mercoledì 2 agosto 2017

Recensione: "Lola Suàrez" - Simona Bertocchi


Titolo: "Lola Suàrez"
Autrice: Simona Bertocchi
Editore: Giovane Holden Edizioni



Volete venire con me in un viaggio unico e irripetibile?
Un viaggio, in grado di toccare le più profonde corde della vostra anima?
Siete pronti a conoscere una terra passionale e malinconica, un passato doloroso e una famiglia distrutta?
Bene, preparatevi perché quando ritornerete, vi renderete conto di essere cambiati profondamente, il vostro sguardo si poggerà sulle cose e sulle persone con la consapevolezza che dietro ogni essere umano, esiste un passato fatto di lacrime silenziose, dolore e malinconia.
Ora chiudete gli occhi e lasciate andare i vostri pensieri e i vostri problemi, accantonateli da una parte, per un po' di tempo non pensate a loro, in questo momento vi serve solo tanta immaginazione e sensibilità d'animo. Pronti?
Bene, siamo a Buenos Aires, precisamente a Plaza de Mayo. Una delle piazze più famose, il cuore della città. Volgete lo sguardo intorno a voi e vedrete la Cattedrale, la sede del governo, il Banco della Naciòn Argentina. Da lontano si vedono arrivare un gruppo di donne, marciano in silenzio tenendo in mano un foulard bianco con sopra scritto un nome. Sono le Donne di Plaza de Mayo. Il loro silenzio è un urlo straziante e al tempo stesso battagliero, verso quel governo che ha nascosto per anni la morte dei loro figli, scomparsi nel nulla.
Donne che dal 1977 marciano per conoscere la verità su quelle sparizioni.
Donne coraggiose che in quegli anni e in un paese maschilista, affrontarono il governo contestando silenziosamente, sventolando un foulard bianco con su scritto il nome del figlio o della figlia scomparsi.
Donne che ancora oggi lottano perché il governo si assuma le responsabilità del passato e per ritrovare i nipoti, adottati illegalmente dalle famiglie di quei militari che hanno torturato e ucciso i loro figli.
Donne che non vogliono sotterrare il loro passato, al contrario cercano di ridare identità ad un popolo sofferente e a nipoti mai conosciuti.
Donne che popolano questo libro, dando forza e carattere a questo romanzo.
La nostra protagonista è Lola Suàrez, figlia di Matilde Gonzales, desaparecida. Matilde era una donna coraggiosa, passionale, madre e moglie amorevole, giornalista impegnata, indipendente, una guerriera impegnata per la libertà di pensiero.
Nel maggio del 1977, un gruppo di uomini/militari mascherati, irrompono in casa Suàrez, prendono Matilde e la portano via per essere interrogata. L'interrogatorio non è altro che una parola dietro cui si nascondono torture, violenze fisiche e psicologiche, sevizie e alla fine morte. Il tutto nel più completo silenzio da parte dell'opinione pubblica, tenendo all'oscuro tantissime famiglie che dall'oggi al domani non vedono più i loro figli.
Diego Suàrez, marito di Matilde, si rende conto che lui e sua figlia Lola sono in pericolo e senza perdere tempo organizza la fuga, lasciandosi dietro un paese sofferente e la sua adorata moglie.
Fuga che li vedrà prima nascondersi in casa di amici fidati, per poi raggiungere il Canada paese che li ospiterà per alcuni anni per poi stabilirsi definitivamente a Barcellona.
Diego e Lola, riprendono in mano le loro vite senza dimenticare ciò che si sono lasciati dietro. Un dolore che porteranno sempre con loro, tatuato per sempre nel cuore.
Diego apre un piccolo ristorante; un locale che apre per gli aperitivi e chiude a notte tarda. Un posto che diventa ben presto luogo di ritrovo e punto di riferimento per tutti coloro che amano non solo mangiare, ma parlare di poesia, di politica, dove si canta, un luogo in cui i versi di Pablo Neruda e Garcia Lorca prendono vita e voce tra le mura del ristorante. Luogo dove si finisce sempre per ascoltare Lola, suonare la fisarmonica della madre. Musica che riporta tutti a quella terra lontana, che amano e sentono scorrere in modo impetuoso e passionale nelle loro vene.
Lola a volte aiuta il padre al ristorante, ma lei è soprattutto una pittrice. Realizza quadri meravigliosi che non hanno una tecnica precisa, non seguono nessuna corrente artistica, perché lei è una donna che segue l'istinto, vive di emozioni e sensazioni intense e dolorose.
Nonstante gli orrori che ha visto da piccola, ha mantenuto la gioia di vivere. È una donna bellissima, con grandi occhi castani, capelli indomabili e lunghi. Una donna passionale, impetuosa, dolce, piena di immaginazione, educata alla lealtà e generosità, divertente, ma al tempo stesso fragile e confusa.
Ha dentro di sé il fuoco dell'Argentina, che riesce a tirare fuori attraverso la pittura, la musica e il tango. Un ballo che l'aiuta a mantenere vivo il legame con la sua terra. Un ballo che è anima, passione, malinconia, è un modo di sentire la vita.
Vita che le scorre impetuosa nelle vene, vita che le ha tolto molto ma che forse potrebbe ridarle parte del suo passato. Come? Il giorno in cui Matilde venne presa e portata via, era incinta di sette mesi. Il trauma subito l'ha fatta entrare in travaglio, partorendo un bel bambino con una macchia rossa sul braccio destro. Matilde non sopravvive al parto e il bambino sparisce. Di tutto questo, si verrà a conoscenza solo molti anni più tardi, grazie al ritrovamento di un rapporto della polizia militare dell'epoca. Ritrovamento che riaccenderà la speranza di Lola nel cercare disperatamente suo fratello.
Che fine ha fatto il bambino? A chi è stato affidato? Riuscirà Lola a scoprire la verità su quella tragica notte?
Lo scoprirete voi, perchè il viaggio che avete intrapreso finora è solo la punta dell'iceberg di questo romanzo ricco di avvenimenti e scoperte. Sono sicura che non vi tirerete indietro e accompagnerete Lola e la sua famiglia durante la ricerca del fratello scomparso; continuerete la lettura di questo romanzo meraviglioso, perché la storia ha la capacità di attrarvi, catturarvi e ammaliarvi come un tango.
Il tango è un ballo passionale, malinconico, dove i due ballerini si attirano, si fondono, si abbandonano per poi tornare a cercarsi. Allo stesso modo questo romanzo saprà attirarvi a sé, fondendovi l'uno all'altro, lo sentirete sulla vostra pelle e nella vostra anima per poi allontanarvi e abbandonarvi perché possiate cercare il vostro spazio vitale, dove riflettere e metabolizzare il tutto per poi tornare a cercarvi di nuovo, continuando la lettura, arrivando alla fine della storia e del ballo con la consapevolezza di essere diversi.
Ballerete e volteggerete al ritmo delle parole di Simona Bertocchi che con maestria saprà condurvi fino al cuore del romanzo, toccando l'anima della storia, dei protagonisti e anche la vostra. Fatevi guidare dalla sua grande capacità narrativa, sono convinta che ne rimarrete affascinati e ammaliati.
Prendete il libro e preparatevi a volteggiare con passione tra le pagine di questo meraviglioso romanzo.
Buona lettura!!!


(Marianna Di Bella)

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