venerdì 29 settembre 2017

Recensione: "A me piace il Sud" - Alessandro Cannavale, Andrea Leccese

a me piace il sud, ebook, recensione, saggio
Titolo: A me piace il Sud
Autori: Alessandro Cannavale 
Andrea Leccese
Editore: Armando Editore







Questione meridionale.
Quante volte questo termine è apparso ai nostri occhi durante gli anni scolastici, trovandolo sui testi di storia, geografia o su quelli universitari?
Quante volte lo sentiamo ripetere e affrontare, ogni giorno, nei telegiornali, nei dibattiti politici, tra le chiacchiere di amici e conoscenti?
Continuamente.
Le notizie di cronaca sono sempre e solo negative; concentrate solamente sulla criminalità, la corruzione, la disoccupazione, la carenza delle infrastrutture che dipingono un Sud allo stremo delle forze e irrecuperabile.
È realmente così? È questa la verità che vogliono farci vedere?
Scopriamolo con l'aiuto di questo libro interessantissimo. Un testo, che ha il pregio di non voler salire in cattedra e dare lezioni, su cosa va o non va nel Sud Italia, o fornendo soluzioni possibili e attuabili. Al contrario, è un libro che con semplicità e chiarezza, cerca di darci gli strumenti per guardare con occhi diversi ciò che ci circonda. Ci invita a comprendere meglio, a riflettere e approfondire le informazioni, spogliandoci di ogni pregiudizio e stereotipo.
I problemi ci sono, è innegabile, ma occorre prima di tutto prendere coscienza che tali questioni riguardano tutta la nazione.
Il Sud non è solo un problema, è una risorsa che dobbiamo imparare a vedere e soprattutto a sostenere con i fatti e non con le parole. Parole attraverso cui molti politici hanno costruito, negli anni, le loro campagne elettorali, promuovendo soluzioni e miglioramenti, per poi dimenticare tutto una volta saliti al potere; girando la testa dall'altra parte di fronte ai problemi, creando così ulteriori danni.
Il Sud ha bisogno di verità e onestà intellettuale. Ha bisogno di spogliarsi degli stereotipi che aggravano la visione di alcune tematiche. Ha bisogno di porre ancora più in risalto gli esempi di chi lotta ogni giorno per migliorare le cose. Piccole gocce, in un vasto oceano che ridanno forza, positività, speranza e il giusto esempio da cui iniziare e continuare il percorso per migliorare le cose.
Alessandro Cannavale e Andrea Leccese hanno realizzato questo testo per aiutarci a comprendere meglio. In ogni pagina traspare tutta la passione, il calore e la conoscenza che i due autori hanno messo in questo libro. Il testo è scritto in maniera semplice e comprensibile a qualsiasi lettore. La scrittura è diretta, chiara e vera.
Il saggio è strutturato in due parti: nella prima parte i due autori ci aiutano ad entrare in modo graduale e semplice nella questione meridionale, dandoci le necessarie conoscenze politiche, storiche e sociali. Nella seconda parte del saggio, invece, ci sono le interviste a giornalisti, docenti universitari, scrittori, poeti, blogger, criminologi, medici, accademici, intellettuali. Interviste in cui ognuno di loro ha raccontato il proprio Sud, secondo la propria competenza, conoscenza e sensibilità. Diversi punti di vista per avere una visuale più ampia, ma soprattutto quell'onestà intellettuale che il Sud merita. Voci e interviste che ci fanno riflettere profondamente, su questioni che spesso ignoriamo e che invece dovremmo conoscere e in alcuni casi ricordare.
Basta con le scuse, le bugie, l'indifferenza. Occorre verità. Occorre agire, amare la propria terra e aiutarla.
Buona lettura.




Marianna Di Bella

mercoledì 27 settembre 2017

Recensione: "Senza più paura" - Arianna Venturino

Titolo: "Senza più paura"
Autrice: Arianna Venturino
Editore: New-Book Edizioni



Guardarsi allo specchio e non piacersi.
Guardarsi allo specchio e provare disgusto per se stessi e il proprio corpo.
Guradarsi allo specchi e non riconoscersi.
Guardarsi allo specchio e non vedere quella piccola anima sofferente, rannicchiata in un angolo del nostro corpo che chiede solo di essere aiutata. Chiede di non soffrire, di non essere ferita, derisa, ma solo amata.
Essere amati, a volte, è difficile se siamo noi per primi a non amarci; ma come si fa quando le nostre ferite, sono talmente profonde, laceranti da farci piegare in due per il dolore. Un dolore così atroce, che ci ritroviamo a terra senza più fiato, deboli al punto da non riuscire a tirarsi su e riprendere a lottare per noi stessi e la nostra vita. È difficile riemergere dal buio in cui siamo sprofondati. È difficile chiedere aiuto, così come è difficile tornare a fidarsi degli altri. Così indossiamo una maschera, una di quelle che ci fa apparire agli altri senza alcun problema, quasi indifferenti a ciò che ci circonda, ma sappiamo benissimo che è solo un palliativo, una piccola difesa dal mondo intero.
Poche persone sono in grado di vedere oltre il corpo, oltre le parole, gli atteggiamenti e leggere nei nostri occhi, tutto il dolore che ci portiamo dentro. Ma dobbiamo imparare a lottare, a non arrenderci, perché farlo vorrebbe dire soccombere a esso, al maledetto dolore che ci portiamo addosso, incollato alla nostra anima. Non è facile trovare la forza per reagire, per imparare ad accettarci, al contrario è un processo lungo e faticoso, a volte servirà un aiuto da parte di esperti ma se si inizia con un piccolissimo passo, si è già sulla buona strada per ritrovare noi stessi.
Un grande esempio ci arriva da Ally, la protagonista del libro. Una giovane ragazza di 20 anni che vive a Milano. Sembra forte, menefreghista, priva di sentimenti, ma è tutta apparenza. È fragile come ogni ragazza che ha visto e sentito, giorno dopo giorno, minare la propria autostima da atti di bullismo, da parte dei compagni di scuola.
Dalle scuole medie alle scuole superiori si è sentita presa in giro, derisa per il suo modo di parlare, per le sue idee e soprattutto per il suo aspetto fisico. Per quei chili in più che pesano come macigni sulla sua anima. Si è isolata, chiusa in se stessa, si è sentita sempre più inadatta, vuota, insignificante, a disagio e la sua reazione è stata rispondere male a tutti, litigare con tutti e farsi del male pensando così di alleviare la sua sofferenza.
Guardarsi allo specchio, diventa per lei una soffrenza e le sembra di ritrovarsi in un vortice oscuro da cui non si riesce ad uscire. Ma c'è sempre una via d'uscita, dobbiamo trovarla dentro di noi e forse anche Ally ha intravisto una piccola luce, in fondo a quel tunnel di dolore.
Non posso e non voglio svelarvi nulla, perché dovrete, non leggere, ma vivere questo libro con ogni fibra del vostro essere, con ogni pezzetto della vostra anima e del vostro cuore. Dovete entrare nel libro e nell'anima di Ally e solo allora comprenderete appieno il suo atroce dolore e apprezzerete il lavoro di Arianna Venturino.
L'autrice ci prende per mano e con delicatezza ci accompagna tra le pagine del libro e nella storia di Ally. Una trama descritta e narrata bene dall'autrice, in modo particolare la parte psicologica.
L'autrice ci ricorda che tutti abbiamo bisogno di essere salvati, amati e ci regala quel filo di speranza e amore che la protagonista si merita. Ci ricorda di non perdere la speranza, anche quando sembra di non trovare una via d'uscita.
Lasciatevi affascinare dalla storia di Ally e dopo fermatevi, guardate le persone intorno a voi, posate il vostro sguardo su di loro e provate ad andare oltre le apparenze, riflettete su quanti in quel momento stanno celando il proprio dolore e quando vi renderete conto di questo, imparerete anche a rispettare gli altri, approcciandovi in maniera delicata e rispettosa.
Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

lunedì 25 settembre 2017

Recensione: "Il potere segreto della Bibbia" - Simone Venturini

il potere segreto della bibbia, ebook, rencesione
Titolo: Il potere segreto della Bibbia
Autore: Simone Venturini
Editore: Vanda Epublishing






