Titolo: "La sarta di Mary Lincoln"
Titolo Originale: "Mrs. Lincoln's Dressmaker"
Autrice: Jennifer Chiaverini
Editore: Beat
Washington, 1861.
La città è in grande
fermento, Abraham Lincoln, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti
d'America sì è appena insediato nella Casa Bianca. Uno dei
presidenti più importanti e popolari nel panorama politico
americano, sta per cambiare il destino di un'intera nazione, facendo
emergere gli ideali di libertà e democrazia, abolendo la schiavitù,
riunendo la nazione, guidandola fuori dalla Guerra di Secessione,
una delle guerre più cruente mai esplosa fino ad allora...ma andiamo
con ordine perché, non solo il nuovo presidente è appena stato
eletto, ma molte di queste cose avverrano durante gli anni del suo
mandato.
Il 1861 segnerà l'inizio di
grandi cambiamenti politici, sociali e culturali e darà il via al
romanzo. Una storia vera incentrata sulla figura di Elizabeth
Keckley, una donna indipendente, libera, autonoma, imprenditrice di
successo, ex schiava e amica di Mary Lincoln.
Dopo anni di sacrifici e
duro lavoro, Elizabeth riesce a comprare la libertà per sé e suo
figlio, regalandogli una vita e un futuro diverso e ricco di
possibilità. Un traguardo importante per l'epoca, un sogno che non
tutti sono riusciti a raggiungere e realizzare, ma la donna è
determinata, forte e combattiva. Si trasferisce a Washington e,
adeguandosi alle limitazioni imposte agli schiavi emancipati
(rispettare il coprifuoco, procurarsi la licenza pagando una tassa
entro 30 giorni dall'arrivo in città ecc.), riesce con
intraprendenza e determinazione a trovare il suo spazio lavorativo.
La donna è una sarta di notevole bravura, apprezzata dalle mogli
degli esponenti dell'elite politica e sociale della città che la
cercano per la realizzazione di abiti per cerimonie e ricevimenti. Il
suo nome e la sua bravura giungono fino alla first lady che la
sceglierà come sarta personale. Elizabeth confezionerà per lei
spledidi abiti ma, soprattutto, diventerà sua grande amica e
confidente.
Un'amicizia strana e
inconsueta, perché le due donne sono completamente diverse.
Mary Lincoln è impulsiva,
volubile, spontanea, non si preoccupa mai di come possano essere
interpretate le sue parole e le sue azioni. Snobbata dalle alte sfere
politiche, viene costantemente criticata e considerata volgare e
priva di buone maniere.
Elizabeth, invece, è
generosa, intraprendente, piena di grazia e dignità. È una donna
sempre pronta ad aiutare e sostenere gli altri, in particolar modo
gli schiavi emancipati che, in arrivo dalle piantagioni, hanno
bisogno di aiuto e sostegno economico per riuscire a sopravvivere
alla situazione di estrema povertà e analfabetismo.
Le due donne stringeranno
una profonda e sincera amicizia, affrontando e condividendo
sofferenze, problemi, disagi e tragedie familiari che negli anni
colpiranno la famiglia Lincoln e quella di Elizabeth, il tutto
incastonato all'interno di un contesto politico complicato e
delicato, caratterizzato dalla guerra di Secessione, il divario tra
Nord e Sud, tra schiavi e abolizionisti.
Un quadro storico e sociale
complesso, affrontato e narrato da Jennifer Chiaverini in maniera
efficace e determinante perché ci permetterà di comprendere, non
solo una parte importante della storia americana, ma anche i
difficili giochi politici che si nascondono dietro una guerra cruenta
e complicata.
L'autrice riesce a narrare
un complesso periodo storico, rimanendo il più possibile fedele ai
fatti, soffermandosi su documenti, discorsi, editti, battaglie che
spiegano al meglio la difficile situazione politica, districando
nodi, disaccordi ed equivoci, rendendo facilmente fruibile la
comprensione del testo,soprattutto per chi non conosce al meglio la
storia americana. Una parte ben costruita, interessante e
coinvolgente per chi è interessato a quel periodo storico.
Purtroppo, la capacità e abilità dell'autrice, nel narrare eventi
storici precisi e aderenti ai fatti, rendendo il tutto facilmente
comprensibile, non si estende nella parte dedicata al rapporto di
amicizia tra le due donne. Qui la narrazione rimane superficiale, i
dialoghi sono contenuti, stringati e non creano particolari emozioni
o legami empatici. Le vicissitudini delle due donne sembrano sempre
dare l'idea di rimanere ai margini della storia, non evidenziandone
il loro complesso e articolato tratto psicologico. Non si crea
empatia, partecipazione, legame affettivo ed emotivo con le loro
storie, soprattutto, non si evidenza il forte impatto psicologico
delle tragedie familiari che si abbattono sulle due donne. Tutto
sembra sempre freddo e distaccato. Personalmente, mi sarei aspettata
una maggiore concentrazione sulla figura di Elizabeth, una donna
indipendente, caparbia che ha inseguito i suoi sogni, la sua libertà,
rimanendo sempre fedele alla first lady e al valore dell'amicizia.
Nel romanzo sembra sempre messa ai margini di un contesto storico più
incisivo e importante, mentre in realtà è stata una donna influente
e determinante per chiunque l'abbia conosciuta...una storia personale
a cui avrei dato più spazio e importanza.
Tutto questo, purtroppo,
rende la lettura un po' lenta e pesante, ma rimane comunque un ottimo
testo storico che consiglio a tutti coloro che apprezzano la storia
americana e vogliono comprendere al meglio la Guerra di Secessione e
gli intrighi di potere che si celano dietro documenti e battaglie.
Un
romanzo che non vi lascerà indifferenti.
"«Sono
nata schiava, ma ho comprato la mia libertà e non devo quindi la mia
emancipazione a Lincoln»
puntualizzò. «Però
gli volevo bene per la sua gentilezza nei miei confronti e per aver
compiuto un gesto splendido: concedere la libertà al mio popolo. So
cos'è la libertà perché ricordo cosa fosse la schiavitù».
(...)
«Voi
che non avete mai sofferto non potete capire pienamente il
significato della libertà».
(citazione tratta dal testo)
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
Concordo con te!
RispondiEliminaStoria bella e che meriterebbe di essere più conosciuta, ma narrazione appesantita dai troppi fatti storici.