martedì 10 settembre 2019

Recensione: "Un'estate magica" - Corina Bomann

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Titolo: "Un'estate magica"
Titolo Originale: "Ein Zauberhafter Sommer"
Autrice: Corina Bomann
Editore: Giunti




Nel cuore della campagna del Meclemburgo, si trova una vecchia casa padronale circondata da un giardino lussureggiante ricco di fiori profumati, con un tre alberi da frutto fitti e rigogliosi.
L'atmosfera calma e serena che circonda il posto, ci fanno dimenticare la routine cittadina e il caos della metropoli. Un luogo di pace e tranquillità dove ritrovare se stessi.
Qui vive, da ben 12 anni, Larissa Liebermann, la nostra protagonista. Una donna che ha deciso di lasciare la sua famiglia d'origine e la sua vecchia vita, per vivere in un luogo che non solo rispecchiasse la sua anima ma, soprattutto, l'aiutasse a curare le sue ferite. Vecchie cicatrici lasciate da un amore finito in modo tragico.
Larissa è un'anima solitaria, indipendente e non ama i legami familiari opprimenti e claustrofobici. Vive coltivando il suo campo di more, curando i suoi animali e dipingendo scarpe da sposa.
Una vita tranquilla, senza eventi eccezionali o colpi di scena eclatanti. Fino a quando nella sua vita non entra sua nipote Wiebke. Una giovane studentessa universitaria di biologia che, a un passo dalla laurea, fallisce l'ultimo esame, pone la parola fine alla sua storia d'amore con il fidanzato Nick e scappa in cerca di un luogo dove ritrovare se stessa.

Lì si augurava di risanare vecchie ferite e ricaricarsi per affrontare le decisioni difficili che prima o poi avrebbe dovuto prendere.”
(citazione tratta dal testo)

Cosa le è accaduto?
Perché si è rifugiata dalla zia che non vede da anni e anni?
Le due donne andranno d'accordo?
Beh come sempre starà a voi trovare le risposte a queste domande e scoprire la storia. Io posso solo darvi un mio parere personale, dicendovi che questo nuovo libro di Corina Bomann mi ha lasciata perplessa e insoddisfatta.
Ho letto altri libri dell'autrice e ho trovato sempre qualcosa di interessante nella trama in grado di attirare il lettore durante la lettura. Pur essendoci elementi interessanti, come ad esempio il confronto con se stessi e con il proprio passato, la storia non riesce a decollare e prendere vita.
Le due protagoniste le ho trovate poco incisive, superficiali e inverosimili. Larissa, che dovrebbe rappresentare il personaggio principale, risulta noioso, insoddisfacente e affettivamente immaturo.
Due figure che non lasciano il segno, così come la trama, ad eccezione di una impalpabile leggerezza durante la lettura. Tutto rimane freddo e distaccato, anche quando si parla di sentimenti e sofferenze. Il distacco emotivo è tale da tenere a distanza il lettore.

Il silenzio non portava a niente, se non a fraintendimenti e a ostinate chiusure sulle proprie posizioni. Era necessario parlare, al limite anche litigare ma mai tacere.”
(citazione tratta dal testo)

L'unico personaggio che ha saputo conquistare la mia curiosità è la maga delle spezie, un figura carismatica ma poco presente. Un personaggio che, secondo il mio parere, avrebbe dato più incisività e carattere alla storia, se solo l'autrice le avesse dato più spazio nella trama. Il resto, purtroppo, è veramente superficiale e non mi ha lasciata nessuna emozione, se non qualche ora di lettura senza pensieri.
A voi scegliere: leggere o non leggere...questo è il dilemma. 
Io andrò a scegliere un altro libro e nel mentre vi auguro una buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

lunedì 9 settembre 2019

Recensione: "Le ragazze di Parigi" - Pam Jenoff

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Titolo: "Le ragazze di Parigi"
Titolo Originale: "The Lost Girls of Paris"
Autrice: Pam Jenoff
Editore: Newton Compton Editori




Accettare la verità non è facile, ma arriva un momento nella vita in cui non è più possibile sottrarsi ad essa, e allora bisogna decidere se soccombere per sempre o affrontarla a muso duro, consapevoli che le vecchie ferite potrebbero riaprirsi facendoci provare un dolore indicibile.
Affrontare la verità vuol dire riportare alla luce segreti celati; vuol dire guardare in faccia se stessi e le scelte intraprese fino ad allora. Perché la verità non è formata solo dal bianco e dal nero, bensì da una serie di sfumature che ci aiutano a spiegare e comprendere le scelte iprese.
Ci aiutano a riconoscere e accettare comportamenti spesso incomprensibili.
Ci aiutano a trovare pace nella nostra anima e in quella degli altri.
La verità è liberazione.

