giovedì 20 marzo 2025

Recensione: "La Strega" - Marie NDiaye

 

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Titolo: La Strega

Titolo Originale: La Sorcière

Autrice: Marie NDiaye

Editore: Prehistorica Editore




Durante la lettura viviamo immersi in un altro mondo, lontani dalla realtà che ci circonda, assorbendo e percependo ogni emozione. Ci indigniamo, ci appassioniamo, ridiamo, piangiamo etc. Le emozioni ci attraversano lasciandoci, a seconda del libro, ricordi belli o brutti. Eh sì, perché alla fine della lettura, sappiamo con precisione se ci è piaciuto o meno e, soprattutto, cosa abbiamo apprezzato e cosa invece critichiamo della trama, della scrittura etc.

Altre volte, invece, ci troviamo in bilico, in uno stato di confusione totale in cui non riusciamo a capire cosa proviamo per quel particolare libro, e allora si affacciano una miriade di domande a cui cerchiamo di dare una risposta. Pensieri e quesiti che si ingarbugliano lasciandoci ancora più confusi e indecisi.

Quando ho letto “La Strega” di Marie Ndiaye mi sono trovata in questo stato di confusione totale. Chiudendo il libro mi sono chiesta: E quindi? Cosa voleva raccontare e comunicare la scrittrice con questa storia? Mi è piaciuto? Sì, no, forse? Perché?

Domande a cui non riuscivo a dare una risposta adeguata e concreta. Ho deciso, così, di utilizzare la confusione come punto di partenza per riflettere, in particolare, sul perché continuassi a pensare alla storia e ai personaggi.

Mi sono fermata, ho messo da parte il libro e ho lasciato che tutto ciò che stavo provando mi entrasse dentro per assorbirlo e metabolizzarlo. Ho lasciato trascorrere alcuni giorni dalla fine della lettura e poi ho trovato la mia risposta, quella che più mi rappresenta: dare semplicemente voce a ciò che mi era arrivato, a cosa avevo vissuto e percepito del romanzo e, soprattutto, cosa avevo apprezzato.

La protagonista del romanzo è Lucie, una donna francese della borghesia, fin qui tutto normale se non che la donna nasconde un segreto: è una strega. Possiede dei poteri di divinazione non particolarmente forti, lei attribuisce questa mancanza alla madre. Una strega molto forte che non ha mai perso troppo tempo ad insegnarli alla figlia. Lucie ha sempre avuto la sensazione che la mamma non si impegnasse più di tanto ad aiutarla a farli emergere e renderli più forti e intensi. Una mancanza che l'ha segnata.

Lei è fiera di essere una strega, per questo motivo ritiene importante tramandare i poteri anche alle sue due figlie gemelle e portare avanti la tradizione delle donne di famiglia.


“...cercavo di trasmettere loro l'indispensabile ma imperfetta potenza di cui erano sempre state dotate le donne della mia stirpe.”

(citazione tratta dal libro)


Quando le due ragazze compiono 12 anni, la donna decide di dare inizio al percorso formativo, impartendo le lezioni nello scantinato di casa, lontano dagli occhi del marito, che non apprezza questo lato misterioso e magico della moglie. Le ragazze imparano velocemente e con ottimi risultati, infatti, dopo soli 11 mesi acquisiscono la facoltà di leggere il passato e il futuro. Lucie è molto fiera di loro e spera che un giorno possano tramandare quest'arte alle loro figlie etc. ma le due ragazze sono disincantate, probabilmente troppo giovani per comprendere appieno i loro poteri. È pur vero che sono due ragazze pragmatiche, aride, egoiste, che amano vivere ad un livello economico più alto di quello che in realtà vive la famiglia.

Tra la donna e le figlie non c'è un dialogo profondo e costruttivo, si rende conto della loro personalità distaccata, fredda, boriosa ma non fa molto per cercare di cambiare le cose. Apprezza il loro potere e sembra concentrata solamente su quello, risultando passiva nei confronti della vita, di ciò che la circonda, delle amicizie, del marito, anche lui borioso, la tratta male, spesso umiliandola etc.

Questa sua passività, accondiscendenza e il non voler vedere fino in fondo le problematiche di chi la circonda, mi ha infastidita molto. Capisco la difficoltà nel gestire la sua vera identità, nascondendo la sua vera natura, il timore di essere scoperta e additata come diversa se non peggio, elementi che possono lacerare l'anima di una persona. Un problema particolarmente forte e sentito anche nell'epoca moderna dove ancora oggi si tende a giudicare, denigrare e punire chi è diverso. Ma nel caso specifico di Lucie è diverso, perché ciò che non ho sopportato è il suo carattere, il suo modo di relazionarsi e affrontare i problemi. Questo non mi ha permesso di creare con lei un legame empatico.

Ciò che invece ho apprezzato molto in questo romanzo sono le tematiche di fondo, quelle che secondo me sono le vere protagoniste e gli elementi da evidenziare. La condizione femminile, i rapporti genitoriali, liti familiari, abbandono, separazione, difficoltà di integrazione, accettazione del diverso. Tematiche che, sapientemente inserite in una narrazione semplice e scorrevole non risultano pedanti e noiose. Questa costruzione narrativa fa sì che questi temi entrino in profondità nel lettore, facendolo riflettere sulla società odierna e sull'alienazione dell'essere umano, sul bisogno di accettazione e sul rifiuto del diverso etichettandolo come “mostro”.

Il titolo “La strega” riassume tutto questo. Nel passato, le donne ritenute diverse, intellettualmente, professionalmente, culturalmente venivano additate come “streghe”, perché non si conformavano ai canoni dell'epoca e allora per non essere accusate di stregoneria o peggio si nascondevano, reprimendo la propria identità. Se analizziamo tutto questo all'interno di un contesto moderno ecco che riappaiono le stesse dinamiche, è vero non ci sono le accuse di stregoneria, ma l'isolamento, la prevaricazione, la non accettazione della diversità, l'indifferenza, hanno lo stesso potere distruttivo e di repressione dell'identità. Se poi accompagniamo il tutto aggiungendo la condizione femminile ecco che si inseriscono altre dinamiche che conosciamo benissimo: offese, violenze, tradimenti etc.

Tutte queste tematiche, più un pizzico di magia, rendono il romanzo particolare, interessante e ammaliante, perché nonostante la mia confusione durante la lettura, non riuscivo a smettere di leggere, come se il potere della narrazione e della condizione femminile e umana attirassero la mia curiosità e voglia di capire. Una volta terminata la lettura, mi sono presa del tempo per pensare e mi sono resa conto che, a distanza di giorni, la storia e alcune tematiche tornavano prepotentemente a bussare alla mia mente, ed è allora che le ho lasciate entrare, le ho ascoltate e mi sono resa conto che, quella che ritenevo una storia strana, incomprensibile, in realtà possiede una visione profonda e forte sulla società moderna.

Devo ringraziare la Casa Editrice Prehistorica Editore perché ancora una volta mi ha fatta uscire dalla mia comfort zone ponendomi di fronte un romanzo particolare e interessante. Un viaggio letterario che consiglio di provare, perché spesso serve mettersi in gioco e scoprire altre letture, altre visioni, altri pensieri.

Buona lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro

venerdì 14 marzo 2025

Recensione: "Il piccolo negozio della signora Hinata" - Gen Katō

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Titolo: Il piccolo negozio della signora Hinata

Titolo Originale: Custard

Autrice: Gen Katō

Editore: Newton Compton Editori




Ci sono libri che sono delle vere e proprie coccole letterarie. Delle carezze che sfiorano delicatamente l'anima, portando un pochino si serenità e pace. Regalando una piccola pausa ai problemi quotidiani, allontanandoli per un po' dai nostri pensieri. Momenti in cui ci lasciamo avvolgere completamente dal romanzo estraniandoci dal mondo esterno.

Il piccolo negozio della signora Hinata” ha questa capacità; ci prende, ci avvolge e ci culla facendoci dimenticare momenti tristi, rimorsi e rimpianti per un passato che non c'è più e per avvenimenti che non possiamo modificare.

