Titolo: "Siamo solo piatti spaiati"
Autore: Alessandro Curti
Editore: C1V Edizioni
Arroganti.
Superbi.
Spocchiosi.
Attaccabrighe.
Irresponsabili e senza alcun
senso della misura.
Questi sono solo alcuni
degli aggettivi con cui la società dipinge e descrive gli
adolescenti. Si limita a puntare il dito contro di loro, giudicandoli
e criticandoli, utilizzando luoghi comuni e stereotipi. Perché? È
più semplice non vedere, girare la testa dall'altra parte e
criticare, piuttosto che prendere coscienza degli sbagli che la
società sta compiendo sulla loro educazione, influenzandone la
crescita psicologica ed emotiva.
Non vedere.
Un soluzione semplice, ma
non costruttiva.
Eppure basterebbe fermarsi e
avere il coraggio di posare lo sguardo in quegli occhi profondi, e
leggere le loro insicurezze, paure e sofferenze.
Basterebbe fermarsi,
protendere l'orecchio per avvertire quel grido silenzioso e
devastante che chiede solamente di essere ascoltato.
I ragazzi di oggi desiderano
essere visti, sostenuti, ascoltati. Vorrebbero più attenzione da
parte di quegli stessi adulti, che non sono stati in grado di dare
loro le giuste regole per sopravvivere a una società ostile, che non
ha tempo di aspettare che siano pronti e in grado di stare al passo
con i cambiamenti. Adulti che avrebbero dovuto insegnare loro il
rispetto per se stessi e per gli altri, a prendersi le proprie
responsabilità, a crescere e maturare. Avrebbero dovuto ergersi a
guide, invece, di lasciarli in balia di loro stessi, creando solo
confusione, sfiducia e paure. Avrebbero dovuto sostenerli e
comprenderli, invece, di pretendere perfezione, puntando il dito e
criticando al minimo sbaglio o cedimento.
Avrebbero...ma non hanno
fatto, troppo presi dalle loro vite e carriere lavorative. Troppo
presi dai loro problemi per rendersi conto dei segni indelebili che
stanno lasciando nelle anime di giovani adulti, che stanno per
affacciarsi al mondo, cercando di camminare da soli. E gli
adolescenti cosa fanno? Semplicemente, cercano di arrangiarsi come
possono, costruendo un'armatura che li protegga dal mondo esterno,
celando il loro vero essere dietro maschere di arroganza e
strafottenza. Nascondono, così, le loro paure, sofferenze e
imperfezioni che non sono in grado di comprendere e accettare.
Sono ragazzi emotivamente
chiusi in se stessi, perché non sono abituati a manifestare i propri
sentimenti per paura di essere derisi e ritenuti deboli, non solo dai
coetanei, ma da quegli stessi adulti che li hanno resi insicuri.
Sono ragazzi che desiderano
solamente essere ascoltati...come Davide, il protagonista del romanzo
di Alessandro Curti.
Davide è un giovane
diciassettenne costretto dal giudice a seguire un percorso educativo
all'interno di una comunità in misura cautelare, in attesa della
sentenza definitiva. Il ragazzo è stato colto in flagrante a scuola
con dosi di droga, ma non si rende conto della gravità di ciò che
ha fatto, al contrario, è convinto di essere innocente e vittima
delle circostanze. Non è cosciente delle sue responsabilità, crede
che tutto gli sia dovuto e che la famiglia riuscirà a farlo uscire
da lì in poco tempo.
“Sei solo un
ragazzo che non ha pensato alle conseguenze delle sue azioni, come
spesso accade. Come ti ho già detto gli errori si commettono, la
differenza è come si comporta dopo. Tu ora hai una scelta: puoi
continuare a urlare al mondo la tua innocenza e che nessuno ti
ascolta oppure puoi prenderti la responsabilità delle azioni che hai
commesso, ammettere l'errore, provi rimedio e andare avanti.”
(citazione tratta dal testo)
Davide è arrogante,
arrabbiato con tutto il mondo, troppo preso da se stesso e dai suoi
problemi per rendersi conto delle persone che gli sono accanto.
Troppo preso dal suo piccolo universo familiare, fatto di litigi tra
i genitori, un padre assente, freddo ed emotivamente distaccato,
interessato più alle apparenze che non alle richieste di attenzione
del figlio.
Richieste che non rimarranno
inascoltate all'interno della comunità, perché i ragazzi e
l'educatore Andrea lo aiuteranno a comprendere i suoi punti deboli
ma, soprattutto, conoscerà meglio se stesso.
