giovedì 5 ottobre 2017

Recensione: "Fiele d'ottobre" - Varla Del Rio

Titolo: "Fiele d'ottobre"
Autrice: Varla Del Rio
Editore: Bakemono Lab



Ciao,
Sono Rimbaud, un gatto con un dono particolare. Oggi aiuterò Marianna a recensire il libro, dopotutto chi meglio di me conosce questo testo ed è in grado di parlarvene in maniera dettagliata e precisa?
Come vi dicevo il mio nome è Rimbaud, sono uno dei personaggi di questa storia e vivo a Ostia con il mio padrone Vincenzo. Un uomo buono, amante dei libri e da qualche giorno mi ha lasciato con il suo amico Luigi. È andato a Roma, non mi ha spiegato il motivo, ma io so tutto, perché come vi ho accennato prima, sono un gatto speciale. Mi muovo in bilico tra la dimensione reale e quella onirica, una specie di ponte di congiunzione. Riesco a percepire la parte più profonda dell'essere umano, leggendo sogni, ricordi, emozioni, segreti celati; sono una sorta di acchiappasogni.
Non mi credete? Ah voi umani, se non vedete non credete mai...allora su forza venite con me, mentre cercherò di raggiungere Vincenzo, vi narrerò la trama di questo libro bello e inquietante.
Spostiamoci a Roma, scenario di questa storia particolare. Sotto il cielo di questa città magnifica, le vite di alcune persone stanno per intrecciarsi. Il destino ha deciso di giocare la sua partita, prendendo alcune persone e mischiando le loro esistenze e le loro storie. Personaggi all'apparenza distanti per stili di vita, attività lavorative, famiglie di provenienza, ma destinati a crescere e fare i conti con alcune problematiche che si trascinano dietro da troppo tempo.
Nel quartiere Testaccio vive Elena De Santis, trascorre le sue giornate tra la spesa al mercato, i piccoli lavori di sartoria e le pulizie di casa. Le piace girare per la città, muovendosi con i mezzi pubblici, insieme al suo fidato cagnolino Bartolo. Si tiene impegnata pur di non pensare all'immenso dolore per la morte del suo adorato marito. Ha una figlia, ma i rapporti tra le due donne non sono buoni. La figlia si chiama Agnese, è una donna in carriera; lavora nel ramo assicurazioni, è dirigente e coordina e gestisce un suo team, ma nella vita privata è un disastro. Non è sposata, non ha una relazione seria e duratura ed è insoddisfatta e annoiata della sua vita.
In un altro quartiere di Roma, vive la famiglia Vitale. Il capofamiglia è Umberto, un uomo all'apparenza goffo, affidabile, in realtà è un uomo ambizioso, bramoso di successo, denaro e potere, odia essere ignorato e dietro l'apparente facciata di uomo tranquillo si nasconde un'anima oscura e cattiva.
Giulia è la figlia di undici anni, una bambina che realizza strani e inquietanti disegni, in realtà trasferisce su carta quelli che sono i suoi sogni notturni o meglio i suoi incubi che l'angosciano profondamente. Cosa sogna? Aspettate, non posso dirvi tutto adesso, però i suoi sogni sono davvero angoscianti. Infine c'è Carla, mamma e moglie, una donna che preferisce nascondere, sotterrare e non vedere ciò che accade nella sua famiglia, in modo particolare l'anima nera del marito. La donna lavora come infermiera presso la clinica “Villa delle Rose” e...stop! Basta, il mio ruolo di guida turistica finisce qui, dovrete continuare da soli il viaggio all'interno di questa storia. Affidatevi alle parole di Varla Del Rio, perché vi condurranno alla scoperta di una trama misteriosa, inquietante ma con molti risvolti interessanti e imprevedibili.
Ho apprezzato moltissimo la costruzione della storia, dei personaggi e il continuo intrecciarsi, sfiorarsi, scontrarsi delle loro vite; particolari sono le descrizioni, reali al punto da farci respirare il clima claustrofobico e inquietante dei sogni di Giulia, ci fanno sentire i brividi sulla pelle e quel senso di viscido e ribrezzo che Umberto provoca in Agnese, il profondo dolore di Elena per la morte del marito o quella sensazione di bramosia e potere di Umberto.
Leggere questo libro vuol dire assistere ad una rappresentazione cinematografica, perché la struttura del testo, il susseguirsi dei capitoli e delle storie dei diversi personaggi, danno l'idea delle scene di un film che prendono forma e cambiano creando profondità, suspence, angoscia, paura, ribrezzo e tenerezza, tutto questo grazie alla fantasia e alla capacità narrativa dell'autrice.
Sono sicura che non potrete, ani no, non vorrete staccarvi dal libro prima di aver concluso la storia e compreso come si evolveranno le varie situazioni. Quindi, prima di iniziare a leggere, rilassatevi, mettetevi comodi e...buona lettura!!


(Marianna Di Bella)



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