sabato 30 giugno 2018

Recensione: "Sesso, bugie e whatsapp" - Riccardo Iannaccone


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Titolo: Sesso, bugie e whatsapp
Autore: Riccardo Iannaccone
Editore: Oèdipus Edizioni




Quanti destini si sono rincorsi e intrecciati tra i vicoli e le strade della città di Roma? Tantissimi.
La città eterna ha visto nascere e crescere molte storie d’amore, testimone silenziosa di carezze, baci e abbracci teneri e passionali. Come una mamma, dolce e protettiva, ha accolto e avvolto nel suo caldo e rassicurante abbraccio, le anime disperate di coloro che hanno visto sgretolarsi storie d’amore importanti. Cercando di lenire quel dolore intenso e pulsante che solo la fine di una storia può provocare. Ma ciò che questa città insegna da secoli è la forza di risollevarsi dal baratro in cui si è caduti, riprendendo a lottare per la propria vita.
È così che troviamo Roberto Raggi, il nostro protagonista, intento a riprendere in mano il proprio destino. Roberto ha trent’anni, lavora come speaker a Radio300, una radio web in espansione, e ha diverse occupazioni da freelance. Il suo lavoro è impegnativo e, al tempo stesso, appagante. La radio rappresenta un’estensione di se stesso.
L’uomo sta superando la fine di una relazione decennale e dentro di sé, percepisce che qualcosa sta cambiando. Qualcosa o meglio qualcuno di nome Giorgia Basso, che entrerà nella sua vita stravolgendola completamente. Il loro sarà un rapporto, complicato, difficile, malato, al limite di ogni cosa, soprattutto di se stessi.
Roberto e Giorgia sono accomunati dalla stessa passione per il cinema, l’arte, il teatro, la radio e lo sport. Ma i loro caratteri sono diversi e contrastanti: lei egocentrica, egoista, manipolatrice, seduttrice, instabile, con stati emotivi altalenanti e profondamente insicura. Lui è uomo dolce, sognatore, che crede nell’amore, ha paura di perdere la ragazza, di essere lasciato nuovamente, paura della falsità…troppe paure, che lo rendono estremamente insicuro e autolesionista.
Due persone totalmente diverse, due mine devastanti per sé e per gli altri. La loro potenza distruttrice prenderà corpo attraverso la penna di Riccardo Iannaccone che, non ha semplicemente descritto e narrato il rapporto tra due ragazzi, ha raccontato la storia di due anime, inserendole in un quadro più grande e interessante.
L’autore ha descritto il rapporto di dipendenza sessuale, analizzando e sviscerando ogni parte della vita di coppia mostrando, in modo particolare, il peggio che ne potrebbe derivare. Una relazione moderna alimentata dai social network, dove le paure trovano terreno fertile per attecchire nell’anima, aumentando in modo esponenziale le insicurezze delle persone, che si ritrovano a vivere il rapporto, in funzione di un messaggio, un click, una foto o un semplice avviso di connessione. Una dipendenza che anestetizza l’anima delle persone, filtrando e mostrando una realtà fittizia dove gli insicuri diventano il pasto prelibato dei leoni da tastiera.
Riccardo Iannaccone ci ha regalato momenti di arte, letteratura e teatro, svelandoci una parte del mondo della radio. Ci ha portato in giro per le strade di Roma, facendoci conoscere posti interessanti e indimenticabili ma, soprattutto, ci ha permesso di viaggiare e osservare dall’interno, un rapporto al limite. Ciò che attrae del testo, non sono le esperienze erotiche tra i due protagonisti, quanto l’analisi della complessa dipendenza sessuale e psicologica della coppia. L’autore ha creato due protagonisti interessanti, completi, soprattutto la parte psicologica che trovo estremamente interessante. Giorgia, ad esempio, risulta essere quella più complessa, contorta, indecifrabile e fortemente antipatica. Roberto, voce narrante e protagonista del romanzo, è colui che ci permetterà di osservare minuziosamente ogni angolo della sua anima e della sua mente. Da non sottovalutare i personaggi secondari che trovo ben costruiti, divertenti, sagaci e àncore di salvezza per il nostro protagonista. Il mio personaggio preferito? Senza alcun dubbio, il papà di Roberto. Un uomo che sarà sempre al fianco del figlio, senza mai intervenire in maniera prepotente invadente e brutale, al contrario, con amore e dedizione darà le più grandi lezioni di vita a un figlio, che ha momentaneamente perso la strada e se stesso.
C’è una cosa che ho trovato pesante e non sono riuscita a sopportare, il continuo e ripetitivo litigare, lasciarsi e fare pace. L’ho trovato un circolo vizioso estenuante e noioso, ma devo essere altrettanto sincera, ammettendo che è un comportamento che non sopporto in nessun libro, film e, soprattutto, nella vita reale. Ho fatto molta fatica a leggere e accettare questo atteggiamento, già al terzo litigio volevo scuotere e svegliare il protagonista, ridandogli un minimo di amor proprio, perché va bene essere innamorati ma non bisogna dimenticare il rispetto e l’amore per se stessi. A parte questo, la lettura è scorrevole e fluida e l’autore sa come tenere incollato il lettore alle sue pagine.

