Autore: Giulio Togni
Editore: Casa Editrice Kimerik
5,30 del mattino. Il cielo
si sta rischiarando, la notte lascia il posto alle prime luci del
giorno, colorando il cielo di un rosa tenue. Alcune rondini si
librano in volo, una leggera brezza rende piacevole queste prime ore
del giorno. Si prospetta una bellissima giornata estiva.
Ad una fermata dell'autobus,
ci sono tre ragazzi con borsoni da viaggio.
Chi sono? Dove stanno
andando?
Avviciniamoci un po' e
curiosiamo. I tre ragazzi sono Meo, Matteo e Ario. Sono coetanei, si
conoscono da poco tempo ma la loro è un'amicizia molto forte. Hanno
una passione in comune: viaggiare e scoprire il mondo.
Vivono tutti e tre in quel
grande complesso edilizio a forma di ciambellone, lo vedete? Sì, in
effetti ha una forma un po' particolare, è formato da una serie di
palazzi disposti a cerchio che si fronteggiano l'un l'altro,
difficile trovarne un altro tra le periferie della città.
Ci troviamo lontano dal
centro cittadino, nella parte più degradata della periferia urbana.
La zona ha una pessima reputazione ma gli affitti sono accessibili. A
onor del vero, la violenza incombe in tutti i quartieri, infatti,
occorre stare attenti, non allontanarsi troppo dalla propria zona per
evitare incontri spiacevoli.
Il Ciambellone è una sorta
di stato in miniatura, dove vigono regole ferree da rispettare per il
quieto vivere. I condomini sono per la maggior parte collaborativi,
disponibili ad aiutarsi l'un l'altro, amano socializzare e stare in
compagnia, mentre all'esterno dilaga sempre di più la solitudine e
le persone a malapena si conoscono.
Meo, uno dei protagonisti,
si è trasferito qui da poco, allontandandosi da una famiglia troppo
amorevole che l'ha fatto vivere e crescere in un mondo troppo
ovattato. Sentiva che la sua libertà era in pericolo, perché spesso
l'eccesso di amore e protezione possono imporre divieti e
limitazioni. Così trova un lavoro e va a vivere da solo, appagando
in parte la sua voglia di scoprire e conoscere il mondo.
Matteo è suo vicino di
casa. Punk e anarchico convinto. Studia filosofia e si paga gli studi
lavorando a casa con il computer, come coordinatore di discussioni
nei forum. Per lui è soprattutto un modo per sensibilizzare le
persone sulla propria condizione sociale, sulla mancanza di libertà
individuale, ritenendoli schiavi delle convenzioni morali e sociali.
Ario, invece, ama lo spazio
e la fantascienza. Il suo sogno è di poter diventare austronauta,
per questo si allena costantemente in prove fisiche, per poter
entrare alla Nasa.
Il sogno dei tre ragazzi è
viaggiare e poter conoscere il mondo circostante, per questo ora si
trovano alla fermata dell'autobus.
Riusciranno a realizzare il
loro sogno? Cosa accadrà durante il loro viaggio? Cosa riusciranno a
vedere e scoprire?
Seguite i ragazzi, salite
con loro sull'autobus e accompagnateli, perché sarà un viaggio
soprendente e importante. Meo, Matteo e Ario impareranno a gestire le
difficoltà, gli imprevisti, affrontandoli e prendendo coscienza di
se stessi, dei propri limiti e delle proprie capacità. Un viaggio
simbolo di crescita personale e interiore.
Giulio Togni riesce
attraverso questo romanzo a condurci alla scoperta non solo dei tre
ragazzi, ma soprattutto della società odierna, sempre più
caratterizzata da isolamento sociale e violenza. Dove il vicino di
casa è considerato alla stregua dell'indigeno sconosciuto di cui non
si sa nulla, non si conoscono modi di vivere e tradizioni. I tre
ragazzi sembrano impersonare il ruolo dei moderni esploratori delle
civiltà urbane e suburbane. L'autore riesce a farci comprendere
tutto questo attraverso una storia all'apparenza semplice e comune,
ma occorre leggere tra le righe e tra un avvenimento strano e
divertente, ci aiuta a riflettere su quanto non siano poi tanto
lontane dalla nostra realtà.
“Amici, sono felice di
sapere che al mondo esistono ancora persone che partono con lo scopo
di conoscere altri luoghi e altre genti. Ormai oggigiorno pare che si
debba, per forza di cose, lasciare la propria casa solo per andare a
fare la spesa, per recarsi al lavoro o per altri scopi di natura
pratica. Questa è la società moderna, quella che vive nelle gradi
città. Ma, secondo me, non c'è cosa più bella che partire, senza
meta o scopo preciso, con il solo intento di conoscere qualcosa di
nuovo.”
Fermate l'autobus, salite e
intraprendete il vostro viaggio. Buona
lettura!!!
(Marianna Di Bella)
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