lunedì 16 dicembre 2024

Recensione: "La collezionista di segreti" - Hannah Treave

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Titolo: La collezionista di segreti

Titolo Originale: The NoteKeeper

Autrice: Hannah Treave

Editore: Newton Compton Editori




Leggere regala emozioni. Spesso, però, queste sensazioni riaccendono ricordi e sofferenze che pensavamo aver superato, invece, il dolore si riacutizza e si fa fatica a procedere con la lettura; così, o si decide di interrompere, chiudere il libro e metterlo via; oppure si continua centellinando la lettura, intervallandola con altri testi più leggeri o con pause, più o meno prolungate.

Leggendo questo libro mi sono ritrovata ad avere le stesse reazioni, infatti, ho preso la decisione di leggere lentamente e poche pagine al giorno per non appesantire il mio carico emotivo, perché il tema trattato ha riacceso in me ricordi ancora troppo freschi perché potessi affrontarli serenamente durante la lettura.

“La collezionista di segreti” è un romanzo interessante, emozionante, ma affronta alcune tematiche molto profonde, come ad esempio: la morte, la malattia, la perdita di una persona cara, il dolore etc. Tematiche che per me hanno rappresentato un viaggio emotivo non semplice, soprattutto, in coincidenza con un problema personale. Ma cerchiamo di capire di cosa parla questo testo.

La storia ha come protagonista Zoe Evans, una giovane donna australiana che un giorno decide di abbandonare tutto, casa, lavoro, marito per fuggire in Gran Bretagna.

Perché è scappata? Cosa le è accaduto?

È ancora troppo presto per scoprirlo, ciò che sappiamo è che la donna è andata via portando con sé un dolore profondo e un biglietto per lei molto importante. Cosa c'è scritto e, soprattutto, chi l'ha scritto verrà svelato dopo poche pagine ma non posso ancora dire nulla, altrimenti rischio di anticipare troppo della trama togliendovi il gusto della scoperta e il carico emotivo che porta con sé. È importante però sapere che la donna trova lavoro come infermiera nell'hospice “The Oaks”, situato alla periferia di Bath.

“The Oaks” è una clinica di lunga degenza per i malati terminali. Qui Zoe lavora con amore, impegno e costanza. Lavorare la distrae dal suo tormento interiore e, aiutare i malati nel loro ultimo viaggio, l'aiuta a sopportare meglio il suo profondo e devastante dolore. La donna è apprezzata dai pazienti e dai loro parenti perché ha una peculiarità che la contraddistingue: scrivere gli ultimi pensieri dei malati prima di morire. Confessioni, messaggi d'amore che i pazienti desiderano lasciare ai propri cari. Semplici messaggi che diventano un grande conforto per chi rimane, un sollievo per affrontare il dolore che assale e devasta l'anima, in particolare, nei giorni a seguire, quando la vita quotidiana riprende a scorrere implacabile e senza pietà. Un conforto che Zoe conosce molto bene, perché il biglietto che si porta dietro dall'Australia, contiene un messaggio che l'aiuta ad affrontare la vita di tutti i giorni.

Trascrivere le ultime parole di chi stava per andarsene, o registrare dei messaggi per chi restava, era una cosa che Zoe faceva sin da quando era stata assunta come infermiera all'hospice, due anni prima.

Conosceva la forza di un messaggio del genere e il potere catartico per chi era arrivato a fine vita.”

(citazione tratta dal testo)

Un giorno all'hospice arriva Ben Tasker, il nuovo direttore degli infermieri. Il rapporto tra i due non è subito idilliaco, anzi direi che è catastrofico, ma per conoscere la loro storia dovrete continuare a leggere il romanzo e scoprire una storia intensa ed emozionante.

“La collezionista di segreti” ha una scrittura fluida e coinvolgente, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e alcuni mi sono rimasti nel cuore ma, devo ammettere che, in alcuni passaggi, ho trovato Zoe eccessiva. Eccessiva nel suo atteggiamento al limite dell'egoismo e del vittimismo. Forse la ripetitività di alcuni comportamenti e ragionamenti ha reso il suo personaggio non particolarmente esaltante. Un altro particolare, che personalmente, avrei cambiato, anzi direi sfoltito, sono i drammi, capisco dover far capire l'importanza dei messaggi finali, ma nel romanzo è un susseguirsi di situazioni drammatiche, che mi hanno reso la lettura emotivamente faticosa. A parte questi elementi, il romanzo è piacevole, riflessivo e ricco di messaggi positivi e pieni di speranza, e alla fine del libro è impossibile non commuoversi; lo ammetto ho pianto, certo mi aspettavo l'evolversi di un particolare evento, ma l'emozione ha preso il sopravvento e le lacrime sono state inevitabili.

La storia ci ricorda quanto sia importante affrontare il passato e vivere il presente.

Vivere pienamente ogni attimo della nostra vita. Vivere senza rimpianti, risolvendo le incomprensioni e amando incondizionatamente.

Semplicemente...vivere.

Buona lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

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