venerdì 28 giugno 2019

Recensione: "Donne coraggiose" - Soraya M. Lane

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Titolo: "Donne coraggiose"
Titolo Originale: "Wives of war"
Autrice: Soraya M. Lane
Editore: La Corte Editore




Londra, 1944.
In una stazione londinese, tra il via vai dei soldati in partenza per raggiungere le loro unità, e i civili in attesa dei treni che li condurranno lontani dai bombardamenti che da mesi e mesi stanno assediando la città, ci sono due ragazze vestite con eleganti uniformi grigie, mantelli e la fascia della Croce Rossa sul braccio. Sono le nuove infermiere militari, appartenenti al servizio infermieristico imperiale della regina Alessandra. Giovani donne volontarie addestrare per aiutare, assistere e sostenere i medici negli ospedali di guerra, portando conforto alle anime e ai corpi martoriati dei soldati.
Le due ragazze hanno da poco terminato il periodo di addestramento e stanno raggiungendo le loro unità di appartenenza; sono elettrizzate e impaurite al tempo stesso, le loro vite stanno per cambiare e l'unica cosa certa è la loro nuova amicizia, nata su quella banchina in attesa del treno che le condurrà verso il loro futuro.
Le due ragazze sono Scarlet ed Ellie, diverse caratterialmente e per estrazione sociale.
Scarlet appartiene all'alta società inglese, la sua vita è segnata da party e pic nic, ma il bisogno di affermare se stessa, di aiutare gli altri e il desiderio di ritrovare il fidanzato, ufficiale dell'esercito scomparso da settimane, l'hanno spinta verso la decisione di diventare infermiera volontaria, andando contro il volere della famiglia, che sognavano per lei un futuro roseo e un matrimonio degno del suo livello sociale e non bende, ferite e sangue. Ma Scarlet è convinta della sua scelta, è decisa a ritrovare il suo fidanzato e aiutare i soldati che stanno difendendo l'Europa e le vite di milioni di persone.

“Ora era molto di più di una ragazza in attesa di un uomo. Era un'infermiera, un'infermiera capace e sicura di sé che aveva messo da parte la sua posizione sociale per lavorare fianco a fianco con infermiere e dottori di tutti i tipi, per medicare qualsiasi soldato, a prescindere dalle sue ferite.”
(citazione tratta dal testo)

Ellie, invece, è irlandese e si è trasferita da soli cinque anni a Londra con la sua famiglia. È una ragazza solare, allegra e con una gran voglia di vivere. Anche lei, come i suoi tre fratelli, ha deciso di dare il suo contributo alla guerra, e fare l'infermiera volontaria le è sembrata la soluzione ideale.
Scarlet ed Ellie scopriranno che la loro destinazione è la regione della Normandia, cuore della battaglia e dello storico sbarco degli Alleati. Qui conosceranno Lucy, un'altra infermiera, il cui più grande desiderio è diventare medico. È una ragazza seria, attenta e scrupolosa nel suo lavoro; ha un carattere forte al punto da essere spesso il pilastro portante dell'amicizia delle tre donne.
Scarlet, Lucy ed Ellie stanno per intraprendere un viaggio che cambierà profondamente le loro vite. Un viaggio che le porterà a scoprire se stesse e la forza interiore che l'aiuterà a sopportare dolore e sofferenze.

“A volte mi chiedo se ci torneremo mai a casa. Quand'e che tutto questo finirà?”
(citazione tratta dal testo)

