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martedì 11 febbraio 2020

Recensione: "Io che amo solo te" - Luca Bianchini

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Titolo: "Io che amo solo te"
Autore: Luca Bianchini
Editore: Mondadori





Polignano a Mare è in grande fermento, la cittadina pugliese si sta preparando per festeggiare le nozze di Chiara e Damiano, due giovani ragazzi che stanno unendo in matrimonio le loro vite e i loro destini. Questo non è un semplice matrimonio, perché gli occhi di tutta Polignano sono rivolti ai loro genitori: Ninella, madre della sposa, e Don Mimì il padre dello sposo.
Perché? Beh anni indietro, Ninella e Don Mimì si sono amati tantissimo e come tutte le storie qualcosa non è andato bene e il loro amore è finito tra sofferenze, rimpianti e rinunce.
Perché si sono lasciati? A voi scoprirlo, ciò che è importante sapere e sottolineare è che questo amore non si è mai spento del tutto, è rimasto come brace sotto la cenere, pronto a riaccendersi, perché alcuni amori rimangono vivi per sempre e attendono con calma e pazienza il momento opportuno per ripresentarsi e dare, ove possibile, una seconda possibilità.

“Ci sono storie che hanno bisogno di buio e silenzio. Solo dopo tanto tempo, come alcuni vini, potranno essere raccontate”
(citazione tratta dal testo)

Sono trascorsi tanti anni, molte cose nelle vite di Ninella e Don Mimì sono accadute, modificando parte del loro carattere. Ninella, dopo la fine della storia d'amore, ha saputo ricostruire se stessa, la sua rispettabilità, la sua vita. È una donna determinata, un vulcano in attesa di esplodere per dare vita, corpo e anima a tutta la sua bellezza e determinazione. Don Mimì, invece, ha rinunciato ai suoi sogni per un matrimonio economicamente conveniente e questo ha influenzato il suo carattere, pieno di frustrazione e rimpianti ma, soprattutto, ha inciso nel suo rapporto con i figli a cui non ha saputo insegnare a vivere e lottare per i propri sogni, a non credere nell'amore, risolvendo ogni problema al posto loro rendendo la vita fin troppo semplice.
In questo viaggio alla scoperta e riscoperta dell'amore si muovono e prendono vita i personaggi del romanzo di Luca Bianchini. Quattro protagonisti in cerca della felicità e del loro posto nel mondo, ma impareranno che l'amore arriva, ospite inatteso, a bussare alla porta quando meno ce lo aspettiamo, mescolando le carte della nostra vita e dei nostri destini.
Due generazioni a confronto uniti da dubbi, insicurezze, voglia di riscatto per una felicità promessa e disattesa.
Due generazioni che si incontreranno e confronteranno su un terreno delicato e fragile come quello dell'amore, protagonista assoluto del romanzo che influenza le vite dei protagonisti e di tutti personaggi che si muovono dietro le quinte dando corpo e spessore alla trama.

“Ci sono amori che non lasciano nemmeno una foto, e sono i più difficili da dimenticare.”
(citazione tratta da testo)

La lettura è scorrevole, leggera e allegra. La scrittura è delicata, frizzante ma anche piena di cliché che, purtroppo, rendono la trama prevedibile e i personaggi stereotipati e troppo frivoli. Personaggi descritti e rappresentati in ogni loro sfaccettatura, con pregi, difetti e contraddizioni rendendoli veri, autentici, ma anche noiosi, spiritosi, antipatici, profondi, così come avviene nella vita.
Il romanzo si snoda durante le tre giornate che precedono il matrimonio e dalle sue pagine viene fuori tutto il calore e la bellezza del sud, regalandoci uno spaccato di vita pugliese caldo, colorato, passionale, autentico, ma tutto questo, purtroppo non è riuscito a convincermi del tutto. Durante la lettura c'è sempre stato qualcosa che non mi ha emozionata, colpita e affascinata fino in fondo. Non sono riuscita a creare un legame empatico con i protagonisti e con la trama, forse i troppi cliché, la prevedibilità della storia, alcuni personaggi che non mi hanno coinvolta emotivamente, non hanno aiutato nel mio giudizio e nel piacere della lettura.
Peccato.
Cosa accadrà tra Ninella e Don Mimì? Si riaccenderà la fiamma del loro amore? Chiara e Damiano riusciranno a realizzare i loro sogni? Prenderanno coscienza di sé e dei loro veri sentimenti? Impareranno a vivere seguendo i loro sogni fino in fondo, lasciando da parte i rimpianti? Riuscirà l'amore a colpire i cuori e le anime dei protagonisti, stravolgendo le loro vite?
A voi trovare le risposte, io mi ritiro in silenzio, lasciandovi scoprire la storia.

“E non c'è niente di peggio che combattere contro un ricordo che il tempo, anziché sbiadire, colora ulteriormente.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!!




(Marianna Di Bella)

martedì 10 dicembre 2019

Recensione: "L'arte di correre sotto la pioggia" - Garth Stein

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, amicizia, recensione, cane, speranza

Titolo: "L'arte di correre sotto la pioggia"
Titolo Originale: "The Art of Racing in the Rain"
Autore: Garth Stein
Editore: Piemme




Per raggiungere i propri obiettivi occorre lottare con forza e determinazione senza mai perdere la speranza, perché gli imprevisti sono sempre in agguato pronti a intralciare il nostro cammino, facendo di tutto per farci crollare a terra e desistere dai nostri propositi. È proprio in questi momenti che il coraggio e la determinazione devono avere il sopravvento sulla paura e il timore di non farcela, sostenendoci nella caduta e nella voglia di rivalsa, perché nella vita si impara attraverso gli errori e gli imprevisti. Si impara cadendo. Si impara sbagliando, provando e amando, sì perché l'amore è il motore della nostra esistenza ed è lui che alimenta la nostra forza e determinazione.
L'amore per se stessi, per gli altri, per la vita. L'amore infinito...l'amore che ci aiuta e sostiene nei momenti di sconforto, e Denny Swift è circondato d'amore, in particolare, quello del suo cane Enzo.
Denny e Enzo vivono a Seattle, l'uomo lavora dietro il bancone di un'autofficina come assistente ai clienti. Ama i motori ed è un pilota di auto da corsa che non ha mai espresso in pieno le sue capacità e potenzialità. Ama il suo cane e insieme condividono la passione per le corse automobilistiche che guardano spesso in TV.
Enzo, invece, è un cane particolare, adora guardare la televisione, soprattutto i documentari del National Geographic e le gare automobilistiche ed ha un sogno: poter rinascere nel corpo di uomo. Il cane è convinto di essere nato nel corpo sbagliato, perché sente di essere in tutto e per tutto un essere umano. Ama follemente il suo padrone, ma questo non vuol dire che non sia obiettivo nei suoi riguardi, sa benissimo che l'uomo è imperfetto, per questo quando parla di lui non omette i limiti e i lati negativi.
Enzo è tranquillo e appagato fino a quando nella vita di Denny non arriverà l'amore di Eve a travolgere la loro esistenza. Una terza persona che cambierà gli equilibri della loro vita e a cui Enzo dovrà abituarsi con calma e pazienza, soprattutto quando la malattia e la morte incomberanno nella loro famiglia portando dolore e sofferenza, ma a raccontarvi il resto della storia ci penserà il nostro protagonista a quattro zampe che sarà il testimone diretto di ogni avvenimento del romanzo, io posso solo suggerirvi di prepararvi a una storia commovente, coinvolgente e dolorosa.

