Titolo Originale: The Clockmaker's Daughter
Autrice: Kate Morton
Editore: Sperling & Kupfer
Londra. Estate 2017
Elodie Winslow è una giovane archivista londinese e lavora presso la Stratton-Cadwell & Co, Ama profondamente il suo lavoro; catalogare e archiviare vecchi documenti le regala la sensazione di riportare alla luce la vita delle persone.
Un pomeriggio estivo, durante l'orario lavorativo, decide di controllare, esaminare e catalogare il contenuto di uno scatolone ritrovato nell'edificio. Non si sa da dove provenga, ma appena Elodie lo apre avverte subito una sensazione di familiarità con due oggetti in particolare: un album da disegno e la fotografia di una giovane donna in abiti vittoriani.
“Era giovane, con i capelli chiari lunghi, chiari ma non biondi, raccolti in parte in uno chignon; lo sguardo era deciso, il mento un po' sollevato, gli zigomi alti e le labbra arricciate in un'espressione di sollecitazione intelligente, forse persino di sfida.”
(citazione tratta dal testo)
Sfogliando l'album da disegno, Elodie trova un foglietto su cui è scritto:
“La amo, la amo, la amo, e se non potrò averla perderò la ragione, perché quando non sono con lei ho paura che....”
(citazione tratta dal testo)
Chi l'ha scritto? A chi è riferito? Si tratta di un amore contrastato o non corrisposto?
Queste sono alcune delle domande che la nostra protagonista si pone guardando affascinata quegli oggetti. Ne è talmente attratta che decide di indagare sul passato e la storia che si cela dietro di loro.
Questo ci porta a fare un salto indietro nel tempo, esattamente nell'estate del 1862. Siamo a Birchwood Manor, una grande casa di campagna situata nell'Oxfordshire. Una casa misteriosa, piena di luce che per quell'estate prenderà vita grazie alla presenza del proprietario e dei suoi ospiti. Un gruppo di artisti guidati da Edward Radcliffe, un giovane appassionato, pieno di vita, eclettico, carismatico, in grado di attirare e accendere gli entusiasmi delle persone che lo circondano. Edward è un promettente pittore, membro illustre della Royal Academy e promesso sposo di una giovane facoltosa.
Il ragazzo decide di invitare i suoi amici e colleghi per un intero mese nella tenuta di campagna, dedicandosi completamente alla pittura, alla poesia, alla scienza, ai racconti, all'invenzione, in un continuo scambio e confronto di idee. Ma il nostro protagonista nasconde qualcosa dietro questa generosa ospitalità. Cosa? È ancora troppo presto per svelarlo, ciò che sappiamo con precisione è che quell'estate verrà interrotta da un tragico evento che sconvolgerà il presente e futuro di tutti gli ospiti e farà calare il buio sul gruppo e i suoi ricordi.
“Due ospiti inattesi.
Due antichi segreti.
Uno sparo nel buio.”
(citazione tratta dal testo)
Una rapina, un omicidio, e una sparizione si legheranno per secoli al destino di Birchwood Manor. Un mistero che rimarrà insoluto fino a quando, tra continui salti temporali e l'aiuto del fantasma legato alla dimora, non ci aiuteranno a capire e svelare cosa è accaduto realmente quell'estate del 1862.
Devo essere sincera, per me non è stata una lettura facile e godibile. L'ho trovata particolarmente fastidiosa e macchinosa nella costruzione narrativa. I troppi misteri da svelare, gli eccessivi salti temporali, in anni e epoche diverse, e gli innumerevoli personaggi che si avvicendano nel romanzo, mi hanno creato difficoltà durante la lettura, rendendola ostica e noiosa.
I personaggi apparentemente sembrano non avere nulla in comune, appaiono singolarmente in epoche diverse e gli unici elementi che li legano l'uno all'altro sono la casa e il fantasma. Alcuni sono ben caratterizzati, descritti in maniera accurata e approfondita, mentre per gli altri non ho trovato la stessa attenzione. Sono del parere che alcuni meritassero molto più spazio perché avrebbero facilitato la comprensione della trama, rendendo il romanzo più piacevole.
L'unico personaggio che ho trovato più interessante, rispetto agli altri, è Edward Radcliffe. È carismatico anche quando non è presente, quando viene solamente citato e riportato in luce dai ricordi del fantasma e degli altri personaggi.
“I ricordi sono necessari per tenere vive le cose e le persone del passato.”
(citazione tratta dal testo)
La protagonista, che all'inizio sembrava essere Elodie, in realtà si perde nelle storie delle altre persone, tanto da diventare un personaggio piatto e poco influente.
Unica protagonista e voce narrante è Birdie Bell, il fantasma nonché la donna del ritratto. Lei è il filo che lega tutti i personaggi tessendo la trama di questo romanzo. Attraverso i suoi ricordi riusciremo a conoscere e svelare il mistero della casa, ma anche la vera identità del fantasma.
“Sono spariti tutti molto tempo fa, lasciandomi sola con le mie domande. Nodi impossibili da sciogliere che mi ostino a rigirare tra le dita, enigmi che tutti hanno dimenticato, tranne me. Perché per quanto mi sforzi, io non dimentico nulla.”
(citazione tratta dal testo)
Questo romanzo non l'ho apprezzato in pieno, secondo me poteva rendere meglio. La prima parte del testo, per intenderci quella della scoperta dell'album da disegno e del ritratto, l'ho trovata bella e coinvolgente, tanto da leggere velocemente le pagine contenta di aver trovato una storia in grado di piacermi subito, ma andando avanti con la lettura mi sono ricreduta. I continui salti temporali, i tantissimi personaggi e la struttura narrativa hanno rallentato la mia lettura, rendendola faticosa e noiosa.
Ho avuto spesso la tentazione di abbandonare il libro, ma la curiosità mi ha spinta a proseguire per conoscere l'autore del delitto e svelare il mistero. Un mistero che, sinceramente, mi ha delusa. Il finale non ha particolari colpi di scena, anzi è piuttosto triste e con degli epiloghi frettolosi e superficiali. Ho chiuso il libro con la netta sensazione che molte cose meritassero più attenzione e una spiegazione più approfondita.
“...la verità di una storia dipende sempre dal suo narratore.”
(citazione tratta dal testo)
“La donna del ritratto” è il primo libro che leggo di Kate Morton. So che è molto amata, così come i suoi libri, ma io non ho apprezzato questo romanzo. Darò comunque un'altra possibilità ai suoi testi, perché, nonostante tutto, la prosa e le descrizioni sono belle e particolareggiate.
In attesa di leggere un altro suo libro, vi auguro una buona lettura.
Marianna Di Bella