lunedì 14 dicembre 2020

Recensione: "Il diario di cuoio rosso" - Lily Koppel

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Titolo: Il diario di cuoio rosso

Titolo Originale: The Red Leather Diary. Reclaiming a Life Through the Pages of a Lost Journal

Autrice: Lily Koppel

Editore: Cairo Editore



Ci sono momenti della nostra vita che vorremmo custodire e ricordare per sempre.

Momenti che vorremmo tenere solo per noi, piccoli segreti che alimentano la nostra esistenza e la nostra anima.

Momenti che decidiamo di affidare alle pagine di un diario, che diventa in poco tempo il nostro confidente. Un amico silenzioso, affidabile, rispettoso. Custode delle nostre parole, emozioni e sensazioni più profonde. Un amico prezioso a cui confidiamo ogni attimo della nostra vita. Un amico di carta che custodiamo e proteggiamo gelosamente, chiudendo ermeticamente le sue pagine con piccole chiavi che nascondiamo accuratamente, perché nessuno possa leggere ciò che vi è scritto, svelando parte della nostra anima.

Scriviamo. Scriviamo tutti i giorni, per mesi...anni... e poi smettiamo.

Scriviamo sui nostri diari e poi li mettiamo da parte, riponendoli nei cassetti, dove vengono dimenticati, fino a quando qualcuno, a distanza di anni, non li trova e incuriosito li apre lasciando emergere emozioni e sensazioni assopite tra le pagine ingiallite dal tempo.

Riemergono vite. Riaffiorano ricordi che abbracciano lo sconosciuto che ha scoperto un tesoro di inestimabile valore: la vita e i pensieri di un'altra persona. Allora la curiosità prende il sopravvento, si vuole conoscere più a fondo il soggetto narrante, il suo destino, la sua vita...inizia, così, una ricerca per scoprire l'identità dell'autore.

Una ricerca che cambierà profondamente le persone coinvolte, così come è capitato alla giornalista americana Lily Koppel che, casualmente, viene in possesso di un diario di cuoio rosso chiuso da una piccola chiavetta.

Un diario che ha più di mezzo secolo e...cosa custodisce al suo interno?

Lily incuriosita lo apre e viene letteralmente travolta dalla vita e dai pensieri della giovane autrice: Florence Wolfson.

Figlia di immigrati, la ragazza ha vissuto a New York, nell'Upper East Side, un luogo privilegiato e benestante. Riceve il diario per il suo quattordicesimo compleanno e per cinque anni, tra il 1929 e il 1934, scriverà ininterrottamente tutti i giorni.

Florence è una ragazza intelligente, creativa, ostinata, impetuosa, abituata a fare tutto ciò che vuole, ossessionata dal proprio aspetto fisico e dai suoi stati d'animo, riversando sulle pagine del diario i suoi dubbi, le sue incertezze, le sue passioni per la scrittura, la musica, il disegno, il teatro e l'amore.

Un bisogno di amore che la porta a cercare con intensità il rapporto con l'altro, vivendo intensamente le sue storie con uomini e donne di cui si stanca facilmente, perché nei rapporti è sempre in cerca di quell'intensità forte e preponderante che la deve coinvolgere e sopraffare. Un bisogno forse dovuto all'assenza affettiva da parte dei genitori.

...tutto ciò che voglio è qualcuno da amare: mi sento incompleta.”

(citazione tratta dal testo)

Florence è una giovane donna che lotta e sperimenta la sua vita, viaggia da sola in Europa, va a ballare nelle sale da ballo degli alberghi, va a teatro, ama uomini e donne etc. È una ragazza avanti per l'epoca in cui è cresciuta...quegli anni Trenta dove non tutto era libero, ma gestito da regole e costrizioni, figuriamoci per una ragazza che doveva adeguarsi a certi canoni di rispettabilità. Florence vuole vivere tutto intensamente, vuole sentirsi viva fino al midollo. Una ragazza che desidera essere indipendente, con uno spirito vagabondo che per cinque anni riempie il diario di pensieri e frasi che suggellano i suoi sentimenti e le sue sensazioni.

Vedere e sentire è tutto ciò che chiedo”

(citazione tratta dal testo)

Quando Lily trova e legge il diario sente qualcosa che l'accomuna alla giovane ragazza degli anni Trenta, forse è quel senso di spaesamento e incertezza che l'accompagna, ma anche quel desiderio di amare ed essere amata. Decide, così, di cercare Florence e solo nel 2006 riesce a contattarla e conoscerla, restituendole, non solo il diario, ma anche i ricordi e parte di quella giovinezza ed esuberanza rimaste incastrate tra le sue pagine.

Lily, non solo restituisce il diario ma, scopre se stessa e regala a noi lettori la possibilità di conoscere la storia di Florence e l'opportunità di vivere un'epoca e uno stile di vita che non ci appartengono.

Gli anni Trenta sembrano lontani per epoca e modi di vivere, in realtà hanno qualcosa in comune con i nostri anni, vale a dire quel senso di inadeguatezza che si vive e si respira quando si è adolescenti, quando si vorrebbe vivere intensamente ogni esperienza e attimo della nostra esistenza, ma che spesso non si è in grado di canalizzare nel giusto modo, perdendosi dietro paure, dubbi e incertezze. Quelle incertezze che ci fanno dubitare di noi stessi, dei nostri sogni, rendendoci insicuri e desiderosi di amare ed essere amati. Emozioni e sensazioni che non cambiamo con gli anni e le epoche e la vita di Florence ce lo ricorda, mostrandoci anche una realtà sociale diversa, fatta di usi e costumi differenti, che la giornalista riesce a descrivere e riportare molto bene, dandoci la sensazione di essere catapultati indietro nel tempo tra balli, abiti e quell'atmosfera elegante e tipica di quegli anni.

La storia di Florence è vera e questo rende il libro ancora più interessante e coinvolgente, perché leggere stralci dei suoi pensieri ci dà la sensazione di ascoltare direttamente la voce della ragazza come se fosse una vecchia amica che si sta confidando. Una chiacchierata intima e personale.

L'autrice riesce a coniugare i pensieri di Florence insieme ad un testo più approfondito su alcuni episodi della suo passato, regalandoci un quadro più completo della sua vita e del contesto storico e sociale dell'epoca. A volte, però, si ha l'impressione che molti eventi vengano trattati in maniera troppo sbrigativa e con una tale velocità, per passare subito all'episodio successivo rendendo il testo un elenco di eventi, freddo e distaccato.

A parte questo, ho apprezzato molto il libro, perché regala un quadro interessante degli anni Trenta e la vita di una ragazza in avanti rispetto alla morale di quegli anni. Una ragazza moderna per l'epoca, aperta a certe questioni e libera di vivere i suoi sentimenti e il suo essere donna e indipendente.

Una lettura che consiglio a chi ama i diari e a tutti coloro che amano scoprire e imparare attraverso i libri.

Buona lettura.


Marianna Di Bella

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