giovedì 6 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "Artù Caribù. Un Natale da salvare" - Magali Le Huche

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Titolo: "Artù Caribù. Un Natale da salvare"
Autrice: Magali Le Huche
Editore: Edizioni Clichy





Buongiorno! Risponde la segreteria telefonica di Babbo Natale. Ci duole informarvi che purtroppo a causa di problemi gravi....gravissimi, la lista degli ordini è chiusa e non possiamo accettare ulteriori richieste. Siamo profondamente mortificati. Grazie per aver chiamato.

Cosa? Cosa? Cosaaaaaaaaaaaaaaaaa?
Perché non si possono richiedere altri regali? Cosa sta accadendo al Polo Nord?
Babbo Natale è in ritardo sulla sua tabella di marcia. I giocattoli non sono pronti e se non riuscirà a risolvere la situazione, i bambini non avranno i loro doni sotto l'albero.
Un evento catastrofico!
Occorre trovare una soluzione, al più presto.
I folletti e le renne pensano da giorni a una possibile soluzione...pensano...pensano...pensano e finalmente hanno un'idea. Chiamare Artù Caribù!!
Come? Non conoscete Artù Caribù? È il supereroe di Valbuonvento. Ogni giorno si prodiga per aiutare i suoi abitanti e i suoi amici, chissà che non possa aiutare anche Babbo Natale.
Le renne e i folletti decidono, così, di partire e rapire Artù.
Il nostro supereroe accetterà di aiutare Babbo Natale?
I bambini avranno i loro doni sotto l'albero?
Per scoprirlo vi basterà aspettare fino a Natale e....scherzooooo!! Non è vero, vi basterà leggere il libro per scoprire come andrà a finire questa divertentissima e fantastica avventura.
Artù è ironico e spiritoso, così come le renne che sembrano un po' svampite ma con il dono di rallegrare la lettura facendovi sognare.
I disegni sono allegri e colorati, il testo è divertente e, cosa fondamentale, il libro racchiude al suo interno il vero spirito natalizio, grazie a valori importanti quali amicizia, altruismo e bontà.
Se state cercando un libro che riesca a donarvi momenti di serenità e allegria, insieme ad un pizzico di ironia questo è il libro adatto a voi.
Babbo Natale ha bisogno del vostro aiuto, siete pronti? Bene, allora vi auguro una buona lettura e salutatemi Artù Caribù.


Mirtilla 


(Marianna Di Bella)

martedì 4 dicembre 2018

Recensione: "La felicità del cactus" - Sarah Haywood

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Titolo: La felicità del cactus
Autrice: Sarah Haywood
Editore: Feltrinelli




Durante la nostra esistenza viviamo esperienze che ci segnano in maniera indelebile, influenzando il nostro carattere e il nostro modo di rapportarci agli altri e al mondo esterno. Ferite che difficilmente si rimargineranno, ricordi incancellabili di ciò che abbiamo provato e che mai dimenticheremo. Ferite che rimarranno lì, in fondo alla nostra anima come monito di ciò che non vogliamo più provare. Costruiamo, così, una bella corazza che ci protegga dagli altri e dalle emozioni che potrebbero prendere il sopravvento sulle nostre vite. Si diventa insensibili, distaccati, freddi di fronte agli eventi della vita; programmando tutto per evitare brutte sorprese e imprevisti. Ma la vita è più furba e intelligente di noi e non si lascia ingannare da questi piccoli stratagemmi. Ci lascia crogiolare nella nostra pseudo sicurezza e quando meno ce l'aspettiamo, eccola arrivare in maniera dirompente, travolgendo completamente la nostra esistenza, mettendoci di fronte a noi stessi e alle nostre emozioni.

