Titolo: "Inviata speciale"
Autore: Jean Echenoz
Editore: Adelphi
Francia.
In un ufficio,
apparentemente anonimo, con una grande scrivania verde, due uomini
sono intenti a confabulare tra di loro. Sono alle prese con un
incarico importante, la cui riuscita dipenderà dalle loro abilità e
capacità nel cercare la persona giusta che possa riuscire
nell'impresa.
Lo so, non ci state capendo
nulla e in parte è colpa mia, ma mi sono fatta prendere la mano
dall'atmosfera di mistero che aleggia nella stanza. Mi ricompongo e
procedo con calma.
Siamo sempre in Francia,
precisamente a Parigi e nell'ufficio ci sono due uomini importanti.
Due figure di spicco nelle operazioni di spionaggio, il primo è il
Generale Bourgeaud, ex agente del Service Action, e l'altro Paul
Objat. Il Generale vuole organizzare una nuova operazione segreta per
destabilizzare la Corea del Nord, il bersaglio ideale è Gang Un-ok,
nuovo consigliere del leader nordcoreano. Per riuscire nel loro piano
hanno bisogno di infiltrare un agente, che possa minare dall'interno
la figura del nuovo consigliere.
Un agente esperto? No.
Un agente il cui curriculum
si compone di missioni e lavori sotto copertura di impagabile valore?
No.
Un agente esperto di
politica nordcoreana? No.
La figura che cercano i due
uomini è lontana dall'idea che abbiamo della spia.
La figura che cercano deve
essere una donna estranea all'ambiente...
“Be', insomma,
un'ingenua, ha sintetizzato il generale. Una che non capisce niente
di niente, che fa quello che le si dice di fare e non chiede
spiegazioni. Carina, possibilmente.”
(citazione tratta dal testo)
Caratteristiche non facili
da trovare, ma Objat ha già un'idea su chi potrebbe essere la nuova
inviata.
Lei è Constance Coste, 34
anni e sposata con Lou Task. Una donna poco attiva, poco qualificata
che a malapena ha un diploma di scuola superiore, insoddisfatta
nell'amore e forse in parte della sua vita. L'apice nella sua
esistenza, l'ha raggiunto con “Excessif”, una canzone scritta da
suo marito, che ha avuto un successo planetario, facendo ballare
tutto il mondo. Una meteora nel firmamento musicale.
L'inviata ideale che i due
agenti stanno cercando, ma prima di mandarla in missione, la donna
deve essere addestrata e...il romanzo continua, ma sarete a voi a
terminare la lettura, io faccio un passo indietro, lasciandovi il
tempo e lo spazio per metabolizzare il romanzo. Sì, metabolizzare,
perché questo romanzo è spiazzante, non per le scene rocambolesche
di spionaggio che non ci sono, ma per la sua storia senza capo né
coda.
Spiazzante è il termine
adatto per spiegare il testo ma, soprattutto, per affermare come mi
sono sentita una volta terminata la lettura. Ho chiuso il libro e mi
sono chiesta, più e più volte, cosa avessi letto e quale fosse
l'obiettivo a cui voleva giungere l'autore. Ho dubitato della mia
capacità nel comprendere il messaggio, così, ho deciso di leggere
i commenti di altri lettori, per capire meglio. Ho riscontrato una
netta divisione tra chi è rimasto deluso e chi ha apprezzato lo
stile narrativo e la trama in generale. Leggendo attentamente i
diversi pareri, mi sono resa conto che io ero, anzi sono a metà, tra
lati positivi e negativi del romanzo.
Jean Echenoz ha scritto una
spy story, ma non è un vero e proprio romanzo di spionaggio, è più
una
parodia, una visione ironica
del genere e dei moderni agenti segreti. Dove i tanti personaggi che
compongono il romanzo, rivestono il ruolo di improbabili e improponibili spie,
sequestratori o rapiti, subendo tra l'altro la Sindrome di Stoccolma
o di Lima a seconda dei loro ruoli. Non esistono eroi, ma semplici
esseri umani, con pregi e difetti, che si lasciano influenzare dai
loro istinti.
La figura della donna non è
tratteggiata bene, infatti, i personaggi femminili rappresentano
donne assertive, senza cervello, in cerca di uomini che possano
cambiare la loro vita, soprattutto quella economica.
I personaggi sembrano
slegati tra di loro, ma in realtà, le loro vite e storie sono
intrecciate in una fitta rete, questo perché l'autore ha saputo
creare, anzi no giocare con le loro vite e con noi lettori,
presentandoci fatti e avvenimenti apparentemente distanti, per poi
ricollegare il tutto in una trama ben precisa. Ogni dettaglio fa
parte di un quadro più ampio di cui solo l'autore ne conosce il
senso.
Ho apprezzato lo stile
narrativo con quella vena ironica che rende il tutto un pochino più
godibile, ma il romanzo è lento, in alcuni punti fin troppo lento.
Un po' di movimento si ha verso la fine del libro, ma per arrivarci
ci vogliono pazienza, costanza e la ferma decisione nel non
abbandonare la lettura.
Leggere il romanzo è come
avventurarsi in un viaggio di cui non si conoscono le tappe e la meta
finale, dove tutto è ignoto e imprevedibile, con episodi noiosi o
divertenti, capeggiati da una guida e voce narrante ironica e
pungente in grado di presentarci notizie extra, che variano dal puro
intrattenimento ad altre più interessanti.
Un viaggio che si svela
davanti ai nostri occhi, pagina dopo pagina, come se fosse la
sceneggiatura di un film. Un viaggio surreale, lento,
spiazzante, ironico, incomprensibile.
Un viaggio a cui potrete
partecipare solo se consapevoli che potrebbe non piacervi,
rimanendone delusi...molto delusi.
Il mio viaggio è stato
spiazzante, a metà tra pregi e difetti, tra passaggi incomprensibili
e altri più ironici, tra personaggi detestabili e altri un po' più
divertenti, tra il “cosa ho letto?” e “perché l'ho scelto?”,
tra avvenimenti lenti e altri ancora più lenti. Una lettura che non
mi ha pienamente convinta e soddisfatta, ma come sempre lascerò a
voi giudicare. Un piccolo consiglio, lasciatevi andare agli eventi e
vedete dove vi portano, chissà che non siate più fortunati di me,
riuscendo ad apprezzare ciò che io ho visto e percepito come
difetti.
Buona lettura!
(Marianna Di Bella)
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