venerdì 29 novembre 2024

Recensione: "Quanti miracoli" - Nicholas Sparks

 

quanti miracoli, recensione, romanzo, cervo bianco, amore, libri il nostro angolo di paradiso, mdb

Titolo: Quanti miracoli

Titolo Originale: Counting Miracles

Autore: Nicholas Sparks

Editore: Sperling & Kupfer




Leggere per tornare a casa. È così che mi sento ogni volta che mi immergo in uno dei tanti romanzi scritti da Nicholas Sparks. La sua scrittura fluida e coinvolgente, le sue storie romantiche e mai stucchevoli, le tematiche attuali e riflessive, insieme a personaggi interessanti. creano una bolla dentro cui amo rifugiarmi per lasciarmi cullare e avvolgere dimenticando i problemi della vita quotidiana. Leggere i suoi libri diventa per me un'esperienza emotivamente intensa, coinvolgente, regalandomi una sensazione di serenità e familiarità. A volte mi basta leggere poche pagine per sentirmi completamente immersa nella storia e nella vita dei personaggi, sentendomi partecipe dei loro problemi e delle loro disavventure, come se fossero degli amici o dei parenti distanti.

Questo senso di familiarità e ritorno a casa l'ho avvertito anche con quest'ultimo romanzo. Un testo in cui troviamo, oltre alla consueta storia d'amore, anche tematiche profondamente riflessive e attuali come ad esempio: la difesa della natura, il difficile rapporto genitori-figli, il rapporto con la fede, la ricerca di sé etc.


Tanner Hughes è un ex ranger dell'esercito che ha vissuto gran parte della sua esistenza nelle basi militari o in missione. Sempre in viaggio per il mondo, seguendo incarichi in zone pericolose e ad alto rischio. Non ha mai sentito la necessità di fermarsi per vivere a lungo in un posto tanto da poterlo definire “casa”. Non ha mai voluto mettere radici. Perché? È ancora troppo presto per comprendere le sue scelte, siamo solo all'inizio del romanzo e ci sono ancora moltissime cose da conoscere. Ciò che sappiamo sin da subito è che Tanner è cresciuto con i nonni e con l'esercito.

Prima di morire, la nonna, gli consegna due messaggi importanti, il primo è

“Trova il posto a cui appartieni e fallo tuo”

(citazione tratta dal testo)

Il secondo messaggio, il più importante, gli svela il nome del padre biologico.

Tanner è sorpreso, non capisce perché la nonna gliel'abbia nascosto fino ad allora, ma spinto dalla voglia di conoscere il padre inizia la sua ricerca e si reca nella cittadina di Asheboro, North Carolina.

Giunto nella cittadina si imbatte in Kaitlyn, dottoressa e madre di due splendidi ragazzi: Mitch di nove anni e Casey un'adolescente in piena contestazione e affermazione di sé.

L'incontro tra i due protagonisti accende in loro qualcosa, un'interesse reciproco che li spinge a volersi conoscere meglio.

Questa donna ha una storia da raccontare e io voglio conoscerla.”

(citazione tratta dal testo)

Tanner e Kaitlyn iniziano a conoscersi, ma non sono i soli protagonisti perché c'è un altro personaggio che entra in scena e merita la nostra attenzione. È Jasper, un uomo di 80 anni, dal carattere schivo e riservato che non ama il contatto con la gente e preferisce vivere nella tranquillità della sua baita. Una dimora tranquilla e immersa nella natura. L'uomo vive solo in compagnia del cane Arlo e con un passato doloroso che ha segnato profondamente la sua anima e il suo corpo.

Quando un cervo bianco viene avvistato nel parco, si scatena l'interesse e la caccia da parte dei bracconieri che ambiscono ad uccidere e possedere una preda così rara. Un animale ritenuto sacro nella mitologia di molte popolazioni e protagonista di molte leggende. Jasper non è disposto a lasciare che il cervo venga ucciso, così, decide di difenderlo ad ogni costo.

Riuscirà nell'intento?

Cosa lega tutti questi personaggi?