Cari lettori,
devo essere sincera, quando Simone Venturini mi ha proposto la lettura del suo testo ho esitato, non perché non lo ritenessi interessante, al contrario, non mi sentivo adeguata e all'altezza di un libro così imponente. Un testo, con un argomento, per cui pensavo ci volessero adeguate conoscenze teologiche, per poterne parlare o almeno tentare di scrivere una recensione decente.
L'autore mi ha comunque inviato il suo libro, e lo ringrazio, per un po' l'ho guardato da lontano, quasi con il timore reverenziale di avvicinarmi a lui. Fino a quando un giorno il richiamo alla lettura non si è fatto sempre più forte e l'ho assecondato, perdendomi tra le sue pagine. L'ho scelto o molto probabilmente lui ha scelto me, comunque, è stata una lettura che mi ha meravigliata, stupita, sconcertata per la sua bellezza e profondità.
Simone Venturini è riuscito, attraverso questo libro, a guidarci tra le pagine della Sacra Bibbia. Un testo importante, una guida universale in grado di condurci fino alla scoperta di noi stessi, perché è lì che che troveremo il vero Dio, dentro di noi. È lì ad aspettarci, ma siamo noi che dobbiamo trovare la forza per superare i momenti bui e difficili, affrontando le prove che la vita ci pone davanti e per cui non ci sentiamo all'altezza. Ma superarli, affrontarli e risalire dalla profondità oscura in cui eravamo caduti, vuol dire ritrovare la forza per credere in noi stessi. Finalmente siamo in grado di accettarci per le splendide persone che siamo, pregi e difetti compresi. In questo modo, riusciamo a vedere il mondo che ci circonda in maniera diversa, osservando la bellezza che ci circonda con occhi nuovi e con la consapevolezza di aver trovato Dio in noi.
Lo so, potrebbe sembrare strano riuscire a trovare tutto questo nella Bibbia, ma lasciatevi guidare dalla profonda conoscenza delle scritture, dalla cultura e capacità narrativa dell'autore e rimarrete meravigliati, così come lo sono stata io.
Simone Venturini ci aiuta a riflettere su molte cose, in particolare sul fatto che il testo sacro venne scritto da uomini che hanno vissuto quelle esperienze e quando leggiamo i loro scritti, dobbiamo sempre tenere a mente il contesto storico in cui hanno vissuto. Un contesto, completamente diverso dal nostro, così come diversi sono: il modo di scrivere, esprimersi, pensare e ragionare.
L'autore ci guida attraverso la comprensione di simboli e archetipi, del loro significato nascosto, attraverso cui comprendiamo appieno il mondo interiore di coloro che hanno scritto la Bibbia e comprendere in questo modo, cosa pensavano mentre scrivevano.
Il potere segreto della Bibbia è un testo scritto benissimo, chiaro e scorrevole. Un testo che affronta argomenti complessi, tematiche che potrebbero risultare ostiche al lettore ma che grazie alla bravura dell'autore tutto è facilmente comprensibile.
Un testo che è un viaggio spirituale all'interno della Bibbia, dell'umanità e di noi stessi.
Non voglio dirvi o svelarvi altro, perché mi piacerebbe che provaste a confrontarvi con il libro, per comprendere da soli ciò che l'autore vuole dirci e che finora non avevamo capito della Bibbia.
Affrontate con coraggio e fiducia il vostro cammino...affrontate la vita e il buio dentro di voi e accettate voi stessi.
Buona lettura!!




Marianna Di Bella

venerdì 22 settembre 2017

Recensione: "Della stessa sostanza dell'amore" - Biagio Veneruso

Titolo: "Della stessa sostanza dell'amore"
Autore: Biagio Veneruso


Nella vita, tutti commettiamo sbagli, siamo esseri umani non macchine perfette. Spesso seguiamo le nostre emozioni, facendoci guidare dalla rabbia, dalla paura, perdendo così lucidità e razionalità. Non pensiamo alle conseguenze delle nostre scelte o delle nostre azioni, ritrovandoci in situazioni critiche e difficili da risolvere. Ci sentiamo perduti, spaesati, non riusciamo a vedere soluzioni possibili e concrete, ci sembra di essere in un vicolo cieco senza vie di fuga o uscite di sicurezza. La paura si è impossessata di noi e se non riusciremo a ritrovare la calma, potremmo peggiorare le cose. Non è facile gestire la situazione e in questi casi ognuno di noi reagirà in maniera diversa a seconda anche del proprio carattere. Alcuni si fermeranno, respirando piano e ritrovando la calma e chiedendo aiuto. Altri, invece, sopraffatti dal timore, faranno l'unica cosa che per loro sarà più semplice e risolutiva: fuggire.
Fuggire dai problemi, dalla famiglia, dalla propria vita, da se stessi. Ciò che impareranno, con il tempo, è che si può scappare lontano, ma i problemi e i guai rimarrano sempre attaccati, non andranno via a meno che non si prende coraggio e si decide di affrontarli definitivamente, tornando al luogo di partenza, per ricominciare una nuova vita. Più forti e consapevoli di se stessi.
Ne sa qualcosa il nostro giovane protagonista: Matteo. Vive a Napoli, studia economia alla Parthenope. Figlio unico, concepito dopo molti tentativi e tante sofferenze. Un figlio desiderato profondamente, amato sopra ogni cosa, trattato come un principino a cui tutto è dovuto, incurante della situazione economica dei suoi genitori. Matteo è abituato a vivere bene, ogni cosa che vuole riesce a ottenerla e il suo carattere difficile, cresce al pari delle sue richieste. Egoista, arrogante, ruvido, troppo concentrato su se stesso. Quando un giorno, scopre che la grave crisi economica ha colpito duramente anche la sua famiglia, avrà uno shock. Dopo un lungo e profondo esame di coscienza, decide di cambiare vita. Non perde tempo e con impegno e costanza piano piano inizia a cambiare, riprende a studiare seriamente all'università e trova lavoro come cameriere in un ristorante. Un lavoro che lo responsabilizza, permettendogli di guadaganre qualcosa per non gravare ulteriormente sulle esigue finanze familiari.
Qui conosce Flavia, una giovane ragazza che non ha avuto una vita facile. Ha perso la mamma quando era molto piccola, è cresciuta con i nonni che ha amato profondamente e sta cercando di ricostruire un rapporto con il padre, che le è stato lontano fisicamente e affettivamente.
I due ragazzi si innamorano perdutamente, finalmente conoscono e vivono l'amore che hanno sempre sognato e desiderato. Ma accade qualcosa per cui Matteo un giorno fugge senza dire niente a nessuno, lasciando Flavia, i suoi genitori e noi lettori sgomenti di fronte a questo gesto.
Cosa è accaduto? Perché Matteo è scappato? Dove è andato?
Sarete voi a seguire le sue tracce, cercando di comprendere le motivazioni del suo gesto.
Vi lascerò scoprire la storia, seguendo piano piano le vicende di Matteo e il suo cambiamento interiore.
Questo libro, affronta la crescita personale, intima e profonda, del protagonista e degli altri personaggi. Ognuno di loro è costretto, in momenti particolari della loro vita, a rimettersi in gioco confrontandosi con se stessi, con le proprie paure, trovando la forza per andare avanti senza arrendersi. Ognuno lo farà in modo diverso, seguendo il proprio carattere.
Sono tutti personaggi positivi, nonostante i problemi. Personaggi creati dall'inventiva e capacità narrativa di Biagio Veneruso, che ci ha presentato personaggi veri. Personaggi in cui possiamo facilmente immedesimarci. L'autore non ha cercato di renderceli necessariamente simpatici, ad esempio, personalmente all'inizio Matteo l'ho detestato con tutte le mie forze.
L'autore è riuscito, inoltre, a trattare temi profondi e attuali, affrontandoli con il giusto rispetto, regalandoci comunque uno spiraglio di speranza.
Lasciatevi guidare dalle parole di Biagio Veneruso, riflettete sulla storia, su voi stessi e perseguite i vostri sogni.
Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

