Titolo: "Reuben Sachs e altri racconti"
Autrice: Amy Levy
Editore: Darcy Edizioni
Quattro racconti che narrano
ed evidenziano uno spaccato della società londinese dell'Ottocento.
Quattro racconti in cui i
personaggi femminili si rivelano essere le protagoniste assolute,
anche quando non lo sono, in particolare nella prima storia dedicata
a un uomo: Reuben Sachs.
In questo primo racconto
troviamo diverse tipologie di donne: ambiziose, vittime, insicure,
donne costrette a sottostare alle leggi maschili dell'epoca.
Obbligate a contrarre matrimoni di convenienza, a tenere
comportamenti idonei al loro rango, reprimendo se stesse e i propri
desideri, inesperte del mondo e della vita, costrette a vivere
secondo la visione degli uomini e mai secondo i propri piaceri, le
proprie emozioni o sensazioni.
“Ma per quanto
riguarda Judith Quixano e per molte donne di rango come lei, è
difficile concepire una formazione, un'esistenza, più curiosamente
limitata, più completamente provinciale della sua. La sua visione
della vita era la più stretta; del mondo, di Londra, della società
oltre la sua cerchia, si può dire che ella non aveva provato nulla
sulla propria pelle; aveva guardato tutto, non con i suoi occhi, ma
con gli occhi di Reuben Sachs.”
(citazione tratta dal testo)
Quattro storie che prendono
vita e forma grazie alla penna, alle parole e a una visione arguta,
cruda e sarcastica della società da parte di una scrittrice
considerata dalla critica letteraria inglese dell'epoca, come una
delle rappresentanti della corrente del pensiero femminista “New
Woman”: Amy Levy.
L'autrice venne considerata
dalla critica una Jane Austen austera, realista, negativa che grazie
alla sua penna ha tratteggiato nei suoi testi donne diverse, facendo
emergere i limiti e gli stereotipi del loro ruolo.
“Aveva paura di se
stessa, della sua audacia, dei suoi pensieri selvaggi e strani
sentimenti che lottavano per la padronanza di sé. Non c'è niente di
più terribile, più tragico dell'ignoranza di una donna per la sua
stessa natura, per le sue possibilità, per le proprie passioni.”
(citazione tratta dal testo)
Amy Levy è diretta, franca
e vera, in particolare nel primo racconto dedicato alla storia di
Reuben Sachs e del suo rapporto con Judith Quixano. L'autrice non
descrive una banale storia d'amore, al contrario, rifugge da
qualsiasi sentimentalismo stucchevole e da un finale romantico e
melenso per descrivere una società piena di contraddizioni e lati
negativi, in modo particolare la comunità ebraica, mettendo in
risalto la condizione critica di quelle donne a cui era negata una
dote sufficiente per un matrimonio consono e rispettoso. In questo
racconto il finale è imprevedibile e per nulla scontato. Una storia
che ho apprezzato molto più delle altre tre presenti nel libro,
certo un po' difficoltoso nella lettura, ma che racchiude al suo
interno molti spunti di riflessione interessanti, non solo sulla
condizione delle donne, dei matrimoni combinati, della libertà di
esprimere i propri sentimenti ma, soprattutto, sulla necessità di
non rimandare mai le cose, ma di vivere gli attimi e i momenti senza
perdere tempo a procrastinare, perché la vita non aspetta le nostre
indecisioni o titubanze.
“Ma la vita, la
posizione, l'atmosfera, anche se ella non lo sapeva, la reprimevano.
Questa donna, con la sua bellezza, la sua intelligenza, il suo potere
di sentimento, vedeva se stessa come una delle tante ragazze in
attesa di essere promesse al matrimonio.”
(citazione tratta dal testo)
Negli altri tre racconti
vengono affrontati temi diversi, nel secondo ad esempio, l'autrice
sembra quasi scegliere a forza un finale lieto e sdolcinato, infatti,
risulta più frettoloso nella forma e nella narrazione, poco
impegnativo e scontato nella trama. Narrato in prima persona, non ha
la stessa forza ed energia della prima storia.
Negli ultimi due racconti
vengono affrontati temi quali l'amarezza della vita, il non
combattere arrendendosi al destino, l'estetica, il non sentirsi
abbastanza belli da meritare di essere amati e di innamorarsi. Temi
che osservati attentamente rispecchiano la società odierna fatta di
insicurezze, dubbi, sfiducia, perdita di speranza e vitalità etc.
In ogni storia, Amy Levy non
fa mancare la sua sottile ironia sull'amore e sul matrimonio,
regalandoci un testo che ho trovato interessante e piacevole. Di non
facile lettura. ma bello nella sua complessità linguistica,
nell'ironia dell'autrice, nella sua visione personale della società
inglese e nei messaggi che trasmette.
Apprezzo molto la penna di
Amy Levy, autrice che ho scoperto con il romanzo “Storia di una
bottega”, un testo completamente diverso per storia e stile
narrativo ma altrettanto piacevole e interessante.
Se avete voglia di scoprire
questa autrice, vi consiglio di leggere i suoi libri e di
lasciarvi trascinare dalla sua visione sarcastica, vera e diretta.
Buona lettura.
(Marianna Di Bella)
(Gifted by) Ringrazio la traduttrice per la copia del libro.
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