Vi consiglio di seguire il cervo bianco e scoprire la storia.

“Quanti miracoli” è un romanzo in cui l'amore è sempre il protagonista assoluto. L'amore inteso in tutte le sue sfaccettature. Amore per la natura, per la famiglia, per se stessi, per l'Altro etc. Del resto, l'amore è sempre stato il protagonista di ogni libro di Nicholas Sparks; l'ingrediente principale di ogni sua storia insieme ad una buona dose di romanticismo, un pizzico di sofferenza e un legame profondo con la famiglia e la fede. Mescolati bene, questi elementi rendono i suoi romanzi intensi ed emozionanti. Anche con questo testo, l'autore riesce a entrare nei nostri cuori, anche se sono del parere che non potrà mai essere allo stesso livello dei primi e indimenticabili romanzi.

La sua scrittura è sempre fluida, misurata e mai volgare. Attenta e sensibile quando affronta argomenti particolarmente delicati, come ad esempio la perdita di un familiare o di un amore, le menomazioni fisiche, la sofferenza per la fine di un amore etc. Grazie a questa sua attenzione e premura, riesce a entrare, con rispetto, nel vissuto dei personaggi regalando al lettore, una chiave di lettura per comprendere le sue azioni e i suoi pensieri. Proprio per questo la struttura psicologica e caratteriale di ogni personaggio e ben costruita e approfondita. Anche le descrizioni paesaggistiche risentono di questa sensibilità, infatti sono sempre precise, particolareggiate e coinvolgenti. Mi è capitato spesso, durante la lettura dei suoi libri, di voler visitare i luoghi da lui descritti.

Ho apprezzato molto il romanzo, in particolare la parte dedicata a Jasper. Trovo la sua storia più coinvolgente, introspettiva, spirituale ed emotivamente intensa. Jasper è un uomo con una profonda fede e nonostante le innumerevoli tragedie che si sono abbattute sulla sua vita, non si è mai arreso, non ha mai smesso di credere, ha sempre atteso un miracolo...uno solo, quello in grado di infondere un po' di pace nella sua anima sofferente.

Sinceramente, la sua storia l'ho amata molto più di quella di Tanner che, pur avendo un passato interessante non è riuscito a coinvolgermi appieno.

“Quanti miracoli” è un romanzo riflessivo, introspettivo, romantico. È un invito a non rimandare la propria vita, ma viverla con amore, passione, rispetto e altruismo.

Un romanzo che vi consiglio di leggere, anzi no, vi consiglio di seguire le orme del cervo bianco, perché sicuramente vi condurranno in un luogo immerso nella natura, dove potrete ritrovare voi stessi, Jasper e tutti gli altri personaggi della storia.

Buona lettura.



Marianna Di Bella

venerdì 15 novembre 2024

Recensione: "Le ricette perdute del ristorante Kamogawa" - Kashiwai Hisashi

 

le ricette perdute del ristorante kamogawa, foto ebook, recensione, romanzo giapponese, libri il nostro angolo di paradiso, mdb

Titolo: Le ricette perdute del ristorante Kamogawa

Autore: Kashiwai Hisashi

Editore: Einaudi



Esistono degli oggetti, dei profumi e dei luoghi che hanno la capacità di risvegliare in noi momenti importanti del nostro passato. Facendoci ricordare e rivivere emozioni e sensazioni assopite da tempo, che avevamo nascosto e dimenticato in qualche cassetto della nostra memoria. Per una frazione di secondo tutto sembra tornare alla mente, i bei ricordi e, purtroppo, anche quelli spiacevoli. Riemergono e spesso ci aiutano non solo a ricordare ma, cosa più importante. a comprendere cosa ci era sfuggito e chiudere finalmente, un capitolo della nostra vita che avevamo lasciato aperto e incompiuto.