Se state attraversando un momento del genere e avete un rimpianto che non vi abbandona da tempo, vi consiglio di leggere il romanzo e di seguire le voci narranti che si alternano tra un capitolo e l'altro. Queste voci vi condurranno in un viaggio piacevole e delicato. Pronti?

Siamo a Tokyo alla fine di una strada in discesa e, incastonato tra alti edifici in cemento, c'è un piccolo ristorante che prepara degli ottimi bentō a un prezzo contenuto. Al suo interno troviamo una giovane donna riservata e schiva, non abbiate timore, lei è la figlia del proprietario del ristorante e una delle protagoniste, ma la sua storia la scopriremo solo alla fine del romanzo.

Una volta entrati, consiglierei di posizionarci in un angolo per osservare meglio la clientela che frequenta il locale, soffermandoci, in particolare, su quattro persone, i protagonisti e le voci narranti del libro. Saranno loro a condurci all'interno delle loro storie personali e nel cuore del romanzo, svelando il potere e la bellezza di questa storia.

Akari Maejima, Shinnosuke Ōsugi, Yūri Sakurada e il tassista sono le quattro voci narranti e clienti abituali del ristorante. Non si conoscono ma vivono e lavorano in zona e amano molto i bentō  preparati nel locale, tanto da frequentarlo spesso, per questo possiedono una tessera punti, al completamento della quale riceveranno un prodotto in omaggio, in questo caso una bibita; ma ciò che i nostri protagonisti non sanno è che insieme al prodotto verrà consegnato anche un piccolo dono custodito in una bustina di carta. Cosa contiene? È ancora troppo presto per svelarlo, ma posso dirvi che ogni persona riceverà un regalo diverso a seconda della loro storia e del rimpianto che si portano dietro. Un dono in grado di far riemergere i ricordi e quella sofferenza che li ha chiusi in se stessi rendendoli infelici.

Ebbene sì, pur essendo diversi, ognuno di loro porta con sé un rimpianto che li ha bloccati lungo il percorso della loro vita. Ad esempio Sakurada ha solo 16 anni eppure da un po' di mesi non frequenta più la scuola e non vuole fare amicizia con nessuno. Si è estraniata e allontanata da tutti, si sente persa e non sa come ritrovare la felicità, così si trascina giorno dopo giorno aspettando di capirlo. Akari, invece non riesce a tenere un lavoro stabile, non ha amici e la sua vita scorre lenta e monotona tra lavoro e casa; Ōsugi , invece, si è allontanato da casa per lavoro ed evita in ogni modo tutte le attenzioni della madre e anche la sua vita scorre lenta e noiosa.

Che cosa li blocca? Quali sono i rimpianti che si portano dietro e che ostacolano il loro percorso esistenziale, bloccandoli in un limbo da cui sembrano non riuscire a riemergere?

Per scoprirlo dovremo aspettare che ognuno di loro completi la tessera punti per poter sbirciare nella busta di carta e comprendere, così, la loro storia personale.

Un'attesa che ci permetterà di conoscere una storia delicata, istruttiva e commovente nella parte finale.

Ho apprezzato molto questo romanzo perché la sua storia mi ha emozionata e mi ha permesso di sognare estraniandomi dal resto del mondo. Per qualche ora ho lasciato fuori i problemi quotidiani e mi sono affidata completamente al contenuto delle pagine, permettendo alla storia di avvolgermi in un caldo abbraccio, respirando i profumi della cucina giapponese e immergendomi in un'atmosfera delicata ed emozionante. Amo questa tipologia di romanzi perché, non solo regalano momenti di delicatezza, ma portano con sé quel pizzico di speranza e positività che manca nella società odierna costellata da brutte notizie, violenza e soprusi. Questo è un romanzo che aiuta i protagonisti e noi lettori a vedere noi stessi e ciò che abbiamo intorno con uno sguardo più comprensivo e sereno. La storia ci ricorda quanto sia importante non fermarsi troppo sul passato e vivere in funzione di esso, ma di affrontarlo e superarlo per poter vivere meglio il presente e mettere le basi per un futuro più sereno. Occorre lasciare andare anche i rimpianti e gli sbagli, perché non farlo vorrebbe dire trasformarli in zavorre che appesantiscono il nostro essere e bloccano il nostro percorso esistenziale. A volte basta un piccolo e semplice passo in avanti per avviare il cambiamento e recuperare gli sbagli, il presente, se stessi e la propria vita. Lo capiranno anche i nostri protagonisti che grazie ai doni della signora Hinata, impareranno dai propri errori a vedere meglio la bellezza in se stessi e in ciò che li circonda ma, soprattutto, faranno quel primo passo che li porterà ad avviare il loro processo di cambiamento.

La mia vita. La mia felicità.

Come dovrei fare per afferrarle?

Come si fa concretamente?

Ancora non lo so, eppure nel frattempo la mia vita va avanti.”

(citazione tratta dal testo)

Siete pronti per lasciare andare i rimpianti e immergervi completamente in questo romanzo delicato ed emozionate?

Spero di sì.

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook




martedì 11 marzo 2025

Recensione: "Preziosi indizi tra i libri antichi" - Miranda James

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Titolo: Preziosi indizi tra i libri antichi

Titolo Originale: Classified as Murder

Autore: Miranda James

Editore: Leggereditore




Charlie Harris e il suo amato gatto Diesel sono tornati con una nuova storia e una nuova indagine. Vi va di scoprirla insieme e seguire gli indizi che l'assassino ha lasciato dietro di sé?

Sì, avete letto bene, ci sarà un nuovo omicidio, ma del resto stiamo leggendo un “giallo” e non una semplice storia di vita quotidiana tra un uomo e il suo gatto, quindi prepariamoci per tornare nella cittadina di Athena nel Mississippi.

Siamo in vista delle vacanze primaverili e sono trascorsi alcuni mesi dall'ultimo omicidio che ha visti coinvolti i nostri due protagonisti. La vita ha ripreso a scorrere tranquillamente per gli abitanti di Athena; Charlie e Diesel hanno ripreso i consueti ritmi quotidiani, alternando le loro giornate tra la gestione della casa, il lavoro nella Sala dei libri rari e il volontariato nella biblioteca pubblica. Ed è qui che troviamo i nostri due protagonisti, intenti ad aiutare e prestare servizio.

Tra gli avventori abituali c'è anche un anziano affabile ma riservato. Lui è James Delacorte, un uomo con una grande sete di conoscenza e appassionato di vari argomenti che studia in maniera molto approfondita. In questo momento, ad esempio, vuole fare delle ricerche sulla vita e la famiglia della scrittrice Louisa May Alcott.

La sete di conoscenza può portare a percorrere tante strade interessanti. Io ne ho percorse molte nel corso degli anni. Si potrebbe dire che questa biblioteca è stata il mio agente di viaggio.”

(citazione tratta dal libro)

Charlie è sempre disponibile ad aiutarlo, tra i due c'è un reciproco rapporto di rispetto ma nulla di più perché sono entrambi molto riservati, in particolare il signor Delacorte che tiene molto alla sua privacy, per questo motivo preferisce erigere un muro dietro cui celarsi mantenendo distante il resto del mondo. Si sa poco della sua vita e della sua famiglia, ad eccezione di qualche pettegolezzo che si rincorre tra gli abitanti di Athena, ma a questo ormai ci siamo abituati, conoscendoli sin dal primo romanzo.

Un giorno il signor Delacorte chiede aiuto a Charlie, vuole assumerlo temporaneamente per aiutarlo a catalogare e archiviare la sua personale biblioteca di libri rari, più che altro un inventario per capire quali libri manchino, perché l'anziano è convinto che ci sia qualcuno che rubi dalla sua collezione e vorrebbe mettere fine ai furti.

Charlie accetta l'incarico e dopo qualche giorno il signor Delacorte muore e con lui sparisce anche un'opera di grande valore: il “Tamerlano”, ossia la raccolta di poesie autopubblicata da Edgar Allan Poes intorno al 1827.

Chi ha ucciso James Delacorte? Chi ha rubato la raccolta di poesie di Edgar Allan Poe? L'assassino è anche il ladro o sono due persone distinte? Chi è stato?

