Titolo Originale: The Counterfeiter of Auschwitz
Autore: Paul Shiernecker
Editore: Newton Compton Editori
Ogni storia è unica e irripetibile. Possono esserci elementi similari, eventi che potrebbero rimandare ad altri ricordi o altre storie ma ognuno di loro è unico, soprattutto per la persona che l'ha vissuto.
Georg Gottlieb ha vissuto pienamente la sua vita, affrontando momenti tragici e traumatici. Momenti che nessuno avrebbe dovuto vivere e affrontare. Momenti che ancora oggi ricordiamo attraverso ricorrenze, documenti, testimonianze. Olocausto, i campi di concentramento etc.
Georg Gottlieb è il protagonista e la voce narrante di questo romanzo. Colui che ci guiderà attraverso le pagine di un libro complesso, interessante e basato su eventi reali. Cosa sia vero e cosa sia falso non è importante, perché la nostra attenzione verrà catturata da due tematiche importanti e vitali di questo romanzo: il profondo amore di Georg per sua moglie e l'Unità di contraffazione creata dai nazisti per colpire gli Alleati.
Ma procediamo con ordine e ascoltiamo, anzi leggiamo, le parole di Georg e seguiamo le sue vicende personali.
Siamo a Londra, nella casa di riposo Golders Green. Qui vive Georg e in questo momento è in compagnia di Rebekah Braham, una giovane giornalista che vuole intervistarlo per scoprire la verità sull'Operazione Bernhard, l'Unità di contraffazione composta da 140 prigionieri ebrei e la misteriosa sparizione, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, di trecento milioni di sterline contraffatte.
Perché proprio lui?
Perché è l'ultimo sopravvissuto di quella operazione.
Con la sua caratteristica ironia, l'uomo inizia a raccontare la sua vita. Nel 1939 è un giovane tipografo che trascorre la sua esistenza a Praga, lavorando e uscendo con gli amici. Una sera incontra casualmente Rose Izelis e si innamora perdutamente di lei. Come ogni giovane innamorato cerca in ogni modo di impressionarla e conquistarla. Arrivando, addirittura, a far parte del partito Comunista, dove lei svolge operazioni segrete e illegali. La partecipazione del ragazzo diventa sempre più attiva e abbraccia gli ideali di libertà e lotta contro i nazisti. Riesce a conquistare Rose e a sposarla, ma i nazisti occupano Praga e la caccia ai nemici si fa sempre più serrata.
Un giorno Rose e Georg vengono arrestati e condotti su un treno diretti ad Auschwitz. Giunti a destinazione i due ragazzi vengono separati e costretti a seguire l'iter di ingresso che prevede la rasatura, la doccia, il tatuaggio. Un percorso il cui scopo è alienare e distruggere la dignità umana di ogni singolo individuo.
“I giorni non significano più nulla quando non sei più umano.”
(citazione tratta dal libro)
Georg è preoccupato perché sente di dover tutelare, sostenere e prendersi cura di sua moglie, e ora che li hanno separati non sa come fare. Nasce, così, la sua determinazione a ritrovare la moglie, trasferita a Birkenau, e salvarla a qualsiasi costo, facendo qualsiasi cosa, anche falsificare il numero del suo tatuaggio e scappare, così, da Auschwitz.
La sua caparbietà, la sua intelligenza e la sua abilità di falsificazione lo premiano, perché miracolosamente riesce a raggiungere Birkenau e rivedere Rose ma, il tanto agognato momento dura pochissimo perché l'uomo viene prelevato dalle guardie naziste che, scoperto l'inganno, lo rintracciano e...no, non lo uccidono perché le sue abilità di tipografo e falsificazione sono utili per un'operazione segreta che si sta svolgendo in un altro campo di concentramento, lontano da occhi e orecchie indiscrete.