Se, invece di un luogo o un oggetto, fosse un cibo a risvegliare determinate emozioni? Se volessimo ricordare il sapore di un alimento che si è perso nei cunicoli della nostra memoria e delle nostre papille gustative? Un cibo che spesso abbiamo legato a una persona o a un evento che custodiamo gelosamente nella nostra anima. Un alimento che abbiamo tentato di riprodurre cercando gli ingredienti giusti oppure che abbiamo provato a mangiare in un ristorante, sperando di rivivere quelle sensazioni, ritrovandoci, invece, amareggiati perché il risultato, non solo è stato deludente, ma non ha riacceso in noi nulla se non la tristezza di aver fallito.

“I ricordi sono come le spezie, cambiano i sapori”

(citazione tratta dal libro)

Non avviliamoci perché in Giappone, esiste un ristorante in grado di riprodurre quei cibi e quei sapori perduti nella nostra memoria, aiutandoci a risvegliare i nostri ricordi. Non mi credete? Allora preparatevi a fare un piccolo viaggio letterario. Fermatevi, respirate a fondo e prendete in mano il libro, apritelo e lasciatevi avvolgere dalla sua storia. In poco tempo vi ritroverete tra le stradine di Kyoto in cerca di un locale situato alle spalle del tempio Higashi Hongan. È difficile da individuare perché non ha insegne ed esteticamente è anonimo e impersonale. Ma non scoraggiatevi, entrate e lasciatevi avvolgere dal clima accogliente e familiare perché è ciò che vi serve per questa ricerca nel passato. Il proprietario è Kamogawa Nagare che insieme alla figlia Koishi accolgono i clienti con cordialità e rispetto, offrendo piatti gustosi e un servizio di investigazione gastronomica.

Nagare, ex poliziotto, ha il compito di investigare e riprodurre i piatti, mentre la figlia raccoglie le informazioni che serviranno poi per le ricerche del padre. A lei il compito di porre le domande ai clienti, anche se poi le risposte non sono mai così esaustive, spesso sono ricordi sporadici, frammentari che a noi lettori non dicono nulla e spesso ci chiediamo come possa Nagare riuscire a risolvere l'enigma.

Beh che ci crediate o meno, dopo due settimane il cliente può tornare al ristorante e prepararsi a un viaggio tra i ricordi.

Tra questi troviamo chi vorrebbe riassaporare gli udon preparati dalla moglie defunta, o una ragazza che vorrebbe assaggiare di nuovo gli spaghetti mangiati con il nonno quando era una bambina, oppure una signora che vorrebbe mangiare lo stesso piatto assaggiato al suo primo appuntamento con il suo primo amore. Piatti diversi e storie diverse. Tutti accomunati dalla voglia di ricordare un momento particolare del proprio passato.

“Mai scordare le proprie radici”

(citazione tratta dal libro)

Ciò che i clienti non sanno e non si aspettano è che in realtà quell'esperienza li aiuterà a cambiare, aiutandoli a fare pace con il passato e con se stessi, alleviando la nostalgia, ridonando fiducia e comprensione.

Nagare è bravo nel suo lavoro e ricetta dopo ricetta, ci conduce all'interno delle storie con delicatezza e rispetto, senza dare giudizi.

“Certi piatti cambiano a seconda di chi li mangia”

(citazione tratta dal libro)

Le ricette perdute del ristorante Kamogawa” è un romanzo particolare, delicato ma che non è riuscito a darmi quelle emozioni che mi aspettavo. Apprezzo la letteratura giapponese e questa tipologia di filo narrativo, ma questo libro mi ha lasciato indifferente. La trama scorre lenta e senza particolari eventi o colpi di scena e il linguaggio è facile e comprensibile, ma il filo narrativo è ripetitivo. C'è sempre lo stesso modus operandi per ogni storia presente nel libro, ad es. arriva il cliente, mangia, risponde alle domande e dopo due settimane arriva la risposta con conseguente assaggio del piatto. Tutto uguale e ripetitivo, anche le domande e le frasi utilizzate da Koishi verso i clienti. Non si va oltre, non si entra nella psicologia dei personaggi, non si conosce nulla di loro, cosa pensano, come si sentono, quali emozioni percepiscono. Tutto rimane in superficie. Sappiamo solo cosa cercano. Tutto è distante e distaccato. I personaggi si susseguono uno dopo l'altro senza lasciare un impronta profonda con la loro storia. Sono delle immagini fugaci che si perdono dopo due secondi vengono lette. È come se ci fosse un muro tra il lettore e la storia.

