lunedì 20 marzo 2017

Recensione: "Un disastro chiamato amore" di Chiara Giacobelli



Titolo: "Un disastro chiamato amore"
Autrice: Chiara Giacobelli


 
Ognuno di noi porta dentro di sé ferite e cicatrici indelebili. Ricordi e sofferenze che vorremmo cancellare per sempre dalla nostra memoria, ma riuscirci è impossibile e allora con gli anni impariamo a conviverci. Cerchiamo di difenderci, rendendo inaccessibile parte della nostra anima, erigendo muri invisibili per proteggerci dagli altri e dal mondo esterno. Il dolore è lì, assopito all'interno di questa muraglia e la paura è fuori a fare da guardia. Paura di aprirsi agli altri, fidarsi di nuovo, affidare il proprio cuore e amore senza vederlo ridurre in poltiglia, paura di tornare a soffrire. La paura ci paralizza, ci fa smettere di lottare, credere in noi stessi, ci allontana dall'amore e allora non è più guardiana delle nostre sofferenze ma ne diventa carceriera. Ma non sarà così per molti, perché la speranza non si affievolisce, non smette di lottare e a volte l'arrivo di una persona speciale ci farà sentire il desiderio di aprirci di nuovo agli altri. Una persona in grado di comprendere le nostre sofferenze e i nostri timori; certo la paura continuerà a fare capolino tra le nostre incertezze facendoci commettere sbagli su sbagli, ma se il desiderio e l'amore sono forti allora non ci sarà nessuno ostacolo a trattenerci dall'amare di nuovo noi stessi e gli altri.
Troviamo così i nostri due protagonisti, Vivienne e Alex, due ragazzi che sanno bene cosa significa soffrire e nascondere le loro paure e cicatrici.
Vivienne Vuloir, vive a Parigi e lavora per un giornale francese scrivendo articoli di vita mondana.
È una ragazza imbranata, goffa, simpatica, ipocondriaca, ha il terrore dell'aereo, del mare, dei cani e non ha più fiducia nell'amore; ma soprattutto è una calamita per le disavventure.
Un giorno, riceve una chiamata dal figlio della grande attrice Elisabetta Grimaldi, per una proposta di lavoro. Scrivere la biografia della madre. Il suo sogno, finalmente, sta per realizzarsi. Vivienne sa che non può assolutamente rifiutare, anche se questo comporta il dover prendere un aereo di cui ha il terrore. Sì perchè il lavoro dovrà svolgersi in Liguria, dove si trova la residenza di Alex Lennyster, il figlio della famosa attrice.
Alex è un ragazzo irrimediabilmente attraente, sensibile, generoso, dolce, romantico, paziente e al tempo stesso criptico, tanto da confondere spesso Vivienne.
Questo incontro cambierà completamente le loro vite, ma sarete voi a scoprirlo, divertendovi con la lettura di questo libro. Una storia che ho amato tantissimo, ho riso fino alle lacrime, da tempo non mi capitava di ridere così tanto con un libro.
È un romanzo spumeggiante, leggero, pieno di ironia ma anche profondo come profondi sono i sentimenti e le paure dei protagonisti.
Ho apprezzato tutti i personaggi, positivi, generosi, solari ma la mia preferita rimane Vivienne, un tornado di comicità, ironia e disavventure.
Ho amato la fragilità emotiva e affettiva di Viviene e Alex, la loro paura di essere feriti e molte volte durante la lettura ho sentito il bisogno di consolarli e proteggerli, forse perché in essi ho rivisto parte delle mie insicurezze.
Chiara Giacobelli ha fatto un ottimo lavoro, è riuscita a trovare il giusto equilibrio narrativo tra il far ridere il lettore con dialoghi vivaci, frizzanti e l'affrontare, al tempo stesso, le paure, i dubbi dei due protagonisti senza rendere il libro noioso e pesante.
Quindi sì leggete il libro, rilassatevi, ridete, sognate ad occhi aperti ma riflettete anche sulle paure e sulle fragilità dell'essere umano.
Buon disastro...buon amore...buona lettura!!

(Marianna Di Bella)

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