Ci sono ricordi e momenti della vita che possiamo superare e comprendere solo analizzando il passato, perché farlo vorrebbe dire affrontare definitivamente quel momento che ha cambiato per sempre le nostre vite, influenzando il nostro presente.
Solo volgendo lo sguardo al passato possiamo comprendere meglio noi stessi e gli altri e, Anita lo sa bene cosa si prova a portarsi dietro qualcosa che ha segnato la sua anima e quella della sua famiglia.
Per comprendere meglio la sua storia e la sua vita, dobbiamo fare un piccolo salto nel tempo e tornare all'anno 1944, quando l'Italia si trova sotto attacco dei tedeschi e delle forze alleate.
Anita ha cinque anni e vive in un piccolo paese romagnolo insieme alla madre, alla zia Ada e alla sorella maggiore Edda. Il padre, partito per la guerra, durante l'armistizio del 1943 viene arrestato e deportato in Germania. La famiglia deve arrangiarsi e sopravvivere come può, tra fame, bombardamenti aerei e le perquisizioni dei fascisti in cerca di sovversivi e partigiani nascosti dalle famiglie locali, come ad esempio lo zio di Anita, nascosto in casa e difeso da tutta la famiglia. Fino a quando, un giorno la vita di Anita viene stravolta, lo zio viene arrestato insieme alla madre della bambina e fucilati. Un dolore intenso che Anita e Edda porteranno sempre nel loro cuore insieme al volto dell'uomo che ha assassinato la loro mamma.
Gli anni passano, la guerra finisce e Anita cresce diventando una donna testarda, forte e alla ricerca di se stessa e della giustizia. Capitolo dopo capitolo la vedremo crescere, maturare, lavorare, innamorarsi e scoprire il mondo che la circonda, partecipando ai cambiamenti politici, sociali e culturali dell'Italia. Con lei attraverseremo e vivremo un ventennio importante per la storia italiana, un periodo di boom economico accompagnato da cambiamenti epocali. Una crescita che influenzerà molte famiglie e darà l'opportunità alla protagonista e a noi lettori di osservare il tutto in prima persona.
“Sono una donna libera. Non appartengo a nessuno, nemmeno a un partito.”
(citazione tratta dal testo)
Anita non sarà l'unico personaggio che ci aiuterà a osservare e comprendere questo periodo storico, perché altri protagonisti, come il padre, la zia Rosa, la maestra, avranno un ruolo importante, facendoci partecipi delle loro vicissitudini. Punti di vista che ci daranno diverse chiavi di lettura fortemente legate al personaggio e alle loro caratteristiche psicologiche, sentimentali etc.
Purtroppo l'alternarsi dei vari soggetti narranti mi hanno confusa parecchio, perché i capitoli dedicati ad Anita sono facilmente identificabili grazie al titolo, presente in ogni capitolo, e alla narrazione in prima persona. Mentre per i personaggi secondari, tutto diventa un po' più difficile, perché la narrazione diventa in terza persona e non c'è nessun titolo di accompagnamento al nuovo capitolo che ci possa far identificare il soggetto narrante in maniera istantanea. Tutto questo mi ha creato uno stato di disagio e nervosismo, rendendomi la lettura lenta, difficile e confusa. Spesso durante la lettura mi sono dovuta fermare per cercare di capire chi fosse il protagonista, facendomi perdere il filo del discorso.
Altro aspetto negativo che non ho apprezzato e ho trovato fuori posto all'interno della narrazione e slegato alla trama, è il capitolo dedicato alla figura del famoso jazzista Chat Baker. Sinceramente non mi è piaciuto e più volte ho avuto la tentazione di saltare le pagine e andare avanti nella lettura.
Peccato perché la trama è interessante e le descrizioni rendono perfettamente l'idea del periodo storico e dei suoi cambiamenti, inoltre ho apprezzato gli estratti di articoli che riportano i fatti avvenuti in quegli anni e le foto che accompagnano alcuni capitoli perché permettono un'ulteriore comprensione dell'epoca.
Anita è la figura più interessante e coinvolgente grazie alla sua crescita fisica, sociale, culturale e politica. Attraverso lei si avrà modo di osservare più da vicino le lotte per i diritti civili, i cambiamenti per l'emancipazione femminile e in ambito politico un'osservazione in prima persona del partito socialista e comunista.
“..trovare una ragione per non smettere di credere nelle proprie idee.”
(citazione tratta dal testo)
Anita non dimenticherà mai la figura della madre e la necessità di ritrovare il suo assassino. Lo troverà? Riuscirà ad avere un confronto con lui?
A voi scoprirlo.
A voi decidere se continuare la lettura. Io mi fermo qui. Vi ho accompagnato per un tratto di strada spiegandovi cosa ne penso del libro, ma ora sta a voi scegliere se continuare o meno.
A voi seguire il vostro istinto e gusto personale.
Buona lettura.
Marianna Di Bella
(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.
Nessun commento:
Posta un commento
Non inserire link cliccabili, verranno eliminati immediatamente
Privacy Policy