mercoledì 20 settembre 2017

Recensione: "Gli strani casi dell'amore" - Judith Sparkle

gli strani casi dell'amore, ebook, recensione, romanzo

Titolo: Gli strani casi dell'amore
Autrice: Judith Sparkle




La vita e l'amore a volte sono strani, spesso alleati dispettosi. Seguono un loro disegno, di difficile comprensione per noi poveri esseri umani, che ci affanniamo a vivere serenamente, cercando un amore bello, pulito, che ci faccia sentire come sulle nuvole.
Quando siamo giovani, viviamo tutto al massimo, cercando amore e affetto senza pensare alle conseguenze e seguendo solo i nostri desideri, passioni ed emozioni. Incontriamo molte persone, alcune di esse lasceranno un segno indelebile nella nostra esistenza, altre saranno semplici comparse nella nostra vita, di altre invece non ricorderemo neanche il viso o il nome. Però vita e amore non riescono a starsene buoni e tranquilli, devono intervenire mettendoci lo zampino e dando una leggera spinta al destino, facendoci incontrare persone del nostro passato che diverranno le nostre anime gemelle, l'amore che cercavamo da tempo e di cui non ci eravamo resi conto negli anni passati. Insegnandoci, in questo modo, che spesso incontriamo le nostre anime gemelle nei momenti sbagliati, nei posti sbagliati e che dobbiamo pazientare, fin quando non si ripresenti l'occasione giusta perché l'amore esploda, avvolgendoci completamente.
Amore e vita, dispettosi sì ma non troppo. Anche i nostri due protagonisti avranno a che fare con questi due giocolieri dei sentimenti.
Michael e Penelope, si incontrano per la prima volta a vent'anni, durante una festa universitaria.
Lui giovane studente al secondo anno di Management della School of Business. Lei studentessa universitaria, tranquilla e pacata, che cerca solo di trascorrere una serata divertente, sentendosi per una volta bella e corteggiata. I due si incontrano e scatta un'attrazione a cui non si oppongono e passano la notte insieme. Un'unica notte che cambierà la vita di Penelope. Una notte, le cui conseguenze si vedranno nove mesi dopo, con la nascita di una bella bambina che Michael non conoscerà.
Non era quello il momento giusto per i due ragazzi? Probabile, la cosa certa è che la vita li farà rincontrare a 30 anni senza riconoscersi. Molte cose sono cambiate nella loro vita.
Lei è consulente libraria, amante del suo lavoro, serena, appagata, tenace, coraggiosa, con una grande voglia di vivere e soprattutto mamma di Mabel, una dolce bambina di nove anni.
Lui ha raggiunto tutti i traguardi che si era prefissato, è amministratore delegato della Robotich Tech, ha una bella casa, una fidanzata e tutto ciò che desiderava o forse no...chissà cosa accadrà a Michael e Penelope.
Riusciranno a riaffrontare il passato e amarsi davvero? Oppure non è destino che i due si amino? Domande a cui spero, possiate dare una risposta, leggendo questa romantica storia d'amore.
Una trama che sono sicura terrà incollate tutte coloro che amano le storie con buoni sentimenti, messaggi di speranza e tanto tanto amore.
Judith Sparkle, riesce con questa storia a regalarci momenti di puro romanticismo, facendoci sognare a occhi aperti nonostante alcuni momenti drammatici, lasciandoci frasi e parole che non sono solo d'incoraggiamento, ma piccole luci di speranza.
Quindi lasciatevi inondare di luce, amore e buoni sentimenti, innamoratevi perdutamente e vivete ogni momento felice che la vita vi dona e ricordate:

“...che sono le scelte quotidiane a scrivere il nostro avvenire, a cambiarci...”
(citazione tratta dal testo)


Buona lettura!!




Marianna Di Bella

lunedì 18 settembre 2017

Recensione: "Una madre adottata" - Tiziana Colli

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Titolo: Una madre adottata
Autrice: Tiziana Colli
Editore: Nativi Digitali Edizioni




Nel mondo, vivono milioni di bambini abbandonati in attesa di qualcuno che li adotti, per donare loro quell'amore, quella serenità che non hanno conosciuto e di cui hanno diritto. Milioni di bambini il cui unico desiderio è di poter vivere come gli altri, avere dei genitori, essere in buona salute, andare a scuola e crescere. Sì, perché molti di loro vivono in uno stato di estrema povertà, malnutrizione e molti muoiono prima ancora di aver raggiunto l'età per andare a scuola.
Questo libro, è la testimonianza di una delle migliaia di adozioni che ci sono ogni anno, una piccola goccia in un oceano vasto e infinito. Una storia che ispira e dona coraggio, fiducia e soprattutto speranza, nel prossimo e in futuro migliore da regalare ai nostri figli.
Tiziana Colli, l'autrice del testo, ci racconta la storia di un'adozione avvenuta più di vent'anni fa...una storia che ha come protagonisti, lei, suo marito e la loro amata figlia Sara. L'autrice ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio lungo, non sempre facile, a volte faticoso...un viaggio chiamato: adozione internazionale.
Tiziana e Sergio, sono sposati da più di dieci anni quando decidono di adottare un bambino. All'inizio del loro matrimonio, lui non voleva affatto un figlio, riteneva che non fosse giusto far nascere un bambino in un mondo pieno di insidie e difficoltà, o forse semplicemente non si sentiva pronto, l'unica cosa certa è che nella vita si cambia e con essa anche la sua decisione categorica non volere figli. Decidono, così, di adottare un bambino e la strada più veloce sembra essere quella dell'adozione internazionale.
Chiedono il sostegno e l'appoggio di un'associazione e seguono tutto l'iter burocratico che un'adozione prevede: presentare domanda al tribunale dei minori, colloqui con assistenti sociali ecc.
I due futuri genitori, dovranno aspettare due anni e mezzo prima di ricevere la telefonata che cambierà la loro vita. Una bambina è risultata idonea all'adozione, una dolce, forte e coraggiosa bambina che vive nel Madagascar e aspetta che loro si rechino lì per prenderla e creare così la tanto desiderata famiglia.
Tiziana e Sergio partono e...mi fermo qui, lascerò a voi il piacere del viaggio e la scoperta di una storia dolce e ricca di buoni sentimenti.
L'autrice ci descrive la sua esperienza di mamma, senza nasconderci nulla, al contrario racconta con molta semplicità e spontaneità le sue paure, i tanti dubbi che l'hanno accompagnata lungo questo percorso, gli sbagli commessi, perché ammettiamolo, nessuno è nato con il patentino del genitore perfetto. Non è facile confrontarsi con un bambino che ha sofferto e con un passato difficile alle spalle. Un bambino a cui si cerca di dare amore, senza dimenticare di essere soprattutto genitori. Così come non è semplice ricordare che il bambino deve abituarsi alla nuova famiglia e sono gli adulti che devono imparare ad essere pazienti, rispettando i loro tempi, amarli sempre, aspettando che loro imparino ad amarli.
Ricordate sempre che:

“...è un diritto del bambino avere un genitore, e non un diritto degli adulti avere figli.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!





Marianna Di Bella

Blogtour & Giveaway: "Continua a viaggiare con noi" - Prima Tappa: Presentazione dei romanzi e del blogtour

Dopo il ritorno dalle vacanze estive, sei scrittrici organizzano un viaggio attraverso le pagine dei loro romanzi: nella valigia del blogtour tante promozioni e give away!


Le autrici e i romanzi protagonisti sono:

Fotografie in Re Maggiore - Claudia Bresolin
Come un’isola – Monika M
Devi orzare, Baal! – Virginia Less
Lettere fra l’erba – Clara Cerri
Il Professionista – Flavia Cantini
Lieve come la neve – Chiara Trabalza


Ecco le tappe:

18/09 – Libri, il nostro angolo di paradiso
Presentazione dei romanzi e del blogtour
20/09 – Les Fleurs du Mal
Stress da rientro? Ecco i consigli ispirati ai romanzi
22/09 – Un buon libro non finisce mai
Viaggi nella città di ambientazione dei romanzi
25/09 – L'equazione dei libri 
Viaggia nella città di ambientazione dei romanzi
27/09 – La stamberga d'inchiostro 
Fotografie di viaggio: le copertine dei romanzi e fotografie


Non si parte per un blogtour senza mettere in valigia promozioni e give away!

Promozione

Tutti i romanzi (nei formati ebook e cartacei) saranno scontati del 65% acquistandoli attraverso il sito www.youcanprint.it inserendo al momento dell’acquisto il codice promozionale BLOGTOUR1

Give away

Per ogni tappa c’è la possibilità di vincere i romanzi in regalo, ebook ad ogni tappa e i romanzi in formato cartaceo all’ultima tappa, favorendo chi ha seguito più tappe condividendo su facebook.
Come vincere?
- Commenta le tappe nel blog senza dimenticare di specificare quali delle seguenti azioni si sono effettuate:
- Lettore fisso al blog (quando possibile)
- Mi piace o seguire le pagine delle autrice o dei romanzi su Facebook
- Condivisione sulla propria pagina Facebook del post


Più informazioni nelle pagine delle autrici e nei blog che ospitano il blogtour:

Libri, il nostro angolo di paradiso
Les Fleurs du Mal
Un buon libro non finisce mai
L'equazione dei libri
La Stamberga d'Inchiostro


Fotografie in Re Maggiore
Monika M
Virginia Less
Clara Cerri
Il volo delle lanterne
Flavia Cantini

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I romanzi protagonisti del blog tour, 
scegli tra quali pagine vuoi viaggiare:


Devi orzare Baal - Virginia Less
Il giovane Paolo è imbarcato come prodiere su Excalibur, un quaranta piedi da regata che partecipa a un torneo a tappe. A Punta Ala conosce Micaela, velista bella e capace, con la quale vivrà una breve e sfortunata storia. Baal, il suo ruvido skipper, ritrova amici naviganti persi di vista da tempo: tutti, sportivi appassionati ed esperti, si preparano con entusiasmo alla competizione. Ma, ancor prima del via, un curioso e inspiegato incidente provoca la morte di uno di loro; altri eventi luttuosi accompagneranno il circuito. Toccherà a Baal, anch’egli in pericolo di vita, risolvere drammaticamente il giallo?


Fotografie in Re Maggiore – Claudia Bresolin
Che cos’è la felicità? È ciò che si chiedono Elisa e Livia, due amiche perfettamente in sintonia, come il bianco e il nero dei tasti di un pianoforte. L’amore è un momento perfetto che dura quanto lo scatto di una fotografia, come crede Livia? O deve togliere il respiro e superare lacrime e sofferenze, come ritiene Elisa? La loro amicizia è invidiabile, quasi perfetta, ma lo scontro di visioni contrapposte può metterla a repentaglio. Tra i vicoli di Roma s’intrecciano le voci alterne di Livia ed Elisa, in un continuo susseguirsi di toni intimi e soavi, ma anche ironici e vivaci.


Lettere Fra l’erba – Clara Cerri 
Isabella cerca di ricostruire il volto di una madre che non ha mai conosciuto dai ricordi degli amici di lei, dalle lettere di un'amica lontana, dallo stesso bisogno di amore e di bellezza che sente crescere dentro di sé. Lentamente si farà strada tra i rimorsi e i silenzi di suo padre e di tutti quelli che la circondano, attraverso momenti di rabbia e di sconforto, per trovare la sua verità su Ilaria, sua madre, e sulla storia d'amore che ne ha segnato la vita. Ha perso l'infanzia, che è finita. Ma le risate, quante risate ha fatto, quante volte in quattro mesi l'ha fatta ridere quell'uomo che il sogno maldestro ringiovanisce? Forse più di quelle che sua madre immaginava, ed è bello pensarlo».

Lieve come la neve – Chiara Trabalza
Camilla è giovane e indipendente, ha un ottimo lavoro in una casa di moda, vive da sola in un delizioso appartamento ed è fidanzata con il suo capo che le regala viaggi e divertimenti. La sua vita perfetta, scandita da ritmi frenetici e serate mondane, viene sconvolta dalla notizia della morte di sua sorella con la quale non parla ormai da otto anni. Ma il destino ha in serbo per lei un altro imprevisto. Le viene data in affido una bambina, sua nipote Viola, di cui lei ignorava perfino l’esistenza...

 
 
Il professionista – Flavia Cantini
Un drammatico ambientato nell'attuale crisi economica e in una società dove la disoccupazione, soprattutto giovanile e per gli "over", è terribile.
Un romanzo crudo ma che sa, allo stesso tempo, conservare buoni sentimenti e il valore profondo di un'amicizia.
Un romanzo scritto interamente di notte. Un romanzo che colpisce, un romanzo toccante. Un romanzo ingiusto. Ingiusto come la crisi. Un romanzo forte. Forte come l'amicizia vera.
 