Sentimenti che spazzano via la corazza che hai costruito per proteggerti e ti lasciano lì, nuda e vulnerabile...”
(citazione tratta dal libro)

Susan Green ha 45 anni, vive a Londra in un piccolo appartamento. È laureata in legge ma non ha mai intrapreso la carriera di avvocato, preferendo un tranquillo lavoro come impiegata statale. La sua vita è stabile, serena e solida. Gli imprevisti non sono contemplati nella sua esistenza, perché Susan è una donna che ha deciso da tempo di tenere tutto sotto controllo, in modo particolare le emozioni.

A Londra ho costruito la vita perfetta per me. Ho una casa che soddisfa le mie attuali esigenze, un lavoro adeguato alle mie capacità e facile accesso a stimoli culturali di ogni genere. A eccezione delle ore lavorative, ho pieno controllo su ogni aspetto della mia esistenza.”
(citazione tratta dal libro)

Susan è una donna diretta, ironica, pragmatica, indipendente, organizzata, non ama suscitare compassione negli altri, non ama il contatto fisico con le persone e le relazioni interpersonali troppo strette e intime. Negli anni ha costruito una corazza intorno alla sua persona, in modo tale da non essere toccata e ferita dagli altri. Il passato l'ha segnata profondamente, dovendo destreggiarsi, sin dall'infanzia, tra un padre alcolizzato, una madre che l'ha trascurata e un fratello con cui litiga in continuazione e che considera debole e smidollato.

...ero forte abbastanza e avevo già imparato da tempo a distaccarmi da ciò che mi accadeva intorno e a reprimere qualunque reazione emotiva.”
(citazione tratta dal libro)

Ma la vita di Susan sta per cambiare in maniera imprevedibile, prima la morte della madre e poi una gravidanza inaspettata segneranno il primo passo verso il cambiamento. Una piccola crepa in una corazza apparentemente impenetrabile, che la porteranno ad aprirsi al mondo, agli altri e a se stessa. L'aiuteranno a scoprire e comprendere la sua anima fragile e ferita. L'aiuteranno a...e no il resto lo scoprirete voi, continuando la lettura di questo romanzo, carino, divertente e sarcastico.
Sarah Haywood ha scritto un romanzo piacevole, in alcuni punti divertente ed emozionante ma che non mi ha completamente ammaliata. Leggendo i commenti entusiasti e la sinossi avevo riposto nel testo un'alta aspettativa, purtroppo delusa, perché sinceramente mi aspettavo molto di più. La trama e il finale sono prevedibili, il personaggio di Susan è ben costruito, soprattutto la parte psicologica, ma non riesce a creare empatia con il lettore, conquistandolo definitivamente, al contrario rimane sempre un muro freddo e distaccato tra i due.
Ciò che ho apprezzato del romanzo è il messaggio che vuole mandare ai lettori. Un messaggio e un insegnamento importanti che arriveranno gradualmente, colpendo il cuore del lettore con la sua bellezza e profondità, come il fiore del cactus, meraviglioso e imprevedibile, tale da affascinare chiunque lo guardi. Nessuno si aspetterebbe da una pianta piena di spine, un fiore bello e delicato, così come nel romanzo, il lettore non si aspetta la bellezza del messaggio, nascosto tra le pagine e il sarcasmo della protagonista: non permettere al dolore di rinchiudere noi stessi e le nostre emozioni dentro una corazza, dimenticando chi siamo e la nostra felicità.

All'improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo mondo nuovo, ma va bene così.”
(citazione tratta dal libro)

La bellezza della vita è nelle piccole cose, sta a noi scoprirle e viverle appieno.
Buona lettura.




