giovedì 20 marzo 2025

Recensione: "La Strega" - Marie NDiaye

 

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Titolo: La Strega

Titolo Originale: La Sorcière

Autrice: Marie NDiaye

Editore: Prehistorica Editore




Durante la lettura viviamo immersi in un altro mondo, lontani dalla realtà che ci circonda, assorbendo e percependo ogni emozione. Ci indigniamo, ci appassioniamo, ridiamo, piangiamo etc. Le emozioni ci attraversano lasciandoci, a seconda del libro, ricordi belli o brutti. Eh sì, perché alla fine della lettura, sappiamo con precisione se ci è piaciuto o meno e, soprattutto, cosa abbiamo apprezzato e cosa invece critichiamo della trama, della scrittura etc.

Altre volte, invece, ci troviamo in bilico, in uno stato di confusione totale in cui non riusciamo a capire cosa proviamo per quel particolare libro, e allora si affacciano una miriade di domande a cui cerchiamo di dare una risposta. Pensieri e quesiti che si ingarbugliano lasciandoci ancora più confusi e indecisi.

Quando ho letto “La Strega” di Marie Ndiaye mi sono trovata in questo stato di confusione totale. Chiudendo il libro mi sono chiesta: E quindi? Cosa voleva raccontare e comunicare la scrittrice con questa storia? Mi è piaciuto? Sì, no, forse? Perché?

Domande a cui non riuscivo a dare una risposta adeguata e concreta. Ho deciso, così, di utilizzare la confusione come punto di partenza per riflettere, in particolare, sul perché continuassi a pensare alla storia e ai personaggi.

Mi sono fermata, ho messo da parte il libro e ho lasciato che tutto ciò che stavo provando mi entrasse dentro per assorbirlo e metabolizzarlo. Ho lasciato trascorrere alcuni giorni dalla fine della lettura e poi ho trovato la mia risposta, quella che più mi rappresenta: dare semplicemente voce a ciò che mi era arrivato, a cosa avevo vissuto e percepito del romanzo e, soprattutto, cosa avevo apprezzato.

La protagonista del romanzo è Lucie, una donna francese della borghesia, fin qui tutto normale se non che la donna nasconde un segreto: è una strega. Possiede dei poteri di divinazione non particolarmente forti, lei attribuisce questa mancanza alla madre. Una strega molto forte che non ha mai perso troppo tempo ad insegnarli alla figlia. Lucie ha sempre avuto la sensazione che la mamma non si impegnasse più di tanto ad aiutarla a farli emergere e renderli più forti e intensi. Una mancanza che l'ha segnata.

Lei è fiera di essere una strega, per questo motivo ritiene importante tramandare i poteri anche alle sue due figlie gemelle e portare avanti la tradizione delle donne di famiglia.


“...cercavo di trasmettere loro l'indispensabile ma imperfetta potenza di cui erano sempre state dotate le donne della mia stirpe.”

(citazione tratta dal libro)


Quando le due ragazze compiono 12 anni, la donna decide di dare inizio al percorso formativo, impartendo le lezioni nello scantinato di casa, lontano dagli occhi del marito, che non apprezza questo lato misterioso e magico della moglie. Le ragazze imparano velocemente e con ottimi risultati, infatti, dopo soli 11 mesi acquisiscono la facoltà di leggere il passato e il futuro. Lucie è molto fiera di loro e spera che un giorno possano tramandare quest'arte alle loro figlie etc. ma le due ragazze sono disincantate, probabilmente troppo giovani per comprendere appieno i loro poteri. È pur vero che sono due ragazze pragmatiche, aride, egoiste, che amano vivere ad un livello economico più alto di quello che in realtà vive la famiglia.

Tra la donna e le figlie non c'è un dialogo profondo e costruttivo, si rende conto della loro personalità distaccata, fredda, boriosa ma non fa molto per cercare di cambiare le cose. Apprezza il loro potere e sembra concentrata solamente su quello, risultando passiva nei confronti della vita, di ciò che la circonda, delle amicizie, del marito, anche lui borioso, la tratta male, spesso umiliandola etc.

Questa sua passività, accondiscendenza e il non voler vedere fino in fondo le problematiche di chi la circonda, mi ha infastidita molto. Capisco la difficoltà nel gestire la sua vera identità, nascondendo la sua vera natura, il timore di essere scoperta e additata come diversa se non peggio, elementi che possono lacerare l'anima di una persona. Un problema particolarmente forte e sentito anche nell'epoca moderna dove ancora oggi si tende a giudicare, denigrare e punire chi è diverso. Ma nel caso specifico di Lucie è diverso, perché ciò che non ho sopportato è il suo carattere, il suo modo di relazionarsi e affrontare i problemi. Questo non mi ha permesso di creare con lei un legame empatico.