Cosa accadrà alle loro vite?
Riusciranno a tornare a casa sane e salve?
Quanto la guerra cambierà le loro anime, corrodendole in maniera irreparabile?
Difficile raccontarlo in poche parole, perché gli avvenimenti che si succederanno nel romanzo sono tanti e tutti influenzeranno la loro esistenza e la nostra lettura.
Le voci narranti delle tre ragazze si alterneranno nei capitoli, dandoci il loro diverso punto di vista, permettendoci di capire meglio le loro emozioni, i loro pensieri, dubbi e paure. Attraverso le loro esperienze personali, verremo a contatto con un lato della guerra poco conosciuto e affrontato nei romanzi: il duro lavoro delle infermiere. Costrette a lavorare seguendo ritmi frenetici, con pochissime pause per dormire e mangiare, perché lottare contro il tempo voleva dire salvare il maggior numero di soldati. Ma la morte, le ferite, le sofferenze e i continui bombardamenti hanno spezzato molte di loro, provocando dei veri e propri choc, perché nessuno essere umano è preparato al dolore e alla distruzione che la guerra porta con sé.

“Aveva oltrepassato la soglia della stanchezza, ecco tutto. Quella giornata era stata carica di lavoro e terrificante, e lei non aveva ancora avuto un minuto di tranquillità per rendersi conto di dove era e di cosa avrebbero dovuto affrontare. Ricacciò tutto giù, rifiutandosi di farsi sopraffare dalle emozioni. L'unico modo di continuare era andando avanti, erano queste le parole che doveva dire a se stessa.”
(citazione tratta dal testo)

Soraya M. Lane ha utilizzato le figure delle tre ragazze, non solo per raccontare il periodo storico, ma per mettere in risalto il duro lavoro delle infermiere, evidenziando la loro forza e determinazione. Ha alleggerito la trama, inserendo delle storie d'amore e portando quel senso di leggerezza di cui a volte si ha bisogno.
Si può pensare all'amore, quanto tutto intorno incombe solo morte, distruzione e bombardamenti? Devo essere sincera, ci ho pensato spesso durante la lettura e sono giunta alla conclusione che sì, è spesso vitale farlo perché è proprio in quei momenti tragici che ci si rende conto della brevità della vita e vivere un attimo di felicità, allevia i tormenti dell'anima.
La lettura è scorrevole e la scrittura è semplice, le ragazze sono descritte bene anche se all'inizio risultano un po' troppo superficiali, ma se l'intento era evidenziare il cambiamento psicologico che le tre ragazze dovranno affrontare allora è comprensibile.
Purtroppo ci sono errori grammaticali che rendono difficile e incostante la lettura.
Il romanzo non ha la pretesa di essere annoverato tra i romanzi storici, al contrario è un romanzo dove l'amore ha un ruolo fondamentale, ricordando che si può amare nonostante tutto, ma soprattutto è un romanzo dove la forza delle donne viene fuori in maniera positiva. Quindi se vi aspettate un romanzo storico lasciate stare, non è questo il liblro adatto a voi. Se, invece, cercate un romanzo leggero, romantico e piacevole in cui l'amore, l'amicizia e la speranza solo le protagoniste, ambientato durante la seconda guerra mondiale, allora è il libro per voi.

“Sorridi e il mondo vedrà la donna che tu vuoi che veda, a prescindere da come ti senti davvero.”
(citazione tratta dal testo)

“Donne coraggiose” è un libro che ha saputo regalarmi ore di lettura piacevoli, leggere e spensierate.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

giovedì 27 giugno 2019

Recensione: "Evelina" - Fanny Burney

 

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Titolo: "Evelina"
Autrice: Fanny Burney
Editore: Fazi Editore



Cosa accade quando una giovane signorina, educata modestamente, inesperta delle regole dell'alta società, si ritrova a vivere e scoprire un mondo totalmente opposto al suo, ricco di avvenimenti e sorprese?
Succede di imbattersi in piccoli incidenti, vivendo situazioni imbarazzanti al limite dell'assurdo.
La signorina in questione è Evelina, una giovane orfana cresciuta dal reverendo Villars, in un ambiente protetto, modesto e isolato, lontana dai fasti della società inglese.
La ragazza è educata, inesperta, ingenua, innocente, aggraziata, gentile nei modi, sempre pronta a compiacere gli altri. Purtroppo, tutte queste qualità non l'aiuteranno a contrarre un matrimonio conveniente con un ragazzo dell'alta società, a causa di un esiguo e misero patrimonio e un passato segnato non solo dalla morte precoce della madre, ma da un padre che non l'ha mai riconosciuta come sua legittima figlia.

