Titolo: "Little Big River"
Autrice: Marisa Piccioli
Editore: Giovane Holden Edizioni
La Seconda Guerra Mondiale
ha rappresentato nel panorama mondiale e storico, un periodo
estremamente violento, doloroso e di grandi stravolgimenti. Una
guerra combattuta su più fronti, che ha visto impegnati soldati di
tutto il mondo, intervenuti per riportare pace lì dove qualcuno,
invece, ha seminato solo atrocità, morte e distruzione. Un conflitto
che ha visto eventi intrecciarsi e concatenarsi, creando pagine su
pagine di storia. Episodi ancora oggi sono poco conosciuti che piano
piano riprendono vita grazie a storici e autori che decidono di far
riemergere, attraverso libri, saggi e romanzi, avvenimenti e persone
che rischierebbero di finire nell'oblio della memoria della storia.
Marisa Piccioli ha
recuperato una parte di questa storia trasformandola in un romanzo in
cui racconta le gesta dei partigiani e degli alleati anglo-americani
giunti sull'Appennino tosco – emiliano per sferrare l'attacco e
superare la Linea Gotica.
Attraverso documenti
ufficiali e ricerche storiche, l'autrice ha narrato la situazione
dell'Italia centrale e dell'esercito indiano, collocandolo e
contestualizzandolo all'interno di un romanzo in cui sono presenti
anche i partigiani e i civili che, con il loro aiuto, hanno sostenuto
l'avanzata, lottando contro un nemico comune.
Gli Alleati giunti nella
zona dell'Appennino tosco emiliano, trovarono una situazione
territoriale completamente diversa da quella studiata sulle mappe:
ponti distrutti dai tedeschi durante la ritirata, montagne difficili
da superare, pioggia, fiumi esondati che bloccavano il passaggio
delle jeep e dei rifornimenti, rallentando e ostacolando l'avanzata.
Così, dopo una lunga riunione strategica tra le forze alleate, si
decise che il compito dell'Ottava Divisione Indiana, insieme al
supporto canadese e neozelandese, consistesse nel ricostruire le vie
di collegamento per assicurare di nuovo il passaggio dei rifornimenti
e dei mezzi di trasporto. Questo perché i sepoy, soldati semplici di
fanteria, erano veloci, rapidi sulle montagne e dotati di iniziativa
e capacità negli interventi sui campi di battaglia.
“Ali e i suoi
compagni si sentivano uniti e questo si avvertiva ogni volta nelle
azioni militari. Avevano acquisito solidarietà e spirito di
appartenenza alla squadra pronta in ogni momento, ma erano stanchi
della guerra. Non vedevano l'ora di tornare a casa.”
(citazione tratta
dal testo)
Nello stesso scenario di
intervento dell'esercito indiano, c'erano anche i partigiani che con
i loro attacchi e opere di sabotaggio ostacolarono le attività dei
tedeschi.
Tra i partigiani della
Brigata Garibaldi troviamo Andrea, il fidanzato di Anna, la
protagonista del libro. Anna è una giovane ragazza che, prima della
guerra, conduceva una vita tranquilla fatta di lavoro e uscite in
compagnia delle amiche per andare a ballare o al cinema. Una vita
semplice fatta di sogni, spezzati e interrotti da un conflitto atroce
e crudele.
“Quella sera fu
importante per lei e la ricordò spesso quando i tempi divennero
difficili. Quegli istanti di gioia, di serenità coinvolgevano tutti,
niente di più importante per unire le persone e farle sentire vicine
le une alle altre. Da quel momento si sarebbero sentiti chiamati in
causa, responsabili gli uni per gli altri, pronti a intervenire nei
momenti del bisogno, disposti a rischiare la propria vita per quella
altrui.”
(citazione tratta
dal testo)
In questo scenario si snoda
il romanzo e la storia dei diversi protagonisti che la compongono.
Un romanzo breve che
arricchisce la nostra conoscenza storica di un ulteriore tassello. Il
libro si divide in quattro parti, ognuna dedicata a un personaggio o
episodio storico. Nella prima parte, la protagonista è Anna che con
la sua storia e il suo sostegno ai partigiani ci permette di
comprendere meglio la situazione di quei luoghi. La seconda parte,
invece, è dedicata all'esercito indiano, e qui la narrazione è più
descrittiva e per me più interessante perché amo conoscere e
scoprire ogni aspetto del secondo conflitto mondiale, arricchendo di
ulteriori nozioni la mia conoscenza storica. Mentre nella terza e
quarta parte vengono narrati i momenti della liberazione delle città
e l'epilogo finale.
I capitoli sono brevi e la
narrazione è stringata, telegrafica, spesso asettica, sembra quasi
di leggere dei bollettini di guerra in cui vengono elencati
avvenimenti senza alcun coinvolgimento emotivo e, sinceramente, mi
aspettavo più empatia con i fatti narrati e i protagonisti, in
particolare con Anna di cui avrei voluto conoscere meglio, e in
maniera più approfondita, il suo lato emotivo, i suoi pensieri e le
sue sensazioni.
Personalmente avrei dato più
spazio agli avvenimenti riguardanti l'esercito indiano, per
evidenziare il loro supporto militare, spiegando in maniera più
approfondita i loro compiti, così come mi aspettavo un legame e un
intreccio più consistente tra i vari protagonisti, invece, di
sembrare storie a se stanti.
Dal punto di vista storico è
estremamente interessante ma, a mio parere, manca di coinvolgimento
empatico con il lettore e la storia.
“Non è semplice
per gli alleati, né per chi conosce queste zone. Noi ci spostiamo a
piedi nei luoghi in cui siamo cresciuti e conosciamo ogni anfratto o
grotta in cui nasconderci, ma ci sono bombardamenti continui e
scontri armati che rendono difficile ogni movimento.”
(citazione tratta
dal testo)
Buona lettura!
(Marianna Di Bella)
(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.
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