Verità.
Quella che stanno cercando le protagoniste di questo nuovo romanzo storico di Pam Jenoff.
L'autrice ci accompagna in un nuovo viaggio alla scoperta di un altro capitolo riguardante la Seconda Guerra Mondiale, e come sempre le protagoniste sono donne forti e coraggiose.
Donne come Marie, Eleanor e Grace.
Ma andiamo con ordine, calma e pazienza e cerchiamo di capire chi sono le tre giovani protagoniste.
Il romanzo prende vita a New York, nel 1946, in una fredda e ventosa mattinata di febbraio. La gente corre trafelata cercando di giungere in orario al proprio posto di lavoro, destreggiandosi tra i mezzi pubblici e il traffico che blocca le principali vie della città.
Cosa succede? Un grave incidente ha paralizzato il centro, una donna è stata investita vicino alla Grand Central, la stazione newyorkese, e tutto sembra essersi fermato, bloccato. Ed è qui che troviamo Grace, una delle nostre protagoniste. Una giovane donna trasferitasi da poco meno di un anno nella Grande Mela per sfuggire a un dolore intenso che le sta divorando l'anima: la morte del marito Tom.
Grace sta cercando di ricostruire se stessa, ritrovando il suo equilibrio e la forza di lasciarsi dietro le spalle la sofferenza per la perdita del marito. E allora eccola aggirarsi vicino alla Grand Central, camminando trafelata cercando un punto di passaggio per superare il blocco, per arrivare in orario al lavoro. Ma la sua camminata verrà interrotta da uno scontro che le cambierà la giornata e, perché no, anche la vita. La donna, infatti, inciampa in una valigia nascosta sotto una panchina. Notoriamente curiosa, Grace apre la valigia e al suo interno trova indumenti e accessori da toilette, ma la sua attenzione verrà completamente catturata da 12 foto che immortalano giovani donne vestite con uniformi militari.
Chi sono? Perché le loro foto si trovano all'interno di quella valigia? A chi appartiene?
Grace rimane affascinata dalle foto e istintivamente le prende con sé, e questo piccolo gesto darà il via al romanzo e al nostro viaggio indietro nel tempo.
Un viaggio che ci riporterà al 1944, quando l'Europa era nel pieno della guerra, gli Alleati dovevano ancora sbarcare in Normandia e la fine del conflitto sembrava ancora lontana. La Francia era sotto attacco dei tedeschi e i partigiani cercavano di ostacolare i loro piani, grazie all'aiuto di spie inglesi intervenute per aiutarli negli atti di sabotaggio, riarmo e preparazione fisica e tattica.

Le spie non potevano nascondersi. Dovevano essere in grado di interagire con la gente del posto per poter ottenere informazioni.”
(citazione tratta dal testo)

Ed è in questo contesto storico che troveremo le altre due voci del romanzo: Eleanor e Marie.
Eleanor Tiggs è una donna fredda, distacca, che lavora come segretaria presso il SOE, una sezione dei servizi segreti, nata con lo scopo di “incendiare l'Europa”, inviando agenti inglesi per eseguire opere di sabotaggio alle infrastrutture francesi, rallentando l'avanzata dei tedeschi e preparando l'arrivo degli Alleati.
Purtroppo, qualcosa non va nel suolo francese, il numero degli agenti inglesi scoperti e arrestati è sempre più alto, così Eleanor propone di creare una rete di spie femminili.