Il suo reddito potrà renderla felice se è disposta a limitarsi a una vita ritirata, dato che non le permetterà affatto di godere i lussi di una gran dama londinese.”
(citazione tratta dal testo)

Per Evelina non è un problema, lei è contenta della sua vita tranquilla e serena, accanto a un uomo che l'ha amata al pari di un padre. Fino a quando la sua esistenza non verrà stravolta da una serie di avvenimenti inaspettati: il ritorno della nonna materna, un viaggio a Londra presso amici di famiglia e il contatto diretto con l'alta società londinese.
La ragazza si ritroverà a dover affrontare regole, consuetudini e atteggiamenti a cui non è abituata e da cui non sa destreggiarsi, provocando errori grossolani e situazioni imbarazzanti, fino all'epilogo finale che naturalmente vi lascerò scoprire da soli.

...è ora che la fanciulla veda un po' di mondo. Quando i giovani ne sono tenuti lontani con troppa severità, l'immaginazione vivace e romantica lo dipinge come un paradiso dal quale vengono sedotti; ma quando viene loro mostrato a tempo debito e in modo acconcio, lo vedono come realmente è: equamente ripartito tra la sofferenza e piacere, la speranza e la delusione.”
(citazione tratta dal testo)

Il romanzo è composto da lettere scritte prevalentemente dalla ragazza e indirizzate al reverendo, materiale che ci permetterà di scoprire le sue disavventure, le sue emozioni e i suoi pensieri. Pur essendo un romanzo epistolario, la trama si regge su dialoghi fitti e continui scambi di battute che ricordano le rappresentazioni teatrali.
I dialoghi sono pomposi e ricchi di retorica, spesso si fatica a comprenderne il significato, risultando noiosi e pesanti, così come noiosa e pesante diventa la lettura.
Il romanzo inizia bene, pieno di brio e situazioni divertenti e imbarazzanti, ma con il procedere della lettura i dialoghi pomposi, le continue e ripetitive gaffe della ragazza e la presenza di alcuni personaggi ridicoli e superficiali, rendono la storia pesante e claustrofobica. Tutto diventa un'esagerazione, perdendo, in questo modo, di credibilità e attrattiva e l'unico desiderio è riuscire a finire al più presto la lettura. A onor del vero, alcuni personaggi sono indimenticabili e brillanti, mentre altri sono ridicoli e artificiali, e la protagonista, che dovrebbe ricevere il favore del lettore è il personaggio che ho sopportato meno. L'ho trovata esagerata e troppo in tutto: troppo ingenua anche per il contesto storico, troppo superficiale, troppo debole e senza alcuna spina dorsale, troppo sfortunata negli eventi. Troppo.

Decidete voi per me, quindi, senza la minima preoccupazione che io possa essere inquieta o scontenta. Mentre sono ancora sulla corda, forse posso sperare, ma sono assolutamente certa che una volta avrete deciso, io non mi affliggerò.”
(citazione tratta dal testo)

Mi spiace, perché contavo molto sull'autrice Fanny Burney e la storia.
Peccato.
Come sempre lascio a voi la libertà di decidere se intraprendere o meno la lettura, nonostante il mio parere negativo.
Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

martedì 25 giugno 2019

Recensione: "Non stancarti di andare" - Teresa Radice; Stefano Turconi

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Titolo: "Non stancarti di andare"
Autori: Teresa Radice  - Stefano Turconi
Editore: Bao Publishing




Passato.
Silenzi.
Incomprensioni.
Amore.
Accoglienza.
Speranza.
Radici.
Vita.


