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giovedì 12 agosto 2021

Recensione: "L'inverno del pesco in fiore" - Marco Milani

libro, mdb, recensione, libri il nostro angolo di paradiso, romanzo familiare, seconda guerra mondiale, novecento

Titolo: L'inverno del pesco in fiore

Autore: Marco Milani

Editore: La Corte Editore



Guardare vecchie fotografie in bianco e nero vuol dire osservare il passato di una famiglia, di una persona, di un periodo storico lontano e, per alcuni di noi, sconosciuto.

Soffermare lo sguardo su quelle foto di persone in posa, sbiadite dal tempo e dai ricordi, ci riportano alla mente parenti che non ci sono più e che con la loro presenza ci hanno regalato momenti importanti e ricordi indelebili. Osserviamo tutto molto attentamente, gesti, posizioni, espressioni, visi che piano piano, ad uno ad uno, ci hanno lasciato con un vuoto difficile da riempire.

Ogni fotografia e ogni persona rappresentano un viaggio indietro nel tempo che intraprendiamo attraverso i ricordi, con nostalgia e quel pizzico di malinconia per i tempi passati.

Anche oggi guarderemo una foto. Un gruppo familiare che avrà molto da raccontarci, non solo riguardo alle loro vite, intrecciate in maniera spesso dolorosa, ma anche di un periodo storico, sociale e politico che ha segnato la vita di molti italiani.

È la famiglia Bondoli, ricchi proprietari terrieri del Lazio, guidata dal patriarca Filiberto che dirige e comanda sui terreni e sui componenti familiari in maniera dispotica, aggressiva e violenta.

Nel 1901 arriva alla tenuta un ragazzo che afferma di aver conosciuto e combattuto al fianco del nipote prediletto di Filiberto: Ernesto. Il nipote sui cui il capofamiglia aveva riversato tutti i suoi sogni di eredità e proseguimento del nome e della fiorente attività.

Chi è lo sconosciuto? Il suo nome è Mario Bardin, orfano di entrambi i genitori e compagno d'armi di Ernesto. I due giovani si ritrovano a combattere, fianco a fianco, in Cina con la Regia Marina Italiana per sedare la rivolta dei Boxer difendendo la delegazione italiana nel territorio cinese. Tra i due ragazzi nasce subito un'amicizia fraterna, profonda e sincera tanto che Mario promette ad Ernesto che qualunque cosa gli fosse accaduta, avrebbe raccontato tutto alla madre e al resto della famiglia Bondoli. Un parentado che Mario impara a conoscere e apprezzare attraverso i ricordi di Ernesto, affezionandosi ogni giorno di più a ogni componente familiare.

Grazie al suo buon carattere, Mario entra a far parte della famiglia, lavorando duramente e guadagnandosi il rispetto di tutti ma, la morte di Ernesto frantuma la famiglia in mille pezzi che difficilmente si ricomporranno nel tempo perché ogni membro si chiude nel proprio dolore attraversandolo e vivendolo in maniera diversa, allontanandosi dagli altri e, a volte, da se stessi.

Il dolore può assumere forme mutevoli e corrodere qualunque animo, ma non sempre lo fa all'istante, quando l'evento luttuoso, la tragedia si sono appena verificati. Spesso accarezza le persone ma non le rapisce, fa loro credere che sia tutto lì, che poi passerà e le cose miglioreranno, invece resta in disparte, ad aspettare; cova come la brave sotto la cenere e può attendere a lungo, saltando fuori all'improvviso, quel tanto che basta per rovinare una vita.”

(citazione tratta dal testo)

Mario non è solo il protagonista, ma anche il filo conduttore che ci guiderà all'interno di un romanzo interessante e piacevole, facendoci vivere decenni di storia italiana fatta di cambiamenti, grandi innovazioni, manifestazioni, rivoluzioni e una guerra mondiale che devasterà in maniera definitiva la famiglia Bondoli. Una famiglia segnata da amori, sofferenze, nascite e morti che scandiranno ogni periodo storico e le vite dei personaggi che danno vita, corpo e anima a questo romanzo.

Il testo è ben documentato, infatti, esamina, affronta e riporta decenni di storia italiana, evidenziando alcuni elementi come: la politica, la società, la cultura e la nascita e lo sviluppo della cittadina di Ladispoli, luogo in cui è ambientato il romanzo.

