venerdì 24 febbraio 2017

Recensione "Il paese delle stelle nascoste" di Sara Yalda

recensione, mdb, romanzo, libri il nostro angolo di paradiso
Titolo: Il paese delle stelle nascoste
Autrice: Sara Yalda
Editore: Piemme



Ognuno di noi ha dentro di sé una ferita, un dolore, che teniamo ben custodito in fondo alla nostra anima, al riparo dagli altri e da noi stessi, fino a quando non ci sentiamo pronti ad affrontarlo o a parlarne con qualcuno. Anche Sara Yalda ha un dolore e una ferita dentro di sé e ha provato a parlarne, scrivendo e raccontando parte della sua storia attraverso questo libro.
Giornalista francese di origine iraniane, ha trascorso ventisette anni lontana dal suo paese di origine senza mai farvi ritorno. Anni in cui ha cercato di integrarsi alla civiltà occidentale, conformarsi al modo di vita francese, cambiando perfino il nome, ma perdendo di vista una parte importante: se stessa. Ed è proprio questo che cercherà di ritrovare e capire, ritornando a Teheran e affrontando le sue origini, la sua famiglia, il suo passato.
Tornando in Iran troverà un paese cambiato. In superficie legato ai precetti dell'Islam, ma sotto un cuore che pulsa. Giovani che trasgrediscono come possono, partecipando a feste, bevendo, ragazze che sotto il velo indossano minigonne e sfoggiano trucchi pesanti e unghie colorate. Perché truccarsi, mettere lo smalto alle unghie e il profumo, vestirsi con sensualità non è solamente un modo per piacere a se stesse è soprattutto un modo per ribellarsi e sfidare il regime. Vuol dire non arrendersi. Ma basta allontanarsi dalla città e spostarsi di pochi chilometri e già l'atmosfera cambia e una donna sola non può sedersi e prendere qualcosa al bar.
Il viaggio servirà a Sara a ricongiungersi con la sua famiglia, soprattutto con il padre, con la sua patria, la sua cultura e con se stessa. Non possiamo capire noi stessi senza capire il nostro passato, siamo totalmente e inestricabilmente legati, ma sta a noi farne tesoro e esempio per il nostro avvenire e per la strada da intraprendere.
Mi è piaciuto molto questo libro, semplice e al tempo stesso profondo. Spiega in maniera chiara e non troppo complicata la storia di Teheran, la società odierna, il modo di ribellarsi dei giovani e i piccoli e profondi cambiamenti che stanno avvenendo. Forse avrei approfondito un pochino di più la storia di Sara, il rapporto con il padre , la sua decisione di cambiare il nome, la sua vita in Francia, le sue emozioni, ma a volte non si può pretendere troppo, è già un grande regalo quando una persona scrive e parla di sé mostrando le proprie debolezze, i propri sbagli, non tutti sono in grado di farlo. Quindi godetevi questo piccolo regalo, l'anima di una donna che per anni ha nascosto e perso se stessa. Se proprio dovete criticare almeno fatelo con delicatezza, giusta o sbagliata è la sua storia, chi siamo noi per criticare e giudicare la vita degli altri?
Vi lascio con un bellissimo passo tratto dal libro:


«Ecco da dove vengo», mi dico. E d'improvviso mi appare chiara una cosa: anch'io sono venuta qui a prendere qualcuno. Una bimbetta che mi sta aspettando in cima alle scale. Una bambina della quale non sopporto più le angosce; quella bambina che devo soffocare per sconfiggere il mal di pancia; quella che ho sempre cercato d'ignorare guardando esclusivamente in avanti; quella contro la quale ho studiato all'Università, ho scelto gli amici, mi sono innamorata; quella malgrado la quale ho costruito me stessa fino a oggi. Esattamente quella bambina che sono venuta a ritrovare.
Non è più sola, adesso. Scenderemo le scale insieme, piano piano, stando attente a non scivolare; e anche se non arriveremo proprio a una festa, forse riusciremo a ballare lo stesso, sulle note di un ritornello qualsiasi, io e lei insieme.
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!




