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martedì 3 giugno 2025

Recensione: "Le Bibliotecarie di Lisbona" - Suzanne Nelson

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Titolo: Le Bibliotecarie di Lisbona

Titolo Originale: The Librarians of Lisbon

Autrice: Suzanne Nelson

Editore: Newton Compton Editori




I libri sono macchine del tempo che ci portano in epoche passate alla scoperta di storie, eventi e personaggi poco conosciuti o dimenticati dalle grandi pagine di Storia.

I libri sono viaggi che tutti possiamo fare, non servono grandi preparativi, occorre solo una buona dose di intraprendenza, curiosità e un testo che ci guidi aiutandoci a districarci tra gli eventi che si succedono pagina dopo pagina. Una mappa entro cui muoversi per vivere un'avventura meravigliosa e indimenticabile.

Quando ho letto la trama del romanzo “Le Bibliotecarie di Lisbona” di Suzanne Nelson, sapevo che per me avrebbe rappresentato, non solo un viaggio in un periodo storico interessante, la Seconda Guerra Mondiale, ma anche un ampliamento del mio bagaglio di conoscenza, scoprendo particolari ed aspetti per me sconosciuti.

Pur essendo un'opera di fantasia, il romanzo si è ispirato a fatti, luoghi e persone che sono realmente esistiti, dando, in questo modo al romanzo, un'impronta storica più interessante e incisiva. Il romanzo, infatti, è ambientato in Portogallo, una nazione che, durante tutto il periodo della guerra, si dichiarò neutrale, giocando un ruolo fondamentale per le sorti del conflitto. Accolse rifugiati, e la città di Lisbona divenne l'epicentro per lo spionaggio, per gli affari clandestini, per il contrabbando di tungsteno e il mercato nero di visti, documenti etc.

Lisbona è stato il cuore delle più rischiose operazioni di spionaggio da parte degli Alleati. Numerose spie si sono incrociate, scontrate, sfiorate tra le vie della città, per raccogliere importanti informazioni sul nemico, ribaltando, in questo modo, le sorti del conflitto. Donne e uomini che coraggiosamente hanno messo a repentaglio la propria vita per salvarne altre.

Protagoniste di questo romanzo sono due spie. Due donne americane che, pur essendo diverse per carattere, estrazione sociale e storia personale, si ritrovano in un periodo particolare della loro vita e diventano amiche. Grandi amiche.

Bea e Selene vivono e lavorano a Boston come bibliotecarie fino a quando il destino non le porterà ad essere ingaggiate dai servizi segreti americani e mandate in missione a Lisbona per raccogliere informazioni e segreti sul nemico, dando in questo modo il loro contributo alla causa bellica e a una guerra atroce e disumana.

Bea è una ragazza molto intelligente, ha una eccezionale memoria visiva ed è bravissima a decifrare i codici. Ama la vita tranquilla, i libri e ha accettato l'incarico in Europa perché vorrebbe ritrovare il fidanzato, catturato dai nazisti.

Il suo incarico a Lisbona, consiste nel recuperare tutti i manuali che spieghino l'utilizzo dei mezzi e delle armi nemiche e tutte le pubblicazioni straniere scampate alla censura tedesca. Ma la sua genialità e le sue doti mnemoniche non passano inosservate e la ragazza viene ingaggiata dall'agenzia di intelligence più segreta ed enigmatica della Gran Bretagna per una missione di vitale importanza: scoprire il doppiogiochista che vende il tungsteno ai nazisti.

Aveva passato la vita a rendersi più piccola, più silenziosa, per risparmiarsi il disagio di essere notata. Ciò che aveva fatto per autoconservazione si era in qualche modo trasformato in un talento invidiabile.”

(citazione tratta dal testo)

Selene, invece, è una ricca ereditiera caduta in disgrazia ridotta a lavorare in una biblioteca pubblica di Boston. Quando si imbatte nel manifesto di reclutamento del dipartimento della guerra, la ragazza non esita neanche un secondo e si arruola. Ha bisogno di allontanarsi da quella città e da chi la conosce, ha bisogno dell'anonimato e raggiungere l'Europa è la soluzione ideale. Selene cerca la fuga, l'anonimato, il brivido. Il suo compito è di inserirsi nel jet set della città per scovare la spia che fa uccidere i rifugiati e i personaggi importanti.

Riusciranno le due ragazze nel loro compito? È ancora troppo presto per svelarlo, posso però dirvi che in questo gioco di spionaggio e controspionaggio si inserisce una variabile instabile e pericolosa per i soggetti interessati: l'amore. Un sentimento bellissimo che, inserito in un gioco così delicato e pericoloso, sbilancia e influenza il lavoro, l'imparzialità e le scelte delle due ragazze.

Siate intelligenti e scoprirete dei segreti. Siate fiduciose e vi ritroverete morte.”

(citazione tratta dal testo)

Di chi fidarsi? Di nessuno? Di tutti?

Una decisione difficile che, però, lascerò a voi scoprire.

“Le bibliotecarie di Lisbona” è un romanzo piacevole, interessante ma, personalmente, ho trovato alcune parti poco entusiasmanti e scontate. La storia di Selene, ad esempio, l'ho trovata prevedibile, banale, poco emozionante e con dei dialoghi superficiali. Il suo personaggio non trasmette quella serietà e quella professionalità che ci si aspetta da una spia che si trova a vivere in costante pericolo e impegnata a carpire informazioni vitali per le sorti della guerra. È, più che altro. una ragazzina che gioca a fare la spia e a inseguire il suo amore romantico e poco credibile.

Bea, al contrario, è il personaggio che ho apprezzato di più perché ha una crescita personale più significativa ed emozionante. Bea arriva in Portogallo come una semplice ragazza che cerca di superare le proprie sofferenze e passo dopo passo imparerà a conoscere se stessa e a prendere consapevolezza delle sue capacità e della sua forza. Una crescita personale che la porterà, non solo a prendere consapevolezza di sé, ma anche a scoprire e seguire i suoi sogni, i suoi desideri. Scoprendo una donna piacevole, indipendente e coraggiosa. I capitoli dedicati alla sua storia sono quelli che ho apprezzato di più. Mi hanno emozionata e incuriosita talmente tanto da non vedere l'ora di leggerli, desiderando saltare, a volte, quelli dedicati a Selene

Non ho apprezzato la scelta, da parte dell'autrice, di focalizzare il romanzo sulle storie d'amore, perché le ho trovate superficiali, poco coinvolgenti e poco credibili. Personalmente avrei dato più profondità e spazio al loro lavoro di spie, soffermandomi sulla pericolosità e l'ambiguità del lavoro e dei rapporti interpersonali. Avrei dato più spazio alla parte storica che ho trovato molto più interessante e incisiva perché affronta tematiche poco conosciute, come ad esempio il contrabbando del tungsteno, un materiale molto ricercato per la costruzione del materiale bellico; il ruolo del Portogallo come paese neutrale ma invischiato in giochi di potere e sotterfugi clandestini e fulcro di spie e contrabbandieri pericolosi. Oppure il ruolo delle bibliotecarie del congresso americano che avevano il delicato compito di trovare i libri condannati a sparire dalla censura nazista o i manuali dei mezzi bellici tedeschi. Un compito estremamente delicato, pericoloso e di vitale importanza per l'andamento della guerra. Una parte storica, questa, poco conosciuta e che merita il giusto riconoscimento e la giusta attenzione. Personalmente l'ho apprezzata molto e credo che la prossima ricerca verterà proprio su queste tematiche.

Peccato per le parti che non ho apprezzato, perché il romanzo poteva essere ancora più interessante ed entusiasmante.

Buona lettura.


Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook

venerdì 14 marzo 2025

Recensione: "Il piccolo negozio della signora Hinata" - Gen Katō

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Titolo: Il piccolo negozio della signora Hinata

Titolo Originale: Custard

Autrice: Gen Katō

Editore: Newton Compton Editori




Ci sono libri che sono delle vere e proprie coccole letterarie. Delle carezze che sfiorano delicatamente l'anima, portando un pochino si serenità e pace. Regalando una piccola pausa ai problemi quotidiani, allontanandoli per un po' dai nostri pensieri. Momenti in cui ci lasciamo avvolgere completamente dal romanzo estraniandoci dal mondo esterno.

Il piccolo negozio della signora Hinata” ha questa capacità; ci prende, ci avvolge e ci culla facendoci dimenticare momenti tristi, rimorsi e rimpianti per un passato che non c'è più e per avvenimenti che non possiamo modificare.

Se state attraversando un momento del genere e avete un rimpianto che non vi abbandona da tempo, vi consiglio di leggere il romanzo e di seguire le voci narranti che si alternano tra un capitolo e l'altro. Queste voci vi condurranno in un viaggio piacevole e delicato. Pronti?

Siamo a Tokyo alla fine di una strada in discesa e, incastonato tra alti edifici in cemento, c'è un piccolo ristorante che prepara degli ottimi bentō a un prezzo contenuto. Al suo interno troviamo una giovane donna riservata e schiva, non abbiate timore, lei è la figlia del proprietario del ristorante e una delle protagoniste, ma la sua storia la scopriremo solo alla fine del romanzo.

Una volta entrati, consiglierei di posizionarci in un angolo per osservare meglio la clientela che frequenta il locale, soffermandoci, in particolare, su quattro persone, i protagonisti e le voci narranti del libro. Saranno loro a condurci all'interno delle loro storie personali e nel cuore del romanzo, svelando il potere e la bellezza di questa storia.

Akari Maejima, Shinnosuke Ōsugi, Yūri Sakurada e il tassista sono le quattro voci narranti e clienti abituali del ristorante. Non si conoscono ma vivono e lavorano in zona e amano molto i bentō  preparati nel locale, tanto da frequentarlo spesso, per questo possiedono una tessera punti, al completamento della quale riceveranno un prodotto in omaggio, in questo caso una bibita; ma ciò che i nostri protagonisti non sanno è che insieme al prodotto verrà consegnato anche un piccolo dono custodito in una bustina di carta. Cosa contiene? È ancora troppo presto per svelarlo, ma posso dirvi che ogni persona riceverà un regalo diverso a seconda della loro storia e del rimpianto che si portano dietro. Un dono in grado di far riemergere i ricordi e quella sofferenza che li ha chiusi in se stessi rendendoli infelici.

Ebbene sì, pur essendo diversi, ognuno di loro porta con sé un rimpianto che li ha bloccati lungo il percorso della loro vita. Ad esempio Sakurada ha solo 16 anni eppure da un po' di mesi non frequenta più la scuola e non vuole fare amicizia con nessuno. Si è estraniata e allontanata da tutti, si sente persa e non sa come ritrovare la felicità, così si trascina giorno dopo giorno aspettando di capirlo. Akari, invece non riesce a tenere un lavoro stabile, non ha amici e la sua vita scorre lenta e monotona tra lavoro e casa; Ōsugi , invece, si è allontanato da casa per lavoro ed evita in ogni modo tutte le attenzioni della madre e anche la sua vita scorre lenta e noiosa.

Che cosa li blocca? Quali sono i rimpianti che si portano dietro e che ostacolano il loro percorso esistenziale, bloccandoli in un limbo da cui sembrano non riuscire a riemergere?

Per scoprirlo dovremo aspettare che ognuno di loro completi la tessera punti per poter sbirciare nella busta di carta e comprendere, così, la loro storia personale.

Un'attesa che ci permetterà di conoscere una storia delicata, istruttiva e commovente nella parte finale.

Ho apprezzato molto questo romanzo perché la sua storia mi ha emozionata e mi ha permesso di sognare estraniandomi dal resto del mondo. Per qualche ora ho lasciato fuori i problemi quotidiani e mi sono affidata completamente al contenuto delle pagine, permettendo alla storia di avvolgermi in un caldo abbraccio, respirando i profumi della cucina giapponese e immergendomi in un'atmosfera delicata ed emozionante. Amo questa tipologia di romanzi perché, non solo regalano momenti di delicatezza, ma portano con sé quel pizzico di speranza e positività che manca nella società odierna costellata da brutte notizie, violenza e soprusi. Questo è un romanzo che aiuta i protagonisti e noi lettori a vedere noi stessi e ciò che abbiamo intorno con uno sguardo più comprensivo e sereno. La storia ci ricorda quanto sia importante non fermarsi troppo sul passato e vivere in funzione di esso, ma di affrontarlo e superarlo per poter vivere meglio il presente e mettere le basi per un futuro più sereno. Occorre lasciare andare anche i rimpianti e gli sbagli, perché non farlo vorrebbe dire trasformarli in zavorre che appesantiscono il nostro essere e bloccano il nostro percorso esistenziale. A volte basta un piccolo e semplice passo in avanti per avviare il cambiamento e recuperare gli sbagli, il presente, se stessi e la propria vita. Lo capiranno anche i nostri protagonisti che grazie ai doni della signora Hinata, impareranno dai propri errori a vedere meglio la bellezza in se stessi e in ciò che li circonda ma, soprattutto, faranno quel primo passo che li porterà ad avviare il loro processo di cambiamento.

La mia vita. La mia felicità.

Come dovrei fare per afferrarle?

Come si fa concretamente?

Ancora non lo so, eppure nel frattempo la mia vita va avanti.”

(citazione tratta dal testo)

Siete pronti per lasciare andare i rimpianti e immergervi completamente in questo romanzo delicato ed emozionate?

Spero di sì.

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook




martedì 18 febbraio 2025

Recensione: "Dolci Misteri alla Libreria Cinnamon Bun" - Laurie Gilmore

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Titolo: Dolci Misteri alla Libreria Cinnamon Bun

Titolo Originale: The Cinnamon Bun Book Store

Autrice: Laurie Gilmore

Editore:
Newton Compton Editori




La nostra vita è un enorme foglio bianco su cui scriviamo, anno dopo anno, le nostre esperienze, i nostri amori, i nostri pensieri. Un foglio su cui tessiamo parole e frasi, creando il romanzo della nostra esistenza. Noi siamo gli autori del nostro unico e meraviglioso libro.

Le piaceva la sua vita. Ma non poteva fare a meno di sentire che le mancava qualcosa. Che tutti quei buchi nei suoi ricordi si stavano trasformando in qualcosa di molto simile a rimpianti. Rimpianti che non voleva portare con sé nei suoi trent'anni.”

(citazione tratta dal libro)

Hazel Kelly sente un vuoto dentro di sé, la consapevolezza di non aver vissuto pienamente la sua vita. Vorrebbe anche lei vivere una storia come quelle che legge nei libri, fatta di avventure, romanticismo, misteri da svelare e tesori da trovare. Vorrebbe uscire dalla sua comfort zone, da quell'angoletto dentro cui si è rifugiata per sentirsi al sicuro.

La sua vita scorre in maniera ordinaria, dividendosi tra casa, lavoro e i suoi amati libri. Ama ciò che ha costruito. ma alla soglia dei trent'anni sente che le manca quel pizzico di follia e avventura da cui si è sempre sottratta.

È arrivato forse il momento di lasciarsi andare e divertirsi? Forse le serve una piccola spinta per spiccare il volo, così, quando trova dei misteriosi indizi all'interno dei libri, ecco che scatta qualcosa e l'avventura ha inizio. Ma non corriamo troppo e procediamo con ordine, cercando di capire, prima di tutto, dove ci troviamo e chi è Hazel.

Siamo tornati nella piccola cittadina di Dream Harbor, la ricordate?

L'abbiamo scoperta e amata nel libro “Amori e Segreti al Pumpkin Spice Cafè” con la dolce e romantica storia d'amore tra Jeanie e Logan. Abbiamo gironzolato nella cittadina, scoprendo vie, locali e parte degli abitanti, tra questi anche la protagonista di questo secondo volume scritto da Laurie Gilmore.

Hazel Kelly, amica d'infanzia di Logan, lavora da 15 anni nella libreria “Cinnamon Bun”, ama leggere e trascorrere il suo tempo libero in compagnia degli amici e della sua famiglia.

A Hazel piaceva la sua libreria. Le piacevano le tazze di camomilla, i giorni di pioggia e il cruciverba della domenica mattina. Le piaceva la sua vita tranquilla.”

(citazione tratta dal libro)

Hazel è dolce, intelligente, crede poco in se stessa e non pensa di piacere alle persone. Questa sua insicurezza non le permette di vedere chi, invece, l'apprezza veramente ed è segretamente infatuato di lei: Noah Barnett.

Abbiamo conosciuto anche lui nel precedente libro, amico di Logan e proprietario e capitano dell'unica barca in città a offrire tour di pesca ai turisti.

Noah, al contrario di Hazel, è uno spirito libero, ama divertirsi e ha la fama di essere un don giovanni ma, nasconde una ferita profonda, un rimorso che lo perseguita da tempo.

Il ragazzo ha una cotta per Hazel, infatti, da mesi frequenta la sua libreria comprando libri su libri pur di vederla e conoscerla meglio. Lui è convinto di non avere alcuna possibilità con lei, perché la considera più intelligente, affascinante, seria e adorabile, mentre lei, intrappolata nelle sue insicurezze, non ritiene di poter interessare ad un uomo come Noah.

Riusciranno i due ragazzi a trovare il modo di avvicinarsi e conoscersi meglio?

È ancora troppo presto per scoprirlo, perché qualcosa di strano sta per accadere in libreria.

Una tranquilla mattina di agosto, mentre tutti sono al mare o in vacanza, Hazel decide di approfittare di quel momento di calma per riordinare la libreria, in particolare, un libro posizionato in maniera strana e con un angolo della pagina piegato, come se qualcuno avesse interrotto la lettura e messo un segno. La ragazza, arrabbiata e incuriosita, apre il libro alla pagina piegata e si accorge che una frase è stata evidenziata. Per lei è inaccettabile un comportamento del genere, chi è stato?

Non si sa, però leggendo attentamente la frase sottolineata, Hazel pensa che forse quella frase potrebbe essere un messaggio per lei.

Vieni con me, ragazza, se vuoi un'avventura.”

(citazione tratta dal libro)

Chi ha sottolineato il libro e perché?

Al momento Hazel pensa che si tratti di uno scherzo di pessimo gusto, così, mette da parte il libro e continua con la sua vita ordinaria e tranquilla. Due giorni dopo, però, trova un altro libro posizionato male, con la pagina piegata e una frase sottolineata.

Il gusto dei mirtilli le esplose in bocca, aspro e intenso. Sapeva d'estate e di nuovi inizi.”

(citazione tratta dal libro)

Quella frase è un indizio lasciato da uno sconosciuto per lei, perché?

Hazel vuole scoprirlo e pur avendo mille dubbi, decide di seguire questa misteriosa caccia al tesoro e inspiegabilmente si fa aiutare da Noah.

È forse giunto il momento per Hazel di vivere la sua avventura e per i due ragazzi di conoscersi meglio? Riusciranno a superare le loro differenze e i loro limiti? Riuscirà Hazel a lasciarsi andare al divertimento senza pensare alle conseguenze e trovare la fiducia che le manca per guardarsi in una luce diversa, apprezzando le sue capacità e se stessa?

A voi scoprirlo, seguendo i vari indizi e trascorrendo un'estate all'insegna del divertimento e della scoperta di sé.

Hazel e Noah impareranno molto di se stessi. Entrambi non si sentono all'altezza delle aspettative degli altri, e credono di non essere abbastanza e di non valere molto; ma nonostante tutto sono aperti alla vita, alla scoperta di se e, all'amore. Sono pieni di sogni, speranze e voglia di mettersi in gioco. Tutto questo rende il romanzo più interessante, dal mio punto di vista, perché queste loro insicurezze, accompagnate dal desiderio di vivere e amare, li rendono più veri e aderenti alla realtà quotidiana. Personalmente ho apprezzato questo lato del loro carattere e il desiderio di aprirsi all'altro nonostante la paura di essere feriti, incompresi e non accettati. Sono insicuri ma dolci al tempo stesso e non ho potuto fare a meno di affezionarmi a questi due ragazzi e alla loro storia d'amore.

“Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun” è una storia piacevole, dolce, romantica con una percentuale più alta di scene spicy che si mescolano bene con la trama perché non sono esagerate e fuori contesto, al contrario regalano quel giusto pizzico di croccantezza che serve per rendere il romanzo e la lettura più accattivanti, coinvolgenti e mai noiosi.

La storia è carina e anche questa volta Laurie Gilmore è riuscita, con una semplice e romantica storia, a farmi vivere dei tranquilli e piacevoli momenti di lettura. Un libro coccola che rassicura e avvolge come un caldo abbraccio. Devo però fare un appunto, in questo testo mi sono mancate quelle scene ironiche che, nel primo romanzo mi avevano divertita, rendendo la lettura più leggera. Va beh spero di ritrovarle nella prossima visita a Dream Harbor con il terzo volume della saga.

In attesa, vi consiglio di passeggiare tra le strade della cittadina, chiacchierare con il club del libro, fermarvi a bere una buona tazza di caffè e ad entrare nella libreria Cinnamon Bun.

Perché di cos'altro si aveva bisogno, quando si avevano buoni amici, buoni libri e ogni tanto un dolcetto alla cannella?”

(citazione tratta dal libro)

Il profumo dei cinnamon bun aleggia per tutta la libreria e tra le pagine di questo dolce romanzo, trasportandoci in un altro mondo e in una cittadina che vorremmo esistesse sul serio per poterla, non solo visitare, ma anche per farla diventare il nostro rifugio nei momenti di stanchezza, tristezza e malinconia.

Lasciatevi avvolgere dal caldo e travolgente abbraccio degli abitanti di Dream Harbor e da una storia romantica. Regalatevi un momento di buon umore e tranquillità e seguite Hazel e Noah in questa misteriosa e divertente caccia agli indizi.

Buona lettura.  



Marianna Di Bella

martedì 14 gennaio 2025

Recensione: "Il falsario di Auschwitz" - Paul Schiernecker

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Titolo: Il falsario di Auschwitz

Titolo Originale: The Counterfeiter of Auschwitz

Autore: Paul Shiernecker

Editore: Newton Compton Editori



Ogni storia è unica e irripetibile. Possono esserci elementi similari, eventi che potrebbero rimandare ad altri ricordi o altre storie ma ognuno di loro è unico, soprattutto per la persona che l'ha vissuto.

Georg Gottlieb ha vissuto pienamente la sua vita, affrontando momenti tragici e traumatici. Momenti che nessuno avrebbe dovuto vivere e affrontare. Momenti che ancora oggi ricordiamo attraverso ricorrenze, documenti, testimonianze. Olocausto, i campi di concentramento etc.

Georg Gottlieb è il protagonista e la voce narrante di questo romanzo. Colui che ci guiderà attraverso le pagine di un libro complesso, interessante e basato su eventi reali. Cosa sia vero e cosa sia falso non è importante, perché la nostra attenzione verrà catturata da due tematiche importanti e vitali di questo romanzo: il profondo amore di Georg per sua moglie e l'Unità di contraffazione creata dai nazisti per colpire gli Alleati.

Ma procediamo con ordine e ascoltiamo, anzi leggiamo, le parole di Georg e seguiamo le sue vicende personali.

Siamo a Londra, nella casa di riposo Golders Green. Qui vive Georg e in questo momento è in compagnia di Rebekah Braham, una giovane giornalista che vuole intervistarlo per scoprire la verità sull'Operazione Bernhard, l'Unità di contraffazione composta da 140 prigionieri ebrei e la misteriosa sparizione, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, di trecento milioni di sterline contraffatte.

Perché proprio lui?

Perché è l'ultimo sopravvissuto di quella operazione.

Con la sua caratteristica ironia, l'uomo inizia a raccontare la sua vita. Nel 1939 è un giovane tipografo che trascorre la sua esistenza a Praga, lavorando e uscendo con gli amici. Una sera incontra casualmente Rose Izelis e si innamora perdutamente di lei. Come ogni giovane innamorato cerca in ogni modo di impressionarla e conquistarla. Arrivando, addirittura, a far parte del partito Comunista, dove lei svolge operazioni segrete e illegali. La partecipazione del ragazzo diventa sempre più attiva e abbraccia gli ideali di libertà e lotta contro i nazisti. Riesce a conquistare Rose e a sposarla, ma i nazisti occupano Praga e la caccia ai nemici si fa sempre più serrata.

Un giorno Rose e Georg vengono arrestati e condotti su un treno diretti ad Auschwitz. Giunti a destinazione i due ragazzi vengono separati e costretti a seguire l'iter di ingresso che prevede la rasatura, la doccia, il tatuaggio. Un percorso il cui scopo è alienare e distruggere la dignità umana di ogni singolo individuo.

I giorni non significano più nulla quando non sei più umano.”

(citazione tratta dal libro)

Georg è preoccupato perché sente di dover tutelare, sostenere e prendersi cura di sua moglie, e ora che li hanno separati non sa come fare. Nasce, così, la sua determinazione a ritrovare la moglie, trasferita a Birkenau, e salvarla a qualsiasi costo, facendo qualsiasi cosa, anche falsificare il numero del suo tatuaggio e scappare, così, da Auschwitz.

La sua caparbietà, la sua intelligenza e la sua abilità di falsificazione lo premiano, perché miracolosamente riesce a raggiungere Birkenau e rivedere Rose ma, il tanto agognato momento dura pochissimo perché l'uomo viene prelevato dalle guardie naziste che, scoperto l'inganno, lo rintracciano e...no, non lo uccidono perché le sue abilità di tipografo e falsificazione sono utili per un'operazione segreta che si sta svolgendo in un altro campo di concentramento, lontano da occhi e orecchie indiscrete.

A Konzentrationslager Schlier, un campo satellite di Mathausen, è stato costruito un reparto segreto dove vengono falsificati e stampati documenti, passaporti e, in particolare, le monete dei paesi nemici. Qui nasce l'Operazione Bernhard, un'unità di contraffazione composta da 140 prigionieri ebrei, esperti del settore, il cui scopo principale è contraffare e minare dall'interno l'economia degli inglesi e degli americani. Uomini esperti costretti a lavorare senza libero arbitrio con l'unico scopo e premio di avere salva la vita. È qui che viene condotto Georg ed è qui che dovrà mettere a frutto le sue abilità e la sua intelligenza se vuole vivere e salvare la sua amata Rose.

Devi sopravvivere.

Devi trovare tua moglie.

Devi andartene da qui.”

(citazione tratta dal libro)

Riuscirà Geog a scappare e salvare Rose?

A voi scoprirlo seguendo le sue avventure e i suoi piani, spesso, fallimentari e pericolosi.

“Il falsario di Auschwitz” è un romanzo interessante, coinvolgente, sarcastico e piuttosto complesso e articolato. Finzione, contraffazione e realtà si rincorrono per tutte le pagine del racconto, regalandoci una storia interessante, per me troppo lunga e con una serie di eventi, spesso improbabili, che mi hanno più volte portata a chiedermi se non fosse un po' troppo costruito e artefatto rispetto alla realtà e al contesto dell'epoca. A parte queste mie personali opinioni, il romanzo è comunque interessante e coinvolgente e non si può fare a meno di volerne sapere di più sulla storia di Georg e sui suoi piani di evasione. Piani che spingono sempre al limite il protagonista, e i suoi compagni, in queste imprese folli, pericolose e spesso mortali per chi lo segue.

Georg è un personaggio complesso, intelligente, caparbio e a volte superficiale nelle scelte. Per tutto il romanzo è guidato dal profondo e intenso amore per Rose. Un amore che lo aiuterà a non arrendersi di fronte agli ostacoli e a creare piani di fuga sempre più articolati e pericolosi. Spesso, però, le sue scelte sono guidate da un pizzico di egoismo che non lo fanno riflettere sulle conseguenze negative che possono ripercuotersi sui suoi amici e compagni, mettendo in pericolo le loro vite. Questa sua superficialità verso il prossimo mi ha molto infastidita ma, riflettendo sul contesto storico e l'impulso alla sopravvivenza a cui era spinto l'essere umano in quelle condizioni, forse è comprensibile o almeno non giudicabile o criticabile.

L'amore e la speranza sono gli elementi principali su cui ruota il romanzo e la vita del protagonista che, attraverso la sua voce ironica e pungente, ci racconta una storia interessante e poco conosciuta. L'ironia è la sua armatura, il suo modo per sopravvivere e proteggersi dagli orrori che ha visto e vissuto. Ed è proprio con questo spirito che la narrazione procede pagina dopo pagina, rendendo il romanzo paradossalmente ancora più drammatico. Descrivere alcune scene violente utilizzando l'ironia creano un effetto emotivamente sconvolgente, come un pugno nello stomaco, lasciando in questo modo il lettore tramortito e traumatizzato, perché seppur inserite nel contesto di un romanzo. sappiamo che quelle atrocità sono state effettivamente inflitte a milioni di esseri umani.

“Il falsario di Auschwitz” è un romanzo che vi consiglio di leggere, nonostante alcuni difetti, che personalmente non ho gradito. È importante ricordare il passato, soprattutto in quest'ultimo periodo storico. È importante ricordare gli errori, le atrocità commesse ad altri esseri umani e cercare di imparare la lezione o quantomeno a riflettere sul rispetto dell'Altro e su quanto la vita sia breve.

Georg ci ha insegnato che è impossibile falsificare l'amore; e il suo amore per Rose è stato vero, intenso, profondo e unico.

...non ci sarà mai una replica esatta dell'amore che abbiamo condiviso. È la mia storia e non c'è molto che si possa fare per cercare di duplicarla. In fondo al cuore, dove conta, sappiamo sempre cosa abbiamo davvero da dare al mondo.”

(citazione tratta dal libro)

Promettimi che arriveranno sempre le otto di sera, qualunque cosa succeda e ovunque saremo.”

Te lo prometto. Arriveranno sempre le otto di sera”

(citazione tratta dal libro)

Buona lettura!


Marianna Di Bella


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.


venerdì 10 gennaio 2025

Recensione: "A cena con l'assassino" - Alexandra Benedict

 

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Titolo: A cena con l'assassino

Titolo Originale: The Christmas Murder Game

Autrice: Alexandra Benedict

Editore: Newton Compton Editori



È il 24 dicembre e nelle case di tutto il mondo le persone si stanno preparando per celebrare il Natale. C'è chi si riunisce con le proprie famiglie, chi festeggia da solo o in compagnia di pochi amici. Tutti sono impegnati a impacchettare regali, cucinare e litigare. Beh, non tutti amano le feste, soprattutto se devono trascorrere del tempo con familiari che non gradiscono rivedere; ma lasciamo perdere tutte queste persone indaffarate e volgiamo il nostro sguardo verso un luogo in particolare: Endgame House, un maniero del diciassettesimo secolo, situato nella regione dello Yorkshire.

In questo massiccio e misterioso luogo è riunita la famiglia Armitage, convocata dalla zia Liliana per partecipare al consueto Gioco di Natale. I cugini Armitage sanno benissimo di cosa si tratta, perché sin da piccoli, durante le festività natalizie, partecipavano a una caccia al tesoro, risolvendo enigmi, anagrammi, indovinelli per cercare e trovare i regali. Sono passati anni da allora, nel mentre sono cresciuti, hanno trovato il loro posto nel mondo, si sono allontanati e dei lutti hanno segnato le loro vite. Hanno perso nonni, zii, genitori e ora anche la zia Liliana, e quest'ultimo gioco torna a riunirli tutti sotto lo stesso tetto. Chi l'ha organizzato? Semplice, la zia Liliana. La donna ha organizzato ogni cosa prima di morire, dettando regole ed enigmi da risolvere per giungere al premio finale: la proprietà di Endgame House.

Un premio che tutti vorrebbero vincere, ad eccezione di Lily, una delle nipoti di Liliana Armitage-Feathers. La ragazza è la figlia dell'adorata sorella Mariana, morta molti anni prima, proprio a Endgame House.

Lily è una sarta e vive a Londra in un piccolissimo appartamento circondata da stoffe e da tutto il materiale per il cucito. È molto riservata e non ama correre rischi negli affari e nella vita. Dopo la morte della madre si è chiusa in sé stessa, riponendo il passato, i suoi sogni, le sue speranze e i suoi desideri dentro un cassetto chiuso a chiave, anzi sarebbe meglio dire dietro mura altissime, solide e inavvicinabili.

Io voglio renderti libera, Lily. Voglio aiutarti a scappare dalle mura in cui ti sei rinchiusa. È ora di prendere gli scarabocchi e portarli nel mondo reale.”

(citazione tratta dal libro)

Quando la nostra protagonista riceve l'invito per il Gioco di Natale, rimane sorpresa e turbata, perché tornare in quella casa vorrebbe dire, non solo rivedere i parenti, ma soprattutto rivivere un passato che negli anni ha cercato di dimenticare. Un passato che porta con sé solo dolore e sofferenza.

...non ha intenzione di cedere ai ricordi che bussano come un rapace con il becco contro la finestra.”

(citazione tratta dal libro)

Qualcosa, presente nella lettera, la convincerà ad accettare la sfida: la zia le confessa che tutte le risposte sulla morte della madre sono rinchiuse tra quelle mura misteriose e negli indovinelli preparati dalla zia. Lily non può ignorare questa rivelazione, deve partecipare al gioco, affrontare il passato e scoprire come è morta la mamma.

Cerca nel tuo passato i ricordi che possono aiutarti a comprendere gli indizi e a scoprire cosa sia successo a Mariana Rose.”

(citazione tratta dal libro)

Riuscirà a scoprire la verità?

A voi indovinarlo seguendo gli indovinelli di zia Liliana e gli enigmi che si celano tra quelle mura, ma attenzione perché non potrete lasciare la casa per tutto il periodo del gioco, vale a dire 12 giorni, non potrete usare dispositivi elettronici per risolvere gli enigmi, dovrete seguire gli indizi e trovare le chiavi e, soprattutto, prestate molta attenzione perché un misterioso assassino si aggira tra gli invitati portando morte e....

Tranquilli, non continuo e non svelo altro della trama. Sarete voi a giocare e indovinare, io mi limiterò a dirvi cosa ho apprezzato della storia.

“A cena con l'assassino” è un romanzo intricato, coinvolgente e complesso nel gioco. Un giallo che mi ha tenuta incollata alle pagine del libro e mi ha coinvolta al punto da ritrovarmi a giocare con Lily e gli altri partecipanti, cercando di decifrare i sonetti per trovare le chiavi e comprendere il grande mistero che avvolge la casa. I sonetti sono piuttosto complessi da decifrare, perché rimandano a segreti o abitudini della famiglia che il lettore non può conoscere se non seguendo Lily e le sue indagini. Questo purtroppo è uno dei difetti che accompagnano il libro, perché non permette al lettore di partecipare attivamente al gioco. Personalmente, a me questo aspetto non ha disturbato eccessivamente perché la curiosità e l'atmosfera della storia hanno prevalso sull'attenzione ai particolari e alla soluzione degli anagrammi. Ho capito una cosa, però, sono negata nel gioco degli anagrammi. Non fanno per me. Di una cosa, comunque, sono soddisfatta, aver seguito il consiglio di zia Liliana, vale a dire non fidarsi di nessuno. Durante la lettura del romanzo ho cercato di non affezionarmi a nessuno, ad eccezione della protagonista, dubitando di tutti e cercando di pensare a possibili moventi, obiettivi e modalità di esecuzione e verso la metà del libro avevo più o meno capito chi fosse il responsabile o la responsabile ma, purtroppo non avevo capito nulla sulle motivazioni, le circostanze e parte del passato dei personaggi. Meglio così, altrimenti capirete bene che il romanzo avrebbe fallito nella sua funzione e nella sua ragione di essere.

Alexandra Benedict ha scritto una trama non propriamente originale, perché alcune situazioni rimandano ai grandi gialli del passato, non farò esempi per non svelare nulla della storia. La storia non è particolarmente dinamica, tutto sembra muoversi a rallentatore vivendo costantemente la sensazione di vivere sospesi nel tempo e fuori dalla realtà quotidiana. Come la casa viene avvolta dalla tempesta di neve così noi lettori viviamo l'atmosfera del romanzo.

Il libro pur essendo non particolarmente dinamico e con alcuni difetti narrativi, l'ho trovato comunque coinvolgente, accattivante e complesso nella dinamica degli indizi. Vanità, invidia, risentimento, vendetta sono i moventi che spingono l'assassino a uccidere.

Moventi che sono alla base anche delle misteriose morti del passato.

Moventi che porteranno l'assassino a lasciare dietro di sé diversi scie di sangue e un romanzo per certi versi macabro, ma che lascerò a voi scoprire.

Io continuerò a leggere gli altri due romanzi scritti dall'autrice, perché sono curiosa di scoprire quali giochi ed enigmi inventerà per coinvolgere noi lettori.

Svelate gli indizi.

Trovate le chiavi e...buona cena con l'assassino.


Le chiavi ti danno la libertà, Lily.

(…)

Ma allo stesso tempo ti proteggono.

Ti tengono al sicuro.”

(citazione tratta dal libro)




Marianna Di Bella


lunedì 16 dicembre 2024

Recensione: "La collezionista di segreti" - Hannah Treave

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Titolo: La collezionista di segreti

Titolo Originale: The NoteKeeper

Autrice: Hannah Treave

Editore: Newton Compton Editori




Leggere regala emozioni. Spesso, però, queste sensazioni riaccendono ricordi e sofferenze che pensavamo aver superato, invece, il dolore si riacutizza e si fa fatica a procedere con la lettura; così, o si decide di interrompere, chiudere il libro e metterlo via; oppure si continua centellinando la lettura, intervallandola con altri testi più leggeri o con pause, più o meno prolungate.

Leggendo questo libro mi sono ritrovata ad avere le stesse reazioni, infatti, ho preso la decisione di leggere lentamente e poche pagine al giorno per non appesantire il mio carico emotivo, perché il tema trattato ha riacceso in me ricordi ancora troppo freschi perché potessi affrontarli serenamente durante la lettura.

“La collezionista di segreti” è un romanzo interessante, emozionante, ma affronta alcune tematiche molto profonde, come ad esempio: la morte, la malattia, la perdita di una persona cara, il dolore etc. Tematiche che per me hanno rappresentato un viaggio emotivo non semplice, soprattutto, in coincidenza con un problema personale. Ma cerchiamo di capire di cosa parla questo testo.

La storia ha come protagonista Zoe Evans, una giovane donna australiana che un giorno decide di abbandonare tutto, casa, lavoro, marito per fuggire in Gran Bretagna.

Perché è scappata? Cosa le è accaduto?

È ancora troppo presto per scoprirlo, ciò che sappiamo è che la donna è andata via portando con sé un dolore profondo e un biglietto per lei molto importante. Cosa c'è scritto e, soprattutto, chi l'ha scritto verrà svelato dopo poche pagine ma non posso ancora dire nulla, altrimenti rischio di anticipare troppo della trama togliendovi il gusto della scoperta e il carico emotivo che porta con sé. È importante però sapere che la donna trova lavoro come infermiera nell'hospice “The Oaks”, situato alla periferia di Bath.

“The Oaks” è una clinica di lunga degenza per i malati terminali. Qui Zoe lavora con amore, impegno e costanza. Lavorare la distrae dal suo tormento interiore e, aiutare i malati nel loro ultimo viaggio, l'aiuta a sopportare meglio il suo profondo e devastante dolore. La donna è apprezzata dai pazienti e dai loro parenti perché ha una peculiarità che la contraddistingue: scrivere gli ultimi pensieri dei malati prima di morire. Confessioni, messaggi d'amore che i pazienti desiderano lasciare ai propri cari. Semplici messaggi che diventano un grande conforto per chi rimane, un sollievo per affrontare il dolore che assale e devasta l'anima, in particolare, nei giorni a seguire, quando la vita quotidiana riprende a scorrere implacabile e senza pietà. Un conforto che Zoe conosce molto bene, perché il biglietto che si porta dietro dall'Australia, contiene un messaggio che l'aiuta ad affrontare la vita di tutti i giorni.

Trascrivere le ultime parole di chi stava per andarsene, o registrare dei messaggi per chi restava, era una cosa che Zoe faceva sin da quando era stata assunta come infermiera all'hospice, due anni prima.

Conosceva la forza di un messaggio del genere e il potere catartico per chi era arrivato a fine vita.”

(citazione tratta dal testo)

Un giorno all'hospice arriva Ben Tasker, il nuovo direttore degli infermieri. Il rapporto tra i due non è subito idilliaco, anzi direi che è catastrofico, ma per conoscere la loro storia dovrete continuare a leggere il romanzo e scoprire una storia intensa ed emozionante.

“La collezionista di segreti” ha una scrittura fluida e coinvolgente, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e alcuni mi sono rimasti nel cuore ma, devo ammettere che, in alcuni passaggi, ho trovato Zoe eccessiva. Eccessiva nel suo atteggiamento al limite dell'egoismo e del vittimismo. Forse la ripetitività di alcuni comportamenti e ragionamenti ha reso il suo personaggio non particolarmente esaltante. Un altro particolare, che personalmente, avrei cambiato, anzi direi sfoltito, sono i drammi, capisco dover far capire l'importanza dei messaggi finali, ma nel romanzo è un susseguirsi di situazioni drammatiche, che mi hanno reso la lettura emotivamente faticosa. A parte questi elementi, il romanzo è piacevole, riflessivo e ricco di messaggi positivi e pieni di speranza, e alla fine del libro è impossibile non commuoversi; lo ammetto ho pianto, certo mi aspettavo l'evolversi di un particolare evento, ma l'emozione ha preso il sopravvento e le lacrime sono state inevitabili.

La storia ci ricorda quanto sia importante affrontare il passato e vivere il presente.

Vivere pienamente ogni attimo della nostra vita. Vivere senza rimpianti, risolvendo le incomprensioni e amando incondizionatamente.

Semplicemente...vivere.

Buona lettura.



Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

martedì 12 novembre 2024

Recensione: "La Libreria delle Illusioni" - So Seo-rim

 

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Titolo: La Libreria delle Illusioni

Titolo Originale: The Booktstore of Illusions

Autrice: So Seo-rim

Editore: Newton Compoton Editori




Tra le montagne è situata una libreria speciale. Una di quelle apparentemente normali, ma una volta entrati si percepisce qualcosa di diverso. L'atmosfera è familiare, tranquilla e accogliente, al punto che si avverte la necessità di rilassare il proprio corpo e la propria anima, dimenticando per un po' i problemi della vita quotidiana. Un luogo speciale e raro di questi tempi, caratterizzati da ritmi veloci, esistenze stressanti e poca felicità.

Un posto difficile da visitare perché nessuno sa dove si trova e non tutti possono accedervi. No, tranquilli, non sto vaneggiando inventando luoghi inesplorati o esclusivi. La libreria esiste ma si presenta solo a coloro che si sentono persi nella vita. Ci sono momenti, nella nostra esistenza, in cui ci sentiamo sopraffatti dai problemi, dalla solitudine, dalla stanchezza; non riusciamo più a trovare gioia in quello che facciamo e perdiamo di vista gli obiettivi, noi stessi e la strada che stiamo percorrendo. È proprio in questi momenti che lei appare, come per magia. Come una risposta a una richiesta non formulata.

Si guardò rapidamente intorno. C'erano così tanti scaffali che non si vedevano i muri. Le mensole, disposte ovunque, erano affollate di volumi. Sì, era senza dubbio una libreria.”

(citazione tratta dal libro)

L'ampio tappeto verde scuro conferiva all'ambiente una certa atmosfera, era come il muschio ai piedi di un vecchio albero, e donava al locale un'aria cupa, indecifrabile, di certo unica.”

(citazione tratta dal libro)

Lei è lì davanti a noi e, se siamo veramente stanchi e determinati a rilassarci, allora possiamo entrare. Non c'è obbligo di acquisto, possiamo sbirciare tra i vari volumi, osservare l'ambiente e ascoltare il proprietario leggere delle storie particolari, come quella racchiusa in questo volume.

Devo avvertirvi, però, che le storie raccontate non sono tutte a lieto fine, dolci e carine, al contrario, potrebbero essere un pochino inquietanti, ma tutte nascondono un significato comprensibile solo a chi le sa ascoltare con attenzione. Ne sa qualcosa Yeo-seo, una giovane donna che si perde a causa dell'infelicità che avvolge la sua esistenza. Si sente soffocare dai molteplici problemi che si accavallano e peggiorano sempre di più. È sola, infelice e sul ciglio di un dirupo quando incontra Seo-ju, il proprietario della libreria. Un uomo dall'aria eterea, che la invita ad entrare, guardarsi intorno e ascoltare una storia. Inizia così la conoscenza tra i due protagonisti, segnata da storie, divergenze e da qualcosa che li lega nel profondo. Qualcosa che Yeo-seo non riesce a comprendere, si sente attratta dall'uomo e improvvisamente sente come se gli ricordasse qualcosa. 

Cosa? Non lo sa, perché quella sensazione dura un attimo e la sua vita riprende a scorrere in una serie infinita di eventi negativi.

Ogni volta che si perde, inevitabilmente si ritrova davanti alla libreria, in compagnia di Seo-ju e delle sue storie che l'avvicinano sempre di più alla comprensione...di cosa lo scoprirete continuando la lettura di questo romanzo. Posso solo dirvi che i due protagonisti si conoscono da molto tempo, ma Yeo-seo non ricorda nulla dell'uomo e della sua vita passata, o meglio delle sue precedenti vite, perché ogni rinascita azzera i ricordi della ragazza e ogni volta Seo-ju cerca di farle ricordare la loro storia. 

Questa nuova vita permetterà ai due innamorati di vivere finalmente il loro amore?

Dicono che per un solo incontro sia necessario possedere un legame per ripercorrere epoche passate. Se ha avuto una sensazione di déja-vu...bè, forse è perché mi ha riconosciuto da una vita passata.”

(citazione tratta dal libro)

Preparatevi perché la lettura di questo romanzo non sarà semplice, c'è molto da scoprire, immaginare e comprendere. Occorre una buona dose di pazienza e una grande capacità di ascolto per entrare in empatia con la trama, con i personaggi e con una cultura diversa dalla nostra. Proprio come avviene nel romanzo, occorre raccogliersi ed essere disposti a rilassarsi e ascoltare la storia, i racconti e il vero messaggio che ognuno di essi nasconde.

La struttura del romanzo non è semplice e lineare, ogni capitolo racconta una parte della trama, come se fosse un pezzo di puzzle da incastrare l'uno all'altro, per poi giungere al quadro completo di una storia intensa, particolare ed emozionante.

Inizialmente, si ha la sensazione di non riuscire a comprendere dove l'autrice voglia condurci con i misteri, le tradizioni, i racconti ancestrali, un presente soffocante e la presenza di dei, creature mostruose, animali sacri, esseri umani etc. Tutto sembra confusionario, come la mente di Yeo-seo quando alcune immagini del passato riemergono inaspettatamente. Poi piano piano, la trama si fa più chiara e coinvolgente, e la lettura diventa più fluida e magica.

Le descrizioni sono dettagliate e accattivanti e la tradizione si mescola con il presente in maniera particolare e interessante, creando una storia magica e misteriosa dove l'amore eterno è il protagonista assoluto.

Devo essere sincera, inizialmente non mi è stato facile entrare nella storia, trovavo difficoltà a comprendere la connessione tra i vari racconti, però qualcosa mi spingeva a continuare la lettura, probabilmente la curiosità e quell'atmosfera magica che si respira nel romanzo. Non mi sono arresa e ho continuato, scoprendo una storia particolare, intensa con protagonista un amore che si rincorre in epoche e vite diverse.

Il romanzo regala molte tematiche su cui riflettere, in particolare, il senso della vita, il karma, l'amore, la reincarnazione, l'identità, il dolore etc.

“La libreria delle illusioni” è un libro che si fa amare piano piano. Non ha fretta di farsi apprezzare, al contrario aspetta con calma che il lettore sia pronto ad entrare in empatia con l'amore eterno e tormentato di Yeo-seo e Seo-ju. Un amore che si rincorre in epoche e vite diverse, portandosi dietro le stesse ansie e paure.

Un amore che aspetta di essere scoperto.

Se vi sentite persi, non spaventatevi, anzi, guardatevi intorno perché potreste trovare “La Libreria delle Illusioni” e conoscere Seo-ju.

Buona lettura.




Marianna Di Bella



(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.

venerdì 8 novembre 2024

Recensione: "Amori e Segreti al Pumpkin Spice Cafè" - Laurie Gilmore

 

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Titolo: Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè

Titolo Originale: The Pumpkin Spice Cafè

Autrice: Laurie Gilmore

Editore: Newton Compton Editori




Dream Harbor è una pittoresca e suggestiva cittadina balneare del New England. Una piccola località accogliente, gradevole dove trascorrere qualche giorno in serenità, perdendosi tra le attività locali situate prevalentemente su Main Street.

Lungo questa via principale troviamo il locale “The Pumpkin Spice Cafè”, un luogo dove trascorreremo buona parte della nostra lettura, perché proprio qui è ambientata questa piacevole storia d'amore.

Jeanie Ellis è ufficialmente la nuova proprietaria del locale, lasciatole dalla zia desiderosa di andare in pensione per godere pienamente della sua vita. Jeanie non sa nulla della gestione di una caffetteria, ma è desiderosa di cambiare vita.

Jeanie stava ricominciando da capo. Jeanie era una donna nuova.”

(citazione tratta dal testo)

La nostra protagonista ha lasciato Boston e il suo lavoro di assistente in una grande azienda finanziaria, perché i ritmi frenetici e pesanti stavano diventando stressanti. Vorrebbe rallentare i suoi ritmi di vita e, se possibile, cambiare se stessa. Perché lei è piena di contraddizioni, chiacchierona, solare, confusionaria, non sta mai ferma, difficilmente riesce a rilassarsi e i suoi pensieri volano più alti della fantasia, immaginando catastrofi o ipotizzando teorie strampalate, ma al tempo stesso ha timore di non soddisfare le aspettative degli altri e per questo si blocca in alcune occasioni.

Niente teorie su chi o cosa stesse cercando di ucciderla, o aggiornamenti sullo scioglimento dei ghiacci della calotta polare, nessun elenco delle diciotto cose che avrebbe dovuto fare nell'arco di una sola giornata.”

(citazione tratta dal testo)


Jeanie è persa. In bilico tra chi è e chi vorrebbe essere.

Meno chiacchiere. Meno pensieri. Meno problemi.”

(citazione tratta dal testo)

Una cosa, però, è certa, vuole far parte della comunità locale, instaurare amicizie durevoli e profonde e vuole conoscere meglio Logan Anders, il nostro protagonista maschile.

Logan, al contrario di Jeanie, è taciturno, riservato, non ama stare al centro dell'attenzione, e rifugge dai convenevoli ma, se proviamo a superare questa apparenza burbera e distaccata scopriremo un uomo ironico, protettivo, sempre pronto a correre in aiuto e con una profonda ferita emotiva. Una ferita che influenza le sue relazioni e la sua paura di fidarsi e lasciarsi andare a un nuovo amore.

Jeanie non vuole essere responsabile del cuore di un'altra persona se prima non mette in ordine se stessa. 

Logan non vuole affidare di nuovo il suo cuore a qualcuno che andrà via. Non vogliono...hanno paura...ma l'attrazione tra di loro è fortissima. 

Riusciranno a trovare un punto di equilibrio? Supereranno le loro paure?

Non c'è bisogno che aggiunga altro nella descrizione se non un invito a continuare a leggere questa storia d'amore che, personalmente, ho trovato gradevole.

Ho letto molti pareri negativi riguardo a questo romanzo. Alcune obiezioni le comprendo e mi trovano concorde, come ad esempio la storia non originale, in alcuni punti un po' banale, la velocità con cui i due protagonisti si innamorano, in particolare Logan, la staticità degli eventi etc. Però, nonostante questo, l'ho apprezzato tantissimo.

Leggerlo ha rappresentato per me un momento di serenità e delicatezza. Immergermi tra le sue pagine mi ha fatta sentire accolta e coccolata. Per tutto il tempo della lettura ho dimenticato i problemi della vita quotidiana e per un po' mi sono lasciata avvolgere dall'atmosfera calorosa e amicale della comunità di Dream Harbor. È impossibile non sentirsi parte della vita cittadina, con abitanti simpatici, fuori dal comune, impiccioni ma sempre pronti a sostenersi e aiutarsi l'uno con l'altro. Li ho amati tutti, anche nelle loro stravaganze come ad esempio i membri del club del libro con le loro letture piccanti, il sindaco Kelly con i suoi sogni premonitori, Hazel, Annie, Noah etc.

Le assemblee cittadine sono i momenti comunitari che ho preferito, perché emergono le stramberie di alcuni cittadini e quella sottile ironia che rende Logan divertente e meno burbero. Mi hanno ricordato, seppur vagamente, le assemblee presenti nella serie Gilmore Girls (“Una mamma per amica).

“Amori e segreti al Pumpkin Cafè” è una storia d'amore piacevole, dolce, romantica e avvolgente come una calda coperta in una fredda serata autunnale. Una lettura leggera senza grandi pretese letterarie. Una storia in cui i due protagonisti sono impauriti dalle loro nuove emozioni, ma la speranza di vivere un nuovo amore è più forte. Jamie e Logan sono due personaggi gradevoli, insicuri, amichevoli e ironici; nonostante il continuo rimuginare sulle loro paure non mi hanno annoiata o infastidita, al contrario, ho trascorso, in loro compagnia delle piacevoli ore di lettura.

Una lettura, per me, scorrevole, con quel pizzico di ironia che apprezzo nei romanzi, un piccolo mistero da risolvere, una storia d'amore delicata e un'atmosfera comunitaria calda e avvolgente. Un senso di comunità che amo ritrovare nei libri, probabilmente, perché nella società odierna si sta definitivamente perdendo dietro egoismi e indifferenza.

Un romanzo che, personalmente, rileggerò più in là per rivivere la storia tra Jeanie e Logan, ritrovare gli abitanti di Dream Harbor e respirare quell'atmosfera calda e avvolgente che ho vissuto in questa prima lettura.

L'autunno era uno strano momento per reinventarsi, era più adatto per le...coccole e il cibo grondante di salsa.”

(citazione tratta dal testo)


Buona Lettura!



Marianna Di Bella

martedì 29 ottobre 2024

Recensione: "La lista di Josephine" - Elizabeth B. White; Joanna Sliwa

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Titolo: La lista di Josephine

Titolo Originale: The Counterfeit Countess

Autrici: Elizabeth B. White,

     Joanna Sliwa

Editore: Newton Compton Editori




Ci sono persone che, nel corso della loro esistenza, hanno dato un contributo notevole alla Storia salvando migliaia esseri umani, ma delle loro vite non si sa nulla. Non si conoscono le storie, gli eventi, le identità.

Vite che cadono nell'oblio dell'esistenza.

Ogni tanto, fortunatamente, alcune di esse riemergono e riprendono vita attraverso ricordi, documenti, ricerche. Uno studio accurato che ridona conoscenza e dignità a chi ha dato la priorità e l'incolumità degli altri prima della loro, senza cercare fama o riconoscenza. Spinti solamente dalla forza di volontà, dal coraggio e dalla compassione, hanno compiuto gesti straordinari.

Oggi parleremo...no, ricorderemo Josephine Janina Mehlberg.

La sua storia è arrivata a noi in una maniera particolare e difficoltosa, come la sua vita del resto.

Nel dicembre del 1989, la storica Elizabeth B. White, riceve un pacco misterioso inviatole dal docente di storia americana dell'Università della Florida, Arthur Funk.

La storica White, lo apre e trova al suo interno il memoriale della nostra protagonista, conosciuta da tutti come Janina.

Il memoriale, scritto dalla stessa Janina, raccoglie alcuni dei ricordi riguardanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale, esattamente 1943-1944, e alcuni eventi nel campo di concentramento di Majdanek, in Polonia.

Alla prima lettura del memoriale, l'autrice non dà molto credito agli eventi narrati, ritenendoli troppo fantasiosi. Per una serie di impegni e problemi personali, il memoriale viene messo da parte, rimanendo in un angolo in attesa.

Nel 2017, l'autrice riprende in mano il memoriale e decide che è arrivato il momento che la figura di Janina venga scoperta in tutte le sue sfaccettature. Per iniziare al meglio le ricerche, però, ha bisogno di una storica con le giuste qualifiche, così contatta Joanna Sliwa, esperta di Olocausto in Polonia e la donna, dopo aver letto il memoriale, accetta immediatamente.

Le ricerche dureranno anni, nei quali le due storiche saranno impegnate in un lungo lavoro di indagine, raccolta e verifica dati, giungendo a risultati inaspettati. Il passato di Janina, e il suo contributo, durante la Seconda Guerra Mondiale, saranno ancora più sorprendenti di ciò che possiamo immaginare. Non posso dirvi di più o spiegare dettagliatamente il suo apporto in quel contesto storico, altrimenti non avrebbe senso leggere il libro e scoprire la persona straordinaria che è stata.

Per me lo è stata, e mi dispiace che la sua storia non sia emersa prima o che il suo contributo non sia stato riconosciuto.

Probabilmente non l'ha voluto e cercato, perché di solito chi compie gesti coraggiosi e altruistici non lo fa per il mero riconoscimento, perché agisce spinto solamente da una forza interiore, da un forte senso del bene e di aiuto verso l'Altro.

...il valore di una vita è inferiore al valore di più vite, e la sua vita, se fosse sopravvissuta senza cercare di salvare gli altri, non avrebbe alcun valore.”

(citazione tratta dal libro)

Janina era una brillante matematica, una donna intelligente, perspicace, empatica, coraggiosa, analitica, caparbia e compassionevole. Ha sempre dato la priorità alla vita di suo marito e degli Altri a discapito della sua sicurezza e della sua stessa vita. Ha rischiato sempre, in ogni azione intrapresa. Non si è mai fermata di fronte a un ostacolo; ha sempre cercato con caparbietà, una soluzione alternativa per aggirare l'ostacolo che si frapponeva tra le persone e la loro salvezza.

Il suo obiettivo principale era salvare il più alto numero di vite umane e quando non riusciva ,si sentiva impotente e in colpa. Un rimorso che, immagino, possa averla logorata nell'anima.

Finché tanti avevano un bisogno terribile, dovevo vivere per rispondere a quel bisogno.”

(citazione tratta dal libro)

Lei, ebrea di nazionalità polacca, durante il secondo conflitto mondiale, riuscì a trovare un modo per mettersi al riparo dalla ferocia del nazismo, assumendo un'altra identità. Vedendo la disperazione, la violenza e la morte intorno a sé, decise di non voler sopravvivere passivamente, ma di agire e aiutare. Il suo senso di umanità e compassione la spinse a rischiare in prima persona affrontando numerose situazioni. Come ad esempio entrare nel campo di concentramento di Majdanek portando pacchi di cibo e medicinali per i prigionieri polacchi, conferendo con quegli stessi soldati tedeschi che stavano uccidendo milioni di ebrei.

Una forza di volontà e un coraggio che poche persone avrebbero avuto. Siamo abituati a vedere queste scene nei grandi film americani, ma qui non si tratta di una trasposizione cinematografica, questa è stata la realtà. Una realtà che a me, personalmente, mette i brividi e mi fa riflettere sul senso di umanità. Un'umanità che, nell'atrocità di quel periodo, non si è persa definitivamente, grazie, soprattutto, a queste persone che con coraggio e altruismo hanno aiutato gli Altri.

Janina ha cercato di contribuire nel bene. Ha rischiato in prima persona e non ha mai cercato la riconoscenza o la gloria. Ha agito e basta.

Vi basti pensare che nel secondo conflitto mondiale ha servito il più grande gruppo di resistenza nella Polonia occupata dai tedeschi, divenne il vice del massimo funzionario del distretto di Lublino e del consiglio centrale di assistenza polacco, portando aiuti ai prigionieri chiusi nei campi di concentramento, aiutandoli, ove possibile, a uscire da lì, trovando loro alloggi, cure etc. Divenne assistente sociale, durante l'occupazione sovietica nel 1944 e molto altro.

Nella sua vita si è reinventata più volte cambiando nome e professione; ma sarete voi a scoprirli leggendo questo libro.

Il libro si basa sul memoriale scritto da Janina, ma le due autrici hanno ritenuto opportuno aggiungervi la sua biografia, ricostruita in anni di ricerche e alcune nozioni storiche riguardanti la Polonia, per aiutare il lettore a conoscere e contestualizzare gli episodi che sono avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Senza questa conoscenza storico-politica dell'epoca è difficile comprendere il grande impegno dato da Janina e da tutte le altre persone che hanno cercato di salvare il più alto numero di vite umane.

Devo essere sincera, per me questa prima parte di spiegazione non è stata particolarmente semplice da gestire e comprendere. Anni di storia polacca concentrate nei capitoli iniziali, con nomi e situazioni a me sconosciute, hanno rallentato notevolmente la mia lettura. Spesso mi sono chiesta dove fosse la storia di Janina; quando avrei incontrato la sua figura. Mi ero demoralizzata ma, una volta superate le prime 50/60 pagine più o meno, la lettura ha preso un altro corso. Si è fatta più scorrevole, avvincente, interessante, emozionante e riflessiva.

Scoprire la storia e la figura di Janina è stato un dono. Un regalo ricco di umanità e coraggio. Ma anche di compassione e altruismo verso l'Altro.

Se avessi pensato solo ai pericoli per me o per coloro che amavo, non sarei servita a nulla. Ma se sopravvivere significava essere utile a molti, dovevo trovare la forza di sopravvivere, il che mi permetteva di provare un senso di realizzazione, persino di orgoglio”

(citazione tratta dal libro)

Sono andata a cercare in rete le foto che la ritraevano, per avere un quadro completo. Darle un volto mi ha aiutato a fissarla nella mia testa facendola diventare un ricordo da recuperare nei momenti di riflessione.

Nella vita non ha avuto il giusto merito ma, credo che questo libro sia un omaggio che rimarrà nel tempo. La sua storia e i suoi pensieri vivranno attraverso queste pagine e chiunque aprirà e leggerà il libro ridarà voce e vita a una donna, per me, straordinaria.

Non importa se non ho sviscerato al meglio il linguaggio, la scrittura, la costruzione narrativa, quello che è importante è conoscere questa storia. Conoscere Josephine Janina Mahlberg o Janina come ha sempre preferito essere chiamata.

Janina” era il nome della donna che era effettivamente diventata nei nove anni precedenti, l'identità di una versione di sé, forse la migliore, a cui non poteva né voleva rinunciare del tutto.”

(citazione tratta dal libro)

Scoprite Janina.

Buona lettura.



Marianna Di Bella


(Gifted by) Ringrazio la Casa Editrice per la copia dell'ebook.