Le donne erano mobilitate e avevano assunto ogni sorta di ruolo sul fronte interno, non solo come infermiere e sentinelle. Presidiavano i cannoni della contraerea e pilotavano aerei. Perché l'idea che potessero fare anche questo era tanto difficile da comprendere?”
(citazione tratta dal testo)

Eleanor è convinta che le donne siano le uniche a non destare troppi sospetti, e altrettanto capaci di destreggiarsi tra sabotaggi, comunicazioni via radio e rapporti con i cittadini francesi, osservando e carpendo ogni possibile informazione utile allo scopo.
Nasce, così, la sezione femminile che avrà una grande importanza strategica e storica, ma a cui purtroppo non verrà mai riconosciuto il giusto merito nel panorama storico e politico. Basti pensare che all'epoca le donne non potevano combattere, così, per aggirare l'ostacolo le spie lavoravano ufficialmente come membri del Fany, la Guardia Nazionale delle infermiere per il primo soccorso. Per non parlare poi del fatto che non tutti gli uomini accettarono di buon grado questa loro nuova missione, cercando di ostacolare il loro lavoro, ma si sa, non si può fermare la storia e il progresso sociale.

...avevano diritto di sapere quanto fossero state valorose le figlie, e a quale destino fossero andate incontro. Sentiva la rabbia bruciarle dentro pensando a quelle ragazze che avevano dato tutto per una promessa tradita.”
(citazione tratta dal testo)

Così, se Eleanor è agente capo del reclutamento della sezione femminile, Marie è una delle spie reclutate e inviate in Francia e...e qui mi fermo, ho detto e svelato anche troppo, quindi farò un passo indietro e vi lascerò scoprire da soli la storia. Vi lascerò conoscere tre donne che, con le loro voci, daranno vita e intensità a questo romanzo storico bello ed emozionante. Una storia dove il coraggio delle donne farà da sfondo a una storia intrigante e piena di suspense.
Il coraggio e la ricerca della verità sono i pilastri del romanzo. Elementi che sostengono e danno corpo al testo.
Pam Jenoff è un'esperta e attenta conoscitrice del periodo della Seconda Guerra Mondiale e per questo, ci regala un romanzo intenso e in grado di svelare ogni volta un capitolo storico interessante e poco conosciuto. Questa volta, ad esempio, conosceremo meglio il lavoro dell'agenzia SOE e comprenderemo il grande contributo dato dalle donne nei servizi segreti.
L'autrice ha uno stile impeccabile ed efficace nella costruzione del testo e nell'attrarre il lettore, tenendolo inchiodato alle pagine per tutto il tempo della lettura. Sa dosare bene l'attesa e la scoperta dei fatti, in un perfetto e delicato gioco di equilibrio tra il racconto e la verità degli avvenimenti.
La trama si sviluppa su tre piani temporali diversi che si rincorrono e si intrecciano dando ritmo al romanzo. Un ritmo ben cadenzato e delineato, ricco di suspense, che lascia il lettore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine della storia.
La scrittura è scorrevole e intrigante. La lettura è fluida e non ci sono momenti lenti o noiosi.
I personaggi sono costruiti molto bene, ogni protagonista è diversa ed è caratterizzata da elementi, anche psicologici, che le rendono uniche e differenti l'una dall'altra. Ogni personaggio è ricco di sfumature caratteriali tali da renderli credibili nella lettura, così come credibile è la storia, ad eccezione di alcuni elementi inseriti alla fine del romanzo, che però non incidono negativamente sul risultato finale e sull'efficacia del testo.
Ve lo consiglio?
Sì. Ho amato profondamente questo romanzo, ha saputo regalarmi emozioni intense, particolari a me sconosciuti e ha saputo coinvolgermi e farmi sentire parte della storia.
Amo i romanzi storici ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, con protagoniste donne forti, coraggiose e determinate e questo testo è riuscito a coniugare tutti gli elementi in maniera, elegante, emozionante, intrigante e fluida.
Una storia che porterò con me per molto tempo.
Un libro che vi invito a scoprire e amare.

Aveva avuto il permesso di essere la persona che voleva essere, di vivere la vita a modo suo.”
(citazione tratta dal testo)

Inseguite la verità, affrontatela e vivete pienamente e liberamente la vostra vita.
Buona lettura.