 
Come un'isola – Monika M
Lucrezia , la protagonista, allineerà la sua vita a quella di Victor convinta di poter, come sempre nella sua vita, controllare tutto . Nulla sarà più diverso da ciò che lei aveva pianificato fino a conoscere la travolgente ribellione, fiera del suo orgoglio ingaggerà una guerra con il suo stesso cuore per non concedersi ad un amore non corrisposto .Si tufferà volontariamente in due occhi crudeli e belli sapendo che vi troverà la morte per annegamento, consapevole che quel che dopo l'aspetterà non sarà più vita , ma sopravvivenza scandita da una inguaribile mancanza, dettata però dalla libertà della scelta fatta .Siamo spesso schiavi dei nostri limiti , ma quanto di noi siamo disposti a tradire per oltrepassarli? 

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Continua a viaggiare con noi

Tappa 1 - Presentazione dei romanzi e del blogtour

Partiamo!
L’estate volge al termine e cosí i nostri viaggi, si ritorna alla solita vita. Il ritorno dalle vacanze è a volte difficile, ma noi conosciamo un altro modo per viaggiare, per andare lontano ogni giorno, senza dover prenotare e senza dover fare la valigia.
V’invitiamo a viaggiare nei nostri romanzi ad accompagnare i nostri personaggi nelle loro vite, nelle loro avventure.
Sei scrittrici per sei romanzi molto diversi che nei prossimi giorni proveranno a portarvi via con loro.

In questa prima tappa vi presentiamo i nostri romanzi attraverso un estratto

Devi orzare, Baal – Virginia Less
«È stato molto bravo lei a non cadere dall'albero! -intervenne Serena con aria ammirata - Si vede che ha ottimi riflessi e una forma fisica perfetta!»
Nessun maschio tra i quindici e i novant'anni sarebbe riuscito a non assumere l'espressione compiaciuta e un po' fatua che si stampò sulla faccia aguzza di Baal nell'udire una tale dichiarazione ammirativa, visto che a pronunciarla era quel tocco di donna!
Bruna, formosa e abbronzata la Di Biase avvolgeva lo skipper, bassetto al suo confronto, con lo sguardo luminoso, trasmettendogli, era palese, la sensazione di un caldo abbraccio. (p. 49)
Paolo mancava di esperienza e non si riteneva dotato di particolari attrattive. Fin dalla prima adolescenza aveva trascorso più tempo in barca che dietro alle ragazze; le sue poche storie erano state occasionali, non gli era mai capitato di intraprendere scientemente una conquista, né era un gran parlatore. Se ne stava dunque rigido sul divano, tentando con ansia di fare ordine tra sensazioni e pensieri per tirar fuori qualche frase che non lo facesse apparire un cretino.
Gli tornavano nitide davanti agli occhi due immagini contrastanti della bella ragazza che gli sedeva accanto, silenziosa e del tutto a suo agio, almeno all'apparenza.
Antipatica e boriosa quella della prima regata, quando il Farr li aveva superati in partenza, lieta e gradevole quella del pomeriggio al timone. Una porta aperta su un mondo interiore affascinante perché (o era un'illusione che nasceva dal bel viso e dal corpo attraente?) incentrato su quel che Paolo amava più di tutto: la vela.(p.50)
Lettere fra l’erba – Clara Cerri
In "Lettere fra l'erba" la narrazione si svolge su due piani temporali: nel presente la protagonista è Isabella, una ragazza orfana di madre che torna a vivere con suo padre dopo aver passato l'infanzia e la prima adolescenza in collegio. L'incontro casuale con gli amici di sua madre Ilaria la porterà a interrogarsi sul passato e a iniziare una ricerca che gli adulti aiuteranno e ostacoleranno a fasi alterne, perché è un passato carico di rimorsi e di rimpianti. Ma Isabella scoprirà la verità attraverso le lettere inviate da un'amica di sua madre e soprattutto grazie alla sua capacità di leggere in se stessa, di riconoscersi simile a sua madre nel suo bisogno di essere amata e di capire gli altri. La storia di sua madre narra di un amore che poteva essere felice e non lo è stato, che sembra essere perduto per sempre ma riemerge, contro ogni previsione, in un finale che fa intravedere la possibilità di ridere ancora insieme e affrontare la vita con coraggio.

Fuori dalle tende era già l'alba, avevano appena il tempo di guardarsi e sorridersi col respiro mozzato. Bisognava alzarsi da quel tappeto, Ilaria aveva la schiena arrossata e si muoveva come una bambola rotta, lui la fece sdraiare sul divano, andò a prendere un plaid per coprirla, poi spense le luci e si coricò accanto a lei.
«Appoggiati sulla mia spalla, riposiamo un'oretta, lo vedi, ce l'ho pure io l'incavo apposito per la testa delle amanti, te l'ho detto che sono come un monolocale giapponese...»
Quando Ilaria si svegliò di ore ne erano passate due, se non di più, ed era giorno fatto. Per un attimo fece fatica a capire dove fosse, nuda tra la pelle di un uomo e un plaid che pizzicava, e l'uomo russava, per giunta. Era terribilmente tardi, in tutti i sensi. E doveva tornare a casa. Tornare a casa era l'ultimo atto della commedia atroce e grottesca di quella notte, l'ultimo e il meno divertente. Lui la sentì muoversi e aprì gli occhi, la riconobbe e sorrise.
«Come stai, amore?»
Amore? «Bene, e tu?»
La baciò e le si stiracchiò addosso come un gatto.
«Benissimo, ma ho un sonno... Non vuoi dormire un altro po'?»

Come un’isola - Monika M
Nel lungo corridoio, decorato con affreschi dei padri inquisitori, si udiva unicamente lo stridio delle suole di gomma delle scarpe da ginnastica, Lucrezia confrontava i volti ritratti con la guida che teneva sotto al naso per dar loro un'identità mentre a passo lento si avvicinava al cuore dell'edificio che si affacciava su quell'ambiente. Stanze un tempo riservate all'inquisitore e che oggi invece ospitavano personalità illustri in visita al convento, secondo la cartina consegnatale con il biglietto di ingresso, l'accesso era proprio nel corridoio che ora percorreva. Sul fondo erano invece indicati gli uffici dell'inquisizione con annessa prigione sotterranea, al piano superiore erano collocate i luoghi della Consulta, ovvero dove i processi avvenivano, e la cappella. Lucrezia fissò il soffitto chiedendosi quale giustizia quell'allegoria raffigurasse in una stanza dove innocenti erano stati giudicati e condannati a morte dopo torture indicibili. Con stupore aveva infatti appreso che i domenicani del Convento di San Domenico erano stati i più feroci e crudeli inquisitori d'Europa soprattutto nei confronti delle streghe che si rivelavano poi essere astronome, erboriste o prostitute. Nei verbali delle torture erano riportate confessioni delle donne che giuravano di aver partecipato ai Sabba volando su scope presso i boschi del Paderno, ma gli storici autori della brochure non dimenticavano di informare il visitatore che tali confessioni erano da attribuire non solo alla tortura ma anche e soprattutto alla canapa. Nel bolognese un tempo era infatti molto diffusa la coltura della canapa ed i contadini non disdegnavano di mangiarla in varie ricette, la povertà imponeva di nutrirsi con tutto ciò che si coltivava.
Nuovamente in strada estrasse il taccuino su cui aveva appuntato le informazioni che Walter le aveva sciorinato nel pub.
-Torresotto. . . . Porta Nova? - chiese quindi ad un passante. Voleva vedere la casa che aveva ospitato la Enormissima.
- Affaccia su piazza Malpighi, incrocio tra Via Porta Nuova e Via Finzi. . - le indicò l'anziano sulla cartina che Lucrezia teneva aperta davanti a sé. -Ah, la Gentile Budrioli dopo tanti anni ancora non l'abbiamo dimenticata, quella strega! - disse poi ridendo l'uomo che lento si allontanò scuotendo il capo teneramente.
Rimase incantata a guardare quella schiena incurvata che sotto i romantici portici si rifugiava e quel vecchietto che sembrava pensare ad un amore lontano e rabbrividì. Lucrezia estrasse nuovamente il cellulare, non aveva fatto altro da quando aveva aperto gli occhi che guardarlo con un attesa crescente come l'ansia che l'accompagnava. E se non torna più? Non faceva che chiederselo angosciata, era come essere ancora legata a quel letto perché lei era incapace di ricercarlo, fondamentalmente aveva bisogno lo facesse lui per una conferma, per sapere che davvero voleva lei. Non aveva alcun valore per lei, altrimenti. Lo amava, lo amava molto e voleva esser amata con altrettanto vigore. Se lui avesse abbandonato al primo ostacolo non avrebbe fatto meno male, sarebbe però stata limitata l'illusione. Sospirò cercando di domare la paura che conosceva bene, quella dell'abbandono.

