Titolo: Ora dimmi di te. Lettera a Matilda
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Bompiani
Quanti di noi vorrebbero
ricevere una lettera dai propri nonni?
Quanti di noi vorrebbero
riascoltare le loro voci, i loro racconti?
Quanti vorrebbero rivivere
quell'amore incondizionato, che hanno saputo donarci quando erano in
vita?
Tutti.
Rivivere quel senso di
protezione, calore e amore è il sogno di tutti.
Un sogno impossibile.
E allora ci accontentiamo di
guardare delle vecchie foto che hanno immortalato i loro sorrisi e
attimi della loro vita. Chiudiamo gli occhi e proviamo a ricordare le
loro voci, i loro visi, che si vanno sbiadendo anno dopo anno. Ci
aggrappiamo ai ricordi per non dimenticare...non dimenticare chi
erano e cosa ci hanno insegnato.
Tutti vorremmo ritrovare una
vecchia lettera, per scoprire attraverso le loro parole, le persone
che forse non abbiamo conosciuto a fondo. Non tutti avranno questa
grande fortuna, ma per un attimo, solo per un attimo, potremmo
rivivere quella sensazione entrando in punta di piedi nella vita di
un noto scrittore e leggere la lettera indirizzata alla pronipote di
quattro anni. Una lettera che prende vita all'interno di un piccolo
gioiellino cartaceo, che possiamo tenere tra le mani e aprirlo con
delicatezza, lasciandoci avvolgere dalle parole dell'autore.
“...ho piena
coscienza per raggiunti limiti di età, che mi sarà negato il
piacere di vederti maturare di giorno in giorno, di ascoltare i tuoi
primi ragionamenti, di seguire la crescita del tuo cervello. Insomma,
mi sarà impossibile parlare e dialogare con te. Allora queste mie
righe vogliono essere una povera sostituzione di quel dialogo che mai
avverrà tra di noi.”
(citazione tratta dal testo)
Andrea Camilleri ha sentito
l'esigenza di scrivere alla nipotina Matilda, consapevole che il
tempo è tiranno e che non potrà vederla crescere, maturare e
affrontare un dialogo serio con lei. Decide, così, di sconfiggere il
tempo, scrivendole una lettera importante in cui racconta di sé,
della sua infanzia, dei suoi sbagli e dei dubbi che hanno
accompagnato la sua crescita lavorativa. Ricordi di un uomo sempre
pronto ad ascoltare gli altri, testardo e tenace nel perseguire i
suoi ideali. Il tutto inserito in un contesto storico importante, che
ci aiuterà a ricordare, in un riepilogo incisivo e necessario, i
fatti più importanti della storia italiana e di quella personale
dell'autore. Un riepilogo per comprendere il passato e il presente
del nostro paese, attraverso un'analisi lucida e interessante. Andrea
Camilleri diventa, così, il ponte che mette in comunicazione il
passato con il futuro della nipotina e delle nuove generazioni.
Anno dopo anno, esperienza
dopo esperienza, l'autore mette a conoscenza i lettori di parte della
sua vita e dei suoi sbagli, attraverso un testamento spirituale, in
cui la sua sincerità viene fuori in maniera intensa e in uno stile
narrativo in grado di ammaliare qualsiasi lettore.
“Se ti ho raccontato
queste storie è per spiegarti che non ho mai avuto un carattere
facile. Riuscire a sottostare a qualsiasi disciplina, riuscire a
starmene zitto quando avevo qualcosa da dire, non ribellarmi a quello
che credevo un ordine sbagliato era per me impossibile, non faceva
parte della mia natura.”
(citazione tratta dal testo)
Probabilmente molti avranno
da ridire sul tipo di messaggio rivolto alla nipote, lamentandosi
della freddezza della lettera, del non essersi mai messo in gioco in
maniera intima e profonda oppure per il testo breve e conciso. Devo
essere sincera, qualche perplessità l'ho avuta anch'io, ma ho
aspettato di terminare la lettura, chiudere il libro e riflettere su
ogni singolo passaggio scritto dall'autore. Mi sono presa del tempo
per metabolizzare ogni parola, ogni confidenza, ogni avvenimento
presente nella lettera, e mi sono resa conto che c'è molta più
intensità e profondità in queste pagine di quanto si creda. Occorre
solo ricordare di vedere oltre la superficie delle cose e delle
parole, perché solo allora vedremo la bellezza e gli insegnamenti
racchiusi in questo piccolo testo.
“Non condividere le
idee di una persona, quando esse sono acute e intelligenti, non
significa affatto rifiutarle...”
(citazione tratta dal testo)
Andrea Camilleri ci ricorda
di essere sempre onesti, leali con se stessi, con i propri ideali e
con le proprie idee portandole avanti attenendosi ad esse. Credere
nella libertà, nella giustizia, nell'autonomia intellettuale e nel
rispetto verso il prossimo. Ci insegna quanto sia importante aprirsi
all'altro, ascoltarlo, prendere atto delle sue parole e cambiare, se
riteniamo sia giusto farlo. Non dimenticando che nella vita tutto
cambia e che l'esperienza ci insegna molto, spesso anche cose
inaspettate.
Ho trovato bello e
incoraggiante il messaggio rivolto ai giovani, la fiducia che ripone
in loro e nel loro futuro, consigliandoli di fare “tabula
rasa” di tutto ciò che
ha rovinato il paese per ripartire da nuovi ideali, ricordando che la
vita si impara solo vivendola.
“I giovani hanno il
loro la capacità di far questa tabula rasa di ridare alla politica
la sua etica perduta, hanno la possibilità di dare un senso diverso
e nuovo alla vita in comune, hanno la possibilità di far risorgere
il nostro paese non solo economicamente ma infondendo la forza
trascinante di un ideale nuovo. Sono certo che questa mia fiducia non
sarà tradita.”
(citazione tratta dal testo)
Non servono parole o ricordi
sdolcinati da inviare alla nipotina, ma insegnamenti veri, sinceri e
importanti.
Insegnamenti per la donna
che diventerà, per le future generazioni e per noi lettori.
E ora ditemi di voi...
(Marianna Di Bella)
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