(Marianna Di Bella)

sabato 1 dicembre 2018

Le Recensioni di Mirtilla: "L'autobus di Rosa" - Fabrizio Silei; Maurizio A. Quarello

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Titolo: L'autobus di Rosa
Autori: Fabrizio Silei - Maurizio A. Quarello
Editore: Orecchio Acerbo
Età di lettura: da 9 anni


 
Una giornata come tante nella città americana di Detroit. Alla stazione dei pullman, troviamo i nostri due protagonisti, nonno e nipote, appena arrivati in città dopo un lungo viaggio. Scopo del viaggio è visitare l'Henry Ford Museum. Una volta entrati, il nonno conduce il nipote Ben a vedere un vecchio autobus di linea. Fa salire il ragazzo e poi lo fa sedere in un posto ben preciso.
Ben è confuso, non capisce perché è costretto a stare su quel vecchio autobus, quando può girare per il museo e vedere le tantissime automobili presenti nell'edificio.
Ciò che il ragazzo non sa è che il posto che sta occupando, ha segnato il cambiamento nella lotta dei diritti civili degli afroamericani.
Quello è il posto occupato da Rosa Parks.
Chi è Rosa Parks? Shhhh fate silenzio e prestate attenzione, perché il nonno sta per raccontare la storia di questa donna forte e orgogliosa.
Nel 1955, negli Stati Uniti d'America, le discriminazioni razziali costringevano gli afroamericani a vivere e subire la prepotenza e l'odio dei bianchi. Sugli autobus, i sedili davanti erano riservati ai bianchi e gli afroamericani potevano sedersi negli altri posti a condizione che non ci fossero persone in piedi.
Il 1°dicembre 1955, su uno dei tanti autobus che girano in città, sale Rosa Parks, una donna di 42 anni dal portamento dignitoso, che dopo una giornata di lavoro lunga ed estenuante, decide di sedersi, riposarsi e non cedere il posto a nessuno. Il suo rifiuto sarà decisivo e potente tanto da spezzare la consuetudine del sedile riservato ai bianchi, scatenando proteste e scioperi. L'anno dopo, la Corte Costituzionale dichiarerà incostituzionale la segregazione razziale sui mezzi di trasporto.
Un NO decisivo e potente.
Un NO contro i soprusi e le prepotenze.

“Dunque non servono muscoli, non serve la forza.
Servono forse quegli occhi grandi e quel sorriso sereno.
Serve per vincere la paura e sapere di essere nel giusto.”
(citazione tratta dal testo)


Il libro, realizzato con il sostegno di Amnesty International, ci ricorda un momento storico a cui tutti dovremmo guardare, prendendo esempio dal gesto di questa piccola e immensa donna, lottando ogni giorno per il rispetto e la difesa dei nostri diritti e per quelli degli altri. A volte basta un piccolo gesto per innescare un processo di cambiamento, una piccola voce fuori dal coro che gridi il suo “No” per porre fine al giogo e al sopruso dei prepotenti.
Il testo insegna ai ragazzi che per ribellarsi e lottare non serve ricorrere alla violenza ma, utilizzare forza, coraggio e determinazione per perseguire il bene, affidandosi ai propri valori e principi morali, nel rispetto dell'altro e di se stesso.
Rosa Parks non deve essere dimenticata, ma usata come esempio per le nuove generazioni, convinte di poter ottenere tutto semplicemente puntando i piedi e lamentandosi. I ragazzi devono imparare a non abbassare la testa, ma a lottare per ciò in cui credono, diventando i protagonisti attivi della loro vita e non spettatori passivi. Ma per farlo, devono avere come esempio persone forti, coraggiose, con valori importanti che hanno cambiato il mondo nel rispetto di se stessi e degli altri.
Consiglio lettura di questo testo a tutti, nessuno escluso, perché per affrontare meglio il presente, è importante ricordare i grandi cambiamenti del passato e porre, così, le basi per un futuro migliore

“Pensavamo fosse matta, e invece i matti eravamo noi, abituati ad abbassare la testa e a dire sempre di sì.
Per questo ti ho portato qui oggi, per ricordarti che c'è sempre un autobus che passa nella vita di ognuno di noi.
(…) Tu tieni gli occhi aperti: non perdere il tuo.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!

Mirtilla



(Marianna Di Bella)