Ciò che invece ho apprezzato molto in questo romanzo sono le tematiche di fondo, quelle che secondo me sono le vere protagoniste e gli elementi da evidenziare. La condizione femminile, i rapporti genitoriali, liti familiari, abbandono, separazione, difficoltà di integrazione, accettazione del diverso. Tematiche che, sapientemente inserite in una narrazione semplice e scorrevole non risultano pedanti e noiose. Questa costruzione narrativa fa sì che questi temi entrino in profondità nel lettore, facendolo riflettere sulla società odierna e sull'alienazione dell'essere umano, sul bisogno di accettazione e sul rifiuto del diverso etichettandolo come “mostro”.

Il titolo “La strega” riassume tutto questo. Nel passato, le donne ritenute diverse, intellettualmente, professionalmente, culturalmente venivano additate come “streghe”, perché non si conformavano ai canoni dell'epoca e allora per non essere accusate di stregoneria o peggio si nascondevano, reprimendo la propria identità. Se analizziamo tutto questo all'interno di un contesto moderno ecco che riappaiono le stesse dinamiche, è vero non ci sono le accuse di stregoneria, ma l'isolamento, la prevaricazione, la non accettazione della diversità, l'indifferenza, hanno lo stesso potere distruttivo e di repressione dell'identità. Se poi accompagniamo il tutto aggiungendo la condizione femminile ecco che si inseriscono altre dinamiche che conosciamo benissimo: offese, violenze, tradimenti etc.

Tutte queste tematiche, più un pizzico di magia, rendono il romanzo particolare, interessante e ammaliante, perché nonostante la mia confusione durante la lettura, non riuscivo a smettere di leggere, come se il potere della narrazione e della condizione femminile e umana attirassero la mia curiosità e voglia di capire. Una volta terminata la lettura, mi sono presa del tempo per pensare e mi sono resa conto che, a distanza di giorni, la storia e alcune tematiche tornavano prepotentemente a bussare alla mia mente, ed è allora che le ho lasciate entrare, le ho ascoltate e mi sono resa conto che, quella che ritenevo una storia strana, incomprensibile, in realtà possiede una visione profonda e forte sulla società moderna.

Devo ringraziare la Casa Editrice Prehistorica Editore perché ancora una volta mi ha fatta uscire dalla mia comfort zone ponendomi di fronte un romanzo particolare e interessante. Un viaggio letterario che consiglio di provare, perché spesso serve mettersi in gioco e scoprire altre letture, altre visioni, altri pensieri.

Buona lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro

venerdì 14 marzo 2025

Recensione: "Il piccolo negozio della signora Hinata" - Gen Katō

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Titolo: Il piccolo negozio della signora Hinata

Titolo Originale: Custard

Autrice: Gen Katō

Editore: Newton Compton Editori




Ci sono libri che sono delle vere e proprie coccole letterarie. Delle carezze che sfiorano delicatamente l'anima, portando un pochino si serenità e pace. Regalando una piccola pausa ai problemi quotidiani, allontanandoli per un po' dai nostri pensieri. Momenti in cui ci lasciamo avvolgere completamente dal romanzo estraniandoci dal mondo esterno.

Il piccolo negozio della signora Hinata” ha questa capacità; ci prende, ci avvolge e ci culla facendoci dimenticare momenti tristi, rimorsi e rimpianti per un passato che non c'è più e per avvenimenti che non possiamo modificare.

Se state attraversando un momento del genere e avete un rimpianto che non vi abbandona da tempo, vi consiglio di leggere il romanzo e di seguire le voci narranti che si alternano tra un capitolo e l'altro. Queste voci vi condurranno in un viaggio piacevole e delicato. Pronti?

Siamo a Tokyo alla fine di una strada in discesa e, incastonato tra alti edifici in cemento, c'è un piccolo ristorante che prepara degli ottimi bentō a un prezzo contenuto. Al suo interno troviamo una giovane donna riservata e schiva, non abbiate timore, lei è la figlia del proprietario del ristorante e una delle protagoniste, ma la sua storia la scopriremo solo alla fine del romanzo.

Una volta entrati, consiglierei di posizionarci in un angolo per osservare meglio la clientela che frequenta il locale, soffermandoci, in particolare, su quattro persone, i protagonisti e le voci narranti del libro. Saranno loro a condurci all'interno delle loro storie personali e nel cuore del romanzo, svelando il potere e la bellezza di questa storia.