Mi dispiace perché mi aspettavo molto da questo testo; pensavo di trovare più profondità narrativa ed emotiva invece tutti rimane piatto e superficiale.

Peccato.



Marianna Di Bella


martedì 12 novembre 2024

Recensione: "La Libreria delle Illusioni" - So Seo-rim

 

la libreria delle illusioni, recensione, ebook, libri il nostro angolo di paradiso, vite passate, romanzo,

Titolo: La Libreria delle Illusioni

Titolo Originale: The Booktstore of Illusions

Autrice: So Seo-rim

Editore: Newton Compoton Editori




Tra le montagne è situata una libreria speciale. Una di quelle apparentemente normali, ma una volta entrati si percepisce qualcosa di diverso. L'atmosfera è familiare, tranquilla e accogliente, al punto che si avverte la necessità di rilassare il proprio corpo e la propria anima, dimenticando per un po' i problemi della vita quotidiana. Un luogo speciale e raro di questi tempi, caratterizzati da ritmi veloci, esistenze stressanti e poca felicità.

Un posto difficile da visitare perché nessuno sa dove si trova e non tutti possono accedervi. No, tranquilli, non sto vaneggiando inventando luoghi inesplorati o esclusivi. La libreria esiste ma si presenta solo a coloro che si sentono persi nella vita. Ci sono momenti, nella nostra esistenza, in cui ci sentiamo sopraffatti dai problemi, dalla solitudine, dalla stanchezza; non riusciamo più a trovare gioia in quello che facciamo e perdiamo di vista gli obiettivi, noi stessi e la strada che stiamo percorrendo. È proprio in questi momenti che lei appare, come per magia. Come una risposta a una richiesta non formulata.

Si guardò rapidamente intorno. C'erano così tanti scaffali che non si vedevano i muri. Le mensole, disposte ovunque, erano affollate di volumi. Sì, era senza dubbio una libreria.”

(citazione tratta dal libro)

L'ampio tappeto verde scuro conferiva all'ambiente una certa atmosfera, era come il muschio ai piedi di un vecchio albero, e donava al locale un'aria cupa, indecifrabile, di certo unica.”

(citazione tratta dal libro)

Lei è lì davanti a noi e, se siamo veramente stanchi e determinati a rilassarci, allora possiamo entrare. Non c'è obbligo di acquisto, possiamo sbirciare tra i vari volumi, osservare l'ambiente e ascoltare il proprietario leggere delle storie particolari, come quella racchiusa in questo volume.

Devo avvertirvi, però, che le storie raccontate non sono tutte a lieto fine, dolci e carine, al contrario, potrebbero essere un pochino inquietanti, ma tutte nascondono un significato comprensibile solo a chi le sa ascoltare con attenzione. Ne sa qualcosa Yeo-seo, una giovane donna che si perde a causa dell'infelicità che avvolge la sua esistenza. Si sente soffocare dai molteplici problemi che si accavallano e peggiorano sempre di più. È sola, infelice e sul ciglio di un dirupo quando incontra Seo-ju, il proprietario della libreria. Un uomo dall'aria eterea, che la invita ad entrare, guardarsi intorno e ascoltare una storia. Inizia così la conoscenza tra i due protagonisti, segnata da storie, divergenze e da qualcosa che li lega nel profondo. Qualcosa che Yeo-seo non riesce a comprendere, si sente attratta dall'uomo e improvvisamente sente come se gli ricordasse qualcosa. 

Cosa? Non lo sa, perché quella sensazione dura un attimo e la sua vita riprende a scorrere in una serie infinita di eventi negativi.

