Titolo: "Ogni giorno come il primo giorno"
Autrice: Giorgia Penzo
Editore: Casa Editrice Nord
Scrivere per raccontare.
Scrivere per ritrovare se
stessi.
Scrivere per essere
finalmente liberi da dolore.
Scrivere per respirare.
Scrivere per ritornare a
vivere.
Perdere la persona che si
ama, vederla morire, inermi di fronte all’ineluttabilità della
morte, è devastante. Si rimane pietrificati, immobili, come sospesi
nel tempo e nello spazio, dove tutto ciò che ci circonda perde di
consistenza e forma. Siamo lacerati, un dolore atroce e straziante
urla dentro di noi e in ogni fibra del nostro essere. Vorremmo
fermare il tempo, riavvolgere il nastro e tornare indietro per
cercare di salvare la persona che abbiamo perso, ma l’unica
immagine che continuiamo a rivedere incessantemente, è quell’unico
e tragico istante in cui il suo cuore si è fermato, per sempre, e
con esso anche la nostra voglia di respirare e vivere. Il dolore è
inesprimibile, atroce, soffocante.
Ci vorrà del tempo prima
di riuscire a reagire, cercando di lenire la sofferenza; ma ognuno di
noi lo affronterà in maniera diversa, proprio perché siamo diversi
gli uni dagli altri. Alcuni si chiuderanno in loro stessi,
ripiegandosi come a volere contenere quell’onda d’urto
devastante. Altri si ritroveranno completamente prosciugati, gusci
vuoti senza anima, emozioni o sentimenti che possano dar loro la
forza per riemergere dall’abisso in cui sono sprofondati. Altri
ancora, reagiranno con rabbia e violenza a qualsiasi avvenimento o
episodio della vita, pur di dimenticare. Una cosa è certa, in
qualunque modo lo si affronti, ciò che cambierà in maniera
profonda, sarà il nostro essere.
Petra è troppo giovane
per riuscire a gestire le emozioni e le sofferenze che hanno
accompagnato e segnato la sua giovane vita. Il dolore che sta
provando è atroce, ingestibile. La morte della sorella Cloe, l’ha
lasciata piegata sotto il peso del senso di colpa, della sofferenza,
della solitudine e della paura. Difficile esprimere a parole o con i
gesti, ciò che sta provando, così, inizia a scrivere, affidando a
un diario le sue sensazioni, le sue emozioni…la sua vita.
Il diario sarà il tramite
tra lei e Cloe, a cui racconterà la sua esistenza senza di lei,
cercando di mantenere la promessa che le ha fatto prima di morire:
vivere ogni giorno, ogni attimo anche per lei. Promettendole di
migliorare se stessa, i brutti voti a scuola, lasciando stare alcool,
droga e una vita sbandata e ribelle.
Il percorso non sarà
facile, molto spesso sentirà la voglia e l’esigenza di desistere,
facendosi riavvolgere dal falso e freddo abbraccio dei suoi demoni,
che tenteranno in ogni modo di farla cedere. Dovrà contare solo su
stessa e sulla sua forza di volontà perché, purtroppo, la sua
famiglia sta cadendo a pezzi, facendola sentire ancora più sola e
rifiutata. Ma la vita, riserva anche piccoli regali inaspettati,
infatti, Petra avrà al suo fianco due persone importanti: Lore, la
nuova compagna di banco e Diego, lo studente universitario che
l’aiuta con le ripetizioni di matematica. Lore e Diego,
l’aiuteranno a scoprire se stessa, a vedere la vita in maniera
diversa, a lottare per le cose importanti e sentirsi finalmente
libera.
Libera dai demoni e dalle
insicurezze.
Libera di seguire se
stessa.
Libera di affrontare il
dolore.
Libera di amare ed essere
amata.
Il cammino sarà lungo e
faticoso, molti saranno gli imprevisti che la rallenteranno e
qualcosa potrebbe farla tornare indietro, vanificando tutti i suoi
sforzi, ma sono sicura che voi, cari lettori, andrete avanti nella
lettura, forti e temerari come Petra. Perché credetemi leggere
questo libro, sarà un’esperienza emozionante, avvincente, intensa
e solo un’autrice come Giorgia Penzo poteva farci vivere appieno
questo romanzo. La sua sensibilità e capacità narrativa, ci
permettono di vivere e sentire sulla nostra pelle, la sofferenza
della protagonista. Pagina dopo pagina, parola dopo parola il dolore
viene fuori potente e devastante, travolgendoci e lasciandoci inermi
di fronte a qualcosa di inesprimibile e personale.
Il dolore esige rispetto e
Giorgia Penzo ne ha mostrato tanto, narrando con delicatezza e
sensibilità l’anima di una ragazza giovane e insicura, creando una
storia emozionante senza cadere nello stereotipo delle situazioni
scontate o delle frasi fatte. Al contrario, in ogni singola parola
c’è grande forza e determinazione e le descrizioni sono vere e non
pretenziose.
L’autrice sembra aver
intinto la penna nell’inchiostro delle emozioni, muovendosi con
eleganza e delicatezza tra le sofferenze della vita, avvicinando il
lettore con dolcezza, quasi a prenderlo per mano, mostrandogli la
fragilità dell’essere umano.
Giorgia Penzo, mostra in
questo romanzo una maturità emotiva importante. È difficile entrare
nell’animo umano, analizzarlo in ogni suo aspetto e lasciarlo
parlare con franchezza e spontaneità se non si è in grado di
leggere e comprendere la sensibilità e la sofferenza degli altri e,
soprattutto, senza aver letto, affrontato e compreso la propria
sofferenza.
La scrittura è fluida e
accattivante, le sue parole sono semplici, toccanti, vere al punto da
rendere reali ai nostri occhi ogni scena, ogni dialogo che stiamo
leggendo.
Siete pronti a tuffarvi
nel romanzo, lasciandovi avvolgere dalle parole dell’autrice?
Siete pronti ad
emozionarvi e piangere di gioia, dolore, paura e rabbia?
Siete pronti a lasciarvi
attraversare dalle molteplici emozioni che la storia vi farà vivere?
Non esitate. Tuffatevi nel
romanzo e nella vita. Sarà il più bel tuffo che eseguirete.
Buona lettura!!
(Marianna Di Bella)
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