Avevo sempre desiderato amare Eve come la amava Denny, ma non ci ero mai riuscito perché mi spaventava. Lei era la mia pioggia. Il mio fattore imprevedibile. La mia paura. Ma un pilota non deve avere paura della pioggia, la deve accettare. Solo io potevo manifestare un cambiamento in ci che mi circondava. Mutando il mio stato d'animo, la mia energia avevo permesso a Eve di vedermi in modo diverso. E anche se non posso dire di essere padrone del mio destino, posso dire di ave avuto un attimo di padronanza, e ora so su cosa devo lavorare.”
(citazione tratta dal testo)

Enzo è la voce narrante del romanzo che ci guiderà tra le pagine del libro e la vita di Denny, attraverso i suoi pensieri e le sue riflessioni profonde e intelligenti. Il suo punto di vista ci permetterà di conoscerà a fondo l'uomo, la sua famiglia e il lungo e difficile percorso che dovrà affrontare per difendere ciò che ha costruito e ciò che rimane della sua famiglia travolta da un dolore immenso e inconsolabile.
Il punto di vista di Enzo ci porterà a riflettere su temi seri e importanti quali: la vita, la morte, l'amore, le passioni, la speranza, la sofferenza ecc. Un punto di vista sincero, vero, soprattutto, quando parla di Denny, perché il cane è del parere che gli eroi non sono perfetti e non renderebbe giustizia al suo padrone, parlando di lui solo in termini positivi, elogiandolo anche quando commette dei sbagli. Sono gli sbagli e i difetti a renderci unici, belli, interessanti e veri.

Il vero eroe è imperfetto. La vera prova per un campione non è riuscire a trionfare, ma piuttosto riuscire a superare gli ostacoli – meglio se creati a lui stesso – che gli impediscono di trionfare. Un eroe senza imperfezioni non interessa né al pubblico né all'universo...”
(citazione tratta dal testo)

Enzo è paziente, comprensivo, un compagno fedele, amico, confidente e guida silenziosa che sarà sempre al fianco del suo amico, nel bene e nel male, sostenendolo come può, con piccoli e significativi gesti che valgono più di tanti discorsi o parole.

I gesti sono tutto ciò che ho, e a volte devono essere eclatanti.”
(citazione tratta dal testo)

Garth Stein ha scritto un romanzo semplice ma al tempo stesso disarmante, utilizzando le descrizioni della guida come metafore della vita, regalando speranza, forza, tenacia e ricordandoci che non bisogna arrendersi mai di fronte agli imprevisti della vita, ma essere pronti a lottare con forza in ciò in cui si crede e per le persone che si amano e, in questo romanzo, la speranza, la tenacia e l'amore sono i pilastri del libro.
La lettura è coinvolgente; lo stile leggero, semplice e al tempo stesso profondo. La storia è quasi banale nell'evolversi degli eventi e del finale se non fosse per la prospettiva originale del punto di vista di Enzo che risulta una voce narrante profonda, intelligente, forse fin troppo umana. Ad essere sinceri le continue descrizioni delle corse e delle modalità di guida possono tediare e risultare fastidiose per chi non ama le corse automobilistiche e non capisce nulla di guida, rendendo la lettura difficoltosa e noiosa.
“L'arte di correre sotto la pioggia” è un romanzo piacevole, tenero, delicato, commovente e non è dedicato solo a chi ama i cani o le corse automobilistiche, è un piccolo dono che l'autore ha creato per tutti i lettori, ricordando loro che la vita non è priva di ostacoli, e che gli imprevisti sono sempre in agguato pronti a metterli alla prova, perché la vita è bella nella sua imperfezione...come noi, artefici del nostro destino e piloti della nostra vita.

...ciò che manifestiamo è davanti a noi; siamo noi gli artefici del nostro destino. Intenzionalmente o meno, siamo soltanto noi i responsabili dei nostri successi e dei nostri fallimenti.”
(citazione tratta dal testo)

Buona lettura!




(Marianna Di Bella)

venerdì 22 novembre 2019

Recensione: "La casa degli specchi" - Cristina Caboni

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Titolo: "La casa degli specchi"
Autrice: Cristina Caboni
Editore: Garzanti



La paura è un'emozione destabilizzante e paralizzante. È infida e colpisce quando si abbassa la guardia, quando si è più indifesi e impreparati a gestirla e combatterla. Arriva e immobilizza, il battito accellera e ci sentiamo sopraffatti dal terrore, incapaci di muoverci, agire e pensare con razionalità. È talmente forte il senso di disagio e panico che ci blocchiamo, ci chiudiamo in noi stessi, timorosi di tutto ciò che ci circonda, delle persone e dei luoghi. Ci chiudiamo al mondo pensando di risolvere i problemi ma, in realtà, ci stiamo imprigionando in noi stessi insieme al terrore che ci accompagna come un fedele compagno in qualsiasi posto decidiamo di nasconderci. È sempre lì a ricordarci che esiste, che possiamo fuggire anche dall'altra parte del mondo, illudendoci di essere finalmente liberi, ma quando meno ce l'aspettiamo eccola, la paura, spuntare di nuovo e colpire. Fino a quando non decidiamo di affrontarla e combatterla definitivamente, liberandoci dal senso di oppressione, insicurezza e dalla sensazione di doverci sempre guardare le spalle e difenderci.
Non è semplice, ci vuole una grande forza di volontà per trovare il coraggio di riappropriarci di noi stessi, della nostra vita, per essere finalmente liberi di vivere appieno ogni attimo della nostra esistenza con leggerezza e serenità. Un percorso irto di difficoltà ma, nella vita nulla è facile e se vogliamo qualcosa dobbiamo imparare a lottare strenuamente ed è ciò che impareranno le protagoniste dell'ultimo libro di Cristina Caboni. Due donne unite da un legame di sangue e da un passato che cela misteri e sparizioni.

“Sapeva cos'era la paura e come poteva ridurre una persona: viveva in casa sua da sempre, era stata una compagna costante per i suoi genitori e poi, tramite loro, anche per lei.
Era un'amica apparentemente affettuosa, la paura, ma in realtà odiava chiunque. Uno sguardo, una parola lasciata cadere nel mezzo di una frase poteva diventare un muro invalicabile.
La paura amava solo chi la nutriva.
La paura era distacco da ogni cosa.”
(citazione tratta dal testo)

Questa volta l'autrice ci conduce tra le strade e i vicoli di Positano, una terra dove i profumi dei limoni e del mare si mischiano e amalgamano insieme ai colori e al calore di una terra ricca e passionale. Qui si trova la “casa degli specchi”, una villa su tre piani, con un panorama mozzafiato che si affaccia sul mare blu e sconfinato. La casa ha una particolarità, un atrio circolare con 12 specchi alle pareti, le cui cornici sono state realizzate dal proprietario Michele Loffredi, conosciuto a Positano come il maestro dell'oro. Un artista gioielliere che con le sue collezioni ha fatto innamorare le grandi attrici degli anni Cinquanta e Sessanta.
Oggi Michele ha 90 anni e la sua memoria gli sta giocando brutti scherzi. L'uomo soffre di Alzheimer e il passato si va piano piando sbiandendo e sparendo. Non tutto, qualcosa rimane ancora vivido nella sua memoria, il ricordo della moglie Eva Anderson, sparita senza alcuna spiegazione logica anni e anni prima. Cosa le è accaduto? Nessuno lo sa, ma il passato sta tornando a bussare alla porta della villa facendo riemergere ricordi, emozioni e misteri mai svelati. Durante i lavori di recinzione, si apre una buca nel terreno, riportando alla luce uno scheletro che giace lì da anni, a chi appartiene? È Eva Anderson? Quale mistero si cela dietro questo ritrovamento? È ciò che si chiede Milena, nipote di Michele e protagonista del romanzo. La ragazza si è rifugiata a Positano, non solo per stare accanto al nonno ma, per prendere una decisione importante riguardante la sua vita. Ciò che non sa è che, invece, si ritroverà a scoprire un passato di cui non sapeva nulla, recuperando la figura della nonna che per lei e sempre stata una figura evanescente...un fantasma. Nessuno in casa ha mai parlato troppo di questa donna, sparita nella vita e nei ricordi familiari. Ricordi che scopriremo insieme a Milena e grazie a un salto indietro nel tempo, quando una giovanissima Eva arriva in Italia intorno alla fine degli anni Cinquanta. Una giovane attrice in cerca di lavoro che appena giunta a Venezia conosce Michele e l'amore tra i due giovani scatta in maniera forte e intensa ma, qualcosa nel passato di Eva la perseguita, una paura che ha cercato di lasciare in America per ricostruire una nuova vita e sentirsi finalmente libera. Ma il passato sta tornando anche per Eva e potrebbe minare l'amore e la serenità che la ragazza sta costruendo con Michele. Chi minaccia la sua felicità? Di cosa ha paura? Chi o cosa la perseguita? Scoprirlo sarà il vostro compito, io vi lascio sulla terrazza della villa e nel mentre mi godrò il panorama e i colori di Positano. Posso però dirvi cosa ne penso del romanzo, senza svelarvi nulla sulla storia e l'epilogo.

