Titolo: La maschera
Autore: Giorgio Coppola
Editore: Robin Edizioni
A volte ci vuole poco per far
riemergere un ricordo: una canzone, un profumo, una risata o
semplicemente la pioggia. Uno stimolo in grado di rievocare immagini
e sensazioni che avevamo cercato di nascondere e dimenticare in un
angolo della nostra anima. Perché alcuni ricordi sono dolorosi,
malinconici, tristi e riportarli in superficie, vuol dire rivivere
quello stato d'animo e se non si è preparati, si rischia di cadere
in uno stato di profonda tristezza. Così ognuno di noi reagisce in maniera
diversa, alcuni si lasciano andare alle lacrime, altri si lasciano
sopraffare dal senso di malinconia, altri ancora scrivono per lenire
in parte la sofferenza, ma soprattutto per colmare un vuoto e dare
senso alle cose e alle emozioni.
Mario
Esposito decide di reagire scrivendo e raccontando la sua vita. È
dietro la finestra e osserva la città.
Piove.
Il rumore, la visione
e la sensazione della pioggia sulla pelle gli fanno riaffiorare i
suoi ricordi. Dal cielo, coperto di nubi, scende quella pioggerellina
fitta che in pochissimo tempo riesce a bagnare completamente i
passanti, i quali istintivamente si ripiegano in loro stessi per
evitare di bagnarsi. Ma non c'è scampo, l'acqua entra lo stesso,
s'infiltra non solo tra i vestiti ma fin nella profondità della loro
anima, facendo riemergere tutto ciò che avevano pensato di aver
dimenticato.
Mario
conosce bene quella sensazione e anche se è al riparo dietro la
finestra, percepisce benissimo l'effetto dell'acqua che scava nella
profondità della sua anima. Comprende che questo è il giorno in cui
finalmente è grado di affrontare i suoi ricordi e può farlo in solo
modo: scrivendo.
Scrivere
per lui vuol dire riempire gli spazi vuoti della sua vita,
ricollocando i pezzi del puzzle al loro posto. Per riuscire a capire
e comprendere l'uomo che è diventato occorre tornare indietro nel
tempo e rivivere parte del suo passato.
Così eccoci qui a compiere, insieme
all'autore, un salto temporale fino al giorno della sua nascita, in
una casa nel quartiere di Santa Lucia a Napoli. Non sa molto dei suoi
genitori, non ha mai conosciuto il padre e ha vissuto con la mamma
Assunta fino all'età di sei anni e mezzo. I suoi sono ricordi vaghi,
tipici dei bambini, e nessuno gli ha mai raccontato la verità sulla
sua famiglia.
Ciò che ricorda della sua infanzia
sono i giochi con i suoi amici e la vita nel quartiere. Uno scugnizzo
che non andava a scuola, non sapeva leggere e scrivere e parlava
solamente il dialetto napoletano.
A circa 6 anni e mezzo, la mamma lo
allontana da Napoli portandolo a Ischia da una zia, adducendo la
scusa di volerlo proteggere dall'epidemia di colera, che all'epoca
infestava la città. Qui il bambino vivrà solo con la zia Paola,
libero di gironzolare per l'isola e frequentare la scuola.
Un giorno durante una delle sue
passeggiate, si ferma davanti al cinema Excelsior, e affascinato
dalle locandine, dal via vai delle persone, si siede su un muretto e
osserva estasiato questo luogo magico e misterioso insieme. Non è
mai entrato in una sala cinematografica, ma l'attrazione per quel
posto lo porta a ritrovarsi lì ogni volta che può per osservare
tutto ciò che avviene. Fino a quando un giorno Giuseppe, la maschera
del cinema, non lo invita a entrare e per lui si aprirà un mondo di
meraviglia e magia.
Gli regalerà, in modo particolare,
l'amicizia di Giuseppe, un uomo che lo aiuterà con i compiti, ad
amare la lettura, il cinema. Lo aiuterà a pensare, lasciandolo
libero di riflettere su molti quesiti e di trovare da solo le
possibili risposte. Gli regalerà qualcosa di importante e di immenso
valore: la libertà di pensare.
Mario inizia ad amare la lettura, la
scuola, ha fame di conoscenza e finalmente si sente libero, sereno,
con la voglia di scherzare e parlare. Si è sempre sentito diverso,
costretto a crescere e maturare in fretta rispetto agli altri bambini
della sua età, abbandonato dalla madre, con un padre inesistente.
Giuseppe diventa un suo punto di
riferimento ma qualcosa all'improvviso cambia.
Cosa succede? Chi è Giuseppe? Qual è
il suo passato? Cosa nasconde? Che fine ha fatto Assunta, la mamma di
Mario? Anche lei nasconde qualcosa?
Tante sono le domande e altrettante
saranno le risposte che ritroverete all'interno di questo piccolo
gioiellino. Un testo bellissimo, narrato in maniera incantevole da
Giorgio Coppola.
Un libro che è viaggio e
testimonianza dell'Italia degli anni Sessanta – Settanta. Anni che
hanno visto le prime Polaroid immortalare i ricordi di viaggi e
amicizie. Cartoline scritte a mano, messaggere di saluti e buone
vacanze a chi è rimasto in città. Un testo che ci fa rivivere uno
spaccato della società di allora, come le problematiche a Napoli, il
contrabbando di sigarette, la situazione scolastica. È anche un
testo con profonde riflessioni filosofiche sulla vita, la serenità,
l'esistenza, la felicità. Il tutto mescolato e miscelato dalla
capacità narrativa di Giorgio Coppola, riuscendo a coniugare il
tutto in questo libro dal sapore agrodolce.
L'autore ci accompagna in questo
viaggio con sensibilità e delicatezza, lasciandoci tempo e spazio
per riflettere sugli avvenimenti, come fa Giuseppe con Mario...ci
aiuta a riflettere senza giudicare.
Solo comprendendo il passato, siamo
in grado di capire i comportamenti e le decisioni del presente.
“Qualcuno ha detto che nei libri
puoi trovare il mistero del mondo. Io ti dico Mario, che nei libri
puoi scoprire il mistero di te stesso. E noi siamo parte del mondo”
(citazione tratta dal testo)
Scoprite il
mistero di voi stessi. Scoprite il mistero del libro. Leggete!
Buona lettura!!
Marianna Di Bella
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