giovedì 25 luglio 2024

Review Party: "Ti Bacio poi Ti Odio poi Ti Amo" - Anna Zarlenga

 


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Titolo: Ti Bacio poi Ti Odio poi Ti Amo

Autrice: Anna Zarlenga

Editore: Newton Compton Editori




Buongiorno lettori,

oggi vi porto con me alla scoperta del nuovo romanzo di Anna Zarlenga.

Per immergerci completamente nella storia, dovremmo prepararci per un viaggio virtuale a Napoli, per assistere a un concerto. Il cantante è Big M, vero nome Marcello, il nuovo astro nascente del panorama musicale.

Marcello è il nuovo sex symbol musicale e sta spopolando tra le ragazze che, ad ogni suo concerto, attendono con trepidazione la parte finale dell'evento, perché quando inizia l'ultima canzone prevista per quella serata, il cantante si strappa la camicia, mandando in visibilio tutte le ragazze e bacia focosamente una delle fans. Ma questa serata sarà particolarmente interessante per noi lettori, perché questa volta il nostro protagonista avrà un incontro inaspettato con uno schiaffo. Sì, avete letto bene, un sonoro ceffone che risuonerà per tutto il locale e verrà ripreso da tutti i telefonini presenti, diventando in poco tempo virale.

Chi ha osato schiaffeggiarlo nel momento tanto atteso dalle fans? Chi, secondo lui, ha osato umiliarlo in questo modo, non gradendo il suo bacio? Lei è Diana Alonzo, la nostra protagonista, che si trova al concerto di malavoglia, trascinata dalla sua migliore amica Paola. Diana non ascolta la radio, non conosce Marcello, non sa nulla del consueto bacio elargito alle fans e, soprattutto, detesta le sorprese così, quando si ritrova le labbra di lui sulle sue, la sua reazione istintiva è di mollargli un sonoro ceffone con annessa una bella ramanzina. Perché se c'è una cosa che caratterizza la ragazza è il suo carattere schietto e sincero.

Tra i due nascono subito scintille.

Marcello  non si aspetta una reazione del genere, si sente umiliato, ferito nel proprio ego. Lui così sicuro di sé e del suo fascino non lo accetta e per ripicca lancia una sfida: far innamorare Diana in 30 giorni.

Ciò che il ragazzo non ha previsto è che lei non è come tutte le altre. È una ragazza razionale fino al midollo, non si lascia andare alle emozioni, non crede più al romanticismo e la sua vita è interamente concentrata al conseguimento dei suoi obiettivi: laurearsi in Scienze politiche, lavorare, viaggiare e realizzare i suoi sogni.

Può lui, egocentrico, sicuro di sé e del suo fascino, amante delle relazioni fugaci, concentrato solo sul godersi il successo tanto cercato e agognato, conquistarla e farla innamorare?

Possono questi due poli opposti incontrarsi senza litigare dopo due secondi?

Riuscirà Marcello a conquistarla e vincere la scommessa?

Riuscirà Diana a resistere al suo fascino?

A voi il piacere di scoprirlo. Ciò che posso consigliarvi è di lasciarvi trascinare da questa storia e dai suoi due protagonisti che, a dispetto delle apparenze, sono divertenti, sarcastici e con una loro interiorità tutta da scoprire.

Le voci narranti del romanzo sono dei due protagonisti che, in un alternarsi di capitoli e punti di vista, ci accompagneranno all'interno dei loro pensieri, facendoci scoprire il loro mondo interiore e la loro dolce e romantica storia d'amore.

Una storia d'amore in grado di farci sognare e di mettere in evidenza non solo le emozioni dei due ragazzi, ma anche alcune tematiche attuali, come ad esempio: l'influenza dei social nella vita delle persone, la gestione del successo, il controllo e lo sfruttamento della carriera e dell'identità artistica, il timore di lasciarsi andare alle emozioni, la mancanza di fiducia in se stessi etc.

“Il mondo dei social è curioso e spietato e il concetto di privacy è molto labile.”

(citazione tratta dal testo)

Anna Zarlenga ha scritto una storia deliziosa, romantica, divertente e mai noiosa. I dialoghi sono frizzanti, ironici, e delicati quando l'autrice decide di farci entrare nel mondo interiore di due protagonisti, svelando le loro paure e insicurezze.

