lunedì 17 febbraio 2020

Recensione: "...che Dio perdona a tutti" - Pif

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Titolo: "...che Dio perdona a tutti"
Autore: Pif
Editore: Feltrinelli




Palermo.
Arturo è un giovane agente immobiliare di 35 anni. Trascorre le sue giornate tra lavoro, partite di calcetto e una passione sfrenata per i dolci. Non ama i grandi cambiamenti, infatti, quando le cose si fanno serie, e deve prendere delle decisioni importanti, fugge a gambe levate, schivando qualsiasi responsabilità ed evitando i problemi.

“Ci sono situazioni che non puoi affrontare (…) perché consumeresti tutte le forze e ti ammaleresti. Allora far credere qualcosa che non è resta l'unica via di uscita.”
(citazione tratta dal testo)

È single e ha teorie disfattiste sulle relazioni di coppia. È convinto che avere una donna accanto sia un impedimento nel coltivare la propria passione, perché ritiene che quando si ha una relazione, inevitabilmente, si deve rinunciare a qualcosa, a una parte della propria vita; e lui non può e non vuole rinunciare alla sua passione per i dolci con la ricotta. Sono la sua ragione di vita. Li ama talmente tanto da non voler scendere a nessun compromesso...fino a quando la sua strada non incrocia quella di Flora, una giovane pasticcera che realizza dei dolci alla ricotta buonissimi.
Dopo una serie di disavventure e peripezie, i due ragazzi iniziano una relazione, vanno a convivere e tutto procede bene, senza litigi o problemi seri che possano intaccare o rovinare il loro rapporto; ma inaspettatamente, qualcosa si incrina. Una crepa profonda inizia a segnare e danneggiare la loro relazione: l'indifferenza religiosa che, tra bugie e sotterfugi, Arturo è riuscito a nascondere a Flora, cristiana praticante. La ragazza non può accettare questo suo disinteresse e allora cosa farà Arturo? Scapperà, evitando come al solito i problemi, o cercherà di trovare una soluzione per non perdere la sua Flora?
Questa volta non scapperà, anzi, è determinato a dimostrarle di poter essere un buon cristiano praticante, e per tre settimane seguirà alla lettera la parola di Dio. Questa suo suo cambiamento, invece, di agevolare il rapporto, lo incrina ancora di più...perché? Beh, perché nel mettere in pratica alla lettera gli insegnamenti cristiani lo fa risultare, agli occhi della sua fidanzata e degli altri, un tipo eccentrico, strano, anticonformista. Bizzarro al punto da essere considerato uno fuori di testa e quindi da emarginare.

“Dire la verità, oggi, è rivoluzionario.”
(citazione tratta dal testo)

Qualcosa cambia nel ragazzo, inizia piano piano a provare gioia e serenità nell'aiutare il prossimo senza ricevere nulla in cambio se non la felicità dell'altro. Un cambiamento che vi consiglio di seguire continuando la lettura del romanzo d'esordio di Pif, che tra ironia, leggerezza e pensieri profondi ci guida all'interno della storia.
Pif è un regista e autore televisivo che tutti abbiamo imparato a conoscere e apprezzare attraverso i suoi film e programmi tv. L'autore ha realizzato negli anni reportage profondamente riflessivi, affrontando argomenti seri come la mafia, narrandoli con ironia, sensibilità e leggerezza, regalandoci uno sguardo lieve e profondo su tematiche intense.
Utilizzando il taglio cinematografico, il linguaggio e la struttura narrativa che lo contraddistinguono, l'autore ha costruito un romanzo apparentemente semplice ma, che inaspettatamente colpisce e fa riflettere nel modo e nel momento giusto.
La prima pagine del testo sono lente e forzate, in particolare, nel voler presentare Arturo nella sua tragicomicità, sembra quasi volerlo proporre per forza come un personaggio divertente e spassoso. Devo essere sincera, in questa prima parte ho avuto difficoltà a ritrovare lo stile narrativo di Pif, infatti, ho avuto la tentazione di abbandonare il testo. Fortunatamente, non ho ceduto e ho continuato la lettura, e pagina dopo pagina sono arrivate l'ironia e la leggerezza che lo contraddistinguono.
La seconda parte è incentrata nell'evidenziare e colpire con ironia i cattolici che si professano praticanti ma solo a parole, perché a conti fatti è più facile parlare e accusare gli altri, piuttosto che farsi un esame di coscienza mettendo effettivamente in pratica gli insegnamenti cristiani. Pif analizza con leggerezza questa ipocrisia, mostrando i comportamenti contradditori di alcuni benpensanti che praticano la religione cristiana solo in situazioni di emergenza come ad esempio quando qualcuno sta male, quando si ha bisogno di sostegno ecc. ma la religione non è interpretabile per un proprio tornaconto personale, non si può personalizzare come se fosse un pacchetto viaggi o di studio, e soprattutto non si può pensare di aiutare solo chi è come noi lasciando indietro chi è diverso. Purtroppo nella vita di tutti i giorni e nella società odierna si preferisce dare la precedenza al proprio Io, dimenticandosi del benessere del prossimo.
L'autore analizza questa falsa moralità con la sua consueta levità, ironia e delicatezza, regalandoci diversi spunti di riflessione, colpendo il lettore in maniera imprevista con argomenti seri e profondi.
La lettura, ad eccezione delle prime pagine, è scorrevole e leggera. Il romanzo è divertente, ironico, anche se in alcuni punti cade troppo facilmente nei luoghi comuni, nella banalità di alcuni atteggiamenti e modi di pensare.
Pif ha una grande capacità narrativa e la sua scrittura è pulita e delicata. Una scrittura che non si prende troppo sul serio pretendendo di essere rivoluzionaria, ma aiuta il lettore a porsi innumerevoli domande, facendolo riflettere su alcune questioni e donando una visione diversa su alcune tematiche.
“...che Dio perdona tutti” è un romanzo che vi consiglio di leggere e mi raccomando, non arrendetevi alle prime pagine, superate lo scoglio e divertitevi a scoprire le peripezie e i cambiamenti di Arturo.
Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)

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