiremo tutto su noi stessi e la nostra famiglia. Comprenderemo di essere finalmente liberi da segreti e cose non dette.

Certe cose sarebbe meglio lasciarle dove stanno, ben sigillate nelle stanze della memoria di chi le ha vissute e senza riaprire più quelle porte. Non si sa mai cosa ne esce, quando uno va a stuzzicare i vecchi lucchetti arrugginiti.”
(citazione tratta dal libro)

Bartolomeo Berni ha deciso che vuole aprire quelle stanze, permettendo ai ricordi e alla memoria di venir fuori per conoscere, finalmente, la verità sul nonno paterno.
Bartolomeo è un giovane studente universitario. Studia filosofia, è un ragazzo sensibile, soffre di frequenti attacchi di panico e non ha un buon rapporto con suo padre, che considera superficiale e distante. Ha da poco perso la nonna paterna e tra i suoi cassetti, trova una vecchia busta da lettere coloro carta da zucchero. La sua curiosità lo spinge a leggere il contenuto e tra le mani si ritrova un vecchio ritaglio di giornale e una lettera del Registro di Archivio Generale della Navigazione e della Marina Inglese, la quale comunica alla nonna che il marito Bartolomeo Berni risulta definitivamente disperso in mare il 2 luglio 1940.
Il ragazzo è sconcertato, sapeva che il nonno era morto al fronte durante la seconda guerra mondiale, perché si trovava su quella nave bombardata dai tedeschi? Perché la nonna non gli ha mai detto la verità? Perché tutti questi segreti?
Il ragazzo è affascinato da questa nuova scoperta, vuole saperne di più, vuole conoscere la verità sul nonno e sulla nave Arandora Star, così inizia a indagare e i ricordi piano piano lo avvolgeranno, e travolgeranno noi lettori riportandoci indietro nel tempo, svelandoci un capitolo di storia poco conosciuto e dimenticato.
Per capire meglio la storia, occorre risalire al 1940 e andare a Londra a The Hill, il quartiere italiano e conoscere i veri protagonisti del romanzo. Coloro che saranno l'anima e lo spirito di questa storia: Bartolomeo, Lina, Michele e Florence. Quattro ragazzi con la vita davanti e tante aspettative per il loro futuro funestato dagli echi della guerra. I primi tre sono figli di immigrati italiani, lavorano, amano e vivono spensieratamente fino a quando nel 1940, Mussolini dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. In pochissimo tempo gli italiani diventano dei nemici da perseguitare e arrestare. Il primo ministro Churchill ordina che tutti gli italiani, senza alcuna distinzione, vengano arrestati e portati nei campi di internamento, perché considerati nemici della patria e cospiratori.
Gente perbene e innocente trattata alla stregua dei più feroci criminali. Poveri immigrati che hanno sempre vissuto, lavorato e amato quella nuova terra, si ritrovano in pochissimo tempo ad essere emarginati e protagonisti di episodi di violenza e razzismo.
Bartolomeo e Michele vengono arrestati, portati via e non se ne saprà nulla fino al tragico avvenimento della nave Arandora Star. Una nave di lusso utilizzata dagli inglesi per portare gli esponenti più pericolosi del fascismo, in Canada nei campi di internamento. Una nave che poteva contenere al massimo 400 persone ma che in realtà portò ben 1500 prigionieri.
Se la nave conduceva prigionieri fascisti, come si spiega la presenza di Bartolomeo che non aveva nulla a che fare con il fascismo?
Riuscirà il ragazzo a scoprire la verità sul nonno?
Seguitelo in questo romanzo e vi ritroverete completamente avvolti e ammaliati dalla storia. Una storia che riporterà in luce un episodio che sicuramente non conoscevate e sono sicura che ne rimmarrete affascinati, perché oltre che scoprire un ulteriore capitolo della seconda guerra mondiale, vi farà riflettere sulla situazione dei nostri emigranti all'estero e di come vennero trattati durante la guerra. Da amici della patria e semplici lavoratori, divennero in un pochissimo tempo acerrimi nemici, pericolosi al punto da dover essere arrestati e chiusi in campi di internamento. Un episodio, questo, che ci aiuterà a riflettere anche sulla condizione attuale, ricordandoci che dal passato c'è sempre da imparare se siamo aperti alla comprensione e ad accettare gli esempi degli altri.
In questo romanzo i ricordi e il passato, ci metteranno di fronte a noi stessi, aiutandoci a comprendere chi siamo e da dove veniamo per poi proseguire verso il nostro futuro, così come avverrà per il giovane Bartolomeo, il quale riuscirà a ritrovare se stesso e la figura del nonno, mentre Florence ci aiuterà a riflettere su quanto sia importante ricordare e affrontare i ricordi per ritrovare serenità e felicità nella vita. Cosa? Non sapete chi è Florence? Non ve l'ho detto? Be' non posso svelarvi tutto il romanzo, è giusto che rimanga un po' di suspense, perché solo in questo modo potrete apprezzare la storia. Una trama che vi terrà letteralmente incollati alle pagine del libro, grazie anche a una scrittura fluida e scorrevole e a un'ottima documentazione storica condotta dall'autrice che ha riportato in vita un episodio dimenticato tra i libri di storia. Un episodio che tutti dovremmo studiare e conoscere, per comprendere al meglio il dolore, lo spavento e il terrore delle migliaia di persone che sono morte per una colpa mai avuta.