Quelle insicurezze in cui, probabilmente, in molti potrebbero riconoscersi. Diana vive con la costante sensazione di essere invisibile, di non valere nulla, di non meritare ciò che si è guadagnata e ha paura di lasciarsi andare alle emozioni, ai sentimenti rischiando di soffrire e perdere la propria strada. Allo stesso modo, anche Marcello ha il timore di uscire dal suo bozzolo per far valere le sue idee, la sua identità artistica e, anche lui, lasciarsi avvolgere dall'amore.

“Ognuno di noi ha il suo bozzolo. Deve solo trovare un modo per aprirlo e spiccare il volo”

(citazione tratta dal testo)

Devo essere sincera, all'inizio Marcello l'ho trovato odioso, antipatico, egocentrico al punto tale da far fatica a leggere le sue parti. Ma andando avanti con la lettura, sono iniziate ad emergere delle crepe da cui ho iniziato a intravedere il vero Marcello, la vera essenza del suo carattere. Egocentrico ma divertente, pazzo, pieno di vita e con molto da donare agli altri.

“Perché la stella che guida i miei passi sei tu. Senza di te, sono destinato a restare ai margini della strada.”

(citazione tratta dal testo)

I due protagonisti sono psicologicamente ben costruiti e sono circondati da personaggi secondari che, non solo li supportano ma emergono grazie alla loro essere divertenti e carismatici, come ad esempio Alex, Dori, la sorella di Diana etc. Personaggi a cui mi sono affezionata, ad eccezione di Rebecca che nel suo ruolo negativo è perfetta e odiosa al punto giusto, ma non dirò altro.

Ho apprezzato molto il romanzo, mi sono divertita, emozionata, arrabbiata e credo che sarà difficile lasciarli andare. Una parte di loro rimarrà a farmi compagnia; quella parte che mi ricorderà sempre quanto sia importante uscire dal proprio bozzolo per lasciarsi andare alle emozioni e afferrare i propri sogni.

“Concediti la felicità. Ne vale sempre la pena, qualsiasi cosa succeda il giorno dopo.”

(citazione tratta dal testo)

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro

lunedì 22 luglio 2024

Recensione: "Finché non aprirai quel libro" - Michiko Aoyama

 

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Titolo: Finché non aprirai quel libro

Autrice: Michiko Aoyama

Editore: Garzanti




Se vivete con la costante sensazione di esservi smarriti lungo il sentiero della vostra esistenza, incerti sul vostro futuro, indecisi su quale strada prendere per riuscire a realizzare i vostri sogni, e avete bisogno di leggere un libro che vi aiuti a schiarire le idee, affidatevi ai consigli della signora Komachi Sayuri.

La donna è bibliotecaria presso la Community School a Tokyo. occupa uno spazio a lei dedicato dove aiutare i lettori nel districarsi tra i diversi titoli. Andate da lei e aspettate che vi rivolga la domanda “Che cosa cerca?”. Una semplice domanda che, vi assicuro, vi farà sentire subito compresi e avvolti da un senso di sicurezza. Spiegatele cose cercate e, in poco tempo, vi stamperà una lista di libri da leggere, accompagnati da un piccolo oggetto di lana cardata che lei chiama “supplemento”.

La cosa bella della lana cardata è che anche a lavoro iniziato si può rifare tutto daccapo come più ci piace. Anche se si ha quasi finito, se mentre si crea l'oggetto si pensa di volerlo fare diversamente è molto semplice correggere il tiro in corsa.”

(citazione tratta dal testo)

La signora Komachi è una donna tranquilla, apparentemente distratta dal suo hobby, ma è attenta, sensibile, perspicace, empatica al punto da comprendere cosa cercano veramente i lettori, perché di solito alla sua ricerca bibliografica aggiunge sempre un testo incompatibile con gli altri. Testo che, invece, risulterà importante per il lettore, perché lo aiuterà a schiarirsi le idee.

Lo sanno benissimo Tomoka, Ryō, Natsumi, Hiroya e Masao i protagonisti di questo libro. Vivono tutti nello stesso quartiere, ma non si conoscono, e usufruiscono della Community House e della biblioteca senza mai incontrarsi, o quasi.

Tomoko vive una situazione di impasse nella sua vita, insoddisfatta del suo lavoro; Ryō vorrebbe realizzare il suo sogno di aprire un negozio di antiquariato ma è timoroso e non sa come fare. Natsumi, invece, è una giovane donna che si sente incompresa nel suo ruolo di mamma e impiegata, e vive con il costante e opprimente senso di colpa per non riuscire a gestire in maniera soddisfacente i due ruoli. Hiroya non ha fiducia in sé e nella sua arte, tanto da rinunciare a realizzare il suo sogno e vivendo passivamente.