Grazie ad Andrea tornerà ad
avere fiducia negli adulti, scoprendo un modo diverso di
relazionarsi, un confronto aperto fatto di rispetto, comprensione,
dialogo diretto ma sincero. L'uomo è accogliente ma fermo nelle
regole da seguire, non giudica ma cerca di far capire le cose
attraverso il dialogo, la riflessione e gli esempi, perché è solo
con l'esempio che i ragazzi imparano le più importanti lezioni di
vita.
“«Io
ti odio, lo sai?»
«Certo.
E credo anche di sapere il perché».
«E
allora dai, stupiscimi. Per quale motivo ti detesto?»
«Perché
ti obbligo a pensare fuori dagli schemi».”
(citazione tratta dal testo)
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“(...) Io sono un
educatore. Non sono uno sbirro e non sono un giudice. Sono un
educatore. Insieme a me lavorano altri tre educatori. Tutti noi
sappiamo da dove arrivi e perché sei qui, ma a noi non interessa se
sei colpevole o innocente. Non tocca a noi giudicarti. E io
personalmente ne sono felice, perché non so se sarei capace di
giudicare una persona. Il nostro lavoro consiste nel rendere
produttivo il tempo che passerai qui.”
(citazione tratta dal testo)
Davide intraprenderà un
viaggio intenso ed emozionante. Un viaggio che lo cambierà
profondamente, mettendolo di fronte alle sue debolezze, ai suoi
limiti e alla persona più importante: se stesso.
Un viaggio emotivo che
intraprenderemo insieme a lui, imparando a vedere oltre la superficie
e dentro quell'anima impaurita e sola. Ed è solo quando ci fermeremo
a osservare in profondità che comprenderemo il messaggio del
romanzo. Un testo che ho apprezzato e che mi ha piacevolmente
colpita, regalandomi una chiave di lettura interessante e sincera.
Lo stile è semplice ma
diretto e incisivo. La lettura è fluida, scorrevole e non ci sono
momenti di noia. Il testo è composto da frasi brevi che danno ritmo
alla lettura e che colpiscono il lettore lasciandolo riflettere su
molte tematiche interessanti. La trama non cade nella retorica
gratuita e scontata, e non cerca di attirare il lettore con frasi ad
effetto, al contrario, cerca di essere vera, efficace e
significativa.
Alessandro Curti descrive e
delinea i suoi personaggi in tutte le loro sfaccettature, mostrandone
i limiti, i lati negativi, evidenziando le loro imperfezioni e
mostrandoci la chiave del loro cambiamento psicologico. Tutto questo
li rende credibili e perfettamente aderenti alla realtà e il
lettore non farà fatica a comprendere le loro diverse
caratterialità, strutture psicologiche e crescite emotive.
Davide è, non solo il
personaggio meglio descritto, ma anche la voce narrante che ci
guiderà all'interno dei suoi pensieri e della sua anima,
permettendoci di scoprire, non solo i suoi lati negativi ma il lungo
e difficile percorso di cambiamento e maturazione. Pagina dopo pagina
cresceremo insieme a lui, sostenendolo anche quando la sua
testardaggine e il suo orgoglio lo renderanno insopportabile,
antipatico ma vero.
Il testo non è perfetto,
presenta degli errori, dei passaggi da migliorare per agevolare al
meglio la lettura e non confondere il lettore, come ad esempio un
distacco preciso tra il presente e i ricordi del passato, ma tutto
questo non toglie nulla alla piacevolezza della lettura, alla
bellezza del romanzo e del messaggio che l'autore ci regala.
“Quanto è
difficile decidere quando lasciano a te la scelta.”
(citazione tratta dal testo)
Un testo educativo che ho
apprezzato moltissimo e che mi ha profondamente colpita e
affascinata.
Un testo che consiglio di
leggere per imparare a vedere oltre la superficie delle cose,
soffermandoci sugli sguardi dei nostri ragazzi.
Aiutiamoli a trovare se
stessi. Accettiamo le loro imperfezioni e i loro limiti.
Confrontiamoci in un dialogo aperto e sincero, ne guadagneranno
tutti: noi, loro e la società.
“«Tu
l'hai capito?»
«Sì».
«Uno
a zero per me allora. Missione compiuta.»
«Ma
parlavi con lui o con me?»
«Io
parlo con tutti e per tutti. Sono un gran chiacchierone. L'importante
per me non è a quanti parlo, ma quanti mi ascoltano. Se tu mi hai
ascoltato vuol dire che non ho sprecato fiato...»”
(citazione
tratta dal testo)
Buona lettura!
(Marianna Di Bella)
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