Autrice: Lucy Maud Montgomery
Editore: Lindau
Avete mai passeggiato per i boschi in compagnia di una famosa autrice? Vi siete mai persi lungo sentieri di alberi, accompagnati dalle sue parole? No? Peccato. Ma tranquilli, perché è ancora possibile rimediare e vivere un'esperienza unica e affascinante, passeggiando e sognando tra alberi maestosi, ruscelli gorgoglianti, fiori profumati, e per farlo dovrete semplicemente sfogliare e leggere un piccolo libro. Un gioiellino meraviglioso in grado di regalarvi momenti piacevoli scoprendo i boschi e voi stessi.
Tranquilli, non sono impazzita, il libro in questione è “I boschi e le stagioni” di Lucy Maud Montgomery, l'autrice che ha scritto “Anna dai capelli rossi”, regalandoci uno dei tanti personaggi che ha segnato la nostra infanzia.
“I boschi e le stagioni”, è formato da quattro articoli scritti nel 1909 e pubblicati tra maggio e dicembre del 1911 per la rivista «The Canadian Magazine» di Toronto. Quattro articoli che parlano non solo di alberi, ma anche del mondo circostante, della natura, del loro ciclo vitale durante lo scorrere delle quattro stagioni.
Sin dalle prime pagine, Lucy Maud Montgomery prende per mano il lettore e lo accompagna in una passeggiata affascinante e mai noiosa tra alberi, ruscelli, prati, fiori. Rimane accanto a lui per tutto il tempo della lettura e il trascorrere delle quattro stagioni, aiutandolo a entrare in contatto con un mondo apparentemente ostile e distaccato. Perché, come ci svela l'autrice, per entrare in intimità con l'ambiente e con i boschi ci vuole tempo e pazienza. Occorre una frequentazione profonda e continua per riuscire a conquistare la fiducia degli alberi, bisogna imparare a osservare le piccole trasformazioni per rendersi conto di quanto la natura si apra donando tesori inestimabili, facendo scoprire meraviglie mai viste a chi è abituato a vivere in città.
“Credetemi, non serve a nulla cercare i boschi per alcun motivo che non sia il puro amore nei loro confronti; essi ci scopriranno subito e ci nasconderanno tutti i loro soavi, antichi segreti. Ma se sapranno che ci rechiamo presso di loro perché li amiamo, si mostreranno assai gentili nei nostri confronti e ci offriranno un tale tesoro di beltà e di delizia che non si compra o si vende al mercato né si può pagare in moneta di conio terreno; poiché di boschi, quando danno, danno generosamente e non trattengono nulla dai loro veri adoratori. Dobbiamo andare da essi amorevolmente, umilmente, pazientemente, in maniera accorta, e impareremo quale struggente bellezza si celi nei luoghi selvaggi e nelle segrete radure...”
(citazione tratta dal testo)
L'autrice, considera gli alberi degli amici e come tali vanno trattati, con delicatezza e amore e proprio come in un rapporto di amicizia, la conoscenza deve basarsi su un rapporto di fiducia, rispetto, attenzione e una continua frequentazione.
“I boschi sono talmente umani che per conoscerli dobbiamo viverci insieme. Un occasionale aggirarsi fra essi, mantenendosi, magari, su sentieri ben battuti, non ci ammetterà mai nella loro intimità. Se vogliamo esser vicini agli amici dobbiamo cercarli e conquistarli con frequenti e riverenti visite a tutte le ore, al mattino, a mezzogiorno, e alla sera, e in tutte le stagioni, in primavera e in estate, in autunno e in inverno.”
(citazione tratta dal testo)
Le parole dell'autrice ci guideranno non solo alla scoperta della bellezza degli alberi ma anche del mondo circostante, conosceremo il ruscello vagabondo, gaio e irresponsabile che con il suo antico dolore ci farà vibrare l'anima, ascolteremo il cinguettio degli uccelli, osserveremo il cadere di tanto in tanto di una foglia: “...sull'acqua per andar via con la corrente e per esser usata, forse, come scialuppa dorata da qualche folletto del bosco, che avesse in mente di partire alla volta di qualche meravigliosa regione lontana dove tutti i ruscelli corrono nel mare.” (citazione tratta dal testo)
Contempleremo la maestosità della natura, osservando le lucciole, il cadere della pioggia che fa emergere l'aroma degli arbusti, dei fiori, della frutta matura. Vedremo passare, davanti ai nostri occhi di lettori, lo scorrere delle quattro stagioni donandoci la visione, non solo del tempo che passa, ma anche della trasformazione del luogo circostante e degli alberi. Una crescita che li vede a primavera pieni di vita spirituale mentre in estate, consapevoli di aver perso parte della loro giovinezza, sono più sensuali e pronti a far assaggiare le loro prelibatezze. In autunno, invece sono pieni di una dolce indolenza, vogliono ricordare, sognare e riposare, giungendo all'inverno completamente spogli del loro fogliame, dei loro drappeggi e della loro beltà, mostrandosi per come sono realmente e facendosi conoscere meglio.
Questa passeggiata stagionale sarà la nostra poesia, il sogno che ci guiderà nel profondo della natura e di noi stessi. Sì, proprio noi che, nascosti dietro scuse sulla vita frenetica che conduciamo, dimentichiamo il nostro io più profondo, celandolo agli altri e a noi stessi.
“(...) Mi sembra di camminare in un mondo incantato di diamanti, cristalli e perle: sento una meravigliosa leggerezza di spirito e una gioia che scuote l'anima nella mera esistenza...una gioia che sembra sgorgare come una fontana dalle profondità del mio essere ed esser indipendente da tutte le cose terrene. Sono sola e ne sono felice. Qualsiasi compagnia umana, anche la più cara e perfetta, ora mi sarebbe estranea e superflua. Basto a me stessa, non ho bisogno di alcuna emozione terrena per completare la mia felicità. Tali momenti sono rari...ma quando giungono sono inesprimibilmente meravigliosi e splendidi...”
(citazione tratta dal testo)
Lucy Maud Montgomery ci ha donato, con questo testo, qualcosa di inestimabile valore, parole che hanno una grande potenza evocativa, regalandoci descrizioni paesaggistiche uniche e memorabili in grado di farci vivere sul serio quelle passeggiate, mostrandoci parte di ciò che si cela nei boschi. Ricordandoci di ascoltare tutto molto attentamente, anche il silenzio, in particolare quello dentro di noi. Un silenzio carico di significati.
Quando ho iniziato la lettura non prevedevo di innamorarmi di ogni passaggio scritto, di ogni frase poetica, di ogni descrizione naturalistica. Ho esplorato e amato ogni fiore, albero, ruscello, prato ed ognuno di loro mi ha donato serenità e delicatezza e chiudendo il testo mi sono resa conto di quanto mi mancassero quelle passeggiate. Ho deciso, così, di rileggere il testo ad ogni stagione accompagnandole a passeggiate nel bosco per comprendere meglio le descrizioni, ma anche per osservare di più e fare nuove conoscenze e scoperte.
Ora torno a leggere l'articolo sull'autunno e auguro a voi una buona lettura e, perché no, anche una buona passeggiata.
Marianna Di Bella
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