Titolo: "Paddy Clarke ah ah ah!"
Autore: Roddy Doyle
Editore: Guanda
Irlanda, 1968.
Paddy Clarke ha dieci anni e
trascorre le sue giornate in compagnia dei suoi amici, gironzolando
per il quartiere e combinando malefatte e scherzi. Scorribande
caratterizzate da piccoli furti nei negozi, costruire capanne,
scavalcare i muretti dei giardini, incendiare piccole oggetti e
scherzi...scherzi e angherie agli amici e al fratello Sinbad.
Paddy vive nel quartiere di
Barrytown con i genitori, il fratellino e le due sorelline. Gioca a
calcio, odia il suo insegnante e ammira la figura di Geronimo,
considerato l'ultimo dei rinnegati. Nonostante la giovane età,
avverte distintamente la tensione che aleggia in casa, captando i
primi segnali di litigi o incomprensione tra i suoi genitori,
vorrebbe che la smettessero di litigare ma è impossibile, gli
adulti sembrano non rendersi conto del dolore e della sofferenza che
provocano a un bambino così piccolo.
Paddy cerca di sopravvivere
come può a un'infanzia giocosa ma non idilliaca. Ha una sua visione
del mondo influenzata non solo dal clima familiare, ma anche dalla
realtà sociale, politica e culturale in cui vive.
Seguire le sue scorribande
nel quartiere, ci permette di conoscere la sua realtà e il percorso
di crescita e cambiamento, grazie anche agli avvenimenti e alle
vicende che si susseguono nel testo e ci fanno entrare nel cuore del
romanzo di Roddy Doyle.
Il libro è scritto bene con
uno stile narrativo interessante che riesce a dare risalto ai
pensieri e alle descrizioni del mondo, raccontate dal punto di vista
di Paddy. Lo stile narrativo si adegua al linguaggio e alle
espressioni di un bambino di 10 anni rendendo, in questo modo, la
storia credibile e aderente alla realtà dell'epoca. Il punto di
vista di Paddy risulta sincero, credibile, con opinioni, pensieri e
descrizioni a volte tristi, malinconiche, sfacciate e irriverenti
tipiche dell'eta.
Purtroppo ci sono delle
parti del testo che non ho apprezzato, come ad esempio le angherie e
le violenze verso il fratellino e alcuni suoi amici, oppure il lungo
e interminabile elenco di avvenimenti ed eventi. Episodi inseriti
senza una separazione temporale, provocando nel lettore una grande
confusione, perché non c'è una separazione netta tra passato e
presente. I fatti si mescolano senza dare una visione chiara e decisa
su cosa avviene prima o dopo.
Memorie inserite senza
alcuna logica narrativa, dando a volte l'idea di essere legati ad un
filo conduttore, mentre altre appaiono completamente slegati tra di
loro, al contesto e alla narrazione, creando dispersione e
smarrimento. In questo modo, le emozioni non emergono mai in maniera
decisa e non aiuta il lettore ad entrare in completa empatia con la
storia, ritrovandosi a vivere un avvicendarsi di momenti toccanti,
noiosi, banali e ripetitivi. Si ha costantemente la sensazione di
trovarsi in un limbo, in attesa di un cambiamento, un'evoluzione, una
crescita che ci conduca al cuore della trama che non arriva mai.
Pagine su pagine in cui non avviene nulla di eclatante e vitale per
lo svolgersi della trama.
Il testo è comunque ben
scritto, istruttivo ma si perde nell'uso ripetitivo e illogico degli
avvenimenti, rendendo la lettura troppo lunga e noiosa.
Come sempre lascio a voi il
piacere di scoprire il testo...buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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