Un'indagine complessa che vedrà coinvolto, suo malgrado, anche Charlie, ma questa volta ad aiutarlo ci sarà anche suo figlio Sean che è tornato a vivere con il padre. Il ragazzo, giovane avvocato, ha lasciato misteriosamente il suo lavoro, ma non ne parla volentieri, infatti si è chiuso in un mutismo strano dal quale tiene lontano tutti, soprattutto suo padre.

Cosa gli accaduto? Cosa nasconde?

Come avrete capito, molte saranno le domande a cui trovare una risposta e molti gli enigmi da svelare, ma tranquilli, perché pagina dopo pagina tutto prenderà forma e il mistero si svelerà davanti ai vostri occhi. Naturalmente per scoprire l'intera storia dovrete continuare a leggere il romanzo e seguire Charlie, Sean, Diesel e gli altri personaggi in questo nuovo cozy mistery coinvolgente e intrigante.

“Preziosi indizi tra i libri antichi” è un romanzo che ho apprezzato molto più del primo, per una serie di motivazioni. La prima riguarda l'indagine condotta da Charlie; personalmente l'ho trovata più interessante e complessa. I personaggi sono diversi ed ognuno di loro è ben costruito con lati nascosti da svelare e scoprire. I rapporti familiari e la bramosia per l'eredità e il denaro sono, non solo gli elementi tipici dei romanzi gialli, ma anche il motore che spinge i vari personaggi a muoversi e interagire tra di loro, arrivando all'inevitabile omicidio e, quindi, alla costruzione dell'intera storia.

L'altra motivazione, che mi spinge ad apprezzare di più questo romanzo è per come l'autore ha deciso di inserire, all'interno della storia, il rapporto tra Charlie e Sean. Un rapporto che si sta sfilacciando a causa di incomprensioni, “non detti” e un dolore profondo che tutti e due custodiscono nella propria anima. Un dolore che allontana e ferisce seppur in maniera inconsapevole. Un dolore che si chiude al mondo esterno, trovando riparo nel proprio spazio vitale e nella propria comfort zone, evitando qualsiasi altra sofferenza. L'autore, inserendo questo aspetto, ha permesso a noi lettori, non solo di conoscere meglio Charlie, ma anche di leggere e scoprire un romanzo più riflessivo, introspettivo ed emozionante.

Un romanzo che vi invito a leggere.

Buona indagine.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro

venerdì 7 marzo 2025

Recensione: "Delitto tra le pagine - Il gatto tra gli scaffali" - Miranda James

 

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Titolo: Delitto tra le pagine 

Il gatto tra gli scaffali

Titolo Originale: Murder Past Due

Autore: Miranda James

Editore: Leggereditore



Buon Pomeriggio lettori,

oggi vi porto con me all'interno di un cozy mistery piacevole e coinvolgente. Per farlo, però, dobbiamo fare un piccolo viaggio virtuale e trasferirci, grazie alla nostra immaginazione, nella cittadina di Athena, nello stato del Mississippi. Non perdiamo tempo a gironzolare per le stradine del posto e dirigiamoci direttamente alla biblioteca dell'Athena College perché è qui che sicuramente troveremo i due protagonisti del romanzo.

Vediamo...vediamo...ah eccoli lì.

Vedete quel signore distinto, dall'aspetto pacifico e sereno? Beh lui è Charlie Harris, bibliotecario e protagonista di questa storia. Ora abbassate lo sguardo, un pochino più in basso, e voilà ecco a voi Diesel, l'altro protagonista della storia e magnifico gatto main coon.

Loro saranno i nostri accompagnatori per tutta la durata del romanzo e ci aiuteranno a svelare misteri e a trovare l'assassino...ma andiamo con ordine e conosciamo meglio Charlie e Diesel.

Charlie Harris è un uomo tranquillo, rispettoso, sempre disponibile ad aiutare il prossimo. È il bibliotecario dell'Athena College e lavora nella Sala dei libri rari dove ha il compito di catalogare e archiviare i libri. È un uomo tranquillo, rispettoso degli altri e non ama spettegolare. È tornato a vivere nella cittadina di Athena da circa tre anni, vale a dire da quando è rimasto vedovo e ha ricevuto in eredità dalla zia Dottie, anche lei deceduta tre anni prima, una grande casa che accoglie alcuni studenti universitari.

Charlie vive serenamente in compagnia del gatto Diesel. Un animale socievole, intelligente, empatico, ma solo con chi decide lui perché quelli che ritiene antipatici o ostili non li degna di un minimo di attenzione. Diesel è arrivato nella vita di Charlie in un momento molto delicato e di grande sofferenza emotiva. I due sono molto affiatati e difficilmente l'uomo si separa dal suo amato gatto, infatti, lo porta con sé anche al lavoro.

La loro vita scorre tranquilla, fino a quando un giorno non si presenta nella Sala dei libri rari, Godfey Priest, ex compagno del liceo e ora affermato scrittore di libri thriller. L'uomo si è rivolto a Charlie perché vuole donare le sue opere e tutto il materiale lavorativo ed editoriale all'Università. Un buona notizia per l'Università, considerato il grande successo dell'autore ma a poche ore da questa vicenda, Godfrey Priest viene trovato morto nella sua stanza d'albergo.

Chi l'ha ucciso? Per quale motivo?

È ancora presto per scoprirlo, però, una cosa è certa, l'uomo era odiato da molte persone, compresi i suoi ex compagni di liceo, perché è sempre stato borioso, antipatico, un vero e proprio bullo. Ed ecco che il campo dei sospettati si allarga a macchia d'olio e per gli sceriffi della cittadina sarà un duro lavoro riuscire a dipanare la grande matassa di pettegolezzi e misteri che aleggiano sullo scrittore. Ad aiutare a sbrogliare questa matassa ci penserà Charlie ma non posso aggiungere altro per non svelare troppo, posso solo consigliarvi di seguirlo in questo piacevole e coinvolgente cozy mistery.

“Delitto tra le pagine – Il gatto tra gli scaffali” è un romanzo coinvolgente, piacevole e adatto a tutti. In ogni pagina ho respirato un'atmosfera familiare, avvolgente e uno stato di tranquillità, nonostante il fulcro del romanzo sia basato su un omicidio e la scoperta dell'assassino. Probabilmente questa tranquillità è data dalla figura del protagonista che rende tutto molto rilassato e godibile, un po' come avviene leggendo i libri di Agatha Christie o guardando le puntate del telefilm “La signora in Giallo”. L'atmosfera cittadina, dove la vita scorre serenamente, gli abitanti accoglienti, e due protagonisti simpatici ed empatici rendono il tutto piacevole, familiare e in alcune parti anche divertente.

Charlie è un personaggio positivo, affidabile e interessante ed è difficile non affezionarsi a lui; così come è impossibile non amare Diesel, un gattone che da solo riempie la scena oscurando tutti gli altri personaggi, ad eccezione di Charlie. Diesel è un amico peloso molto intelligente ma con una grande sensibilità, infatti riesce ad avvertire per primo gli stati d'animo delle persone che lo circondano, dando loro il giusto sostegno e affetto.

La scrittura dell'autore è delicata, semplice e, senza tanti fronzoli o colpi di scena irreali, riesce a destare l'attenzione del lettore coinvolgendolo in un'indagine interessante. Devo ammettere che per buona parte del romanzo ero convintissima di aver capito l'autore e il movente dell'omicidio, ed ero anche alquanto delusa da questo andamento, invece, non avevo capito nulla. Meglio così. Va beh, devo arrendermi, non sono brava nel risolvere i misteri. Sono negata. A parte questo mio tentativo investigativo, posso affermare che durante la lettura, la costruzione narrativa dell'indagine non si avverte, perché Charlie ha un modo particolare e personale di investigare, che rispecchia moltissimo il suo carattere, vale a dire la semplicità e il dialogo con le persone. Si avvicina a loro con rispetto e sensibilità, dialogando tranquillamente senza essere invadente e, cosa importante, prestando la giusta attenzione. Attraverso questa apertura comunicativa, la gente si confida, dando sfogo a pensieri e pettegolezzi, disegnando, in questo modo, un quadro più completo della vittima e del carattere degli altri personaggi. Molti sono i segreti che si celano dietro ognuno di loro e che piano piano emergono dalla sottile nebbia che li avvolge, svelandoci la verità.