“…per quanto possiamo amare una donna o un uomo, prima di tutto bisogna fortificare se stessi, bisogna essere fieri di chi si è. In modo che se provassero a ridurci in polvere, allora noi potremmo scansare la pallottola, continuando ad avanzare.”
(citazione tratta dal testo)

Non dimenticate di rispettare, amare e fortificare voi stessi e poi…amate…amate…amate.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)

giovedì 28 giugno 2018

Recensione: "Fil Rouge" - Raffaella Candelli

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Titolo: "Fil Rouge"
Autrice: Raffaella Candelli
Editore: Casa Editrice Kimerik



Una leggenda giapponese narra che quando veniamo al mondo, abbiamo un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra.
Un filo che lega due anime gemelle o semplicemente due persone destinate a trovarsi.
Un filo lunghissimo che può intrecciarsi, impigliarsi e creare ostacoli durante il cammino della nostra vita, ma che non ci allontanerà mai dalla persona a cui siamo destinati.
Un filo rosso in grado di legare e unire anime gemelle, storie e avvenimenti importanti influenzando il nostro destino.
In questo romanzo, molti saranno i fili rossi che si intrecceranno l’uno all’altro, legando a sé molte persone, influenzandone la vita. Julienne, la nostra protagonista, sarà il fulcro intorno a cui si avvicenderanno persone e storie. La donna vive a Varese insieme al marito Riccardo, un architetto che ama profondamente la moglie e farebbe qualsiasi cosa per renderla felice. È un uomo buono, responsabile, sempre attento ai bisogni e desideri della moglie e si sente costantemente responsabile per il fratello Michele. Un giovane uomo dalla vita sregolata, dissoluta, sempre a caccia di problemi, incurante delle conseguenze delle sue azioni, convinto che il fratello sarà sempre al suo fianco, pronto a risolverli per lui…ma non sempre la vita è accomodante e imparerà, sulla propria pelle, cosa vuol dire crescere e maturare.
Molti altri saranno i personaggi che affiancheranno Julienne e Riccardo durante l’evolversi della storia.
Personaggi importanti, al pari dei due coniugi, che saranno l’anima e il corpo di questo romanzo. Personaggi vitali che cambieranno e influenzeranno gli altri, non sempre in maniera positiva.
Questo è un romanzo ricco di intrecci che ci aiuteranno a scoprire segreti dolorosi, celati per anni per il timore di fare del male a se stessi e agli altri. Intrecci che porteranno violenza, dolore, amore, scoperta dei valori, dell’amore materno e filiale.
La storia è coinvolgente e intensa. Scritta e narrata in maniera semplice e scorrevole. Le voci narranti si alternano durante la narrazione, mostrandoci lo svolgersi della trama dal punto di vista dei diversi personaggi, osservandone attentamente le complesse caratteristiche psicologiche.
La narrazione è fluida, permettendoci in questo modo di leggere la storia tutto d’un fiato, ritrovandoci completamente coinvolti nella trama.
Seguite il filo rosso e scoprite un romanzo carino e coinvolgente.
Seguite il filo rosso che vi lega alla vostra anima gemella.
Seguite il filo rosso…
Buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)

martedì 26 giugno 2018

Recensione: "Salvami!" - Alessandro Severi


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Titolo: Salvami!
Autore: Alessandro Severi
Editore: Casa Editrice Kimerik




Alessandro Riva è un ragazzo di vent’anni, vive in una bella casa a Cernusco sul Naviglio, vicino Milano. Le sue giornate trascorrono tra le lezioni all’università la mattina, lo studio il pomeriggio e il divertimento la sera. È un ragazzo estroverso, sicuro, strafottente, spavaldo, menefreghista, sempre pronto a sfidare tutto e tutti e ha una scarsa considerazione delle donne, le tratta come oggetti, cercandole solo per divertirsi.
Questo suo atteggiamento è in realtà una maschera dietro cui nascondersi, per affrontare meglio il mondo. Gli avvenimenti della vita, purtroppo, lo metteranno di fronte alla necessità di uscire dal suo nascondiglio, smussando e cambiando alcuni atteggiamenti del suo carattere. Perché non è mai troppo tardi per maturare e cambiare se stessi, ma lo capirà dopo un tragico avvenimento: la morte di Matteo, il fratello minore.
Una tragedia che sconvolgerà la sua famiglia e lo porterà a cercare se stesso, attraverso la conoscenza del fratello, con il quale aveva un rapporto fatto di silenzi ed esperienze non condivise.
Attraverso il romanzo, impareremo a conoscere Alessandro, Matteo e un tratto della società moderna caratterizzata da superficialità, menefreghismo e violenza.
Alessandro Severi ci mostra uno spaccato del mondo dei giovani di oggi, fatto solo di divertimento, soldi, scarsa considerazione dell’altro, della donna e con una visione sbagliata della realtà che li circonda. Ma l’autore ci mostra anche l’altra faccia della medaglia, quella caratterizzata dal rispetto, dai valori e dalla caparbietà di alcuni giovani nel voler cambiare il mondo aiutando gli altri, mettendoli al primo posto rispetto a se stessi. Combattendo la solitudine a cui la società moderna ci ha costretti a vivere, aiutando gli emarginati, gli indifesi, gli ultimi: l’altro.
L’autore ci mostra due facce contrapposte e rappresentative della società moderna. Ha tratteggiato e descritto bene, la natura complessa del protagonista. Non ha nascosto nulla del suo carattere, non ha voluto renderlo necessariamente simpatico al lettore, al contrario, il suo modo di fare lo rende antipatico e la sua strafottenza esce prepotentemente dalle pagine del testo. Del resto, anch’io ho avuto una forte avversione e antipatia per lui, non riuscendo ad affezionarmi al suo essere complicato e insicuro.
Matteo, invece, vive solo attraverso i ricordi delle persone che l’hanno amato. La sua non presenza, nel testo, è forte, potente, incisiva e si percepisce in ogni pagina, riga o frase del romanzo, avvolgendo il lettore e mostrandogli l’altra faccia della medaglia, quella dei buoni sentimenti, del rispetto degli altri, dell’amore per la famiglia, gli amici e la vita.
Unico appunto, l’eccessivo uso di parolacce nelle prime parte del testo. Vanno bene per evidenziare alcuni momenti e stati emotivi ma quando, in poche righe ne emergono un bel po’, allora la ritengo un’esagerazione e forzatura. Fortunatamente nelle pagine successive, l’uso è alquanto limitato.
Questo libro è un viaggio, un cammino verso la scoperta di se stessi. Un cammino spirituale verso la fede.
Un testo che ci ricorda quanto la vita sia breve e quanto è importante aiutare gli ultimi e gli emarginati.
Buona lettura.