Ogni volta che si perde, inevitabilmente si ritrova davanti alla libreria, in compagnia di Seo-ju e delle sue storie che l'avvicinano sempre di più alla comprensione...di cosa lo scoprirete continuando la lettura di questo romanzo. Posso solo dirvi che i due protagonisti si conoscono da molto tempo, ma Yeo-seo non ricorda nulla dell'uomo e della sua vita passata, o meglio delle sue precedenti vite, perché ogni rinascita azzera i ricordi della ragazza e ogni volta Seo-ju cerca di farle ricordare la loro storia. 

Questa nuova vita permetterà ai due innamorati di vivere finalmente il loro amore?

Dicono che per un solo incontro sia necessario possedere un legame per ripercorrere epoche passate. Se ha avuto una sensazione di déja-vu...bè, forse è perché mi ha riconosciuto da una vita passata.”

(citazione tratta dal libro)

Preparatevi perché la lettura di questo romanzo non sarà semplice, c'è molto da scoprire, immaginare e comprendere. Occorre una buona dose di pazienza e una grande capacità di ascolto per entrare in empatia con la trama, con i personaggi e con una cultura diversa dalla nostra. Proprio come avviene nel romanzo, occorre raccogliersi ed essere disposti a rilassarsi e ascoltare la storia, i racconti e il vero messaggio che ognuno di essi nasconde.

La struttura del romanzo non è semplice e lineare, ogni capitolo racconta una parte della trama, come se fosse un pezzo di puzzle da incastrare l'uno all'altro, per poi giungere al quadro completo di una storia intensa, particolare ed emozionante.

Inizialmente, si ha la sensazione di non riuscire a comprendere dove l'autrice voglia condurci con i misteri, le tradizioni, i racconti ancestrali, un presente soffocante e la presenza di dei, creature mostruose, animali sacri, esseri umani etc. Tutto sembra confusionario, come la mente di Yeo-seo quando alcune immagini del passato riemergono inaspettatamente. Poi piano piano, la trama si fa più chiara e coinvolgente, e la lettura diventa più fluida e magica.

Le descrizioni sono dettagliate e accattivanti e la tradizione si mescola con il presente in maniera particolare e interessante, creando una storia magica e misteriosa dove l'amore eterno è il protagonista assoluto.

Devo essere sincera, inizialmente non mi è stato facile entrare nella storia, trovavo difficoltà a comprendere la connessione tra i vari racconti, però qualcosa mi spingeva a continuare la lettura, probabilmente la curiosità e quell'atmosfera magica che si respira nel romanzo. Non mi sono arresa e ho continuato, scoprendo una storia particolare, intensa con protagonista un amore che si rincorre in epoche e vite diverse.

Il romanzo regala molte tematiche su cui riflettere, in particolare, il senso della vita, il karma, l'amore, la reincarnazione, l'identità, il dolore etc.

“La libreria delle illusioni” è un libro che si fa amare piano piano. Non ha fretta di farsi apprezzare, al contrario aspetta con calma che il lettore sia pronto ad entrare in empatia con l'amore eterno e tormentato di Yeo-seo e Seo-ju. Un amore che si rincorre in epoche e vite diverse, portandosi dietro le stesse ansie e paure.

Un amore che aspetta di essere scoperto.

Se vi sentite persi, non spaventatevi, anzi, guardatevi intorno perché potreste trovare “La Libreria delle Illusioni” e conoscere Seo-ju.

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

venerdì 8 novembre 2024

Recensione: "Amori e Segreti al Pumpkin Spice Cafè" - Laurie Gilmore

 

amori e segreti al pumpkin spice cafè, recensione, romance, libro, libri il nostro angolo di paradiso, mdb

Titolo: Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè

Titolo Originale: The Pumpkin Spice Cafè

Autrice: Laurie Gilmore

Editore: Newton Compton Editori




Dream Harbor è una pittoresca e suggestiva cittadina balneare del New England. Una piccola località accogliente, gradevole dove trascorrere qualche giorno in serenità, perdendosi tra le attività locali situate prevalentemente su Main Street.

Lungo questa via principale troviamo il locale “The Pumpkin Spice Cafè”, un luogo dove trascorreremo buona parte della nostra lettura, perché proprio qui è ambientata questa piacevole storia d'amore.