Ho apprezzato molto questo romanzo. È uno di quei libri in grado di regalare piacevoli ore di lettura, senza creare quello stato di ansia e angoscia.

Un cozy mistery che vi invito a scoprire e leggere.

Buona indagine.



Marianna Di Bella      

martedì 4 marzo 2025

Recensione: "Le piccole libertà" - Lorenza Gentile

 

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Titolo: Le piccole libertà

Autrice: Lorenza Gentile

Editore: Feltrinelli


Il più bel regalo che una persona può farci è permetterci di essere noi stessi accettando chi siamo realmente, in tutte le nostre sfaccettature, pregi e difetti compresi. Alcuni, invece, si creano un'immagine di noi che non esiste, vedendo solo ciò che vogliono, limitandosi alla superficie senza mai rischiare di scendere in profondità, in quell'abisso dove è situato il nostro vero Io, la nostra vera essenza. È troppo rischioso confrontarsi con qualcuno diverso da loro.

Altri ancora, invece, cercano di manipolare gli altri, decidendo per loro ciò che è giusto o sbagliato, come devono vivere, cosa deve piacere o meno. Questi sono i più pericolosi e i più subdoli perché, nascondendosi dietro la frase “è per il tuo bene”, fanno passare i consigli per obblighi, annientando l'altra persona.

Oliva, la nostra protagonista, vive tra questi due estremi.

La ragazza ha trent'anni, è insoddisfatta della sua vita, sente di non aver realizzato nulla e di essere sempre un passo indietro rispetto agli altri. La sua vita è monotona, non ha un lavoro stabile, vive ancora con i genitori ed è fidanzata con Bernardo. Non ha mai fatto nulla di folle o ribelle, ha sempre cercato di compiacere i genitori e il fidanzato, rispondendo alle loro aspettative, a quell'immagine che hanno creato e voluto vedere. Si è adattata alle loro scelte, al loro volere, mettendo da parte i suoi sogni e i suoi desideri. Ha scelto di seguire i loro consigli, le loro ansie, perdendo se stessa.

Questo continuo reprimere se stessa è sfociato, negli ultimi mesi, in una sensazione di vuoto incolmabile, in attacchi di tachicardia, insonnia e psoriasi. È seguita da una psicologa, ma Oliva sente di non poter essere pienamente se stessa, neanche con lei, forse perché è un'amica della mamma? Sicuramente.

Oliva è in una fase di impasse, vorrebbe riempire quel vuoto, ma al tempo stesso si è talmente adagiata alle scelte degli altri da non riuscire più a distinguere cosa è giusto per lei e cosa no.

Cosa deve fare? Come può ritrovare se stessa?

È ancora presto per svelarlo, ma il destino sta per entrare in scena scombinando e travolgendo la vita della nostra protagonista.

Un giorno le arriva un pacco accompagnato da una lettera. Oliva rimane sorpresa e sconcertata perché la mittente è la zia Vivienne, sparita da 16 anni.

Cosa le è accaduto? Perché ha deciso di ripresentarsi nella sua vita dopo tanto tempo e cosa vuole? La spiegazione è trascritta nella lettera, così Oliva la apre, la legge e scopre che la zia vorrebbe vederla al più presto. Deve raggiungerla a Parigi, alla libreria “Shakespeare and Company” e portare il pacco con sé.

Cosa fare? Partire o lasciar perdere? Oliva ci pensa un po' e poi decide di partire perché vuole ascoltare cosa ha da dirle la zia e capire le motivazioni che hanno spinto la donna a sparire.

La ragazza sente molto la mancanza di zia Vivienne, uno spirito libero sempre impegnata a scoprire e vivere pienamente ogni passione. Una donna che ha sempre cercato di insegnare alla nipote a vivere pienamente la vita, rendendo ogni attimo indimenticabile e degno di essere vissuto, perché la vita è una sola e il tempo a disposizione è breve.

Giunta al luogo dell'appuntamento, la nostra protagonista riceve un'amara sorpresa perché la zia non si presenta. Perché? Cosa le è accaduto? Oliva non ha molto tempo per riflettere perché deve trovare un luogo dove passare la notte e capire cosa fare di sé, ed ecco che il destino torna a giocare con lei, presentandole un gruppo di ragazzi che vive e lavora nella libreria e che l'accolgono con calore e amicizia.

È, forse, giunto il momento per Oliva di affrontare le sue paure, uscire dalla sua comfort zone e scoprire le meraviglie del mondo e di se stessa? Per scoprirlo non dobbiamo far altro che seguire Oliva in questa avventura che si rivelerà un viaggio alla scoperta di sé, riportando finalmente alla luce il suo vero Io.

Una bella metafora per il nostro Io.”

(…)

a volte rimane sepolto una vita, ma se scavi lo trovi lì, ancora palpitante, pronto a sorprenderti.”

(citazione tratta dal testo)

“Le piccole libertà” non è solo un romanzo, ma un viaggio introspettivo nell'anima di Oliva e, per certi versi, anche di noi stessi. Attraverso le sue avventure e le sue conoscenze impariamo a conoscerla meglio e a riflettere su noi stessi e la nostra esistenza, ponendoci domande scomode e vitali, come ad esempio: Siamo felici? È questa la vita che vogliamo vivere? Siamo liberi di esprimere appieno chi siamo senza subire costrizioni o senza sentirsi in dovere di compiacere gli altri?

Hai il diritto di tradire le aspettative.

(…)

Le aspettative appartengono agli altri, non a te. Sei libera di essere ciò che credi. Devi smettere di fare quello che gli altri credono giusto per te, o addirittura quello che tu credi che loro credano giusto per te, se ti fa stare male. Solo tu puoi sapere per cosa sei fatta, e una volta che l'hai scoperto dovrai insegnarglielo.”

(citazione tratta dal testo)

La società di oggi, purtroppo, ci impone di adeguarci a tutti gli altri, di essere intraprendenti, di raggiungere molteplici obiettivi, soprattutto fama e successo, di dare sempre il meglio e non mostrare mai segni di debolezza, di vincere a discapito degli altri etc. ma è ciò che vogliamo? Sappiamo chi chiamo veramente?

È questo ciò che abbiamo il diritto e il dovere di scoprire e perseguirlo.

Siamo esseri umani in continua evoluzione e mentre leggiamo il libro, e anche questo scritto, ci rendiamo conto che siamo diversi; non siamo più chi eravamo quando abbiamo iniziato la lettura e continueremo a cambiare per tutto il tempo e anche oltre. Basta volgere lo sguardo indietro per rendersi conto dei passi che abbiamo compiuto, delle sfide che abbiamo affrontato e delle gioie che abbiamo vissuto; guardiamo indietro e vediamo chi eravamo e chi siamo ora, in questo preciso momento.

Cambiamo anche insieme alla protagonista perché, accompagnandola in questo viaggio saremo i testimoni diretti dell'evoluzione del suo essere donna, figlia, fidanzata...del suo essere se stessa.

Ho amato questo romanzo, prima di tutto perché è una bellissima storia di rinascita, consapevolezza, amicizia e amore profondo per la vita e per se stessi. La storia mette in risalto le paure che ogni individuo porta con sé, ma anche il rispetto per le proprie fragilità, perché la vita è un continuo sali e scendi di emozioni e situazioni, dove i problemi si alternano a momenti di serenità, felicità, sofferenza...ma è questo il bello della vita. Vivere pienamente ogni attimo, anche quello più difficile perché è proprio in quel momento che emerge la nostra forza e la nostra vera essenza.

Ci sono piccole libertà che ci cambiano per sempre.

(…)

Perché tante piccole libertà ne fanno una grande.”

(citazione tratta dal testo)

Lorenza Gentile ci ha regalato un libro bello, intenso, istruttivo e commovente nella parte finale. Ci ha accompagnati all'interno della famosa libreria “Shakespeare and Company” permettendoci di sbirciare e sognare, facendoci vivere, seppur virtualmente, un'esperienza magica. Ma, soprattutto, ci ha permesso di entrare nell'anima e nelle fragilità di una protagonista che, personalmente ho amato e per cui ho provato molta tenerezza. Una giovane donna che si è persa lungo il percorso della sua esistenza per ritrovarsi grazie all'amore e al rispetto di una persona cara.