La lettura è scorrevole e la trama coinvolgente. Personalmente alcuni episodi non li avrei riportati perché non aggiungono nulla di importante alla trama e non influenzano in maniera incisiva gli eventi o il proseguo della storia. Li ho trovati inutili, slegati alla trama e spesso inverosimili, mentre, su altri eventi, avrei preferito un maggiore approfondimento, dando più corpo e consistenza ai tratti psicologici dei personaggi, mettendo in evidenza, soprattutto, le loro emozioni, permettendoci di conoscere i loro pensieri, sentimenti e sensazioni. L'autore sembra non entrare mai in profondità nell'animo umano dei personaggi, dandomi la sensazione di tratteggiare le loro personalità in maniera, a volte, superficiale. Inoltre, non so se è una mia sensazione, ma la costruzione dei personaggi femminili l'ho trovato un po' stereotipata, risultando o avide e doppiogiochiste, ribelle e audaci o permissive e passive.

Un romanzo che nel complesso ho trovato piacevole, coinvolgente e ben documentato. Ho apprezzato molto le figure di Virginia e Mario, la loro storia d'amore e la conoscenza della nascita della cittadina di Ladispoli.

Grazie ai libri si impara sempre qualcosa in più e si entra in storie che, per certi versi, sono anche un po' nostre, ricordandoci i tempi andati e persone perse nel tempo.

Buona lettura.


Marianna Di Bella


(Gifted by)  Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

venerdì 28 giugno 2019

Recensione: "Donne coraggiose" - Soraya M. Lane

libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, seconda guerra mondiale, infermiere, amicizia, donne,speranza, amore
Titolo: "Donne coraggiose"
Titolo Originale: "Wives of war"
Autrice: Soraya M. Lane
Editore: La Corte Editore




Londra, 1944.
In una stazione londinese, tra il via vai dei soldati in partenza per raggiungere le loro unità, e i civili in attesa dei treni che li condurranno lontani dai bombardamenti che da mesi e mesi stanno assediando la città, ci sono due ragazze vestite con eleganti uniformi grigie, mantelli e la fascia della Croce Rossa sul braccio. Sono le nuove infermiere militari, appartenenti al servizio infermieristico imperiale della regina Alessandra. Giovani donne volontarie addestrare per aiutare, assistere e sostenere i medici negli ospedali di guerra, portando conforto alle anime e ai corpi martoriati dei soldati.
Le due ragazze hanno da poco terminato il periodo di addestramento e stanno raggiungendo le loro unità di appartenenza; sono elettrizzate e impaurite al tempo stesso, le loro vite stanno per cambiare e l'unica cosa certa è la loro nuova amicizia, nata su quella banchina in attesa del treno che le condurrà verso il loro futuro.
Le due ragazze sono Scarlet ed Ellie, diverse caratterialmente e per estrazione sociale.
Scarlet appartiene all'alta società inglese, la sua vita è segnata da party e pic nic, ma il bisogno di affermare se stessa, di aiutare gli altri e il desiderio di ritrovare il fidanzato, ufficiale dell'esercito scomparso da settimane, l'hanno spinta verso la decisione di diventare infermiera volontaria, andando contro il volere della famiglia, che sognavano per lei un futuro roseo e un matrimonio degno del suo livello sociale e non bende, ferite e sangue. Ma Scarlet è convinta della sua scelta, è decisa a ritrovare il suo fidanzato e aiutare i soldati che stanno difendendo l'Europa e le vite di milioni di persone.

