Titolo:
"Una moglie francese"
Autrice:
Robin Wells
Editore:
Newton Compton Editori
Tutti pretendiamo di
conoscere la verità dei fatti. La cerchiamo nelle notizie, nei
giornali, nella vita di tutti i giorni. La pretendiamo dai nostri
amici, dalla famiglia, dalle persone che ci sono intorno. Quando
capiamo che qualcuno ci ha mentito, ci sentiamo ingannati, traditi e
la nostra fiducia si spezza drasticamente.
Pretendiamo verità ma,
sinceramente, in quanti sono in grado di accettarla? Pochi, perché
farlo comporterebbe il dover affrontare il dolore che ne consegue.
Preferiamo accettare e sopportare alcune situazioni o avvenimenti,
nascondendoci dietro piccole bugie, pur di non soffrire. Ma accettare
una bugia, vuol dire evitare temporaneamente il problema e vivere
nella consapevolezza di non riuscire a raggiungere la serenità con
noi stessi. Allora accade qualcosa in noi, un senso di malessere che
ci spinge a volere affrontare la situazione, pronti a fronteggiare
quella verità che tanto ci spaventa. Solo allora saremo in grado di
compiere quel primo passo che ci porterà a liberarci di tutte quelle
bugie di cui ci siamo circondati.
Katherine ha deciso di
rappacificarsi con il passato e con se stessa. Qualcosa turba la sua
anima da più di mezzo secolo, precisamente, da quando i suoi sogni
di giovane ragazza sono stati spezzati da Jack O'Connor. L'uomo torna
negli Stati Uniti, alla fine della guerra, sposato ad Amélie, una
ragazza francese.
Chi è Amélie? Come si sono
conosciuti? Come è nato il loro amore?
Katherine vuole avere delle
risposte, vuole quella verità che le è stata taciuta per troppo
tempo. Così decide di andare da Amélie e pretendere da lei la vera
storia.
Amélie sarà disposta a
raccontarle tutto?
Sì, perché aspettava quel
momento da anni, ma lo farà a una sola condizione:
“Ci sono azioni che
acquistano un senso solo se ne conosci le motivazioni. Se devo
raccontarti questa storia – tutta la cruda verità - voglio
raccontarla a modo mio, al mio ritmo.”
Inizia
così un lungo viaggio indietro nel tempo. Un viaggio nella vita
della giovane Amélie. Un viaggio a Parigi, durante il periodo della
seconda guerra mondiale. Un viaggio letterario che ci farà
riflettere su alcuni avvenimenti.
Robin
Wells, ci prende per mano e ci accompagna all'interno del romanzo e
della storia, descrivendoci i fatti che hanno coinvolto la Francia
durante quel periodo. Le descrizioni storiche sono brevi, a volte non
troppo approfondite, ma vanno dritte al punto per non tediare troppo
il lettore, e rendono fluido il racconto.
L'autrice descrive elementi
essenziali che arrivano direttamente al lettore, soprattutto dal
punto di vista emotivo. Ogni passaggio, ci aiuta a comprendere e
avvertire nell'animo la sensazione di paura, sofferenza, pericolo,
indigenza in cui si trova a vivere Amélie e come lei le donne e gli
uomini dell'epoca.Veniamo a conoscenza della lotta clandestina
partigiana, delle staffette o delle donne assoldate come spie.
Nella seconda parte del
libro, l'autrice dà ampio spazio alla storia d'amore tra Amélie e
Jack. Una parte che, secondo me, perde di forza narrativa e
interesse. Dove il continuo mentire, per difendere se stessa, diventa
troppo pesante e noiso.
Tralasciando questa parte,
che non mi ha convinta del tutto, occorre evidenziare il grande
lavoro sulla costruzione dei personaggi. Tutti ben delineati,
soprattutto dal punto di vista psicologico.
Interessante, inoltre, è la
netta demarcazione tra le due donne, ponendo in evidenza le loro
diversità, sociali, culturali, mentali e di vita. Una divisione
corrispondente alla mentalità dell'epoca e al contesto storico –
sociale di quegli anni.
Un libro interessante che vi
invito a scoprire, lasciandovi riflettere sulla storia e il complesso
rapporto tra verità e bugia.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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