Ho apprezzatole descrizioni dell'autrice e i vari personaggi, in particolare i ragazzi della libreria, li ho trovati intensi, folli ma credibili. Ho amato gironzolare tra le strade di Parigi, ma più di tutto ho amato ciò che ho fatto mio della storia. Ciò che inconsciamente stavo cercando e che avevo relegato in un angolo sperduto della mia anima: la consapevolezza. Non entrerò nel dettaglio della mia vita, perché non è il luogo e neanche il momento, ma una cosa è certa, non posso pretendere di tornare ciò che ero prima di... ma posso lasciare andare e accogliere il cambiamento come parte della mia evoluzione e accettare chi sono ora.

...l'unica vera responsabilità che abbiamo è essere felici.”

(citazione tratta dal testo)

Buona lettura.



Marianna Di Bella

martedì 18 febbraio 2025

Recensione: "Dolci Misteri alla Libreria Cinnamon Bun" - Laurie Gilmore

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Titolo: Dolci Misteri alla Libreria Cinnamon Bun

Titolo Originale: The Cinnamon Bun Book Store

Autrice: Laurie Gilmore

Editore:
Newton Compton Editori




La nostra vita è un enorme foglio bianco su cui scriviamo, anno dopo anno, le nostre esperienze, i nostri amori, i nostri pensieri. Un foglio su cui tessiamo parole e frasi, creando il romanzo della nostra esistenza. Noi siamo gli autori del nostro unico e meraviglioso libro.

Le piaceva la sua vita. Ma non poteva fare a meno di sentire che le mancava qualcosa. Che tutti quei buchi nei suoi ricordi si stavano trasformando in qualcosa di molto simile a rimpianti. Rimpianti che non voleva portare con sé nei suoi trent'anni.”

(citazione tratta dal libro)

Hazel Kelly sente un vuoto dentro di sé, la consapevolezza di non aver vissuto pienamente la sua vita. Vorrebbe anche lei vivere una storia come quelle che legge nei libri, fatta di avventure, romanticismo, misteri da svelare e tesori da trovare. Vorrebbe uscire dalla sua comfort zone, da quell'angoletto dentro cui si è rifugiata per sentirsi al sicuro.

La sua vita scorre in maniera ordinaria, dividendosi tra casa, lavoro e i suoi amati libri. Ama ciò che ha costruito. ma alla soglia dei trent'anni sente che le manca quel pizzico di follia e avventura da cui si è sempre sottratta.

È arrivato forse il momento di lasciarsi andare e divertirsi? Forse le serve una piccola spinta per spiccare il volo, così, quando trova dei misteriosi indizi all'interno dei libri, ecco che scatta qualcosa e l'avventura ha inizio. Ma non corriamo troppo e procediamo con ordine, cercando di capire, prima di tutto, dove ci troviamo e chi è Hazel.

Siamo tornati nella piccola cittadina di Dream Harbor, la ricordate?

L'abbiamo scoperta e amata nel libro “Amori e Segreti al Pumpkin Spice Cafè” con la dolce e romantica storia d'amore tra Jeanie e Logan. Abbiamo gironzolato nella cittadina, scoprendo vie, locali e parte degli abitanti, tra questi anche la protagonista di questo secondo volume scritto da Laurie Gilmore.

Hazel Kelly, amica d'infanzia di Logan, lavora da 15 anni nella libreria “Cinnamon Bun”, ama leggere e trascorrere il suo tempo libero in compagnia degli amici e della sua famiglia.

A Hazel piaceva la sua libreria. Le piacevano le tazze di camomilla, i giorni di pioggia e il cruciverba della domenica mattina. Le piaceva la sua vita tranquilla.”

(citazione tratta dal libro)

Hazel è dolce, intelligente, crede poco in se stessa e non pensa di piacere alle persone. Questa sua insicurezza non le permette di vedere chi, invece, l'apprezza veramente ed è segretamente infatuato di lei: Noah Barnett.

Abbiamo conosciuto anche lui nel precedente libro, amico di Logan e proprietario e capitano dell'unica barca in città a offrire tour di pesca ai turisti.

Noah, al contrario di Hazel, è uno spirito libero, ama divertirsi e ha la fama di essere un don giovanni ma, nasconde una ferita profonda, un rimorso che lo perseguita da tempo.

Il ragazzo ha una cotta per Hazel, infatti, da mesi frequenta la sua libreria comprando libri su libri pur di vederla e conoscerla meglio. Lui è convinto di non avere alcuna possibilità con lei, perché la considera più intelligente, affascinante, seria e adorabile, mentre lei, intrappolata nelle sue insicurezze, non ritiene di poter interessare ad un uomo come Noah.

Riusciranno i due ragazzi a trovare il modo di avvicinarsi e conoscersi meglio?

È ancora troppo presto per scoprirlo, perché qualcosa di strano sta per accadere in libreria.

Una tranquilla mattina di agosto, mentre tutti sono al mare o in vacanza, Hazel decide di approfittare di quel momento di calma per riordinare la libreria, in particolare, un libro posizionato in maniera strana e con un angolo della pagina piegato, come se qualcuno avesse interrotto la lettura e messo un segno. La ragazza, arrabbiata e incuriosita, apre il libro alla pagina piegata e si accorge che una frase è stata evidenziata. Per lei è inaccettabile un comportamento del genere, chi è stato?

Non si sa, però leggendo attentamente la frase sottolineata, Hazel pensa che forse quella frase potrebbe essere un messaggio per lei.

Vieni con me, ragazza, se vuoi un'avventura.”

(citazione tratta dal libro)

Chi ha sottolineato il libro e perché?

Al momento Hazel pensa che si tratti di uno scherzo di pessimo gusto, così, mette da parte il libro e continua con la sua vita ordinaria e tranquilla. Due giorni dopo, però, trova un altro libro posizionato male, con la pagina piegata e una frase sottolineata.

Il gusto dei mirtilli le esplose in bocca, aspro e intenso. Sapeva d'estate e di nuovi inizi.”

(citazione tratta dal libro)

Quella frase è un indizio lasciato da uno sconosciuto per lei, perché?

Hazel vuole scoprirlo e pur avendo mille dubbi, decide di seguire questa misteriosa caccia al tesoro e inspiegabilmente si fa aiutare da Noah.

È forse giunto il momento per Hazel di vivere la sua avventura e per i due ragazzi di conoscersi meglio? Riusciranno a superare le loro differenze e i loro limiti? Riuscirà Hazel a lasciarsi andare al divertimento senza pensare alle conseguenze e trovare la fiducia che le manca per guardarsi in una luce diversa, apprezzando le sue capacità e se stessa?

A voi scoprirlo, seguendo i vari indizi e trascorrendo un'estate all'insegna del divertimento e della scoperta di sé.

Hazel e Noah impareranno molto di se stessi. Entrambi non si sentono all'altezza delle aspettative degli altri, e credono di non essere abbastanza e di non valere molto; ma nonostante tutto sono aperti alla vita, alla scoperta di se e, all'amore. Sono pieni di sogni, speranze e voglia di mettersi in gioco. Tutto questo rende il romanzo più interessante, dal mio punto di vista, perché queste loro insicurezze, accompagnate dal desiderio di vivere e amare, li rendono più veri e aderenti alla realtà quotidiana. Personalmente ho apprezzato questo lato del loro carattere e il desiderio di aprirsi all'altro nonostante la paura di essere feriti, incompresi e non accettati. Sono insicuri ma dolci al tempo stesso e non ho potuto fare a meno di affezionarmi a questi due ragazzi e alla loro storia d'amore.

“Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun” è una storia piacevole, dolce, romantica con una percentuale più alta di scene spicy che si mescolano bene con la trama perché non sono esagerate e fuori contesto, al contrario regalano quel giusto pizzico di croccantezza che serve per rendere il romanzo e la lettura più accattivanti, coinvolgenti e mai noiosi.

La storia è carina e anche questa volta Laurie Gilmore è riuscita, con una semplice e romantica storia, a farmi vivere dei tranquilli e piacevoli momenti di lettura. Un libro coccola che rassicura e avvolge come un caldo abbraccio. Devo però fare un appunto, in questo testo mi sono mancate quelle scene ironiche che, nel primo romanzo mi avevano divertita, rendendo la lettura più leggera. Va beh spero di ritrovarle nella prossima visita a Dream Harbor con il terzo volume della saga.