Jeanie Ellis è ufficialmente la nuova proprietaria del locale, lasciatole dalla zia desiderosa di andare in pensione per godere pienamente della sua vita. Jeanie non sa nulla della gestione di una caffetteria, ma è desiderosa di cambiare vita.

Jeanie stava ricominciando da capo. Jeanie era una donna nuova.”

(citazione tratta dal testo)

La nostra protagonista ha lasciato Boston e il suo lavoro di assistente in una grande azienda finanziaria, perché i ritmi frenetici e pesanti stavano diventando stressanti. Vorrebbe rallentare i suoi ritmi di vita e, se possibile, cambiare se stessa. Perché lei è piena di contraddizioni, chiacchierona, solare, confusionaria, non sta mai ferma, difficilmente riesce a rilassarsi e i suoi pensieri volano più alti della fantasia, immaginando catastrofi o ipotizzando teorie strampalate, ma al tempo stesso ha timore di non soddisfare le aspettative degli altri e per questo si blocca in alcune occasioni.

Niente teorie su chi o cosa stesse cercando di ucciderla, o aggiornamenti sullo scioglimento dei ghiacci della calotta polare, nessun elenco delle diciotto cose che avrebbe dovuto fare nell'arco di una sola giornata.”

(citazione tratta dal testo)


Jeanie è persa. In bilico tra chi è e chi vorrebbe essere.

Meno chiacchiere. Meno pensieri. Meno problemi.”

(citazione tratta dal testo)

Una cosa, però, è certa, vuole far parte della comunità locale, instaurare amicizie durevoli e profonde e vuole conoscere meglio Logan Anders, il nostro protagonista maschile.

Logan, al contrario di Jeanie, è taciturno, riservato, non ama stare al centro dell'attenzione, e rifugge dai convenevoli ma, se proviamo a superare questa apparenza burbera e distaccata scopriremo un uomo ironico, protettivo, sempre pronto a correre in aiuto e con una profonda ferita emotiva. Una ferita che influenza le sue relazioni e la sua paura di fidarsi e lasciarsi andare a un nuovo amore.

Jeanie non vuole essere responsabile del cuore di un'altra persona se prima non mette in ordine se stessa. 

Logan non vuole affidare di nuovo il suo cuore a qualcuno che andrà via. Non vogliono...hanno paura...ma l'attrazione tra di loro è fortissima. 

Riusciranno a trovare un punto di equilibrio? Supereranno le loro paure?

Non c'è bisogno che aggiunga altro nella descrizione se non un invito a continuare a leggere questa storia d'amore che, personalmente, ho trovato gradevole.

Ho letto molti pareri negativi riguardo a questo romanzo. Alcune obiezioni le comprendo e mi trovano concorde, come ad esempio la storia non originale, in alcuni punti un po' banale, la velocità con cui i due protagonisti si innamorano, in particolare Logan, la staticità degli eventi etc. Però, nonostante questo, l'ho apprezzato tantissimo.

Leggerlo ha rappresentato per me un momento di serenità e delicatezza. Immergermi tra le sue pagine mi ha fatta sentire accolta e coccolata. Per tutto il tempo della lettura ho dimenticato i problemi della vita quotidiana e per un po' mi sono lasciata avvolgere dall'atmosfera calorosa e amicale della comunità di Dream Harbor. È impossibile non sentirsi parte della vita cittadina, con abitanti simpatici, fuori dal comune, impiccioni ma sempre pronti a sostenersi e aiutarsi l'uno con l'altro. Li ho amati tutti, anche nelle loro stravaganze come ad esempio i membri del club del libro con le loro letture piccanti, il sindaco Kelly con i suoi sogni premonitori, Hazel, Annie, Noah etc.

Le assemblee cittadine sono i momenti comunitari che ho preferito, perché emergono le stramberie di alcuni cittadini e quella sottile ironia che rende Logan divertente e meno burbero. Mi hanno ricordato, seppur vagamente, le assemblee presenti nella serie Gilmore Girls (“Una mamma per amica).