(Marianna Di Bella)

venerdì 15 giugno 2018

Recensione: "Cercando Goran" - Grazia Gironella

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Titolo: "Cercando Goran"
Autrice: Grazia Gironella






Perdere la memoria.
Non ricordare nulla del proprio passato.
Non ricordare gli amici, la famiglia.
Non ricordare se stessi.
Sentirsi soli con un nuovo io, degli sconosciuti accanto e un vuoto enorme che spaventa e disorienta. Un vuoto che si cerca di colmare a tutti i costi, sforzandosi di riportare a galla quei ricordi che sembrano voler rimanere ancorati in qualche angolo buio e sperduto della nostra memoria. Si lotta strenuamente, perché è difficile accettare l'estrema conseguenza: la cancellazione definitiva dei ricordi, senza alcuna possibilità di ritrovare se stessi e la vita precedente.
Cosa fare? Come reagire?
Goran Milan si pone le stesse domande, cercando di mantere la calma e aspettando che i suoi ricordi riaffiorino, per ridargli la sua vita e una parvenza di normalità. Sono trascorsi otto mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria; i medici sono cauti nella diagnosi: potrebbe recuperare gradualmente la memoria o perderla per sempre.
Durante questi lunghi mesi, sua moglie, il socio in affari e gli amici, hanno cercato di aiutarlo inondandolo di informazioni, accrescendo il suo disorientamento, impotenza, paura e una rabbia che si acutizza ogni giorno di più.
Goran non è più l'uomo di prima, egoista, freddo e cinico, ora è più gentile, attento ai particolari, un acuto osservatore, amante della natura. Ma ciò non lo aiuta, al contrario si sente sempre più spaesato e legato a una vita che non sente più sua. Così la rabbia, diventa piano piano una valvola di sfogo, solo che ultimamente sta prendendo il sopravvento sulla sua personalità, trasformandolo in una terza persona. Come se non bastasse ha continue visioni di posti e persone che non conosce.
Cosa gli sta accadendo? Da dove proviene tutta questa rabbia? Solo dalla paura di non ricordare? Cosa rappresentano le visioni? Il suo passato?
Difficile rispondere ora con poche frasi, perché il romanzo è lungo e complesso.
Questo libro è un viaggio, non solo fisico e tra le pagine del testo, ma soprattutto mentale. Un viaggio che diviene una ricerca estenuante di se stessi, non solo da parte del protagonista ma anche degli altri personaggi che gli ruotano intorno, perché nel tentativo di aiutarlo, scopriranno molto di se stessi e della loro forza e caparbietà.
Grazia Gironella ha creato un testo interessante e complesso nella struttura e nella narrazione. I capitoli sono dedicati ai diversi personaggi, che ne diventano le voci narranti, permettendoci di comprendere il loro pensiero e le loro modalità di ragionamento, entrando in profondità nel loro essere.
Il romanzo non si presenta subito di facile comprensione, ha bisogno di tempo e lettura per riuscire a capire meglio la storia e i fatti antecedenti. All'inizio si ha l'impressione di non capire il fine ultimo della trama ma, piano piano, le nubi dell'incertezza si diradano e i pezzi sembrano occupare ognuno il proprio posto. Alcune parti sono più lente di altre, ma le descrizioni dei paesaggi, del viaggio, delle emozioni e paure di Goran ci permettono di vivere appieno il testo, immergendoci nella storia.