Dalla prua, un'ultima pioggia di corpi fu scaraventata in mare prima che la nave sparisse con un rumore terrificante, inghiottita dall'oceano, alzando una colonna d'acqua gigantesca e un'onda formidabile che risucchiò tutto quanto era a portata.

L'Arandora Star sparì così, all'improvviso e velocemente, lasciandoci orfani nella vastità di quelle acque e attoniti, in un ribollire di acqua e gorgogliare di schiuma.

Poi ci fu silenzio.”
(citazione tratta dal libro)


...per tutti gli uomini che ancora oggi sono costretti ad attraversare il mare per cercare migliori condizioni di vita.”
(citazione tratta dal libro)


Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

domenica 6 gennaio 2019

Le Recensioni di Mirtilla: "Aiuto! Si è arrabbiata la Befana" - Patrizia Ceccarelli

libro per bambini, recensione, libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, le recensioni di mirtilla

Titolo: "Aiuto! Si è arrabbiata la Befana"

Autrice: Patrizia Ceccarelli

Editore: Nuove Edizioni Romane





Attenzione!!
La Befana si è arrabbiata.
Perché? Con chi?
Con Babbo Natale! Sì, avete letto bene. La nostra cara Befana ce l'ha con lui perché arriva sempre prima di lei, rubandole tutte le idee per i regali dei bambini. È così arrabbiata che si è ammalata ed ora è ricoverata in ospedale ma, anche qui, non si sta comportando bene, sta facendo i capricci perché non ci vuole stare. Medici e infermieri sono disperati, non sanno più cosa fare con lei.
Come risolvere il problema? Cosa possono fare per tranquillizzarla?
Non è facile trovare una soluzione così, il dottor Tormentini decide di cercare Babbo Natale e chiedere aiuto.
Riuscirà il dottore a trovarlo?
Riuscirà la Befana a calmarsi?
Tornerà a volare sulla sua magica scopa portando le calzette piene di dolci?
Speriamo di sì, perché i bambini aspettano con ansia il suo arrivo.
Nell'attesa, vi consiglio di prendere il libro e sedervi insieme ai vostri bimbi. Sfogliate il testo e scoprite come andrà a finire la storia.
La lettura sarà piacevole e divertente, perché l'autrice ha descritto una Befana irriverente, dispettosa, capricciosa come sanno essere a volte i bambini quando si impuntano per un capriccio.
I bambini si divertiranno tantissimo durante la lettura e sicuramente rifletteranno sull'arrabbiatura della Befana, dedicandole più attenzione e interesse.
Buona Epifania a tutti!!

 Mirtilla


(Marianna Di Bella)