Titolo: "Il caso dei libri scomparsi"
Titolo Originale: "The Case of the Missing Books"
Autore: Ian Sansom
Editore: Tea
Tra le strade della piccola
cittadina di Tundrum, Irlanda del Nord, si aggira un vecchio e
arruginito furgone. Le sue condizioni sono pietose, andrebbe
sistemato e riverniciato ma i soldi sono pochi e il comune non ha
tutti i fondi a disposizione.
Cosa c'entra il comune? Beh
questo vecchio e macilento furgone è il nuovo Bibliobus della
cittadina.
Purtroppo, la biblioteca
comunale è stata chiusa e il comune ha pensato di offrire dei nuovi
servizi riconvertendo le risorse a disposizione, per essere più
competitivi e flessibili sul territorio. Un nuovo “centro culturale
mobile” in grado di offrire ai cittadini maggior assistenza anche
in campo informatico, fotografia digitale, utilizzo della rete ecc.
Una buona idea, ma c'è
prima un “piccolo” problema da risolvere, i 15.000 libri
appartenenti alla biblioteca sono spariti.
15.000 volumi di cui nessuno
sa nulla.
Chi li ha rubati? Perché?
Il compito di ritrovarli è
affidato al nuovo bibliotecario di Tundrum: Israel Armostrong.
L'uomo viene da Londra e
quando gli viene offerta l'opportunità di realizzare il suo sogno e
mettere a frutto la sua laurea in lettere, lascia il lavoro di
commesso presso una libreria discount, e raggiunge il suo nuovo posto
di lavoro. Finalmente può smetterla di lamentarsi della sua vita
triste, monotona e della mancanza di opportunità per il futuro.
Continue lamentele a cui non ha mai reagito creando opportunità, al
contrario si è adagiato alla monotonia e apatia, circondato dai suoi
amati libri da cui si è sempre sentito protetto e capito. I libri
hanno sempre fatto parte della sua vita sin da quando era piccolo,
lettore vorace e instancabile, frequentatore assiduo delle
biblioteche che considera “il suo luogo di appartenenza”.
“Israel era
cresciuto dentro e intorno alle biblioteche. Le biblioteche erano il
suo luogo di appartenenza. Le biblioteche per Israel erano da sempre
una costante. Nelle biblioteche Israel aveva sempre trovato calma e
serenità. Nelle biblioteche gli era sempre parso di respirare un po'
più facilmente.”
(citazione tratta dal
libro)
Il nuovo lavoro rappresenta
l'inizio della realizzazione dei suoi sogni e dei suoi studi, solo
che arrivato a Tundrum scopre che non solo la biblioteca è stata
chiusa definitivamente, ma che il suo nuovo compito consiste nel
guidare il bibliobus e girare per il territorio portando libri e
nuovi servizi. Per Israel è uno choc, perché considera il suo
nuovo ruolo un declassamento, e interagire con le altre persone è
sempre stato un problema. È una persona molto intelligente, ma
schiva, sensibile, perso in sogni e idee e con una conoscenza minima
della realtà...conoscenza che lo porterà a scontrarsi con gli
abitanti della cittadina e a vivere svariate disavventure.
“Privato del denaro, dei
vestiti e della dignità, incapace di capire per la metà delle volte
di cosa parlasse la gente che incontrava, riluttante a mangiare il
loro cibo, costretto a fare un lavoro che non voleva fare e
minacciato, picchiato e ridotto, in uno stato caratterizzato da una
certa qual incertezza, confusione e tensione, stava finalmente
godendo l'esperienza del vero immigrante....”
(citazione tratta dal
testo)
Non vi racconterò altro, vi lascerò liberi di decidere se salire sul bibliobus e seguire il resto della
storia.
Io scendo qui e non
proseguirò il viaggio, perché il libro non mi ha particolarmente
entusiasmata.
Il libro è leggero,
abbastanza gradevole, surreale in alcune parti, ma alla fine lascia
ben poco nei ricordi e nelle emozioni.
La prima parte l'ho trovata
molto lenta, noiosa e ho faticato ad entrare nell'atmosfera del
romanzo. Proseguendo nella lettura, tutto diventa un po' più
scorrevole, acquisendo un pochino di brio e ironicità che aiutano ad
alleggerire la storia, anche se la trama fa molta fatica a decollare.
Alcuni punti sono
narrativamente più deboli, monotoni e ripetitivi di altri, e la trama
ne risente parecchio, infatti, spesso si fatica ad andare avanti
con la lettura.
I personaggi sono surreali,
bizzarri e sopra le righe, anche se onestamente funzionano di più i
personaggi secondari che non il protagonista, che risulta essere
pedante, fastidioso e antipatico. Un protagonista che non ha
un'evoluzione e una crescita personale durante la storia, infatti,
rimane fermo e statico con le sue convinzioni, luoghi comuni e comportamenti.
Il finale è frettoloso,
superficiale e non ho apprezzato per niente la risoluzione
dell'indagine, perché il movente viene fuori in maniera casuale e
sbrigativa. Necessitava di un'argomentazione più seria e
approfondita proprio perché tutta la trama del romanzo ruotava
intorno alla ricerca dei libri scomparsi, invece, l'autore si è
limitato a parlarne in maniera approssimativa e banale.
Peccato, perché il libro
aveva tutte le caratteristiche per essere coinvolgente, interessante
e divertente, invece molte argomentazioni sono state lasciate al
caso, forzando alcune situazioni rendendole inverosimili e surreali.
Un libro semplice,
leggero ma niente di più.
Il mio viaggio sul bibliobus
si ferma qui e non credo che leggerò gli altri testi a lui dedicati.
Saluto Tundrum e voi
lettori.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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