In attesa, vi consiglio di passeggiare tra le strade della cittadina, chiacchierare con il club del libro, fermarvi a bere una buona tazza di caffè e ad entrare nella libreria Cinnamon Bun.

Perché di cos'altro si aveva bisogno, quando si avevano buoni amici, buoni libri e ogni tanto un dolcetto alla cannella?”

(citazione tratta dal libro)

Il profumo dei cinnamon bun aleggia per tutta la libreria e tra le pagine di questo dolce romanzo, trasportandoci in un altro mondo e in una cittadina che vorremmo esistesse sul serio per poterla, non solo visitare, ma anche per farla diventare il nostro rifugio nei momenti di stanchezza, tristezza e malinconia.

Lasciatevi avvolgere dal caldo e travolgente abbraccio degli abitanti di Dream Harbor e da una storia romantica. Regalatevi un momento di buon umore e tranquillità e seguite Hazel e Noah in questa misteriosa e divertente caccia agli indizi.

Buona lettura.  



Marianna Di Bella

mercoledì 12 febbraio 2025

Recensione: "Incudini & Farfalle" - Marco Petruzzella

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Titolo: Incudini & Farfalle

Autore: Marco Petruzzella

Editore: Edizioni La Gru





COSA ACCADE


Cosa accade alla mia Poesia?


Quando la scrivo

la seguo nascosto

Come celato seguo mia figlia


Cosa provate leggendola?

Cosa vi accade guardandola?

Percepite il parapiglia?


Son geloso ma la cedo

son curioso dell'effetto


Cambio una parola

aggiungo un respiro

mi astengo e attendo.




Marco Petruzzella, con questo testo poetico, si rivolge direttamente a noi lettori chiedendoci cosa accade alla sua Poesia una volta letta, cosa percepiamo, cosa sentiamo quando le sue parole si allontanano dalla pagina scritta per entrare in contatto con il nostro essere.

Semplicemente, le prendiamo in prestito per un po', le leggiamo e con calma ci immergiamo nelle parole e nei versi, assorbendo sensazioni, emozioni e messaggi che la nostra anima legge e percepisce in un certo modo, quello che corrisponde meglio a noi stessi e al nostro modo di sentire e vivere quel particolare momento della nostra esistenza. O almeno, è così che io vivo e interagisco con la Poesia. Seguo il mio stato d'animo e mi lascio cullare dalle parole, permettendo loro di toccare la mia anima.

Non ho le competenze critiche e letterarie per analizzare e giudicare un testo poetico, ho solamente la mia sensibilità e la mia opinione personale con le quali mi avvicino alla poesia lasciandomi trascinare dalle emozioni che provo, ed è così che mi sono avvicinata alla raccolta poetica di Marco Petruzzella.

Premetto che, prima di iniziare la lettura, non ho voluto leggere la sinossi o altre informazioni per non farmi influenzare da altre opinioni. Ho sfogliato il libro e ho lasciato che i versi mi parlassero.



“Guardo vite facili;

manco me la ricordo

la vita facile.


Perbacco sì, invece.

È dissolta. Direi.

….”


(estratto della poesia “Vite facili”)



I versi di Marco Petruzzella sono interessanti, particolari, delicati e ironici. L'autore utilizza spesso l'ironia per affrontare tematiche importanti e ostiche, come ad esempio il dolore, la morte, i migranti, le condizioni lavorative etc. Drammi che conosciamo molto bene perché, direttamente o indirettamente, segnano le nostre vite e quella della nostra società. Si consumano tra le pareti delle nostre case o in mare aperto. In un cantiere di lavoro o lontano da noi. Drammi che scatenano le più profonde paure e angosce e che spesso arrivano ai limiti del grottesco e, per narrarle e vederle occorre utilizzare l'ironia, l'unica in grado di interagire in maniera diretta con l'Altro e colpirlo nella parte più delicata e indifesa: la sua anima.

La vita stessa è un continuo scontro, o un passo a due, tra dramma e ironia.

Marco Petruzzella ha utilizzato questa dicotomia per esprimere meglio ciò che vede e percepisce nella sua vita e in quella degli altri. La sua, però, è un'ironia accompagnata dalla delicatezza delle parole che non supera mai i confini della volgarità, del pietismo.


“....

Appare prigioniera

la voce mai gridata

Attaccata alle mano che scivola,

al gommone che trema

Anch'essa inadeguata

e stupida

e amorosa.

...”


(estratto della poesia “Cicale”)



In alcune poesie si respira la disperazione dell'infrangersi dei sogni.

Si respira il dolore, il lavoro, il futuro, la quotidianità.

Si respira la vita.

Personalmente, alcune poesie le ho sentite istantaneamente, perché sono riuscite a far vibrare quella parte della mia anima più sensibile e delicata, altre, sinceramente, ho fatto più fatica ad entrarvi dentro. Le ho rilette con più attenzione, non perché fossero incomprensibili o poco piacevoli, ma perché si accordano più all'autore e al suo vissuto che al mio. Spesso quando leggo una poesia cerco di leggere e ritrovare anche me stessa, qualcosa che risponda a me e al mio essere e quando non lo trovo ecco che emerge l'autore e allora la lettura procede per scambi e interscambi che accrescono la mia visione dell'Altro e della sua anima. È questo che mi piace nella poesia, trovare tutto o niente. Trovare me o altro. Trovare anche ciò che non mi aspetto. E questa raccolta ha risposto pienamente alle mie aspettative, regalandomi momenti di profonda riflessione.


DOPO


“Avremo scarpe sporche di Uranio

vestiti logori e visi in frantumi

tra particelle e metalli pesanti

conserveremo guardinghi acqua e sole.”


Sono del parere che la Poesia vada letta e riletta, per questo motivo tornerò a immergermi di nuovo in questa raccolta e sono sicura che il mio sguardo sarà diverso dalla prima lettura.

Buona Poesia.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio l'Autore per la copia dell'ebook



venerdì 7 febbraio 2025

Recensione: "I Frutti del Congo" - Alexandre Vialatte

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Titolo: I Frutti del Congo

Titolo Originale: Les Fruits du Congo

Autore: Alexandre Vialatte

Editore: Prehistorica Editore





Ogni libro racchiude una storia, un viaggio letterario che i lettori intraprendono inconsapevoli di ciò che troveranno e, soprattutto, delle emozioni che vivranno.

Un viaggio di scoperta. Avventura. Meraviglia.

Un viaggio dove realtà e fantasia si mescolano e si rincorrono dando vita a storie incredibili e indimenticabili.

Un viaggio da cui torneranno cambiati nel profondo della propria anima.

Quando ho accettato di leggere questo romanzo, non sapevo a cosa andavo incontro. Quali avventure avrei vissuto, cosa avrei scoperto e, cosa più importante, se mi sarei emozionata e divertita durante la lettura.

La trama e i commenti letti in Rete, scritti da altri lettori nel mondo, mi avevano incuriosita, così, senza indugiare troppo ho preso il libro, ho iniziato a leggere e...magicamente mi sono ritrovata all'interno di una storia intensa, ironica, profonda e particolare.

Ho impiegato un pochino per adattarmi allo stile di scrittura dell'autore, ma una volta compreso il suo stile narrativo ecco che il romanzo prende forma, dando vita a personaggi e luoghi impossibili da dimenticare.

Siamo in una cittadina della montagnosa Alvernia. Non è importante conoscere con esattezza il luogo e il periodo storico, perché ciò che ci interessa trovare, in questo momento, è una strada. In questa via si trova un muro dove è stato affisso una locandina che ritrae un'affascinante e ammaliante giovane donna. Una locandina in grado di attirare le persone promettendo avventure e imprese importanti.

Di cosa si tratta? Di un cartellone per l'arruolamento volontario.

Inizialmente la locandina doveva avere una funzione pubblicitaria, sponsorizzando “I frutti del Congo”, una ditta di esportazione di frutta realmente esistita e molto nota nella nazione; ma una serie di situazioni, che scoprirete nel libro, hanno portato ad un altro uso del cartellone ed ora si trova nel luogo dove prende vita la storia.