Questo non è un semplice elenco e le parole non sono scritte a caso. Ognuna di loro evidenzia, caratterizza e riassume al meglio, questa splendida graphic novel. Sono i pilastri su cui si poggia tutta la storia rendendola viva, intensa ed emozionante.
Iris e Ismail sono i protagonisti, due ragazzi intenti a sistemare l'appartamento che li vedrà convivere e creare quella famiglia che hanno sempre desiderato.
Progettano la loro vita, il loro futuro insieme.
Iris è un'illustratrice naturalistica, mentre Ismail sta per intraprendere una nuova carriera in Italia come professore di calligrafia e insegnante di arabo. Il ragazzo è siriano ed è stato professore di arte all'Università di Damasco. Per amore di Iris si è trasferito in Italia, anche se ogni tanto torna in patria per visitare la famiglia e sistemare le ultime questioni burocratiche.
La situazione politica in Siria si fa ogni giorno sempre più seria e pericolosa, tra bombardamenti, rastrellamenti, irruzioni delle scuole ed esecuzioni pubbliche, nessuno è al sicuro. Neanche Ismail che tornato in patria per risolvere le ultime questioni, verrà rapito, ritrovandosi a lottare per la sua sopravvivenza e per tornare a casa da Iris.
Iris che aspetta con trepidazione il suo ritorno, inconsapevole della delicata situazione politica in Siria e del rapimento di Ismail.

Attendere: infinito del verbo amare.”
(citazione tratta dal testo)

Iris che aspetta pazientemente il ritorno dell'uomo che ama, incinta del loro primo figlio, un bambino voluto, cercato e desiderato da entrambi.

Sei con noi dall'attimo in cui, anni e anni fa, il tuo papà e io ci siamo guardati e abbiamo capito che desideravamo continuare il cammino insieme. Verso l'infinito e oltre.
Un cammino di mille e mille storie da scrivere, disegnare, osare, sperimentare, attendere, contemplare. Le storie della nostra storia. E tra queste ci sei tu. Da sempre.”

Le vicissitudini dei due ragazzi daranno vita a una serie di ricordi che si snoderanno durante la lettura, presentandoci storie che si alterneranno tra passato e presente, in una continua ricerca di radici e identità che aiuteranno i protagonisti e noi lettori a comprendere il loro presente.
I salti temporali ci faranno viaggiare nella storia, tra il golpe argentino e i desaparecidos negli anni Settanta, i viaggi della speranza dei migranti, l'adolescenza della madre di Iris, l'incontro tra i due ragazzi e la figura carismatica di Padre Saul. Una figura centrale e mai protagonista. Un personaggio in grado di attrarre il lettore e far avvertire la sua presenza anche quando non è presente fisicamente nelle tavole.

A volte la soluzione arriva là dove t'aspettavi un intoppo.
A volte basta solo lasciarsi sorprendere.”
(citazione tratta dal testo) 

Le storie e i destini dei diversi personaggi si intrecceranno pagina dopo pagina, dando forma a una graphic novel intensa ed emozionante che vibra di vita e speranza ad ogni tavola.
La trama è bella e affronta con sensibilità temi attuali e importanti. La narrazione è veritiera e senza fronzoli eccessivi atti ad abbellire la storia. Si attiene ai fatti e grazie al giusto equilibrio tra stili grafici diversi, salti temporali, disegni e narrazione, il risultato è eccellente.
A onor del vero, occorre affermare che il testo non è semplice, la sua struttura è complessa, ci sono diversi piani di lettura e i continui salti temporali costringono il lettore a prestare molta attenzione alla storia e ai messaggi. La trama è lunga e alcune parti narrate risultano pesanti e troppo lunghe, come ad esempio le lettere che Iris scrive al futuro figlio, in questo caso la lettura rallenta notevolmente, rischiando di far annoiare il lettore.
Cambiare ritmo di lettura, tra parti brevissime e altre più lunghe, ha messo a dura prova la mia attenzione e concentrazione, ma la bellezza delle tavole, dello stile grafico che cambia a seconda del periodo storico, la delicatezza e l'intensità delle parole hanno reso la lettura di questo testo un'esperienza bellissima, arricchita da messaggi importanti pieni di vita e speranza. Messaggi che aiutano a riflettere profondamente sulla vita, sulle tragedie e il dolore dell'essere umano.