“La verità è tutto ciò che importa davvero.”
(citazione tratta dal testo)

Cristina Caboni sa narrare e appassionare il lettore con storie semplici, delicate e piene di sentimenti. La lettura è coinvolgente e scorrevole e, come sempre, l'autrice riesce a trovare un episodio storico su cui costruire parte della romanzo, integrandolo perfettamente alla trama e ai personaggi. Questa volta il nostro viaggio nel tempo riguarderà il periodo del maccartismo e la caccia alle streghe degli americani contro i cittadini sovietici residenti negli Stati Uniti d'America. Una caccia, spesso illogica, verso qualsiasi cittadino di origine russa, o che abbia avuto anche solo un legame superficiale con l'Unione Sovietica. Un clima di persecuzione e paura che hanno vissuto non solo i cittadini di russi ma anche tutti coloro che esprimevano un pensiero che poteva essere ritenuto filorusso. L'autrice ha preso questo tema, l'ha contestualizzato all'interno della trama, inserendovi altri elementi interessanti come il cinema, il mistero, la sensazione di paura e oppressione, l'amore, la famiglia, i silenzi e ha creato un romanzo delicato e piacevole.
Seppur piacevole, questa volta, i protagonisti e i vari personaggi non mi hanno affascinata e ammaliata, li ho trovati poco empatici e anche un po' controversi nelle emozioni e negli atteggiamenti, soprattutto, Milena. Nel romanzo afferma di essere diretta senza girare intorno alle cose, e mi aspettavo un carattere forte e deciso, invece l'ho trovata insicura e titubante. Così come non mi hanno affascinata gli altri personaggi a cui personalmente avrei dato più spazio, ho sempre avuto la sensazione che rimanessero delle figure ai margini della storia senza dare un'impronta decisa e forte, come ad esempio la figura del maresciallo che conduce le indagini, di cui non si capisce fino in fondo il suo carattere e se nasconde o meno qualcosa. Oppure la fiugra della mamma di Milena, nonché figlia di Michele e Eva, sappiamo che muore giovane e poi basta, altra figura evanescente che si perde tra le righe del romanzo.
Un'altra cosa che non mi ha convinta del tutto, è la costruzione del testo. Le basi e gli elementi sono gli stessi: due protagoniste legate o da un legame di sangue o da una passione reciproca, un viaggio temporale tra passato e presente, una morte misteriosa e una ricerca nel passato per comprendere e migliorare il presente. Elementi che rendono, almeno per me, la storia prevedibile, perdendo quel senso di unicità e pathos che ci si aspetta dal romanzo. Peccato perché, ripeto, il romanzo è piacevole, delicato e l'autrice sa affrontare molto bene i sentimenti e le emozioni dell'essere umano, eppure molte di queste, personalmente, le ho vissute in maniera prevedibile e poco emozionante.
Come sempre lascio a voi il piacere di scegliere, leggere e scoprire il testo.
Buona lettura.




(Marianna Di Bella)

martedì 22 ottobre 2019

Recensione: "Sei come sei" - Melania G. Mazzucco

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Titolo: "Sei come sei"
Autrice: Melania G. Mazzucco
Editore: Einaudi




È dicembre e la città di Milano si sveglia sotto con un cielo grigio e cupo, ma questo non ferma la vita frenetica e il traffico cittadino. Gente che corre per raggiungere il posto di lavoro e scolaresche che lasciano le aule degli istituti scolastici per partecipare a gite e visite culturali.
Oggi ne seguiremo una in particolare, in questo momento si trova nei sotterranei della metropolitana, in attesa del convoglio che li condurrà alla Biblioteca Ambrosiana per ammirare i disegni di Leonardo da Vinci. Gli alunni sono sulla banchina sorvegliati dai loro insegnanti, ad eccezione di una ragazzina che se ne sta in disparte, cercando di non attirare l'attenzione dei suoi compagni. Il suo tentativo risulta vano, perché un gruppo di ragazzini si avvicina e inizia a darle fastidio. L'insegnante non si accorge di nulla e i compagni continuano a tormentarla con prese in giro pesanti, fino a quando tra la ragazzina e un compagno non si accende una lite che termina con uno spintone e la caduta dalla banchina del ragazzino che viene investito dalla metro. Nessuno si rende conto della situazione e la ragazza fugge spaventata.
Seguiamola in questa fuga rocambolesca, perché lei è Eva, la protagonista e voce narrante del romanzo di Melania G. Mazzucco.
Eva ha quasi dodici anni, è matura, equilibrata, e ha un'intelligenza fuori dal comune, sa cosa vuole e si impegna per raggiungere i suoi obiettivi. Ama scrivere e da grande vorrebbe diventare una scrittrice, parla come un libro stampato, non ha molti amici e i suoi compagni la considerano strana, divenendo oggetto di prese in giro pesanti e violente.

“Eva è sempre in guerra, scudo al fianco e lancia in resta, contro i mulini a vento. Bisognerebbe convincerla ad apprendere le armi al chiodo. Ma non desisterà, finché non avrà vinto la sua battaglia. Come può vincerla, da sola.”
(citazione tratta dal testo)

Dove sta fuggendo la ragazzina? Eva raggiunge la stazione centrale e prende il treno diretto a Roma, la sua meta definitiva è Visso, il paesino dove vive Giose, il padre, o meglio l'altro padre. Sì, perché Eva ha due papà, Christian professore universitario e Giose, ex cantante e meteora nel panorama musicale. I due uomini l'hanno desiderata, voluta e amata profondamente, creando con lei quella famiglia che tanto sognavano di costruire. Una famiglia felice, dove le diverse caratterialità si equilibravano perfettamente, creando un clima familiare amorevole e sereno, fino al tragico e mortale incidente di Christian.

“Era tutto per me – rispose Giose. La mia bussola, la mia meridiana. Non so vivere senza di lui. Sono annientato, mi sembra un incubo. Svegliami ti prego.”
(citazione tratta dal testo)

La tragedia segnerà profondamente le anime di Eva e Giose, che dovranno lottare con il proprio dolore cercando di non perdere se stessi e il loro nucleo familiare. Nucleo familiare che risentirà profondamente della perdita, perché nonostante i 12 anni di convivenza, la legge italiana non riconosce il legame dei due uomini e Giose, pur essendo il tutore legale di Eva non è ritenuto dal il giudice, una figura idonea alla cura, stabilità e crescita della bambina, che per questo motivo viene affidata al fratello di Christian.
Da qui inizieranno silenzi, incomprensioni, sentimenti trattenuti, amore intenso che ci condurranno all'interno di un storia bella ed emozionante.