“Ora era molto di più di una ragazza in attesa di un uomo. Era un'infermiera, un'infermiera capace e sicura di sé che aveva messo da parte la sua posizione sociale per lavorare fianco a fianco con infermiere e dottori di tutti i tipi, per medicare qualsiasi soldato, a prescindere dalle sue ferite.”
(citazione tratta dal testo)

Ellie, invece, è irlandese e si è trasferita da soli cinque anni a Londra con la sua famiglia. È una ragazza solare, allegra e con una gran voglia di vivere. Anche lei, come i suoi tre fratelli, ha deciso di dare il suo contributo alla guerra, e fare l'infermiera volontaria le è sembrata la soluzione ideale.
Scarlet ed Ellie scopriranno che la loro destinazione è la regione della Normandia, cuore della battaglia e dello storico sbarco degli Alleati. Qui conosceranno Lucy, un'altra infermiera, il cui più grande desiderio è diventare medico. È una ragazza seria, attenta e scrupolosa nel suo lavoro; ha un carattere forte al punto da essere spesso il pilastro portante dell'amicizia delle tre donne.
Scarlet, Lucy ed Ellie stanno per intraprendere un viaggio che cambierà profondamente le loro vite. Un viaggio che le porterà a scoprire se stesse e la forza interiore che l'aiuterà a sopportare dolore e sofferenze.

“A volte mi chiedo se ci torneremo mai a casa. Quand'e che tutto questo finirà?”
(citazione tratta dal testo)

Cosa accadrà alle loro vite?
Riusciranno a tornare a casa sane e salve?
Quanto la guerra cambierà le loro anime, corrodendole in maniera irreparabile?
Difficile raccontarlo in poche parole, perché gli avvenimenti che si succederanno nel romanzo sono tanti e tutti influenzeranno la loro esistenza e la nostra lettura.
Le voci narranti delle tre ragazze si alterneranno nei capitoli, dandoci il loro diverso punto di vista, permettendoci di capire meglio le loro emozioni, i loro pensieri, dubbi e paure. Attraverso le loro esperienze personali, verremo a contatto con un lato della guerra poco conosciuto e affrontato nei romanzi: il duro lavoro delle infermiere. Costrette a lavorare seguendo ritmi frenetici, con pochissime pause per dormire e mangiare, perché lottare contro il tempo voleva dire salvare il maggior numero di soldati. Ma la morte, le ferite, le sofferenze e i continui bombardamenti hanno spezzato molte di loro, provocando dei veri e propri choc, perché nessuno essere umano è preparato al dolore e alla distruzione che la guerra porta con sé.

“Aveva oltrepassato la soglia della stanchezza, ecco tutto. Quella giornata era stata carica di lavoro e terrificante, e lei non aveva ancora avuto un minuto di tranquillità per rendersi conto di dove era e di cosa avrebbero dovuto affrontare. Ricacciò tutto giù, rifiutandosi di farsi sopraffare dalle emozioni. L'unico modo di continuare era andando avanti, erano queste le parole che doveva dire a se stessa.”
(citazione tratta dal testo)

Soraya M. Lane ha utilizzato le figure delle tre ragazze, non solo per raccontare il periodo storico, ma per mettere in risalto il duro lavoro delle infermiere, evidenziando la loro forza e determinazione. Ha alleggerito la trama, inserendo delle storie d'amore e portando quel senso di leggerezza di cui a volte si ha bisogno.
Si può pensare all'amore, quanto tutto intorno incombe solo morte, distruzione e bombardamenti? Devo essere sincera, ci ho pensato spesso durante la lettura e sono giunta alla conclusione che sì, è spesso vitale farlo perché è proprio in quei momenti tragici che ci si rende conto della brevità della vita e vivere un attimo di felicità, allevia i tormenti dell'anima.
La lettura è scorrevole e la scrittura è semplice, le ragazze sono descritte bene anche se all'inizio risultano un po' troppo superficiali, ma se l'intento era evidenziare il cambiamento psicologico che le tre ragazze dovranno affrontare allora è comprensibile.
Purtroppo ci sono errori grammaticali che rendono difficile e incostante la lettura.
Il romanzo non ha la pretesa di essere annoverato tra i romanzi storici, al contrario è un romanzo dove l'amore ha un ruolo fondamentale, ricordando che si può amare nonostante tutto, ma soprattutto è un romanzo dove la forza delle donne viene fuori in maniera positiva. Quindi se vi aspettate un romanzo storico lasciate stare, non è questo il liblro adatto a voi. Se, invece, cercate un romanzo leggero, romantico e piacevole in cui l'amore, l'amicizia e la speranza solo le protagoniste, ambientato durante la seconda guerra mondiale, allora è il libro per voi.