Persone e storie diverse, ma con un comune denominatore: la paura di non essere all'altezza delle situazioni. Vogliono tutti trovare la loro strada, realizzare i propri sogni ma sono insicuri e hanno paura di non farcela, così preferiscono rifugiarsi nella routine quotidiana pur di non mettersi in gioco e tentare di cambiare la propria vita.

In un mondo in cui non si sa che cosa può accadere domani, sto facendo quello che mi è possibile fare in questo momento.”

(citazione tratta dal testo)

Hanno tutti bisogno di una piccola spinta per muovere il primo passo verso il cambiamento, trasformando i “non posso” o i “non ho” in obiettivi. Rimettendo in moto la propria esistenza. Ciò che i protagonisti non sanno è che in realtà saranno loro a dare il via al cambiamento, con un profondo esame di coscienza; la signora Komachi li aiuterà solamente ascoltandoli e facendogli scoprire il potere dei libri diradando la nebbia della loro confusione. Ma aiuterà anche noi lettori, ricordandoci quanto sia importante avere, prima di tutto, fiducia in sé stessi, per poi aprirsi al mondo esterno per ritrovare il dialogo e il confronto con l'Altro, creando quel movimento di apertura che, passo dopo passo, ci conduce a comprendere meglio ciò che ci circonda e a vedere le opzioni e le possibilità che prima o non vedevamo o non ritenevamo possibili.

Siamo tutti quanti collegati. Si parte da un solo nodo per poi stringerne sempre di più. Ma quei legami, se lei se ne sta ad aspettare che arrivi il momento per agire, non torneranno indietro. Se invece frequenterà e parlerà con molte persone, quando arriverà sul punto di pensare che ormai vada bene, perché ne ha viste davvero tante di cose, allora quell' ”un giorno” diventerà “domani”.

(citazione tratta dal testo)

Finché non aprirai quel libro” è un libro delicato e, lasciatemelo dire, una coccola per l'anima. Un romanzo che aiuta a riflettere su se stessi e la società attraverso le storie dei protagonisti.

Ogni capitolo è dedicato a un personaggio che, attraverso la narrazione, ci affida la sua storia e le sue riflessioni, in un lungo flusso di coscienza. Riflessioni che diventano delle piccole e preziose confidenze sul loro malessere, sui sogni ma anche sul cambiamento. Diventando noi stessi custodi inconsapevoli dei loro pensieri e della loro rinascita interiore.

Ogni personaggio è costruito psicologicamente molto bene, tanto da sembrare veri e rendere credibile la trama. Sì, lo so, probabilmente per molti può risultare intriso di buoni sentimenti, positività etc, ma ci sono momenti nella vita che si ha bisogno di questo...io avevo bisogno di questo, un libro coccola in cui rifugiarmi e perdermi per un po'.

Io non ho fatto niente. Sei stata tu da sola a prendere ciò che era necessario.”

(citazione tratta dal testo)

La lettura è godibile e scorrevole, a onor del vero devo evidenziare che in alcune parti è ripetitivo, come ad esempio, gli incontri con la bibliotecaria, la frase di routine, la selezione dei libri, la donazione dei supplementi etc. Queste ripetizioni narrative possono risultare noiose, anche perché ultimamente questo filo narrativo, lo riscontriamo in molti altri libri dando al lettore la sensazione di stare leggendo lo stesso testo. Fortunatamente non è così per questo romanzo che, grazie alla scrittura dell'autrice, alla profondità psicologica che ha donato ai personaggi e le storie con tematiche attuali e interessanti, rendono tutto il lavoro bello e interessante.

Un romanzo che ho amato molto, che mi ha coccolata e abbracciata, lasciandomi alcuni spunti su cui riflettere.

... lo stesso vale per i libri. Cose che non c'entrano nulla con lo scopo dell'autore e le parole che questi ha scritto, è poi chi le legge a legarle a sé con un filo, a ricavarne qualcosa che è soltanto suo.”

(citazione tratta dal testo)

Buona lettura.



Marianna Di Bella


giovedì 27 giugno 2024

Recensione: "Canti della gratitudine" - Franco Arminio

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Titolo: Canti della Gratitudine

Autore: Franco Arminio

Editore: Bompiani




Guarda nel fondo della tua voragine,

solo tu puoi farlo,

altri al massimo possono

girare sull'orlo.

