Titolo: Siamo ancora qui.
Il passato e il presente dei nativi americani
Autrice: Danielle SeeWalker
Fotografie di: Carlotta Cardana
Approfondimenti di: Lorena Carbonara
Editore: DOTS Edizioni
Nei secoli, i nativi
americani hanno subito ogni tentativo di genocidio da parte dei
"wasi'chu" (trad. "uomo bianco" in lingua nativa),
dalla distruzione della loro identità culturale, linguistica,
spirituale fino al tentativo di estinzione del popolo stesso; ma i
nativi hanno resistito a ogni attacco, con forza e determinazione,
per preservare quel poco che rimaneva della loro cultura,
trasmettendola alle generazioni future. Hanno lottato per
sopravvivere, raggiungendo, negli anni, traguardi inimmaginabili,
basti pensare che oggi alcune nazioni sono riconosciute dal governo
americano come nazioni sovrane, mentre le altre continuano, nel loro
piccolo, a trasmettere alle nuove generazioni le tradizioni, gli usi
e costumi, le lingue e la spiritualità del loro popolo,
preservandole dall'oblio e dalle forze dominanti che ancora oggi
cercano di distruggerle e annientarle.
Compito non semplice
perché i problemi sociali, culturali, politici etc sono tantissimi e
incidono molto sull'identità delle nazioni e dei singoli individui.
I nativi, infatti, registrano il più alto tasso di suicidi, abuso di
alcool e sostanze stupefacenti. Nelle riserve i livelli di povertà,
disparità sociali ed economiche e l'alto tasso di incarcerazione
incidono sulla popolazione e su ogni singola persona, in maniera
profonda e traumatica. Per non parlare della mancanza di programmi
scolastici che meglio aderiscono alla loro identità culturale,
perché i piani educativi americani non si adattano e non
rispecchiano la loro cultura, creando una frattura nell'identità di
ogni singolo individuo. Questo voler imporre il modello culturale
dominante, attraverso un'assimilazione forzata è un problema che
risale sin dalla fine dell'Ottocento, quando vennero create le prime
scuole residenziali volute dai missionari cristiani e dal Bureau of
Indian Affairs (BIA), il cui obiettivo consisteva nel togliere i
bambini indiani alle loro famiglie, cambiare il loro nome di nascita,
estirpare qualsiasi segno della loro lingua e cultura per assimilarli
al modello americano, ricorrendo spesso a violenze, punizioni e
soprusi. Qualsiasi cosa veniva utilizzata per deformare e annientare
la loro identità e quando i ragazzi tornavano nelle loro riserve,
non si riconoscevano più in nessuna delle due identità acquisite:
nativa e americana. Si ritrovavano a vivere in un limbo in cui non
sapevano più chi fossero, cadendo in stati di depressione e
ricorrendo spesso al consumo alcool e sostanze e nei casi estremi ai
suicidi. Problemi che, ancora oggi, si ripercuotono sul popolo nativo
e che nel tempo hanno lasciato cicatrici indelebili, soprattutto,
nelle nuove generazioni che si lasciano sopraffare da questo senso di
inadeguatezza, inferiorità e mancanza di identità, influenzandone
il carattere e la loro vita. Fortunatamente non tutto è perduto,
perché qualcosa sta cambiando. La settima generazione è più attiva
delle precedenti, infatti, si sta mobilitando per cambiare le cose,
per preservare non solo le proprie origini, identità etc. ma anche
l'ambiente, l'ecosistema, la Madre Terra.
Sono molte le iniziative
intraprese dalle nuove generazioni, che studiano e si laureano per
dare il giusto contributo al proprio popolo e alla propria nazione di
appartenenza, lottando contro i pregiudizi e gli stereotipi che si
sono incollati alla loro figura, ricordando che ogni singola
popolazione indigena è diversa l'una dall'altra per storia,
tradizione, lingua e che non esiste un unico popolo, così come
andrebbe revisionata la loro storia, per renderla più veritiera per
poter costruire un futuro per le nuove generazioni. Un lavoro
complesso che, fortunatamente, non si è mai fermato nei secoli, ma
ha continuato a seguire la sua strada con costanza, forza e
determinazione, attingendo spesso a quel coraggio che ha
caratterizzato i loro antenati.
Tutto questo è esposto
in maniera efficace e interessante in questo libro che percorre, non
solo le strade delle riserve attraverso testimonianze e foto che
danno incisività al testo, ma anche grazie a capitoli che affrontano
tematiche importanti atte ad aiutare il lettore a comprendere meglio
le lotte intraprese nei secoli. Capitoli dedicati al passato con la
spiegazione dei trattati, delle guerre che hanno visto morire
migliaia di nativi, le scuole residenziali, la vita nelle riserve, i
nativi urbani, i movimenti per i diritti civili, le battaglie per la
difesa dell'ambiente, la situazione delle donne etc.
Un libro utile per chi
vuole avvicinarsi alla complessa storia dei nativi americani,
aiutandoli ad avere una panoramica d'insieme su elementi e
avvenimenti che potranno essere approfonditi, in seguito, con testi
più specifici.
Ogni capitolo è
accompagnato da foto e box informativi che evidenziano e spiegano in
maniera più dettagliata alcuni temi affrontati nel capitolo,
rendendo il quadro e le informazioni più complete.
Il libro, scritto da
Danielle SeeWalker, è un viaggio che ci conduce all'interno delle
riserve e nelle testimonianze dei nativi, narrando il tutto
attraverso immagini e volgendo lo sguardo anche al passato, perché
non si può comprendere il presente e costruire il futuro se non si
conoscono le proprie origini.
"Viviamo in un
tempo e in un'epoca in cui non si può crescere senza sapere chi si
è, non si può viviere senza identità. Quando conosci la tua
cultura, la tua lingua e le tue tradizioni, nessuno può portartela
via. Hanno cercato di ucciderci, hanno provato a cambiarci, ma stiamo
ancora combattendo, siamo ancora qui."
(Danielle Ta'Sheena
Finn, giudice tribale, hunkpapa lakota)
Ho sempre amato e
studiato la cultura nativa americana, la sua complessità e lo studio
di ogni singola nazione non mi ha mai spaventata, anzi mi ha sempre
più incuriosita, spingendomi a proseguire nei miei sudi personali e
ogni testo trovato e letto è sempre stato per me fonte inesauribile
di informazioni da aggiungere a quelle che già conoscevo, e questo
piccolo gioiellino mi ha regalato altre informazioni da custodire e
studiare, come ad esempio: il recente attivismo ambientale e
culturale, la problematica delle donne e delle misteriose scomparse
nelle riserve che le vede protagoniste, insieme alla dettagliata
spiegazione delle diverse competenze territoriali delle forze
dell'ordine che si dovrebbero occupare dei casi, invece, delegano e
relegano la responsabilità all'uno e l'altro in uno "scarica
barile" inconcepibile.
Un libro scritto in
maniera fluida e interessante, che vi suggerisco di leggere se volete
iniziare ad approcciarvi alla conoscenza dei nativi americani.
Partire dal generale per poi approfondire alcune tematiche ma,
naturalmente, questo sta a voi decidere, perché io so già quale
argomento affrontare e approfondire.
Buona lettura.
Marianna Di Bella
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