Ma quale me stesso? Cassandra, ognuno è il frutto di quei miliardi di mattoncini che hanno costruito la sua vita. Chi non ha un passato, è come se non esistesse.”
(citazione tratta dal testo)


...se anche non risolvo i miei problemi, ci sarà pure un posto per me da qualche parte, così come sono.”
(citazione tratta dal testo)


Una storia misteriosa, intrigante, soprannaturale...una storia tutta da leggere e scoprire.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

Cover Reveal: "N°5 non è né un profumo né un mambo" - Katyg

Buongiorno!!!
Oggi, vi svelerò la cover del nuovo libro di  
Katyg.
Un testo autobiografico.
Un testo da scoprire.
Pronti?
Buona lettura!!!



 "[...]Katy entrò nel mio studio in Italia e subito mi resi conto che lei era diversa. Era alta, magra, bionda con occhi blu, nulla di ciò che di solito ci si aspetta di vedere in Italia. Aveva con sé i suoi "gemelli" accompagnata da suo marito. Appariva tranquilla, persino riservata.

A questo punto devo sentirmi in colpa poichè basandomi su una "prima impressione" non ero certo del modo in cui saremmo stati in grado di aiutare questa famiglia. Non basandomi su cosa NOI avremmo potuto fare, ma su cosa LEI avrebbe potuto fare.
Non ho mai avuto tanto torto in tutta la mia vita![...]"
 



Scrive così il dottor David Delacato (presidente della Delacato Internacional) di Philadelphia nelle prime pagine di "Numero 5" presentando l'autrice, il loro incontro ma conosciamola meglio:

 


Mi chiamo Katiuscia Girolametti, nel web mi conoscono come Katyg, romana classe 1984. Diplomata in lingue estere con master in marketing turistico. Conservo sin da bambina la passione per la scrittura, da quando mio padre per il settimo compleanno mi regalò un’olivetti, il suo sogno divenne poi la mia realtà. Ho una fantasia smisurata con la quale spesso entro in competizione con i miei due bimbi: Daniele (7 anni) e Manuel (5 anni), ci raccontiamo fiabe, storie e favole che molto spesso finiscono con la morte delle tartarughe ninja e le cicale fritte…

All’attivo conto dieci pubblicazioni tra i vari concorsi letterari e antologie di prestigio, le quali mi hanno vista finalista; un romanzo in versi “Firmato tua F.” (quando dell’amore diventi vittima) edito dalla Kimerik che ad un anno dalla sua uscita ufficiale ha già riscosso molto successo, insieme ad un cd musicale di Corde&vocali i quali hanno deciso di incidere tre dei miei brani dando al loro singolo lo stesso nome del libro; in seguito ho continuato la mia attività nel sociale dando vita a "Coraggiosamente fragili" una raccolta poetica a quattro mani in collaborazione con l'Airc scritta appositamente per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Scrivo racconti, poesie, aforismi e adoro la fotografia. Il tema principale è la disabilità e la diversità, un mondo a mio avviso emarginato in quanto poche sono le persone che realmente si avvicinano e cercano di scoprire cosa contenga l’universo fuori dal proprio naso. Il mio approccio è diretto, semplice, crudo e senza mezze misure. Il libro che sta per uscire si chiama "N°5 non è né un profumo né un mambo" edito dalla Echos edizioni, totalmente autobiografico narro il mio mondo, quello di mio figlio la famiglia, ironico e drammatico, la disabilità vista con coraggio da chi nella vita voleva solo essere nessuno.
La tournée inizierà il 5 luglio con tappa Torre Lapillo (Salento) in una delle meravigliose torri saracene al fianco di nomi importanti: l'autrice Daniela Sasso, il giudice del tribunale dei minori di Taranto, il cantautore Angelo Presta, psicologi e psicoterapeuti; tutti insieme nel sociale per una serata imperdibile.
A seguire: Marche, Milano, Isernia, Sorrento e Roma. 

(Il libro sarà in vendita a partire da fine giugno acquistabile nelle migliori librerie d'Italia o in tutti gli store online) 



 


La copertina del libro è stata realizzata da Davide Del Vecchio studente frequentante l'istituto tecnico grafico di Milano, affetto da sindrome autistica.

mercoledì 13 giugno 2018

Recensione: "Quella piccola libreria in fondo alla strada" - Camilla D'Amore

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 Titolo: "Quella piccola libreria in fondo alla strada"
Autrice: Camilla D'Amore
Editore: Newton Compton Editori