Akari Maejima, Shinnosuke Ōsugi, Yūri Sakurada e il tassista sono le quattro voci narranti e clienti abituali del ristorante. Non si conoscono ma vivono e lavorano in zona e amano molto i bentō  preparati nel locale, tanto da frequentarlo spesso, per questo possiedono una tessera punti, al completamento della quale riceveranno un prodotto in omaggio, in questo caso una bibita; ma ciò che i nostri protagonisti non sanno è che insieme al prodotto verrà consegnato anche un piccolo dono custodito in una bustina di carta. Cosa contiene? È ancora troppo presto per svelarlo, ma posso dirvi che ogni persona riceverà un regalo diverso a seconda della loro storia e del rimpianto che si portano dietro. Un dono in grado di far riemergere i ricordi e quella sofferenza che li ha chiusi in se stessi rendendoli infelici.

Ebbene sì, pur essendo diversi, ognuno di loro porta con sé un rimpianto che li ha bloccati lungo il percorso della loro vita. Ad esempio Sakurada ha solo 16 anni eppure da un po' di mesi non frequenta più la scuola e non vuole fare amicizia con nessuno. Si è estraniata e allontanata da tutti, si sente persa e non sa come ritrovare la felicità, così si trascina giorno dopo giorno aspettando di capirlo. Akari, invece non riesce a tenere un lavoro stabile, non ha amici e la sua vita scorre lenta e monotona tra lavoro e casa; Ōsugi , invece, si è allontanato da casa per lavoro ed evita in ogni modo tutte le attenzioni della madre e anche la sua vita scorre lenta e noiosa.

Che cosa li blocca? Quali sono i rimpianti che si portano dietro e che ostacolano il loro percorso esistenziale, bloccandoli in un limbo da cui sembrano non riuscire a riemergere?

Per scoprirlo dovremo aspettare che ognuno di loro completi la tessera punti per poter sbirciare nella busta di carta e comprendere, così, la loro storia personale.

Un'attesa che ci permetterà di conoscere una storia delicata, istruttiva e commovente nella parte finale.

Ho apprezzato molto questo romanzo perché la sua storia mi ha emozionata e mi ha permesso di sognare estraniandomi dal resto del mondo. Per qualche ora ho lasciato fuori i problemi quotidiani e mi sono affidata completamente al contenuto delle pagine, permettendo alla storia di avvolgermi in un caldo abbraccio, respirando i profumi della cucina giapponese e immergendomi in un'atmosfera delicata ed emozionante. Amo questa tipologia di romanzi perché, non solo regalano momenti di delicatezza, ma portano con sé quel pizzico di speranza e positività che manca nella società odierna costellata da brutte notizie, violenza e soprusi. Questo è un romanzo che aiuta i protagonisti e noi lettori a vedere noi stessi e ciò che abbiamo intorno con uno sguardo più comprensivo e sereno. La storia ci ricorda quanto sia importante non fermarsi troppo sul passato e vivere in funzione di esso, ma di affrontarlo e superarlo per poter vivere meglio il presente e mettere le basi per un futuro più sereno. Occorre lasciare andare anche i rimpianti e gli sbagli, perché non farlo vorrebbe dire trasformarli in zavorre che appesantiscono il nostro essere e bloccano il nostro percorso esistenziale. A volte basta un piccolo e semplice passo in avanti per avviare il cambiamento e recuperare gli sbagli, il presente, se stessi e la propria vita. Lo capiranno anche i nostri protagonisti che grazie ai doni della signora Hinata, impareranno dai propri errori a vedere meglio la bellezza in se stessi e in ciò che li circonda ma, soprattutto, faranno quel primo passo che li porterà ad avviare il loro processo di cambiamento.

La mia vita. La mia felicità.

Come dovrei fare per afferrarle?

Come si fa concretamente?

Ancora non lo so, eppure nel frattempo la mia vita va avanti.”

(citazione tratta dal testo)

Siete pronti per lasciare andare i rimpianti e immergervi completamente in questo romanzo delicato ed emozionate?

Spero di sì.

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook




martedì 11 marzo 2025

Recensione: "Preziosi indizi tra i libri antichi" - Miranda James

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Titolo: Preziosi indizi tra i libri antichi

Titolo Originale: Classified as Murder

Autore: Miranda James

Editore: Leggereditore




Charlie Harris e il suo amato gatto Diesel sono tornati con una nuova storia e una nuova indagine. Vi va di scoprirla insieme e seguire gli indizi che l'assassino ha lasciato dietro di sé?

Sì, avete letto bene, ci sarà un nuovo omicidio, ma del resto stiamo leggendo un “giallo” e non una semplice storia di vita quotidiana tra un uomo e il suo gatto, quindi prepariamoci per tornare nella cittadina di Athena nel Mississippi.