Che la vita è la storia di “gente che va avanti nonostante”...
...che inciampa e si rialza, che dà senso alla propria esistenza.”
(citazione tratta dal testo) 

“Non stancarti di andare” è una storia dove l'attesa e la distanza sono elementi che influenzano il presente dei protagonisti e fanno da ponte a un passato che ha segnato le loro esistenze. Un ponte attraversato da amore, comprensione e speranza, elementi che aiuteranno i personaggi a cercare il dialogo e a riconciliarsi con se stessi e gli altri.
Una graphic novel curata in ogni dettaglio.
Un testo che ha bisogno di tempo, attenzione, concentrazione e apertura mentale per fare in modo che l'intensità e la profondità della storia entri dentro di noi, radicandosi nella nostra anima e piantando i semi della speranza.

La speranza non è certezza che tutto andrà bene. È consapevolezza che quello che stai facendo, comunque vada, ha un significato.”
 (citazione tratta dal testo)

Buona lettura!




(Marianna Di Bella)

giovedì 20 giugno 2019

Cover Reveal: "Amami ancora un altro po' " - Federica Fasolini


Buongiorno!!
Oggi vi svelerò la cover del nuovo romanzo di
Federica Fasolini.
Pronti?
Buona lettura!!!






Titolo:
Amami ancora un altro po’
Data di uscita: 11 Luglio 2019
Genere: Contemporary Romance
Serie: Much More Series #2
Prezzo: 2,99 € (eBook)
Formato: eBook e Cartaceo






Trama:
 
Secondo romanzo della “Much More Series”, autoconclusivo.

Abigail si è trasferita a New York da ormai tre anni, dopo essersi lasciata alle spalle il suo passato e il suo unico grande amore, Reed. Il ragazzo che era sparito dalla sua vita senza lasciare neanche una traccia, quello che ora vive nella sua stessa città, frequenta la sua stessa cerchia di amici e che adesso sta facendo di tutto per riconquistarla.
Reed, dall’aria tenebrosa e dal corpo ricoperto di tatuaggi, nasconde un segreto. Un segreto che riguarda il suo passato. Ma quando incontra nuovamente Abby, sembra che la vita abbia voluto dargli una seconda possibilità, e lui non ha nessuna intenzione di sprecarla.
Ha già perso quattro anni lontano dall’unica donna che abbia mai amato, ma questo potrà bastare? L’amore sarà sufficiente a cancellare la vita precedente? Anche quando il passato andrà a bussare nuovamente alla loro porta?
L’amore vero offre infinite possibilità ai cuori, soprattutto a quelli che, pur di ritrovarsi, sono disposti a cercarsi tra mille volti.

giovedì 6 giugno 2019

Recensione: "La cacciatrice di storie perdute" - Sejal Badani

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Titolo: "La cacciatrice di storie perdute"
Titolo Originale: "The Storyteller's Secret"
Autrice: Sejal Badani
Editore: Newton Compton Editori





Due epoche diverse.
Due storie dolorose.
Due anime sofferenti.
Due donne in cerca di se stesse.
L'amore in ogni sua forma ed espressione.


Jaya è una giovane giornalista di origine indiana. È sposata da otto anni con Patrick, avvocato civilista, conosciuto ai tempi del college. La donna ha un rapporto freddo e distaccato con la madre Lena, dalla quale non ha mai avuto un gesto di affetto o una parola dolce e affettuosa.
La vita di Jaya sembra normale e appagante, ma un dolore atroce la sta lentamente consumando, erodendo parte della sua anima e del suo essere. Un dolore legato alla maternità.
La donna, infatti, non riesce ad avere un figlio, portare avanti una gravidanza è un'impresa faticosa e dolorosa. Dopo tre aborti, si sente sempre più vuota e persa. Rifugiarsi in se stessa, sembra l'unica alternativa possibile per lenire parte del suo dolore; l'unica soluzione alla disperazione che attanaglia la sua anima e la allontana sempre di più da se stesa e dal marito. I due ragazzi reagiscono in maniera diversa ai lutti, ognuno cercando la sua strada...soli e lontani l'uno dall'altro. Il matrimonio inizia a a scricchiolare e la separazione è inevitabile. Jaya si sente inerme, persa, non sa più chi è e dove sta andando. Una barca che va alla deriva. Così, appena le si offre una via di fuga, ne approfitta e scappa. Fugge, lontano da tutto e tutti, da un marito che non la comprende più, da una madre fredda e distaccata, da tre aborti che hanno segnato in maniera indelebile la sua anima. Jaya fugge in India, il paese da cui proviene la madre.
Il paese custode delle sue radici e del suo passato.
Il paese che cambierà la sua vita e il suo futuro.

Mi ero sentita persa per troppo tempo e, in quel momento, ero convinta che fuggire fosse l'unica soluzione.”
(citazione tratta dal testo)

La ragazza parte consapevole del suo dolore ma non di ciò che potrebbe trovare, una volta giunta nel villaggio di sua madre. E ciò che troverà sarà un dono per la sua anima sofferente...un segreto mai rivelato...una storia piena di speranza e amore...la storia di Amisha, la nonna materna.
Amisha, morta giovanissima, era una donna all'avanguardia per l'epoca in cui viveva. A dispetto delle convenzioni sociali e culturali, amava scrivere e andare a scuola. La scrittura le permetteva di esprimere se stessa, i suoi sentimenti, le sue sensazioni e i racconti erano lo specchio della sua anima.

“Raccontare una storia era il modo migliore che conosceva per condividere con il neomarito i suoi sentimenti, le sue paure e le sue incertezze...”
(citazione tratta dal testo)

“Ma le storie nella sua testa non sarebbero mai morte. Quando scriveva, veniva trasportata in un luogo in cui lei poteva scoprire la persona che era ma non sarebbe mai potuta essere...”
(citazione tratta dal testo)

Sposata giovanissima a un uomo che non capisce il suo bisogno di dare voce ai suoi pensieri, ha dato lavoro a un intoccabile, trovando in lui un amico fidato e unico. Un amico che custodirà un segreto importante, una storia d'amore intensa ed emozionante...la storia di Amisha e Stephen.

“Il luogotenente mi ha insegnato che io valgo, indipendentemente da chi o cosa io sia”
(citazione tratta dal testo)

Attraverso le parole di Ravi, il domestico di famiglia e grande amico di Amisha, e la voce di Jaya intraprenderemo un viaggio emozionante e insolito, esplorando le vite di due donne forti, coraggiose e piene di vita. Le loro voci ci condurranno tra le pieghe di una storia interessante e mai banale, dove il passato riuscirà a lenire le sofferenze del presente. Racconto dopo racconto le tessere della storia si andranno a ricongiungere, formando un quadro, no un romanzo pieno di amore e speranza.
L'amore, l'amicizia e la speranza sono il motore che danno vita a questo testo che vede intrecciarsi le storie di due donne distanti nel tempo ma accomunate dallo stesso sangue. Le storie di Jaya e Amisha si intrecciano e si alternano durante la narrazione in maniera equilibrata e coerente al procedere e all'evolversi della storia, seguendo la crescita delle due donne. Ad ogni passo in avanti nella vita di Amisha corrisponde una presa di coscienza di Jaya, che l'aiuterà a vedere con occhi diversi e da un'altra angolatura la sua storia e se stessa, comprendendo i suoi sbagli e trovando la forza per superare il dolore e ritrovare la speranza. Riscoprire il passato e le sue radici, aiuteranno Jaya a comprendere meglio la madre.
Nonostante i salti temporali, la narrazione è fluida, scorrevole e piacevole. Lo stile è semplice e sa colpire dritto al cuore del lettore, attirando la sua attenzione con una storia emozionante, avvolgendolo con parole sincere e piene di amore.
Sejal Badani ci ha regalato una storia d'amore struggente, dolce e coinvolgente. Una storia in cui l'amore è il protagonista assoluto, ricordandoci, pagina dopo pagina che l'amore è libertà...libertà di essere se stessi, libertà di sbagliare, libertà di lasciare andare e ritrovarsi...prima o poi. E Amisha ha amato fino in fondo. Ha lottato per trovare il suo posto nel mondo e per vivere un amore unico e intenso.

