Titolo: "Mathilda"
Autrice: Mary Shelley
Editore: Darcy Edizioni
1819.
In un'ampia e isolata
brughiera è situato un piccolo cottage abitato da una giovane donna
trasferitasi anni prima perché desiderosa di vivere sola e lontana
dal resto del mondo. Lei è Mathilda, la nostra protagonista, una
ragazza che ha scelto volontariamente la solitudine, allontanando
qualsiasi compagnia. Tiene tutti lontani dalla sua vita, farli
avvicinare troppo vorrebbe dire entrare in confidenza rischiando di
far trapelare un segreto orribile, doloroso e angosciante che
custodisce nel suo cuore e nella sua anima.
“Chi può essere più
solitario anche in mezzo alla folla, di colui la cui storia e i
sentimenti continui e i ricordi che ne derivano sono ignoti a
qualsiasi anima vivente? C'era un orrore troppo profondo nel mio
racconto per confidarlo. Ero sulla terra l'unica depositaria del mio
segreto. Potevo dirlo ai venti e alle deserte brughiere, ma mai ai
miei simili, né a parole né con sguardi dare credito alla più
piccola congettura sulla terribile realtà, dovevo ritirarmi prima
dagli sguardi dell'uomo per timore che leggere la colpa di mio padre
nei miei occhi vitrei: dovevo tacere per timore che la mia voce
incerta tradisse inimmaginabili orrori.”
(citazione tratta dal testo)
Arriva un momento nella vita
in cui bisogna fare i conti con il proprio passato, affrontando il
dolore e la paura che tengono in ostaggio la nostra esistenza e per
Mathilda è giunto quel momento.
La donna non sta bene, sta
per morire e questa condizione la mette di fronte a se stessa
decidendo di svelare ciò che porta con sé, a colui che rimane ed è
il suo unico e vero amico. L'unica persona a cui ha permesso di
entrare nella sua vita, accostandosi alla sua anima e al suo cuore,
riponendo in lui fiducia e rispetto. Mathilda decide così di
scrivere una lunga lettera in cui racconta la sua vita fatta di
dolore, tormento e vergogna.
La giovane donna non ha mai
conosciuto la mamma, morta dandola alla luce, questo evento
drammatico ha segnato profondamente la sua esistenza e quella della
sua famiglia, infatti, il padre non riuscendo a superare il dolore
per la perdita dell'amata e adorata moglie, abbandona la figlia alla
sorella e parte, girando per il mondo senza una meta o destinazione
precisa. L'uomo vuole fuggire dal dolore che lo sta consumando e
crede che allontanarsi dalla sua casa, dalla figlia e dalla famiglia
possa aiutarlo a mitigare il suo lutto.
Mathilda cresce con la zia,
una donna fredda e scostante che, purtroppo, non le regalerà l'amore
e l'affetto che merita ogni bambino. La ragazza cresce, così, nella
solitudine ma tutto sommato è felice. Intorno ai 16 anni il padre
torna nella sua vita e questo la riempie di immensa gioia. I due
cercheranno non solo di costruire un rapporto genitore/figlia ma
anche di recuperare il tempo perduto, facendo progetti, confidandosi,
creando un legame, fino a quando qualcosa non cambia in maniera
drastica e drammatica le loro esistenze.
La forte somiglianza della
ragazza con la defunta madre, spinge il padre a provare molto più di
un semplice affetto tra padre e figlia, insinuandosi in lui un
sentimento perverso, sbagliato e...qui mi fermo perché il racconto è
molto breve e continuare vorrebbe dire svelarvi tutta la storia, e
sarebbe un peccato perché mi piacerebbe che scopriste da soli il
resto della trama.
Quindi mi fermo qui, ma voi
prendete il libro e immergetevi tra le sue pagine, lasciandovi
catturare dalle parole di una grande autrice: Mary Shelley. La donna
ha scritto con maestria e bellezza, un romanzo tormentato e doloroso.
Un testo sconosciuto e rimasto inedito per molti anni ma che,
fortunatamente, riscopriamo e apprezziamo grazie al lavoro di alcune
e interessanti case editrici.
Il romanzo è breve e
scritto in prima persona creando, in questo modo, una confidenza
intima e personale tra la protagonista e il lettore, perché leggere
i pensieri e i sentimenti della ragazza crea un legame empatico e
profondo, aiutando il lettore a immedesimarsi nel suo tormento e a
comprendere al meglio la sua storia e il suo dramma. L'autrice
tratteggia perfettamente il lato emotivo e psicologico di Mathilda
facendo emergere quel senso di colpa che l'accompagnerà per il resto
dei suoi giorni.
“Mi credevo contaminata
dall'amore innaturale che avevo ispirato e che ero una creatura
maledetta e bandita dalla natura.”
(citazione tratta dal testo)
Bellissime le descrizioni
dell'ambiente e della natura circostante. Una natura bella, piena di
luce e sole quando evidenziano i momenti di grande felicità,
serenità e libertà della ragazza, per cambiare completamente e
trasformarsi in un ambiente opprimente, ostile, selvaggio e cupo
sottolineando il momento di grande drammaticità, dolore e tragedia.
Una variazione che segna, inoltre, il cambiamento del ritmo narrativo
e della storia, creando nel lettore quel senso di angoscia che vive
la ragazza.
Mary Shelley riversa in
questo romanzo molti elementi autobiografici, scritto in un periodo
doloroso della sua vita, dopo aver perso il marito e i figli, due
lutti che hanno segnato la sua anima e le pagine del testo facendo
emergere la sofferenza dell'animo umano. L'autrice dà voce alla
propria anima tormentata e al dolore, rivelando la sua profondità
spirituale, dopotutto la donna non ha paura di esprimere se stessa,
le sue emozioni, sensazioni, i suoi sentimenti e il senso di angoscia
e tormento che prova. In questo testo, infatti, affronta un tema
inusuale e inedito per l'epoca. Un tema scottante. L'amore perverso e
malato di un padre verso la propria figlia ma anche la ricerca della
morte come salvezza della propria anima.
Se avete letto Frankestein
non potete rimanere indifferenti di fronte a questo racconto. Due
romanzi diversi per storia e personaggi, ma profondi nei temi
trattati e nelle riflessioni che lasciano nell'animo del lettore. Un
classico che vi consiglio di leggere e scoprire.
“Solo nella solitudine
sarò me stessa...”
(citazione tratta dal testo)
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
(Gifted by) Ringrazio la traduttrice per la copia del libro.
Non ho (ancora) letto "Frankenstein", ma devo dire che questo libro di cui parli sembra estremamente interessante... Molto tragico, cupo e tormentato!
RispondiEliminaCiao Sophie!!
RispondiEliminaSì, è un testo cupo, tormentato che ha saputo conquistarmi, permettendomi di apprezzare ancora di più la scrittura e la bravura di Mary Shelley.