Siamo in vista delle vacanze primaverili e sono trascorsi alcuni mesi dall'ultimo omicidio che ha visti coinvolti i nostri due protagonisti. La vita ha ripreso a scorrere tranquillamente per gli abitanti di Athena; Charlie e Diesel hanno ripreso i consueti ritmi quotidiani, alternando le loro giornate tra la gestione della casa, il lavoro nella Sala dei libri rari e il volontariato nella biblioteca pubblica. Ed è qui che troviamo i nostri due protagonisti, intenti ad aiutare e prestare servizio.

Tra gli avventori abituali c'è anche un anziano affabile ma riservato. Lui è James Delacorte, un uomo con una grande sete di conoscenza e appassionato di vari argomenti che studia in maniera molto approfondita. In questo momento, ad esempio, vuole fare delle ricerche sulla vita e la famiglia della scrittrice Louisa May Alcott.

La sete di conoscenza può portare a percorrere tante strade interessanti. Io ne ho percorse molte nel corso degli anni. Si potrebbe dire che questa biblioteca è stata il mio agente di viaggio.”

(citazione tratta dal libro)

Charlie è sempre disponibile ad aiutarlo, tra i due c'è un reciproco rapporto di rispetto ma nulla di più perché sono entrambi molto riservati, in particolare il signor Delacorte che tiene molto alla sua privacy, per questo motivo preferisce erigere un muro dietro cui celarsi mantenendo distante il resto del mondo. Si sa poco della sua vita e della sua famiglia, ad eccezione di qualche pettegolezzo che si rincorre tra gli abitanti di Athena, ma a questo ormai ci siamo abituati, conoscendoli sin dal primo romanzo.

Un giorno il signor Delacorte chiede aiuto a Charlie, vuole assumerlo temporaneamente per aiutarlo a catalogare e archiviare la sua personale biblioteca di libri rari, più che altro un inventario per capire quali libri manchino, perché l'anziano è convinto che ci sia qualcuno che rubi dalla sua collezione e vorrebbe mettere fine ai furti.

Charlie accetta l'incarico e dopo qualche giorno il signor Delacorte muore e con lui sparisce anche un'opera di grande valore: il “Tamerlano”, ossia la raccolta di poesie autopubblicata da Edgar Allan Poes intorno al 1827.

Chi ha ucciso James Delacorte? Chi ha rubato la raccolta di poesie di Edgar Allan Poe? L'assassino è anche il ladro o sono due persone distinte? Chi è stato?

Un'indagine complessa che vedrà coinvolto, suo malgrado, anche Charlie, ma questa volta ad aiutarlo ci sarà anche suo figlio Sean che è tornato a vivere con il padre. Il ragazzo, giovane avvocato, ha lasciato misteriosamente il suo lavoro, ma non ne parla volentieri, infatti si è chiuso in un mutismo strano dal quale tiene lontano tutti, soprattutto suo padre.

Cosa gli accaduto? Cosa nasconde?

Come avrete capito, molte saranno le domande a cui trovare una risposta e molti gli enigmi da svelare, ma tranquilli, perché pagina dopo pagina tutto prenderà forma e il mistero si svelerà davanti ai vostri occhi. Naturalmente per scoprire l'intera storia dovrete continuare a leggere il romanzo e seguire Charlie, Sean, Diesel e gli altri personaggi in questo nuovo cozy mistery coinvolgente e intrigante.

“Preziosi indizi tra i libri antichi” è un romanzo che ho apprezzato molto più del primo, per una serie di motivazioni. La prima riguarda l'indagine condotta da Charlie; personalmente l'ho trovata più interessante e complessa. I personaggi sono diversi ed ognuno di loro è ben costruito con lati nascosti da svelare e scoprire. I rapporti familiari e la bramosia per l'eredità e il denaro sono, non solo gli elementi tipici dei romanzi gialli, ma anche il motore che spinge i vari personaggi a muoversi e interagire tra di loro, arrivando all'inevitabile omicidio e, quindi, alla costruzione dell'intera storia.

L'altra motivazione, che mi spinge ad apprezzare di più questo romanzo è per come l'autore ha deciso di inserire, all'interno della storia, il rapporto tra Charlie e Sean. Un rapporto che si sta sfilacciando a causa di incomprensioni, “non detti” e un dolore profondo che tutti e due custodiscono nella propria anima. Un dolore che allontana e ferisce seppur in maniera inconsapevole. Un dolore che si chiude al mondo esterno, trovando riparo nel proprio spazio vitale e nella propria comfort zone, evitando qualsiasi altra sofferenza. L'autore, inserendo questo aspetto, ha permesso a noi lettori, non solo di conoscere meglio Charlie, ma anche di leggere e scoprire un romanzo più riflessivo, introspettivo ed emozionante.

Un romanzo che vi invito a leggere.

Buona indagine.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro