tag:blogger.com,1999:blog-1586249133668690002024-03-08T07:46:38.666+01:00 Libri, il nostro angolo di paradisoBlog letterario a cura di MariannaLibri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.comBlogger426125tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-6259892275791395012023-06-16T08:30:00.011+02:002023-06-16T08:30:00.144+02:00Recensione: "Ljubov'. La neve tra le betulle" - Antonella Iuliano<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3HYuE4fDhgh62Ol9kLU9JUFPfG-fprrLltjw0aF0oemuFch1Pa_JrkRi8Mk0MdttQsPA7hcRErn4pVTT3ME-UXLFxK17a-qMyvsh2t6s13bbjKLfe-fIIkUVv8GUjUnaQOyNwu40vzFNqRsYR5Cva5JMf_JaLfAUWfm8uQMo0PRoRlx9vZeFzJR0NwA/s2756/Ljubov%5B1%5D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ljubov - La neve tra le betulle, libro, romanzo, recensione" border="0" data-original-height="2756" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3HYuE4fDhgh62Ol9kLU9JUFPfG-fprrLltjw0aF0oemuFch1Pa_JrkRi8Mk0MdttQsPA7hcRErn4pVTT3ME-UXLFxK17a-qMyvsh2t6s13bbjKLfe-fIIkUVv8GUjUnaQOyNwu40vzFNqRsYR5Cva5JMf_JaLfAUWfm8uQMo0PRoRlx9vZeFzJR0NwA/w335-h400/Ljubov%5B1%5D.jpg" title="Ljubov' - La neve tra le betulle, libro, romanzo" width="335" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Ljubov' - La neve tra le betulle</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Antonella Iuliano</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Genesis Publishing</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'amore è imprevedibile.
Si presenta alle porte del nostro cuore quando meno ce l'aspettiamo,
quando non lo vogliamo nelle nostre vite, quando pensiamo che ormai
sia troppo tardi per innamorarsi e siamo convinti che non esista
nessuno adatto a noi, nessuno in grado di amarci come vorremmo o
meriteremmo. Arriva e stravolge tutto: noi stessi, le nostre vite.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si presenta
inaspettatamente e nei luoghi più strani e inconsueti, come ad
esempio: un cimitero.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Non sto scherzando, avete
letto bene: un cimitero. Più precisamente quello degli Artisti di
<b>Tichvin</b>, in Russia, davanti alla tomba del famoso scrittore <span style="text-align: left;"><b>Fëdor
Michajlovič Dostoevskij</b></span><span style="text-align: left;">.
Qui si incontrano due ragazzi, si guardano, un accenno di sorriso e
poi ognuno prende la sua strada, inconsapevoli di ciò che il futuro
ha in serbo per loro. Non si conoscono, non sanno nulla l'uno
dell'altro, eppure i loro cuori sono stati toccati in maniera
indelebile.</span></p><p></p><p>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si incontreranno di
nuovo? Di solito spetta al destino decidere dove e quando ma, questa
volta, possiamo scoprire tutto e subito, grazie alla penna di
<b>Antonella Iuliano</b> che per questa volta si sostituisce al destino,
tornando a scrivere e farci sognare con una nuova storia d'amore.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricordate <b>Pasha,
Aleksandra e Yurij</b>, i protagonisti del libro: <b>“Ushanka”</b>? Vi
ricordate le loro storie? Sì? Bene, perché sono tornati ad
allietare le nostre ore di lettura con una nuova intrigante e
romantica storia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sono trascorsi tre anni
da quando li abbiamo lasciati nel primo libro. Molte cose sono
cambiate nelle loro vite. <b>Pasha e Aleksandra</b> si sono sposati e hanno
un bellissimo bambino di nome <b>Sasha</b>. Il bimbo adora e ama
incondizionatamente suo zio Yurij, che ricambia questo amore puro e
totalizzante. Attraverso Sasha, il ragazzo<b> </b>sembra aver trovato un po' di
serenità, dopo la brutta esperienza accaduta tre anni prima, nella
quale rischiò di spezzare, e perdere per sempre, il rapporto con
il fratello.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Yurij</b> ha imparato molto
dai suoi errori, si sta comportando bene, in maniera più assennata e
giudiziosa...sta maturando. Ma se ci soffermiamo a osservarlo con più
attenzione, ci renderemo conto che qualcosa non va, il ragazzo non è
completamente sereno, è come se avesse perso vitalità, fiducia. Gli
manca qualcosa.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Gli manca un amore tutto
suo da vivere appieno ma, dopo ciò che ha combinato in passato,
sente di non meritare l'amore di un'altra persona e, così, trascorre
i suoi giorni tra il lavoro, la vita famigliare e il prendersi cura
del suo amato nipotino. Ed è qui che ci mette lo zampino il destino,
sempre pronto a giocare con le nostre esistenze, facendoci fare degli
incontri, apparentemente insignificanti ma destinati, invece, a
cambiare per sempre le nostre vite.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Destino vuole, alias
<b>Antonella Iuliano</b>, che <b>Yurij</b> viva finalmente la sua vita e il suo
amore, donandogli quella possibilità di rinascita che abbiamo
intravisto nel primo libro. La rinascita si presenterà nei panni di
<b>Nina, una misteriosa ragazza</b> che il nostro protagonista incontrerà
nel cimitero di <b>Tichvin</b>, davanti alla tomba del famoso <b>scrittore
russo F<span style="font-family: Times New Roman, serif;">ë</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">dor
Michajlovi</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">č</span></b><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
Dostoevskij</b>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Entrambi
i ragazzi amano i suoi libri, ma devono stare attenti a leggerli e a
non manifestare troppo questa loro simpatia per lo scrittore, perché
condannato dal regime sovietico come reazionario, quindi i suoi
libri sono considerati illegali.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Yurij
e Nina</b> si incontrano davanti alla sua tomba ma, il loro sarà più
che altro un incontro silenzioso fatto di sguardi e nulla di più,
almeno fino a quando, un giorno, per caso, le loro strade non si
incroceranno e il romanzo e la storia prenderanno vita e intensità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Conoscendo
la scrittura e la creatività di <b>Antonella Iuliano,</b> prepariamoci a
una storia romantica, intrigante, ricca di difficoltà e misteri da
svelare. Se c'è una cosa che abbiamo imparato dal libro <b>“Ushanka”</b>
è che le vite dei <b>fratelli Metjanov</b> non sono mai semplici e lineari,
in particolare le loro storie d'amore. L'autrice ama regalare ai
protagonisti, e a noi lettori, il piacere di scoprire storie
romantiche accompagnate da quel pizzico di difficoltà e mistero che
le rendono intriganti, sempre in bilico tra un passato e un presente
che continuano a intrecciarsi, ricordandoci che quel filo rosso, che
abbiamo imparato a seguire nel primo libro, è sempre lì pronto a
tirare le fila della trama, mettendo alla prova la resistenza e
l'amore dei protagonisti.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">In questo secondo
romanzo, avremo il piacere e dispiacere di conoscere i nuovi
personaggi che lo animano. In tutte le storie e, soprattutto, nella
vita, esiste sempre una figura cattiva e poco raccomandabile, solo
che in questo testo si ha il dispiacere di conoscerne più di una.
Figure negative a cui è inevitabile rivolgere tutto il nostro
disprezzo e astio, ma tranquilli, perché queste spiacevoli emozioni
cambieranno non appena, sfogliata qualche pagina, ci imbatteremo
nella presenza della piccola sorellina di Nina: <b>Polina</b>. <b>Una bambina
dolce</b>, delicata e silenziosa. Un trauma, vissuto anni prima, le ha
fatto sparire la voce ma, questo non le impedisce di trasmettere e
comunicare tutto l'amore che prova per la sorella, di riconoscere,
apprezzare e amare le persone buone e pure d'animo. Una bambina che
si lascia amare sin dalle prime pagine, ha un'intensità e una
dolcezza che emergono in maniera decisa e il lettore non può fare a
meno di volerle bene e provare un forte senso di protezione. Basta
guardarla negli occhi per leggere la sua anima e scoprire che
nasconde un segreto, un incubo che le ha portato via non solamente la
voce, ma anche...no, lascerò a voi scoprire questo mistero e per
farlo dovrete perdervi tra gli alberi di betulla, nelle anime
complicate dei personaggi e tra le pagine di questo romanzo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Antonella Iuliano</b> ci ha
regalato, anche questa volta, una <b>storia tenera, delicata e
intrigante, </b>con quel pizzico di <b>mistero</b> che ci tiene incollati alle
pagine del libro. A differenza del libro <b>“Ushanka"</b>, in questo testo non ci
sono salti temporali o capitoli interamente dedicati al passato. La
trama è più lineare, ma non per questo è priva di ostacoli e
momenti critici da superare. Lacrime, rimpianti, segreti, sofferenze,
sono solo alcuni dei temi trattati e l'amore è l'elemento
principale, quello che lega tutti i personaggi. È il sentimento
protagonista, sempre presente, anche quando sembra che tutto sia
finito. L'amore in ogni sua forma e sfumatura: amore fraterno, di
coppia, familiare, amicale etc.; ogni pagine ne è intriso, sempre in
maniera delicata e mai stucchevole.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">I <b>personaggi</b> sono
psicologicamente ben delineati, hanno una loro personalità e uno
spessore che non li rende piatti e noiosi. Personalmente ho un debole
per <b>Polina</b>, la ritengo una figura narrativamente interessante e una
calamita per il lettore, perché nonostante i suoi silenzi comunica
molto più di tutti i personaggi, i suoi stati d'animo arrivano
immediatamente basta uno sguardo, una postura e il suo messaggio
arriva chiaro e forte.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sono contenta, inoltre,
che l'autrice abbia dato la possibilità a<b> Yurij</b> di redimersi dai
suoi sbagli, facendo emergere, in questo libro, tutta la positività
del suo carattere, che avevo percepito nell'altro libro. Ho
apprezzato un pochino meno la figura di <b>Nina</b>, non so ancora bene il
motivo, ma empaticamente non ho legato con lei. Capisco il motivo del
suo carattere schivo, il fatto che erga dei muri per tenere a debita
distanza tutti, probabilmente questo celarsi dietro una corazza non
mi ha permesso di comprenderla appieno o, probabilmente, mi sono talmente
affezionata alla sorella che ho perso di vista la sua figura. Può
capitare durante la lettura di provare più empatia per un
personaggio rispetto ad un altro.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sono contenta di
ritrovare anche in questo libro, le descrizioni attente e accurate di
ogni particolare della storia, dalla descrizione del bosco di
betulle, dove si ha la sensazione di vivere e respirare l'atmosfera
di silenzio e magia che il bosco riesce a regalare; alle interessanti
informazioni sociali riguardanti lo stato di famiglia e la patria
potestà di un minorenne, perché ci aiutano a comprendere, in primis
la cultura e poi le norme che regolano la società e il vivere
quotidiano, almeno per quanto riguarda quegli anni. Conoscere il
contesto storico e sociale è importante ai fini di una storia,
perché ci permette, non solo di collocare bene l'evento all'interno
di un quadro e di una scena definita, ma soprattutto di comprenderne
gli avvenimenti, i comportamenti e le scelte intraprese dai
personaggi. Apprezzo questo particolarità di <b>Antonella Iuliano</b>,
questa sua attenzione nelle descrizioni, perché mi permette di
entrare in profondità nella trama e di imparare qualcosa di nuovo di
una cultura che, purtroppo, conosco poco.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Lasciatevi prendere per
mano dalla piccola <b>Polina</b> e sedetevi su un tronco, guardatevi
attorno, osservate la bellezza degli alberi di betulla che vi
circondano, respirate a fondo e poi lasciatevi avvolgere dalla storia
di <b>Yurij e Nina</b>.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura!</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><br /><p></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;">(Gifted by) Ringrazio l'Autrice e la Casa Editrice per la copia del libro</span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-69667472454192879672023-06-07T08:30:00.005+02:002023-06-07T08:30:00.154+02:00Recensione: "Ushanka. I ponti di Leningrado" - Antonella Iuliano<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO6u11mNPkRJUeE2FZYju7JGpceLW3_SVEZJgG8nEMzdPo8rEgV1rlHaWQCu91VZu7ofFydSK3nYdhzRuRdp-wB2E8WkXYUG-3npXzUFxeOBzEULugxada4zMC_V0wW0mf_prwkmbJqge5A_gsfUJBd36Y2WN7XSv2i7660NwZ741U6TKS8xrGTv997Q/s2853/Ushanka%5B1%5D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="ushanka, i ponti di leningrado, recensione, amore, libro" border="0" data-original-height="2853" data-original-width="2302" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO6u11mNPkRJUeE2FZYju7JGpceLW3_SVEZJgG8nEMzdPo8rEgV1rlHaWQCu91VZu7ofFydSK3nYdhzRuRdp-wB2E8WkXYUG-3npXzUFxeOBzEULugxada4zMC_V0wW0mf_prwkmbJqge5A_gsfUJBd36Y2WN7XSv2i7660NwZ741U6TKS8xrGTv997Q/w323-h400/Ushanka%5B1%5D.jpg" title="Ushanka, i ponti di leningrado, recensione, libro" width="323" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Ushanka.</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><b><span> </span><span> </span><span> I Ponti di Leningrado</span></b><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Antonella Iuliano</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Genesis Publishing</b></span></p><p><span><br /></span></p><p><span><br /></span></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno lettori!</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Oggi vorrei portarvi con
me alla scoperta di una storia romantica, dolce e intrigante. Per
farlo, però, dovrete fare un piccolo viaggio temporale e fisico. </p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Vi
va di intraprendere questa nuova avventura letteraria? Sì? Bene,
allora allacciate le cinture, tenetevi ben saldi alle pagine del
libro e partiamo per la <b>Russia</b>, più precisamente nella città di
<b>Leningrado</b>.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Siamo all'inizio degli
anni Sessanta e, naturalmente, la città è ben diversa da quella che
conosciamo oggi, dal punto di vista politico, economico, sociale e
urbanistico. Lo so, capisco che vogliate visitare la città e
scoprire le sue bellezze artistiche, ma non abbiamo molto tempo,
dobbiamo trovare <b>Pasha</b> <b>Metjanov</b>, il protagonista della storia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Eccolo. È quel ragazzo
con l'aria afflitta. Poverino, sta soffrendo terribilmente per la
fine della sua storia con<b> Aleksandra</b>, l'amore della sua vita.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“Si erano persi alla
prima tempesta, scoprendosi fragili. Lei aveva lasciato la sua mano
per un'altra e adesso lui era lì solo come non lo era mai stato, a
correre il lungo fiume dei ricordi, incapace di strapparsela dal
cuore.”</span></b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>I ricordi lo stanno
tormentando</b> e consumando. Non riesce a dimenticare la ragazza, i
momenti belli trascorsi insieme e, soprattutto, non riesce a
dimenticare il tradimento subito dalla fanciulla e da suo <b>fratello
Yurij</b>. La sua mente torna ripetutamente indietro per cercare di
capire come sia potuto accadere, cosa ha sbagliato e perché tra
tutte le persone proprio suo fratello ha tramato alle sue spalle per
portargli via la sua amata.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Cosa è accaduto? Perché
questo tradimento?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Queste e altre domande
tormentano il povero Pasha e anche noi lettori che, inevitabilmente,
ci ritroviamo coinvolti nella sua sofferenza perché, devo
ammetterlo, ci si affeziona immediatamente al giovane uomo. Si viene
conquistati dalla sua dolcezza, affidabilità, onestà, generosità e
dal profondo amore che nutre per Aleksandra. È un ragazzo che ha
sempre messo al primo posto gli altri, sacrificando se stesso, i suoi
desideri e la sua vita. Ama suo fratello Yurij, accettandone pregi e
difetti che lo rendono, al contrario di Pasha, un ragazzo impulsivo,
temerario e facile a lasciarsi trascinare in amicizie ambigue, poco
raccomandabili, come ad esempio quella con <b>Ivan Orlev</b>.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Chi è? Cosa vuole da
Yurij? È invischiato anche lui con la rottura del rapporto tra Pasha
e Aleksandra?
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Lo scopriremo presto,
perché lui sarà il “cattivo” di questo romanzo. L'uomo che
metterà zizzania tra i personaggi, che instillerà in Yurij pensieri
e consigli poco raccomandabili, facendogli credere che tutto ciò che
dice e le azioni che compie siano giuste e sincere. Un uomo che
odierete istantaneamente, ma che dovrete seguire per comprendere
alcuni misteri che aleggiano nel romanzo perché, se credete che
tutto si limiti al solo ostacolo amoroso di Pasha e Aleksandra vi
sbagliate di grosso. C'è molto altro da scoprire, misteri da svelare
e intrecci da sciogliere, perché se c'è una cosa che la vita riesce
a fare perfettamente è coinvolgere le vite e le storie di diverse
persone in maniera strana e imprevedibile. Gioca con i loro destini
facendoli incontrare, sfiorare, incrociare casualmente, legandole a
un filo sottilissimo che li seguirà per anni.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Seguendo questo filo a
ritroso nel tempo, ci ritroveremo catapultati <b>nel 1943</b>, in piena<b>
Seconda Guerra Mondiale.</b> La Russia e la città di Leningrado si
stanno preparando a difendersi dalla minaccia dall'esercito tedesco
giunto alle porte della nazione. I giovani soldati vengono richiamati
al fronte per difendere la propria terra, anche <b>Andrej, soldato
semplice</b> dell'esercito russo. Il ragazzo è innamorato di <b>Tatiana</b>,
una giovane di buona famiglia. Vorrebbe sposarla, ma la loro unione è
ostacolata dalla madre della ragazza, una donna egoista che vuole
farla sposare a un membro del partito per un proprio tornaconto
economico e di prestigio. Ciò che la donna non sa è che la guerra
bloccherà i suoi tentativi di ascesa con il matrimonio combinato e,
soprattutto, non sa che Tatiana è incinta del suo amato Andrej.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Come si legano le storie
di Pasha, Aleksandra, Tatiana e Andrej?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Semplice: seguite il filo
che lega tutte le vite dei personaggi. Quel filo che la vita si
diverte ad intrecciare legando tutti noi in modi e nodi
imprevedibili. Quel filo che<b> Antonella Iuliano</b>, l'autrice, ha donato
ai lettori, tessendo una trama romantica e intrigante al tempo
stesso.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La <b>sua scrittura è
accurata, delicata e coinvolgente</b>. È molto attenta ai dettagli, in
particolare a quelli storici, urbanistici e folkloristici che, non
solo arricchiscono la trama, ma la rendono più fruibile e
comprensibile per chi non conosce molto bene la cultura russa. Le sue
descrizioni sono così attente ai dettagli che, leggendo il romanzo,
si ha la sensazione di trovarsi realmente a passeggiare tra strade,
ponti e monumenti, respirando quell'atmosfera algida e romantica che
solo la città di Leningrado riesce a donare.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'autrice, inoltre, ha
delineato molto bene i tratti psicologici di tutti i personaggi,
donando loro spessore, carattere, mostrando pregi e difetti, come ad
esempio con Yurij. Il ragazzo all'inizio, sembra una figura molto
negativa, risultando subito antipatico, ma entrando meglio nella
storia, il suo personaggio prende maggior forma e spessore,
mostrandoci, in realtà, un ragazzo emotivamente immaturo, dovuto
anche alla giovane età, e con un lato positivo tutto da scoprire.
Questo non giustifica il suo gesto e il comportamento sleale verso il
fratello, ma l'autrice dona al lettore la possibilità di vedere
oltre la superficie del personaggio, aiutandolo a comprendere le sue
azioni e i suoi pensieri.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Pasha, Aleksandra e Yurij</b>
non sono solo i protagonisti della storia, ma anche le <b>voci narranti</b>
che, alternandosi capitolo dopo capitolo, ci accompagneranno
all'interno della trama e delle loro anime, donandoci la possibilità
di vedere la storia da diversi punti di vista.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Amori, rimpianti,
tormenti, riscatti, rabbia, delusione, questi sono solo alcuni dei
tratti affrontati nella storia, elementi che Antonella Iuliano ha
mescolato e integrato all'interno della trama in maniera attenta e
misurata, evitando di cadere nella trappola dell'utilizzo di
eccessivo sentimentalismo, pietismo, o della creazione di scene
melense, rabbiose o troppo violente. Questo gioco di equilibri ci
permette di affrontare la lettura in maniera gradevole, fluida e mai
pesante, godendo, in questo modo, di un romanzo tenero,
appassionante e con quel pizzico di mistero che non guasta.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È stato difficile
staccarmi da <b>Aleksandra, Yurij e Pasha</b>, il mio personaggio preferito,
ma so che <b>Antonella Iuliano</b> ha scritto un altro libro con i nostri
protagonisti ed io non vedo l'ora di tornare nelle loro vite e
scoprire l'evolversi delle loro esistenze personali e chissà,
qualche altra sorpresa o storia d'amore. Lo spero.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Perdetevi tra le strade
di <b>Leningrado</b>, fermatevi sul <b>Ponte Blu</b> e aspettate che la storia si
mostri davanti a voi con tutta la sua dolcezza e, non dimenticate,
seguite il filo rosso del vostro destino, chissà chi troverete
dall'altro capo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;"><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;"><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;">(Gifted by) Ringrazio l'Autrice e la Casa Editrice per la copia del libro</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><span></span><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-51910051629089327392023-06-05T08:30:00.003+02:002023-06-05T08:30:00.148+02:00Recensione: "Destinatario Sconosciuto" - Katherine Kressmann Taylor<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdIP2qE6bEIkkyePwkwtdOf4bxSIgqC4eYfnASzvXVwZZwKhUeR0x3Z7pXavJ63jsDVPz0NOa4GKfZHiTBsykYcPmF4qwAluJlVPDcXVcp8BF54E1poQht4pl9nROiCmvFamx9hZSZKsL-BGVMhpZOoy14Vmw6BRJi3GIBr1b5hgP7pS_Nq15bdrQ6-w/s3072/Destinatario%20sconosciuto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="destinatario sconosciuto, libro, epistolario," border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdIP2qE6bEIkkyePwkwtdOf4bxSIgqC4eYfnASzvXVwZZwKhUeR0x3Z7pXavJ63jsDVPz0NOa4GKfZHiTBsykYcPmF4qwAluJlVPDcXVcp8BF54E1poQht4pl9nROiCmvFamx9hZSZKsL-BGVMhpZOoy14Vmw6BRJi3GIBr1b5hgP7pS_Nq15bdrQ6-w/w400-h300/Destinatario%20sconosciuto.jpg" title="destinatario sconosciuto, libro, epistolario," width="400" /></a></div><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><div style="text-align: center;">Titolo: <b>Destinatario Sconosciuto</b></div></span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale:<b> Address Unknown</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Katherine Kressmann Taylor</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Editore: <b>BUR Rizzoli</b></span></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">È</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
possibile concentrare in pochissime pagine tutta la tragedia e il
dolore dell'animo umano, impattando, emotivamente e moralmente sul
lettore, lasciandolo stordito, sofferente e inquieto?</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">È
possibile tracciare in poche e semplici righe, una storia in grado di
offrire numerosi punti di riflessione, dove buono e cattivo, perdòno
e vendetta si incrociano e scontrano fino a sfumare l'uno nell'altro?</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sì.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“Destinatario
Sconosciuto” </b>contiene tutto questo e molto altro ma, come sempre,
andiamo con ordine e conosciamo meglio il testo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il libro, scritto da <b>Katherine Kressmann Taylor</b> nel <b>1938</b>, è in realtà un <b>epistolario</b> e vede come
protagonisti due amici e soci in affari: <b>Max e Martin</b>. I due uomini
hanno una galleria d'arte a New York e una vita tranquilla e agiata.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il testo inizia con una
<b>lettera </b>datata 1932 scritta da Max, nella quale chiede al suo socio
come vanno le cose dopo il trasferimento in Germania.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Martin è voluto tornare,
insieme alla moglie e ai figli, nella loro madrepatria, ma le cose
non vanno molto bene. In <b>Germania</b>, purtroppo, le conseguenze della
fine del primo conflitto mondiale hanno provocato una grande crisi
economica con conseguente aumento della povertà. Martin si rende
quindi conto che sarà difficile riuscire a mantenere lo stesso
tenore di vita che aveva in America, ma ama il suo paese e,
nonostante tutto, è contento di essere tornato.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Max, al contrario, è
voluto rimanere a <b>New York</b> per continuare a curare e amministrare la
galleria d'arte, gestendo gli affari con il socio tramite
corrispondenza. Nelle lettere i due uomini si confidano, parlano
delle loro rispettive vite e di quanto sentano la mancanza l'uno
dell'altro. Ma qualcosa inizia a cambiare, in particolare, in
<b>Germania</b>, dove la figura di Hitler e la presenza del
nazionalsocialismo iniziano ad affacciarsi nel panorama politico e a
radicarsi sempre di più nel territorio, negli animi e nelle teste
dei tedeschi, che vedono il lui un'àncora di salvezza. L'unico in
grado di aiutarli a risollevare le sorti e il morale della Germania,
ridando loro la dignità perduta. Una rivalsa per ciò che sentono di
aver subìto.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><i><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“La gente è
frenetica, piena di voglia di fare, lo si percepisce nelle strade e
nei negozi. La sfiducia di un tempo è stata messa da parte come un
cappotto dimenticato. La gente non si nasconde più dietro la
vergogna; ha ricominciato a sperare.”</span></b></i></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le notizie che arrivano
dalla Germania sono sconfortanti e Max comprende da subito che non
c'è da fidarsi di Hitler e che porterà notevoli problemi al paese,
così, chiede subito spiegazioni al suo amico Martin, l'unico, a suo
dire, in grado di dargli notizie veritiere e obiettive. Ciò che,
purtroppo, non ha previsto e considerato, è che questa ideologia
ammalierà anche il suo amico che, lettera dopo lettera, cambierà
radicalmente il suo pensiero e atteggiamento verso Max, non solo
perché contesta il nazionalsocialismo ma, soprattutto, perché è
ebreo.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>L'uomo a cui ho
voluto bene come a un fratello, il cui cuore è sempre stato
traboccante di simpatia e amicizia non può prendere parte, nemmeno
in modo passivo, al massacro di persone innocenti.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>L'amicizia inizia a
scricchiolare</b>. Le fondamenta su cui è costruita, saranno abbastanza
solide da affrontare e parare i contraccolpi ideologici e politici
che la investiranno?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">A questo punto mi fermo,
non aggiungerò altro, perché è impossibile continuare a raccontare
senza rischiare di svelare l'intera storia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il libro è piccolo ma ha
un grande<b> impatto emotivo e morale</b>, con un finale che colpisce dritto
allo stomaco del lettore, lasciandolo stordito e con molteplici
domande e profonde riflessioni. In questo testo i confini tra giusto
e sbagliato, buoni o cattivi, perdòno o vendetta, sono così labili
che spesso si confondono e fondono insieme.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Spesso
l'eccessiva disperazione può spingere a imboccare la strada della
follia.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: times; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il <b>racconto è breve,
semplice, istruttivo e non banale</b>. È una storia <b>forte, diretta</b> e
rapida come un pugno preso inaspettatamente. La velocità con cui si
succedono gli eventi storici e l'evolversi del rapporto tra Max e
Martin, conduce il lettore a un finale spiazzante, ribaltando il
ruolo di forza tra i due protagonisti, e lasciandolo con un
messaggio importante, universale e profondo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La straordinarietà del
libro è insita anche nel fatto che, venne scritto prima che il
nazionalsocialismo scatenasse il secondo conflitto mondiale e
mettesse in atto il più grande genocidio perpetrato dall'uomo,
anticipando, nel testo, quelle che saranno le conseguenze che
vivranno milioni di persone. Il tema trattato nel racconto è,
purtroppo, ancora oggi attuale. Il passato, seppure con diverse
sfumature, si ripresenta mettendo il mondo costantemente alla prova,
riaccendendo quelle insicurezze e debolezze che si pensava fossero
state sconfitte. Si ritorna a guardare in maniera sospettosa l'Altro,
ad aver paura di tutto e questo atteggiamento, permette alle correnti
più forti di approfittarsi di questo momento di insicurezza per
portare avanti i propri interessi e le proprie idee folli e violente,
promettendo rivalse e glorie.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Può il dolore
trasformare l'animo umano?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Può l'uomo trasformarsi
da vittima a carnefice?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È possibile provare
valori nobili e riprovevoli al tempo stesso?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Vendetta o perdono?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Come vi sareste
comportanti nei panni dei due protagonisti? Cosa avreste fatto?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Questi sono solo alcuni
dei punti su cui il libro induce a riflettere avviando dibattiti,
scambiando idee, confrontandosi con l'altro e con se stessi,
arrivando a un dialogo intenso e profondo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“Destinatario
sconosciuto”</b> è uno di quei testi che non si dimenticano tanto
facilmente, perché, anche a distanza di tempo, continua a ritornare
alla mente per <b>l'intensità e la complessità dell'animo umano</b>.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ora però la smetto, mi
ritiro nel mio angoletto per non svelare troppo, perché è giusto
che scopriate da soli la storia. Leggetelo attentamente e non
lasciatevi distrarre da altro perché, credetemi, difficilmente
potrete rivivere la stessa reazione ad una seconda lettura.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Lasciatevi avvolgere dal
testo vibrante e silenzioso al tempo stesso. Un silenzio che parla ed
esprime tutto.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggetelo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggetelo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggetelo...non finirò
mai di dirlo e consigliarlo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><div style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-9833134225338575022023-01-25T08:30:00.013+01:002023-01-25T08:30:00.258+01:00Recensione: "Il Secondo Piano" - Ritanna Armeni<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmJfESWrHk2Jy2mMRIsy-a75H-xugZR9WCJpQWTNwUBV5ZSmPw7y9b0YhLsPcYQBPH_aPSZqyl1rwP9dxEc4jSkovp2YOmOoj9jexdzTfQ83uq3Ri1mL9Q5TcQrTDFEqJQuJg2LhA9JRuvPgMsEaHOTLtFeW-SBvbaUZPw1YlaE7O9ed4sNB2-QKHKYw/s2744/Il%20secondo%20piano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="romanzo, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, seconda guerra mondiale" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="2744" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmJfESWrHk2Jy2mMRIsy-a75H-xugZR9WCJpQWTNwUBV5ZSmPw7y9b0YhLsPcYQBPH_aPSZqyl1rwP9dxEc4jSkovp2YOmOoj9jexdzTfQ83uq3Ri1mL9Q5TcQrTDFEqJQuJg2LhA9JRuvPgMsEaHOTLtFeW-SBvbaUZPw1YlaE7O9ed4sNB2-QKHKYw/w400-h336/Il%20secondo%20piano.jpg" title="il secondo piano, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> Il Secondo Piano</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Ritanna Armeni</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Ponte alle Grazie</b></span></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ci sono scrittori, che
hanno la capacità di prendere per mano il lettore e condurlo tra le
pagine del libro, facendogli vivere e percepire tutta l'intensità e
l'emozione del romanzo. Lo accompagna, pagina dopo pagina, a
conoscere storie straordinarie e poco note, per ridare luce a
persone ed eventi che la storia ha taciuto, dimenticandoli e negando
loro il giusto tributo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Ritanna Armeni </b>riesce
sempre, con i suoi libri, a far riemergere dal passato, ricordi ed
eventi che hanno avuto una grande rilevanza, non solo storica, ma
anche nella vita di molte persone. Questa volta il suo sguardo si è
posato su una storia particolare, avvenuta durante il periodo della
<b>Seconda Guerra Mondiale</b>, e la sua penna ha tratteggiato, e ridato
vita, alle protagoniste del libro: sette donne piene di fede.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Andiamo con ordine e
prepariamoci ad un salto temporale di circa ottant'anni. Torniamo
indietro nel tempo, esattamente a <b>Roma </b>nell'<b>ottobre </b>del<b> 1943</b>. Un mese
dopo la firma dell'armistizio, la situazione in Italia non è
migliorata, gli alleati, sbarcati in Sicilia, nel luglio di
quell'anno, procedono lentamente la loro avanzata per la liberazione
del paese. L'esercito tedesco li tiene bloccati lungo la linea
Gustav, che difendono strenuamente. <b>Roma</b> dichiarata<b> “città aperta”</b>
ad agosto, è sotto il controllo dei tedeschi che reprimono e
opprimono la popolazione in ogni modo. Rastrellamenti nei quartieri,
sospensione dei trasporti, interruzione di gas e luce, coprifuoco e,
riduzione dei generi alimentari. La popolazione è affamata,
sfiduciata, ma la <b>Resistenza</b> continua la sua lotta contro la feroce
repressione dei nazisti.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per ora lasciamo da parte
la Resistenza e volgiamo lo sguardo verso un punto ben preciso della
città: il C<b>onvento delle Francescane della Misericordia</b> di Poggio
Moiano, nel nuovo quartiere sulla via Salaria. Il convento è abitato
da sette suore che vivono in povertà e armonia. Una vita semplice
scandita dalle preghiere e dalle mansioni quotidiane, ma la
tranquillità sta per essere stravolta da un arrivo improvviso. Il <b>16
ottobre 1943</b> bussano alla porta due famiglie in cerca di rifugio.
Sono due famiglie ebree sfuggite al rastrellamento del Ghetto,
avvenuto qualche ora prima. Hanno percorso tantissima strada per
giungere a loro, su consiglio delle Maestre Pie delle Botteghe
Oscure. Le nostre protagoniste li fanno entrare e dopo un breve
consulto con Madre Ignazia, la responsabile del convento, decidono
unanimemente di accoglierli e, possibilmente, salvarli.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Il secondo piano</b> diventa
il loro rifugio; ed è proprio da questo incontro che prenderà vita
il romanzo, facendo rivivere una storia realmente accaduta. La storia
di <b>sette sorelle </b>che hanno aperto le porte, non solo del convento, ma
della propria anima per accogliere e aiutare<b> 12 persone innocenti.</b></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>...Non posso dire
che le vostre tribolazioni siano finite...però noi faremo quel che
possiamo...non possiamo molto, ma lo faremo.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Con questo libro, <b>Ritanna
Armeni </b>non racconta una semplice storia di convivenza, ma offre al
lettore la possibilità di osservare più da vicino le loro vite, per
comprendere le loro azioni, le scelte intraprese, entrando in empatia
con i loro pensieri, in particolare con quelli di<b> Madre Ignazia</b> e
della <b>novizia Suor Lina.</b> L'autrice intervalla ai paragrafi del
romanzo, i diari delle due suore, e questo ci pone in una posizione
privilegiata, perché ci permette di entrare in empatia con loro,
percependo le emozioni, le paure e i molteplici dubbi che assillano
Madre Ignazia e le altre suore.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le sorelle non hanno
avuto alcuna esitazione nel voler aiutare i profughi ebrei, ma ora
devono trovare la forza e il coraggio per lottare contro la paura di
essere scoperte. Una paura che si tramuta in terrore quando, nelle
sale adiacenti al convento, si insedia un'infermeria tedesca. La
tensione si fa più pressante, perché questa ulteriore convivenza
costringe le nostre protagoniste a trovare altri stratagemmi per
tutelare i profughi. Variano parte della loro routine quotidiana, ma
in maniera impercettibile per non destare l'attenzione dei tedeschi,
che sono sempre più diffidenti verso i preti e le suore.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Ora dobbiamo
prendere tutte le precauzioni perché per nessun motivo i tedeschi
salgano al secondo piano. Dobbiamo essere pronte in caso di pericolo
e dare l'allarme con il campanello vicino alle scale. Non perdere mai
di vista i bambini. Fornire a tutte le donne un abito da suore. Erano
pronte – ho chiesto, a raddoppiare le attenzioni, a vivere senza
perdere mai il controllo, a sacrificare anche quel po' di vita
personale che rimane a chi ha scelto di dedicarsi all'amore di Dio?
Le ho guardate. Mi aspettavo volti tristi e rassegnati, invece le ho
viste rianimarsi. La sfida aveva preso il posto della paura.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le <b>sette suore</b> non sono
state le uniche a ospitare ebrei, disertori, ex militari etc., molti
altri hanno aperto le porte di seminari, parrocchie, conventi; alcuni
nascondendo, addirittura, una tipografia per stampare documenti e
carte d'identità false per aiutarli nelle fughe o per ottenere le
tessere alimentari, vitali per dar da mangiare a tutti quegli ospiti.
Documenti correttamente timbrati dai sigilli ufficiali del Vaticano,
grazie ad aiuti esterni e collaborazioni che hanno permesso di
salvare moltissime persone. Anche le nostre protagoniste, ricorrono a
questi aiuti perché per loro, che vivono grazie alla carità
cristiana e ai raccolti dell'orto, è sempre più difficile riuscire
a sfamare tutti in maniera adeguata e dignitosa.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricerca del cibo, tutela
degli ospiti sono solo alcuni dei problemi con i quali dovranno
scontrarsi, perché per loro la preoccupazione più grande riguarda
il tenere fede ai voti presi e al Santo Padre. Sono dilaniate dai
dubbi, perché questa nuova situazione le porta a mentire ai tedeschi
per difendere “il secondo piano” e le famiglie presenti. Inoltre,
non sanno se ospitare dei profughi ebrei sia vista di buon occhio
dalla Santa Sede, perché non ci sono documenti ufficiali che
indicano direttive e condotte da seguire, e grazie ai diari di <b>Madre
Ignazia</b> possiamo leggere e comprendere le sue lotte interiori, ma
anche la forza della sua fede e la devozione alla Vergine Maria.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Madre Ignazia</b> è il
personaggio più complesso e, per me, più bello e intenso. Lei è il
fulcro del romanzo e di tutti gli altri personaggi, perché è il
punto di riferimento, colei che si interfaccia con i tedeschi, che
cerca di gestire al meglio il convento cercando di far convivere
tutti in armonia. È una donna tenace e al tempo stessa severa e
indulgente, cerca, come può, di comprendere e risolvere le varie
situazioni che si presentano, mantenendo il giusto equilibrio e
facendo sentire e vivere le consorelle tranquille, cercando di
calmarle, rassicurarle e rasserenarle, dirigendole verso il giusto,
consigliando e redarguendo. Madre Ignazia aiuta incondizionatamente,
ma lei stessa ha bisogno di essere rassicurata, sostenuta e
consigliata e per questo si rifugia sempre di più nella preghiera e
nella fede.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ogni suora è differente
per carattere e compiti all'interno del convento, difficile non
affezionarsi alle loro persone. <b>Suor Emilia</b> gestisce
l'amministrazione e si occupa di garantire i pasti a ognuno degli
ospiti.<b> Suor Maria Rita</b> si occupa delle pulizie; <b>Suor Elisabetta</b>
della cucina e poi abbiamo <b>S</b><span style="text-align: left;"><b>uor</b> </span><b style="text-align: left;">Grazia, Suor Benedetta</b><span style="text-align: left;"> e, infine <b>S</b></span><span style="text-align: left;"><b>uor
Lina</b>, la novizia che ha bisogno di essere guidata e che imparerà
molto durante i nove mesi in cui gli ospiti alloggeranno nel
convento.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Nove mesi in cui, anche
noi, impareremo molto, non solo della vita nel convento, ma anche
tutto ciò che avviene fuori, tra le strade di <b>Roma</b>. Rastrellamenti,
insurrezioni da parte della Resistenza con attacchi contro le colonne
tedesche e le conseguenti rappresaglie dei nazisti per vendicarsi,
uccidendo civili spesso innocenti, come ad esempio l'attentato di Via
Rasella contro una compagnia tedesca e il conseguente eccidio alle
Fosse Ardeatine.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>La maestosità
della città eterna era avvolta nell'angoscia, sopraffatta dalla
prevaricazione. Roma sembrava rassegnata al sopruso. Silenziosa,
impotente. A uno sguardo meno timido si sarebbe rivelata anche
diffidente, scostante, indocile.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La vita in città è
sempre più difficile e pericolosa. Ogni giorno, la popolazione è
costretta a fare i conti con i bombardamenti degli alleati, i
rastrellamenti, gli arresti e le uccisioni da parte dei tedeschi, la
fame e un altro nemico, ancora più subdolo e pericoloso: le spie.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">All'epoca erano in molti
a fare la spia perché le segnalazioni erano ben pagate, basti
pensare che, ad esempio per segnalare un uomo si guadagnava 5000
lire, una cifra alta per chi non aveva più nulla e doveva mangiare.
Questo fa seriamente riflettere su quanto la guerra e la fame possano
trasformare le persone.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tutte queste informazioni
sono perfettamente inserite nel testo, in più, <b>Ritanna Armeni</b>
aggiunge, ai capitoli, alcune righe scritte in corsivo, che spiegano
nel dettaglio i fatti storici reali, legandoli e contestualizzandoli
al momento in cui si svolge la trama. Piccoli frammenti che ci
aiutano a comprendere meglio la realtà di quegli anni, aggiungendo
ulteriori tasselli e ampliando la nostra conoscenza storica.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Apprezzo molto questi
inserimenti storici, perché mi aiutano ad avere un quadro più ampio
e completo, permettendomi di comprendere meglio alcune situazioni,
alcuni eventi che non conoscevo o su cui non ho mai riflettuto
attentamente, come ad esempio i <b>dubbi</b> di <b>Madre Ignazia</b> riguardante il
giusto comportamento e l'approvazione del Santo Padre etc. Con questi
spunti di riflessione, l'autrice, scardina il pensiero del lettore
ponendogli ulteriori punti di vista, lasciandolo riflettere a fondo
su ciò che è giusto o sbagliato, su verità e bugia etc. ma
soprattutto, gli dona ulteriori chiavi di lettura del periodo storico
e dell'animo umano.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'autrice, anche questa
volta, è riuscita a regalare ai lettori una storia diversa,
emozionante e istruttiva sotto ogni punto di vista, storico e umano.
Una storia scoperta per caso che <b>Ritanna Armeni</b> ha studiato,
approfondito fino ad arrivare al convento di poggio Moiano e alla
vera storia delle sette suore e degli ospiti ebrei. Inoltre, grazie
al diario di Madre Ignazia l'autrice ha potuto approfondire meglio la
figura, i pensieri e i dubbi della suora.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">“<i><b>Ho capito che,
ancora una volta, una vicenda straordinaria che riguardava le donne
non era stata narrata. Che le suore e le monache, a cui in tanti
dovevano gratitudine, erano state taciute, dalla storia o solo, di
tanto in tanto, menzionate.”</b></i></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>(Ritanna Armeni)</b></i></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“Il secondo piano”</b> è
un libro bello, scorrevole e mai pedante. Sa legare a sé il lettore,
portandolo tra le strade di Roma, tra i corridoi del convento, in
cucina o sulle scale per raggiungere il secondo piano e conoscere le<b>
12 persone nascoste</b>. Ci conduce, in particolare, nei cuori e nelle
anime di sette donne che hanno rischiato la loro vita per proteggere
degli innocenti, perseguendo sempre la loro fede cristiana, basata
sulla carità, l'obbedienza a Dio e l'attenzione verso il prossimo.
Hanno sempre posto l'Altro al centro, e mai loro stesse, ma questa
volta <b>Ritanna Armeni</b> ha dato loro il giusto merito, ponendole in
primo piano e riportando alla luce la loro storia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ve lo consiglio?
Assolutamente sì, perché questo libro aggiunge un ulteriore
tassello storico che ci permette di aprire ancora di più la mente
alla conoscenza e a noi stessi, ricordandoci l'importanza dell'amore
per il prossimo e il rispetto dell'Altro.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura!</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.<p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-73004459952916539132023-01-20T08:30:00.005+01:002023-01-20T08:30:00.213+01:00Recensione: "A proposito di lei" - Banana Yoshimoto<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbJXH2VWL87bDOA32CFYXZmSvuzS-o1pSMYEmkKlZf9CtkVyUFMfhFARRBopdwJyPVsi_uCYQsUrV2rn6KSrr3w3Wuqxle735AETI2nv1974MYqBSuiMFFXqjChK0mFR94tB-GjNqw8paKFp04DvzHjXZ59cildrxYh15FM-ZMSmMBZaph1ZZd59cvHQ/s2847/A%20proposito%20di%20lei.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="romanzo giapponese, libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso," border="0" data-original-height="2304" data-original-width="2847" height="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbJXH2VWL87bDOA32CFYXZmSvuzS-o1pSMYEmkKlZf9CtkVyUFMfhFARRBopdwJyPVsi_uCYQsUrV2rn6KSrr3w3Wuqxle735AETI2nv1974MYqBSuiMFFXqjChK0mFR94tB-GjNqw8paKFp04DvzHjXZ59cildrxYh15FM-ZMSmMBZaph1ZZd59cvHQ/w400-h324/A%20proposito%20di%20lei.jpg" title="a proposito di lei, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>A proposito di lei</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>Kanojo ni tsuite</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Banana Yoshimoto</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Feltrinelli</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno e buon
venerdì,</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">oggi torno qui sul blog
per parlarvi di un libro di <b>Banana Yoshimoto</b>. Mi piacciono i suoi
libri, i temi trattati, le atmosfere e, soprattutto, la sua
scrittura. Ogni volta che leggo qualcosa di suo ho sempre la
sensazione di tornare a casa o in un posto tranquillo e sicuro,
infatti, quando mi capitano i “momenti no” della vita, mi rifugio
nei suoi testi.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Questa volta la mia
scelta è andata su <b>“A proposito di lei” </b>perché, leggendo la
trama, pensavo di scoprire un storia delicata e riflessiva, invece,
mi sono ritrovata a leggere una storia che mi ha sorpresa e
destabilizzata. Un romanzo con sfumature tragiche, cupe, surreali e
con un mistero da svelare.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La lettura, inizialmente,
mi ha disorientata ma ho continuato, nonostante l'atmosfera cupa che
si andava respirando pagina dopo pagina. Una volta terminata e aver
scoperto il finale, mi sono presa del tempo per metabolizzare le
sensazioni vissute e riflettere sulla storia e, sinceramente, questa
pausa mi ha aiutata facendomi apprezzare il libro pur con qualche
riserva; ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire di cosa parla
questo testo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">I protagonisti sono
<b>Yumiko e Sh</b><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ōichi</b>, due<b> cugini</b> che
non si vedono da tantissimi anni, più o meno dall'infanzia. Da
bambini giocavano insieme e andavano molto d'accordo. Le madri erano
sorelle e per questo si incontravano spesso, poi, per qualche
misterioso motivo le due donne litigano e si allontanano
definitivamente, interrompendo, così, anche la frequentazione dei
due bambini.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dopo molti anni, <b>Sh<span style="font-family: Times New Roman, serif;">ō</span></b><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ich</b>i
riappare nella vita di <b>Yumiko</b> per rispettare le ultime volontà della
madre: prendersi cura della cugina e aiutarla a <b>ricordare</b>. Cosa? Beh
è questo il mistero che dovrà svelare la ragazza e con esso il
lettore, perché <b>Yumiko </b>non ricorda il suo <b>passato</b>, soffre di amnesia
e la sua memoria presenta dei grandi buchi neri che non le permettono
di ricordare alcuni fatti salienti del suo tragico passato. Sì,
avete letto bene, tragico perché la sua esistenza è segnata dalla
morte dei genitori e dall'efferato omicidio commesso dalla madre.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<b>È
solo in momenti come questi che capisco la portata dello choc che
avevo subìto.
Per quanto cerchi di chiuderli in una scatola, facendo finta che non
esistono, questi buchi della memoria si aprono dentro di me come
enormi trappole.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Cosa
è accaduto? È ciò che dovrà scoprire <b>Yumiko</b> attraverso un
difficile percorso di riappropriazione della<b> memoria</b> e di sé. Un
viaggio introspettivo che la vedrà, non solo affrontare i fantasmi
del passato, ma anche riscoprire se stessa e il rapporto con il
cugino, che non la lascerà mai sola in questo percorso di scoperta.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Yumiko</b>
è una ragazza particolare, non ha un lavoro fisso, vive grazie
all'aiuto degli amici, quando è giù di morale i suoi pensieri sono
cupi e non ama i legami, perché non vuole coinvolgere nessuno nel
suo oscuro passato.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<b>Non è facile
esprimere alle persone la sensazione di essere una specie di agente
patogeno. Il mio solo esistere fa sì che ogni luogo si tinga
sottilmente di un'ombra di morte, e in questo non vi è niente di
buono, se non il fascino di aggiungere al rapporto tra uomo e donna
una sfumatura cupa. Vivere così, dopo aver fallito in tante cose e
senza alcuna capacità, in realtà è di una tristezza infinita.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Inoltre, la ragazza ha
una grande capacità nello sconfiggere la tristezza e ritrovare il
piacere nelle piccole cose della vita, nella loro bellezza e nella
voglia di vivere.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un personaggio strano e,
per certi versi complesso, che saprà conquistare l'attenzione e la
curiosità del lettore.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<b>...voglio vivere, mi
dico con tenacia. Voglio continuare a vedere cose belle come queste
per un po' di tempo...”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Banana Yoshimoto</b> ha
scritto un libro dalla trama particolare e con un finale
imprevedibile ma, non aspettatevi un testo dai grandi colpi di scena
o azioni particolari, al contrario, è lento. Una lentezza che ci
permette di entrare meglio tra le pieghe dell'anima della
protagonista e della sua storia.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'autrice, anche in
questo romanzo, ha inserito gli elementi tipici della sua narrazione:
il tema della morte, l'analisi dell'animo umano, la natura come
elemento di guarigione, gli elementi magici, la dolcezza, il dolore e
la speranza. Tutti questi elementi fusi insieme, mescolati con un
pizzico di surrealismo, inquietudine e tragicità hanno dato vita a
questo romanzo. Un testo che, pur essendo diverso, strano e
imprevedibile, offre molti punti su cui riflettere, come ad esempio
l'importanza di ricordare e rievocare il passato, anche se si corre
il rischio di venire sommersi dal dolore.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Rievocare il passato è
doloroso ma è anche prova di coraggio, perché ci costringe a
lottare e superare la sofferenza, ed è quello che si ritroverà a
fare la protagonista, accompagnata dal cugino che, con pazienza e
dolcezza, l'aiuterà a svelare e ritrovare il suo passato e se
stessa, scoprendo anche qualcosa che forse non avrebbe voluto sapere,
ma non vi dirò altro. Per saperne di più dovete solo continuare la
lettura.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<b>Sapere non è mai un
male.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-36786987973920876092023-01-09T08:30:00.010+01:002023-01-09T08:30:00.243+01:00Review Party: "La bambina di Auschwitz" - Tova Friedman; Malcolm Brabant<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8YiWcfWMCKwpRcddyyEHsi9RSXNbhxrxr-TCrLc6DeCaIQtxu8kAhg5jS2JUReY5KAh5XkWvJY22A6E4R7pf2MfuyBBp1LzxtEWwqvdyTvn7goe56ZuRTL5Os-gEb7jbpQiLywwRYl0KAWyHCmHPUkptt20DX6HonpD__UxyRu1KZUCmoPymQP_0cw/s1920/Friedman%20Banner.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8YiWcfWMCKwpRcddyyEHsi9RSXNbhxrxr-TCrLc6DeCaIQtxu8kAhg5jS2JUReY5KAh5XkWvJY22A6E4R7pf2MfuyBBp1LzxtEWwqvdyTvn7goe56ZuRTL5Os-gEb7jbpQiLywwRYl0KAWyHCmHPUkptt20DX6HonpD__UxyRu1KZUCmoPymQP_0cw/w400-h225/Friedman%20Banner.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p style="text-align: center;">🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹</p><p style="text-align: center;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD8aOqxUlL5LxWbNBLE78aeWOxtN5RQoIrUIW0cZFeFvky0bxOYGA4juiNG6qAk8x77vHmIUFKg1IHdVMuuIaK925XVaef3NgpLTEqsVbJ4KsitgECcqldHAdQTk3vfK5TEU0i_2mzeXuDfHPk7AJU7xmVfz2awpQEdmd1giINpeMLS-Sl02Rx7hV6Jg/s3032/La%20bambina%20di%20Auschwitz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="autobiografia, la bambina di auschwitz, libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso" border="0" data-original-height="2218" data-original-width="3032" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD8aOqxUlL5LxWbNBLE78aeWOxtN5RQoIrUIW0cZFeFvky0bxOYGA4juiNG6qAk8x77vHmIUFKg1IHdVMuuIaK925XVaef3NgpLTEqsVbJ4KsitgECcqldHAdQTk3vfK5TEU0i_2mzeXuDfHPk7AJU7xmVfz2awpQEdmd1giINpeMLS-Sl02Rx7hV6Jg/w400-h293/La%20bambina%20di%20Auschwitz.jpg" title="la bambina di auschwitz, libro" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> La bambina di Auschwitz</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>The Daughter of Auschwitz</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autori: <b>Tova Friedman </b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><b> Malcolm Brabant</b></span></div><div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Newton Compton Editori</b></span></div><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno
lettori,</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">inizio
questa nuova settimana con un libro intenso che mi ha fatto provare
sensazioni forti e contrastanti. Dolore, rabbia, tenerezza, disgusto,
terrore sono solo alcune delle emozioni vissute, perché la storia è
profondamente toccante e riesce a far emozionare in alcuni passaggi,
mentre in altri il sangue si gela nelle vene per la cattiveria, la
freddezza e le atrocità perpetrate contro milioni di innocenti.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un
libro intenso sotto ogni punto di vista. Una voce importante che deve
essere ascoltata, letta e vissuta con ogni fibra del nostro essere.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Voce
narrante di questo testo è<b> Tova Friedman</b>, una donna di 83 anni che
decide di aprire la sua anima per raccontare la sua storia. La donna
affida, a noi e alle nuove generazioni, i suoi ricordi più
importanti e dolorosi perché vengano tramandati e salvati dall'oblio
dell'ignoranza e del negazionismo storico.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Tova Friedman</b> è stata una delle più giovani sopravvissute al campo di sterminio
nazista <b>Auschwitz-Birkenau</b>. Quando il lager venne liberato dai russi,
nel <b>1945</b>, lei aveva solamente 6 anni.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Auschwitz è
impresso nel mio DNA. Quasi tutto quel che ho fatto nella mia vita
dopo la guerra, tutte le decisioni che ho preso sono state plasmate
dalle mie esperienze durante l'Olocausto.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">
(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Tova
Friedman</b> nasce nel 1938 a <b>Gdynia, in Polonia</b>. La sua infanzia è
segnata dalla violenza e dalle atrocità perpetrate dai nazisti.
Cresce ignorando cosa sia il gioco, il divertimento, la libertà.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Nel
<b>1941</b>, a soli tre anni, vive nel <b>ghetto di Tomasz<span style="font-family: Times New Roman, serif;">ó</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">w
Mazowiecki</span> </b>insieme ai suoi genitori, condividendo un piccolo
appartamento con altre famiglie, sotto la stretta sorveglianza dei
nazisti. Non hanno elettricità, vivono praticamente al buio, perché
le finestre devono essere oscurate, lo spazio è piccolo e le
condizioni igieniche lasciano a desiderare. A soli tre anni vive
prigioniera, con la costante paura di vedere sparire, da un giorno
all'altro, amici e parenti.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È
una bambina impavida con un innato spirito di resistenza. È
ubbidiente e impara presto a seguire le regole impartite dai tedeschi
e, in particolare dalla madre, che farà di tutto per salvarla,
insegnandole a: non guardare mai negli occhi i soldati nazisti per
non scatenare la loro rabbia e cattiveria; cercare di passare
inosservata e, cosa più importante, di non piangere o mostrare
alcuna emozione davanti a loro per evitare ritorsioni.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La
mamma sarà un grande punto di riferimento per lei in quella
situazione, la proteggerà in ogni modo, nonostante il grande dolore
che ha dovuto seppellire in fondo al suo cuore. La donna ha
assistito alla morte di familiari e amici, e questo ha logorato in
maniera significativa la sua anima.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Ricacciò tutte
le sue lacrime e il suo tormento nelle profondità della sua anima
per non farli uscire più.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">
(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"> “<i><b>Ad
ogni nuovo omicidio, una lapide si cementava sulla sua anima.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">
(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Tova Friedman</b> cresce assistendo, anche lei, all'uccisione di migliaia di innocenti.
È costretta, insieme ai suoi genitori, a rimuovere i cadaveri, a
eliminare le tracce di massacri, a smistare e inscatolare i vestiti
delle persone uccise. È costretta a obbedire per sopravvivere.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La
morte e la violenza sono le uniche costanti nella sua infanzia. A
questi si aggiungono i continui spostamenti, dal ghetto a una
fabbrica di armi e poi, alla destinazione finale: il <b>lager di
Auschwitz-Birkenau</b>. Un nome che, ancora oggi, incute terrore e
ricorda solo morte.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tova
e la madre cercano di sopravvivere a tutti i costi, perché ogni
giorno vissuto in più rappresenta, per loro, un atto di ribellione
contro le forze naziste. Fortunatamente ci riescono, e nel <b>1945</b> il
lager viene liberato dall'esercito russo, ma se pensate che il libro
finisca con la liberazione, vi sbagliate di grosso, perché l'autrice,
con il suo racconto personale, ci conduce oltre la prigionia. Ci
permette di entrare ancora di più nella sua vita, mostrandoci le
difficoltà affrontate per reintegrarsi nella vita quotidiana, dopo
le esperienze traumatiche vissute nei lager e nei ghetti. Tornare a
casa, nella propria città, voleva dire scontrarsi contro un muro di
diffidenza, ostilità e odio. Oppure contro la propensione di molti
nel non voler ascoltare le loro tragedie, fare finta di nulla per non
vedere il loro dolore e, cosa ancora più grave, cercare di
dimenticare e far cadere nell'oblio della memoria le atrocità subite
da milioni di innocenti.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il
suo spirito di resistenza la salverà di nuovo, infatti, questa
autobiografia ne è la testimonianza. La donna ha sempre vissuto con
la consapevolezza di dover vivere in maniera significativa, per
onorare tutte quelle persone che sono morte durante l'<b>Olocausto</b>;
decidendo, ad un certo punto della sua esistenza, di raccontare la
sua storia a tutti, perché è fondamentale ricordare le atrocità
del passato e dare voce a coloro che non possono più parlare.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Sono una
sopravvissuta. E per questo ho l'obbligo del sopravvissuto:
rappresentare il milione e mezzo di bambini ebrei assassinati dai
nazisti...”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">
(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Tova
Friedman </b>ci invita a leggere cercando di captare con tutti i nostri
sensi la sua storia, perché solo così si può capire come e cosa ha
vissuto, e credetemi, questa è una lettura in grado in far provare
contemporaneamente molteplici sensazioni: dolore, rabbia, sconforto,
tenerezza etc.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le
sue descrizioni sono un pugno nello stomaco, per la crudezza e la
freddezza dei nazisti nel voler consapevolmente e sistematicamente
sterminare un intero popolo. Ed è proprio questa sistematicità,
questa determinazione e freddezza a voler togliere, in ogni modo, la
vita e la dignità di milioni di esseri umani, che colpisce e toglie
il fiato al lettore.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Fortunatamente,
l'autrice non toglie questa dignità, al contrario, la restituisce
non entrando mai nei particolari delle uccisioni o delle violenze
fisiche, facendo emergere, invece, la disumanizzazione a cui sono
stati sottoposti e che, personalmente, ho trovato più agghiacciante.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggere
questa autobiografia, ha rappresentato per me un altalenarsi di
emozioni, ho sofferto e mi sono arrabbiata per quasi tutto il libro e
alcune descrizioni mi hanno toccata in maniera particolare, come ad
esempio il racconto del viaggio in treno di Tova e sua madre, per
raggiungere il lager di Birkenau. Un viaggio disumano, 36 ore in
piedi, incastrate con altre centinaia di donne, senza potersi muovere
o sedere, senza acqua e con un caldo soffocante. Erano affamate,
disidratate, terrorizzate e umiliate. Questa è stata una delle parti
che più ha segnato la mia lettura, perché ho percepito
distintamente quell'umiliazione e, al tempo stesso, mi sono sentita
completamente inerme davanti a tale atrocità. Non vi racconterò
altri episodi perché, farlo vorrebbe dire, anticiparvi troppo
togliendovi la possibilità di percepire il libro seguendo le vostre
personali sensazioni.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Si nutrivano
della nostra debolezza.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">
(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“La
bambina di Auschwitz”</b> è<b> un'autobiografia</b> piena di emozioni,
storie, avvenimenti. <b>Tova Friedman</b> si considera una narratrice, non
una scrittrice, per questo motivo ha chiesto l'aiuto dell'inviato di
guerra, <b>Malcolm Brabant</b> per la stesura del testo. Grazie a un'attenta
ricostruzione storica, ai documenti e ai ricordi dell'autrice, il
giornalista è riuscito a realizzare un testo scorrevole e leggibile.
</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<b>Il tatuaggio è la
mia dichiarazione di testimonianza. Ero lì. Avevo visto quello che
era successo.”</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È
doloroso far riaffiorare i ricordi del passato, in particolare, le
atrocità, le violenze subite, per questo ringrazio personalmente
l'autrice per aver condiviso la sua vita, le sue sofferenze e i suoi
ricordi.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Ricorda»,
le disse la mamma quando lasciarono Birkenau da donne sopravvissute e
libere.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">«Ricorda»,
ripeto a me stessa e a voi.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buona
lettura</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p style="text-align: justify;">
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro</p></div>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-10740996911254714632023-01-05T08:30:00.005+01:002023-01-05T08:30:00.258+01:00Recensione: "Lettere da Babbo Natale" - J.R.R. Tolkien<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrP5It0_wnBO2SI-bIOFWLNGa3uCaSv4QNe5CxnW_CbkG8wqDXsoLIrmDibUoCGOHb9FnBuyxFYZjYdxw7cIgYUdLzbu9TV_gnk-22bdU9XUrlaHGN9luU2TZ5fRp-s2vpfjdPU5DczqohpbxI8FYxgNuNnZvhyi0e5uWGi1yxdAYhUyNpb5qTxPVQNg/s2972/Lettere%20a%20Babbo%20Natale.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="lettere da babbo natale, libro, recensione, natale, mdb, libri il nostro angolo di paradiso" border="0" data-original-height="2972" data-original-width="2254" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrP5It0_wnBO2SI-bIOFWLNGa3uCaSv4QNe5CxnW_CbkG8wqDXsoLIrmDibUoCGOHb9FnBuyxFYZjYdxw7cIgYUdLzbu9TV_gnk-22bdU9XUrlaHGN9luU2TZ5fRp-s2vpfjdPU5DczqohpbxI8FYxgNuNnZvhyi0e5uWGi1yxdAYhUyNpb5qTxPVQNg/w304-h400/Lettere%20a%20Babbo%20Natale.jpg" title="lettere da babbo natale, libro" width="304" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span style="font-size: x-large;">Titolo: <b>Lettere da Babbo Natale</b></span></span></div><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span style="font-size: x-large;">Autore:<b> J.R.R. Tolkien</b></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span style="font-size: x-large;">Editore: <b>Bompiani</b></span></span></p><p style="text-align: left;"><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Quante <b>letterine </b>abbiamo
scritto a<b> Babbo Natale</b>, durante la nostra infanzia, per chiedere quei
giocattoli che desideravamo trovare sotto l'albero, la mattina di
Natale? Tante. Ognuna era particolare e speciale perché raccontava
la nostra infanzia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricordo ancora i momenti
dedicati alla scrittura della letterina; erano per me magici e
intensi, prendevo un foglio pulito, una bella penna e davo sfogo alla
scrittura riversando su quella pagina i miei sogni di bambina.
Scrivevo a <b>Babbo Natale</b> come se fosse qualcuno di famiglia, una sorta
di nonno gentile, accudente e comprensivo, anche quando non sempre
mantenevo il buon proposito di fare la brava, studiare etc. ma
ammettiamolo, chi riusciva a mantenere quelle piccole promesse?
Nessuno, però, che meravigliosa sorpresa sarebbe stato ricevere una
sua lettera, una risposta alle nostre domande e ai nostri pensieri.
Probabilmente sarebbe stato il regalo più bello tra tutti quelli
ricevuti, perché ci avrebbe dato l'idea di avere un rapporto unico,
speciale e magico. Un sogno bellissimo che, personalmente, avrei
voluto vivere; ma so che qualcuno è riuscito a realizzare questo
sogno, grazie a un padre e scrittore famoso, che ha regalato ai suoi
figli la possibilità di colorare, ulteriormente, la loro infanzia,
con ricordi unici e meravigliosi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sto parlando di<b> J.R.R.
Tolkien</b> e dei suoi<b> figli</b> John, Michael, Christopher e Priscilla.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le prime<b> lettere</b>
iniziarono ad arrivare in<b> casa Tolkien</b> nel dicembre del 1920, perché
il primogenito dello scrittore aveva posto alcune domande al padre
riguardante la figura di <b>Babbo Natale</b>: com'è? Dove vive?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>J.R.R, Tolkien</b> pensa bene
di lasciare il compito di spiegare, al diretto interessato,
facendogli scrivere una lettera di risposta. Babbo Natale risponde a
John, il primogenito, parlando di sé, allegando a questo breve
messaggio immagini che rappresentano lui e la sua casa, dando, così,
la possibilità al bambino di avere una visione vera della sua
identità e della sua vita.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Prende così inizio una<b>
corrispondenza</b> che durerà negli anni, accompagnando l'infanzia e i
natali di tutti i figli fino all'ultimogenita Priscilla.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le lettere arrivano nei
modi più strani e in tempi sempre diversi. A volte le consegna il
postino con affrancature del <b>Polo Nord</b>, altre volte compaiono
misteriosamente in casa dopo la visita di Babbo Natale.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">All'inizio le lettere
sono brevi e si limitano a semplici informazioni sulla sua vita
quotidiana, sulla casa e il lavoro. Poi piano piano, diventano più
lunghe e dettagliate, con racconti di disavventure divertenti, a
volte inquietanti, oppure di battaglie epiche contro i <b>goblin </b>che
tentano di rubare tutti i regali destinati ai bambini.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le lettere raccontano dei
suoi amici, degli <b>Elfi della Neve</b>, gli <b>Uomini di Neve</b>, gli<b> Gnomi
Rossi</b> o dell<b>'Orso Bianco del Polo Nord</b>, suo primo e principale
assistente. Un burlone, sbadato e pasticcione che movimenta la sua
vita combinando una marea di guai, uno più stravagante dell'altro.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'<b>Orso Bianco</b> non è un
personaggio passivo all'interno del testo, perché partecipa
attivamente alla scrittura delle lettere lasciando messaggi ai
ragazzi e commentando con frasi e pensieri ironici, creando, in
questo modo, dei siparietti divertenti con Babbo Natale.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>J.R.R. Tolkien</b> è
riuscito a rendere tutto reale e meraviglioso. Ha curato ogni
particolare, la consegna, l'affrancatura e, in particolare, la
scrittura. Ogni personaggio che interviene, scrivendo o lasciando un
commento nelle lettere, ha una calligrafia particolare e
riconoscibile. <b>Babbo Natale</b>, ad esempio, scrive in maniera tremolante
a causa del freddo e della vecchiaia. <b>Orso Bianco</b>, invece, scrive in
maniera sgrammaticata perché non conosce la lingua inglese ma
solamente quella artica, e il suo tratto è spesso e marcato, perché
con le sue grandi zampe non riesce a tenere bene la penna. L<b>'elfo
segretario</b>, infine, ha una scrittura particolare, diversa dagli
altri, è più elaborata, elegante.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tutti questi piccoli e
importanti accorgimenti, rendono tutto credibile e magico.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>J.R.R. Tolkien </b>è riuscito,
anche con questo testo, a far emergere la sua bravura, la bellezza
della sua scrittura con avventure che fanno sognare a occhi aperti,
desiderando fortemente di essere al fianco di <b>Babbo Natale e di Orso
Bianco</b> e vivere le loro avventure/disavventure. Devo però avvertire
che, la lettura di questo testo, potrebbe lasciare, in alcuni adulti,
un pizzico di malinconia e tristezza, perché il libro oltre a farci
sognare, ci riporta indietro alla nostra infanzia ma anche a
quell'inevitabile passaggio che conduce all'adolescenza quando tutto
smette di essere magico, soprattutto, Babbo Natale. Leggerlo nel
libro, durante le varie fasi di crescita dei figli di Tolkien, ci fa
avvertire ancora di più quel senso di nostalgia e tristezza per un
periodo passato e che forse, ad oggi, vorremmo vivere ancora un po',
giusto il tempo per accantonare un attimo alcuni problemi della vita
quotidiana, tornare bambini, credere a Babbo Natale e vivere con lui
grandi avventure.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggere questo libro è
un regalo per i ragazzi e per quegli adulti che non hanno smesso di
credere alla magia di Babbo Natale.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura!</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span><br /></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-70698394614030938812022-12-21T08:30:00.023+01:002023-01-09T17:05:19.020+01:00Recensione: "Robert Capa, Normandia 6 giugno 1944" - Jean-David Morvan; Dominique Bertail<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh32xxCpUbkBXNGOTViockuF2SFTr2YgSSsgPZLgH9XWD4ubfeeTPimQejHNjkv7Wn4-vhHMFqDRb9bomDJ91Zla_ogrQdxGkpBfmsc68mD0CveUdMDCFfX0VSlNo6lg4WD56HzHnSZvPEe63Q1js-_yjPS8QLPGB1dV0yptsBNV4DnQyFJBw3-TGK2pw/s2801/Robert%20Capa%20Normandia%206%20giugno%201944-01.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, fotografie, recensione, robert capa, normandia 6 giugno 1944, mdb, libri il nostro angolo di paradiso," border="0" data-original-height="2076" data-original-width="2801" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh32xxCpUbkBXNGOTViockuF2SFTr2YgSSsgPZLgH9XWD4ubfeeTPimQejHNjkv7Wn4-vhHMFqDRb9bomDJ91Zla_ogrQdxGkpBfmsc68mD0CveUdMDCFfX0VSlNo6lg4WD56HzHnSZvPEe63Q1js-_yjPS8QLPGB1dV0yptsBNV4DnQyFJBw3-TGK2pw/w400-h296/Robert%20Capa%20Normandia%206%20giugno%201944-01.jpeg" title="Robert Capa, Normandia 6 giugno 1944, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Robert Capa, Normandia 6 giugno 1944</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>Robert Capa, Omaha, </b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><b> 6 juin 1944</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Fotografie: <b>Robert Capa</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Sceneggiatura: <b>Jean-David Morvan </b></span><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><b>&</b></span></span></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: "Sorts Mill Goudy";">Séverine Tréfou</span><span style="font-family: "Sorts Mill Goudy";">ël</span></span></b></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Disegni: <b>Dominique Bertail</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Dossier: <b>Bernard Lebrun</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Contrasto</b></span></p><p><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><br /></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno lettori,</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">oggi vi parlerò di un
libro che ho desiderato e cercato molto e, immaginate la mia gioia
nel trovarlo su un sito ad un prezzo scontato.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Potevo lasciarmi sfuggire
l'occasione? Assolutamente no, infatti, eccolo qui: <b>“Robert Capa,
Normandia 6 giugno 1944”</b> curato da <b>Jean-David Morvan e Dominique
Bertail</b>. Un testo particolare contenente al suo interno diverse
sezioni che ruotano intorno alla figura del grande fotografo di
guerra Robert Capa e dello<b> Sbarco in Normandia</b>.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Conosciamo tutti le sue
fotografie scattate sulla<b> spiaggia di Omaha</b>, le abbiamo viste e
riviste nei libri di storia, nelle enciclopedie e in qualsiasi saggio
o documentario dedicato a quel famoso e cruciale evento storico. Ciò
che non sapevamo, o meglio, io non sapevo, è la storia dietro queste
foto. Una storia interessante, infatti, dovete sapere che di tutte le
foto scattate quel giorno dal fotografo, solamente 11 si sono
salvate. Uniche testimoni visive. Le famose: Magnificent Eleven.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Perché solo undici? Cosa
è accaduto? Perché sono tutte sfocate?
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Presto detto, di tutte le
foto scattate, un solo rullino arrivò a Londra ma, durante
l'asciugatura nel laboratorio di “Time-Life”, ci fu un incidente
che le rese tutte sfocate. Quella sfocatura che tutti conosciamo e
che testimoniano quegli attimi atroci e dolorosi.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Robert Capa </b>fu l'unico
fotografo, tra i quattro scelti per partecipare allo sbarco, che quel
giorno mise piede sulla spiaggia di Omaha. <b>Unico fotografo</b> a
immortalare per sempre quei tragici momenti, mostrando a noi quel
massacro e quei soldati che hanno dato la propria vita per liberare
l'Europa dal nazismo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Guardare quelle foto è
emozionante e devastante al tempo stesso. Immagini suggestive piene
di pathos, <b>orrore e dolore</b>. Immagini che toccano profondamente
l'anima.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">“<i><b>Non è sempre
facile essere testimone e non poter far altro che registrare la
sofferenza intorno a noi.”</b></i></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">(Robert Capa)</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Robert Capa</b> è stato un
<b>grande fotografo di guerra</b>, presente ad ogni conflitto, come ad
esempio la guerra civile in Spagna, la guerra arabo-israeliana, la
prima guerra d'Indocina etc. Il suo sguardo verso la scena era
originale e umano. Possedeva una grande capacità nel raccontare una
storia attraverso le immagini, partecipava e riprendeva il vivo delle
azioni ed era vicino ai soggetti da fotografare e, questo libro vuole
regalarci e farci vivere uno di quei momenti, attraverso diversi
punti di vista e spiegazioni.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">“<i><b>Se le tue foto
non sono abbastanza buone, vuol dire che non sei abbastanza vicino.”</b></i></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">(Robert Capa)</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il testo è, come dicevo
all'inizio di questo articolo, diviso in <b>sezioni</b> e tutte ruotano
intorno alla storia di queste foto e del suo autore. Il libro inizia
con una <b>graphic novel</b> che racconta, attraverso i tratti di <b>Dominique
Bertail,</b> la preparazione del fotografo per quel famoso giorno,
rappresentato con tavole in bianco e nero, che risaltano ed esaltano
tutto l'orrore di quei momenti. Una<b> graphic novel</b> che ho apprezzato
per le tavole e il tratto che rende tutto vero e umano.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le sezioni continuano con
una esposizione delle famose foto, rimaste solamente dieci perché:</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">“<i><b>In realtà, le
Magnificent Eleven sono subito diventate 10, perché un negativo andò
perduto. A 70 anni di distanza, solo 8 di queste fotografie hanno
ancora un negativo originale, le altre due sono duplicati.”</b></i></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le altre sezioni prendono
in esame: un breve resoconto della<b> vita di Robert Capa</b>; il mistero
sull'identità del soldato protagonista di una delle foto; brevi
informazioni tecniche e, infine, un breve excursus dello Sbarco in
Normandia.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Capisco che questo possa
essere un testo particolare, che la struttura possa risultare non apprezzabile o piacevole per alcuni ma, sono del parere che questo
piccolo libro sia un modo interessante e particolare per approcciarsi
ed entrare meglio nella storia che si cela dietro le foto.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per me è stato un testo
interessante, piacevole nella lettura e, soprattutto, emozionante.
Perché non si può rimanere indifferenti davanti a quelle foto,
testimoni di quei momenti atroci e devastanti.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Guardate le foto e
seguite le vostre emozioni.</p><p>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura e visione.</p><p><br /></p><p><br /></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-64745649818689047532022-12-19T08:30:00.010+01:002022-12-19T08:30:00.237+01:00Recensione: "L'inverno del mondo. The Century Trilogy Vol. II" - Ken Follett<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW2j7-pxX49bxeAPgjztGv7bw3Izmyvig9XmFqAQq6uEfoLyWqx65LRYGcKq24mOq41Qg_dIvrkAI9xbnTworTiq5PgexYdBF5Yc61Nt9UqVbFjvb6yZDBMQqyI-cNumqiIbDq7rjXAsQSd5bD-yBWqgzPJAegRPcwP0FZ-_xGC5UbRPgubpPSxaNi0A/s3072/L'inverno%20del%20mondo-01.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="l'inverno del mondo, libro, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, seconda guerra mondiale" border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW2j7-pxX49bxeAPgjztGv7bw3Izmyvig9XmFqAQq6uEfoLyWqx65LRYGcKq24mOq41Qg_dIvrkAI9xbnTworTiq5PgexYdBF5Yc61Nt9UqVbFjvb6yZDBMQqyI-cNumqiIbDq7rjXAsQSd5bD-yBWqgzPJAegRPcwP0FZ-_xGC5UbRPgubpPSxaNi0A/w300-h400/L'inverno%20del%20mondo-01.jpeg" title="l'inverno del mondo, libro" width="300" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>L'inverno del mondo. </b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Sorts Mill Goudy";"><b><span style="font-size: x-large;">The Century Trilogy Vol. II</span></b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>Winter of the World</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Ken Follett</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Mondadori</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno lettori,</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">oggi torno a scrivervi
per parlarvi del<b> secondo</b> volume della <b>trilogia “The Century” di
Ken Follett.</b> Nel primo volume,<b> “La caduta dei giganti”</b>, avevamo
lasciato i nostri protagonisti, alla fine della Prima Guerra
Mondiale, nella delicata fase di ricostruzione delle proprie vite e
dei propri Paesi. In questo secondo volume, invece, li ritroviamo, a
distanza di qualche anno, impegnati a gestire la famiglia, crescere
la nuova prole e ad affermarsi in ambito lavorativo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Siamo nel <b>1933</b> e in
Europa si respira aria di grandi cambiamenti e nuovi assesti
politici. In Germania, ad esempio, il partito nazionalsocialista sta
acquistando sempre più importanza, anche se ancora non riesce a
ottenere la maggioranza al governo. La sua brutalità inizia,
comunque a manifestarsi in maniera preponderante e le sue idee
estreme si fanno sempre più chiare e definitive.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le <b>famiglie protagoniste</b>
sono le stesse che abbiamo imparato a conoscere nel primo volume,
cambia solamente il numero dei membri familiari, aumentati grazie ai
matrimoni e alle nuove nascite. Una nuova generazione che vedremo
crescere e maturare.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Stati Uniti, Gran
Bretagna, Russia e Germania</b> saranno le <b>nazioni protagoniste</b> che
tireranno le fila dei grandi cambiamenti e stravolgimenti politici
che segneranno lo scatenarsi del secondo conflitto mondiale.
Conosciamo tutti la storia e gli eventi che l'hanno caratterizzata,
quindi non starò qui a tediarvi con la trama o una spiegazione
dettagliata, perché non aggiungerei nulla di nuovo o di diverso da
ciò che già si conosce.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ciò che posso dirvi è
che, anche questa volta, <b>Ken Follett</b> ci accompagnerà in un lungo
percorso storico dove assisteremo alle cause scatenanti del
conflitto, allo svolgersi della guerra e alle vicissitudini
esistenziali di ogni personaggio.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La ricostruzione storica
è sempre accurata e attenta, la lettura è intrigante, scorrevole e
il suo ritmo incalzante cattura completamente l'attenzione del
lettore, dandogli la sensazione di ritrovarsi all'interno di un film
d'azione. Ma, a onor del vero, devo dire che in questo secondo volume
non si respira lo stesso pathos e la stessa sensazione di scoperta e
novità vissuta nel libro “La caduta dei giganti”, probabilmente
perché l'evento storico lo conosciamo tutti e quindi sappiamo come
si evolveranno gli eventi. Prevedibile, purtroppo, è anche la
struttura narrativa, perché le storie e i comportamenti dei
personaggi sembrano essere sempre gli stessi: tradimenti, amori e
matrimoni sbagliati, figli illegittimi, lavori in politica. Gli anni
passano, le generazioni cambiano ma gli atteggiamenti sono sempre gli
stessi.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">I personaggi sono
superficiali e stereotipati e, a mio giudizio, alcuni li ho trovati
veramente antipatici, anche quando sembrano maturare e cambiare nel
tempo, come ad esempio Daisy Peskov. L'ho trovata antipatica,
dall'inizio alla fine della storia, come del resto il padre che non
ho sopportato neanche nel libro precedente.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Nonostante questi punti
presi in esame, lo considero, comunque, un testo godibile e
scorrevole e, sinceramente, mi auguro che nel terzo e ultimo capitolo
della trilogia cambi qualcosa, almeno nella struttura narrativa. Mi
dispiacerebbe molto rimanere delusa, considerato il grande entusiasmo
vissuto nel primo volume.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dita incrociate e buona
lettura.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p><br /></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-88790581472396355222022-12-16T08:30:00.014+01:002022-12-16T08:30:00.225+01:00Recensione: "Il cobra fuma la pipa" - Marisa Piccioli<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv6Uv7seyq6Pu2NBdCWNEOTOh2G2aOGXvzKpfCIvlxkfFIkNorQPbn1Wmv3LvuEgxnPg1u4FHeqBqq-S60MsKRkdZ0sbaqFsdugztNvVuSbMmc6yqzBypgAKRWo0qq86i78nrYZHIP0nrKlqboo1SzeTUlRffB4kYICkBGf_vsAtkbeUcb05t4GvLSMw/s3072/Il%20cobra%20fuma%20la%20pipa%201-01.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="il cobra fuma la pipa, recensione, soldati brasiliani, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, seconda guerra mondiale" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv6Uv7seyq6Pu2NBdCWNEOTOh2G2aOGXvzKpfCIvlxkfFIkNorQPbn1Wmv3LvuEgxnPg1u4FHeqBqq-S60MsKRkdZ0sbaqFsdugztNvVuSbMmc6yqzBypgAKRWo0qq86i78nrYZHIP0nrKlqboo1SzeTUlRffB4kYICkBGf_vsAtkbeUcb05t4GvLSMw/w400-h300/Il%20cobra%20fuma%20la%20pipa%201-01.jpeg" title="il cobra fuma la pipa, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"> Titolo: <b>Il cobra fuma la pipa</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Marisa Piccioli</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Giovane Holden Edizioni</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sono tante le storie
riguardanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale, molte si
conoscono, altre sono state dimenticate, perse tra i cassetti della
memoria. È importante ricordare e preservare questi eventi, perché
rappresentano, non solo il bagaglio storico di una nazione o di un
popolo, ma anche una preziosa eredità per le generazioni future.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricordare per non
commettere gli stessi sbagli.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricordare per dare nuova
luce a episodi conosciuti da pochi, per dare il giusto valore a
imprese compiute da donne e uomini valorosi che hanno dato la
propria vita per la libertà di un Paese, di una popolazione.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Io, ad esempio, non
sapevo nulla della <b>F.E.B., For<span style="font-family: Verdana Pro Cond;">ç</span>a
Expedicion<span style="font-family: Times New Roman, serif;">á</span>ria
Brasileira</b>, le forze brasiliane presenti in Italia durante il secondo
confitto mondiale. I soldati, guidati dal <b>generale Joao Batista</b>
<b>Mascarenhas,</b> sbarcarono a Napoli nel 1944, in appoggio all'esercito
statunitense, per liberare il territorio italiano dalla presenza
nazifascista. Molti di loro decisero di arruolarsi non solo per
liberare l'Italia, ma perché avvertivano l'esigenza di difendere la
terra dei propri avi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Queste divisioni non
facevano parte dell'esercito regolare brasiliano e per questo motivo
non avevano un addestramento e un equipaggiamento idonei, così,
vennero aiutati dall'esercito statunitense. Tra di loro vi erano
diverse difficoltà comunicative e relazionali perché i soldati
brasiliani non conoscevano l'inglese, invece, grazie alla conoscenza
di alcune parole in italiano, retaggio delle loro origini, riuscirono
a creare un buon legame con la popolazione civile, che li accolse in
maniera aperta e affabile.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Come tutte le forze
militari, anche loro avevano il proprio simbolo e grido di battaglia:
<b>“il cobra fuma la</b> <b>pipa”</b>. Termine legato a delle maldicenze che
affermavano che era più facile vedere un cobra fumare che i
brasiliani combattere in Europa; ma, a dispetto delle voci, loro
erano lì e si sono fatti valere contribuendo alla liberazione di
alcuni territori della Toscana, sconfiggendo i nazisti sui campi
della Linea Gotica
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La loro presenza, sul
territorio italiano, si lega in modo particolare alla città di
Pistoia, ed è proprio qui che si svolgerà il romanzo scritto da
<b>Marisa Piccioli</b>. Un testo dedicato alla <b>F.E.B.</b> <span style="font-family: Times New Roman, serif;">e</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
all'amichevole rapporto creatosi con la popolazione civile. Un legame
fatto di sostegno e amicizia. </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Protagonista
del romanzo è il <b>tenente Manuel Amèrico de Almeida</b>, giornalista
nella vita e nell'esercito. Il suo compito consisteva nel redigere
resoconti sugli avvenimenti vissuti e intrapresi dall'esercito
brasiliano. Il suo destino di uomo e soldato, si intreccerà con le
vite dei suoi commilitoni, i civili e i partigiani. Intrecci che
daranno vita a delle vere e proprie amicizie che dureranno anche
oltre la fine della guerra.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Nel romanzo, <b>Manuel</b>, si
ritroverà, insieme al sergente Miguel a cercare <b>Elisa</b>.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Chi è Elisa? Beh posso
svelarvi, senza anticipare nulla, che <b>Elisa</b> è la sorella di Lina,
amica del nostro protagonista. Quando la ragazza scompare
misteriosamente, Lina chiederà aiuto a Manuel per ritrovarla. Una
ricerca difficile per l'uomo, perché si sa poco degli spostamenti
della ragazza, l'unica cosa certa è che voleva raggiungere e
salutare Matteo, il fidanzato, in partenza per unirsi con le <b>forze</b>
<b>partigiane</b>. Ma accadrà qualcosa durante il tragitto, perché Elisa
verrà catturata e portata via.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dove? Da chi? È questo
il mistero che dovranno sbrogliare Manuel e Miguel avvalendosi
dell'aiuto dei partigiani e, in particolare, della popolazione
civile.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il romanzo inizia proprio
con il capitolo dedicato alla cattura di Elisa, ma il lettore rimarrà
subito perplesso e pieno di domande perché tutto è avvolto dal
mistero e dalla poca chiarezza. Le domande, purtroppo, non avranno
subito delle risposte esaustive perché il capitolo successivo
cambierà totalmente registro narrativo, presentando <b>le forze
brasiliane</b>. Qui verranno date nozioni riguardanti il motivo della
loro presenza nel territorio italiano, la spiegazione del nome, del
grido di battaglia e di come è nato il simbolo. Tutte informazioni
interessanti ma, ad essere sincera, questo cambio narrativo, mi ha
lasciata perplessa, perché non riuscivo a capire quale fosse la
struttura scelta dall'autrice: romanzo, testo storico, romanzo
storico etc. Ho continuato a leggere spinta più che altro dalla
curiosità ma, piano piano, ogni pezzetto è andato al suo posto
dandomi, così, la visione d'insieme dell'intera storia e lasciandomi
piacevolmente sorpresa.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La trama è interessante,
incalzante nonostante la confusione iniziale e dei dialoghi, a mio
parere, ridotti all'essenziale. Avrei preferito un po' più di
approfondimento, non dal punto di vista storico, ma per quanto
riguarda una costruzione psicologica e caratteriale dei personaggi,
dando risalto ai loro pensieri; ma questo è semplicemente il mio
parere personale, mentre probabilmente l'autrice voleva dare al testo
un ritmo più incalzante alle indagini e alla ricerca. Questo, però,
non vuol dire che il romanzo non mi sia piaciuto, al contrario l'ho
trovato gradevole e scorrevole nella lettura. Ho apprezzato, in modo
particolare, la scelta da parte dell'autrice di evidenziare il
rapporto che si instaura tra le forze brasiliane e i civili, e di
dare risalto ad alcuni elementi come: l'amicizia, la speranza, il
tradimento, lo spionaggio e la voglia di vivere e combattere per la
libertà.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Marisa Piccioli</b> ci ha
regalato, anche questa volta, la possibilità di conoscere qualcosa
in più sul secondo conflitto mondiale, presentandoci protagonisti
diversi dai soliti eserciti inglesi, americani, tedeschi o russi. Amo
studiare il periodo della <b>Seconda Guerra Mondiale</b>, e questo ennesimo
libro mi ha aiutata ad aggiungere un ulteriore tassello alla
conoscenza di questo periodo storico.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Chi ha preso Elisa?
Riusciranno Manuel, Miguel e Matteo a ritrovarla? A voi la scoperta,
io non dirò nulla se non...Buona lettura!!</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro</p><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-28678708810680057392022-12-14T08:30:00.005+01:002022-12-17T18:07:39.875+01:00Recensione: "I Janeites. Il club di Jane Austen" - Rudyard Kipling<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJS9x3UJfh2-VZhlrkXRgcjSF9yBk7022B65fxkRYDoVCKGW3gnmF5g3BwncvsOcRaf_SZt-1cD0149LJFsi0MGKC9TijuC7dfECAZQYsNJgpDSee1bzXoT1DIymxSin1uxRQmsk8384Eay-xmLi98-GpHD_FETzIy_fSE4sTW3iE5Tx84OTxt9GreZQ/s3072/I%20Janeites.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="i janeites, racconto, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJS9x3UJfh2-VZhlrkXRgcjSF9yBk7022B65fxkRYDoVCKGW3gnmF5g3BwncvsOcRaf_SZt-1cD0149LJFsi0MGKC9TijuC7dfECAZQYsNJgpDSee1bzXoT1DIymxSin1uxRQmsk8384Eay-xmLi98-GpHD_FETzIy_fSE4sTW3iE5Tx84OTxt9GreZQ/w400-h300/I%20Janeites.jpg" title="i janeites, il club di jane austen, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>I Janeites. Il club di Jane Austen</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>The Janeites</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore: <b>Rudyard Kipling</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Elliot</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un libro può salvarci?
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Può sostenerci nei
momenti di tristezza e sconforto?
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sì.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il libro è un balsamo
per le ferite della nostra anima, allevia le nostre pene e ci dona un
po' di calma.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È un antidoto alla noia,
alla tristezza, alla sofferenza.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">È un'<span style="font-family: Times New Roman, serif;">à</span>ncora
di salvezza quando ci troviamo in balìa dei nostri dubbi e non
riusciamo a comprendere gli altri e la società. Ci solleva da
incertezze, paure e sofferenze.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il libro è una mappa che
ci aiuta a ritrovare la strada che abbiamo perso. Ci riconduce a noi
stessi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Devo essere sincera,
negli anni, diversi libri mi hanno aiutata, ognuno in maniera diversa
e in particolari momenti della mia vita, ma i romanzi di <b>Jane Austen
</b>sono quelli con cui ritrovo un po' di calma e serenità, in
particolare: <b>“Orgoglio e Pregiudizio”</b>. L'ho letto e riletto
tantissime volte e mi sono resa conto di averlo fatto nei momenti in
cui ero più triste e confusa.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggendo <b>“I Janeites”
di Rudyard Kipling</b> ho scoperto che anche l'autore trovò conforto nei
libri di della scrittrice in un momento estremamente doloroso della
sua vita. Lo scrittore perse il <b>figlio John</b> durante il <b>primo
conflitto mondiale</b> e nel <b>1917</b>, in lutto e in piena guerra, iniziò a
leggere ad alta voce alla moglie e alla figlia i romanzi di <b>Jane
Austen</b>.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Rudyard Kipling</b>,
conosceva e ammirava i libri della scrittrice, ma rileggerli in
quella particolare situazione ebbero un effetto diverso, perché
alleviarono le sue pene e sortirono un'azione benefica sulla sua
anima duramente provata. Probabilmente questo episodio, e la grande
ammirazione dell'autore per i romanzi di <b>Jane Austen</b>, lo portarono a
scrivere <b>un racconto, un omaggio</b> alla grande scrittrice: <b>“I
Janeites”.</b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il <b>racconto</b> è ambientato
in <b>Inghilterra</b> nell'autunno del <b>1920</b> a guerra finita. <b>Due ex
commilitoni</b> si incontrano e iniziano a parlare di ciò che hanno
vissuto durante il conflitto e, in particolare, di come siano
riusciti a salvarsi. Tra questi racconti spicca la voce e la storia
di <b>Humberstall</b>, saltato due volte su delle bombe e sopravvissuto a
quasi tutti i suoi ex compagni. Ma per noi lettori non è solo questo
che rende particolare la storia dell'uomo, bensì il fatto che egli,
durante il conflitto, fece parte di un <b>club</b> dedicato a <b>Jane Austen</b>.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Una <b>società segreta</b>
composta da pochissimi membri e con delle regole ben precise.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<b>Be', come diceva
il povero Macklin, è una società molto esclusiva, e dovevi essere
un Janeite dentro di te oppure non avevi nessuna possibilità.
Eppure fece di me un Janeite!”</b></span></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Humberstall</b> era un
<b>Janeite</b> e...non aggiungerò altro perché il libro è talmente corto
che continuare a parlarvi della trama vorrebbe dire svelare tutto il
testo togliendovi il gusto della scoperta.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Una cosa però posso
dirla: non aspettatevi di leggere una storia romantica. Non lo è.
Questo è un racconto, inserito nel contesto della guerra, che vuole
essere un omaggio, una dichiarazione d'amore da parte di Kipling ai i
romanzi di <b>Jane Austen</b>.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un piccolo libro che ho
apprezzato molto, non perché viene citata la mia scrittrice
preferita, ma per la scrittura di <b>Rudyard Kipling</b> e la struttura del
testo. Ammetto che, ad una prima lettura, sono rimasta spiazzata da
una storia che mi ha dato l'idea di grande confusione e non capivo
quale fosse il senso e il significato di tutto quello che stavo
leggendo. Così mi sono fermata, sono tornata indietro e ho ripreso
la lettura dall'inizio, ma questa volta l'ho fatto con più calma e
attenzione, soffermandomi meglio su alcune parti, ed allora il
messaggio è arrivato fortissimo.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ho compreso che,
probabilmente, quell'effetto caotico che avvertivo era semplicemente
la confusione che vi era nella mente di <b>Humberstall,</b> dopotutto cosa
ci si aspetta da un uomo che è saltato due volte sulle bombe? La sua
mente ne ha risentito profondamente ma, sicuramente, non è stato
l'unico soldato ad avere avuto ferite profonde. Ogni guerra lascia,
purtroppo, non solo lesioni fisiche permanenti ma anche traumi
importanti. I soldati tornano a casa con la psiche e l'anima a pezzi
e riuscire a ricomporre il tutto è difficile, se non impossibile.
Partono pieni di speranza, coraggio e determinazione, ma quello che
vivono e vedono è talmente orrendo e indescrivibile che tornano a
casa con dentro qualcosa di rotto in maniera irreparabile.
<b>Humberstall</b> ne è un esempio, saltato su due bombe ha visto morire la
maggior parte dei suoi commilitoni e per lui, leggere i romanzi di
<b>Jane Austen</b> sono un antidoto a tutto ciò che ha vissuto.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Ora leggo tutti
e sei i suoi libri con piacere mentre sto in negozio, e questo mi
riporta indietro...fino all'odore della vernice delle protezioni.
Credetemi, fratelli, non c'è nessuno pari a Jane quando ti trovi in
una brutta situazione. Dio la benedica, chiunque sia stata.”</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggere aiuta a superare
i tormenti dell'anima e gli orrori della guerra. Aiuta guardare oltre
il passato e dare una possibilità al futuro.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La storia di<b> Humberstall</b>
mi ha colpita, non solo per la società segreta dedicata a <b>Jane
Austen</b> e il modo in cui vi è entrato e come l'ha vissuto, ma per la
parte finale che mi ha lasciata con un senso di malinconia e
tristezza.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Rudyard Kipling</b> ha
scritto il <b>racconto </b>omaggiando la famosa scrittrice ma, per me, ha
omaggiato anche i soldati e, suo figlio, che durante quella guerra
sono morti o tornati devastati nel corpo e nell'anima, ricordando, a
noi lettori, che un libro può aiutare chiunque, donando sollievo e
conforto, dandoci la possibilità di tornare a vedere e vivere il
presente e il futuro.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">I libri curano?</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sì, ne sono certa.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-311519500625250002022-12-12T08:30:00.009+01:002022-12-12T18:46:20.398+01:00Recensione: "Lettere di Charlotte Brontë 1829 -1847 vol.1" - Charlotte Brontë <p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKR9cePc5-PzL4xfbHeOu8L0Dt3KzamX5auIw896ftD9daKgFh4Ju0TSSa8UjXVlvJyOnjsXM4j9f1ilhpVmFSgOVVkUPkg_VnFrzyCEeqqXeh4HwYESXy-BNnkk1IDBx7wTgGP_ZD3ki0BXuH5rHQ7vrQvLk20lMEQb0am_nnZ78gDfkKX-ZOP4gMaw/s3072/Lettere%20di%20Charlotte%20Bronte%202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="lettere di Charlotte Brontë, epistolario, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKR9cePc5-PzL4xfbHeOu8L0Dt3KzamX5auIw896ftD9daKgFh4Ju0TSSa8UjXVlvJyOnjsXM4j9f1ilhpVmFSgOVVkUPkg_VnFrzyCEeqqXeh4HwYESXy-BNnkk1IDBx7wTgGP_ZD3ki0BXuH5rHQ7vrQvLk20lMEQb0am_nnZ78gDfkKX-ZOP4gMaw/w400-h300/Lettere%20di%20Charlotte%20Bronte%202.jpg" title="lettere di Charlotte Brontë 1829-1847 vol.1, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Lettere di <span style="text-align: justify;">Charlotte Bront</span><span style="text-align: justify;">ë</span><span style="text-align: justify;"> 1829 - 1847 vol.1</span></b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><span style="text-align: justify;">Autrice: </span><b><span style="text-align: justify;">Charlotte Bront</span><span style="text-align: justify;">ë</span><span style="text-align: justify;"> </span></b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large; text-align: justify;">Traduttrice: <b>Alessandranna D'Auria</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large; text-align: justify;">Editore: <b>Darcy Edizioni</b></span></p><p><br /></p><p>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Leggere
lettere rappresenta, per me, un modo per comprendere meglio le
persone, perché scrivere aiuta a svelare il lato più profondo e
sensibile di sé, quello che spesso si nasconde per paura o
timidezza.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ho
sempre amato leggere e scrivere lettere. Mi ricordano l'adolescenza e
quella trepidante attesa nel ricevere i messaggi delle amiche di
penna sparse per l'Italia. Sedute alla scrivania a studiare, ogni
tanto ci fermavamo a sognare a occhi aperti il nostro futuro e a
scriverlo alle nostre amiche. Parlavamo di noi, della vita
quotidiana, dei primi timidi amori che nascevano tra i banchi di
scuola. Riversavamo sui quei fogli le nostre confidenze, condividendo
pensieri, sogni, emozioni. </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sono
passati anni da allora, eppure quella sensazione di felicità,
nell'aprire una lettera e ritrovarvi le parole scritte dalle amiche,
è rimasta indelebile nella mia mente. </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Quando
ho iniziato a leggere <b>l'epistolario di Charlotte Bront</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ë</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
ho avuto la sensazione di rivivere quell'emozione. Sfogliare le
pagine è stato come aprire una lettera dopo l'altra e conoscere, non
solo la famosa scrittrice ma, soprattutto, la donna. </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Conoscere
i grandi scrittori attraverso la lettura della biografia mi ha sempre
dato l'impressione di una costruzione fissa e impersonale, per
carità, importante ai fini della conoscenza letteraria ma,
personalmente, cerco, ove possibile, di conoscere e comprendere la
persona che si nasconde dietro il nome. E questo epistolario, il
primo di tre volumi, mi ha dato la possibilità di iniziare a
conoscere una donna intelligente, forte, caparbia e intensa. Uno
spirito che bramava conoscenza, evasione e la possibilità di
esprimere se stessa e le sue capacità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Charlotte
Bront</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ë</span></b><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
conosceva bene i suoi sentimenti, e non esitò a rifiutare la
proposta di matrimonio di Henry Nussey, consapevole del fatto che,
per una giovane donna con poche ricchezze, rifiutare una tale
proposta poteva confinarla nel definizione perenne di “zitella”.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Quanto
a me, non mi conoscete; non sono il serio, grave, freddo individuo
che supponete, mi credereste romantica, direste che sono satirica e
severa. Tuttavia, disprezzo la falsità, e mai lo sarò, pur di
sposarmi e fuggire il marchio di vecchia zitella, pur di prendere un
uomo degno, che sono cosciente di non poter rendere felice.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Onesta,
con se stessa e con Henry Nussey, affermò con convinzione di non
amare l'uomo e di non essere la donna adatta per stare al suo fianco
e renderlo felice. Sognava, come tutte le ragazze, di sposarsi per
amore pur sapendo che età e difficoltà economiche potevano rendere
difficile la realizzazione del sogno, ma una buona dose di speranza e
un pizzico di caparbietà l'hanno accompagnata durante il cammino
della sua esistenza.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Ma
l'impresa che è senza difficoltà è quasi senza merito; c'è un
grande interesse nel trionfare sugli ostacoli. Non dico che riuscirò,
ma ci proverò, lo sforzo, da solo, mi farà bene.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ci
provò. Sempre. Come quando, ad esempio, lavorando come governante
presso la famiglia Sidwick comprese di non essere adatta per quel
tipo di lavoro, ma le difficoltà economiche familiari, la fecero
resistere per un po' di tempo. Questa esperienza negativa le chiarì
le idee riguardante i suoi obiettivi futuri: aprire e gestire una
<b>scuola per ragazze</b>.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>L'avversità è
una buona scuola, i Poveri sono nati per faticare, e i Dipendenti per
resistere.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Nel
<b>1842</b>, grazie a un aiuto finanziario da parte della <b>zia Elizabeth</b>, andò a
Brussels con sua sorella <b>Emily</b> per studiare tedesco e poi insegnare
inglese. Era felice e appagata, sentiva di appartenere a quel luogo.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>La
mia vita attuale è felice, così adatta alla mia natura, se
paragonata con quella di un'istitutrice. Il mio tempo, sempre
occupato, passa così rapidamente.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Purtroppo
l'ennesimo ostacolo era pronto dietro l'angolo per intralciare il
suo cammino, infrangendo i suoi sogni contro la realtà quando,
tornata a casa, si rese conto che non poteva aprire una scuola perché
<b>Haworth </b>era troppo distante, e raggiungerlo risultava difficoltoso
per le future allieve. Rinunciare a un sogno è sempre devastante, ci
si sente sperduti, senza più un appiglio per andare avanti, ma<b>
Charlotte</b> non ebbe il tempo di fermarsi a ragionarci troppo perché i
problemi di salute del padre le fecero prendere una decisione
drastica, rimanere accanto al genitore per prendersi cura di lui,
sollevando in parte Emily da quel peso che le gravava sulle spalle.
Confinò se stessa tra le mura domestiche, diventando ben presto una
prigione per la sua anima di donna e scrittrice.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>So
che la vita passa e non sto facendo niente, talvolta è penoso
raggiungere quest'amara consapevolezza, ma non vedo oltre la nebbia.
Più di una favorevolissima opportunità mi è stata offerta, ma sono
stata costretta a rifiutare. Forse, quando sarò libera di lasciare
casa, non sarò più capace di trovare un posto o un lavoro, forse
avrò anche superato metà della vita, le mie capacità saranno
arrugginite, e le mie poche conoscenze in gran misura dimenticate.
Queste idee mi pungono vivamente, talvolta, ma ogni volta che
consulto la mia coscienza, essa afferma che sto facendo bene a
restare a casa, e amari sono i suoi rimproveri, quando agogno ad un
più vivido desiderio di realizzazione.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
donna sentiva la vita e gli anni scivolare via velocemente. Sentiva
di non aver realizzato nulla di importante; non vedeva prospettive
davanti a sé e sentiva di non aver fatto un buon uso della sua
esistenza. Voleva ancora viaggiare, conoscere le persone e il mondo,
lavorare, essere indipendente economicamente e vivere una vita
attiva.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>La
mia giovinezza se n'è andata come un sogno, e non ne ho fatto un
grande uso. Che cosa ho fatto in questi ultimi trent'anni? Poco di
prezioso.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ed
è più o meno così che la lasciamo in questo <b>primo volume</b> del suo
<b>epistolario</b>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Leggere
le sue <b>lettere</b> e l'evolversi della sua storia toccano profondamente
l'anima e fa male sapere a cosa ha rinunciato e quali erano i suoi
pensieri nei momenti di tristezza e malinconia ma, al tempo stesso,
la bellezza della sua scrittura e la profondità dei suoi pensieri ci
aiutano a superare tutto coinvolgendoci completamente nella lettura.
Personalmente, durante la lettura, ho avvertito spesso un senso di
familiarità e confidenza, mi sono sentita parte del testo, come se
le lettere fossero indirizzate anche a me e non solo ai familiari o a
<b>Ellen Nussey</b>, sua grande amica.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Amava
comunicare, scrivere e ricevere corrispondenza e le lettere da
leggere sono ancora tante, infatti, <b>l'epistolario</b> è composto da <b>tre
volumi tradotti da Alessandranna D'Auria</b>. Grazie al suo immenso
lavoro, oggi abbiamo la possibilità di leggerle in italiano e
conoscere la donna oltre che la scrittrice.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ho
apprezzato la scelta, da parte dell'editore, di dedicare ad ogni
lettera una sua pagina, dandole in questo modo uno spazio ben
definito. Non amo leggere libri o epistolari dove le lettere si
succedono una dietro l'altra come se fossero un lungo e interminabile
elenco della spesa, mi danno la sensazione di poca cura e poca
attenzione verso il testo, il proprio lavoro e i lettori che comprano
il libro e sono costretti a leggere un'accozzaglia di lettere.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Naturalmente,
non c'è nulla da commentare o giudicare dell'epistolario perché
questa è la vita di <b>Charlotte Bront</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ë</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
e come tale va rispettata, però possiamo riflettere su determinati
argomenti come la figura della donna nell'Ottocento, il contesto
storico etc. Se osserviamo attentamente ci renderemo conto che alcune
sue riflessioni sono vicine a noi più di quanto pensiamo, come ad
esempio alcune emozioni, l'infrangersi dei sogni, le difficoltà
familiari, la voglia di vivere e conoscere il mondo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
primo volume si ferma al <b>1847</b> e sappiamo benissimo che è solo
l'inizio del suo epistolario e quindi solo una parte della sua vita.
Io, sicuramente, non mi fermerò qui con la lettura perché è tanta
la voglia di conoscere meglio <b>Charlotte Bront</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ë</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">,
ritrovare i suoi pensieri e quel senso di familiarità che ho vissuto
in questo <b>primo volume</b>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ve
lo consiglio? Assolutamente sì, perché non si può amare il libro
<b>“Jane Eyre”</b> senza conoscere e apprezzare colei che l'ha scritto.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non
si può non conoscere <b>Charlotte Bront</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>ë</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buona
lettura</span></p><br /><p></p><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></div>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-53977866022476734492022-12-09T08:30:00.007+01:002022-12-17T18:25:04.926+01:00Recensione: "Mia zia Jane Austen" - Caroline Austen; Anna Lefroy<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihg5ldOzjgZAhok12F_WfptYiqK19cYl0YDXITTZRIehuibu2THSlJ9ncXNP8bCwB17EVFxuALzlTjyiUugRcAkoF9YRxhtzvZmXYQuJL40rTYgwczzd5BYFaWB8UnKMih8p3TNWEaz9m_iRYRmHqW1ylfVRtjmx6-VqEptt9VMlswz2Q6dEA4Q-Bk8w/s3072/Mia%20zia%20Jane%20Austem.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Jane Austen, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, memoir, lettere" border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihg5ldOzjgZAhok12F_WfptYiqK19cYl0YDXITTZRIehuibu2THSlJ9ncXNP8bCwB17EVFxuALzlTjyiUugRcAkoF9YRxhtzvZmXYQuJL40rTYgwczzd5BYFaWB8UnKMih8p3TNWEaz9m_iRYRmHqW1ylfVRtjmx6-VqEptt9VMlswz2Q6dEA4Q-Bk8w/w300-h400/Mia%20zia%20Jane%20Austem.jpg" title="Mia zia Jane Austen, libro" width="300" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Mia zia Jane Austen</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titoli Originali: <b>My Aunt Jane Austen. A Memoir</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"> <b>Recollections of Aunt Jane</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrici: <b>Caroline Austen</b> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"> <b>Anna Lefroy</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Gaalad Edizioni</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Esistono libri che pur
apparendo, agli occhi dei lettori, di piccole dimensioni e quasi
anonimi, in realtà custodiscono al loro interno dei tesori di
inestimabile valore. Poche pagine che contengono storie, lettere,
ricordi e informazioni importanti riguardanti un romanzo, un autore o
un'autrice particolare.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“Mia zia Jane Austen”</b>
è un libro piccolo per dimensione e numero di pagine, ma il
contenuto al suo interno è immenso e importante per noi amanti della
scrittura e dei romanzi della scrittrice. Un testo intimo e familiare
che, grazie alle lettere e ai ricordi delle nipoti, ci dona la
possibilità di conoscere il lato privato della donna, la sua vita
quotidiana e il rapporto con la famiglia e gli innumerevoli nipoti.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La <b>famiglia Austen</b> ha
sempre cercato di proteggere la privacy della donna, facendo da scudo
attorno a lei perché non trapelasse nulla del suo vivere, ma dopo la
sua morte si sono resi conto che la sua memoria non doveva andare
persa, così, piuttosto che affidare a un biografo i documenti e le
lettere dell'autrice, hanno pensato di scrivere loro stessi una
biografia più veritiera e vicina al suo vero essere.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il <b>nipote James Edward
Austen Leigh</b> decide, così, di scrivere la biografia avvalendosi
dell'aiuto e dei ricordi delle sue due sorelle <b>Caroline Austen e Anna
Lefroy.</b> Saranno proprio loro le voci narranti di questo libro; voci
che ci racconteranno del rapporto con la zia, regalandoci un
ulteriore tassello per comprendere meglio la sua personalità.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tra le due donne,
<b>Caroline Austen</b> è quella che scrive di più e in maniera dettagliata
perché ricorda meglio, nonostante abbia trascorso meno tempo in sua
compagnia. Indipendentemente dalla lunghezza delle due lettere, il
ritratto che viene fuori di <b>Jane Austen</b> è quello di una donna <b>amata,
dolce </b>nei modi e <b>amorevole con i nipoti</b>. Una donna <b>intelligente</b>,
tranquilla che amava profondamente la famiglia.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Jane Austen </b>aveva un buon
rapporto con tutti i suoi fratelli, scriveva loro numerose lettere in
cui raccontava molto della vita quotidiana, come ad esempio le
informazioni sull'andamento della casa, ma non trapelavano mai i suoi
pensieri o riflessioni più profonde.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><b><i>“Scriveva
copiosamente ai suoi fratelli, quando erano per mare, e si teneva in
corrispondenza con molti altri componenti della famiglia.</i></b></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>Non c'è nulla,
nelle lettere che ho visto, che sarebbe interessante per il pubblico.
Erano molto ben scritte, e dovevano risultare di grande interesse per
coloro che le ricevevano, ma essenzialmente descrivevano nei dettagli
avvenimenti domestici e familiari, e lei raramente azzardava persino
un'opinione, così che per gli estranei non possono costituire un
riflesso dei suoi pensieri; non sentirebbero affatto di conoscerla
meglio leggendole.”</i></span></b></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dai ricordi delle nipoti
viene descritta la sua quotidianità, scandita da diversi compiti.
come ad esempio: preparare la colazione, provvedere alle provviste di
zucchero, tè e vino.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La mattina si dedicava
alla musica e il pomeriggio passeggiava con la sorella per andare in
paese o a trovare i fratelli.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Amava scrivere,</b> in
particolare le lettere, e la sua <b>calligrafia</b> era elegante e
raffinata. Amava leggere ad alta voce e stare con i nipoti che
cercavano la sua compagnia ogni volta si recavano a visitare la
nonna. Giocava con loro a shangai, li aiutava dell'organizzare le
recite e raccontava storie inventate usando la sua fervida
immaginazione per far vivere ai nipoti avventure fantastiche.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Li spronava a leggere,
dava loro consigli, anche sulla scrittura, come accadde a <b>Caroline
Austen</b> quando le espose il suo pensiero sulle difficoltà che la
nipote avrebbe incontrato:</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<b>Man mano che
crescevo, mi parlava più seriamente delle mie letture e dei miei
svaghi. Avevo cominciato presto a scrivere versi e storie, e mi
dispiace pensare a quanto fastidio le ho dato facendoglieli leggere.
Era molto gentile al riguardo, e aveva sempre qualche elogio da
tributare, ma alla fine mi mise in guardia dal dedicarvi troppo
tempo. Mi disse...come lo ricordo bene! che sapeva quanto fosse
divertente scrivere storie, e che la riteneva un'occupazione innocua,
anche se molti, ne era consapevole, la pensavano diversamente, ma che
alla mia età essere troppo presa dalle composizioni sarebbe stata
una cosa negativa. Più tardi, tuttavia, dopo essere andata a
Winchester, mi mandò un messaggio di questo tenore: se volevo
seguire i suoi consigli, avrei dovuto smettere di scrivere fino a
quando non avessi compiuto sedici anni, e lei stessa aveva spesso
desiderato di aver letto di più, e scritto di meno, quando aveva
quell'età.”</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ricordiamo, inoltre, che
all'epoca le donne scrittrici e intellettuali non erano viste di buon
occhio nella società perché, secondo la logica morale e patriarcale
di quegli anni, la donna era considerata inferiore all'uomo e quindi
il suo ruolo era circoscritto solo in ambito domestico. Per questo
motivo, all'inizio i suoi libri vennero pubblicati in anonimato, ma
la sua bravura e capacità letteraria vennero ben presto note a
tutti.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Leggere questo testo è
importante perché, non solo ci regala un ulteriore tassello per
comprendere meglio la sua persona, ma ci permette di vivere
un'esperienza delicata in cui le nipoti ci raccontano, in maniera
intima e confidenziale della loro zia, parlandone sempre con
delicatezza.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un regalo prezioso per
noi lettori che desideriamo conoscere quanto più possibile di <b>Jane
Austen</b> come scrittrice e donna.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un testo che consiglio di
cuore.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un libro da custodire.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un libro...un ricordo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><br /><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-29482536806552447992022-12-05T11:34:00.001+01:002022-12-05T11:34:27.267+01:00Recensione: "I boschi e le stagioni" - Lucy Maud Montgomery<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5lrDws86ebIiSzfQMR3DsaGt7qTRrfGV6F4JLdePBgrkfcapbiI2OlO6gRZt9D9hsrbl581RGSzHg32JsEv880FO_OC3-a7ZZsoP_ghio314Ou4bkZc1GJtV7pbVYw1TMiFfVeMGe8MfhYoeuoG6hE0bUL7ATjXgSv7e_XGfFS6H8R_dZNNXosaDKOQ/s2979/I%20boschi%20e%20le%20stagioni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="i boschi e le stagioni, mdb, recensione, libro, libri il nostro angolo di paradiso, articoli, natura, boschi" border="0" data-original-height="2979" data-original-width="2303" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5lrDws86ebIiSzfQMR3DsaGt7qTRrfGV6F4JLdePBgrkfcapbiI2OlO6gRZt9D9hsrbl581RGSzHg32JsEv880FO_OC3-a7ZZsoP_ghio314Ou4bkZc1GJtV7pbVYw1TMiFfVeMGe8MfhYoeuoG6hE0bUL7ATjXgSv7e_XGfFS6H8R_dZNNXosaDKOQ/w309-h400/I%20boschi%20e%20le%20stagioni.jpg" title="I boschi e le stagioni - libro" width="309" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> I boschi e le stagioni</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Lucy Maud Montgomery</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Lindau</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Avete mai passeggiato per
i boschi in compagnia di una famosa autrice? Vi siete mai persi lungo
sentieri di alberi, accompagnati dalle sue parole? No? Peccato. Ma
tranquilli, perché è ancora possibile rimediare e vivere
un'esperienza unica e affascinante, passeggiando e sognando tra
alberi maestosi, ruscelli gorgoglianti, fiori profumati, e per farlo
dovrete semplicemente sfogliare e leggere un piccolo libro. Un
gioiellino meraviglioso in grado di regalarvi momenti piacevoli
scoprendo i boschi e voi stessi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tranquilli, non sono
impazzita, il libro in questione è <b>“I boschi e le stagioni” di
Lucy Maud Montgomery,</b> l'autrice che ha scritto<b> “Anna dai capelli
rossi”</b>, regalandoci uno dei tanti personaggi che ha segnato la
nostra infanzia.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“I boschi e le
stagioni”</b>, è formato da <b>quattro articoli</b> scritti nel 1909 e
pubblicati tra maggio e dicembre del 1911 per la rivista <span style="font-family: Times New Roman, serif;">«The
Canadian Magazine» di Toronto. Quattro articoli che parlano non solo
di alberi, ma anche del mondo circostante, della natura, del loro
ciclo vitale durante lo scorrere delle quattro stagioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sin dalle prime pagine,
<b>Lucy Maud Montgomery</b> prende per mano il lettore e lo accompagna in
una passeggiata affascinante e mai noiosa tra alberi, ruscelli,
prati, fiori. Rimane accanto a lui per tutto il tempo della lettura e
il trascorrere delle quattro stagioni, aiutandolo a entrare in
contatto con un mondo apparentemente ostile e distaccato. Perché,
come ci svela l'autrice, per entrare in intimità con l'ambiente e
con i boschi ci vuole tempo e pazienza. Occorre una frequentazione
profonda e continua per riuscire a conquistare la fiducia degli
alberi, bisogna imparare a osservare le piccole trasformazioni per
rendersi conto di quanto la natura si apra donando tesori
inestimabili, facendo scoprire meraviglie mai viste a chi è abituato
a vivere in città.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Credetemi, non
serve a nulla cercare i boschi per alcun motivo che non sia il puro
amore nei loro confronti; essi ci scopriranno subito e ci
nasconderanno tutti i loro soavi, antichi segreti. Ma se sapranno che
ci rechiamo presso di loro perché li amiamo, si mostreranno assai
gentili nei nostri confronti e ci offriranno un tale tesoro di beltà
e di delizia che non si compra o si vende al mercato né si può
pagare in moneta di conio terreno; poiché di boschi, quando danno,
danno generosamente e non trattengono nulla dai loro veri adoratori.
Dobbiamo andare da essi amorevolmente, umilmente, pazientemente, in
maniera accorta, e impareremo quale struggente bellezza si celi nei
luoghi selvaggi e nelle segrete radure...”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">(citazione tratta dal testo)</p>
<p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">
L'autrice, </span><b>considera gli alberi degli amici</b> e come tali vanno
trattati, con delicatezza e amore e proprio come in un rapporto di
amicizia, la conoscenza deve basarsi su un rapporto di fiducia,
rispetto, attenzione e una continua frequentazione.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>I boschi sono
talmente umani che per conoscerli dobbiamo viverci insieme. Un
occasionale aggirarsi fra essi, mantenendosi, magari, su sentieri ben
battuti, non ci ammetterà mai nella loro intimità. Se vogliamo
esser vicini agli amici dobbiamo cercarli e conquistarli con
frequenti e riverenti visite a tutte le ore, al mattino, a
mezzogiorno, e alla sera, e in tutte le stagioni, in primavera e in
estate, in autunno e in inverno.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le parole dell'autrice ci
guideranno non solo alla scoperta della bellezza degli <b>alberi</b> ma
anche del mondo circostante, conosceremo il ruscello vagabondo, gaio
e irresponsabile che con il suo antico dolore ci farà vibrare
l'anima, ascolteremo il cinguettio degli uccelli, osserveremo il
cadere di tanto in tanto di una foglia: <b style="font-style: italic;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“...sull'acqua per
andar via con la corrente e per esser usata, forse, come scialuppa
dorata da qualche folletto del bosco, che avesse in mente di partire
alla volta di qualche meravigliosa regione lontana dove tutti i
ruscelli corrono nel mare.”</span> </b><span style="font-size: small; text-align: left;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Contempleremo la
<b>maestosità della natura</b>, osservando le lucciole, il cadere della
pioggia che fa emergere l'aroma degli arbusti, dei fiori, della
frutta matura. Vedremo passare, davanti ai nostri occhi di lettori,
lo scorrere delle quattro stagioni donandoci la visione, non solo del
tempo che passa, ma anche della trasformazione del luogo circostante
e degli alberi. Una crescita che li vede a primavera pieni di vita
spirituale mentre in estate, consapevoli di aver perso parte della
loro giovinezza, sono più sensuali e pronti a far assaggiare le loro
prelibatezze. In autunno, invece sono pieni di una dolce indolenza,
vogliono ricordare, sognare e riposare, giungendo all'inverno
completamente spogli del loro fogliame, dei loro drappeggi e della
loro beltà, mostrandosi per come sono realmente e facendosi
conoscere meglio.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Questa <b>passeggiata
stagionale</b> sarà la nostra poesia, il sogno che ci guiderà nel
profondo della <b>natura</b> e di noi stessi. Sì, proprio noi che, nascosti
dietro scuse sulla vita frenetica che conduciamo, dimentichiamo il
nostro io più profondo, celandolo agli altri e a noi stessi.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>(...) Mi sembra
di camminare in un mondo incantato di diamanti, cristalli e perle:
sento una meravigliosa leggerezza di spirito e una gioia che scuote
l'anima nella mera esistenza...una gioia che sembra sgorgare come una
fontana dalle profondità del mio essere ed esser indipendente da
tutte le cose terrene. Sono sola e ne sono felice. Qualsiasi
compagnia umana, anche la più cara e perfetta, ora mi sarebbe
estranea e superflua. Basto a me stessa, non ho bisogno di alcuna
emozione terrena per completare la mia felicità. Tali momenti sono
rari...ma quando giungono sono inesprimibilmente meravigliosi e
splendidi...”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><b>
Lucy Maud Montgomery</b><span style="font-weight: normal;"> ci ha donato, con questo testo, qualcosa di
inestimabile valore, parole che hanno una grande potenza evocativa,
regalandoci </span><b>descrizioni paesaggistiche</b><span style="font-weight: normal;"> uniche e memorabili in grado
di farci vivere sul serio quelle passeggiate, mostrandoci parte di
ciò che si cela nei boschi. Ricordandoci di ascoltare tutto molto
attentamente, anche il silenzio, in particolare quello dentro di noi.
Un silenzio carico di significati.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Quando ho iniziato la
lettura non prevedevo di innamorarmi di ogni passaggio scritto, di
ogni frase poetica, di ogni descrizione naturalistica. Ho esplorato e
amato ogni fiore, albero, ruscello, prato ed ognuno di loro mi ha
donato serenità e delicatezza e chiudendo il testo mi sono resa
conto di quanto mi mancassero quelle passeggiate. Ho deciso, così,
di rileggere il testo ad ogni stagione accompagnandole a passeggiate
nel bosco per comprendere meglio le descrizioni, ma anche per
osservare di più e fare nuove conoscenze e scoperte.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ora torno a leggere
l'articolo sull'autunno e auguro a voi una buona lettura e, perché
no, anche una buona passeggiata.</p><br /><p></p><p><br /></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-39983206319406003082022-10-17T08:30:00.006+02:002022-10-17T08:30:00.228+02:00Recensione: "Come un seme sepolto dal tempo" - Fang Fang<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0V_hzs-lVnmDBEHe36mSBPez3wzafET39Pd5THnY2Bgf-7K70TcwQvqWZSuamwbz93kpkrG_ZhoQE0ylWw2y6zPEE7TLniIc1WrBz-VYzCcuoEpM4ncsPbvTe1q6jE5ClAX4Ucl45tuBkeC9pjUg8EG0GnsJT4Ui0L0BKncnb2LNJsuScO0JvTV9dg/s3072/Come%20un%20seme%20sepolto%20dal%20tempo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="come un seme sepolto dal tempo, recensione, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, romanzo, cina, memoria" border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0V_hzs-lVnmDBEHe36mSBPez3wzafET39Pd5THnY2Bgf-7K70TcwQvqWZSuamwbz93kpkrG_ZhoQE0ylWw2y6zPEE7TLniIc1WrBz-VYzCcuoEpM4ncsPbvTe1q6jE5ClAX4Ucl45tuBkeC9pjUg8EG0GnsJT4Ui0L0BKncnb2LNJsuScO0JvTV9dg/w300-h400/Come%20un%20seme%20sepolto%20dal%20tempo.jpg" title="Come un seme sepolto dal tempo, libro" width="300" /></a></div><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><div style="text-align: center;"> Titolo: <b>Come un seme sepolto dal tempo</b></div></span><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale:<b> RUANMAI</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice: <b>Fang Fang</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Rizzoli</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buongiorno lettori,</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">torno a scrivere e
parlare di libri dopo tanto tempo. Tempo dedicato interamente alla
mia salute, donandomi un lungo periodo di riposo per recuperare forza
ed energia.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Torno, in questo piccolo
spazio che amo, con la recensione di un libro intenso ed emozionante.
Un testo che mi ha insegnato molto in termini storici, sociali,
emotivi, psicologici e che mi ha fatto riflettere su quanto sia
importante e vitale tutelare la memoria e la verità storica di un
Paese. Tutelarla vuol dire difendere la nostra identità di cittadini
ed esseri umani. Tutelarla vuol dire, non solo difendere il nostro
passato, ma anche il presente e, in particolar modo il futuro
perché, visti i tempi in cui viviamo, non sottovaluterei nulla.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“Come un seme sepolto
dal tempo”</b> ne è un esempio. Perché? Beh, vi basti pensare che il
romanzo venne pubblicato in Cina nel 2016 ricevendo una grande
accoglienza, vincendo un premio letterario importante e grandi elogi
dalla critica cinese. Ma...perché esiste sempre un ma in ogni
storia, nel giro di pochi mesi il romanzo viene aspramente criticato,
attaccato, tanto che nel 2017 sparisce dagli scaffali delle
librerie. Perché? Semplicemente perché, non solo il libro esplorava
il periodo controverso della Repubblica popolare cinese, ma era
uscito in un periodo storico in cui le politiche culturali erano
ancora più regolamentate e, come afferma Michael Berry nella
postfazione: <i><b>“(...) aveva osato opporsi al codice del
silenzio...”</b></i> e per questo<i> <b>“era stato messo a tacere”</b>.</i></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Fortunatamente Fang Fang,
l'autrice, non ha mai smesso di scrivere e dare voce ai suoi
pensieri, alla storia e alla verità. Grazie alla traduzione di
Michael Berry e al lavoro delle case editrici, <b>“Come un seme
sepolto dal tempo” </b>è arrivato anche da noi, regalandoci una
visione più ampia della storia cinese, una comprensione diversa,
perché diverso è il punto di vista durante la lettura. L'autrice,
infatti, ci racconta il Movimento della riforma agraria dal punto di
vista dei proprietari terrieri, uscendo dallo stereotipo del
“proprietario cattivo e crudele”, dando risalto al lato umano
dei protagonisti. Si sofferma, in modo particolare, sugli elementi
psicologici degli individui, sulle loro fragilità, emozioni, traumi,
sulle scelte intraprese nella loro vita, sui pensieri più profondi,
senza dimenticare il rimprovero morale ad ognuno di loro.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Fang Fang, in questo
testo, esce dalla dualità e contrapposizione tra proprietario
terriero e contadino, raccontando semplicemente degli esseri umani,
evidenziando, in particolare, la necessità di preservare la verità
storica lottando contro il “codice del silenzio”.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Una verità costantemente
minacciata e in molti casi attaccata. Una verità che contraddice gli
eventi storici raccontati nei testi scolastici, epurando tutto ciò
che non è ritenuto idoneo e che può nuocere ai poteri forti: fatti
storici fastidiosi e in molti casi vergognosi.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Modificare.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Cancellare.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dimenticare.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un pericolo enorme per la
Storia e l'identità di un popolo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ding Zitao, la
protagonista del romanzo, è il connubio di tutto questo. Perché?
Andiamo con ordine e presentiamo lei e il libro per comprendere il
complesso e intenso lavoro dell'autrice.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ding Zitao è un'anziana
vedova che vive sola in una piccola casa a Wuhan, in Cina. È una
donna schiva, riservata, non ha amici o parenti, ama stare sola con
se stessa e rifugge dalle persone ad eccezione del figlio Qinglin che
ama profondamente e a cui ha dedicato la vita, lavorando duramente
come governante per farlo studiare e crescere in maniera dignitosa.
Ma non fermiamoci alle apparenze, osserviamola attentamente perché
solo così ci renderemo conto che qualcosa la turba profondamente,
creandole momenti di confusione e grande spavento.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La donna ha perso la
memoria a causa di un evento traumatico accaduto nel 1952, durante il
periodo del Movimento della riforma agraria. Ripescata, in gravissime
condizioni, in un fiume della provincia cinese del Sichuan orientale,
la donna sopravvive grazie alle cure dei medici che l'hanno tratta in
salvo e da allora ricomincia la sua seconda vita. Chi è? Chi l'ha
ridotta così? Perché fuggiva? Nessuno lo sa, neanche lei. In tutte
questi anni, Ding Zitao non ha mai voluto sapere chi fosse e da dove
venisse. Ha preferito non sapere nulla del suo passato,
accontentandosi di ricordare solo ciò che ha vissuto dal momento del
salvataggio.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Trascorsero molti
anni, e per lei non cambiò molto. Tuttavia, sentiva crescere intorno
a sé una specie di membrana densa e sottile, che sigillava ciò che
si annidava al di là dei ricordi. Anno dopo anno, quella membrana
sottile si ispessiva, solidificandosi in un muro che la proteggeva da
tutti i demoni nascosti nelle profondità dell'inconscio.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><i><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal libro)</span></i></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ding Zitao preferisce non
ricordare. Sceglie il silenzio. L'oblio. Ma sappiamo benissimo che
nulla si dimentica e che tutto, prima o poi, riemerge,
inaspettatamente. Infatti, i ricordi di Ding Zitao si presentano in
maniera imprevista, spesso sotto forma di sensazioni o elementi
particolari: un profumo, un suono, un disegno etc. Gesti inaspettati
che la turbano, la preoccupano perché non sa da dove provengano. Non
può parlarne con nessuno, neanche con il figlio che non sa nulla
dell'amnesia della madre e del suo passato sconosciuto.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">
“<i><b>C'erano come delle stranezze che le strattonavano la
memoria, che tentavano di saltar fuori dalla mente. Cose che lei
aveva sempre cercato di evitare, a cui da sempre resisteva. Questa
resistenza era come una rete spessa e ben tirata che avvolgeva
l'esercito di demoni continuamente in lotta per liberarsi. Per tutta
la vita si era portata dietro quella rete, sempre pronta a respingere
i demoni.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal libro)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Quando Ding Zitao si
trasferisce a casa del figlio, nel Sud della Cina, avviene qualcosa
di strano e importante: i ricordi della donna riaffiorano in maniera
preponderante e senza un filo logico per noi lettori. Il loro
riemergere è talmente forte e intenso, che la mente della donna non
ce la fa a sopportare quel peso emotivo, e cade in uno stato
vegetativo che preoccuperà seriamente il figlio, ma permetterà a
noi lettori di comprendere finalmente il suo passato. Ma, vi avverto,
non aspettatevi una ricostruzione della storia semplice e scontata,
perché la particolarità e bellezza di questo libro è proprio nella
sua struttura narrativa. Una trama che si costruisce lentamente,
pezzo dopo pezzo come un intricato puzzle, coinvolgendo tutti i
personaggi del libro e anche il lettore. Devo essere sincera,
all'inizio sono rimasta piuttosto perplessa, perché passare da un
ricordo del passato ad uno del presente, contemporaneamente e nello
stesso paragrafo, ingarbuglia la lettura e fa perdere un po' il filo
ma, dopo aver capito il meccanismo strutturale scelto dall'autrice,
allora ho iniziato ad apprezzarlo trovandolo coinvolgente,
appassionante ed emozionate.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Fang Fang decide di far
riemergere la memoria e il passato di Ding Zitao come se fosse un
viaggio nei gironi dell'inferno e, la particolarità narrativa
consiste nel farlo a ritroso, partendo dall'ultimo evento presente
nella memoria della donna per tornare all'elemento scatenante del
trauma. Un viaggio nell'inferno interiore di Ding Zitao che l'autrice
ha suddiviso in paragrafi denominandoli, ad es. “Inferno XII”,
“Inferno XI” per evidenziare ancora di più questo lungo percorso
di sofferenza e per coinvolgere il lettore nella scoperta della
verità.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un viaggio intervallato
da capitoli e paragrafi in cui il figlio cercherà di comprendere lo
stato della madre, scoprendo della sua amnesia e di un passato
sconosciuto e da cui è spaventato, perché conoscere la verità
terrorizza molto più del fatto di non sapere chi si è o da dove si
proviene. Si preferisce non vedere e non conoscere per evitare
problemi, conseguenze che non si saprebbero gestire. Ed ecco che
attraverso le figure di Ding Zitao, di Qinglin, degli altri
personaggi e il loro volere o non voler vedere la verità, si
ripresenta, sotto diverse sfaccettature e punti di vista, il problema
e il timore del far riemergere o meno la verità storica.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Una verità storica che
ci narra del Movimento della riforma agraria, della Rivoluzione
culturale, delle epurazioni e delle sessioni di lotta che hanno visto
coinvolti contadini e proprietari terrieri. Fang Fang è riuscita a
parlarne, in questo romanzo, in maniera semplice e coinvolgente
perché il racconto non assume mai una connotazione didascalica o
troppo storica, con date e spiegazioni politiche, no, l'autrice
inserisce tutto in maniera equilibrata nel testo, rendendo la lettura
fluida e godibile. Gli eventi storici fanno parte del romanzo ma non
assumono mai il ruolo da protagonista assoluto, al contrario si
amalgamano perfettamente alla narrazione mettendo in primo piano
l'uomo e le sue fragilità e paure. Ed è proprio questo che ho
apprezzato del testo: la capacità dell'autrice di rendere
comprensibile e leggibile un periodo storico difficile e la
costruzione dei personaggi. Fang Fang ha dato risalto alla loro
complessità emotiva e psicologica, ai timori e ai diversi punti di
vista permettendomi, in questo modo, di osservarli e calarmi in
ognuno di loro, comprendendo le difficoltà vissute e le scelte o non
scelte intraprese.
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Personalmente, avrei
preferito un approfondimento sulla vita e il passato del marito,
perché mi avrebbe permesso di avere un quadro più completo sul loro
rapporto, su determinate scelte e modi di pensare dell'uomo ma,
soprattutto, avrei desiderato conoscere un po' di più la figura di
Lu Zhongwen e il destino di Ding Zi.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Avete voluto che
restassi viva, e l'ho fatto. Ma una vita del genere è diversa dalla
morte? E il fatto che sono viva, ora cos'ha a che vedere con la
famiglia Hu o con i Lu? Tutti sono morti. A chi importa ormai se
faccio parte di una o dell'altra famiglia? Avete voluto salvarmi la
vita, ma vivere che senso ha se non so nemmeno più chi sono?”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal libro)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Chi è morto? Chi è la
famiglia Hu? Cosa è successo? A voi il piacere di scoprirlo. Io
posso solo consigliarvi di leggere il libro e lasciarvi avvolgere
dalla scrittura di Fang Fang e dai ricordi di Ding Zitao. Imparerete
molto, non solo su un periodo storico cinese importante e difficile
ma, in particolare, su voi stessi.</p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Alcuni scelgono
di dimenticare, altri di documentare. Si tratta di decidere che tipo
di vita si vuole vivere; è così che funziona.”</b></i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal libro)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La verità storica deve
sempre emergere, non deve essere taciuta...mai.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dimenticarla vuol dire
cancellare la Storia e l'identità dell'essere umano.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p><br /></p><p><br /></p><p>(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro</p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-76737090783795062822022-06-27T08:30:00.024+02:002022-07-09T17:04:23.046+02:00Recensione: "Finché il caffè è caldo" - Toshikazu Kawaguchi<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJGjWgNbLNHo7Sz6Bw4MJvFZqBicfadevyqcnB3GFPTDdWwRTyGH-rjkymSuDsyeh1jBMep1TkhBRvFKnKn5760detlNcOr3wVBgalP7fiG5wNLiTpXlSw_xp8EqAG66SCqaV464uoEJakCtteFToKtkp10h45fU6Txf7sFw5uOW8X82mY5Ax4sNmaQ/s3072/Finch%C3%A9%20il%20caff%C3%A8%20%C3%A8%20caldo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, caffetteria, giappone, tokyo, viaggio indietro nel tempo, rimpianti, presente, passato" border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJGjWgNbLNHo7Sz6Bw4MJvFZqBicfadevyqcnB3GFPTDdWwRTyGH-rjkymSuDsyeh1jBMep1TkhBRvFKnKn5760detlNcOr3wVBgalP7fiG5wNLiTpXlSw_xp8EqAG66SCqaV464uoEJakCtteFToKtkp10h45fU6Txf7sFw5uOW8X82mY5Ax4sNmaQ/w300-h400/Finch%C3%A9%20il%20caff%C3%A8%20%C3%A8%20caldo.jpg" title="finché il caffè è caldo, libro" width="300" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> Finché il caffè è caldo</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>Coffee Ga Samenai Uchini</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Toshikazu Kawaguchi</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Garzanti</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buongiorno
lettori,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">oggi
voglio portarvi con me a visitare una caffetteria speciale. Un luogo
magico e accogliente dove il tempo sembra non scorrere mai e dove si
può mangiare, gustare un caffè e tornare indietro nel tempo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sì,
avete letto bene, potete tornare indietro nel tempo, non ci credete?
No? Allora forza, preparatevi e andiamo, dobbiamo solamente
raggiungere il Giappone, più precisamente la città di Tokyo. Qui si
trova, in una stradina poco conosciuta, la caffetteria che dobbiamo
visitare.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Eccola!
Ora basterà entrare, scendere le scale per ritrovarsi in un locale
piccolo ma confortevole, con un arredamento non proprio moderno,
composto da tre tavolini e un bancone. Sediamoci e lasciamo che la
storia, di questo dolce romanzo, prenda vita. Ci basterà aspettare
poco per assistere a questo evento straordinario e, ammettiamolo,
sognato da tutti. </span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Chi
non vorrebbe viaggiare indietro nel tempo per ritrovare i cari che
abbiamo perso e amato, per rimediare a uno sbaglio o per risolvere
dei problemi? Lo vorremmo tutti, ma abbiamo paura ad ammetterlo
perché crediamo che sia una cosa impossibile, ma non qui. No, qui si
può fare. Come? Aspettate ancora un pochino, lasciamo entrare i
protagonisti del romanzo, coloro che daranno anima e corpo a questo
luogo e che ci spiegheranno come sia possibile viaggiare nel tempo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vi
vedo ancora titubanti. Allora, vedete quella donna vestita di bianco,
seduta sola a un tavolino che legge come se intorno a lei non ci
fosse nessuno? La sedia dove è seduta è l'unico mezzo che permette
il viaggio, ma non basta sedersi, non è così semplice, perché per
farlo occorrerà seguire delle regole rigide e ben precise e il
compito di spiegarle spetta a Kazu, la cameriera del locale e cugina
di Nagare e Kei, i proprietari della caffetteria.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span><i><b>...Kazu
si presentò portando un vassoio d'argento con una caffettiera
d'argento e una tazza di caffè bianca.”</b></i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le
regole sono tantissime e devono essere rispettate scrupolosamente,
altrimenti si rischia di rimanere intrappolati nel tempo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le
regole sono:</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“Prima regola: Le
uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle
entrate nel caffè.</span></i></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Seconda regola:
Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può
cambiare il presente.</span></i></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Terza regola: Per
tornare nel passato, bisogna sedersi solo e unicamente su quella
sedia.</span></i></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">Quarta regola:
Quando si torna nel passato bisogna restare su quella sedia e non ci
si può muovere di lì.</span></i></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span>Quinta
regola: C'è un limite di tempo...”</span></span></i></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Finché
il caffè è caldo” è il limite di tempo per poter rimanere nel
passato. Un tempo breve ma, credetemi, sufficiente per poter
esprimere i propri sentimenti, verità celate, insomma per poter dire
tutto ciò che non è stato detto.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"> <b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i>“<span>Serve
coraggio per dire quello che va detto.”</span></i></span></b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Si
può dire tutto, con la consapevolezza che tutto ciò che verrà
fatto e detto nel passato non cambierà il presente. Lo so, può
sembrare inutile fare un viaggio che non porti a nulla di concreto,
ma leggendo la storia e ascoltando i racconti di coloro che hanno
viaggiato, vi renderete conto che ognuno di loro torna diverso, pieno
di speranza per se stesso e la propria vita, comprendendo che il
presente è l'unica cosa certa, un dono da vivere senza rimpianti o
ripensamenti e che il futuro è un mistero ancora da scoprire. Un
futuro che dipende da noi e dalle nostre scelte, ricordandoci che
bisogna sempre credere nei propri sogni e, soprattutto, credere in se
stessi. Allora sì che il viaggio avrà un significato importante e
vitale, come lo è stato per Hirai che decide di tornare indietro per
rivedere la sorella e lenire il suo senso di colpa; K<span style="font-family: Times New Roman, serif;">ō</span>take
torna per aiutare il suo amore e ritrovare sé stessa. Fumiko,
invece, lo fa con la speranza di parlare in modo chiaro con il
fidanzato, mentre Kei...no, non voglio svelarvi nulla e neanche
accennare a un piccolo dettaglio perché è il viaggio che mi ha
emozionata di più per la delicatezza della sua storia e mi
piacerebbe che foste voi a scoprirlo.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span><i><b>Kazu
è ancora convinta che, se vuole, la gente troverà sempre la forza
per superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo
cuore. E se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle
persone, di sicuro un senso deve averlo.”</b></i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Finché
il caffè è caldo” è un romanzo che ho amato, semplice, delicato, arrivato in un momento particolare della mia
vita in cui avevo bisogno di un piccolo raggio di sole e speranza, un
abbraccio caldo e confortevole, un testo che riuscisse a rincuorarmi
facendomi sentire al sicuro. Avevo bisogno di un coccola letteraria e
il libro è arrivato magicamente come un dono da parte di una persona
cara.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span><i><b>...sono
molto felice per la vita che mi hai dato.”</b></i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il
libro è suddiviso in quattro capitoli che raccontano i viaggi di
Hirai, Fumiko, K<span style="font-family: Times New Roman, serif;">ō</span>take e
Kei. Storie che si snodano tutte all'interno del locale. I personaggi
sono ben delineati e creati con garbo e semplicità, riuscendo a
suscitare nel lettore una forte empatia verso le loro storie. Io ho
apprezzato, in maniera particolare, i personaggi di Kei per la sua
sensibilità, forza, speranza e il suo saper vivere felice; e il
personaggio di Kazu, una ragazza chiusa che cela la sua profondità
d'animo e sensibilità dietro un apparente distacco verso gli altri.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
scrittura è piacevole, pulita e delicata. Ogni storia lascia molti
spunti di riflessione interessanti, in particolare, su come
affrontare il dolore senza lasciarsi sopraffare da esso, ricordandoci
di vivere e apprezzare il presente, di non perdere la speranza
altrimenti si rischia di indurire la propria anima, anestetizzando i
sentimenti e lasciandosi sopraffare dai rimpianti e dalla
rassegnazione.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un
libro intriso di speranza, sentimenti e quel realismo magico che
abbiamo imparato ad amare nella letteratura giapponese. </span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Se
vi aspettate un romanzo ricco di ritmo e azione, allora non è il
libro adatto a voi, se invece amate i romanzi delicati in grado di
regalarvi emozioni pure e mai banali, allora non esitate a leggerlo e
preparatevi a viaggiare nel tempo insieme a Kei, Fumiko e gli altri
personaggi.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Io
mi lascerò cullare ancora per un po' tra le sue pagine per ritrovare
quella sensazione di serenità, piacevolezza e delicatezza che ho
vissuto durante la lettura.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buon
viaggio a tutti voi!</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p><span style="font-family: Great Vibes;"><br /></span></p><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes;"><span style="font-size: large;">Marianna Di Bella</span></span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-71827006849158071262022-06-22T08:30:00.023+02:002022-12-17T18:53:56.691+01:00Recensione: "L'equilibrio delle lucciole" - Valeria Tron<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQqC6aNlSn4oSQ6c00xYIakOu6rrxU06yPTYlS_6nbXEfTkMdBzno8FGohkPax53myb8EvVN4h0_u05V6bUngaqeIIA7v1PGQ6gbaq3CHTIRfPpdQ6JGo4iBA1A9B_kSDeTIq8LhnD8TYYmKlYvhmre3Tn81q3PpLBYECLyx_1dbr6Ti1nWwxqv2bSag/s3072/L'equilibrio%20delle%20lucciole.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, romanzo, ricordi, ritorno, memoria, amore, vita, speranza" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQqC6aNlSn4oSQ6c00xYIakOu6rrxU06yPTYlS_6nbXEfTkMdBzno8FGohkPax53myb8EvVN4h0_u05V6bUngaqeIIA7v1PGQ6gbaq3CHTIRfPpdQ6JGo4iBA1A9B_kSDeTIq8LhnD8TYYmKlYvhmre3Tn81q3PpLBYECLyx_1dbr6Ti1nWwxqv2bSag/w400-h300/L'equilibrio%20delle%20lucciole.jpg" title="l'equilibrio delle lucciole, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>L'equilibrio delle lucciole</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice:<i style="font-weight: bold;"> </i><span style="font-weight: bold;">Valeria Tron</span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <span style="font-weight: bold;">Salani Editore</span></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ci sono libri che hanno
la capacità di sfiorare e far vibrare l'anima di chi li legge.
Arrivano silenziosamente, muovendosi lievi come una brezza leggera
che avvolge, abbraccia e culla il lettore sussurrandogli all'orecchio
storie intense e delicate. Storie in grado di regalare momenti
indimenticabili, ma anche di profonda riflessione e insegnamento.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>“L'equilibrio delle
lucciole” di Valeria Tron</b> ha rappresentato, per me, tutto questo.
Leggerlo è stato come ritrovarmi seduta ai piedi di un albero,
circondata dalla natura ma, soprattutto, da una serenità interiore
dimenticata da tempo. Immergermi tra le sue pagine mi ha isolata da
tutto, in particolare dai problemi quotidiani e di salute, dallo
stress, dal dolore, che mi hanno allontanata da quella parte di me
che cercavo di recuperare da tempo: le mie radici e il giusto
equilibrio tra passato e presente.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ho preso il libro, mi
sono seduta, l'ho aperto e l'ho lasciato parlare. Le parole hanno
preso vita e, come un soffio di vento, mi hanno raccontato di
storie, amori, delusioni, attese, sofferenze. Mi hanno parlato di
vita, speranza, fiducia.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Mi hanno parlato ed io ho
ascoltato...in silenzio.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Adelaide</b> torna, durante
una bufera di neve, nella piccolo borgo in cui è nata, tra le
<b>montagne della Val Germanasca</b>. Cerca un rifugio dove curare il suo
cuore ferito dalla fine una relazione, ma anche un posto tranquillo
dove poter mettere in ordine i propri pensieri e decidere con calma
cosa fare della sua vita e del suo futuro. Ad attenderla c'è <b>Nanà</b>,
una donna di più di novant'anni, riservata, legata alle montagne,
alla natura, alle tradizioni e al dialetto che ancora parla: <b>il
patois</b>. La donna parla poco, ma è piena di speranza, attenta alla
vita e forte come solo i grandi e saggi alberi sanno essere.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b><span>C'è
un richiamo nella lingua madre: scavalca le nebbie e i vuoti, sorvola
il dolore e la solitudine dei pensieri e ti riporta a casa, ovunque
tu sia stato fino a quel momento.”</span></b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Nanà</b> è <b>l'ultima custode
di un piccolo borgo</b> che va piano piano scomparendo, ma che negli anni
ha visto nascere amori, amicizie, sofferenze, risate. Un luogo che ha
assistito a nascite, matrimoni, partenze, al suo lento spopolamento e
a un cambiamento preoccupante della natura. Un posto che sta morendo.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Una borgata
sopravvive di piccoli momenti condivisi e di attenzioni reciproche;
altrimenti si sgretola e diventano solo case.”</b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Nanà</b> non è solo
l'ultima custode di un borgo di poche case disabitate da tempo, lei è
la custode dei ricordi e delle vite che hanno animato la sua
esistenza e quella del paese. Lei è la chiave, colei che tiene il
filo che lega tutte le esistenze delle persone che hanno vissuto lì
e che segneranno, con i loro ricordi, la strada che aiuterà Adelaide
a ritrovare se stessa e a tornare a casa. <span style="text-align: left;">Perché:</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Si torna alla
propria radice come si può.”</b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span><i><b>Ogni
punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Meizoun.”</b></i></span></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il ritorno di Adelaide,
protagonista e voce narrante del libro, è doloroso, non solo per la
fine della sua relazione, ma perché rimettere piede, dopo tanto
tempo, nella vecchia casa familiare, vuol dire venire assalita dai
ricordi, quelli dolci e pieni di amore e felicità, ma anche quelli
dolorosi, come ad esempio la morte del padre e dell'amata <b>Memè</b>. Sarà
<b>Nan</b>à a guidarla tra i ricordi attraverso un piccolo segreto che solo
lei e <b>Levì</b> conoscono: uno sgabuzzino. Sì, avete letto bene, un
semplice sgabuzzino, situato in una normalissima camera da letto che
custodisce al suo interno un tesoro di inestimabile valore. Basterà
aprirlo per venire investiti da una folata di vita e speranza, perché
al suo interno sono riposti: libri, oggetti, scatole, lettere,
piccoli scampoli di vita appartenuti a tutte le persone che <b>Nanà e
Adelaide</b> hanno amato e con le quali hanno trascorso parte della loro
vita:<b> Memè, Levì, Lena, Irma, <i>bar</i> Tricot etc.</b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Entrare in quello
sgabuzzino vuol dire ritrovare queste persone e sentirle di nuovo
vicine attraverso ogni oggetto che parla di loro, dando voce alle
loro vite, alle loro sofferenze e speranze, agli amori, ai silenzi e
ai rimpianti.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Entrare in quello
sgabuzzino, vuol dire per Adelaide, conoscerle veramente, perché
spesso ciò che si osserva e si vive da bambini è poco rispetto alla
complessità degli adulti. A quell'età non si hanno le giuste
capacità e la giusta maturità per comprendere alcune sfumature nei
discorsi o nei comportamenti.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b><span>Da
bambini, le parole dei vecchi sono uccelli che hanno fretta di
migrare e vanno di corsa più delle gambe sbucciate. Non hanno tempo,
le parole, quando si è bambini.”</span></b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Ma
è pur vero che quando sei bambino le storie ti passano tra le mani e
difficilmente riesci a soppesarle.”</b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Difficilmente
si riesce a capirne il valore e così si perdono informazioni
importanti che da adulti si cercherà di recuperare per ritrovare se
stessi e le proprie radici e, come ci insegna </span><b>Nanà </b>e l'autrice
stessa del romanzo, per farlo bisognerà tornare indietro...<b>tornare a
casa</b>.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Nanà</b><span style="font-weight: normal;">
consegnerà ad </span><b>Adelaide</b><span style="font-weight: normal;">, e a noi lettori, le chiavi di questo immenso
tesoro perché i ricordi possano continuare a vivere e ad essere di
insegnamento per tutti.</span></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b><span>«Lo
sgabuzino è tutto quello che abbiamo e, se non è molto a prima
vista, può bastare per raccontare la nostra casa. Così nessuno si
perde e tutti sanno tornare».”</span></b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Se credete che la trama
di questo meraviglioso romanzo sia tutta qui, vi sbagliate
enormemente perché quello che vi aspetta, all'interno di questo
testo, sono le vite di personaggi indimenticabili come Memè, Lena,
Irma e tutti gli altri, che pagina dopo pagina, prenderanno corpo e
anima, facendovi innamorare di loro e delle loro vicissitudini. Vi
prenderanno per mano e non vi lasceranno più, entrandovi nel cuore e
nei pensieri per molto tempo. Come non amare la vivacità, il
temperamento spensierato e l'impertinenza di Irma; la premurosità e
dolcezza di Memè, l'inflessibilità e la rigorosità di Lena o le
storie piene di allegria di <i>bar</i> Tricot...è impossibile
resistergli.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tutto questo avviene
grazie alla capacità narrativa dell'autrice, <b>Valeria Tron</b>, che saprà
ammaliarvi con il suo stile poetico, fluido e delicato, riuscendo a
trascinarvi in un viaggio incantevole tra le vite di personaggi
indimenticabili. L'autrice riesce a tratteggiare molto bene i
differenti caratteri e a dare il giusto spazio a tutti loro in
maniera equilibrata e mai invadente. La comparsa di ogni personaggio,
nei ricordi di Nanà e Adelaide, avviene sempre in punta di piedi,
senza quei salti temporali che spesso, durante la lettura, risultano
pesanti, poco fluidi, legandosi male nella narrazione. In questo
romanzo, invece, si inseriscono perfettamente nel testo e nel
contesto narrativo, rendendo tutto molto fluido e sempre legato al
presente delle due protagoniste e alle tematiche che stanno
affrontando.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ho amato molto lo stile
dell'autrice, quel lato introspettivo che riesce a fare emergere in
ogni ricordo e la sensibilità nell'affrontare alcune tematiche
importanti e serie come: la perdita di un figlio, il dolore della
guerra, la violenza sulle donne, la morte dei piccoli borghi e il
grave problema ambientale. L'amore e il rispetto della natura si
percepiscono e si respirano in ogni pagina e frase del libro, alcune
descrizioni le ho trovate così vive che spesso ho avuto la
sensazione di respirare il profumo del bosco, dei fiori o dei funghi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Valeria Tron</b> è, per me,
un'artigiana delle parole e delle emozioni a cui riesce dare vita,
forza e amore. Lo stesso amore che provo per questo libro, perché mi
ha riportata alle mie radici, mi ha ricordato ciò che cercavo
anch'io da tempo: tornare a casa e a quel legame con le persone che
mi hanno accompagnata nella mia vita e di cui, forse, non ho compreso
pienamente perché, come dice l'autrice, quando si è piccoli si
hanno in mano storie che spesso ci lasciamo sfuggire non
comprendendone il valore e, quando siamo pronti per capire, spesso le
persone a cui vorremmo chiedere spiegazioni o consigli non ci sono
più, allora cerchiamo ricordi, o almeno, io cerco quei ricordi che
mi aiutino a comprendere meglio me stessa e le mie radici e sarebbe
bellissimo avere qualcuno come Nanà pronto ad aprire il suo
sgabuzzino per ritrovare coloro che ho amato e chissà, quella parte
di me che ho perso e ritrovare la strada.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Una strada che Adelaide
inizierà a percorrere, inconsapevolmente, grazie all'aiuto di Nanà
e ai ricordi degli altri personaggi, imparando che non dovrà
permettere ai rimpianti di condizionare la sua vita, che occorre
uscire dai silenzi e dalle attese infinite, liberarsi dal rancore,
vivere diversamente da tutti loro, afferrando ogni occasione per
essere felice, amando e rispettando se stessa.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un balsamo per la mia
anima dolorante. Un abbraccio e una carezza inaspettati.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un libro che custodirò
gelosamente e rileggerò per ritrovare quei piccoli particolari,
quelle sfumature che spesso non si percepiscono ad una prima lettura
e per ritrovare le emozioni vissute, come ad esempio la scena
dell'accensione delle candele in tutte le case del borgo, piccole
lucciole che brillano e segnano la strada, come se riportassero in
vita le anime di chi le ha abitate, una scena emozionante per
ricordare...no, non aggiungerò altro perché non voglio togliervi il
piacere della scoperta di un romanzo meraviglioso che ho amato
intensamente.</p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>...il tremolio
della candela accesa attenua la solitudine nelle case.</b></i></span></p><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">
</span><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><i><b>Trattengo il
respiro, vorrei piangere, riportare indietro le lancette e poter dire
a tutti quanti che conosco meglio il peso delle loro vite, e che
anche i segreti prima o poi si arrendono. Potergli dimostrare che la
bellezza non sa morire come un corpo, perché è nell'anima: perciò
ben vengano scatole, etichette, mucchi di fascine, canzoni e lettere,
poesie e ramanzine, per ritrovarsi piene le mani di umanità e
incanto, ben oltre la morte.”</b></i></span></p>
<p align="CENTER" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal libro)</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Prendete il libro,
trovate un posto che vi faccia sentire bene, mettetevi comodi e
perdetevi tra le sue pagine, alla fine della storia vi renderete
conto di essere diversi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro<p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-50880759232270532522022-06-17T08:30:00.013+02:002022-12-18T15:06:39.338+01:00Recensione: "Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì" - Katherine Pancol<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRmZBTIvlqXvZz5XudA4VR2Kz_fPABr-lnVHotkus68LWIPz-TJdc1xd6oYBr0EWzlbjotANRkgwFHT7Sna3mte2HICtWW12n7D66XNJ2QKbM-ZCMmeDMMvgz60LpmhOTRmo59KHk2J6E3nuq2KKSqNHEeGyCs1wV-fXrKL2QWtFEkxoQ8HTx9LqFRug/s3072/Gli%20scoiattoli%20di%20Central%20Park%20sono%20tristi%20il%20luned%C3%AC.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="recensione libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, gli scoiattoli di central park sono tristi il lunedì" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRmZBTIvlqXvZz5XudA4VR2Kz_fPABr-lnVHotkus68LWIPz-TJdc1xd6oYBr0EWzlbjotANRkgwFHT7Sna3mte2HICtWW12n7D66XNJ2QKbM-ZCMmeDMMvgz60LpmhOTRmo59KHk2J6E3nuq2KKSqNHEeGyCs1wV-fXrKL2QWtFEkxoQ8HTx9LqFRug/w400-h300/Gli%20scoiattoli%20di%20Central%20Park%20sono%20tristi%20il%20luned%C3%AC.jpg" title="gli scoiattoli di central park sono tristi il lunedì, libro" width="400" /></a></div><br /></div><div style="text-align: center;"><span><span><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo: <b>Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì</b></span></span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: "Sorts Mill Goudy";">Titolo Originale: </span><b style="font-family: "Sorts Mill Goudy";">Les écureuils de Central Park sont tristes le lundi</b></span></div><p style="text-align: center;"><span><span><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice:<b> Katherine Pancol</b></span></span></span></p><p style="text-align: center;"><span><span><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Dalai Editore</b></span></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p><p><br /></p><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b>“</b><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Gli
scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì”</b> è il <b>capitolo
finale della trilogia</b> scritta da <b>Katherine Pancol</b>. In quest'ultimo
libro ritroviamo i personaggi che abbiamo imparato a conoscere negli
altri due volumi: <b>“Gli occhi gialli dei coccodrilli” e “Il
valzer lento delle tartarughe”.</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Joséphine</b>
sta cercando di superare il dolore per la morte violenta della
sorella Iris. Un dolore devastante che le sta logorando l'anima e la
vita, allontanandola da sé stessa, dagli altri e da un lavoro che
ama: scrivere. </span>
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b>Hortense,
la figlia maggiore</b>, sta cercando di emergere nel mondo della moda,
mentre <b>Zoé, la figlia minore</b>, è alle prese con il suo primo amore.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">La<b>
madre di </b></span><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: large;">Joséphine</b><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: large;">, invece, sempre più divorata dalla rabbia nei
confronti dell'ex marito, vuole vendicarsi distruggendolo
economicamente; a seguire, le storie degli altri personaggi che si
snodano all'interno di un libro dal numero infinito di pagine. Un
volume corposo e pesante nel vero senso della parola, perché ho
trovato questa lettura lenta, noiosa, prolissa, ripetitiva e
confusionaria.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Le
storie sono tante, banali e inverosimili. Non aggiungono nulla di
nuovo e, in particolare, per quanto riguarda i personaggi, li ho
trovati sempre alle prese con gli stessi problemi, le stesse
insicurezze emotive e, per alcuni, la stessa rabbia e cattiveria.
Invece di crescere e progredire, imparando dagli sbagli del passato,
regrediscono sempre di più.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b>Joséphine
</b>torna di nuovo a crogiolarsi nella sua insicurezza cosmica
continuando a farsi calpestare dalla vita e dagli altri, tornando a
guardare il mondo dallo sfondo di uno scenario di cui lei dovrebbe
essere la protagonista. Non ha capacità decisionale, le manca il
coraggio anche solo per le cose più semplici. Questa sua incapacità
di reagire, alla vita e al dolore, questo suo regredire e cullarsi
nel vittimismo, la fa sembrare, ai miei occhi, di una noia e
antipatia tale che ho avuto spesso la tentazione di entrare nella
storia per scuoterla da questo suo passivismo.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">La
figlia<b> Hortense</b>, invece, è sempre più antipatica, egoista,
egocentrica, arrogante e dispotica. Vuole avere successo, potere,
ricchezza e non riesce a lasciarsi andare ai sentimenti per paura di
soffrire per amore, solo che questo la porta a calpestare gli altri
senza tenere conto dei loro sentimenti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">I
personaggi li ho trovati, non solo regrediti, ma anche stereotipati e
inverosimili come ad esempio il piccolo Junior che a tre anni è un
genio assoluto. Parla, studia e ragiona come un erudito, ma quello
che ho trovato esagerato è la sua capacità di mettersi in
connessione con le cellule dell'altro per leggere nel pensiero. Per
favore!</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Le
storie sono ripetitive, cambia il contesto, passano gli anni ma lo
svolgersi della storia è sempre quella.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Lo
so, lo so, sicuramente starete pensando: “Se l'hai trovato così
terribile perché hai continuato a leggerlo?”</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Perché
volevo vedere fino a che punto arrivasse la trama e, dopo ben
settecentocinquantacinque pagine confusionarie e noiose, ecco il
finale più veloce che abbia mai letto. Un finale stringato e
concentrato in poche pagine rispetto alla lunghezza del libro.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Mi
dispiace, ma non mi è piaciuto e non lo consiglio.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;">Buona
lettura!!</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-63746342028680336422022-06-10T08:30:00.010+02:002022-12-18T15:06:09.187+01:00Recensione: "Ogni storia è una storia d'amore" - Alessandro D'Avenia<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNYgMJwKiOAX_p3hjQgTw_RG7wJNVO2dPpBTHjyGC4V2uTK9ydxGXQXiKrz7qBrz7MQlioRFtfCYZjEMQW0p8eShWqfaPcL0uKh5qjThFV5erqoEHuCpsjkzcLJznHW4LZwsMQN2uxBqZodEOoEI-6O9DoKdgAzIr-Q-zafX91JuuMhU0N0D6w9AJulQ/s2687/Ogni%20storia%20%C3%A8%20una%20storia%20d'amore.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="recensione libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, ogni storia è una storia d'amore" border="0" data-original-height="2254" data-original-width="2687" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNYgMJwKiOAX_p3hjQgTw_RG7wJNVO2dPpBTHjyGC4V2uTK9ydxGXQXiKrz7qBrz7MQlioRFtfCYZjEMQW0p8eShWqfaPcL0uKh5qjThFV5erqoEHuCpsjkzcLJznHW4LZwsMQN2uxBqZodEOoEI-6O9DoKdgAzIr-Q-zafX91JuuMhU0N0D6w9AJulQ/w400-h335/Ogni%20storia%20%C3%A8%20una%20storia%20d'amore.jpg" title="ogni storia è una storia d'amore" width="400" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> Ogni storia è una storia d'amore</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Alessandro D'Avenia</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Mondadori</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'amore
salva?”</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Tranquilli,
non vi sto interrogando o costringendo a rispondere. Ho semplicemente
enunciato la frase di apertura del testo di<b> Alessandro D'Avenia.</b></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Perché
l'ho fatto? Perché ho dato importanza a questa frase invece che ad
altre? Semplicemente perché questo interrogativo è il motivo per
cui il testo <b>“Ogni storia è una storia d'amore”</b> prende vita e
corpo.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Un
quesito a cui è difficilissimo dare una spiegazione semplice e
riduttiva, quindi l'autore ha pensato di intraprendere un viaggio
letterario alla ricerca di probabili risposte, invitandoci a seguirlo
in questo cammino, fatto di lunghe riflessioni e osservazioni,
attraverso la scoperta e lo studio di alcune grandi <b>storie d'amore
tra gli artisti del passato</b> e le loro muse ispiratrici o compagne di
vita, che sono state al loro fianco, nel bene e nel male. L'autore,
inoltre, utilizza come filo conduttore delle storie e del testo,
l'<b>archetipo</b> di ogni <b>storia d'amore</b>: <b>il mito di Orfeo ed Euridice.</b></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span><i><b>Per
questo ogni storia è una storia d'amore, perché non possiamo
pensarci se non come destini legati ad altri destini, in un tessuto
sensato o il cui senso si scorgerà solo alla fine della tessitura.”</b></i></span></span></p>
<p style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-small;">(citazione tratta
dal testo)</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le
<b>storie d'amore sono in totale 36</b>, suddivise per altrettanti capitoli,
ogni tre di questi, viene inserita una sosta in cui si affronta il
mito dandone una spiegazione approfondita e filosofica sulle diverse
tappe che una relazione vive. Elementi, questi, interessantissimi ma
che purtroppo, inseriti tutti insieme non rendono, a mio parere,
funzionale il testo, perché ho trovato la lettura lenta, poco
scorrevole e spesso ripetitiva.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Le
storie d'amore vedono come protagoniste coppie formate spesso da
grandi artisti del passato (poeti, pittori, scrittori etc.) e le loro
muse ispiratrici, compagne di vita, mogli, amanti con cui hanno
condiviso gioie, sofferenze, tradimenti etc. come ad esempio <b>Silvia
Plath e Ted Hughes, Scott e Zelda Fitzgerald, Tess Gallagher e
Raymond Carver. </b></span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Attraverso
queste storie veniamo a conoscenza delle loro frustrazioni, la loro
disperazione, la cura amorevole e l'energia che ogni donna ha
riversato sulla relazione e il proprio compagno. Purtroppo i racconti
sono brevi e questo non permette di entrare in profondità nel
complesso rapporto di ogni storia, tutto rimane superficiale e
romanzato.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
ogni storia<b> Alessandro D'Avenia </b>utilizza un terzo personaggio, la
voce narrante che ci introduce e accompagna all'interno di ogni
relazione e spesso sono figli, agenti, spasimanti, ex fidanzati,
amici in comune etc. Questo espediente narrativo l'ho trovato,
sinceramente, poco credibile perché l'autore dà voce e pensiero a
qualcuno di cui in realtà non si conosce realmente l'opinione.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questo,
per me, toglie molto al testo se poi aggiungiamo le soste in cui
viene trattato il mito di Orfeo e Euridice, la situazione si fa
ancora più difficoltosa perché il linguaggio è troppo filosofico,
ampolloso, prolisso al punto da rendere la lettura lenta e noiosa. Ho
avuto spesso la tentazione di abbandonare il libro, ma ho desistito
solo perché ho pensato che provando a concentrarmi meglio e fermarmi
su alcune parti per rileggere, mi avrebbe aiutato, invece, no, la
lettura ha continuato ha essere pedante, piatta e poco coinvolgente
ed emozionante.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Peccato
perché gli elementi per essere un ottimo libro c'erano tutti,
invece, almeno dal mio punto di vista, è un' occasione sprecata.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ve
lo consiglio? A parer mio no, ma chissà che voi, invece, non
troviate questo stile interessante e piacevole.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buona
lettura.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-41017276034763019482022-06-07T08:30:00.015+02:002022-12-18T15:05:53.401+01:00Recensione: "La caduta dei giganti. The Century Trilogy Vol. 1" - Ken Follett<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSmHkE4D6BJ0pm_I9iM8y_NVOqKG430b00wYcUFa7nzePKGRW5ziRxI2_geF6DJJh0KC3ABVH3KhhqKdEXXuoReKShNzqy16ue7a3tdcYy_2nl20avf_gVI8mDL6rA6lEOlcqOtGSfY-hUUVzmsXH30J641Y3B42YEyZXU91I2o4LomNaqdfsM0uRYuw/s3072/La%20caduta%20dei%20giganti.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="recensione, libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, prima guerra mondiale" border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSmHkE4D6BJ0pm_I9iM8y_NVOqKG430b00wYcUFa7nzePKGRW5ziRxI2_geF6DJJh0KC3ABVH3KhhqKdEXXuoReKShNzqy16ue7a3tdcYy_2nl20avf_gVI8mDL6rA6lEOlcqOtGSfY-hUUVzmsXH30J641Y3B42YEyZXU91I2o4LomNaqdfsM0uRYuw/w300-h400/La%20caduta%20dei%20giganti.jpg" title="la caduta dei giganti" width="300" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> La caduta dei giganti. </b></span></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">The Century Trilogy Vol. 1</span></b></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale:<b> Fall of Giants</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Ken Follett</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Mondadori</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Giugno 1911.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Billy Williams</b>, 13 anni,
inizia il suo primo giorno di lavoro come apprendista nella <b>miniera</b>
di <b>Aberowen</b>, nel <b>Galles meridionale</b>. La miniera appartiene al <b>conte
Fitzherbert</b>, un uomo legato alle tradizioni, rappresentante della
camera dei Lord, tra le fila dei conservatori, e sposato con una
principessa russa. Con il conte vive anche al <b>sorella Maud</b>, che al
contrario del fratello, è femminista, liberale e presta volontariato
a Londra presso l'ambulatorio medico dei poveri, finanziato dal conte
stesso.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nella dimora di <b>Aberowen
</b>troviamo anche <b>Ethel</b>, sorella di Billy e governante, una ragazza
ambiziosa, coraggiosa, intelligente, spiritosa che sogna altro per la
sua vita. Una vita diversa da quella a cui sembra destinata
e...inizia più o meno così il libro.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>“La caduta dei giganti”</b>
è il primo volume della <b>trilogia “The Century”</b> scritta da <b>Ken
Follett</b>. Un libro dalla mole imponente, che spaventerebbe chiunque
per l'elevato numero di pagine. Personalmente, ho avuto un attimo di
esitazione prima di iniziarlo perché non ero sicura che potesse
riuscire a coinvolgermi pienamente, invece, appena l'ho sfogliato e
iniziato a leggere, sono stata catturata e imbrigliata in una trama
intricata e ricca di eventi, non solo storici. Una trama al cui
interno ruotano le vite di molti personaggi che mi hanno incuriosita
e condotta in un periodo storico importante sotto ogni punto di
vista: politico, economico, sociale etc. Un contesto storico di
importanza mondiale che ha inciso sui destini di milioni di persone:
la <b>Prima Guerra Mondiale</b>.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Ken Follett</b> ha costruito
il testo in modo che la guerra non fosse il solo e unico evento,
perché ha inserito al suo interno altri avvenimenti, piccoli o
grandi, che incidono in maniera importante sulla trama.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Tre sono le nazioni
protagoniste: <b>l'Inghilterra</b> mineraria, l<b>'America </b>delle grandi
speranze e la <b>Russia</b> bolscevica. Saranno loro a segnare e incidere
sulla politica e le scelte della Prima Guerra Mondiale. Loro a tenere
in mano il destino del mondo. Tre nazioni che saranno lo scenario di
questa trilogia e che ospiteranno le cinque famiglie protagoniste di
cui seguiremo le vicende e gli intrecci familiari, sentimentali,
politici etc.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Cinque famiglie</b>
appartenenti a paesi e tradizioni diverse, come diversa è la loro
estrazione sociale, culturale, politica. Cinque famiglie vuol dire
avere un numero elevato di personaggi da conoscere e ricordare, con
molteplici punti di vista che potrebbero confondere e sovraccaricare
il lettore con troppe informazioni e pareri. Fortunatamente l'autore
ha avuto la capacità di dosare nella giusta misura l'intervento di
ogni singolo personaggio, consentendo a noi lettori di metabolizzare
la loro presenza e il loro modo di pensare. Regalandoci, in questo
modo, l'opportunità di avere a disposizione diversi modi di vedere e
percepire gli avvenimenti che precedono la <b>Prima Guerra Mondiale</b>, il
suo svolgersi, le decisioni tattiche intraprese, le vittorie degli
eserciti, le cadute degli imperi e gli spostamenti di confine. Tutto
questo permette a noi lettori di posizionarci su più fonti, non
limitando la nostra visione, ma aiutandoci a comprendere meglio il
“gioco” politico, i compromessi e le scelte intraprese dalle
diverse nazioni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il libro, però, non si
limita a documentare solo gli avvenimenti riguardanti il primo
conflitto mondiale, perché affronta anche tematiche importanti per
quegli anni, come ad esempio: <b>i movimenti sindacali</b>, la situazione
dei <b>minatori inglesi</b>, il <b>femminismo</b>, i <b>movimenti politici egualitari</b>,
il <b>proibizionismo</b> americano, la nascita del soviet e la <b>rivoluzione
bolscevica</b>. Innumerevoli eventi e personaggi che potrebbero
confondere e annoiare il lettore, ma grazie alla scrittura chiara e
lineare di <b>Ken Follett</b>, il testo risulta scorrevole, coinvolgente e
dinamico. La trama è ben costruita e documentata, perché dietro c'è
un grande lavoro di ricerca da parte dell'autore che è riuscito a
trovare il giusto equilibrio tra i singoli destini dei personaggi e
gli avvenimenti politici, mescolando magnificamente i due ingredienti
che lo contraddistinguono: l'ambientazione storica e gli intrecci.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">A onor del vero, devo
ammettere che alcune parti sono meno efficaci di altre, a volte
inutili come alcune scene di sesso che, sinceramente, non si legano e
non aggiungono nulla al testo, trovandole fuori luogo. Così come i
molteplici personaggi, ben costruiti e delineati psicologicamente, ma
non tutti particolarmente interessanti, infatti alcuni li ho trovati
antipatici e non sono riuscita a creare un legame empatico,
lasciandomi indifferente alla loro storia.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">A parte questo, ho
apprezzato molto il libro e la capacità di <b>Ken Follett </b>di
intrecciare tutto e renderlo accattivante. Un testo che consiglio a
tutti di leggere. Lasciatevi coinvolgere dai protagonisti e da un
panorama storico interessante, io proseguo con la trilogia e mi getto
a capofitto nella lettura del secondo volume.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Buona lettura.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p><div style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-77568903228056575522022-06-01T08:30:00.012+02:002022-12-18T15:05:35.528+01:00Recensione: "Le Nuove Eroidi" - Ilaria Bernardini; Caterina Bonvicini; Teresa Ciabatti; Antonella Lattanzi; Michela Murgia; Valeria Parrella; Veronica Raimo; Chiara Valerio<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWiLjwkY0aXk_hx7tcPHX8L9vKAFd_hZ_xpFsM6_HX8tzoFeNXx5BJ5iklv4B8X_m3QhDfPEff6OAriTQJSiYDFi4NuiMLYMp7M8SnDY-f9TlppfGu1e0PAKQUHLmCaw7oUW3i2R8KbpS2e6mjItMzuD3mgoCCQlNwUvSFf-581U9zzJBCdviaj6_XFw/s2630/Le%20nuove%20eroidi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="recensione, libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, autrici italiane, mitologia" border="0" data-original-height="2292" data-original-width="2630" height="349" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWiLjwkY0aXk_hx7tcPHX8L9vKAFd_hZ_xpFsM6_HX8tzoFeNXx5BJ5iklv4B8X_m3QhDfPEff6OAriTQJSiYDFi4NuiMLYMp7M8SnDY-f9TlppfGu1e0PAKQUHLmCaw7oUW3i2R8KbpS2e6mjItMzuD3mgoCCQlNwUvSFf-581U9zzJBCdviaj6_XFw/w400-h349/Le%20nuove%20eroidi.jpg" title="le nuove eroidi" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> Le Nuove Eroidi</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrici:<b> Ilaria Bernardini;
Caterina Bonvicini; </b></span></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Teresa Ciabatti; Antonella
Lattanzi; </span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Michela Murgia; Valeria
Parrella; </span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Veronica Raimo; Chiara
Valerio</span></b></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> HarperCollins Italia</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La <b>mitologia</b> mi ha sempre
affascinata, sin dai tempi delle scuole medie, quando la
professoressa di italiano ci introduceva in un mondo, per noi
studenti, misterioso, fantasioso, eroico ed estremamente avvincente.
Ricordo che sfogliavo i testi scolastici in cerca di storie sui dei
dell'Olimpo, storie che spesso si intrecciavano e scontravano con
l'uomo dando vita a miti che affascinavano e appassionavano noi
alunni, aprendoci un mondo diverso.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Crescendo e leggendo
altri libri questi mondi sono diventati tanti, diversi e tutti
speciali, così, quando ho trovato questo testo non ho esitato e l'ho
preso, perché nel suo piccolo conteneva tutto ciò che ho imparato
ad apprezzare e cercare nei libri: una scrittura elegante e
coinvolgente, storie con personaggi femminili dalla personalità
interessante, ambientazione storica etc.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ho iniziato la lettura
con grande entusiasmo, ma devo essere sincera sin da subito, non mi
ha pienamente soddisfatta.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La <b>reinterpretazione</b> del<b>
classico di Ovidio</b> è stata affidata alla penna di grandi <b>autrici
italiane</b>, alcune delle quali apprezzo in maniera particolare. Ognuna
di loro ha reinterpretato il testo in chiave moderna seguendo il
proprio stile e la propria creatività, dando non solo voce alle
donne, ma soffermandosi anche su alcune tematiche importanti e
attuali. Tematiche come ad esempio: l'emigrazione, la famiglia, la
verità, il lutto, il tradimento etc., regalandoci, così, punti di
vista diversi dal solito.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Alcune<b> lettere </b>le ho
apprezzate in maniera particolare perché hanno saputo donarmi
emozioni intense e inaspettate, anche quando conoscevo benissimo la
storia e il suo evolversi. La capacità di alcune autrici è stata
proprio questa: riuscire a meravigliare il lettore pur conoscendone
la storia, e sono del parere che solo una grande attitudine narrativa
poteva portare a questi risultati.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Due di queste storie le
ho amate in maniera incondizionata come ad esempio la<b> lettera </b>di <b>Ero,</b>
reinterpretata da <b>Ilaria Bernardini</b> che ha ricostruito la storia
dando risalto alla migrazione e a quelle barche che solcano i mari
nella speranza di trovare libertà e serenità trovando, spesso,
morte e disperazione. E su una di questa barche scivola il racconto
di Ero e del suo amore, una storia che mi ha profondamente
emozionata. L'altra lettera vede protagonista <b>Elena</b>, reinterpretata
da una delle mie autrici preferite:<b> Michela Murgia</b>. Sarò di parte ma
la sua vena creativa e la sua scrittura mi affascinano e coinvolgono
sempre, lasciandomi interessanti spunti di riflessione sul testo e su
me stessa, e anche questa volta è riuscita ad avvolgermi nella sua
scrittura. Purtroppo non tutte le lettere hanno avuto questa
capacità, le emozioni e il coinvolgimento sono stati appena
sfiorati. Ho trovato le storie o troppo fantasiose o troppo
letterali, in alcuni casi un pochino troppo volgari per i miei gusti.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Mi dispiace perché
credevo molto in questo libro ma l'ho apprezzato per metà, il resto
non mi ha convinta.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Mi aspettavo di più? Sì.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ve lo sconsiglio? No,
perché credo che in questo testo incida molto il gusto personale del
lettore. Non c'è nulla da eccepire, obiettare o contestare sulla
scrittura delle autrici italiane coinvolte e ogni storia coinvolge,
entusiasma ed emoziona lettori diversi perché diversi sono i gusti
personali. Quindi lascio a voi la scelta e, se deciderete di
leggerlo, o se l'avete già letto, fatemi sapere quale storia avete
apprezzato di più e perché no, anche quella che non è stata di
vostro gradimento.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Buona lettura!!</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><br /><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-79004980512676554132022-01-28T08:30:00.006+01:002022-12-18T15:05:16.312+01:00Recensione: "Hey, sembra l'America" - Michele Di Mauro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPbcbGyMHBfZLLucJUxFzd69XcE0NYQOqGx-r9zHdk35QsEPbGbOlJp0OyepcMKnCSFMtpX-cYevvdjynXl7aINMpjCaDT3CdYEZJ2_jjoDYCbMwwXZUGujmckqyPlzewSAKdKHBu-93Op4t6B7jtEoVVGsL5sDSvpLNZfDh57DChrA1_gFAVtZxZ7FA/s3072/Hey%20sembra%20l'America.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, diario, sistema scolastico americano, mdb, libri il nostro angolo di paradiso," border="0" data-original-height="3072" data-original-width="2304" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPbcbGyMHBfZLLucJUxFzd69XcE0NYQOqGx-r9zHdk35QsEPbGbOlJp0OyepcMKnCSFMtpX-cYevvdjynXl7aINMpjCaDT3CdYEZJ2_jjoDYCbMwwXZUGujmckqyPlzewSAKdKHBu-93Op4t6B7jtEoVVGsL5sDSvpLNZfDh57DChrA1_gFAVtZxZ7FA/w300-h400/Hey%20sembra%20l'America.jpg" title="hey sembra l'america, libro" width="300" /></a></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><span>Titolo:<b> Hey, sembra l'America. </b></span><b><span>Diario di un anno di insegnamento in USA</span></b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Michele Di Mauro</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Battaglia Edizioni</b></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nikos Kazantzakis afferma
che: <i>“Gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono come
ponti verso la conoscenza e invitano i loro studenti a servirsi di
loro per compiere la traversata; poi, a traversata compiuta, si
ritirano soddisfatti, incoraggiandoli a fabbricarsi da soli ponti
nuovi.”</i> Questi sono gli insegnanti speciali che molti hanno
avuto la fortuna di incontrare lungo il loro percorso scolastico,
insegnanti che hanno lasciato un segno profondo in ogni alunno,
regalando loro quel ponte di conoscenza che li ha aiutati a
comprendere meglio il mondo, l'Altro e se stessi.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Insegnanti che lavorano con
dedizione e impegno, ben consapevoli, non solo delle difficoltà
nell'approcciarsi ad ogni alunno, ma anche di tutto il contesto
burocratico, amministrativo etc. che rende sempre più faticoso e
impossibile il loro lavoro.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Una vita precaria fatta di
supplenze, spostamenti tra diverse scuole, trasferimenti, stipendi
bassi e poca considerazione. Un lavoro di cui molti, ignorantemente,
vedono solo l'immaginario dei giorni liberi durante le vacanze estive
e festive, senza andare oltre la superficie e conoscere meglio un
lavoro determinante per le menti e la crescita dei nostri ragazzi.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">E se ci fermassimo a
conoscere meglio il loro mondo? Ad andare oltre e vedere cosa ruota
intorno al loro mestiere, tra burocrazia, problemi amministrativi,
senza lamentarsi ogni volta con la solita frase “negli altri paesi
va meglio...”, “le scuole europee o americane sono migliori...”.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Già, cosa avviene negli
altri Paesi, in particolare negli <b>Stati Uniti d'America</b>? Perché non
scoprirlo con un libro che, tranquilli non è un saggio o
un'inchiesta, ma semplicemente un romanzo o meglio il diario di un
insegnante italiano alle prese con la<b> scuola statale americana</b>? Bene,
perché questo è il libro adatto a tutti coloro che sono curiosi di
conoscere un mondo e una realtà diversa dalla nostra, scritta con un
pizzico di ironia mista a serietà, mescolati con una dose di
finzione e un'altra di realtà che ci regalano un diario fatto di
esperienze e conoscenze interessanti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Michele Di Mauro</b> è
realmente un <b>insegnante di latino</b> che <b>lavora negli Stati Uniti</b>,
presso una scuola superiore, e <b>scrive</b> su un <b>blog </b>storie verosimili
sul <b>mondo scolastico americano</b>, e parte di quel mondo lo ritroviamo
anche in questo testo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il <b>protagonista</b> e io
narrante è <b>Mister D</b>, un professore italiano che insegna latino
presso <b>l'Istituto</b> <b>Silvana High School</b> nel <b>North Carolina</b>. Lui ci
guiderà attraverso la sua nuova vita, tra difficoltà del
districarsi con la burocrazia e la mentalità americana. Capitolo
dopo capitolo capiremo molte cose, i vari iter amministrativi per
poter insegnare, come ad esempio il possedere una certificazione
apposita, se sprovvisti occorre fare degli esami aggiuntivi pena la
revoca del contratto di lavoro. Scopriremo gli orari delle lezioni,
le classi e il rapporto che si instaura tra insegnanti e alunni.
<b>Studenti</b> che devono confrontarsi con la difficoltà del latino e nel
cercare di capire un professore di cui non conoscono il paese e le
diverse modalità di vita e pensiero. Alunni che imparano a
rispettare <b>Mister D.</b> prendendolo comunque in giro, criticandolo ma
che non esitano ad aprirsi con lui mostrando le loro fragilità e il
loro vissuto difficile e turbolento, confessandogli paure e speranze.
Una dualità tipica del loro paese, ricco, competitivo, il paese dove
tutti possono realizzare i propri sogni ma dall'altra parte anche
problematico, difficile, dove avvengono le sparatorie nelle scuole,
dove c'è la diversificazione delle classi tra chi va bene e chi
male, tra ragazzi problematici che vivono in quartieri degradati o
che non hanno neanche una casa e quelli benestanti con una vita
apparentemente tranquilla e agiata; una diversificazione che segna in
maniera netta un divario, non solo scolastico ma anche sociale, tra
ricchi e poveri.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Una dualità che tende a
celare il negativo, per mostrare solamente il bello, quella
superficialità che ormai dilaga sempre con più frequenza. Mostrare
più che essere.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Mostrare una scuola
efficiente ma composta da un <b>corpo insegnanti </b>frustrato perché
disprezzati, declassati, sottomessi, derisi da genitori, dal
personale amministrativo, dalla società intera. Mostrare un sistema
scolastico buono senza dare voce ad un grande problema come
l'assenteismo degli insegnanti, proprio perché disprezzati e il cui
lavoro non è preso in seria considerazione.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Mister D.</b> ci racconta la
sua <b>vita scolastica</b> come se fosse un diario, presentandoci alunni,
corpo insegnanti, cerimonie e feste, il tutto narrato con uno sguardo
aperto e un pizzico di ironia che non cade mai nella presa in giro,
al contrario assumendo serietà e professionalità nel narrare ed
evidenziare problematiche, come ad esempio le sparatorie nelle
scuole, i contenziosi frivoli, le disparità sociali, l'avvelenamento
da piombo che procura un deficit intellettivo nei bambini. Ma non
aspettatevi un saggio, perché l'autore ci ha regalato le sue
esperienze lavorative e umane mischiandole con quel pizzico di
fantasia che aiuta a renderle più leggere, fluide e dirette,
raccontandole attraverso la forma più intima e racchiusa del diario.
Accompagnate da note, scritte in corsivo, che spiegano meglio e in
maniera più approfondita alcune tematiche interessanti che ho già
citato in precedenza.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ciò che, invece, non ho
apprezzato e che ho trovato estremamente fastidioso, è il continuo
ripetere, in ogni capitolo, la frase: <i>“Il monòtono beep
monotòno...”</i>, per indicare il suono della campanella, l'ho
trovata una ripetizione inutile e fastidiosa che saltavo appena la
vedevo comparire. Altra cosa che non ho gradito è l'uso di troppe
parole in inglese, anche quelle più semplici di cui esiste il
corrispettivo in italiano, sinceramente non ne ho capito la
necessità, perché non agevola la lettura che risulta poco fluida.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">A parer mio avrei dato più
spazio ad un rapporto empatico con gli alunni, ma questo è più una
mia sensazione che una critica perché comunque ho apprezzato il
testo e devo dire che pur non esistendo nella realtà, il Silvana
High School, il corpo insegnate e gli alunni mi sono rimasti nel
cuore; mi sono affezionata alle loro vite e a quella piccola realtà
scolastica americana, regalandomi ore di spensieratezza ma anche di
profonda riflessione sul loro contesto sociale.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Un libro piacevole che
consiglio.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Buona lettura.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">(Gifted by) <span style="font-family: Petit Formal Script;">Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.<br /></span></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-48968687005650527292022-01-25T08:30:00.007+01:002022-12-18T15:04:52.646+01:00Recensione: "La figlia del sole e della pioggia" - Markus Orths<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiID_M9WCeojPZWMA5DqTUzTYYeivWilzO1wwB8W4lBJeV2DtSXq1i1YhLQOP_G5fpXboqgyJSRNtbPJbKmFs-TywNxuldbpSMnnZtmrcQAg1M90m3jzb7FxhbDQxK6HmLXd3eyg6pI8sg3nWFf3V_86x1Vwv_6IOEAxW5yOk2zMHAzqw3w0b9HYIlwwA/s3072/La%20figlia%20del%20sole%20e%20della%20pioggia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, seicento, libertà, identità, catalina" border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiID_M9WCeojPZWMA5DqTUzTYYeivWilzO1wwB8W4lBJeV2DtSXq1i1YhLQOP_G5fpXboqgyJSRNtbPJbKmFs-TywNxuldbpSMnnZtmrcQAg1M90m3jzb7FxhbDQxK6HmLXd3eyg6pI8sg3nWFf3V_86x1Vwv_6IOEAxW5yOk2zMHAzqw3w0b9HYIlwwA/w400-h300/La%20figlia%20del%20sole%20e%20della%20pioggia.jpg" title="la figlia del sole e della pioggia, libro" width="400" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> La figlia del sole e della pioggia</b></span></div><p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>"Catalina"</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autore:<b> Markus Orths</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore: <b>Piemme</b></span></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p><br /></p><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">17
aprile 1585</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">San
Sebasti</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">á</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">n,
Spagna.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">È
una bellissima giornata di sole quando, improvvisamente, una pioggia
strana colpisce gli abitanti di <b>San Sebasti</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>á</b></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>n</b>.
Un mistero atmosferico e meteorologico definito da molti scienziati:
“il giorno di pioggia e di sole”. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Proprio
quel giorno e in quell'esatto momento, su una spiaggia, nasce
<b>Catalina de Erauso</b>, la <b>protagonista</b> di questo libro.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Catalina</b>
è l'ultima di sei figli di una <b>facoltosa famiglia basca</b>. Non è
bella e per questo viene soprannominata, in modo sgarbato e
irridente: “Monaca alfiere”. Ma è anche testarda, arrogante,
violenta e ha una volontà di ferro. È molto legata al <b>fratello
maggiore Miguel</b>, che ha rappresentato per lei un padre, perché l'ha
cresciuta e accudita. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Trascorrono
gli anni e <b>Miguel</b>, ormai grande, parte per il <b>Nuovo Mondo</b> per gestire
gli affari di famiglia. Un duro colpo per <b>Catalina</b> che vede in questa
partenza un addio difficile da sopportare, perché dovrà staccarsi
da l'unica persona che l'ama e da cui si sente difesa. Così, a soli
otto anni decide che se non può partire con il fratello, può sempre
raggiungerlo più avanti, ma per farlo deve trovare il modo di essere
indipendente e istruita. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Deve
studiare, pensare, apprendere, capire per poter raggiungere il suo
obiettivo e l'unico luogo adatto e accessibile a una ragazza
dell'epoca è il <b>convento</b>.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Catalina
entra</b>, così, in convento, mettendo da parte il suo carattere
turbolento per adeguarsi con passività e rassegnazione alle regole,
aspettando il momento opportuno per scappare e partire per il <b>Nuovo
Mondo.</b> E l'occasione arriva dopo otto anni. <b>Catalina</b> fugge e si
nasconde in una grotta, qui cercherà di ritrovare se stessa, dopo
anni passati a recitare la parte della ragazza buona, devota,
passiva, costretta a subire angherie. Un processo difficile che la
condurrà a sentirsi più consapevole e sicura di sé. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Decide
così di cambiare la sua vita, imbastendone una nuova di zecca,
guardando tutto con meraviglia e stupore, come se fosse la prima
volta. Si taglia i capelli, si veste da uomo e diventa: Francisco.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Essere
un uomo le farà scoprire delle libertà negate a una donna, perché
potrà parlare e viaggiare liberamente e fare ciò che vuole della
propria vita. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Catalina</b>
è pronta a seguire la sua strada che la porterà a definire
un'<b>identità </b>tutta usa, libera di scegliere il proprio destino.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Inizia
così la sua avventura per raggiungere il <b>Nuovo Mondo</b>, il fratello e
anche se stessa. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Purtroppo
tutte queste belle prerogative che fanno ben sperare in una storia
intensa ed entusiasmante, si sono rivelate per me una profonda
delusione, perché sono del parere che la storia sia stata sviluppata
male. Ho trovato l'elaborazione della trama piatta, inefficace,
noiosa e di poco spessore al punto da non suscitare in me alcun
coinvolgimento. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
figura di Catalina mi ha lasciata impassibile perché l'ho trovata
emotivamente piatta e sembra sempre che ci sia un muro o un ostacolo
che non permette di travalicare, lasciando tutti fuori, anche il
lettore che non può conoscere in maniera piena e approfondita i suoi
veri sentimenti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Pur
essendo narrato in prima persona, i suoi pensieri sembrano rimanere
celati dietro un vetro e tutto questo non mi ha permesso di creare un
legame empatico con la sua figura. Una donna che ha sempre represso
le sue emozioni per poi esplodere in una rabbia e violenza, scatenate
da una profonda delusione. Una donna che poteva dare molto in termini
di sensazioni, emozioni, pensieri ma che purtroppo nel libro non
vengono sviluppate e descritte con il giusto merito e il giusto
coinvolgimento.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
alcuni punti ho trovato il testo poco credibile, come ad esempio il
dover necessariamente infarcire la storia di una sensualità scadente
e non incisiva per il romanzo.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">La
trama pur ispirandosi alla vera storia di Catalina de Erauso e alla
sua autobiografia, e promettendo un testo incentrato sulla ricerca
della libertà e della propria identità, in realtà è stato una
delusione. Le mie aspettative erano alte. Un'occasione mancata che
poteva essere intensa ed emotivamente coinvolgente. Peccato.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Buona
lettura.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-76350336327868028542021-12-23T08:30:00.021+01:002022-12-17T19:33:26.870+01:00Recensione: "Il diario perduto di Jane Austen" - Syrie James<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk6pO7c18T8dnKVWVq5tklGSzlt__ADgLNkgcWZMX8kywZNfdtQ_2B9kU5U34pdWh7ZEHEtzGlY44m8vzwUJnT3upiri0Z1VCsR7aDiYK6tizThw03Zy407jQO-whS_z26hBWnzYf1frXpbBIawBZ5KRNF7ozFxpYnSOzdUqBpy2o4-j7d7IR_VrOqOA/s3072/Il%20diario%20perduto%20di%20Jane%20Austen.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, jane austen, diario perduto," border="0" data-original-height="2304" data-original-width="3072" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk6pO7c18T8dnKVWVq5tklGSzlt__ADgLNkgcWZMX8kywZNfdtQ_2B9kU5U34pdWh7ZEHEtzGlY44m8vzwUJnT3upiri0Z1VCsR7aDiYK6tizThw03Zy407jQO-whS_z26hBWnzYf1frXpbBIawBZ5KRNF7ozFxpYnSOzdUqBpy2o4-j7d7IR_VrOqOA/w400-h300/Il%20diario%20perduto%20di%20Jane%20Austen.jpg" title="il diario perduto di jane austen, libro" width="400" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo:<b> Il diario perduto di Jane Austen</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Titolo Originale: <b>The Lost Memoirs of Jane Austen</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice:<b> Syrie James</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Edizioni Piemme</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Cosa accadrebbe se, nascosto
in un baule, dietro la parete di un cottage inglese, si ritrovasse il
diario di una delle scrittrici più amate degli ultimi secoli, Jane
Austen? Un diario che svelerebbe molto della sua anima, della sua
vita e dei suoi romanzi? Diario che farebbe sognare tutti i lettori
che hanno amato e amano i suoi libri?</p><div class="separator" style="clear: both;">
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sarebbe meraviglioso ed
emozionante. Un regalo che tutti vorrebbero leggere e custodire.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L<b>'autrice Syrie James</b> ha
provato a regalarci queste emozioni, creando un<b> romanzo</b> in cui
immagina il ritrovamento del <b>manoscritto</b>, in un vecchio baule da
marinaio, nascosto dietro una parete del cottage <b>Manor House</b> dove<b>
Jane Austen</b> ha vissuto per un po' di tempo. Per rendere credibile la
storia e il ritrovamento del<b> diario</b>, l'autrice ha realizzato una
prefazione scritta da una fantomatica dottoressa Mary I. Jesse,
docente di letteratura inglese presso l'università di Oxford e
presidente della Fondazione Letteraria Jane Austen. Il suo compito,
all'interno del romanzo, è di confermare, dopo un attento e
scrupoloso esame, la veridicità del ritrovamento, circoscrivendo il
periodo in cui è stato redatto tra il 1815 e il 1817, quando Jane
Austen inizia a soffrire della malattia che la condurrà alla morte.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La prefazione è importante
perché serve a dare una credibilità storica al testo e ad attirare
il lettore che inizia a leggere con curiosità il romanzo,
aspettandosi di ritrovare al suo interno la <b>Jane Austen</b> che ha
imparato ad amare attraverso la sua scrittura e i suoi romanzi.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il lettore inizia la lettura
con la speranza di venire a conoscenza di episodi o avvenimenti
sconosciuti che lo aiutino ad avere un quadro ancora più ampio della
vita della scrittrice. Purtroppo, a mio parere, <b>Syrie James</b> non è
riuscita nell'intento, perché il romanzo si perde nella narrazione,
regalandoci un quadro di <b>Jane Austen</b> completamente diverso,
presentando una donna superficiale, che si innamora come
un'adolescente alla sua prima cotta, comportandosi e pensando in
maniera banale e poco intelligente.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Dove sono finiti il
sarcasmo, l'intelligenza, l'arguzia, che abbiamo imparato a conoscere
e che vengono fuori in maniera preponderante dai suoi romanzi? Io non
li ho trovati.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L'autrice ci presenta,
inoltre, il periodo di vita in cui Jane Austen si innamora
perdutamente, e tutto ciò che le avviene in questo momento
particolare e in tutto il romanzo, non sono altro che episodi
presenti nei suoi libri, come se la sua vita avesse prodotto questi
avvenimenti e Jane Austen li avesse inseriti utilizzandoli nei suoi
romanzi. Va bene, può capitare, una volta, ma quando tutto questo
avviene per tutto il testo, beh allora inizia ad essere fastidioso se
non addirittura insopportabile, perché sembra che Jane Austen non
abbia avuto un minimo di fantasia e creatività nello scrivere i suoi
testi e che abbia solamente riportato gli eventi di sana pianta
utilizzandoli come materiale narrativo. Ho trovato tutto questo poco consono e gradevole, un espediente per poter scrivere e dare vita a questo
libro, ma ciò che mi ha dato ancora più fastidio è la necessita di
dover spiegare come Jane Austen sia riuscita a parlare di amore, pur
non essendo sposata e non avendolo mai conosciuto.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">C'era bisogno di
giustificare questa particolarità?
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Perché non si può
semplicemente accettare che una donna, che ha descritto in maniera
meravigliosa l'amore, non lo abbia conosciuto?
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Perché si deve
necessariamente trovare una giustificazione plausibile alla sua
capacità di descriverlo?</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Se questo romanzo voleva
essere un omaggio alla grande scrittrice, dal mio punto di vista, non
c'è riuscito. Il libro è iniziato bene, con tutte le
caratteristiche per essere interessante e coinvolgente, perché è
scorrevole e leggibile ma per me si ferma qui, perché il contenuto e
le descrizioni mi hanno profondamente delusa, e in alcuni punti anche
infastidita, ma questo è il mio parere.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Lascio a voi la scelta se
leggerlo o meno e, nel caso decidiate di leggerlo, fatemi sapere cosa
ne pensate.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Buona lettura.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p></div><p style="text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-158624913366869000.post-19610674647820502172021-12-21T08:30:00.016+01:002022-12-17T19:42:37.013+01:00Recensione: "La guerra dentro" - Lilli Gruber<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoRO_WiAEJom7GcxS8Q1aA9ww7_dzLnULF8awMwYdIpbPpcGSBiCqMLFAnNLBJU4U_QoQSRn0eI_QMAPsZrhPvIup-5UH0sUC_ZxqIY6IJdx9kUVhZ1pg6kZQ40viLGCJj1CQzUy9Q-r3E-mi1oQPHpcsu_Q9Jcz9fArE3zqe4cNRhrIdywpUEIEIjsA/s2736/La%20guerra%20dentro.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="libro, mdb, libri il nostro angolo di paradiso, recensione, Martha gellhorn, inviate di guerra, giornalismo, verità, informazione" border="0" data-original-height="2257" data-original-width="2736" height="330" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoRO_WiAEJom7GcxS8Q1aA9ww7_dzLnULF8awMwYdIpbPpcGSBiCqMLFAnNLBJU4U_QoQSRn0eI_QMAPsZrhPvIup-5UH0sUC_ZxqIY6IJdx9kUVhZ1pg6kZQ40viLGCJj1CQzUy9Q-r3E-mi1oQPHpcsu_Q9Jcz9fArE3zqe4cNRhrIdywpUEIEIjsA/w400-h330/La%20guerra%20dentro.jpg" title="la guerra dentro, libro" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;"><span>Titolo:<b> La guerra dentro. </b></span><b>Martha Gellhorn e il dovere della verità</b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Autrice:<b> Lilli Gruber</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy; font-size: x-large;">Editore:<b> Rizzoli</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Viviamo in un periodo
storico in cui è importante difendere la verità e la buona
informazione. Nel mondo dilagano fake news, finti scoop, notizie
diverse e contrastanti, che creano sempre più confusione nel
pubblico, allontanandolo dalla figura del giornalista e dal suo
lavoro . Per questo si avverte, in maniera intensa e preponderante,
l'esigenza di ridare luce e vigore all'informazione, riportando i
fatti per ciò che sono e non per come gli altri vogliono farci
credere.</p><div class="separator" style="clear: both;">
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Per questo motivo, <b>Lilli
Gruber</b> ha posto al centro del suo nuovo libro, il tema della <b>verità
delle informazioni </b>presentandoci <b>Martha Gellhorn,</b> una delle più
importanti <b>reporter di guerra del Novecento</b>; narrandone non solo la
sua vita ma, in particolare, il suo grande lavoro di giornalista che
l'ha vista presente nei più grandi e noti scenari di guerra.
Inoltre, attraverso la sua figura, evidenzia quel giornalismo che è
cambiato negli anni per esigenze politiche, economiche etc. e che
dovrebbe tornare ad essere.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Facciamo un passo indietro e
iniziamo da quello che, ammettiamolo, è il quesito che ci siamo
posti tutti: chi è Martha Gellhorn?</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Devo essere sincera, prima
dell'uscita di questo testo non sapevo nulla di questa giornalista.
Un giorno ascoltando un'intervista di Lilli Gruber, in cui presentava
il libro e accennava sommariamente alla vita della protagonista, mi
sono ritrovata a voler conoscere questa grande inviata di guerra.
Così, eccomi qui con il libro, che ho appena finito di leggere, e un
foglio bianco su cui scrivere le mie impressioni su ciò che ho
letto, scoperto e amato.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Per coloro che la conoscono,
<b>Martha Gellhorn</b> è stata la<b> terza moglie di Ernest Hemingway,</b> ma se andiamo
oltre e approfondiamo la conoscenza, scopriremo che c'è molto altro:
una vita interessante e appassionante, perché lei è stata l'unica delle
quattro mogli che ha lasciato il grande scrittore per ritrovare se
stessa, la sua indipendenza e non vivere più all'ombra di un uomo
ingombrante.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Martha Gellhorn</b> non è stata “la
moglie di”...lei è<b> la più grande reporter di guerra del
Novecento</b>.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>Devo vivere a
modo mio, non solo a modo tuo, o non ci sarebbe nessuna me per
amarti.”</b></i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<span style="font-size: small;"><i><b>(...)
per lei non ci può essere amore senza indipendenza.”</b></i></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nata nel 1908 a St. Louis
(Missouri) negli Stati Uniti, da una famiglia progressista, ha sempre
cercato la sua libertà e indipendenza. Donna <b>intelligente, impavida,</b>
bella, decisa, sincera. Una donna la cui volontà di ferro,
curiosità, determinazione e lucidità l'hanno sempre portata a
perseguire i suoi obiettivi e a non arrendersi mai di fronte agli
ostacoli e ai comportamenti maschilisti e misogini di tutti coloro
che hanno cercato di limitare il suo lavoro di reporter, relegandola
nelle retrovie.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>...è stata fin
da giovane una pioniera dei diritti femminili e sosterrà per tutta
la vita che il miglior modo per difenderli sia farsi avanti.”</b></i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">(citazione tratta dal testo)</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La sua etica e chiarezza
morale, insieme al suo odio verso l'arroganza del potere l'hanno
portata a seguire e parlare dei grandi conflitti, ponendo particolare
attenzione per gli indifesi, i poveri e i dimenticati. Il suo lavoro
di reporter si formerà con la<b> Guerra Civile Spagnola</b>, ponendo le
basi e i princìpi fondamentali del suo modo di lavorare.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;">“<i><b>... portare con
sé solo l'essenziale; essere veloce; essere temeraria ma non
incosciente, affrontando le situazioni di rischio senza lasciare che
la paura diventi panico; imparare a distinguere armi ed esplosivi
anche solo dal suono che producono; saper individuare strategie e
motivazioni dei vari attori in campo; selezionare le fonti. E la
regola d'oro: essere sempre dove le cose accadono.”</b></i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(citazione
tratta dal testo)</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nel <b>1943</b> decide di partire
per <b>l'Europa</b> e lasciare la vita matrimoniale e agiata perché, non
solo ha bisogno di ritrovare se stessa, ma perché capisce che dalla
guerra che si sta combattendo dipende il futuro del mondo e lei vuole
essere testimone di ciò che sta accadendo. Sarà, infatti, l'unica
donna corrispondente di guerra a calpestare le spiagge dello <b>Sbarco
in Normandia</b>. Lei che, secondo i burocrati del tempo, doveva stare
confinata e al sicuro nelle retrovie, perché alle donne era
severamente vietato seguire l'esercito in prima linea.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Come ci è riuscita? Non
posso e non voglio dirvelo, altrimenti vi perdereste la possibilità
di scoprire una figura importante e un libro bello e interessante.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Attraverso questo testo,
<b>Lilli Gruber</b> ci permette di scoprire una reporter poco conosciuta e
un campo lavorativo, come il giornalismo, che negli anni ha perso
molto in termini di buona informazione. L'autrice, infatti, nel
presentare la vita e il lavoro di Martha Gellhorn, evidenzia ciò che
prima era il giornalismo, indicando alcune tematiche interessanti e
importanti come ad esempio: il ruolo delle donne nel giornalismo; la
censura e il controllo del lavoro; la manipolazione della notizia per
la propria propaganda; la facile reperibilità delle notizie,
attraverso i video e i social, che non possono essere verificate; il
cambiamento del giornalismo, da investigativo e di qualità ad un
adeguamento a ciò che vuole il pubblico: spettacolo, snaturando la
sua influenza e importanza. Temi, questi, che ci lasciano molto
riflettere, non solo sul passato ma, in particolare, sul presente e
su ciò che viviamo quotidianamente con l'informazione.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b>Lilli Gruber</b> ha scritto un
libro bello, interessante e ben documentato, infatti, nelle ultime
pagine troviamo un bibliografia utile a chi vuole approfondire
l'argomento e conoscere gli articoli e i reportage di <b>Martha
Gellhorn</b>.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L'autrice ci tiene a
sottolineare che, questo testo, non è una biografia, ma un cammino
che, passo dopo passo, ci fa entrare nella vita e nel lavoro di
Martha Gellhorn, infatti, i capitoli non seguono una sequenza
cronologica e non iniziano presentandoci l'infanzia della
giornalista, al contrario pongono in evidenza quello che è stato il
suo lavoro, dando particolare risalto all'evento dello <b>Sbarco in
Normandia,</b> la <b>guerra in Europa</b> e la scoperta del <b>campo di
concentramento di Dachau,</b> perché segneranno in maniera indelebile la
sua vita personale e lavorativa.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span>«</span>Dachau
mi ha cambiato la vita. Da allora non sono più stata la stessa, non
ho più veramente provato speranza, innocenza e gioia.<span>»</span></span></b></i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(citazione tratta
dal testo)</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Altra particolarità che ho
apprezzato di questo libro, è che <b>Lilli Gruber </b>inserisce nel testo
narrativo frasi estrapolate dagli<b> articoli</b> e dalle<b> lettere</b> che <b>Martha
Gellhorn </b>scrisse agli amici, perché per lei scrivere lettere era un
modo per dare sfogo ai suoi sentimenti e per ricongiungersi alle
emozioni che doveva allontanare quando lavorava sui suoi articoli per
rimanere sempre fedele alla realtà dei fatti. Il buon giornalista
non deve mai porre se stesso al centro della storia e della notizia
che sta scrivendo, non è lui la parte attiva ma solo colui che
osserva e riporta fedelmente la verità e la realtà.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Inserire frasi o estratti
delle sue lettere regala a noi lettori la sensazione che la grande
reporter ci stia parlando e svelando parte dei suoi pensieri e Lilli
Gruber li inserisce in modo fa darci l'idea che sia un dialogo non
solo tra lei e la giornalista ma anche con tutti noi lettori.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">In alcuni capitoli, <b>Lilli
Gruber</b> dà voce e spazio ad altri giornalisti contemporanei, per
narrare le loro esperienze sul campo e, probabilmente, per mettere in
evidenza le differenze lavorative, tra gli inviati di oggi e quelli
del passato. Devo essere sincera, questi capitoli, non mi hanno
convinta del tutto, ho avuto l'impressione che interrompessero quel
legame empatico e narrativo che si stava creando con la storia di
<b>Martha Gellhorn</b>; a parte questo ho molto amato il libro. È fluido,
interessante, appassionante e alla fine della lettura mi sono
ritrovata a volerne sapere di più, e conoscere meglio gli articoli
di questa grande reporter, peccato che siano stati pubblicati e
tradotti in italiano, solo uno o due libri.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ve lo consiglio?
Assolutamente sì. Regalatevi la possibilità di conoscere la più
importante inviata di guerra del Novecento. Date di nuovo voce a
Martha Gellhorn.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b><span style="font-family: Sorts Mill Goudy;"><span>«</span><span>Nessuno
può impedire a una donna di vivere la sua vita</span><span>»</span></span></b></i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(citazione tratta
dal testo)</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">Buona lettura.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br />
</p></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><span style="font-family: Great Vibes; font-size: large;">Marianna Di Bella</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">(Gifted by) <span style="font-family: Petit Formal Script;">Ringrazio la Casa Editrice per la copia del libro.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p>Libri, il nostro angolo di paradisohttp://www.blogger.com/profile/03519334578863567831noreply@blogger.com0