Titolo: "...che Dio perdona a tutti"
Autore: Pif
Editore: Feltrinelli
Palermo.
Arturo è un giovane agente
immobiliare di 35 anni. Trascorre le sue giornate tra lavoro, partite
di calcetto e una passione sfrenata per i dolci. Non ama i grandi
cambiamenti, infatti, quando le cose si fanno serie, e deve prendere
delle decisioni importanti, fugge a gambe levate, schivando qualsiasi
responsabilità ed evitando i problemi.
“Ci sono situazioni che
non puoi affrontare (…) perché consumeresti tutte le forze e ti
ammaleresti. Allora far credere qualcosa che non è resta l'unica via
di uscita.”
(citazione tratta dal testo)
È single e ha teorie
disfattiste sulle relazioni di coppia. È convinto che avere una
donna accanto sia un impedimento nel coltivare la propria passione,
perché ritiene che quando si ha una relazione, inevitabilmente, si
deve rinunciare a qualcosa, a una parte della propria vita; e lui non
può e non vuole rinunciare alla sua passione per i dolci con la
ricotta. Sono la sua ragione di vita. Li ama talmente tanto da non
voler scendere a nessun compromesso...fino a quando la sua strada non
incrocia quella di Flora, una giovane pasticcera che realizza dei
dolci alla ricotta buonissimi.
Dopo una serie di
disavventure e peripezie, i due ragazzi iniziano una relazione, vanno
a convivere e tutto procede bene, senza litigi o problemi seri che
possano intaccare o rovinare il loro rapporto; ma inaspettatamente,
qualcosa si incrina. Una crepa profonda inizia a segnare e
danneggiare la loro relazione: l'indifferenza religiosa che, tra
bugie e sotterfugi, Arturo è riuscito a nascondere a Flora, cristiana
praticante. La ragazza non può accettare questo suo disinteresse e
allora cosa farà Arturo? Scapperà, evitando come al solito i
problemi, o cercherà di trovare una soluzione per non perdere la sua
Flora?
Questa volta non scapperà,
anzi, è determinato a dimostrarle di poter essere un buon cristiano
praticante, e per tre settimane seguirà alla lettera la parola di
Dio. Questa suo suo cambiamento, invece, di agevolare il rapporto, lo
incrina ancora di più...perché? Beh, perché nel mettere in pratica
alla lettera gli insegnamenti cristiani lo fa risultare, agli occhi
della sua fidanzata e degli altri, un tipo eccentrico, strano,
anticonformista. Bizzarro al punto da essere considerato uno fuori di
testa e quindi da emarginare.
“Dire la verità, oggi, è
rivoluzionario.”
(citazione tratta dal testo)
Qualcosa cambia nel ragazzo,
inizia piano piano a provare gioia e serenità nell'aiutare il
prossimo senza ricevere nulla in cambio se non la felicità
dell'altro. Un cambiamento che vi consiglio di seguire continuando la
lettura del romanzo d'esordio di Pif, che tra ironia, leggerezza e
pensieri profondi ci guida all'interno della storia.
Pif è un regista e autore
televisivo che tutti abbiamo imparato a conoscere e apprezzare
attraverso i suoi film e programmi tv. L'autore ha realizzato negli
anni reportage profondamente riflessivi, affrontando argomenti seri
come la mafia, narrandoli con ironia, sensibilità e leggerezza,
regalandoci uno sguardo lieve e profondo su tematiche intense.
Utilizzando il taglio
cinematografico, il linguaggio e la struttura narrativa che lo
contraddistinguono, l'autore ha costruito un romanzo apparentemente
semplice ma, che inaspettatamente colpisce e fa riflettere nel modo e
nel momento giusto.
La prima pagine del testo
sono lente e forzate, in particolare, nel voler presentare Arturo
nella sua tragicomicità, sembra quasi volerlo proporre per forza
come un personaggio divertente e spassoso. Devo essere sincera, in
questa prima parte ho avuto difficoltà a ritrovare lo stile
narrativo di Pif, infatti, ho avuto la tentazione di abbandonare il
testo. Fortunatamente, non ho ceduto e ho continuato la lettura, e
pagina dopo pagina sono arrivate l'ironia e la leggerezza che lo
contraddistinguono.
La seconda parte è
incentrata nell'evidenziare e colpire con ironia i cattolici che si
professano praticanti ma solo a parole, perché a conti fatti è più
facile parlare e accusare gli altri, piuttosto che farsi un esame di
coscienza mettendo effettivamente in pratica gli insegnamenti
cristiani. Pif analizza con leggerezza questa ipocrisia, mostrando i
comportamenti contradditori di alcuni benpensanti che praticano la
religione cristiana solo in situazioni di emergenza come ad esempio
quando qualcuno sta male, quando si ha bisogno di sostegno ecc. ma la
religione non è interpretabile per un proprio tornaconto personale,
non si può personalizzare come se fosse un pacchetto viaggi o di
studio, e soprattutto non si può pensare di aiutare solo chi è come
noi lasciando indietro chi è diverso. Purtroppo nella vita di tutti
i giorni e nella società odierna si preferisce dare la precedenza al
proprio Io, dimenticandosi del benessere del prossimo.
L'autore analizza questa
falsa moralità con la sua consueta levità, ironia e
delicatezza, regalandoci diversi spunti di riflessione, colpendo il
lettore in maniera imprevista con argomenti seri e profondi.
La lettura, ad eccezione
delle prime pagine, è scorrevole e leggera. Il romanzo è
divertente, ironico, anche se in alcuni punti cade troppo facilmente
nei luoghi comuni, nella banalità di alcuni atteggiamenti e modi di
pensare.
Pif ha una grande capacità
narrativa e la sua scrittura è pulita e delicata. Una scrittura
che non si prende troppo sul serio pretendendo di essere
rivoluzionaria, ma aiuta il lettore a porsi innumerevoli domande,
facendolo riflettere su alcune questioni e donando una visione
diversa su alcune tematiche.
“...che Dio perdona tutti”
è un romanzo che vi consiglio di leggere e mi raccomando, non
arrendetevi alle prime pagine, superate lo scoglio e divertitevi a
scoprire le peripezie e i cambiamenti di Arturo.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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