“...certe volte la verità bisogna tenersela dentro, anche se brucia.”
(citazione tratta dal testo)

Il romanzo inizia in maniera avvincente, lasciandoci quel senso di suspense e interesse per tutto ciò che avviene sotto la metropolitana, la fuga di Eva, lo spavento, il terrore, il viaggio in treno ecc. Avvenimenti che ci tengono incollati alle pagine del libro, desiderosi di sapere cosa accadrà e di conoscere meglio la ragazzina. Dopo un inizio avvincente, la storia inizia a rallentare prendendo vita piano piano, pagina pagina, permettendoci di entrare nelle vite dei personaggi in punta di piedi e con il dovuto rispetto. Un percorso lento e delicato che ci lascia il tempo di scoprire non solo le loro vite, ma di entrare in empatia con i personaggi, lasciandoci il modo di fermarci a riflettere su molte tematiche interessanti: bullismo, disagio adolescenziale, libertà di essere se stessi e amare chi si vuole senza distinzione di genere, paternità, madri surrogate ecc.
Tematiche spinose e controverse che ancora oggi creano un dibattito politico e pubblico acceso e attuale.
Tematiche che Melania G. Mazzucco affronta e scrive con tatto e delicatezza, ma con una scrittura diretta ed efficace che riesce a colpire e attrarre il lettore, lasciandolo riflettere sull'amore in ogni sua forma e sfumatura. Amore che diventa il protagonista del romanzo: amore tra genitori e figli, amore tra due persone, amore timido, amore familiare. Semplicemente...Amore.
Melania G. Mazzucco riesce ad affrontare tutti questi temi in maniera diretta utilizzando punti di vista scomodi e per nulla scontati, facendo emergere le fragilità umane, senza mai cadere nel falso moralismo o forzature narrative. Al contrario riesce con naturalezza e sensibilità a mostrarci la vita così com'è: bella, dolorosa, autentica, difficile, imperfetta. Una vita piena di sorprese. Una vita fatta di incontri, scontri, amori e cambiamenti come quelli che capiteranno a Eva e Giose, le due voci narranti che si alterneranno tra i vari capitli e ci sveleranno i loro pensieri, le loro emozioni, aprendoci le loro anime e permettendoci di scorgere le loro ferite, fragilità e paure.

“Ma lui era diverso. Giose non si vergognava di lasciarsi guardare dentro. Non aveva mai considerato disdicevole esporre al mondo le sue viscere, i suoi impulsi, le sue piaghe, le sue gioie. Vivere senza confini, senza innalzare barriera tra sé e gli altri, era connaturato al suo modo di essere - forse ciò che più di tutto lo aveva spinto a comporre, creare, cantare. E anche darsi interamente, in amore.”
(citazione tratta dal testo)

La lettura è scorrevole e non perde mai il suo ritmo e la sua credibilità. La storia non assume mai un tono didascalico, al contrario, entra in completa armonia con il lettore, regalandogli sensazioni ed emozioni intense.
Ho amato profondamente il libro, soprattutto i due protagonisti, due anime fragili, sofferenti, imperfette, piene di amore e silenzi. Due personaggi credibili e aderenti alla realtà.
“Sei come sei” è una storia che entra dritta al cuore del lettore, tenendolo incollato alle sue pagine donandogli amore e umanità, fragilità e forza, crescita e maturazione, delicatezza e emozioni.
Una storia che vi consiglio di leggere e scoprire.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)

venerdì 28 giugno 2019

Recensione: "Donne coraggiose" - Soraya M. Lane

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, seconda guerra mondiale, infermiere, amicizia, donne,speranza, amore
Titolo: "Donne coraggiose"
Titolo Originale: "Wives of war"
Autrice: Soraya M. Lane
Editore: La Corte Editore




Londra, 1944.
In una stazione londinese, tra il via vai dei soldati in partenza per raggiungere le loro unità, e i civili in attesa dei treni che li condurranno lontani dai bombardamenti che da mesi e mesi stanno assediando la città, ci sono due ragazze vestite con eleganti uniformi grigie, mantelli e la fascia della Croce Rossa sul braccio. Sono le nuove infermiere militari, appartenenti al servizio infermieristico imperiale della regina Alessandra. Giovani donne volontarie addestrare per aiutare, assistere e sostenere i medici negli ospedali di guerra, portando conforto alle anime e ai corpi martoriati dei soldati.
Le due ragazze hanno da poco terminato il periodo di addestramento e stanno raggiungendo le loro unità di appartenenza; sono elettrizzate e impaurite al tempo stesso, le loro vite stanno per cambiare e l'unica cosa certa è la loro nuova amicizia, nata su quella banchina in attesa del treno che le condurrà verso il loro futuro.
Le due ragazze sono Scarlet ed Ellie, diverse caratterialmente e per estrazione sociale.
Scarlet appartiene all'alta società inglese, la sua vita è segnata da party e pic nic, ma il bisogno di affermare se stessa, di aiutare gli altri e il desiderio di ritrovare il fidanzato, ufficiale dell'esercito scomparso da settimane, l'hanno spinta verso la decisione di diventare infermiera volontaria, andando contro il volere della famiglia, che sognavano per lei un futuro roseo e un matrimonio degno del suo livello sociale e non bende, ferite e sangue. Ma Scarlet è convinta della sua scelta, è decisa a ritrovare il suo fidanzato e aiutare i soldati che stanno difendendo l'Europa e le vite di milioni di persone.

“Ora era molto di più di una ragazza in attesa di un uomo. Era un'infermiera, un'infermiera capace e sicura di sé che aveva messo da parte la sua posizione sociale per lavorare fianco a fianco con infermiere e dottori di tutti i tipi, per medicare qualsiasi soldato, a prescindere dalle sue ferite.”
(citazione tratta dal testo)

Ellie, invece, è irlandese e si è trasferita da soli cinque anni a Londra con la sua famiglia. È una ragazza solare, allegra e con una gran voglia di vivere. Anche lei, come i suoi tre fratelli, ha deciso di dare il suo contributo alla guerra, e fare l'infermiera volontaria le è sembrata la soluzione ideale.
Scarlet ed Ellie scopriranno che la loro destinazione è la regione della Normandia, cuore della battaglia e dello storico sbarco degli Alleati. Qui conosceranno Lucy, un'altra infermiera, il cui più grande desiderio è diventare medico. È una ragazza seria, attenta e scrupolosa nel suo lavoro; ha un carattere forte al punto da essere spesso il pilastro portante dell'amicizia delle tre donne.
Scarlet, Lucy ed Ellie stanno per intraprendere un viaggio che cambierà profondamente le loro vite. Un viaggio che le porterà a scoprire se stesse e la forza interiore che l'aiuterà a sopportare dolore e sofferenze.

“A volte mi chiedo se ci torneremo mai a casa. Quand'e che tutto questo finirà?”
(citazione tratta dal testo)

Cosa accadrà alle loro vite?
Riusciranno a tornare a casa sane e salve?
Quanto la guerra cambierà le loro anime, corrodendole in maniera irreparabile?
Difficile raccontarlo in poche parole, perché gli avvenimenti che si succederanno nel romanzo sono tanti e tutti influenzeranno la loro esistenza e la nostra lettura.
Le voci narranti delle tre ragazze si alterneranno nei capitoli, dandoci il loro diverso punto di vista, permettendoci di capire meglio le loro emozioni, i loro pensieri, dubbi e paure. Attraverso le loro esperienze personali, verremo a contatto con un lato della guerra poco conosciuto e affrontato nei romanzi: il duro lavoro delle infermiere. Costrette a lavorare seguendo ritmi frenetici, con pochissime pause per dormire e mangiare, perché lottare contro il tempo voleva dire salvare il maggior numero di soldati. Ma la morte, le ferite, le sofferenze e i continui bombardamenti hanno spezzato molte di loro, provocando dei veri e propri choc, perché nessuno essere umano è preparato al dolore e alla distruzione che la guerra porta con sé.