Fotografie in Re Maggiore – Claudia Bresolin
I titoli di coda scorrevano bianchi sullo schermo nero.
Non avevamo mai avuto fretta di uscire dalla sala alla fine della proiezione. È gradevole poter discutere del film, ancora protette dalla luce bassa della sala, sedute sul comodo velluto, avvolte dalla leggera colonna sonora. Livia fu piuttosto perentoria nella sua tesi:
E dopo qualche anno uno dei due si annoierà a morte dell'altro –
Ma ci sono molte persone che vivono storie del genere –
Non oltre i limiti di spazio e tempo. Soprattutto per quanto riguarda il tempo –
Non è una risposta troppo semplice? Insomma tutti dicono di quest’amore che poi si affievolisce… ma… –
Livia non mi fece terminare:
Lo so, è una spiegazione troppo semplice, ma è un dato di fatto. L’amore con gli anni diviene affetto e questo nel migliore dei casi, ma noi stiamo parlando di amore e non di affetto –
Io trovo che ci siano amori così forti che se sono in grado di superare qualsiasi ostacolo, possono sopportare anche il tempo –
Con baci freddi e sguardi stanchi –
L’accogliente sala del cinema, solitaria. Le poltrone rosse, l’illuminazione soffusa, le parole sono solo bisbigli. Il pavimento è silenzioso, soffice, e occasionalmente accompagnato da qualche popcorn, perdonabile. Ce ne andammo.
La porta di casa si chiuse di colpo, Livia pensava ancora al film:
Tu pensi che Andrea sia il tuo amore, l’amore eterno? –
Aprendo una bottiglia di vino rosso, esitai a rispondere:
Non so –
Livia posò il vetro di due bicchieri sul tavolo, il loro tintinnio intimò una mia risposta, un’indecisione falsa e ridicola:
Non so –
Corressi la mia risposta:
Sì. Sì, non può essere nessun altro e nient’altro –Tra me e Andrea un sottile filo, come quello di una ragnatela, ma più forte, tanto che non poteva esser distrutto da nessuna persona o circostanza.
Il vino nei bicchieri illuminava la conversazione. Un sorso destò la mia bocca:
– Penso che gli amori più intensi siano quelli mai esistiti, quelli inventati, nella letteratura, da un dipinto, dal cinema o che so io –
Quelli che non esistono. Quelli che finiscono all’inizio, all’apice: non sapremo mai se Darcy dopo cinque anni abbia provato solo affetto per Lizzie, quindi per noi rimarrà sempre intenso e senza fine –
Già, in qualche modo per noi è perfetto così. O Heathcliff e Cathy, insomma, non sono mai stati uniti, ma il loro amore è per sempre –
Con una vita e un finale così allegro! –
Ma forse per certi versi ancora invidiabile –
In questo caso preferisco pensare a Lizzie e Darcy, qualcosa di meno tormentato –
– Baby, when it's love if it's not rough it isn't fun –

Il Professionista - Flavia Cantini
Nell’umida e fatiscente camera da letto della vecchia casa, Saverio diede, per l’ennesima volta, una rapida occhiata al monitor del suo preistorico notebook e si accinse sconsolato, come sempre, a eliminare tutti i messaggi di Spam che intasavano la casella di posta elettronica.
Niente da fare, nessuna risposta alle tante, troppe, e-mail che aveva inviato, pieno di speranza, per proporsi ad aziende, studi e uffici vari con l’intento di iniziare a lavorare, a guadagnare qualcosa o, almeno, a fare gavetta.
Si era laureato un anno prima in Architettura con il massimo dei voti ma non pretendeva “chissà cosa” agli inizi: si accontentava benissimo di poter accumulare esperienza, arricchire il curriculum ed era disposto ad accettare anche un semplice rimborso spese.
Eppure nulla, nessuna risposta, nessuna chiamata, al massimo un paio di “Attualmente, visto il periodo di crisi che stiamo attraversando, non possiamo assumere neanche stagisti a titolo gratuito. Siamo spiacenti. Cordialmente” che rendevano la ricerca ancora più assurda e frustrante.
...................................................
Prego, si accomodi. Questo è l’ufficio del Capo. Parleremo in tutta tranquillità” disse ancora l’uomo, indicando una porta a vetri sulla destra che si affrettò ad aprire.
Saverio entrò sforzandosi di mantenere un atteggiamento calmo e sicuro e, subito, un uomo sulla cinquantina si alzò e gli diede un caloroso benvenuto con una vigorosa stretta di mano.
La stavamo aspettando. E’ sempre un piacere incontrare giovani volenterosi con cui poter sperare di avviare una proficua collaborazione. Ma si sieda pure” continuò, indicando una poltroncina (uguale a quelle dell’ingresso) al ragazzo che stava impacciato al centro della stanza.
Si sedettero tutti e tre “nell’angolo relax” ricavato accanto alla finestra in quell’enorme ufficio che ospitava anche una libreria in noce con volumi pregiati, un divanetto francese a due posti bianco, una scrivania in noce e due esemplari ben curati di bamboo medi.
Caffè, liquore, cocktail, acqua? Cosa gradisce?” chiese poi il Capo sorridendo.
Saverio, in evidente soggezione, optò per un bicchiere d’acqua naturale.
Bene, passiamo alle presentazioni. Io mi chiamo Francesco e lui è Daniele, il mio assistente o braccio destro che dir si voglia. Lei è…? Va bene solo il nome, per ora”.
Saverio” rispose il giovane schiarendosi un poco la voce. Non sapeva perché ma avvertiva una strana sensazione, come se qualcosa lo mettesse in guardia da quello che non sembrava un convenzionale colloquio e da quelle persone forse anche troppo gentili.
Ah, benissimo. Abbiamo ricevuto la sua mail. Ci racconti un po’ di lei”.
Il ragazzo sorrise e cercò di superare la timidezza focalizzandosi sui punti chiave del suo curriculum e delle sue esperienze.
Ho venticinque anni, mi sono laureato in Architettura, ho seguito corsi di design anche al di fuori dell’ambiente accademico, ritengo di avere una buona capacità di relazionarmi con gli altri…”
I due sembravano ascoltare distrattamente e lo interruppero a metà discorso.
Bene, bene” il Capo si accese una sigaretta e fissò Saverio negli occhi per domandargli: “Ora, come sa, noi non ci occupiamo di Design ma di altro. Come si pone di fronte all’eventualità di svolgere un lavoro diverso da ciò per cui ha studiato?”
Saverio rispose prontamente: “All’inizio io mi accontento, il periodo è davvero difficile e non vi nascondo che un lavoro mi farebbe più che comodo”
Qualsiasi lavoro?” insistette il signor Daniele.
Sì… direi di sì, non credo di avere molta alternativa purtroppo, almeno non per il momento”
Il Capo annuì pensieroso e accartocciò la sigaretta in un posacenere d’argento.
Noi siamo ben felici di ampliare l’organico, di avere nuovi collaboratori ma il lavoro che proponiamo non è per tutti. Io posso farle una proposta. Ma” aggiunse serio passando al tu “parliamo di cose che potrebbero non farti piacere”
Saverio sentì un brivido freddo lungo la schiena. Non gli piacque il tono usato dal Capo ma non se la sentì di replicare per cui alzò le spalle in segno di noncuranza.
Non ti occuperà tutto il giorno questo lavoro. Niente turni ne full time, part time o roba simile. Sarà a chiamata. Ma dovrai essere sempre reperibile, passasse anche un mese senza ricevere notizie da parte nostra” il Capo fissava Saverio con occhi imperscrutabili.
Massimo riserbo. Silenzio. Serietà. Non una parola, che sia una, con altri. Anonimato e dissimulazione. Te la senti? Posso dirti quale sarà la tua mansione e di cosa ci occupiamo?” chiese poi, con voce tagliente.