A Konzentrationslager Schlier, un campo satellite di Mathausen, è stato costruito un reparto segreto dove vengono falsificati e stampati documenti, passaporti e, in particolare, le monete dei paesi nemici. Qui nasce l'Operazione Bernhard, un'unità di contraffazione composta da 140 prigionieri ebrei, esperti del settore, il cui scopo principale è contraffare e minare dall'interno l'economia degli inglesi e degli americani. Uomini esperti costretti a lavorare senza libero arbitrio con l'unico scopo e premio di avere salva la vita. È qui che viene condotto Georg ed è qui che dovrà mettere a frutto le sue abilità e la sua intelligenza se vuole vivere e salvare la sua amata Rose.
“Devi sopravvivere.
Devi trovare tua moglie.
Devi andartene da qui.”
(citazione tratta dal libro)
Riuscirà Geog a scappare e salvare Rose?
A voi scoprirlo seguendo le sue avventure e i suoi piani, spesso, fallimentari e pericolosi.
“Il falsario di Auschwitz” è un romanzo interessante, coinvolgente, sarcastico e piuttosto complesso e articolato. Finzione, contraffazione e realtà si rincorrono per tutte le pagine del racconto, regalandoci una storia interessante, per me troppo lunga e con una serie di eventi, spesso improbabili, che mi hanno più volte portata a chiedermi se non fosse un po' troppo costruito e artefatto rispetto alla realtà e al contesto dell'epoca. A parte queste mie personali opinioni, il romanzo è comunque interessante e coinvolgente e non si può fare a meno di volerne sapere di più sulla storia di Georg e sui suoi piani di evasione. Piani che spingono sempre al limite il protagonista, e i suoi compagni, in queste imprese folli, pericolose e spesso mortali per chi lo segue.
Georg è un personaggio complesso, intelligente, caparbio e a volte superficiale nelle scelte. Per tutto il romanzo è guidato dal profondo e intenso amore per Rose. Un amore che lo aiuterà a non arrendersi di fronte agli ostacoli e a creare piani di fuga sempre più articolati e pericolosi. Spesso, però, le sue scelte sono guidate da un pizzico di egoismo che non lo fanno riflettere sulle conseguenze negative che possono ripercuotersi sui suoi amici e compagni, mettendo in pericolo le loro vite. Questa sua superficialità verso il prossimo mi ha molto infastidita ma, riflettendo sul contesto storico e l'impulso alla sopravvivenza a cui era spinto l'essere umano in quelle condizioni, forse è comprensibile o almeno non giudicabile o criticabile.
L'amore e la speranza sono gli elementi principali su cui ruota il romanzo e la vita del protagonista che, attraverso la sua voce ironica e pungente, ci racconta una storia interessante e poco conosciuta. L'ironia è la sua armatura, il suo modo per sopravvivere e proteggersi dagli orrori che ha visto e vissuto. Ed è proprio con questo spirito che la narrazione procede pagina dopo pagina, rendendo il romanzo paradossalmente ancora più drammatico. Descrivere alcune scene violente utilizzando l'ironia creano un effetto emotivamente sconvolgente, come un pugno nello stomaco, lasciando in questo modo il lettore tramortito e traumatizzato, perché seppur inserite nel contesto di un romanzo. sappiamo che quelle atrocità sono state effettivamente inflitte a milioni di esseri umani.
“Il falsario di Auschwitz” è un romanzo che vi consiglio di leggere, nonostante alcuni difetti, che personalmente non ho gradito. È importante ricordare il passato, soprattutto in quest'ultimo periodo storico. È importante ricordare gli errori, le atrocità commesse ad altri esseri umani e cercare di imparare la lezione o quantomeno a riflettere sul rispetto dell'Altro e su quanto la vita sia breve.
Georg ci ha insegnato che è impossibile falsificare l'amore; e il suo amore per Rose è stato vero, intenso, profondo e unico.
“...non ci sarà mai una replica esatta dell'amore che abbiamo condiviso. È la mia storia e non c'è molto che si possa fare per cercare di duplicarla. In fondo al cuore, dove conta, sappiamo sempre cosa abbiamo davvero da dare al mondo.”
(citazione tratta dal libro)
“Promettimi che arriveranno sempre le otto di sera, qualunque cosa succeda e ovunque saremo.”
“Te lo prometto. Arriveranno sempre le otto di sera”
(citazione tratta dal libro)
Buona lettura!
Marianna Di Bella
(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.