“Aveva oltrepassato la soglia della stanchezza, ecco tutto. Quella giornata era stata carica di lavoro e terrificante, e lei non aveva ancora avuto un minuto di tranquillità per rendersi conto di dove era e di cosa avrebbero dovuto affrontare. Ricacciò tutto giù, rifiutandosi di farsi sopraffare dalle emozioni. L'unico modo di continuare era andando avanti, erano queste le parole che doveva dire a se stessa.”
(citazione tratta dal testo)

Soraya M. Lane ha utilizzato le figure delle tre ragazze, non solo per raccontare il periodo storico, ma per mettere in risalto il duro lavoro delle infermiere, evidenziando la loro forza e determinazione. Ha alleggerito la trama, inserendo delle storie d'amore e portando quel senso di leggerezza di cui a volte si ha bisogno.
Si può pensare all'amore, quanto tutto intorno incombe solo morte, distruzione e bombardamenti? Devo essere sincera, ci ho pensato spesso durante la lettura e sono giunta alla conclusione che sì, è spesso vitale farlo perché è proprio in quei momenti tragici che ci si rende conto della brevità della vita e vivere un attimo di felicità, allevia i tormenti dell'anima.
La lettura è scorrevole e la scrittura è semplice, le ragazze sono descritte bene anche se all'inizio risultano un po' troppo superficiali, ma se l'intento era evidenziare il cambiamento psicologico che le tre ragazze dovranno affrontare allora è comprensibile.
Purtroppo ci sono errori grammaticali che rendono difficile e incostante la lettura.
Il romanzo non ha la pretesa di essere annoverato tra i romanzi storici, al contrario è un romanzo dove l'amore ha un ruolo fondamentale, ricordando che si può amare nonostante tutto, ma soprattutto è un romanzo dove la forza delle donne viene fuori in maniera positiva. Quindi se vi aspettate un romanzo storico lasciate stare, non è questo il liblro adatto a voi. Se, invece, cercate un romanzo leggero, romantico e piacevole in cui l'amore, l'amicizia e la speranza solo le protagoniste, ambientato durante la seconda guerra mondiale, allora è il libro per voi.

“Sorridi e il mondo vedrà la donna che tu vuoi che veda, a prescindere da come ti senti davvero.”
(citazione tratta dal testo)

“Donne coraggiose” è un libro che ha saputo regalarmi ore di lettura piacevoli, leggere e spensierate.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

martedì 25 giugno 2019

Recensione: "Non stancarti di andare" - Teresa Radice; Stefano Turconi

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Titolo: "Non stancarti di andare"
Autori: Teresa Radice  - Stefano Turconi
Editore: Bao Publishing




Passato.
Silenzi.
Incomprensioni.
Amore.
Accoglienza.
Speranza.
Radici.
Vita.


Questo non è un semplice elenco e le parole non sono scritte a caso. Ognuna di loro evidenzia, caratterizza e riassume al meglio, questa splendida graphic novel. Sono i pilastri su cui si poggia tutta la storia rendendola viva, intensa ed emozionante.
Iris e Ismail sono i protagonisti, due ragazzi intenti a sistemare l'appartamento che li vedrà convivere e creare quella famiglia che hanno sempre desiderato.
Progettano la loro vita, il loro futuro insieme.
Iris è un'illustratrice naturalistica, mentre Ismail sta per intraprendere una nuova carriera in Italia come professore di calligrafia e insegnante di arabo. Il ragazzo è siriano ed è stato professore di arte all'Università di Damasco. Per amore di Iris si è trasferito in Italia, anche se ogni tanto torna in patria per visitare la famiglia e sistemare le ultime questioni burocratiche.
La situazione politica in Siria si fa ogni giorno sempre più seria e pericolosa, tra bombardamenti, rastrellamenti, irruzioni delle scuole ed esecuzioni pubbliche, nessuno è al sicuro. Neanche Ismail che tornato in patria per risolvere le ultime questioni, verrà rapito, ritrovandosi a lottare per la sua sopravvivenza e per tornare a casa da Iris.
Iris che aspetta con trepidazione il suo ritorno, inconsapevole della delicata situazione politica in Siria e del rapimento di Ismail.

Attendere: infinito del verbo amare.”
(citazione tratta dal testo)

Iris che aspetta pazientemente il ritorno dell'uomo che ama, incinta del loro primo figlio, un bambino voluto, cercato e desiderato da entrambi.

Sei con noi dall'attimo in cui, anni e anni fa, il tuo papà e io ci siamo guardati e abbiamo capito che desideravamo continuare il cammino insieme. Verso l'infinito e oltre.
Un cammino di mille e mille storie da scrivere, disegnare, osare, sperimentare, attendere, contemplare. Le storie della nostra storia. E tra queste ci sei tu. Da sempre.”

Le vicissitudini dei due ragazzi daranno vita a una serie di ricordi che si snoderanno durante la lettura, presentandoci storie che si alterneranno tra passato e presente, in una continua ricerca di radici e identità che aiuteranno i protagonisti e noi lettori a comprendere il loro presente.
I salti temporali ci faranno viaggiare nella storia, tra il golpe argentino e i desaparecidos negli anni Settanta, i viaggi della speranza dei migranti, l'adolescenza della madre di Iris, l'incontro tra i due ragazzi e la figura carismatica di Padre Saul. Una figura centrale e mai protagonista. Un personaggio in grado di attrarre il lettore e far avvertire la sua presenza anche quando non è presente fisicamente nelle tavole.

A volte la soluzione arriva là dove t'aspettavi un intoppo.
A volte basta solo lasciarsi sorprendere.”
(citazione tratta dal testo) 

Le storie e i destini dei diversi personaggi si intrecceranno pagina dopo pagina, dando forma a una graphic novel intensa ed emozionante che vibra di vita e speranza ad ogni tavola.
La trama è bella e affronta con sensibilità temi attuali e importanti. La narrazione è veritiera e senza fronzoli eccessivi atti ad abbellire la storia. Si attiene ai fatti e grazie al giusto equilibrio tra stili grafici diversi, salti temporali, disegni e narrazione, il risultato è eccellente.
A onor del vero, occorre affermare che il testo non è semplice, la sua struttura è complessa, ci sono diversi piani di lettura e i continui salti temporali costringono il lettore a prestare molta attenzione alla storia e ai messaggi. La trama è lunga e alcune parti narrate risultano pesanti e troppo lunghe, come ad esempio le lettere che Iris scrive al futuro figlio, in questo caso la lettura rallenta notevolmente, rischiando di far annoiare il lettore.
Cambiare ritmo di lettura, tra parti brevissime e altre più lunghe, ha messo a dura prova la mia attenzione e concentrazione, ma la bellezza delle tavole, dello stile grafico che cambia a seconda del periodo storico, la delicatezza e l'intensità delle parole hanno reso la lettura di questo testo un'esperienza bellissima, arricchita da messaggi importanti pieni di vita e speranza. Messaggi che aiutano a riflettere profondamente sulla vita, sulle tragedie e il dolore dell'essere umano.

