venerdì 24 maggio 2019

Recensione: "La voce delle cose perdute" - Sophie Chen Keller

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Titolo: "La voce delle cose perdute"
Autrice: Sophie Chen Keller
Editore: Casa Editrice Nord


New York è una metropoli immensa, straordinaria e magica. Afferra il turista e lo lega a sé in maniera indissolubile, facendogli scoprire angoli meravigliosi, viste mozzafiato, ricollegandolo a se stesso e al resto del mondo.
New York è la città in cui il passato e il presente si rincorrono tra le strade trafficate e i marciapiedi calpestati da migliaia di persone. Strade calpestate da quei migranti che hanno dato vita a una mescolanza di tradizioni e lingue, rendendo la città un arcobaleno di culture
New York è la città dove tutto è possibile, dove i sogni si avverano se si crede in quel pizzico di magia che aleggia nell'aria, rendendo unica la nostra vita. La stessa magia che vi guiderà tra le sue strade conducendovi a una piccola pasticceria difficile da trovare perché: 

“Questo posto sa come nascondersi, finché non decide di farsi trovare.” 
(citazione tratta dal testo) 
 
Tranquilli, la troverete anche voi, perché è importante che conosciate la sua storia e impariate ad amare e apprezzare il piccolo protagonista del romanzo. Ma andiamo con ordine e calma, tutto si svelerà a tempo debito. Per ora prendetevi del tempo per guardare, attraverso le vetrine, l'interno della pasticceria e quando vi sentirete pronti, entrate e sedetevi a uno dei tavolini. Lasciatevi avvolgere dal clima e dalla magia che si sprigiona in ogni angolo, guardatevi intorno e osservate tutto con molta attenzione, soprattutto, le persone che vi lavorano.
La vedete quella donna al bancone, che sta raccontando una storia su uno strano libro custodito nella teca accanto a lei?
Lei è Lucy, la proprietaria. Una donna straordinaria, forte e coraggiosa che ha dovuto far fronte alle innumerevoli disavventure che hanno segnato la sua vita. Una vita fatta di sofferenze che l'hanno segnata profondamente, lasciandola sola e con un figlio straordinario da crescere e amare.
Walter junior è un bambino particolare, ha perso il papà e ha problemi nel comunicare con il mondo intero. Soffre di un disordine oro-motorio che gli procura notevoli problemi nel parlare.
Walter sa benissimo cosa dire, ma i muscoli non danno retta ai suoi impulsi, scollegandosi dal cervello. Tutto ciò gli ha procurato enormi difficoltà nel comunicare con gli altri e una grande insicurezza. Le derisioni e le prese in giro dei compagni lo hanno portato a chiudersi in se stesso, preferendo il silenzio alla musicalità delle parole. Il silenzio ha accentuato la sua capacità di osservare con estrema attenzione e sensibilità tutto ciò che lo ricorda. Uno sguardo intenso che si posa delicatamente su ogni persona e oggetto, andando oltre la superficie delle cose.

Libero dalle distrazioni del dialogo e dell'attenzione altrui, potevo concentrarmi maggiormente su quello che gli altri dicevano agli altri e a se stessi. Potevo studiare meglio la pelle del mondo che scorreva e si allungava e, se ero abbastanza ricettivo e sveglio, riuscivo a intravedere un barlume delle ossa e degli ingranaggi che copriva, affinando così la mia comprensione dei meccanismi segreti della vita.”
(citazione tratta dal testo)

Uno sguardo attento a cui non sfugge nulla, per questo riesce a ritrovare con facilità gli oggetti perduti dalle persone.

“...più insisti a cercare, più è probabile che inciamperai in qualcosa d'inaspettato. Nel cercare l'oggetto che qualcun altro ha smarrito, sto cercando anche quello che ho perduto io...”
(citazione tratta dal testo)

Cosa ha perso Walter?
In realtà molte cose, ma ciò che lo spingerà a uscire dal suo guscio, dalla sua comfort zone per girare da solo per la città di New York, immergendosi in quel mondo da cui si è volontariamente allontanato, sarà la sparizione del libro custodito nella teca. Un libro importante per la pasticceria e per la sua vita.
Cosa rappresenta questo libro? Perché è così importante?
Lo scoprirete solo se accetterete di accompagnare il piccolo Walter in questa lunga ed emozionate ricerca. Una ricerca che vi condurrà tra le strade e i sotterranei di New York, entrando in contatto con diverse tipologie di persone, in particolare con gli emarginati della società, coloro che vengono allontanati, lasciati soli e in balia del loro destino. Emarginati che non hanno mai perso la speranza e che aiuteranno il nostro piccolo protagonista a comprendere e accettare se stesso, in un lungo ed intenso percorso formativo.

“Mi rendo conto che oggi, lungo la strada, ho imparato qualcos'altro sulla vera gentilezza: la scelta di non ignorare quello che ho davanti.”
(citazione tratta dal testo)

Devo essere sincera, questo romanzo non è rivolto a tutti, ma solamente a chi crede in quel pizzico di magia che rende unica la nostra vita. Perché questa storia è una piccola e dolce favola, e come tale va letta e vissuta. Per questo, se non credete al potere benefico delle favole e della magia presente in esse, allora potete tranquillamente smettere di leggere, perché sicuramente non apprezzereste la trama.
Il romanzo è magico, poetico, delicato. Una favola moderna dal sapore malinconico, in grado di insegnare molto ai lettori, presentando un personaggio intenso e profondo.
Il libro è scritto bene e la lettura è piacevole e scorrevole. È uno di quei romanzi in grado di allietare gli animi dei lettori, di regalare un momento di magia, ricordandoci di non perdere mai la speranza perché tutto è possibile, se ci crediamo.
Le descrizioni sono attente, particolareggiate e realistiche al punto da farci sentire parte del romanzo e della vita di New York. Seguire le ricerche di Walter, vuol dire perdersi tra le strade e i sotterranei della città, presentandoci una metropoli diversa e sconosciuta a molti.
L'unica cosa che non ho apprezzato del romanzo è il voler allungare e procrastinare la ricerca del libro perso. Quando sembra che il bambino sia riuscito a trovarlo, ecco che accade qualcosa per cui Walter deve riprendere la ricerca...questo trovare per poi perdere di nuovo l'ho trovato noioso e stancante.

“Non c'è motivo di avere paura di smarrirsi: ciò che è perduto sarà ritrovato da chi è abbastanza coraggioso da aprire gli occhi per vedere, ora lo so.”
(citazione tratta dal testo)

Ogni passo fatto da Walter è un passo in avanti verso l'accettazione di se stessi.
Un passo che vi invito a compiere per scoprire una favola delicata ed emozionante.
Buona lettura!



(Marianna Di Bella)

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