“Per una notte, lei sarebbe appartenuta a se stessa.”
(citazione tratta dal testo)

“La cacciatrice di storie perdute” è un romanzo piacevole e dal potere salvifico, in grado di regalarci molti spunti di riflessione, come ad esempio: la condizione degli intoccabili, i matrimoni combinati, l'occupazione dell'impero britannico nella seconda metà del Novecento e la condizione femminile.
Un romanzo che ho apprezzato molto e che ha saputo toccare alcune corde della mia anima. Il finale della storia di Amisha, mi ha completamente spiazzata. In tutto il romanzo aleggia la morte prematura della donna, ma non mi sarei mai aspettata un finale così tragico e commovente, un vero e proprio pugno nello stomaco che lascia sconcertati e senza fiato. Al contrario, ciò che mi aspettavo dal romanzo, era un confronto tra Jaya e sua madre, un giusto tributo a una donna che ha risentito delle scelte prese da altri, vivendo una storia di dolore e sopraffazione, ma non aggiungo altro, perché altrimenti rischierei di svelarvi troppo. Quindi lascio a voi la scelta di scoprire il testo, ma se amate la cultura indiana, se apprezzate le storie dove le donne protagoniste sono forti e coraggiose e l'amore si manifesta in ogni sua forma, allora non lasciatevi sfuggire la possibilità di scoprire un romanzo piacevole ed emozionante.

“La felicità si annida nei rituali quotidiani e nelle storie nascoste tra le nuvole passeggere. La felicità si realizza nella vita che viviamo.”
(citazione tratta dal testo)

Seguite il vostro cuore...sempre.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)
 
 

(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

mercoledì 5 giugno 2019

Recensione: "Almarina" - Valeria Parrella

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Titolo: "Almarina"
Autrice: Valeria Parrella
Editore: Einaudi



 
Possono due solitudini incontrarsi e liberarsi da quel senso di oppressione che schiaccia e soffoca le loro anime?
Può la nostra protagonista entrare nel carcere di Nisida e sentirsi finalmente libera?
Può un posto, simbolo della chiusura e della prigionia dell'uomo, rappresentare la libertà e il luogo dove il tempo si ferma e si vive in una sorta di sospensione temporale? Dove la vita reale rimane chiusa fuori e le vite di adolescenti, insegnanti e guardie si intrecciano a volte toccandosi, altre volte passandosi accanto senza entrare in contatto?
Sì.
Ma andiamo con ordine e spieghiamo meglio ciò che sembra apparentemente improbabile e incomprensibile.
Elisabetta Maiorano è la protagonista del romanzo e insegna matematica nel carcere minorile di Nisida. È vedova e la sua esistenza è fatta di solitudine e malinconia. La sua vita è grigia, come la sua anima. Per lei tutto ciò che la circonda è senza spessore, importanza o incisività, e il suo sguardo e la sua anima sono intrisi di malinconia e tristezza.
Si sente sola e la sua vita scorre lenta, giorno dopo giorno, tra il lavoro e la sua casa vuota, senza alcun legame vero o eventi significativi che possano farla sentire viva. Entrare ogni giorno nel carcere, per lei vuol dire tornare a sentirsi libera, spogliandosi del superfluo per vestirsi solo del suo essere.