Che la vita è la storia di “gente che va avanti nonostante”...
...che inciampa e si rialza, che dà senso alla propria esistenza.”
(citazione tratta dal testo) 

“Non stancarti di andare” è una storia dove l'attesa e la distanza sono elementi che influenzano il presente dei protagonisti e fanno da ponte a un passato che ha segnato le loro esistenze. Un ponte attraversato da amore, comprensione e speranza, elementi che aiuteranno i personaggi a cercare il dialogo e a riconciliarsi con se stessi e gli altri.
Una graphic novel curata in ogni dettaglio.
Un testo che ha bisogno di tempo, attenzione, concentrazione e apertura mentale per fare in modo che l'intensità e la profondità della storia entri dentro di noi, radicandosi nella nostra anima e piantando i semi della speranza.

La speranza non è certezza che tutto andrà bene. È consapevolezza che quello che stai facendo, comunque vada, ha un significato.”
 (citazione tratta dal testo)

Buona lettura!




(Marianna Di Bella)

giovedì 6 giugno 2019

Recensione: "La cacciatrice di storie perdute" - Sejal Badani

romanzo, libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, india, speranza, scrittura, dolore, amicizia
Titolo: "La cacciatrice di storie perdute"
Titolo Originale: "The Storyteller's Secret"
Autrice: Sejal Badani
Editore: Newton Compton Editori





Due epoche diverse.
Due storie dolorose.
Due anime sofferenti.
Due donne in cerca di se stesse.
L'amore in ogni sua forma ed espressione.


Jaya è una giovane giornalista di origine indiana. È sposata da otto anni con Patrick, avvocato civilista, conosciuto ai tempi del college. La donna ha un rapporto freddo e distaccato con la madre Lena, dalla quale non ha mai avuto un gesto di affetto o una parola dolce e affettuosa.
La vita di Jaya sembra normale e appagante, ma un dolore atroce la sta lentamente consumando, erodendo parte della sua anima e del suo essere. Un dolore legato alla maternità.
La donna, infatti, non riesce ad avere un figlio, portare avanti una gravidanza è un'impresa faticosa e dolorosa. Dopo tre aborti, si sente sempre più vuota e persa. Rifugiarsi in se stessa, sembra l'unica alternativa possibile per lenire parte del suo dolore; l'unica soluzione alla disperazione che attanaglia la sua anima e la allontana sempre di più da se stesa e dal marito. I due ragazzi reagiscono in maniera diversa ai lutti, ognuno cercando la sua strada...soli e lontani l'uno dall'altro. Il matrimonio inizia a a scricchiolare e la separazione è inevitabile. Jaya si sente inerme, persa, non sa più chi è e dove sta andando. Una barca che va alla deriva. Così, appena le si offre una via di fuga, ne approfitta e scappa. Fugge, lontano da tutto e tutti, da un marito che non la comprende più, da una madre fredda e distaccata, da tre aborti che hanno segnato in maniera indelebile la sua anima. Jaya fugge in India, il paese da cui proviene la madre.
Il paese custode delle sue radici e del suo passato.
Il paese che cambierà la sua vita e il suo futuro.

Mi ero sentita persa per troppo tempo e, in quel momento, ero convinta che fuggire fosse l'unica soluzione.”
(citazione tratta dal testo)

La ragazza parte consapevole del suo dolore ma non di ciò che potrebbe trovare, una volta giunta nel villaggio di sua madre. E ciò che troverà sarà un dono per la sua anima sofferente...un segreto mai rivelato...una storia piena di speranza e amore...la storia di Amisha, la nonna materna.
Amisha, morta giovanissima, era una donna all'avanguardia per l'epoca in cui viveva. A dispetto delle convenzioni sociali e culturali, amava scrivere e andare a scuola. La scrittura le permetteva di esprimere se stessa, i suoi sentimenti, le sue sensazioni e i racconti erano lo specchio della sua anima.

“Raccontare una storia era il modo migliore che conosceva per condividere con il neomarito i suoi sentimenti, le sue paure e le sue incertezze...”
(citazione tratta dal testo)

“Ma le storie nella sua testa non sarebbero mai morte. Quando scriveva, veniva trasportata in un luogo in cui lei poteva scoprire la persona che era ma non sarebbe mai potuta essere...”
(citazione tratta dal testo)

Sposata giovanissima a un uomo che non capisce il suo bisogno di dare voce ai suoi pensieri, ha dato lavoro a un intoccabile, trovando in lui un amico fidato e unico. Un amico che custodirà un segreto importante, una storia d'amore intensa ed emozionante...la storia di Amisha e Stephen.

“Il luogotenente mi ha insegnato che io valgo, indipendentemente da chi o cosa io sia”
(citazione tratta dal testo)

Attraverso le parole di Ravi, il domestico di famiglia e grande amico di Amisha, e la voce di Jaya intraprenderemo un viaggio emozionante e insolito, esplorando le vite di due donne forti, coraggiose e piene di vita. Le loro voci ci condurranno tra le pieghe di una storia interessante e mai banale, dove il passato riuscirà a lenire le sofferenze del presente. Racconto dopo racconto le tessere della storia si andranno a ricongiungere, formando un quadro, no un romanzo pieno di amore e speranza.
L'amore, l'amicizia e la speranza sono il motore che danno vita a questo testo che vede intrecciarsi le storie di due donne distanti nel tempo ma accomunate dallo stesso sangue. Le storie di Jaya e Amisha si intrecciano e si alternano durante la narrazione in maniera equilibrata e coerente al procedere e all'evolversi della storia, seguendo la crescita delle due donne. Ad ogni passo in avanti nella vita di Amisha corrisponde una presa di coscienza di Jaya, che l'aiuterà a vedere con occhi diversi e da un'altra angolatura la sua storia e se stessa, comprendendo i suoi sbagli e trovando la forza per superare il dolore e ritrovare la speranza. Riscoprire il passato e le sue radici, aiuteranno Jaya a comprendere meglio la madre.
Nonostante i salti temporali, la narrazione è fluida, scorrevole e piacevole. Lo stile è semplice e sa colpire dritto al cuore del lettore, attirando la sua attenzione con una storia emozionante, avvolgendolo con parole sincere e piene di amore.
Sejal Badani ci ha regalato una storia d'amore struggente, dolce e coinvolgente. Una storia in cui l'amore è il protagonista assoluto, ricordandoci, pagina dopo pagina che l'amore è libertà...libertà di essere se stessi, libertà di sbagliare, libertà di lasciare andare e ritrovarsi...prima o poi. E Amisha ha amato fino in fondo. Ha lottato per trovare il suo posto nel mondo e per vivere un amore unico e intenso.

“Per una notte, lei sarebbe appartenuta a se stessa.”
(citazione tratta dal testo)

“La cacciatrice di storie perdute” è un romanzo piacevole e dal potere salvifico, in grado di regalarci molti spunti di riflessione, come ad esempio: la condizione degli intoccabili, i matrimoni combinati, l'occupazione dell'impero britannico nella seconda metà del Novecento e la condizione femminile.
Un romanzo che ho apprezzato molto e che ha saputo toccare alcune corde della mia anima. Il finale della storia di Amisha, mi ha completamente spiazzata. In tutto il romanzo aleggia la morte prematura della donna, ma non mi sarei mai aspettata un finale così tragico e commovente, un vero e proprio pugno nello stomaco che lascia sconcertati e senza fiato. Al contrario, ciò che mi aspettavo dal romanzo, era un confronto tra Jaya e sua madre, un giusto tributo a una donna che ha risentito delle scelte prese da altri, vivendo una storia di dolore e sopraffazione, ma non aggiungo altro, perché altrimenti rischierei di svelarvi troppo. Quindi lascio a voi la scelta di scoprire il testo, ma se amate la cultura indiana, se apprezzate le storie dove le donne protagoniste sono forti e coraggiose e l'amore si manifesta in ogni sua forma, allora non lasciatevi sfuggire la possibilità di scoprire un romanzo piacevole ed emozionante.

