Titolo: Il tempo degli uomini
Autrice: Chiara Babeli
Editore: Epika Edizioni
Per comprendere chi siamo,
dobbiamo recuperare le nostre radici, perché solo il passato è in
grado di rappresentare al meglio i momenti importanti che hanno
permesso ai nostri avi di costruire quel bagaglio culturale, storico,
emozionale e psicologico che delineano i momenti salienti della
nostra famiglia, i nostri tratti genetici, la nostra figura, i
nostri profili. Conoscere la nostra memoria storica, vuol dire
ritornare indietro nel tempo per guardare a un passato a noi
sconosciuto, e per certi versi incomprensibile, perché il gap
storico e culturale tra noi e i nostri avi e ampio e profondo. Un gap
che ci mostra un contesto storico diverso, difficile, come ad esempio
quello dei nostri nonni cresciuti durante il secondo conflitto
mondiale, distruggendo il periodo della loro adolescenza, fatta di
sogni, speranze e obiettivi da raggiungere. Cresciuti con la certezza
di un futuro instabile, incerto, soffocato da un presente minaccioso,
dove morte e distruzione, protagoniste assolute del periodo, tengono
in scacco le vite di milioni di persone che in poco tempo hanno visto
disintegrarsi ogni sogno o progetto di vita. Per questo è importante
recuperare la memoria storica, per aiutare la nostra generazione, e
quella futura, a comprendere meglio, non solo le differenze sociali e
culturali, ma anche gli sbagli e le sofferenze che i nostri nonni
hanno subito, affrontato e commesso, ricordandoci quanto sia
importante dare il giusto valore e il giusto tributo a donne e uomini
che hanno lottato per difendere i propri valori, per sopravvivere e
andare avanti nonostante tutte le avversità.
“Finita quella maledetta
guerra tutti cantammo e festeggiammo per le strade, tutti eravamo
allegri, anche se nel cuore portavamo la morte di molte persone
care."
(citazione tratta dal testo)
Chiara Babeli, autrice di
questo libro, ha cercato di recuperare la memoria storica degli
abitanti di Prignano sulla Secchia, regalando ai suoi abitanti e ai
lettori, testimonianze di un periodo storico che ha toccato tutti noi
da vicino, devastando non solo il nostro Paese, ma le vite di molte
persone, distruggendo sogni, speranze e esistenze.
L'autrice ha fatto un grande
lavoro di recupero storico, andando direttamente alle fonti,
intervistando uomini e donne che, durante il secondo conflitto
mondiale, hanno vissuto esperienze dirette con l'occupazione tedesca,
con i partigiani, la miseria e i bombardamenti.
Il testo ospita al suo
interno 11 testimonianze. 11 storie che riemergono con forza dal
passato, dando voce a ricordi, emozioni, sensazioni tenute nascoste
per anni. Ricordi celati volutamente per dimenticare ogni brutalità,
o sofferenza che hanno modificato e influenzato le vite e l'anima dei
protagonisti. Perché dimenticare ha rappresentato per loro l'unico modo
per sopravvivere, tenendo a bada tutti quei fantasmi del passato che
inaspettatamente riemergevano riportando a galla dolore e
umiliazione.
6 donne e 5 uomini che hanno
dato voce ai loro ricordi, facendoli riemergere da quegli angolini
della loro anima dove li avevano riposti, chiusi e sigillati. Hanno
riaperto le porte del loro passato, permettendoci di entrare e
conoscere le sofferenze e le miserie del secolo scorso. Donne e
uomini che hanno parlato in maniera spontanea e libera di vite vere e
autentiche, fatte di gesti semplici, sentimenti genuini accompagnati
da episodi di coraggio, forza e tenacia. Determinati a sopravvivere e
resistere alle brutture della guerra, della vita, sempre legati a
quel filo di speranza che aleggia in tutte le testimonianze e nelle
vite dei protagonisti.
“Mantengo vivo il ricordo,
per non sentirmi smarrita.”
(citazione tratta dal testo)
Quando l'Italia entra in
guerra, nel 1940, molti dei nostri protagonisti sono poco più che
adolescenti, giovani uomini e donne che si stanno affacciando a una
vita diversa, fatta di progetti, sogni, lavori per sfuggire a quella
povertà che li ha visti nascere e li ha accompagnati durante
l'infanzia, costringendoli a lasciare la scuola per lavorare nei
campi o in casa, aiutando la famiglia a sopravvivere all'estrema
indigenza.
Con l'entrata in guerra
molti ragazzi sono costretti a partire al fronte scontrandosi con una
realtà brutale, fatta di morte e devastazione. Vedranno compagni
morire davanti ai loro occhi, conosceranno paesi con culture e
mentalità diverse, vivranno esperienze traumatiche, immagazzinando
ricordi belli e e brutti. Con l'armistizio dell'8 settembre 1943,
alcuni di loro entreranno nei gruppi di partigiani, mentre altri
verranno fatti prigionieri e trasferiti nei campi di concentramento
dove subiranno ogni tipo di umiliazione, soffriranno la fame e
vedranno perdere il rispetto per se stessi e la propria dignità di
essere umano.
“(...) Non eravamo nemmeno
più uomini, non riuscivamo a pensare, a concentrarci, a sentire
qualche emozione che fosse il dolore, a volte non sentivamo proprio
nulla e l'unica ossessione costante nelle nostre teste era il cibo.”
(citazione tratta dal testo)
Mentre le donne, rimaste a
casa, vivranno a stretto contatto con l'occupazione tedesca, i
bombardamenti, la fame e gli scontri tra partigiani e esercito
tedesco.
“Neanche per noi donne
comunque la vita era semplice e bisognava stare attente a quel che si
diceva e con chi lo si diceva: se scappava detto qualcosa di storto i
tedeschi portavano in Germania, altrimenti c'erano i partigiani che
castigavano pure loro. Correvano tante voci di donne che erano state
catturate come staffette partigiane ed erano state ammazzate. Quelle
che parlavano coi repubblichini invece era sicuro che venivano
rasate...”
(citazione tratta dal testo)
Donne e uomini che hanno
cercato di lottare, sopravvivere e rialzarsi, fronteggiando la morte,
la miseria, la paura, la sofferenza e le malattie tenendo sempre
accesa la speranza.
Ogni capitolo del libro è
la storia di una persona che, attraverso i suoi ricordi, ci
accompagna in un viaggio nel passato regalandoci emozioni intense,
scuotendo il lettore e tenendolo legato al libro perché l'interesse
cresce di storia in storia.
Ho amato il testo, la sua
costruzione narrativa e la capacità da parte dell'autrice di fare un
passo indietro nella narrazione affidandola ai protagonisti,
lasciandoli liberi di parlare ed esprimersi, rispettando i loro
tempi, le loro emozioni e le loro identità.
Chiara Babeli fa riemergere
il passato, regalandoci ricordi e memorie che tutti dovremmo
recuperare e conoscere, perché solo attraverso il passato potremmo
conoscere meglio il nostro paese e noi stessi.
Quindi prendete il libro e
perdetevi tra le storie di uomini e donne che hanno cercato di vivere
nonostante tutte le avversità che la vita ha posto lungo il cammino
della loro esistenza. Ogni storia ci insegna quando sia importante
resistere agli inconvenienti della vita, lottando con tutte le nostre
forze per rialzarci e andare avanti, senza arrendersi.
Buona lettura!
Marianna Di Bella
(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.
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