(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

venerdì 9 agosto 2019

Recensione; "L'ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia" - Massimiliano Scudeletti

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, mattanza, identità culturale, tonnara, tradizione
Titolo: "L'ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia"
Autore: Massimiliano Scudeletti
Editore: Bonfirraro



Esistono luoghi e lavori intrisi di tradizione e amore per la propria cultura.
A Favignana, ad esempio, c'è un rituale, no, una tradizione millenaria che ha reso fieri e famosi gli uomini dell'isola: la tonnara.
La pesca del tonno osannata da molti, osteggiata a criticata da altri. Una pesca intrisa di tradizione e cultura che scorre nelle vene di ogni abitante dell'isola. Una tradizione culturale e fortemente identitaria che si è andata perdendo negli ultimi anni. Accantonata da una modernità e una cultura “usa e getta”.

Impariamo quindi a coltivare la memoria (e proteggere il mare) evitando che tutto diventi un circo e perfino un monumento umano come l'ultimo rais venga trasformato in una statua utile solo come sosta per gli uccelli migranti.”
(Carlo Ottaviano – citazione tratta dal testo)

La mattanza non è facile da comprendere se non si è abitanti dell'isola. Impossibile capire l'importanza di alcuni rituali, preghiere o canti eseguiti prima e durante la pesca, se non si conosce e si vive quella tradizione. È qualcosa che identifica e rende unica l'isola di Favignana.
Gioacchino Cataldo è stato il primo rais a non aver ereditato il suo ruolo, lo ha ricevuto direttamente dai suoi pari, un onore riservato solo a lui, l'uomo che ha sempre sentito scorrere nelle sue vene l'amore e il legame per questa tradizione. Un uomo che ha continuato a credere nella sua Terra quando tutto sembrava perduto. Un uomo ha che continuato a lottare per tenere in vita non solo una tradizione millenaria, ma l'identità di un popolo. Una battaglia che l'ha inserito, nel 2006, nel Registro Eredità Immateriali come “Tesoro umano vivente per la sua conoscenza della tonnara”.
Ma per comprendere meglio e in modo più approfondito la tonnara e la figura di Gioacchino Cataldo, occorre leggere e conoscere la loro storia e questo libro ci aiuta a entrare in un mondo e una cultura a molti sconosciuta.

Non era un uomo piegato, piuttosto un uomo la cui dedizione a tenere viva una tradizione epica in cui lui era entrato a pieno titolo, era ricompensata con la pena che gli dei greci riservavano ai superbi.”
(citazione tratta dal testo)

Massimiliano Scudeletti racconta con passione e dedizione questa grande tradizione, facendo immergere il lettore non solo in acque blu e cristaline, ma tra le pagine di un testo, per alcuni versi ammaliante e affascinante.
Sì, avete letto bene, “per alcuni versi”, purtroppo il libro non mi ha convinta ed entusiasmata fino in fondo. La struttura narrativa rende difficoltosa la lettura, perché si passa da un capitolo incentrato sui pensieri privati del protagonista, ad altri più generici sulla pesca o gli altri rais che hanno preceduto Gioacchino Cataldo, in una linea temporale e narrativa che confondono il lettore. Avrei preferito una narrazione più lineare che mettesse meglio in evidenza il protagonista, svelandoci in modo più approfondito la sua figura, la sua vita e il lato umano e psicologico. Ho trovato, invece, che la figura perdesse di luce e importanza rispetto alla spiegazione della tonnara. L'uomo sembra ricoprire un ruolo marginare rispetto alla magia della pesca. Un ruolo marginale che non ci si aspetta leggendo il titolo del libro, che fa pensare a una biografia o romanzo biografico dove l'anima dell'uomo viene fuori nella sua interezza, permettendo a noi lettori di conoscere l'ultimo rais di Favignana.
Le pagine dedicate alla pesca e alla spiegazione della tonnara, le ho trovate interessanti e magiche. Riescono a catturare il lettore portandolo con sé sulle imbarcazioni, tra i flutti delle acque cristalline e all'interno di una tradizione affascinante e fortemente identitaria. Perché questo testo conduce il lettore all'interno di una comunità, sfiorando la memoria e il cuore, segnando la continuità dei riti e dei tempi, tra passato e presente, legandoli in un'identità culturale forte e tenace, così come forte e tenace è stato Gioacchino Cataldo.

La tonnara è molto bella, la devi avere nel sangue. E la devi amare: non sei tu che insegni al tonno come pescare, è il tonno che lo insegna a te.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!


(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.