Adagiata tra le colline dell'Inghilterra del Sud, si trova una cittadina tranquilla, silenziosa, con splendidi viali alberati. Mills è la città dei fiori ed è una delle più pittoresche della regione. Negozi caratteristici, si susseguono l'uno accanto all'altro, regalando non solo la vista di oggetti e merci interessanti ma, soprattutto, l'intrecciarsi di storie, persone e vite passate e presenti.
Tra le sue strade si incrociano vite, destini e due solitudini che attirano la nostra attenzione. Due ragazzi destinati a conoscerci, dando vita e anima a questo romanzo.
Elise Evans, la protagonista femminile, vive e lavora a Mills. La sua vita scorre tranquilla e serena tra la famiglia e il lavoro alla libreria del signor Clancy. È una ragazza senza grilli per la testa, non ama rischiare e preferisce stare chiusa al sicuro nel suo mondo fatto di libri, cucito e abiti stravaganti. Il suo carattere schietto e gentile, attirerà l'attenzione del nuovo vicino di casa: Sefron Wyler.
Il ragazzo ama la solitudine, è un violinista affermato e si è rifugiato a Mills per risolvere un problema che gli preclude la possibilità di continuare a suonare.
Difficile dire come queste due solitudini potranno avvicinarsi, riconoscersi e comprendersi, ma a questo ci penserà Camilla D'Amore, attraverso le sue parole, che ci sveleranno la storia e i misteri che si celano tra le pagine del romanzo e tra le vite dei vari personaggi, che si incroceranno e influenzeranno intensamente.
L'autrice ha narrato una storia carina, delicata, trattando una problematica seria come la distopia. Nonostante tutto, la storia non sembra coinvolgere in pieno il lettore, molti sono gli avvenimenti, i personaggi e le storie che si intrecciano e sembrano rimanere in superficie senza entrare più in profondità. Ritengo che alcune situazioni, avessero bisogno di più tempo e spazio per venire fuori con forza e potenza, per dare più carattere e incisività alla storia.
La solitudine dei due protagonisti è comprensibile, meno la loro incapacità di comunicare su argomenti importanti e a volte anche su questioni semplici, spesso si ha la sensazioni di girare intorno a dubbi e perplessità che potevano essere risolti con una frase o ponendo una semplice domanda.
Questo girarci intorno, se protratto a lungo potrebbe stancare e annoiare il lettore.
Mi dispiace, perché ho creduto fortemente nella trama.
Lascio a voi, come sempre, la scelta di leggerlo e sovvertire completamente il mio punto di vista. Aspetto i vostri pareri e buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)

lunedì 11 giugno 2018

Review Party: "Cerco Te" - Mauro Mogliani

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Titolo: Cerco Te
Autore: Mauro Mogliani
Editore: Leone Editore


 
 
A Tolentino, comune della provincia di Macerata, si respira un’aria surreale, carica di tensione e paura. Le donne non girano più da sole, sono costantemente scortate da mariti, familiari e amici. Il terrore si aggira tra le stradine e si annida tra gli animi dei cittadini.
Cosa sta succedendo? Cosa o chi turba la tranquillità di questo piccolo comune?
Nessuno.
Nessuno, è il nome di colui che sta creando il panico tra la popolazione e le forze dell’ordine.
Nessuno, è colui che ha iniziato un gioco, strano e pericoloso, con l’ispettore Nardi, quando in una tranquilla giornata di febbraio, fa recapitare una lettera, il cui messaggio è:


(…) voglio fare un gioco con lei. Mi voglio divertire un po’.
Una alla volta, prenderò prigioniere quattro donne. Non si preoccupi, dopo sette giorni le rilascerò. E non appena le avrò rilasciate, le assicuro che staranno meglio di prima.
Il gioco inizierà tra due giorni. Prenderò la prima donna, la terrò una settimana in cura qui con me, poi la libererò. Dopo altri due giorni, toccherà alla seconda. I tempi saranno sempre gli stessi ispettore…”
(citazione tratta dal testo)


La situazione è difficile e pericolosa, l’ispettore Nardi dovrà usare bravura, tecnica, intelligenza e pazienza, per riuscire a scoprire l’identità delle quattro donne e gli elementi che le legano l’una all’altra. Un’indagine che risulterà complessa e misteriosa.
Cosa vuole realmente, Nessuno? Solo giocare? Perché ha scelto l’ispettore Nardi? Perché sceglie di rapire le donne e non gli uomini? Su che basi sceglie le donne?
Queste saranno solo una parte delle domande che emergeranno durante la lettura. Ogni risposta, informazione, avvenimento permetteranno al lettore di avvicinarsi alla verità e all’identità del misterioso Nessuno. Piccoli pezzi di puzzle, che si incastreranno perfettamente l’uno all’altro, svelando una realtà ed un messaggio inaspettati. Il colpo di scena finale sarà spiazzante, ma la sua profondità psicologica, porterà il lettore a riflettere sull’importanza delle apparenze, dell’emarginazione, della solitudine e dell’incomprensione.
Una verità che solleverà il velo dell’ipocrisia, della superficialità e mostrerà al lettore quanto poco si conoscono gli altri, quanta poca attenzione si pone sulla loro vita, i loro problemi e malesseri.
Una verità che…no, basta, non mi dilungherò oltre, perché il testo merita di essere scoperto, analizzato e compreso in ogni minima parte.
La trama è ben costruita e gli avvenimenti si susseguono in maniera fluida e veloce. Non ci sono momenti di noia, non c’è trascuratezza nei particolari e come ogni buon thriller che si rispetti, ci sono quegli elementi che servono a depistare l’indagine e l’attenzione del lettore, creando tensione, interesse e una serie di domande che andranno ad accumularsi ai molti dubbi che attanagliano la nostra curiosità.
I dialoghi e le descrizioni non si dilungano troppo, con il rischio di risultare noiose e troppo prolisse, al contrario, sono accattivanti, brevi, essenziali, rendendo il ritmo della lettura vivace e scorrevole.
Mauro Mogliani ha creato un bel thriller ma, soprattutto, ha acceso il riflettore su un tema importante e delicato su cui riflettere seriamente, quale? A voi scoprirlo.
Osservate e ascoltate tutto con molta attenzione, non trascurate nessun indizio e...buona lettura!!



