Titolo: "Le Avventure di Washington Black"
Titolo Originale: "Washington Black"
Autrice: Esi Edugyan
Editore: Neri Pozza
Piantagione di Faith,
Barbados. 1830
La tenuta sta attraversando
un momento di grande subbuglio e agitazione, il vecchio padrone è
morto e gli schiavi sono inquieti e preoccupati. Cosa ne sarà di
loro? Quale sarà il loro destino? La piantagione verrà venduta?
Domande lecite che troveranno risposta nella figura enigmatica e
agghiacciante di Erasmus Wilde. L'uomo è il nipote del defunto
padrone e sarà lui a gestire la tenuta. Un uomo dallo sguardo gelido
e terrificante come la sua anima.
“Un uomo che è stato di
un altro uomo impara molto in fretta a osservare gli occhi di un
padrone; ciò che vidi nei suoi mi terrrorizzò. Io gli appartenevo,
come gli appartenevano tutte le persone tra cui vivevo, in vita ma
anche in morte, e la osa gli dava un piacere immenso.”
(citazione tratta dal
testo)
In poco tempo il clima
all'interno della piantagione diventa orribile, invivibile, con
episodi di estrema brutalità, accompagnati da punizioni, mutilazioni
e uccisioni. Un clima agghiacciante.
All'interno della tenuta,
tra centinaia di schiavi che lavorano faticosamente e in condizioni
indecenti, c'è un ragazzino di circa 10/11 anni che attira subito la
nostra attenzione e che seguiremo durante la lettura del romanzo
perché è il protagonista e voce narrante della storia. Il bambino è
Washington Black, è addetto al taglio della canna da zucchero ed è
orfano, purtroppo non ha mai conosciuto i suoi genitori se non
attraverso le storie e i racconti degli altri schiavi e di Big Kit,
la donna che si prende cura di lui.
“Domandati cosa sai di
quando sei nato, e se la tua vita è molto diversa. Tutti noi
dobbiamo prendere per buone le storie della nostra nascita, perché
sebbene ne siamo i protagonisti, non siamo ancora presenti.”
(citazione tratta dal
testo)
Un giorno Wash viene ceduto
come valletto al fratello del padrone: Charles Wilde, detto Titch.
Titch è un uomo di scienza
e cultura e vede nel bambino una figura importante e vitale per la
sua invenzione: il Nemboveliero. Una sorta di mongolifiera inventata
dall'uomo per realizzare il sogno di sorvolare i cieli. Perché
l'uomo sceglie proprio Wash? Non immaginate chissà quali misteri o
scoperte, Titch sceglie il bambino perché ha il peso giusto per fare
da...zavorra. Sì, avete letto bene, il ruolo di Washington sul
Nemboveliero è di fare da contrappeso sulla nuova invenzione, ma
prima di prendere il volo, la macchina ha bisogno di alcuni
aggiustamenti, del luogo adatto per decollare e sopratutto delle
correnti adatte per librarsi in aria. Nel mentre, Washington si
occuperà della lavanderia, della cucina e farà da aiutante durante
gli esperimenti e le ricerce di Charles Wilde.
Il rapporto tra i due
diventerà sempre più stretto e amichevole. Titch insegnerà al
bambino a leggere, scrivere e, soprattutto, gli farà scoprire la
magia e la bellezza del disegno. Wash scoprirà così di avere una
predisposizione naturale al disegno, grazie a un tocco delicato,
preciso e meraviglioso che gli permetteranno di riprodurre fedelmente
ogni oggetto, pianta ecc. che vede e osserva.
“(...) Sii fedele a
quello che vedrai, Washington, e nn a quello che dovresti vedere.”
(citazione tratta dal
testo)
La vicinanza con Titch sarà
importante per Wash perché gli permetterà di imparare molte cose,
accrescere la sua cultura e vedere le cose in maniera diversa, ma
questo lo porterà, impercettibilmente, ad allontanarsi dagli altri
schiavi, immergendosi, senza volerlo nel mondo dei bianchi. Si
ritroverà in bilico tra il vecchio mondo fatto di radici, origini e
identità e il nuovo fatto di conoscenza, possibilità, sogni, un
mondo da cui verrà sempre rifiutato per il suo colore della pelle e
la condizione di schiavo. Ma è ancora troppo piccolo per capirne le
conseguenze, per ora si limita a vivere il periodo assorbendo ogni
insegnamento, crescendo e maturando intellettualmente fino a quando
due eventi tragici non cambieranno drasticamente il suo destino,
mettendo fine agli esperimenti e costringendolo a fuggire per salvare
la propria vita. Titch l'aiuterà a scappare dalla tenuta e lo
accompagnerà in questa fuga rocambolesca.
Perché sono costretti a
fuggire? Cosa è accaduto? Come faranno a scappare?