“Amori e segreti al Pumpkin Cafè” è una storia d'amore piacevole, dolce, romantica e avvolgente come una calda coperta in una fredda serata autunnale. Una lettura leggera senza grandi pretese letterarie. Una storia in cui i due protagonisti sono impauriti dalle loro nuove emozioni, ma la speranza di vivere un nuovo amore è più forte. Jamie e Logan sono due personaggi gradevoli, insicuri, amichevoli e ironici; nonostante il continuo rimuginare sulle loro paure non mi hanno annoiata o infastidita, al contrario, ho trascorso, in loro compagnia delle piacevoli ore di lettura.

Una lettura, per me, scorrevole, con quel pizzico di ironia che apprezzo nei romanzi, un piccolo mistero da risolvere, una storia d'amore delicata e un'atmosfera comunitaria calda e avvolgente. Un senso di comunità che amo ritrovare nei libri, probabilmente, perché nella società odierna si sta definitivamente perdendo dietro egoismi e indifferenza.

Un romanzo che, personalmente, rileggerò più in là per rivivere la storia tra Jeanie e Logan, ritrovare gli abitanti di Dream Harbor e respirare quell'atmosfera calda e avvolgente che ho vissuto in questa prima lettura.

L'autunno era uno strano momento per reinventarsi, era più adatto per le...coccole e il cibo grondante di salsa.”

(citazione tratta dal testo)


Buona Lettura!



Marianna Di Bella

martedì 5 novembre 2024

Recensione: "Il giardino dei segreti" - Kate Morton

il giardino dei segreti, libro, recensione, libri il nostro angolo di paradiso, mdb, passato, identità, mistero


Titolo: Il giardino dei segreti

Titolo Originale: The Forgotten Garden

Autrice: Kate Morton

Editore: Sperling & Kupfer





Buongiorno lettori,


Prima di parlarvi di questo libro, che presenziava da anni nella mia libreria in attesa di essere scelto e letto, devo premettere una cosa fondamentale: non amo particolarmente questa autrice. Mi spiego meglio per non correre in fraintendimenti. Quando ho deciso di leggere questo testo, sapevo che stavo dando una seconda possibilità ai romanzi scritti da Kate Morton. Il primo libro letto “La donna del ritratto”, mi aveva delusa a causa della scelta, presa dall'autrice, di strutturare la storia su diversi piani temporali, snodando la trama su diversi anni e con diversi personaggi. Una scelta che, personalmente, non ho gradito, rendendo la mia lettura faticosa e noiosa. Però, avendo apprezzato le descrizioni e la scrittura, avevo deciso che volevo provare a darle una seconda possibilità, leggendo un altro libro. La mia scelta cade inevitabilmente su “Il giardino dei segreti” e....prima dirvi la mia opinione, mi sembra corretto svelarvi parte della trama.

Australia, 1913.

Sulla banchina del porto c'è una bambina di quattro anni con una valigetta bianca che aspetta tutta sola. Chi è? Perché è sola? Dove sono i suoi genitori?

Non sappiamo nulla di lei, poverina. Non ricorda nulla se non che “l'Autrice” le ha detto di aspettarla e di non svelare a nessuno il suo nome.

Il mistero si infittisce e anche la nostra preoccupazione per lei.

Fortunatamente viene ritrovata da Hugh, un uomo che lavora al porto, che si prende cura di lei adottandola. La bambina prende il nome di Nell e cresce felice, con due genitori che la amano profondamente, ma inconsapevole del suo passato.

I segreti trovano sempre il modo di rivelarsi”

(citazione tratta dal testo)

Un passato che torna in maniera travolgente quando Hugh decide di raccontarle la verità. Nell è grande, ma questo la fa sprofondare nel dolore e nell'incertezza della sua identità, sentendosi sola e smarrita.

Chi è realmente? Chi sono i suoi genitori? Da quale paese o nazione proviene?

