Titolo: "Resto qui"
Autore: Marco Balzano
Editore: Einaudi
Restare per lottare contro i
soprusi.
Restare per affermare la
propria identità.
Restare per far riemergere
la verità sommersa dai silenzi e dall'acqua.
Restare per sopravvivere.
Restare per raccontare...
Raccontare una storia
intensa ed emozionante, in grado di toccare i cuori di molti lettori.
Ma procediamo con calma,
torniamo indietro nel tempo e volgiamo il nostro sguardo verso un
piccolo paesino situato nella Val Venosta: Curon.
Il posto è tranquillo ed è
abitato da gente povera ma onesta, legata al proprio lavoro, ai
valori e alla propria identità. Qui abita anche la protagonista e
voce narrante del romanzo: Trina.
La donna affida alle pagine
del libro, la storia della sua vita. Una voce delicata e leggera che
prende sempre più corpo e consistenza, mettendo a nudo la sua anima
e la storia del suo paese natìo.
La storia prende vita più o
meno nel 1923, quando una giovane Trina sta per affrontare gli esami
di maturità alla scuola magistrale. Il suo sogno è poter insegnare
alle nuove generazioni, ma in quegli anni Mussolini, non solo cambia
il sistema scolastico, ma fa italianizzare tutto, dai nomi personali,
alle insegne degli esercizi commerciali fino ai nomi incisi sulle
tombe. La lingua ufficiale diventa l'italiano e anche gli insegnanti,
questo porterà a una spaccatura e a una netta divisione tra italiani
e sud tirolesi. L'”altro” diventa il nemico e l'identità
culturale, linguistica, etnica e sociale viene lacerata.
“Dal primo momento è
stato noi contro loro. La lingua di uno contro quella dell'altro. La
prepotenza del potere improvviso e chi rivendica radici di secoli.”
(citazione tratta dal testo)
Il sogno di insegnare di
Trina, si scontra contro la realtà e si frantuma in mille pezzi. Ma
la ragazza è forte e determinata e inizierà a insegnare
clandestinamente, comprendendo l'importanza nel mantenere viva la
propria identità e questo sarà solo l'inizio della sua storia,
delle sofferenze e dei problemi che dovrà affrontare nel futuro. La
donna affronterà molte prove, come la perdita della secondogenita
Marica, l'avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale, la
resistenza, la fuga, la morte e la costruzione della diga che segnerà
il destino di tutta la comunità.
Tutti questi eventi
influenzeranno la vita di Trina e ci aiuteranno a comprendere meglio
la sua vita e il contesto storico e sociale in cui è ambientato il
romanzo. Avvenimento dopo avvenimento scopriremo una ferita dolorosa
del nostro paese e in particolare del Sud Tirolo ma, per conoscere
appieno il romanzo e Trina, vi lascerò seguire le sue parole, i suoi
pensieri e i suoi racconti, lasciandovi perdere tra i suoi ricordi.
“Diventa una
vertigine, il dolore. Qualcosa di familiare e nello stesso tempo di
clandestino, di cui non si parla mai.”
(citazione tratta dal testo)
Marco Balzano ci regala un
romanzo intenso ed emozionate. Con calma e pazienza fa riemergere dai
documenti e dai recessi della memoria un passato storico poco
conosciuto, e una storia dolorosa e lacerante. Nel romanzo affronta
molti temi importanti su cui riflettere, come ad esempio l'esproprio
forzato delle terre, la prepotenza e l'abuso di potere di uno stato
per un proprio tornaconto economico, la disintegrazione di una
comunità e della sua identità culturale, la costruzione di una
diga, vietata per anni, su un terreno fragile e non adatto ecc.
La lettura è fluida e
scorrevole. La scrittura e lo stile narrativo sono diretti ed
essenziali. L'autore non si perde dietro formalismi, pietismi o
autocommiserazione, al contrario è diretto nel dire le cose e nel
descrivere i sentimenti dei protagonisti, dando rilievo ai fatti e
agli eventi. Il testo è ben documentato e non ha pretese
saggistiche, per questo la scelta del romanzo permette a tutti i
lettori di affrontare e comprendere pienamente un tema delicato e
poco conosciuto.
Trina è un personaggio ben
costruito ed emerge nel testo in maniera forte e incisiva, mentre
alcuni personaggi secondari sono lievemente accennati, non delineati
al punto da renderli memorabili, ma solo delle figure evanescenti che
si perdono tra le pieghe del racconto. Probabilmente una maggiore
descrizione e delineazione dei caratteri, ci avrebbero permesso di
avere risposte ai molteplici dubbi che rimangono aperti nel testo,
come ad esempio il destino della figlia Marica. Questo però non
toglie bellezza al romanzo che riesce ad afferrarci alla bocca dello
stomaco, trascinandoci tra le vie del paesino e nell'anima di Trina.
“...se per te questo
posto ha un significato, se le strade e le montagne di appartengono,
non devi aver paure di restare.”
(citazione tratta dal testo)
Un testo intenso ed
emozionante.
Un testo velato di
malinconia.
Un testo che ci ricorda di
lottare per i nostri diritti e resistere allo scorrere del tempo.
Un testo...a voi scoprirlo e
continuare la frase.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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