Mentre avanzo verso i vetri antiproiettile, sento che finalmente mollerò gli ormeggi da quella vita di usura che mi è capitata. È il regolamento, io non c'entro: per le prossime cinque ore non sarà responsabilità mia: come ciascuno che entri a Nisida torno libera, torno bambina.”
(citazione tratta dal testo)

Il suo lavoro è difficile, così come difficile è il rapporto con i detenuti. Sono ragazzi che nella loro breve vita hanno visto e fatto di tutto. Ragazzi che non guardano mai negli occhi di chi hanno davanti, perché farlo vorrebbe dire accettare la presenza dell'altro. Guardare negli occhi è una concessione riservata a pochi e quando questo avviene, quando quello sguardo, finalmente, si posa sull'altra persona, vuol dire conquistare interesse e lasciarsi leggere. Dentro quegli occhi ci sono racconti e vite inimmaginabili, sacrifici da parte delle famiglie di origine, o vite segnate da violenze e sopraffazioni. Vite dove è più importante essere svelti con le mani che con il cervello..

I primi tempi non mi guardavano mai negli occhi. E io me lo ricordo, quel rispondere a testa bassa dei maschi, sorridere a metà tra di loro. Saperti dire senza dire mai che non sei nessuno, che stanno perdendo tempo con te, e tu stai perdendo il tuo...”
(citazione tratta dal testo)

La vita di Elisabetta sembra procedere lenta e monotona fino a quando in classe non arriva Almarina, una ragazza di 16 anni. Una ragazzina picchiata e violentata dal padre, scappata dal suo paese d'origine per mettere in salvo il fratellino e se stessa. Una ragazzina sola contro il mondo, ma piena di speranza che donerà, inconsapevolmente, anche alla nostra protagonista.

Almarina mi consegna la sua speranza e io sbaglio.
Ma non è che si possa rifiutare. Quando entri qui dentro non puoi rifiutare più nulla, i detenuti di Nisida non ti chiedono il permesso di maltrattarti o accoglierti...”
(citazione tratta dal testo)

Almarina riuscirà a smussare i lati del carattere della donna, ammorbidendola e rendendola più accogliente. Elisabetta imparerà ad amare incondizionatamente senza aspettarsi nulla in cambio, anzi, offrendo se stessa e preparandosi a probabili “No”.
La donna imparerà ad accogliere e noi impareremo a conoscere, non solo la sua vita, ma quella che si cela dietro le mura di un carcere minorile in grado di offrire nuove opportunità a ragazzi che hanno smesso di sognare e credere di meritare delle seconde possibilità. Impareremo a vedere in maniera diversa grazie attraverso le parole dure, ruvide e intense di Valeria Parrella che ci regala un romanzo struggente e graffiante. Il suo stile è conciso, intenso, emozionante e vibrante. Uno stile in grado di toccare le corde dell'anima attraverso una narrazione densa e concisa.
L'autrice usa parole incisive che sono dei veri e proprio pugni nello stomaco. Parole che non nascondono quel sottile filo di speranza che salva la nostra protagonista e ci aiuta a riemergere dal dolore e dalla dura realtà del carcere.
Il romanzo non è molto lungo ma è poetico ed emozionante, e la voce della protagonista è un flusso di coscienza che si snoda e scivola lentamente pagina dopo pagina, avvolgendo il lettore e regalandogli pensieri e riflessioni interessanti. Le considerazioni sul carcere, ad esempio, sono notevoli. Così come acute sono le analisi che la protagonista fa su se stessa e sugli altri.
Purtroppo tutto questo non sempre facilita la lettura, infatti, alcuni passaggi risultano strutturalmente difficili, rendendo la trama non sempre godibile e interessante. Ma la bravura di Valeria Parrella è evidente e non leggere questo libro, per la presenza di alcune parti difficili, vorrebbe dire non regalarsi l'opportunità di scoprire un romanzo intenso e struggente.
Un romanzo in grado di regalare momenti di riflessione importanti.
Buona lettura!



(Marianna Di Bella)

domenica 2 giugno 2019

Festa della Repubblica

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Articolo 3


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.