giovedì 14 settembre 2017

Recensione: "La Morgia Indiscreta" - Elvira Delmonaco Roll

Titolo: "La Morgia Indiscreta"
Autrice: Elvira Delmonaco Roll
Editore: Casa Editrice Kimerik


Oggi vi porterò a visitare il Molise. Precisamente, visiteremo un piccolo borgo nato nelle grotte della Morgia, una rupe cenezoica che sporge dal fianco della valle. Le case sono state costruite a ridosso della rupe, come se cercassero protezione dal quella enorme pietra. Il suo nome è Pietracupa, sarà lo scenario e per certi versi il protagonista del romanzo che andremo a scoprire.
La storia è ambientata tra il 1852 e il 1866, quindi dovremmo fare un piccolo salto indietro nel tempo e tornare in un periodo storico importante per la nostra nazione, gli anni dell'unificazione d'Italia. Il paese viveva prevalentemente di agricoltura e pastorizia, la vita era scandita dal trascorrere delle stagioni, che influenzavano e incidevano sulla semina dei campi e il loro raccolto.
Il romanzo inizia prendendo vita in una calda giornata, la sera si sta avvicinando portando con sé un po' di fresco e ristoro, dopo l'afa che non ha dato tregua per tutto il giorno. Gli uomini stanno tornando dai campi, mentre le donne preparano la cena e in un terrazzino di un'antica casa, è seduto un uomo. Lui è Don Nicola, il parroco di Pietracupa, un uomo molto severo ma sempre pronto e disponibile ad aiutare tutti. Questo per lui è il momento migliore della giornata, quello in cui si concede un bicchiere di vino e si lascia andare a riflessioni e pensieri. Ma non questa sera, perché purtroppo si sentirà male e dopo una lunga agonia, la morte lo accoglierà tra le sue braccia.
La causa sembrerebbe morte naturale, ma tra i paesani e in particolar modo tra le donne, alleggia il sospetto dell'avvelenamento. È proprio così? Se così fosse, chi è stato a ucciderlo?
I paesani iniziano a guardarsi sospettosi e il dito viene puntato contro Don Ippolito, uno dei due giovani preti che aiutavano il parroco, il quale li riteneva troppo ambiziosi e arroganti.
È stato realmente Don Ippolito? Non si hanno prove certe a suo carico, ma ormai la quiete e la serenità del borgo è stata sconvolta. Così come sconvolta è la vita di Annibale, nipote di Don Nicola, figlio dell'amata sorella Erminia.
Don Nicola vedeva per il nipote un futuro da prete, ma il ragazzo non ha la vocazione, lui ama intagliare il legno e vorrebbe imparare tutti i segreti del mestiere, per riuscire a dare forma alle immagini che aleggiano nella sua testa. Così decide di lasciare il seminario e tornare a casa, ma la sua vita cambierà profondamente con la morte dell'amato zio. Da quel momento dovrà provvedere al mantenimento della madre e diventare presto un uomo.
Annibale è un ragazzo che preferisce starsene per conto suo, scontroso e di cattivo umore e non trasmette molta simpatia ai paesani. Il suo sogno è intagliare il legno e andare via da quel paese che non sente suo e in cui non si riconosce. Ma prima di tutto deve provvedere a sua madre e durante il periodo in cui sarà costretto a vivere a Pietracupa conoscerà Susanna. Una ragazzina sordomuta, dallo sguardo attento, profondo e intenso. Vivace, solare, intelligente, in grado di leggere le labbra e che diventerà in poco tempo una figura importante per Annibale, ma lei è figlia di Clorinda, la strega del paese e...mi fermo qui perché vorrei foste voi a continuare la lettura e scoprire una storia affascinante e misteriosa. Tranquilli perché tutte le risposte alle vostre domande e ai vostri dubbi verrano svelate piano piano. Scoprirete come è morto Don Nicola, saprete cosa accadrà ad Annibale e Susanna, ma soprattutto scoprirete la vita di molte altre persone che popolano non solo il paese ma le pagine e l'anima di questo libro.
Persone a cui vi affezionerete e sentirete parte della vostra vita, persone che vi aiuteranno a scoprire un mondo di tradizioni scomparso e che andrebbe recuperato, perché farlo vorrebbe dire recuperare le proprie radici. E per questo ringrazio la scrittrice, perché ha saputo coniugare una storia misteriosa con la tradizione di un popolo poco conosciuto, ma dalla tempra forte e da una grande testardaggine e, tradizioni che ci fanno riscoprire un'Italia che la generazione di oggi non conosce.
Ho apprezzato molto la figura di Annibale, un giovane alla ricerca di sé, il cui desiderio più grande è andare via pensando così di ritrovarsi, non sapendo che la vera ricerca deve avvenire dentro di sé e non spostandosi o allontanandosi dal luogo natio. Imparerà che solo accettando le sue orgini, le sue tradizioni e le sue radici, può finalmente trovare se stesso.
L'autrice è riuscita inoltre ad affrontare temi interessanti e profondi, come la difficile condizione delle donne, legate alla tradizione e alla morale dell'epoca, oppure descrivendo la vita contadina e gli usi e costumi di quegli anni. Attraverso il romanzo, ci ha regalato uno spaccato storico importante.
Volete scoprire una storia dove il mistero aleggia tra le pagine del libro? Volete scoprire un popolo forte e testardo? Volete conoscere gli abitanti di Pietracupa? Sì? Bene, non dovete fare altro che prendere il libro, trovare un posto comodo e tranquillo dove leggere e poi lasciatevi trascinare dalla parole e dalle descrizioni dell'autrice. Il vostro viaggio sarà unico e irripetibile.
Buon viaggio e buona lettura!!!


(Marianna Di Bella)

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