“La felicità si annida nei rituali quotidiani e nelle storie nascoste tra le nuvole passeggere. La felicità si realizza nella vita che viviamo.”
(citazione tratta dal testo)

Seguite il vostro cuore...sempre.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)
 
 

(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

giovedì 14 marzo 2019

Recensione: "Per amore" - Valérie Tong Cuong

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, seconda guerra mondiale, famiglia, amore
Titolo: "Per amore"
Autrice: Valérie Tong Cuong
Editore: Adriano Salani Editore



 
Scegliere il silenzio...per amore.
Indossare una maschera...per amore.
Lasciare andare via...per amore.
Prendere decisioni incomprensibili e dolorose...per amore.
Cosa non si fa per proteggerlo e custodirlo?
Cosa si è capaci di fare pur di seguire e rincorrere quel sentimento immenso e appagante che ci lega alle persone che abbiamo accanto?
Tutto.
Quando si ama profondamente qualcuno, si farebbe di tutto pur di renderla felice, proteggendola dal mondo esterno e da noi stessi.
Ed è proprio l'amore il motore che alimenta e rende vivo questo romanzo. Il muro portante che dà vita e anima a una storia intensa, commovente, emozionante e meravigliosa.
Siamo a Le Havre, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, la cittadina è il punto cruciale della lotta tra tedeschi, inglesi e francesi. Affacciandosi sul mare è un ottimo punto di snodo, approdo e contatto con la Gran Bretagna. Nel 1940 l'esercito francese cerca di difendere i propri confini ma è allo stremo delle sue forze, gli alleati sembrano non riuscire a fermare l'avanzata tedesca, e gli abitanti di Le Havre sono in balia di loro stessi, tra bombardamenti, tutela della propria cittadina e preoccupazione per se stessi e i familiari partiti per il fronte.
Il 10 giugno 1940, i cittadini sono costretti ad evacuare dalla città, e la fila interminabile di persone inizia a formarsi davanti ai traghetti, in attesa di lasciare il posto che li ha visti nascere, crescere e vivere serenamente. Tra questi poveri esuli, troviamo i nostri protagonisti, Émélie con i figli Lucie e Jean, insieme alla sorella Muguette e i nipoti Marline e Joseph. I rispettivi mariti stanno combattendo nell'esercito francese, e le due donne devono mettere al sicuro i propri figli, allontanandoli dal pericolo e dalla morte. Durante questa lunga traversata conosceremo i sei protagonisti, scoprendone i rispettivi caratteri, pregi e difetti, insicurezze e punti di forza. Ognuno di loro porta con sé un piccolo fagotto fatto di paure, speranze e anche una buona dose di silenzio, come la piccola Marline che da tempo non parla più con nessuno ad eccezione del fratello. La bambina si è ritirata nel suo piccolo guscio, scegliendo la via del silenzio dove custodire sofferenze, delusioni e dispiaceri.

Lei allora ha alzato gli occhi, senza muovere nessun altro muscolo, nemmeno un sopracciglio, era il suo modo di sorridere, sapeva accendere o spegnere la luce nei suoi occhi come si accende o si spegne una candela...”
(citazione tratta dal testo)

I tedeschi occupano la Normandia, e la Francia si arrende, firmando un armistizio, un atto di resa che permette ai cittadini di tornare a Le Havre, ritrovando una città distrutta, devastata, ma questo sarà solo l'inizio di un lungo percorso che li vedrà in balia di bombardamenti, fame, morte e miseria. Cinque anni in cui molte cose cambieranno, soprattutto, nell'animo dei nostri protagonisti che dovranno prendere decisioni importanti, spesso dolorose, per amore dei propri familiari. Ed è proprio seguendo il filo sottile dell'amore che scopriamo un romanzo emozionante e meraviglioso. Un testo che ho amato intensamente e che ha saputo toccare le corde della mia anima, senza cadere nella trappola dei sentimentalismi.
Valérie Tong Cuong ha scritto un testo che riesce a coniugare perfettamente la testimonianza storica e la finzione, creando un romanzo corale che sa afferrare l'attenzione del lettore per tutta la durata della lettura. Gli avvenimenti storici sono ben descritti e trattati con cura e attenzione. L'autrice ha riportato in superficie, dopo un lungo lavoro di ricerca, un episodio sconosciuto a molti, l'evacuazione dei bambini in Africa o altri paesi per metterli in salvo dai bombardamenti, evidenziando, nel romanzo, il senso di disperazione e dolore che si celano dietro le decisioni prese dai genitori, che per amore decidono di salvarli da morte e distruzione.
Tutti gli avvenimenti storici si amalgamano perfettamente all'interno della trama, narrati in maniera semplice e diretta, rendono la lettura scorrevole e appassionante.

Non c'era più dritto o rovescio, torto o ragione, buoni o cattivi: tutte queste cose erano scomparse nel frastuono della sconfitta.
D'ora in poi ci sarebbero state solo la vita e la morte.”
(citazione tratta dal testo)

Ogni capitolo è raccontato da una voce narrante diversa mostrandoci, in questo modo, non solo il loro diverso punto di vista, ma anche la verità che si nasconde dietro comportamenti e scelte incomprensibili agli altri familiari e spesso a noi lettori. Questo ci aiuta a comprendere meglio i sentimenti che si celano dietro ogni decisione presa, scoprendo la sensazione di vuoto e tristezza nel dover mentire alla propria famiglia per proteggerla dal nemico, il dolore atroce e inspiegabile di una madre che decide di lasciar andare i propri figli per proteggerli dalla morte e da se stessa, il rimorso nel desiderare con tutte le forze di vivere ogni istante della propria vita, cercando di sopravvivere alla guerra e alla distruzione. Evidenziare questi stati d'animo permette di creare un rapporto profondamente empatico con il lettore, aiutandolo a comprendere lo stato d'animo di ognuno di loro e l'amore che si nasconde dietro gesti apparentemente incomprensibili e situazioni pericolose.
L'autrice ha dato voce a ogni personaggio, donando a ognuno di loro una caratterialità ben definita e specifica, e una profonda introspezione psicologica.

La nostra famiglia sprofondava nella sconfitta e io ero impotente. Una cosa era lottare contro un nemico, contro le circostanze, un'altra era adattarsi al vuoto. Eravamo perduti, inermi nell'attesa di un ipotetico cambiamento, senza uno scopo, senza speranze per il futuro...”
(citazione tratta dal testo) 

Valérie Tong Cuong riesce a scavare in profondità nell'animo umano e nei sentimenti, portando in superficie non solo le debolezze, ma anche la speranza e la forza di ogni personaggio e avvenimento storico.

Non vergognarti di voler vivere, di cercare di proteggere chi ami, nessun altro lo farà per te.”
(citazione tratta dal testo) 

Questo romanzo è una saga familiare che prende vita e forza pagina dopo pagina, regalandoci un piccolo gioiellino che ho amato intensamente in ogni suo capitolo e personaggio.
Dove si nasconde l'amore nei tempi di guerra?
Nei silenzi di una bambina piccolissima.
Nel dolore di una mamma.
Nel cambiamento di un padre che cerca di proteggere la sua famiglia.
Nell'allegria di un adolescente che cerca di far sorridere la madre e la sorella.
Nell'istinto di sopravvivenza di una giovane ragazza.
Nell'amore profondo e intenso per la propria famiglia.
Seguite i protagonisti nelle loro vicende e scoprite con i vostri occhi dove si cela la bellezza di questo romanzo e l'amore in ogni sua forma.
Buona lettura!!