(Marianna Di Bella) 
 
 
 
 (Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro

venerdì 8 giugno 2018

Recensione: "Agnese, una Visconti" - Adriana Assini

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Titolo: "Agnese, una Visconti"

Autrice: Adriana Assini

Editore: Scrittura & Scritture



Anno 1380.
Anno bisestile foriero di cambiamenti politici, sventure, intrighi e nuove minacce.
I due papi in carica, sono in continuo litigio, provocando guai e scompiglio.
La Francia è in lutto, perché ha da poco perso il suo re più saggio.
Carlo Durazzo vuole impadronirsi del Regno di Napoli.
Gli ottomani sono riusciti a conquistare la città di Sofia e Tamerlano, il mongolo, si avvicina sempre di più alle porte dell’Occidente.
In questo momento storico delicato, caratterizzato da invasioni e cambiamenti negli assetti politici, una giovane donna si sta dirigendo a Mantova per convolare a nozze con Francesco Gonzaga, figlio unico ed erede del capitano del popolo che governa la città: Ludovico Gonzaga.
La ragazza è Agnese Visconti, figlia del Signore di Milano: Bernabò Visconti. Un uomo impetuoso, autorevole, battagliero, orgoglioso, con un’intelligenza frizzante e vivace come la figlia, che del padre ha preso tutto, compresa la testardaggine. La ragazza vorrebbe decidere da sola chi sposare e amare, impensabile in quegli anni dove il matrimonio combinato era simbolo di alleanze e patti politici e la donna non aveva diritti ma solo doveri. Il suo compito era compiacere il marito, gestire la dimora e procreare, permettendo al nome e titolo di famiglia di andare avanti.
Agnese ha provato ad opporsi a questo matrimonio, ma l’autorità ferrea del padre e la società di allora non le permettono di rifiutarsi e ribellarsi a un destino scritto da altri. Così a soli 18 anni, si ritrova sposata ad un ragazzino, più giovane di lei, con poche qualità e molti difetti.
La ragazza è diversa dalle altre donne, è orgogliosa, testarda, fiera delle sue origini e delle capacità politiche e governative del padre. È una donna intelligente e ama leggere, i libri sono un rifugio per la sua anima romantica e sensibile.
Agnese non si sente amata, appoggiata e compresa nella nuova dimora, al contrario è osteggiata, isolata e derisa. Del resto il suo matrimonio con Francesco Gonzaga non va bene, i due ragazzi non fanno altro che litigare e accusarsi a vicenda di torti reciproci.
La donna è triste ma, nonostante tutto, continua a camminare fiera di se stessa, del proprio lignaggio e segretamente spera nel grande amore.
La sua vita non sarà facile, ma per scoprirlo dovrete seguirla tra i corridoi angusti del suo palazzo, cercando di comprendere gli intrighi di corte, i tradimenti e il difficile e violento rapporto con il marito.

Che mi uccidano cento, mille volte. Cento o mille volte mi rialzerò in piedi”
(citazione tratta dal testo)

Questo sarà un viaggio, non solo tra le pagine del libro, ma nell’anima di una donna battagliera che non smetterà mai di esprimere il proprio parere, osteggiando apertamente il marito e non sottomettendosi mai del tutto al suo volere.
Una donna che si batterà per le sue idee, fedele a se stessa e alla sua famiglia d’origine.
Una donna tratteggiata e descritta molto bene da Adriana Assini, che ha saputo regalarci la storia di una protagonista combattiva, testarda, sensibile e moderna.
L’autrice ha creato, anche questa volta, un romanzo storico intrigante, bello, emozionante e attuale nei contenuti. Tenendo fede al periodo storico e ai suoi avvenimenti politici, ha creato una storia la cui protagonista, poco si discosta dalle donne di oggi. Perché passano gli anni e i secoli, ma alcune cose non cambiano. Ancora oggi la donna continua a lottare per difendere i suoi diritti e le sue idee. In alcuni paesi, ancora persiste il matrimonio combinato e la donna è considerata proprietà dell’uomo. Epoche diverse, mentalità e problematiche ancora attuali.
Romanzo ben costruito, fluido nella narrazione e ammaliante nelle descrizioni. L’autrice ha descritto gli avvenimenti in maniera perfetta, donandoci quadri belli, spaziosi, ricchi di descrizioni e paesaggi dell’epoca. La sua capacità narrativa, ci fa letteralmente vivere e muovere in un romanzo storico intrigante e con una protagonista che saprà toccare le corde della nostra anima.
Il linguaggio è ricercato, attento, preciso così come le descrizioni che lo compongono. Un linguaggio che non allontana il lettore, al contrario, lo avvolge e lo culla, narrandogli una storia bella e intrigante, trasportandolo in un’altra epoca.
Preparatevi, perché da questo viaggio nel passato, tornerete diversi, con un bagaglio culturale e umano arricchito e intenso. Un viaggio che vi consiglio di intraprendere, lasciandovi ammaliare dalla bravura di Adriana Assini e dalla forza di Agnese.
Buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)

mercoledì 6 giugno 2018

Recensione: "Ogni giorno come il primo giorno" - Giorgia Penzo


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Titolo: "Ogni giorno come il primo giorno"
Autrice: Giorgia Penzo
Editore: Casa Editrice Nord



Scrivere per raccontare.
Scrivere per ritrovare se stessi.
Scrivere per essere finalmente liberi da dolore.
Scrivere per respirare.
Scrivere per ritornare a vivere.