Inizia, così, la ricerca delle origini di Nell e il mistero che circonda la sua vita. Tra continui salti temporali in anni diversi con protagoniste diverse, il mistero si dipana e la storia prende vita. Ogni donna ha molto da raccontare di sé, ma anche molto da regalare per comprendere l'intricata trama. Abbiamo Nell, Cassandra sua nipote, Rosa ed Eliza Makepeace la scrittrice del libro di favole “Racconti magici per fanciulli e fanciulle”, che Nell aveva con sé nella sua piccola valigia bianca.

Eliza è una ragazza orfana cresciuta in estrema povertà tra le strade malfamate di Londra, fino a quando lo zio non la trova e l'accoglie in casa. La sua vita cambia radicalmente. Non è più sola al mondo. Ora ha una cugina, Rosa, con cui instaura un legame importante e per lei indissolubile. Siamo nel 1900, prima della nascita di Nell e del suo abbandono ma...la storia vira inevitabilmente verso un altro capitolo e un altro anno, catapultandoci nel 1975, quando una Nell più adulta inizia la ricerca sulle sue origini, arrivando in Gran Bretagna. Ma quando sembra che stiamo per comprendere qualcosa, ecco che il capitolo cambia e con esso anche l'anno, ritrovandoci nel 2005 e qui conosciamo Cassandra, sua nipote, che eredita dalla nonna un cottage a Tregenna, in Cornovaglia, comprato negli anni Settanta.

Il mistero si infittisce sempre di più e la storia si complica.

Quale legame unisce queste donne? Cosa nasconde il loro passato?

A voi il piacere di scoprirlo, io posso affermare, molto sinceramente che ho continuato la lettura solo perché volevo scoprire il mistero del passato di Nell, altrimenti avrei abbandonato il libro. Questa scelta narrativa non fa per me, non è nelle mie corde. Ho fatto fatica a leggere, più volte mi sono fermata lasciando per giorni il libro sul comodino. Ripeto, ho continuato solo per curiosità.

Devo essere sincera fino alla fine e dire che, come per “La donna del ritratto” anche qui la scrittura e le descrizioni di Kate Morton sono affascinanti. Le sue descrizioni sono meravigliose e minuziose, tanto da far percepire al lettore le emozioni provate dalle protagoniste, ma anche la bellezza delle ambientazioni, della natura e quell'aria malsana che si respirava nella Londra nei primi anni del Novecento.

Ogni personaggio è ben costruito, in particolare la parte psicologica che ho trovato complessa e profonda. Il personaggio che, secondo me, emerge e affascina, rispetto agli altri, è quello di Eliza. Una donna forte, carismatica, temeraria, uno spirito libero che sogna di viaggiare e spiegare le ali per vivere la sua vita e realizzare i suoi sogni.

E' lei la chiave per aprire la porta del mio passato, sono sicura. Se trovo lei, troverò me stessa.”

(citazione tratta dal testo)

Le protagoniste femminili hanno tutte in comune un forte senso di solitudine, la ricerca di se stesse, la perdita di un figlio e la ricerca della maternità a tutti i costi. Tematiche importanti e delicate che, l'autrice, affronta con rispetto, delicatezza e sensibilità.

Tutto il romanzo ruota intorno alla ricerca di sé attraverso il passato, perché affrontarlo e conoscerlo sono elementi essenziali per andare avanti senza rimorsi o rimpianti. Conoscere il passato per ritrovare le proprie radici...la propria famiglia.

La memoria è una dama crudele con cui tutti dobbiamo imparare a danzare”

(citazione tratta dal testo)

Tutto questo, però, non è riuscito a superare quella parte, per me negativa, riguardante la costruzione narrativa, rendendo il tutto noioso e faticoso.

No, il mio rapporto con i libri di Kate Morton, purtroppo, termina qui. Mi dispiace, ma non riesco a legare con loro. Tutto questo, naturalmente, riguarda me e il mio gusto personale. Non lasciatevi condizionare e leggeteli, perché molto probabilmente li apprezzerete più di me.

Buona lettura.



Marianna Di Bella