Lieve come la neve - Chiara Trabalza
Prendemmo in prestito la macchina dei miei genitori e ci dirigemmo verso Notre Dame. Parcheggiammo e ci avviammo a piedi lungo il ponte sulla Senna. Era una bella serata di luna piena, di quelle così grandi e rotonde con il contorno bianco di nuvole come si vedono nei film romantici. L’aria era fresca ma non pungente e il cielo era ricco di stelle, una cupola luminosa e luccicante sopra le nostre teste. Ci fermammo lungo Pont des Arts, appoggiandoci alla ringhiera ricolma di mille lucchetti, infinite promesse d’amore delle tante coppie di fidanzati che si giuravano il loro amore eterno in quel modo buffo e romantico allo stesso tempo. Andrea si avvicinò a me poggiando le sue mani sui miei fianchi e nascose il viso sul mio collo annusandomi, con quel suo gesto che mi piaceva così tanto. E in quel momento, all’improvviso, percepii qualcosa di inarrestabile che mi salì su fin dallo stomaco e che arrivò fino alle mie labbra, un moto d’amore che non potevo più trattenere. «Ti amo amore mio» dissi in un sussurro perdendomi nei suoi occhi che riflettevano la luce argentata della luna. Le parole mi uscirono da sole dando voce ai miei pensieri, senza filtri e senza che riuscissi a trattenerle. Mi resi conto che, da quando stavamo insieme, io non gli avessi ancora mai detto di amarlo. Troppo spaventata per aprire il mio cuore avevo sempre tenuto per me, nascosti in fondo al mio animo, i sentimenti che provavo per Andrea. Decisi di aprirgli il mio cuore, là, in quel momento. Era giusto che anche io gli facessi capire quanto davvero lui fosse importante per me e quanto io lo amassi. Era arrivato il momento di dire basta alle paure e ai fantasmi del mio passato. Ero una donna nuova, più matura e più forte, consapevole di me stessa e dei miei sentimenti e amavo un uomo alla follia, oltre ogni ragionevole dubbio. E quell’uomo era là davanti a me, si perdeva nei miei occhi, si abbandonava alle mie labbra, era una dichiarazione d’amore continua. Volevo essere onesta anche io con lui e giocare le mie carte.


Ora che avete fatto conoscenza con i romanzi protagonisti del blogtour, potete seguire i loro consigli da stress da rientro nella prossima tappa: 20 settembre nel blog Les Fleurs Du Mal
E non dimenticatevi di commentare per partecipare al give away!

domenica 17 settembre 2017

Recensione: "1789" - Matteo Preve

Titolo: "1789"
Autore: Matteo Preve
Editore: Casa Editrice Kimerik


Trovate un posto tranquillo dove leggere e portate con voi questo libro.
Leggete le poesie con molta attenzione, fermatevi e fate un respiro profondo, guardatevi attorno e poi leggete di nuovo...dall'inizio. Chiudetelo, lasciate che le poesie vi entrino nell'anima. Per un po' di tempo, dimenticatevi del libro, lasciatelo da qualche parte e quando vi sentirete pronti, riprendetelo e leggetelo ancora e ancora. Perché questo testo va letto più di una volta, non perché il suo significato è difficile da comprendere o non si capisce il messaggio insito nelle poesie, al contrario perché deve riuscire a entrare fin nella profondità del nostro essere.
64 poesie che racchiudono il malessere del mondo e di questa società.
64 poesie che affrontano il tema dell'esteriorità in lotta con l'interiorità, perché si può cambiare continuamente il nostro aspetto esteriore, ma la battaglia più difficile è riuscire a trovare se stessi.
La morte, la vita, il dolore, l'amore aleggiano e danzano tra le pagine di questo testo.
64 poesie dove la moderna società, povera di valori e ideali, viene rappresentata bene dalle parole dell'autore.
64 poesie che come massi, lanciati in uno stagno, affondano nella nostra anima per rimanere lì e farci riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Prendete il libro e leggetelo, lottate contro voi stessi e lasciatevi catturare dalle poesie di Matteo Preve e riflettete...a lungo. Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)

sabato 16 settembre 2017

Recensione: "Rapita" - Raffaella Spano

Titolo: "Rapita"
Autrice: Raffaella Spano


Una serata come tante per Eleanor.
Una serata tranquilla in compagnia della sua amica Brenda.
Una serata di confidenze, chiacchiere e pizza.
Una serata, che cambierà profondamente la vita della nostra giovane protagonista.