“Sorridi e il mondo vedrà la donna che tu vuoi che veda, a prescindere da come ti senti davvero.”
(citazione tratta dal testo)

“Donne coraggiose” è un libro che ha saputo regalarmi ore di lettura piacevoli, leggere e spensierate.
Buona lettura.



(Marianna Di Bella)


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.

venerdì 8 febbraio 2019

Recensione: "A cosa servono le ragazze" - David Blixt

recensione, romanzo biografico, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, nellie bly, giornalismo, femminismo
Titolo: A cosa servono le ragazze
Autore: David Blixt
Editore: La Corte Editore





Pittsburgh, 14 gennaio 1885.
È una normale e tranquilla giornata in casa Cochrane. La mamma prepara la colazione, mentre i figli, seduti intorno al tavolo, si preparano per iniziare una nuova giornata lavorativa. Mentre mangiano, ascoltano la voce di Elizabeth intenta a leggere un nuovo articolo pubblicato sul “Dispatch”, il giornale locale. Le piace leggere la rubrica del Quieto Osservatore, la trova ben scritta con commenti ed osservazioni divertenti, ma non questa volta, non l'ultimo articolo che considera un insulto alle donne.
È infuriata, non accetta i commenti offensivi e la poca considerazione che gli uomini hanno sulle donne, considerando le loro vite solo in base ai pettegolezzi, al loro interesse per i bei vestiti e le serate a teatro. E le altre donne? Quelle che sono costrette a lavorare? Perché non si parla di loro?
Elizabeth è una ragazza schietta, impulsiva, ostinata, grintosa che non si arrende di fronte a un piccolo ostacolo e questo suo carattere, considerato all'epoca un pregio per gli uomini ma negativo per le donne, la porta a seguire il suo istinto e scrivere una lettera di risposta al Quieto Osservatore.

“Non scrivo tutto ciò per avere la vostra compassione, ma per correggere le vostre idee sbagliate secondo le quali l'unico mondo della donna sarebbe la casa. Se la mia casa fosse il mio mondo, smetterei presto di orbitare intorno al sole, e preferirei piuttosto caderci dentro fino a incenerirmi.
Sono determinata a voler lavorare finché non avrò scoperto il mio mondo e diventare economicamente indipendente così come lo sono nell'anima.”
(citazione tratta dal testo)

Una lettera dallo stile semplice, forse con alcuni errori grammaticali, ma la schiettezza e la passione di Elizabeth vengono fuori in maniera prorompente. Le sue idee e il suo diverso punto di vista attirano l'attenzione del direttore del giornale che vuole incontrarla e conoscerla.
Cosa farà Elizabeth? Accetterà di incontrarlo?

“Sì, avevo il coraggio di rischiare”
(citazione tratta dal testo)

Lo stesso coraggio che la porterà a cambiare totalmente la sua vita. Sì, perché l'incontro con il direttore Madden, segnerà la nascita di una grande giornalista: Nellie Bly. La prima donna a cambiare le regole del giornalismo, seguendo inchieste importanti, infiltrandosi nei luoghi inaccessibili e lavorando sotto copertura.

“Dovevo trovare i fatti per confermare ciò che avevo detto. Dovevo vedere le cose con i miei occhi. Provarle sulla mia pelle. Così nessuno avrebbe potuto accusarmi di mentire o trascrivere semplicemente emozioni.”
(citazione tratta dal testo)

Una giovane donna apparentemente gracile, ma sorprendentemente forte. Determinata a seguire le sue idee e i suoi obiettivi: essere economicamente indipendente e diventare una brava giornalista. La strada è lunga e spesso piena di ostacoli, soprattutto morali perché non è facile per l'epoca accettare la presenza di donne nelle redazioni, ma Nellie è caparbia, intelligente, intraprendente, impulsiva e pur avendo momenti di crisi, ritroverà sempre la forza per inseguire tenacemente i suoi sogni. Affronterà tematiche importanti, come ad esempio la questione lavorativa femminile, le leggi sul divorzio, la situazione delle donne nei manicomi e delle operaie nelle fabbriche, diventando la voce di tutte quelle donne senza diritti. Donne oppresse e umiliate. Donne senza nome.