Tra le infinite guerre in corso

c'è anche la tua con te stesso,

ci sono le gioie che vanno via così presto

e c'è questo cielo stasera senza luce.

Stringi la mano a chi è nel fondo

della sua voragine.

(Franco Arminio)






A volte bastano pochi, semplici ma intesi versi per riconoscersi, per trovare risposte ai mille dubbi che ci opprimono. Versi in grado di farci sentire compresi, coccolati, accettati e, leggere questa poesia è stato come ritrovarmi dopo tanto tempo.

Quando sono particolarmente triste, giù di morale, oppure ho qualche problema e i mille pensieri girano vorticosamente nella mia testa, senza mai arrestarsi, dandomi quel senso di indecisione e insicurezza, mi rifugio nella poesia. Trovo conforto e sollievo nei versi dei poeti che riescono a descrivere magnificamente lo stato d'animo che vivo e percepisco. La poesia è la medicina alla mia sofferenza, è il balsamo per le mie ferite, è un riparo per la mia anima.

Tempo fa ero in libreria per cercare una raccolta di poesie. Di solito mi lascio ispirare dai versi o dall'istinto, ma questa volta no, non riuscivo a trovare nulla che mi comunicasse qualcosa. Mi giro per andare via quando il mio sguardo si ferma su questo libro. Lo sfoglio per curiosità e la prima pagina su cui mi fermo contiene la poesia che avete letto all'inizio di questo post.

Amore alla prima lettura...no, forse sarebbe meglio dire, “riconoscersi alla prima lettura”.

È lui, il libro di poesie che stavo cercando; la mia anima lo riconosce immediatamente. Lo acquisto e lo leggo subito.

Il poeta Franco Arminio è riuscito, con questa raccolta, a sfiorare la mia sensibilità e la mia anima con delicatezza e profondità attraverso dei versi che fanno riflettere su molte questioni. Una tra tutte: la gratitudine.

Oggi, purtroppo, si tende a dare per scontato tutto: la vita, la quotidianità, gli altri e persino se stessi. Ci si concentra prevalentemente su ciò che non abbiamo e vorremmo possedere, perdendo di vista la bellezza di tutto ciò che ci circonda. Franco Arminio, invece, ci ricorda, in questo testo, quanto sia importante riappropriarsi della sentimento della gratitudine, del piacere delle piccole cose, come ad esempio guardare un tramonto, organizzare le cene con gli amici, ricevere un abbraccio. Piccoli gesti che arricchiscono la nostra anima, riscoprendo la bellezza, la meraviglia, la gioia di essere e sentirsi vivi.

Il poeta ci ricorda quanto tutto questo sia importante, non solamente per noi stessi ma, soprattutto, verso gli Altri. Perché aiutare, sostenere e gioire dell'altrui felicità, ci apre al mondo esterno entrando in empatia con tutto ciò che ci circonda, ricongiungendoci con la nostra umanità.

È semplice? No. Non è facile, ma sappiamo che tutto inizia da un primo piccolo passo, anche sbagliando, ma del resto lo stesso poeta ha impiegato anni per arrivare a queste riflessioni, anni in cui ha affrontato i suoi dubbi, le sue inquietudini, in un profondo e intenso dialogo con se stesso.

In questo dialogo, Franco Arminio ha portato in evidenza la sua anima, i suoi pensieri e alcune tematiche che ritroviamo spesso nelle sue raccolte di poesie. Ad esempio, la difficoltà ad amare e essere amati, il rapporto genitoriale, l'angoscia della morte, lo spopolamento dei paesi etc. e secondo lui, la riposta a tutto questo è la gratitudine che apre a se stessi e agli altri, al senso di comunità, di fratellanza, una lotta contro l'indifferenza della società e del mondo in generale.

Il libro raccoglie molte poesie intense e profonde che sanno parlare al cuore e all'anima di ognuno di noi. Io l'ho amato molto e in alcune poesie ho ritrovato la parte di me che avevo messo in disparte in un angolo della mia anima. Ad ogni verso mi sono sentita coccolata, abbracciata e capita, cosa non facile di questi tempi.

Sicuramente rileggerò spesso questo testo, su alcune poesie mi soffermerò di più, in altre entrerò in punta di piedi tra i loro versi, e soprattutto mi fermerò a riflettere e ascoltare me stessa, perché solo così posso ascoltare in maniera più adeguata gli altri, più di quanto abbia fatto finora.

Buona lettura.



Marianna Di Bella