Autrice: Daniela Nardi
Editore: Lettere Animate
Sud Italia.
Seconda Guerra Mondiale.
Le città sono sotto assedio,
bombardate dall'alto da aerei che portano solo morte e distruzione.
La gente vive costantemente con il
terrore di morire, con la paura di sentire il suono delle sirene che
annunciano l'imminente bombardamento. Al primo suono corrono
disperatamente cercando di raggiungere i rifugi, sperando di salvare
se stessi e la propria famiglia. Sono spaventati, nei loro occhi si
legge solo terrore e angoscia.
Il rombo dei motori degli aerei si fa
sempre più forte, sono vicini. Le lampadine si muovono, i muri
tremano e i calcinacci si staccano dal soffito. Ecco la
deflagrazione, forte e devastante, purtroppo qualcuno là fuori non
ce l'ha fatta. I sopravvissuti piano piano escono dai nascondigli e
intorno a loro c'è solo morte e distruzione, ma la vita va avanti e
tra lacrime e dolore si riprende la quotidianità. Tra questi
troviamo anche Mari, la nostra protagonista. Ha quindici anni e vive
in città insieme alla mamma Rosa, il papà Eduardo e i fratelli
Luigi e Bruno. All'ennesimo bombardamento, il padre decide di
trasferire la famiglia in un paese nella valle del Sarno,
allontandandoli dalla città e dai pericoli.
Il paesino è circondato da campi
coltivati, il tempo sembra si sia fermato ma la guerra è giunta
anche qui e con essa la fame. Per i ragazzi non è facile abituarsi
al trasferimento e alla vita di paese, hanno l'impressione di essere
stati privati di qualcosa che non riescono a definire ancora bene, ma
che comprenderanno solo a distanza di anni. Sono stati privati della
loro adolescenza, così come molti altri ragazzi e bambini che in
quegli anni hanno conosciuto solo morte, distruzione e dolore.
In questo testo ci ritroviamo a
vivere a stretto contatto con le emozioni e le avventure di Mari e
dei suoi fratelli. Questo libro è una testimonianza vera che ci
invita a capire e comprendere quanto fosse difficile crescere e
convivere con il continuo stato di precarietà esistenziale.
Daniela Nardi, riesce a narrare fatti
e persone realmente esistite con un tocco delicato, con sensibilità
e con il giusto rispetto. Ci narra gli avvenimenti come se fossero
parte di una favola, dove tutto sembra sospeso nel tempo e gli eventi
sembrano procedere lentamente come al rallentatore. Molti saranno gli
episodi tragici che vedranno coinvolti i ragazzi e gli abitanti del
paese, ma la capacità narrativa dell'autrice ci permette di
comprenderli e viverli appieno, percependo quel senso di vuoto
esistenziale, di oppressione, violenza e dolore che hanno
contraddistinto quegli anni.
Lasciatevi prendere per mano
dall'autrice, seguitela attraverso i sentieri dei ricordi e della
memoria. Sarà un viaggio doloroso, ma è importante narrare e
ricordare a noi stessi e alle nuove generazioni cosa hanno
rappresentato quegli anni.
Non dimenticate.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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