Marianna Di Bella


martedì 21 febbraio 2017

Recensione "La distanza da Helsinki" di Raffaella Silvestri


Titolo: "La distanza da Helsinki"
Autrice: Raffaella Silvestri


Due solitudini.
Due malesseri.
Due ragazzi...Un'amicizia.
Viola e Kimi.
Si conoscono sedicenni a Londra, durante una vacanza studio e nonostante l'apparente diversità stringeranno un'amicizia che durerà negli anni.
Viola è italiana e come tutti i sedicenni è alla ricerca di sé, di un gruppo di cui far parte e in cui riconoscersi, cercando di respingere il vuoto e il dolore per la perdita della madre e la figura di un padre assente che non l'accetta per quello che è, pregi e difetti compresi. Solo con Kimi sente di poter essere se stessa senza essere giudicata.
Kimi invece è finlandese, genio della musica e con la sindrome di Asperger. Non ama stare in mezzo agli altri, per lui non è importante stringere amicizia al contrario cerca di proteggere i suoi spazi cercando conforto e rassicurazione nella regolarità delle cose, come appunto la musica.
I due ragazzi sono come due calamite che si attraggono ma al tempo stesso talmente simili da respingersi, allontanandosi l'uno dall'altra. Questo continuo avvicinarsi e allontanarsi insieme a parole non dette e gesti non fatti aleggiano per tutto il libro trascinandoci lungo il progredire della loro vita. Durante gli anni si rincorreranno evitando quello che provano l'uno per l'altro o forse inconsciamente facendolo di proposito...chissà.
I due ragazzi rispecchiano il malessere, il disagio e la solitudine che aleggia tra i giovani, una continua insoddisfazione a cui non sanno dare una spiegazione e che al tempo stesso non cercano di affrontare, al contrario la subiscono passivamente preferendo una vita di non scelte. Cercando, invece, aiuto nelle cose sbagliate come pasticche, alcol e medicinali che alleviano temporaneamente il loro senso di frustrazione senza però farlo sparire completamente.
Ho apprezzato moltissimo questo libro, in modo particolare questo spaccato sociale che porta il lettore a una continua riflessione socio-culturale sui nostri giovani e perché no anche su noi stessi. Quanti di noi hanno preferito una soluzione di comodo piuttosto che affrontare qualcosa che ritenevamo più grande di noi o forse semplicemente non ritenendoci adeguati alla situazione; quante occasioni mancate abbiamo sprecato per paura, timore e poca fiducia in noi stessi; quante volte ci siamo sentiti trascinati dal corso degli eventi senza far nulla per cambiarli o modificarli almeno in parte. La vita ci pone di fronte a tutto questo ma l'esperienza, l'età ci portano a comprendere meglio noi stessi e correggere i nostri sbagli. Qui sembra di vivere in un circolo vizioso senza via di uscita, ma non l'ho trovato fastidioso al contrario è coerente alla complessa figura psicologica dei due ragazzi. Così come ho apprezzato la scelta di non affrontare il loro rapporto riducendolo a una storiella romantica, l'amore non è sempre facile e non è detto che due persone all'apparenza perfette lo siano anche nella realtà.
Un grazie speciale a Raffaella Silvestri per aver scritto il libro e avermi permesso di conoscere Viola e Kimi a cui mi sono affezionata e che più volte, durante la lettura, ho avuto la voglia e la tentazione di aiutare e proteggere.
Non vi svelerò il finale ma lo ritengo giusto, corrispondente alla storia, il finale che mi aspettavo.
Buona lettura!!

(Marianna Di Bella)

lunedì 20 febbraio 2017

Recensione "A volte l'amore non serve" di Elisa Achiluzzi



Titolo: "A VOLTE L'AMORE NON SERVE" 
Autrice: Elisa Achiluzzi



Nella vita capitano momenti di stallo. Momenti in cui ci si ferma senza riuscire ad andare avanti, dove tutto sembra uguale e monotono; dove pensiamo di fare passi avanti e progredire nel percorso della nostra vita e invece ci ritroviamo sempre allo stesso punto. Capita a tutti, prima o poi.
Storie d'amore che finiscono male, persone che illudono e tradiscono lasciano dietro una scia di dolore e sofferenze; spesso capita che siano proprio queste a bloccare il nostro cammino. Pur di non soffrire più, molti si rifugiano nella tranquillità e monotonia della propria vita anche a costo di rischiare di perdere l'opportunità di scoprire nuovi amori, nuove gioie e amicizie. Ma la vita no, lei non si ferma, non si arrende e spesso lascia lungo lo strada segnali e incontri importanti che cambieranno profondamente ciò che ci circonda e soprattutto noi stessi.
Questo è ciò che capita alle tre protagoniste di questo libro: Emma, Laura e Francesca.
Tre donne fisicamente e caratterialmente diverse.
Tre donne con in comune dolori e sofferenze.
Tre donne che si trovano ferme nel loro percorso di vita.
Tre donne che a causa della sofferenza arrivano a pensare che forse dopotutto “a volte l'amore non serve”.
Tre donne che inconsciamente sentono la necessità di cambiare le cose, perché stare fermi non porta da nessuna parte.
La vita arriva così a metterci lo zampino, donando loro la possibilità di conoscersi, riconoscersi e stringere una solida amicizia.
Amicizia che le porterà a ritrovare fiducia l'una nell'altra, perché è la fiducia l'elemento indispensabile per qualsiasi cambiamento si intenda effettuare. Ognuna saprà di poter contare l'una sull'altra in qualsiasi momento, senza timore di essere giudicate ma al contrario comprese. Inizia così la loro avventura, in una cornice magica e inimitabile come quella della città di Roma; ma non aggiungerò altro perché dovrete essere voi a scoprire e conoscere queste tre donne, a comprendere senza giudicare e a vivere le loro pazze avventure.
Questo libro è stata una piacevole scoperta, quella dose di leggerezza e allegria di cui avevo bisogno. Ho assaporato ogni singola pagina di questo testo, leggendolo tutto d'un fiato. Perché è questo che capita, ti cattura subito, diventando tu stessa parte integrante della storia. Mi sono divertita e commossa; ho ritrovato una parte di me in ognuna di loro ed ho riconosciuto il mio dolore e la mia sofferenza per la fine di una storia d'amore importante. Ho amato tutti i personaggi, in modo particolare Giacomo, l'amico che tutti vorremmo al nostro fianco e spero che anche il mio “Leonardo” si decida a farsi avanti anche a costo di...eh no così svelo troppo. Leggete il libro e allora capirete cosa intendo...

P.S.: se ogni tanto vi capita di pensare: “a volte l'amore non serve”, be' fermatevi e guardatevi intorno perché che lo vogliate o no l'amore è il motore di questa vita...l'amore in ogni sua forma. Amiamo ogni giorno ma ce ne dimentichiamo...amiamo i nostri genitori, figli, fratelli, sorelle, amici e amiche, fidanzati, mariti, amori diversi ma pur sempre amori.

Buona Lettura!!!

(Marianna Di Bella)