lunedì 29 maggio 2017

Recensione: "Alice tra le bancarelle della Vucciria" - Ludovico Benigno



Titolo: "Alice tra le bancarelle della Vucciria"
Autore: Ludovico Benigno
Editore: Edizioni La Zisa


 

Palermo. La notte del 7 febbraio, Alice esce con gli amici per festeggiare l'esito del primo esame universitario. Un bel 30 e lode in Letteratura inglese a ripagare una vita non facile e avara di soddisfazioni. Durante la notte, però, accade qualcosa, la povera Alice si ritrova in un vicolo puzzolente. Cosa è accaduto? Come è arrivata fin lì? Non lo sa neanche lei, la sua prima reazione al luogo e all'avvenimento, la fanno correre allontandandosi da quel vicolo, cercando un posto più tranquillo dove far riposare i suoi pensieri e cercare di comprendere la situazione. La sua corsa, sembra più una fuga lontano dai guai e dalla sua giovane vita. Durante la sua fuga, si imbatte in un topo bianchissimo un po' particolare: indossa un gilet, ha uno smartphone e invece di squittire parla in dialetto palermitano. Lui è Rattomatto, soprannominato così dalla stessa Alice. Con questi presupposti voi non lo inseguireste? Io sì e anche Alice. La curiosità vince e da qui inizieranno e prenderanno vita le avventure e disavventure della ragazza nella Vucciria, il mercato storico di Palermo
Chi incontrerà? Cosa le accadrà? E soprattutto come è arrivata in quel posto?
Scopritelo lasciandovi affascinare e catturare dal libro, come Alice lo è del Rattomatto. Seguite le parole di Ludovico Benigno, perché da moderno cantastorie vi condurrà tra i vicoli di Palermo, osservando affascinati le avventure di questa Alice contemporanea.
In questo viaggio avrete la fortuna di scoprire un luogo storico come il mercato della Vucciria ma soprattutto vi perderete in avventure che vi insegneranno molto, dal rispetto per gli animali, all'importanza della conoscenza e difesa delle proprie radici culturali. Tutto questo lo capirete solamente alla fine della letura, quando vi ritroverete a chiudere il libro, salutare Alice e il Rattomatto, comprendere il motivo della presenza della ragazza in quel luogo, riflettendo con calma su tutto quello che avete vissuto con la storia.
Ludovico Benigno riesce a farci viaggiare in questa continua corsa in bilico tra realtà e fantasia, confondendole e sovrapponendole continuamente. La sua scrittura ci fa sentire parte della trama, sembra di essere fisicamente in quei luoghi, a volte sentendosi Alice soprattutto nei momenti di confusione e spaesamento che la ragazza vive e prova. A volte si ha l'impressione di confondere la dimensione onirica con quella terrena.
Ho apprezzato molto la sensazione di desolazione delle case abbandonate, facendoci vivere lo stato di abbandono e il fantasma delle voci di coloro che hanno vissuto, gioito, sofferto tra quelle mura. Scheletri vuoti pieni di ricordi ed emozioni.
Ludovico Beningo, ci ricorda che come Alice acquisisce padronanza e consapevolezza di sé per ogni avventura e passaggio che affronta superando ogni timore, anche noi possiamo farcela, l'importante e non perdersi davanti a scarafaggi, venditori ambulanti, venditori/profeti, ragni dalle domande strane o il locale gestito dai cani dove l'uomo è bandito.
Vi ho incuriosito? Spero di sì perché questo libro è bello. Un personale grazie all'autore per avermi permesso di conoscere il suo testo e io non posso far altro che consigliarvelo. Se come Alice vi trovate in situazioni strane e incomprensibili andate avanti, superate le avventure, non fermatevi. Buona lettura!! 


(Marianna Di Bella)




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