Quasi tutti i cittadini vi passano davanti, alcuni si fermano e immaginano avventure e storie eroiche da inseguire, altri non si soffermano neanche a dargli un occhiata. La locandina diventa così testimone inconsapevole delle loro esistenze, in particolare dei protagonisti di questo romanzo. Le guide che ci accompagneranno in un viaggio da cui torneremo cambiati nel profondo della nostra anima

Pronti? Bene, allora seguiamo Fred, il protagonista, e i suoi amici.

Frédéric, Fred per noi lettori, è nipote del Dottor Peyrolles, un uomo brusco ma tenero al tempo stesso. L'uomo ha accolto il nipote alla morte della sorella, ma non avendo mai avuto contatti con bambini o ragazzi, lo tratta come se si trovasse davanti a una malattia. Un rapporto strano ma mai manchevole di attenzione e rispetto.

...la vita comporta delle svolte decisive nelle quali a volte si scopre sotto la scala del vestibolo un nipote che bisognerà tenere asciutto per tutta la vita.”

(citazione tratta dal libro)

Fred è un adolescente che frequenta il Collegio Parmentier-Maussert. È amato dai compagni, gode di grande prestigio, suona la fisarmonica, disegna per il giornale del collegio, gioca a calcio e ha una particolarità che lo contraddistingue da tutti gli atri: indossa una bombetta che gli ha regalato lo zio quando lo ha accolto in casa.

Fred è “lungo come un giorno senza pane, fibroso, ossuto e cartilagini, ma il suo grande naso aquilino gli dava un profilo da re di Francia.” (citazione tratta dal libro)

Inoltre, è membro di un club, insieme ad altri ragazzi che impareremo a conoscere durante la lettura.

Ciò che ora è importante sapere è che Fred e i suoi amici ci condurranno all'interno di una storia intensa e per certi versi magica. Seguendo le avventure del nostro protagonista scopriremo un mondo dove la temerarietà della giovinezza, la fantasia, l'avventura e la felicità si mescolano e si rincorrono regalandoci un quadro d'insieme nostalgico, meraviglioso e intenso. Un quadro che vi invito a osservare e vivere.

I frutti del Congo” è un romanzo di formazione particolare, non semplice, ma è bello, intenso, nostalgico, emozionante e profondo.

All'inizio si fa fatica a leggere, bisogna avere un pochino di pazienza per adattarsi allo stile narrativo e linguistico colto e raffinato di Alexandre Vialatte. Una volta presa confidenza con il suo stile aulico, si viene attratti e contagiati dalla vivacità e dalla gioia di vivere dei ragazzi, che ci riportano indietro nel tempo, più precisamente negli anni della nostra adolescenza quando ogni attimo della nostra vita diventava un'avventura unica e meravigliosa.

Entro in punta di piedi nel caffè del Labirinto. Ho paura di sollevare la polvere e di ritrovare il riflesso dei nostri sedici anni nei grandi specchi simili ad acque morte.”

(citazione tratta dal libro)

L'adolescenza è un periodo della vita dell'uomo in cui tutto sembra possibile, anche creare avventure e mondi inimmaginabili dove si è i protagonisti assoluti. Esperienze che diventano avventure magiche da custodire e ricordare nei momenti di buio e sconforto. Un'adolescenza giocosa dove la realtà viene lasciata fuori dai confini del proprio paese, per sognare e vivere spensierati, avvolti dalla magia del momento e da una sospensione temporale che rende tutto eterno. Una sospensione irreale che avvolge non solo il paese, citato nel libro, rendendolo un posto quasi immaginario, lontano dalla dura realtà e dal contesto politico e sociale della nazione e del mondo, ma avvolge anche noi lettori che ci sentiamo parte di quel contesto e fuori dal nostro mondo e in una realtà che solo la magia dei libri e della narrazione riescono a creare e regalare.

L'adolescenza è la protagonista di questo romanzo, forse più dei personaggi che animano e prendono vita in questo testo coinvolgente e intenso. Un'adolescenza simbolo di felicità, spensieratezza, avventura e divertimento. Fred, Dora e gli altri personaggi vivono avventure meravigliose, irripetibili ed epiche, fino a quando, purtroppo, non si scontrano, in maniera più o meno grave, con la dura realtà che li catapulta fuori dal mondo dei sogni, ritrovandosi, inaspettatamente, a fronteggiare la sofferenza, il dolore, la morte e la perdita delle persone più care.

Il destino passa nelle nostre vite con suole di feltro. Si nasconde senza mascherarsi. Quello che impedisce di identificarlo, sono i gesti quotidiani, l'assenza di mistero e di cerimonia. Lo si riconosce solo una volta passato. Bisogna quindi scusare i ragazzini dallo spirito romanzesco che si aspettano di vederlo arrivare circondato di fulmini e lampi, se non si accorgono quando arriva, quando la sua mano afferra il loro pugno sotto la loro mantellina da collegiali, con un gesto che lascerà dei segni.”

(citazione tratta dal libro)

I frutti del Congo” è un romanzo che ho amato tantissimo. La scrittura è bella, poetica, magica, raffinata, ricca di descrizioni e metafore che lo rendono intenso, ammaliante, emozionante, unico.

Come ho già detto prima, all'inizio ho fatto fatica ad entrare nella storia e nella scrittura elegante e raffinata dell'autore, ma una volta aver metabolizzato e compreso il suo stile narrativo la lettura è diventata fluida, emozionante e coinvolgente al punto da estraniarmi completamente da ciò che mi circondava. Ho vissuto in compagnia di Dora e della sua vita fantasiosa, misteriosa e difficile. Lei, simbolo della giovinezza e del rimpianto di una felicità che nessuno ha più rivissuto.

Mai Dora ci ha detto il suo vero nome. Non abbiamo saputo dove abitava. Non sapevamo da dove era venuta. Forse era solo un sogno del fiume. Era lì con i suoi gomiti appuntiti, le sue lentiggini e le sue storie, seduta come un cantastorie orientale. Lei suonava il flauto, noi danzavamo ai suoi piedi come pitoni inoffensivi, rapiti e percorsi, non appena apriva la bocca, da un'ondulazione magica. È stata la nostra danza e il nostro mal di mare, è stata la trance della giovinezza.

Quello che raccontava era vero? Era vero quando lo diceva. Parlava come una sonnambula; si confondeva nei suoi sogni; non aveva ancora scelto; sembrava che li mescolasse come un mazzo di carte per farne uscire il Re dopo aver imposto a sé stessa prescrizioni superstiziose.”

(citazione tratta dal libro)

Durante la lettura ho passeggiato con Fred e il suo amore per Dora. Ho partecipato ad uno degli incontri del club o a lezione al collegio. Ed ho vissuto un'esperienza dolorosa che non mi sarei aspettata, condividendo la sofferenza e il senso di perdita di Fred. Alla fine del libro mi sono ritrovata persa e con un senso di nostalgia e tristezza.

Devo ringraziare la Casa Editrice Prehistorica per avermi proposto la lettura di questo romanzo perché sicuramente da sola non l'avrei scoperto e mi sarei persa, così, una storia indimenticabile, affascinante e poetica.

I sogni si rincorrono tra le strade e le pagine di questo libro, invitandoci a viverli insieme a Fred e gli altri personaggi, ma soprattutto a perderci tra i ricordi e la nostalgia, tra la realtà e la fantasia. Ci invitano a diventare parte integrante del testo respirando a pieni polmoni la magia e la meraviglia che aleggia in tutto il romanzo.

Posso affermare con totale sincerità che rileggerò il libro ancora una volta perché vorrei approfondire la storia, scoprire cose che ad una prima lettura sfuggono sempre e, soprattutto, scoprire una parte di me che sono sicura è ancora nascosta tra quelle pagine.

La vita ci conduce e ci delude e passa come i mulinelli del fiume sotto il ponticello dei Petits-Meuniers.”

(citazione tratta dal libro)

Accompagnate Fred durante le sue passeggiate e sostenetelo nel momento in cui perderà se stesso e la bellezza dei suoi sedici anni.