Durante il tragitto per tornare a casa, inizia a piovere e la visuale non è perfetta, quando ad un certo punto si sente uno scoppio. Si è forse bucata una ruota? Eleanor si ferma, scende per accertarsene e purtroppo si renderà conto che era solo uno stratagemma, da parte di loschi individui, per farla fermare e rapirla.
Perché? Cosa vogliono da lei? Chi è la ragazza e chi sono i suoi rapitori?
Eleanor è una sognatrice, una giovane ragazza che crede nell'amore vero, quello che va oltre le apparenze, la superficialità e il conto in banca dei suoi genitori. Sì perché oltre a essere figlia unica, è anche molto ricca.
Da un po' di tempo, pensa continuamente a un ragazzo, con un tatuaggio alato su una mano, che l'ha aiutata fuori da un negozio, evitandole una brutta caduta. Un ragazzo, che le ha lasciato sensazioni positive e da cui si sente attratta. Da quel momento continua a chiedersi cosa accadrebbe se si innamorasse di qualcuno che non ha nulla a che fare con il suo mondo.
I suoi sogni vengono bruscamente interrotti con il rapimento. Si risveglia in un posto fatiscente e subito una sensazione di panico e ansia l'attanaglia, fino a quando non entra uno dei rapitori e, cos'ha sulle mani? Un tatuaggio, un uccello che si libra in volo. Una coincidenza? A voi scoprirlo perché la storia non è così semplice come possiate pensare. La realtà contro cui dovrà scontrarsi Eleanor è più dura di quello che pensa, ma è una ragazza forte e scoprirà ancora di più cosa vuol dire lottare per se stessi e le proprie idee.
Si scontrerà contro persone spregiudicate, criminali che non hanno nulla da perdere, perché hanno già perso i loro sogni. Sopravvivono a loro stessi, rubando e rapinando.
Un testo, di cui ho apprezzato molto la complessa struttura psicologica del protagonista maschile. Jack è un ragazzo cattivo, con alle spalle un passato violento e turbolento che ha condizionato profondamente la sua vita e il suo presente.
Raffaella Spano ha saputo creare una storia d'amore non banale e per certi versi anche complessa, perché non è sempre facile riuscire a coniugare un'anima pura e delicata come quella di Eleanor con quella dannata e cattiva di Jack.
Il romanzo ha un finale aperto, quindi molti avvenimenti rimangono irrisolti e alcuni aspetti devono essere affrontati in modo più dettagliato e specifico, ma confido nel secondo capitolo per saperne di più e capire meglio alcune cose.
In attesa vi auguro una buona lettura.


(Marianna Di Bella)

giovedì 14 settembre 2017

Recensione: "La Morgia Indiscreta" - Elvira Delmonaco Roll

Titolo: "La Morgia Indiscreta"
Autrice: Elvira Delmonaco Roll
Editore: Casa Editrice Kimerik


Oggi vi porterò a visitare il Molise. Precisamente, visiteremo un piccolo borgo nato nelle grotte della Morgia, una rupe cenezoica che sporge dal fianco della valle. Le case sono state costruite a ridosso della rupe, come se cercassero protezione dal quella enorme pietra. Il suo nome è Pietracupa, sarà lo scenario e per certi versi il protagonista del romanzo che andremo a scoprire.
La storia è ambientata tra il 1852 e il 1866, quindi dovremmo fare un piccolo salto indietro nel tempo e tornare in un periodo storico importante per la nostra nazione, gli anni dell'unificazione d'Italia. Il paese viveva prevalentemente di agricoltura e pastorizia, la vita era scandita dal trascorrere delle stagioni, che influenzavano e incidevano sulla semina dei campi e il loro raccolto.
Il romanzo inizia prendendo vita in una calda giornata, la sera si sta avvicinando portando con sé un po' di fresco e ristoro, dopo l'afa che non ha dato tregua per tutto il giorno. Gli uomini stanno tornando dai campi, mentre le donne preparano la cena e in un terrazzino di un'antica casa, è seduto un uomo. Lui è Don Nicola, il parroco di Pietracupa, un uomo molto severo ma sempre pronto e disponibile ad aiutare tutti. Questo per lui è il momento migliore della giornata, quello in cui si concede un bicchiere di vino e si lascia andare a riflessioni e pensieri. Ma non questa sera, perché purtroppo si sentirà male e dopo una lunga agonia, la morte lo accoglierà tra le sue braccia.
La causa sembrerebbe morte naturale, ma tra i paesani e in particolar modo tra le donne, alleggia il sospetto dell'avvelenamento. È proprio così? Se così fosse, chi è stato a ucciderlo?
I paesani iniziano a guardarsi sospettosi e il dito viene puntato contro Don Ippolito, uno dei due giovani preti che aiutavano il parroco, il quale li riteneva troppo ambiziosi e arroganti.
È stato realmente Don Ippolito? Non si hanno prove certe a suo carico, ma ormai la quiete e la serenità del borgo è stata sconvolta. Così come sconvolta è la vita di Annibale, nipote di Don Nicola, figlio dell'amata sorella Erminia.
Don Nicola vedeva per il nipote un futuro da prete, ma il ragazzo non ha la vocazione, lui ama intagliare il legno e vorrebbe imparare tutti i segreti del mestiere, per riuscire a dare forma alle immagini che aleggiano nella sua testa. Così decide di lasciare il seminario e tornare a casa, ma la sua vita cambierà profondamente con la morte dell'amato zio. Da quel momento dovrà provvedere al mantenimento della madre e diventare presto un uomo.
Annibale è un ragazzo che preferisce starsene per conto suo, scontroso e di cattivo umore e non trasmette molta simpatia ai paesani. Il suo sogno è intagliare il legno e andare via da quel paese che non sente suo e in cui non si riconosce. Ma prima di tutto deve provvedere a sua madre e durante il periodo in cui sarà costretto a vivere a Pietracupa conoscerà Susanna. Una ragazzina sordomuta, dallo sguardo attento, profondo e intenso. Vivace, solare, intelligente, in grado di leggere le labbra e che diventerà in poco tempo una figura importante per Annibale, ma lei è figlia di Clorinda, la strega del paese e...mi fermo qui perché vorrei foste voi a continuare la lettura e scoprire una storia affascinante e misteriosa. Tranquilli perché tutte le risposte alle vostre domande e ai vostri dubbi verrano svelate piano piano. Scoprirete come è morto Don Nicola, saprete cosa accadrà ad Annibale e Susanna, ma soprattutto scoprirete la vita di molte altre persone che popolano non solo il paese ma le pagine e l'anima di questo libro.
Persone a cui vi affezionerete e sentirete parte della vostra vita, persone che vi aiuteranno a scoprire un mondo di tradizioni scomparso e che andrebbe recuperato, perché farlo vorrebbe dire recuperare le proprie radici. E per questo ringrazio la scrittrice, perché ha saputo coniugare una storia misteriosa con la tradizione di un popolo poco conosciuto, ma dalla tempra forte e da una grande testardaggine e, tradizioni che ci fanno riscoprire un'Italia che la generazione di oggi non conosce.
Ho apprezzato molto la figura di Annibale, un giovane alla ricerca di sé, il cui desiderio più grande è andare via pensando così di ritrovarsi, non sapendo che la vera ricerca deve avvenire dentro di sé e non spostandosi o allontanandosi dal luogo natio. Imparerà che solo accettando le sue orgini, le sue tradizioni e le sue radici, può finalmente trovare se stesso.
L'autrice è riuscita inoltre ad affrontare temi interessanti e profondi, come la difficile condizione delle donne, legate alla tradizione e alla morale dell'epoca, oppure descrivendo la vita contadina e gli usi e costumi di quegli anni. Attraverso il romanzo, ci ha regalato uno spaccato storico importante.
Volete scoprire una storia dove il mistero aleggia tra le pagine del libro? Volete scoprire un popolo forte e testardo? Volete conoscere gli abitanti di Pietracupa? Sì? Bene, non dovete fare altro che prendere il libro, trovare un posto comodo e tranquillo dove leggere e poi lasciatevi trascinare dalla parole e dalle descrizioni dell'autrice. Il vostro viaggio sarà unico e irripetibile.
Buon viaggio e buona lettura!!!


(Marianna Di Bella)