Perdere la persona che si ama, vederla morire, inermi di fronte all’ineluttabilità della morte, è devastante. Si rimane pietrificati, immobili, come sospesi nel tempo e nello spazio, dove tutto ciò che ci circonda perde di consistenza e forma. Siamo lacerati, un dolore atroce e straziante urla dentro di noi e in ogni fibra del nostro essere. Vorremmo fermare il tempo, riavvolgere il nastro e tornare indietro per cercare di salvare la persona che abbiamo perso, ma l’unica immagine che continuiamo a rivedere incessantemente, è quell’unico e tragico istante in cui il suo cuore si è fermato, per sempre, e con esso anche la nostra voglia di respirare e vivere. Il dolore è inesprimibile, atroce, soffocante.
Ci vorrà del tempo prima di riuscire a reagire, cercando di lenire la sofferenza; ma ognuno di noi lo affronterà in maniera diversa, proprio perché siamo diversi gli uni dagli altri. Alcuni si chiuderanno in loro stessi, ripiegandosi come a volere contenere quell’onda d’urto devastante. Altri si ritroveranno completamente prosciugati, gusci vuoti senza anima, emozioni o sentimenti che possano dar loro la forza per riemergere dall’abisso in cui sono sprofondati. Altri ancora, reagiranno con rabbia e violenza a qualsiasi avvenimento o episodio della vita, pur di dimenticare. Una cosa è certa, in qualunque modo lo si affronti, ciò che cambierà in maniera profonda, sarà il nostro essere.
Petra è troppo giovane per riuscire a gestire le emozioni e le sofferenze che hanno accompagnato e segnato la sua giovane vita. Il dolore che sta provando è atroce, ingestibile. La morte della sorella Cloe, l’ha lasciata piegata sotto il peso del senso di colpa, della sofferenza, della solitudine e della paura. Difficile esprimere a parole o con i gesti, ciò che sta provando, così, inizia a scrivere, affidando a un diario le sue sensazioni, le sue emozioni…la sua vita.
Il diario sarà il tramite tra lei e Cloe, a cui racconterà la sua esistenza senza di lei, cercando di mantenere la promessa che le ha fatto prima di morire: vivere ogni giorno, ogni attimo anche per lei. Promettendole di migliorare se stessa, i brutti voti a scuola, lasciando stare alcool, droga e una vita sbandata e ribelle.
Il percorso non sarà facile, molto spesso sentirà la voglia e l’esigenza di desistere, facendosi riavvolgere dal falso e freddo abbraccio dei suoi demoni, che tenteranno in ogni modo di farla cedere. Dovrà contare solo su stessa e sulla sua forza di volontà perché, purtroppo, la sua famiglia sta cadendo a pezzi, facendola sentire ancora più sola e rifiutata. Ma la vita, riserva anche piccoli regali inaspettati, infatti, Petra avrà al suo fianco due persone importanti: Lore, la nuova compagna di banco e Diego, lo studente universitario che l’aiuta con le ripetizioni di matematica. Lore e Diego, l’aiuteranno a scoprire se stessa, a vedere la vita in maniera diversa, a lottare per le cose importanti e sentirsi finalmente libera.
Libera dai demoni e dalle insicurezze.
Libera di seguire se stessa.
Libera di affrontare il dolore.
Libera di amare ed essere amata.
Il cammino sarà lungo e faticoso, molti saranno gli imprevisti che la rallenteranno e qualcosa potrebbe farla tornare indietro, vanificando tutti i suoi sforzi, ma sono sicura che voi, cari lettori, andrete avanti nella lettura, forti e temerari come Petra. Perché credetemi leggere questo libro, sarà un’esperienza emozionante, avvincente, intensa e solo un’autrice come Giorgia Penzo poteva farci vivere appieno questo romanzo. La sua sensibilità e capacità narrativa, ci permettono di vivere e sentire sulla nostra pelle, la sofferenza della protagonista. Pagina dopo pagina, parola dopo parola il dolore viene fuori potente e devastante, travolgendoci e lasciandoci inermi di fronte a qualcosa di inesprimibile e personale.
Il dolore esige rispetto e Giorgia Penzo ne ha mostrato tanto, narrando con delicatezza e sensibilità l’anima di una ragazza giovane e insicura, creando una storia emozionante senza cadere nello stereotipo delle situazioni scontate o delle frasi fatte. Al contrario, in ogni singola parola c’è grande forza e determinazione e le descrizioni sono vere e non pretenziose.
L’autrice sembra aver intinto la penna nell’inchiostro delle emozioni, muovendosi con eleganza e delicatezza tra le sofferenze della vita, avvicinando il lettore con dolcezza, quasi a prenderlo per mano, mostrandogli la fragilità dell’essere umano.
Giorgia Penzo, mostra in questo romanzo una maturità emotiva importante. È difficile entrare nell’animo umano, analizzarlo in ogni suo aspetto e lasciarlo parlare con franchezza e spontaneità se non si è in grado di leggere e comprendere la sensibilità e la sofferenza degli altri e, soprattutto, senza aver letto, affrontato e compreso la propria sofferenza.
La scrittura è fluida e accattivante, le sue parole sono semplici, toccanti, vere al punto da rendere reali ai nostri occhi ogni scena, ogni dialogo che stiamo leggendo.
Siete pronti a tuffarvi nel romanzo, lasciandovi avvolgere dalle parole dell’autrice?
Siete pronti ad emozionarvi e piangere di gioia, dolore, paura e rabbia?
Siete pronti a lasciarvi attraversare dalle molteplici emozioni che la storia vi farà vivere?
Non esitate. Tuffatevi nel romanzo e nella vita. Sarà il più bel tuffo che eseguirete.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

