giovedì 16 marzo 2017

Recensione: "La grazia dell'aria sottile" di Ronlyn Domingue


Titolo: "La grazia dell'aria sottile"
Autrice: Ronlyn Domingue

 
Questo testo non era nella lista dei libri da leggere, ma quando ho visto la copertina, letto il titolo e la trama non ho esitato e l'ho preso. Proprio perché la storia mi aveva incuriosita, inizio subito la lettura. Sfortunatamente quando ho troppe aspettative per una cosa, inevitabilmente c'è sempre qualcosa che non va e che non mi convince del tutto, così come è successo con questo libro.
Le premesse e le basi per un'ottima storia c'erano tutte, ambientata nella New Orleans degli anni Venti, Razi la protagonista è una donna forte, intelligente, bella e determinata a perseguire i propri sogni, studiare medicina e diventare medico, cosa inusuale per quell'epoca dove la società perbenista non vedeva di buon occhio donne che studiavano e volevano una propria indipendenza economica.
Razi, cresce tra le suffraggette e anche lei negli anni parteciperà e organizzerà incontri clandestini, per educare le donne alla conoscenza del proprio corpo, ai metodi contraccettivi ecc.
In quel periodo incontrerà e si innamorerà perdutamente di Andrew, due anime destinate a conscersi e amarsi profondamente, purtroppo il destino ci metterà lo zampino e Razi muore. E come nel film "Ghost" la sua anima, spettro o essenza rimane sulla Terra, come in una sorte di limbo o terra di mezzo. Razi non si rassegna e cerca di capire cosa è successo al suo Andrew e cosa ne è stata della sua vita. Passano così più di settant'anni e si ritrova a seguire una coppia, Amy e Scott, che in un mercatino di quartiere comprano una libreria appartenuta al suo Andrew e inevitabilmente Razi li segue attrata da Amy. Cosa lega Amy, Scott e Razi? L'amore? La libreria? A voi la scoperta ;)
Quello che posso dirvi è che le cose che non mi hanno convinta sono un bel po'. Se non avessi letto anticipatamente la trama, sinceramente dopo le prime pagine avrei lasciato il libro, sin dall'inizio c'è un continuo salto temporale tra passato e presente, il tutto nel giro di poche pagine.
Il libro è scritto in un alternarsi di cambi di soggetti, spesso mi sono fermata perché non capivo più chi stesse raccontando o parlando e sono dovuta ritornare indietro perché in questo modo si perdeva il senso del racconto.
Troppi personaggi a cui dare una collocazione, tra quelli della sua vita passata, quelli del presente e del suo periodo da fantasma, ho avuto più volte il desiderio di prendere carta e penna e stilare un elenco.
Sinceramente tutto questo ha reso la lettura faticosa e pesante. Mi spiace perché i presupposti per un ottimo libro c'erano tutti. Peccato!

(Marianna Di Bella)

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