Leggete e scoprite un romanzo profondo e una scrittura unica e meravigliosa.

Buona lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

martedì 21 gennaio 2025

Recensione: "Charlotte. La piccola Brontë” - Antonella Iuliano

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Titolo: Charlotte. La piccola Brontë

Autrice: Antonella Iuliano

Editore: Literary Romance Edizioni




“Cosa vuoi fare da grande?”

Quante volte, da bambini e poi adolescenti, ci è stata posta questa domanda?

Tante.

Troppe.

Quando si è giovani è difficile riuscire a comprendere se stessi e i cambiamenti che il corpo sta subendo, figuriamoci se si è in grado di stabilire a quale futura carriera ambire.

Sono pochi i bambini o gli adolescenti che capiscono subito le loro doti e cosa vogliono realizzare. Gli altri sono confusi, indecisi e il senso di impotenza, inadeguatezza e insoddisfazione aumenta e si intensifica. Alcuni hanno la fortuna di avere accanto adulti che, comprendendo questo momento di confusione, li aiutano e li ascoltano. Altri, invece, devono scoprirlo da soli con fatica e sofferenza.

Questo è un momento particolare della vita che deve essere affrontato con delicatezza e sensibilità. Un momento che tutti abbiamo vissuto e attraversato.

Un momento che anche Charlotte Stevens sta vivendo.

Lei è non solo una giovane studentessa inglese degli anni 50, ma anche la protagonista di questo romantico e splendido romanzo.

Siamo a Countville, nel Suffolk, e Charlotte rientra da scuola inquieta e insoddisfatta. Solitamente le basta rifugiarsi nella sua camera e dare sfogo alla sua fervida immaginazione. Creando mondi e storie meravigliose che l'avvolgono e la cullano, estraniandosi completamente dal resto del mondo, dimenticando i problemi quotidiani e adolescenziali della sua vita. Questa volta, però, la sua fantasia non la conforta, perché quel senso di impotenza e insoddisfazione è sempre più forte e non riesce a dare voce e forza a ciò che prova. Non riesce a comprendere appieno se stessa, cosa vuole dal futuro e quali possano essere le sue aspirazioni. Si sente persa e ferma lungo il percorso della sua esistenza.

Accompagnata da questa afflizione interiore si aggira per casa, entrando e uscendo dalle stanze come un'anima inquieta, fino a quando non entra in camera della madre e trova un libro da cui si sente subito attratta. Lo prende, lo sfoglia e scatta un amore travolgente che noi lettori conosciamo benissimo.

Charlotte legge “Cime Tempestose” per la prima volta, ritrovandosi nella storia e nell'inquietudine dei personaggi.

Legge e si innamora.

Legge e si riconosce.

Quel titolo sembrava capace di comunicare direttamente con la sua anima per mezzo di una strana e a lei sconosciuta magia.”

(citazione tratta dal libro)

Charlotte incontra per la prima volta la scrittura magnetica di Emily Brontë e con lei intraprende un viaggio che le cambia la vita.

Legge con passione e avidità fino ad arrivare all'ultima pagina. Chiude il libro e sente subito la mancanza dei personaggi e della storia. Capisce che rileggere il libro non le farà ritrovare e sentire le stesse sensazioni ed emozioni vissute durante la prima lettura.

È ansiosa e desiderosa di parlarne con qualcuno che lo ha letto, per confrontarsi e confidarsi su ciò che ha provato e vissuto. Vorrebbe conoscere meglio l'autrice, le sue opere e la sua vita.

Ma come fare? Come muoversi in questo mondo che per lei è ancora troppo grande e sconosciuto?

Forse, l'unica soluzione è parlarne con la persona che ha prestato il libro a sua madre: la signora Chloe.

Un giorno decide di  andare a trovarla e quando la incontra avviene qualcosa che cambierà il corso della sua vita e quella di noi lettori; perché la nostra Charlotte incontrerà un'anima affine che l'aiuterà consigliandole molti altri testi letterari, in particolare quelli delle sorelle Brontë, di cui la nostra protagonista si innamorerà follemente; ma cosa più importante, la signora Chloe l'aiuterà a scoprire e comprendere meglio se stessa, le sue idee, il suo valore, facendo emergere il suo vero talento: la scrittura. Un dono che nessuno l'ha mai aiutata a scoprire e coltivare. Charlotte è dotata di una fervida immaginazione, ma deve essere incanalata e guidata per poter esprimersi al meglio per essere riportata su carta.

Non è questa la magia che lei vuole diffondere? Quella che si sprigiona dalle pagine e ti fa dimenticare dove sei e chi sei fino a quando non chiudi il libro? E a volte continua anche dopo?”

(citazione tratta dal libro)

La signora Chloe le regala qualcosa di inestimabile valore, una profonda amicizia e la libertà di esprimere se stessa attraverso le parole, imparando a darsi un'opportunità nella vita.

Inizia così il viaggio di Chloe alla scoperta e all'amore profondo e viscerale per la scrittura, alla scoperta dell'amore e delle prime delusioni e all'incontro con Dylan, ma non aggiungerò altro, perché arrivati a questo punto sarete voi a seguire Charlotte lungo il suo percorso di crescita,

Charlotte. La piccola Brontë è un inno d'amore per la scrittura e per le sorelle Brontë.

È un romanzo bello, romantico, commovente e delizioso.

In ogni pagina si evince l'amore che Antonella Iuliano sente verso la scrittura e Charlotte Brontë. Il suo è un inno d'amore che arriva a noi lettori in maniera limpida e decisa. L'autrice apre uno spiraglio nella sua anima per permetterci di osservare e comprendere questo suo amore attraverso parole che danzano e volteggiano posandosi delicatamente sulle pagine, regalandoci emozioni e sensazioni di serenità e piacevolezza.

Personalmente ho amato questo romanzo e posso tranquillamente affermare che tra i libri letti di Antonella Iuliano, questo è in assoluto il mio preferito. L'ho amato in ogni sua sfaccettatura e passaggio narrativo. Ho apprezzato il rapporto che si instaura tra Charlotte e la signora Chloe; un rapporto di reciproco rispetto che si intensifica pagina dopo pagina trasformandosi in un grande amore filiale. Ho sognato e trattenuto il fiato per la storia tra Charlotte e Dylan, anche se in alcuni punti avrei voluto strozzarlo, ma questo lo capirete solo leggendo la storia.

Ho amato ogni personaggio, anche quelli meno incisivi e negativi, perché sono descritti bene e pieni di sfaccettature. Sono sempre coerenti con il contesto e il loro carattere, e non risultano mai stereotipati, neanche nei momenti di dolore o di dolcezza, dove spesso si rischia di cadere in frasi melense e fuori luogo.

Antonella Iuliano ha una bella scrittura e i suoi romanzi non sono mai banali o scontati, al contrario riesce a regalare a noi lettori storie interessanti, profonde, romantiche con dei protagonisti sensibili ma forti. In questo romanzo, Charlotte è un personaggio femminile bello e intenso che cresce pagina dopo pagina acquisendo consapevolezza di sé, delle sue capacità e del suo essere donna, lottando nel perseguire i suoi sogni e i suoi obiettivi. Acquisisce determinazione, competenza senza mai perdere di vista la sua sensibilità, imparando ad alzare lo sguardo e a non sentirsi persa in un mondo difficile che può spaventare e infiacchire, soprattutto la donna che in quegli anni cerca di conquistare i suoi diritti e il suo posto nella società.

Quello che sto cercando di dirti e che non siamo molto diverse da ciò che erano Charlotte, Emily e Anne. Come loro siamo delle donne che portano pazientemente un carico che la vita ci pone sulle spalle, fatto di sofferenze, di rinunce, di delusioni, di solitudine, ma siamo brave a estraniarci e lo siamo tanto che a volte quel peso è come se non lo avvertissimo più.”

(citazione tratta dal libro)

“Charlotte. La piccola Brontë” è una storia d'amore che fa battere il cuore e che vi consiglio di leggere e scoprire.

Aprite il libro, sfogliate le sue pagine e lasciatevi avvolgere dalla storia di Charlotte e dal suo amore per la scrittura.

Buona lettura.


Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio l'Autrice per la copia dell'ebook.