Titolo: "Chiaro di Venere"
Autore: Claudio Demurtas
Editore: Edizioni EventualMente
Sardegna inizio anni '60, il
mondo è in grande fermento politico, economico e culturale. Un
ragazzo si aggira per la città, riportando alla luce ricordi
d'infanzia e riflettendo su cosa fare della sua vita. Ha solo
vent'anni e tanta strada da percorrere prima di capire e scoprire chi
vuole essere. Ora i suoi unici problemi sono di riuscire a dare gli
esami universitari, innamorarsi e decidere se accettare la proposta
di diventare professore temporaneo nelle scuole medie. Il suo nome?
Presto detto, Federico Nemis, studente universitario alla facoltà di
Legge. Ragazzo insicuro, sia per la sua eccessiva magrezza che per la
forte miopia. Ha la tendenza a commiserarsi, sentirsi inadeguato e
perdente in alcune occasioni. Vede i suoi giorni trascorrere senza
riuscire a lasciare una traccia di sé nel mondo e non vede alcun
futuro roseo. I progetti che porta avanti riescono a dargli una
soddisfazione temporanea, per poi ricadere nell'apatia, lasciandogli
un vuoto dentro. Si innamora facilmente ma in modo superficiale,
idealizzando le ragazze e l'amore. Vive chiuso nel suo piccolo mondo,
dove i suoi problemi sono di vitale importanza lasciando fuori tutto
il resto, senza informarsi sulla politica del momento, evitando così
di creare una sua coscienza politica, sociale e morale. Il suo unico
interesse e organo informativo è Il Corriere dello Sport.
Un giorno conosce Luisella e
finalmente il suo sogno d'amore si realizza anche se dovrà spesso
scontrarsi con le differenze culturali e politiche della ragazza.
Questo sprona Federico a porsi delle domande, iniziando piano piano a
prendere coscienza di ciò che avviene intorno a lui.
Riuscirà a capire cosa
vuole dalla vita? A trovare la sua strada e a prendere coscienza e
fiducia in sé? Lo scoprirete solo leggendo il libro, lasciandovi
catturare dalla capacità narrativa dell'autore che vi farà entrare
in punta di piedi nella vita di Federico, percorrendo con lui un
tratto di strada, lungo dieci anni, durante i quali potrete
comprendere meglio il suo carattere e le sue scelte, ma lo farete in
silenzio, senza giudicare, semplicemente riflettendo.
Io mi sono lasciata
ammaliare dalle descrizioni e dal contesto sociale e politico; tutto
ciò grazie alla capacità dello scrittore Claudio Demurtas di far
vivere e sentire appieno le sensazioni del ragazzo e le bellissime
descrizioni ambientali e temporali. A volte si respira quel senso di
sospensione, sia di tempo che di vita, dove tutto il resto del mondo
è fuori e lontano. Si percepisce la nostalgia della fine delle
vacanze estive e della gioventù, come di un qualcosa di perso e
difficile da recuperare, finito per sempre.
Lo scrittore è riuscito a
descrivere molto bene il protagonista senza ometterne i lati
negativi, anzi lo rende vivo agli occhi del lettore, descrivendo bene
il senso di inadeguatezza, insoddisfazione e incertezza tanto da
sentire e capire perfettamente cosa sta passando.
Ho apprezzato moltissimo
questo testo soprattutto per le tematiche sociali, culturali e
politiche e sono del parere che alcuni argomenti, come ad esempio la
crescita e la conoscenza di sé, siano molto attuali; perché in
qualsiasi epoca o parte del mondo ci troviamo, non è facile
crescere, diventare adulti, superare l'età dell'indecisione per
capire cosa si vuole. Tutti crescendo abbiamo avuto gli stessi dubbi,
le stesse problematiche, insicurezze affettive, personali e sociali,
l'unica differenza è che ognuno di noi ha trovato nel tempo la
strada e il modo per giungere alla piena consapevolezza di sé.
Arrivare a questo non è mai facile e indolore, ognuno deve superare
le proprie paure e insicurezze, rischiando a volte di lasciare dietro
di sé qualcuno o qualcosa di importante.
Quindi chiunque vogliate
essere e qualunque sia la vostra strada...buona fortuna e buona
lettura!
(Marianna Di Bella)
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