lunedì 4 giugno 2018

Recensione: "Crioconservazione" - Gabriella Carbone

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Titolo: "Crioconservazione"
Autrice: Gabriella Carbone
Editore: Casa Editrice Kimerik



Tra le strade trafficate di Roma, tra le migliaia di persone che la visitano, la vivono e l'amano, quattro sono i volti che calamitano la nostra attenzione. Quattro persone in grado, di catturare il nostro interesse, permettendoci di entrare nelle loro vite, scoprendo se stessi. Seguiamoli e conosciamoli meglio. Loro sono: Claudia, Marco, Teresa e Mario.
I quattro protagonisti non si conoscono ma, per uno strano gioco del destino, le loro esistenze sono destinate a vivere e svelarsi in questo libro e per tutta la durata della lettura.
Claudia è una studentessa universitaria, originaria della Calabria. Ha da poco perso la nonna a cui era legatissima. Questo episodio non ha fatto altro che accentuare le sue debolezze e insicurezze, facendola cadere nel vortice della bulimia. La sua sofferenza è atroce, ma nessuno sembra rendersi conto del suo dolore che, urla in modo straziante nel suo povero corpo martoriato da una malattia subdola.
Marco, invece, è tornato da poco a Roma. Ha viaggiato per anni, in giro per il mondo, cercando di soffocare il dolore per la perdita del padre, morto in un incidente d'auto. Ha cercato, inutilmente, di riempire quel vuoto che lo accompagna da quando è nato. La sua vita non è stata facile, cresciuto senza la madre, morta poco dopo il parto e senza l'affetto del padre, chiuso nel suo dolore e successivamente perso in un altro rapporto, privando il figlio di quell'affetto e quell'amore che avrebbero potuto colmare, quella sensazione di solitudine e vuoto esistenziale.
Teresa è un'insegnante d'inglese in pensione. La sua vita è trascorsa lezione dopo lezione, anno dopo anno, impegnata tra classi, studenti, interrogazioni ed ora si ritrova sola, con tantissimo tempo libero a disposizione. La sua esistenza e il suo sé sono legati all'insegnamento, e senza di esso si sente vuota, trascurata, abbandonata a se stessa.
Infine, ecco Mario, lui ha sempre amato la fotografia, immortalando istanti da custodire e conservare. È sposato, ha un figlio adolescente e per un bel po' di tempo ha messo da parte la sua passione per dedicarsi alla famiglia. Quando sembra che i suoi sogni stiano per avverarsi, un tragico incidente mette fine a tutte le sue speranze, lasciandolo con gravi problemi alle gambe e una lunga riabilitazione.
Cos'hanno in comune queste quattro persone? La solitudine, il sentirsi persi, inadeguati ai cambiamenti e alla società che li circonda. Si sentono invisibili, con un dolore straziante e persistente, il loro unico desiderio è di poter porre fino a tutto, fino a quando...
Fino a quando non decidiate di continuare la lettura, dando vita e importanza alle loro esistenze, scoprendo i cambiamenti e le svolte del destino.
Leggendo il libro, imparerete a vedere oltre le apparenze, scoprendo un mondo ai margini che spesso tendiamo a ignorare ma, soprattutto, ricorderete quanto è importante la vita. Spesso lo dimentichiamo, lasciandoci distrarre dalla routine quotidiana o lasciandoci sopraffare dalla sofferenza e dalla solitudine, che sanno essere cattive consigliere e non ci permettono di vedere altro, per cui valga la pena sorridere e vivere.
Gabriella Carbone ha tratteggiato con delicatezza i personaggi, evidenziandone le paure, le profonde solitudini e cicatrici. Ha creato una storia apparentemente semplice, dove tutto si svolge in maniera pacata e tranquilla. Ogni avvenimento si manifesta con ordine e calma, così come i personaggi che si alternano nelle loro storie. Ma la forza del romanzo cresce pagina dopo pagina, acquisendo energia e importanza, pronto a colpirci con un finale che non ci aspettiamo, lasciandoci interdetti, con quel senso di amarezza che ci accompagna sin dopo la fine del romanzo.
Un finale su cui riflettere molto attentamente.
Un finale amaro.
Un finale commovente.
Un finale difficile da dimenticare.

Nella vita, ho capito, ci è permesso tutto, tranne che restare fermi. 
Ognuno deve fare il suo viaggio.”
(citazione tratta dal testo)

Non mi resta che augurarvi una buona lettura e ricordate: siate sempre voi stessi, vivete ogni istante e non fermatevi, continuate a camminare.
Buona lettura!!!



(Marianna Di Bella)