“Nella mia vita, mi è stato detto anche troppe volte che sono pazza. Pazza perché non voglio sposarmi. Perché non voglio dei figli. Perché voglio lavorare. Perché non voglio ciò che ci si aspetterebbe che io voglia, e perché voglio le cose che mi vengono negate. Sono stata chiamata pazza perché sono difficile, rumorosa, curiosa...scomoda. È questo che hanno in comune tutte queste donne. Sono scomode. Per i loro mariti, per i loro figli, per le loro relazioni sociali, per la loro comunità. Per la società. Sono scomode, e troppo povere per poterselo permettere.”
 (citazione tratta dal testo)

Una voce che ha costretto i lettori dell'epoca a non distogliere lo sguardo dalla dura realtà sociale e dalle categorie oppresse.
Una voce che a distanza di anni continua ad essere forte e incisiva.
Una voce che prende vita tra le pagine di questo romanzo biografico, scritto da David Blixt.
L'autore americano ha fatto un grande studio di ricerca storica, leggendo testi a lei dedicati, reperendo materiali e articoli di giornali scritti dalla stessa giornalista. Articoli che permettono di comprendere meglio il suo carattere, la sua forza e la sua determinazione.

“Quasi 150 anni dopo, la sua indignazione è ancora palpabile. La sua energia, la sua grinta, la sua vanità, la sua vitalità, la sua vulnerabilità. Sta tutto lì, allo scoperto nelle pagine delle sue storie.”
(citazione tratta dal testo)

David Blixt ha analizzato soprattutto gli inizi della sua carriera, evidenziandoli nel romanzo, narrando il momento e le ragioni che condussero Nellie Bly a muovere i primi passi nel giornalismo. Accompagnando, in questo modo, il lettore alla piena comprensione della complessa figura della protagonista.
L'autore ha saputo creare un'ottima cornice sociale e storica intorno alla sua figura, coniugando perfettamente le prime inchieste giornalistiche, il passato violento e il periodo storico, risaltando le origini del femminismo e le idee della giovane donna. Idee che la spingeranno a seguire i suoi obiettivi, lottando per ciò in cui crede.
Lo stile narrativo è semplice e diretto, nonostante sia un romanzo biografico di notevoli dimensioni, la lettura è fluida e scorrevole, e il lettore non avrà mai modo di annoiarsi, perché la storia di questa giovane donna è interessante e avvincente. Il suo carisma esce in ogni pagina del testo, ammaliando il lettore che si ritroverà completamente avvinto dalla trama e dalla sua figura.
Un testo che ho amato profondamente. Un romanzo biografico che mi ha permesso di conoscere meglio la figura di Nellie Bly e la situazione femminile dell'epoca, dandomi molti punti su cui riflettere. Un testo che custodirò gelosamente e che rileggerò più avanti con calma per cogliere quelle sfumature e quei passaggi che spesso sfuggono a una prima lettura.
Un libro che consiglio a tutti, in modo particolare alle donne, perché nonostante Nellie Bly sia vissuta più di 150 anni fa, ha ancora molto da insegnare.
Ogni sua parola è un grido all'indipendenza, alla giustizia e alla parità di genere. Un grido che non accetta l'indifferenza o di passare sotto silenzio. No. È un grido che colpisce dritto al cuore di tutti quei lettori che credono nei propri ideali e che non si arrendono di fronte alle avversità della vita.
La storia di Nellie Bly ci ricorda quanto lavoro c'è ancora da fare, quanta forza dobbiamo mettere nel perseguire i nostri obiettivi e quanto è importante dare voce a tutti, soprattutto, a coloro che non hanno più la forza di farsi sentire o che sono costretti al silenzio.


“Lo dite solo perché voi vi considerate alla pari di tutti gli altri. Mentre io, come donna, non lo sono. Per la leggere, io valgo meno di voi. È giusto? È equo? Vi piacerebbe se la vostra vita fosse determinata da qualcosa che non dipende dal vostro controllo, come il vostro sesso o il colore della pelle?”
(citazione tratta dal testo)

Lasciatevi ammaliare dalle parole, dai pensieri e dalla vita di una donna tenace, forte e coraggiosa. Una donna che saprà conquistarvi sin dalla prima pagina di questo splendido romanzo.
Buona lettura!!


(Marianna Di Bella)




(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.