A voi il piacere di scoprire
il resto della storia. Preparatevi, perché il viaggio non sarà
tranquillo e rilassante, molti saranno gli imprevisti che i due
personaggi dovranno affrontare. Imprevisti che li porteranno a
confrontarsi con se stessi e il mondo che li circonda, perché la
realtà è ben diversa da quella che si vive all'interno di una
piantagione e per Washington non sarà una scoperta piacevole.
Violenza, razzismo e soprusi sono sempre presenti, ma si renderà
conto che, nonostante la libertà, non può realizzare tutto ciò che
desidera, il colore della sua pelle sarà sempre un ostacolo alla sua
voglia di imparare, di essere se stesso, al suo desiderio di
affermarsi nel campo del disegno o scientifico. Questo lo porterà a
chiudersi sempre più in se stesso, diffidando di tutto e tutti. La
sua vita diventerà un lungo e interminabile viaggio che lo porterà
fisicamente in giro per il mondo, ma la sua anima sarà sempre alla
ricerca di se stessa, cercando di placare quella sensazione di
precarietà e fuga costante che lo perseguitano e non lo fanno vivere
in pace e serenità.
“Diventai un ragazzo
senza identità, un'ombra semovente, e ogni mese sprofondavo sempre
più nell'eccentricità. Infatti da nessuna parte poteva esserci
posto per una creatura come me: un ragazzo nero e sfigurato con una
mente scientifica e un talento per il disegno, sempre in fuga dalla
più vaga delle ombre.”
(citazione tratta dal
testo)
Sempre in fuga e alla
ricerca di un posto dove mettere radici, un posto che corrisponda a
lui, al suo essere e che possa chiamare casa. Washington ha bisogno
di trovare risposte alle molteplici domande che lo assillano, ha
bisogo di capire chi è, quali sono le sue radici...ma soprattutto ha
bisogno di scoprire se stesso, e noi viaggeremo con lui,
accompagnandolo durante gli anni della sua crescita, vedendolo
cadere, rialzarsi, crescere e maturare.
Esi Edugyan ci prende per
mano e ci conduce all'interno del romanzo con delicatezza e
determinazione. La sua scrittura è interessante, coinvolgente e le
descrizioni attente e precise ci aiutano a crearci una visione dei
posti e degli avvenimenti precisi e dettagliati, dandoci l'illusione
di essere lì con i protagonisti. L'autrice riesce con tatto e
fermezza a presentarci un periodo storico importante, permettendoci
di scoprire il mondo delle piantagioni, le condizioni degli schiavi,
il clima razziale che si viveva in quell'epoca, descrivendoci le
fughe clandestine ma, soprattutto, pone in risalto la parte
psicologica, creando un legame empatico con il lettore, facendogli
sentire sulla propria pelle la disperazione, la paura, la sofferenza
e il sentirsi soli, senza radici e legami. Una realtà difficile da
comprendere per chi non ha mai vissuto sulla propria pelle le
limitazioni, la negazione di ogni diritto e la mancanza di libertà.
Il testo è narrato in prima
persona e la voce narrante è del nostro piccolo protagonista che,
attraverso i suoi ricordi, ci permette di entrare nella sua anima. Un
racconto che diventa un diario intimo e personale dove emergono
debolezze, paure, sofferenze.
Washington è il personaggio
meglio caratterizzato e descritto, soprattuto la parte psicologica
che lo rende credibile e aderente alla realtà dell'epoca.
La lettura è fluida e
coinvolgente per quasi tutto il romanzo, ma verso gli ultimi capitoli
si perde completamente diventando noiosa, irreale e dando la
sensazione di non condurre da nessuna parte. Abbandona completamente
il consueto ritmo di lettura e lo stile, per cambiare registro e
narrare avvenimenti che si fanno sempre più fantasiosi, non
completamente aderenti alla reltà e al resto della storia,
descrivendo situazioni vaghe e indefinite. Mi spiego meglio, negli
ultimi capitoli sono inserite talmente tante coincidenze da non
rendere credibile la storia. Si ha come l'impressione che l'autrice
non sapesse come portare a termine il romanzo e per sbrogliare le
varie situazioni abbia inserito tutta una serie di coincidenze
inverosimili, arrivando ad un finale deludente e per certi versi
incomprensibile.
Peccato perché la storia,
il protagonista, sono coinvolgenti e interessanti, grazie a uno stile
narativo e descrittivo intrigante e avvincente.
Un romanzo, a mio parere,
rovinato da un'ultima parte noiosa e da un finale deludente, ma che
vi consiglio comunque di leggere, perché il romanzo è bello e Wash
avrà il potere di conquistarvi sin dalla prima pagina.
“...in quel momento
compresi la natura tremenda e illimitata del mondo, quando non
appartieni a nessuno e a nessuno luogo.”
(citazione tratta dal testo)
Buona lettura e buon
viaggio!
(Mariianna Di Bella)
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