(Marianna Di Bella)



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

venerdì 30 novembre 2018

Recensione: "Gente del Sud" - Raffaello Mastrolonardo

libro, recensione, saga familiare, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, storia italiana
Titolo: "Gente del Sud"
Autore: Raffaello Mastrolonardo
Editore: TRE60


 

Esistono luoghi a cui siamo profondamente legati. Luoghi che ci rappresentano, custodi dei momenti più belli e intensi che abbiamo vissuto. Sono città, paesi, case, appartamenti etc. da cui spesso scappiamo perché sentiamo la nostra identità soffocare, tra regole morali e sociali che non sentiamo più come nostre. Cerchiamo affermazione, indipendenza, identità. Vogliamo allontanarci per diventare finalmente quello che sentiamo di dover essere: noi stessi. Partiamo. Pieni di speranza e fiducia, poniamo le basi della nostra nuova esistenza. Viviamo, felici di ciò che stiamo realizzando, inconsapevoli che prima o poi inizieremo a sentire un piccolo richiamo. Una voce esile ma decisa che diventerà ogni giorno sempre più forte e insistente: il richiamo delle nostre radici.
Torniamo, così, nei luoghi da cui siamo andati via. Ci guardiamo intorno, osservando con molta attenzione ciò che ci circonda, ed è allora che comprendiamo di essere finalmente a casa...di essere finalmente completi.
Per essere noi stessi non serve fuggire, cambiare città o casa, ma affrontare, comprendere e accettare il proprio passato e le proprie radici, perché solo così possiamo capire chi siamo e costruire il nostro futuro.

“Il passato resterà sempre qui ad aspettarti."
(citazione tratta dal testo)


Raffaello Parlante torna a Balsignano, in Puglia, per il funerale dello zio Nello, a cui era profondamente legato. L'uomo gironzola per la casa, osservando tutto con particolare attenzione. Ogni angolo, mobile e stanza gli ricorda il periodo della sua infanzia, vissuta tra la casa degli zii e quella dei nonni. I ricordi si rincorrono velocemente tra una stanza e l'altra, fino a quando il suo sguardo non si posa su un oggetto particolare: il vecchio album di famiglia.

“Mi balzò agli occhi, era sempre stato lì, dimenticato, dove nessuno ne se curava più da anni: un volume di pelle nera con i bordi definiti da una greca continua, l'album di famiglia, muto custode d'un passato che reclamava i suoi diritti.
Ora si mostrava a me.
Lo sollevai, era massiccio, impolverato. Iniziai a sfogliarlo."
(citazione tratta dal testo)


Raffaello sfoglia l'album e il romanzo prende vita, corpo e anima.
La storia inizia nel 1895 a Napoli, durante una nuova epidemia di colera. Il medico Romualdo Parlante ha scoperto dei nuovi focolai dell'epidemia e corre disperatamente tra i vicoli della città per raggiungere la sua dimora e mettere in salvo la sua famiglia. L'uomo obbliga la moglie Palma, incinta del quarto figlio, a partire immediatamente per la Puglia e tornare a Balsignano, il loro paese natio. Il ritorno a casa della donna e dei suoi tre figli, segna l'inizio di una lunga saga familiare.
Protagonista indiscussa del romanzo è la famiglia Parlante e i suoi tantissimi componenti. La storia si sofferma soprattutto su Cipriano, ultimogenito di Romualdo. L'uomo è leale, testardo, coraggioso, onesto, determinato, responsabile verso la famiglia e gli altri, qualità che lo aiuteranno a emergere, portando avanti le attività familiari e ad ottenere quel riscatto sociale e personale che tutti o quasi i suoi parenti hanno fortemente cercato, in modo particolare il nonno Bastiano, capostipite della famiglia Parlante.

(...) Rappresentava tutto ciò che non aveva potuto o voluto essere.”
(citazione tratta dal testo)

“Gente del Sud” è un romanzo forte, intenso, emozionante e ammaliante. L'inizio è intimo e riservato e il lettore ha come la sensazione di doversi muovere in punta di piedi, rispettando il lutto e il momento privato di Raffaello, ma appena questi apre l'album di fotografie e il romanzo ha inizio, allora la narrazione cambia, diventa più incisiva e il lettore è letteralmente catapultato in un'altra epoca e in un'altra realtà sociale.
Il testo afferra il lettore e non lo lascia più, ammaliandolo con una narrazione scorrevole, avvincente e mai scontata. L'unione tra avvenimenti storici e vita dei protagonisti è perfetta, fluida, chiara, senza risultare pedante, al contrario è interessante e coinvolgente. In sole settecento pagine si ripercorrono cento anni di storia italiana, ricordando le mire colonialistiche nel Nord Africa, l'ascesa del fascismo, le due guerre mondiali, le difficile situazione dei lavoratori, in modo particolare dei braccianti agricoli, il boom economico, gli scontri sociali. La situazione di povertà, le emigrazioni, la vita sociale, le difficili condizioni delle donne, i matrimoni combinati ecc.

“La vita, come la giornata, iniziava presto e, di solito, non andava oltre i quarant'anni."
(citazione tratta dal testo)

Personalmente ho trovato molto bella e coinvolgente la parte dedicata alla prima guerra mondiale. Attraverso l'esperienza e gli stati d'animo di Cipriano, viviamo direttamente quella sensazione di rassegnazione e logoramento che milioni di soldati hanno subito e vissuto in trincea. Uomini spezzati da una lunga e interminabile attesa, dove il futuro non esiste e la morte è l'unica consolazione a una guerra fatta di attacchi, ritirate, attese per la conquista di pochi metri.
Migliaia di giovani vite spezzate in una guerra logorante e disumana.

“Qualcosa sarebbe accaduto di lì a breve e tutti stavano sospesi nel nulla a contare i minuti che non passavano, consapevoli che avrebbero potuto essere gli ultimi della loro vita. Non pensavano a ciò che stava per accadere, il futuro non esisteva: pensavano a casa, alle loro terre lontane, alle madri, alle moglie, ad amori perduti, al sudore della fatica sotto il sole cocente d'agosto, al veleno che avevano sputato per sfamare i figli e che pareva loro un Paradiso perduto rispetto a quell'inferno.
L'attesa. Nulla era più logorante dell'attesa. Qualcuno scriveva un'ultima lettera con la grafia stentata da seconda elementare, qualcuno per dare un ultimo addio, altri per continuare a mentire su quella vita e non far soffrire i propri cari più di quanto la lontananza e il tempo già non facessero. Qualcuno si era fatto scrivere un breve messaggio e lo stava ricopiando, vocale dopo consonante, parola dopo parola, come meglio poteva, volendo farlo arrivare a casa dalle sue mani ignoranti.”
(citazione tratta dal testo)


Il testo ci ricorda che il destino tesse la trama delle nostre vite regalandoci momenti di felicità e serenità, accompagnati spesso da risvolti negativi e dolorosi. Nella vita tutto ha un corrispettivo, nulla ci viene regalato e occorre lottare per ottenere diritti, riconoscimenti, per cambiare la società e noi stessi.

“La vita, il destino tracciano trame complesse che il più delle volte si risolvono in vicende inaspettate.”
(citazione tratta dal testo)

Raffaello Mastrolonardo ha ripercorso parte della sua storia familiare, modificando e unendo i due rami familiari, dando vita a un romanzo meraviglioso, intenso e potente.
Un romanzo pieno di vita e amore. Amore per la famiglia, per la vita, per la terra, per se stessi ecc.
Un romanzo che evidenzia la possibilità di scegliere la propria vita.
Un romanzo dove si respira la forza, il coraggio, la testardaggine di una famiglia e di un paese fiero, orgoglioso e meraviglioso.
Un romanzo che vi consiglio di leggere.
Buona lettura.


(Marianna Di Bella)