Titolo:
"Le radici impossibili"
Autore:
Alfredo Poloniato
Editore:
Casa Editrice Kimerik
Ci sono momenti, nella vita,
in cui sentiamo dentro di noi, il bisogno di evadere dalla noia e
dalla routine quotidiana. Desideriamo viaggiare, vivere nuove
avventure, scoprire posti nuovi e provare nuove emozioni. Vogliamo
non avere radici per volare via, leggeri come piume.
Liberi.
Senza appigli.
Senza costrizioni o legami.
E...
E rimanere fermi. Ancorati
alle nostre insicurezze e delusioni. Ci adagiamo alla vita piatta e
noiosa, ripetendo gli stessi errori. Chiudiamo ermeticamente i nostri
sogni in cassetti, armadi o qualsiasi altro posto e li abbandoniamo.
Fino a quando quel brivido di cambiamento non ritorna, e ricominciamo
tutto dall'inizio, come in un circolo vizioso. Come Adriano Spina, il
protagonista del romanzo di Alfredo Poloniato.
Adriano, è nato ad Istria e
la sua infanzia è stata segnata e influenzata dalla guerra e dalle
privazioni fisiche ed affettive.
La seconda guerra mondiale
ha segnato molte vite, molte persone che ancora oggi portano
cicatrici indelebili nelle loro anime. Alcuni, per lenire il dolore e
non soffrire, si sono rifugiati nei sogni e in un'altra realtà,
allontanandosi dagli orrori della guerra. Anche Adriano?
Probabilmente. Sin da bambino è sempre stato molto introverso, perso
nei suoi sogni e difficilmente si apriva agli altri e alla sua
famiglia.
Crescendo, sente sempre di
più l'esigenza di andare via dal suo paese e da una terra che non
sente sua e in cui non si riconosce. Non vuole avere radici, al
contrario, vuole essere libero di viaggiare e vivere la sua vita.
Così, un giorno, senza dire nulla ai suoi genitori, prende la sua
valigia e va via di casa per trasferirsi a Trieste, meta della sua
nuova esistenza.
Riuscirà Adriano a vivere
la vita che sogna?
Riuscirà a superare le sue
insicurezze, il suo malessere e la sua apatia?
A voi scoprirlo, seguendo la
vita di un uomo complicato e insofferente. Un uomo che cerca
qualcosa, ancora non bene identificato, che lo aiuti a chiudere quel
buco nero che sta divorando la sua anima.
Questo romanzo è un viaggio
all'interno di un animo delicato, insicuro e per questo motivo
occorre entrare nella sua vita in punta di piedi, sedersi tra le
righe del libro per osservare e comprendere appieno questa persona
tormentata e sola. Una persona che ha stati emotivi altelenanti e
ripetitivi: prima euforia per le novità, poi momentaneo appagamento
e infine noia e apatia. Un circolo vizioso che lo porta a sentirsi
incompleto e a non rendersi conto di ciò che ha e delle persone che
realmente lo amano.
Alfredo Poloniato riesce a
tratteggiare, perfettamente, il carattere di Adriano e la sua
complessa struttura psicologica. Ma la bellezza del romanzo è data,
soprattutto, dagli altri personaggi che prendono vita dalle parole e
descrizioni dell'autore, regalandoci un libro bello e intimista.
Personaggi in cerca di se
stessi e della propria libertà.
Personaggi e vite che si
intrecciano come le radici di un albero, che prendono linfa vitale
dalla terra, aiutandosi vicendevolmente e dove ognuno influenzerà,
inconsapevolmente, l'altro.
Personaggi, vite e radici
che si intrecciano, presentandoci un quadro apparentemente semplice
ma che si rivelerà profondamente intimista e sofferente.
Un quadro e un libro che vi
consiglio di leggere.
Buona lettura!!!
(Marianna Di Bella)
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